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S. KOREA DOPO 50 ANNI, MARINES LASCIANO IL 38ESIMO PARALLELO

Le truppe statunitensi dispiegate a poche decine di chilometri al di sotto del confine tra le due Coree, verranno presto smobilitate e trasferite in altre parti della Corea del Sud. Lo stabilisce un accordo sottoscritto oggi tra Washington e Seul. Le truppe americane, oggi 14mila uomini della seconda divisione di fanteria, vigilano ai margini del 38esimo parallelo fin dalla guerra di Corea (1950-53) e hanno sempre rappresentato un simbolo dell’alleanza tra i due Paesi. Lo spostamento dei soldati fa parte di un piano complessivo di riorganizzazione della presenza militare americana in Corea del Sud discussa dai due governi da diversi mesi. Già lo scorso aprile si è deciso per la chiusura dell’importante base militare di Yongsan che ospita circa 27mila uomini in un complesso di 800 acri nel cuore della capitale Seul, e che verrà trasferita in un’altra località più a sud, ancora da individuare. Dal Pentagono precisano che la decisione di spostare dal confine nordcoerano i soldati americani risponde a necessità di un maggiore sicurezza per le truppe esposte ad un eventuale attacco dalla Corea del Nord, le cui mosse politiche – sottolinea Washington- si sono fatte imprevedibili dopo l’uscita dal trattato di non proliferazione nucleare lo scorso gennaio. I soldati verranno divisi in battaglioni e dislocati in altri punti strategici del territorio, come suggerito dallo stato maggiore statunitense. Non è stata ancora definita una data per l’avvio dei trasferimenti, ma l’accordo parla di completare l’operazione entro due anni. Pyongyang ha condannato la manovra militare americana interpretandola come un preparativo di guerra.

ARGENTINA DESAPARECIDOS: NUOVE INCRIMINAZIONI PER SEQUESTRI DI NEONATI

Si amplia l’inchiesta sulla ‘sottrazione sistematica’ dei neonati figli di ‘desaparecidas’ durante l’ultima dittatura argentina (1976-’83): il giudice federale Jorge Urso ha incriminato l’ex presidente ‘de facto’ Reynaldo Bignone ed altri quattro ex generali del regime di altri 13 casi di sequestri di bambini partoriti da madri internate nei centri di tortura. Bignone e gli ex comandanti dell’esercito Cristino Nicolaides e Juan Bautista Sasiaiñ, l’ex comandante delle forze armate Ruben Franco e l’ex capo del I corpo d’armata dell’esercito Guillermo Suarez Máson sono già da tre anni agli arresti domiciliari, per sopraggiunti limiti di età, con l’accusa di aver ordinato il rapimento di centinaia di minori. Per lo stesso reato sono trattenuti in detenzione preventiva nelle loro abitazioni anche l’ex generale Jorge Videla – che il 24 marzo 1976 depose con un golpe il governo di Isabelita Peron - e l’ex-ammiraglio Emilio Massera, massimo responsabile della famigerata Esma (Scuola di Meccanica della Marina), uno dei luoghi di detenzione illegali dove avvenivano i rapimenti. Secondo quanto emerso dall’inchiesta, aperta nel 1996 su denuncia delle ‘Nonne’ di Plaza de Mayo il regime aveva organizzato un ‘piano sistematico’ per sequestrare e dare in adozione ai militari i figli di ‘desaparecidas’, fornendo loro una nuova identità. I processi per la sottrazione di bambini alle vittime della dittatura militare sono gli unici che esulano dalle leggi di ‘obbedienza dovuta’ (1986) e ‘punto finale’ (1987) - promulgate dal governo di Raul Alfonsín, poi rafforzate dal colpo di spugna dell'amnistia per tutti i militari del regime decisa dal suo successore Carlos Menem - di cui hanno potuto beneficiare i militari dell’ex giunta nei casi riguardanti la sorte dei 30mila ‘desaparecidos’ argentini.

CECENIA: PARLAMENTO RUSSO APPROVA AMNISTIA PER RIBELLI

- La Duma, camera bassa del Parlamento federale russo, ha approvato oggi a larghissima maggioranza la amnistia per i guerriglieri separatisti ceceni a suo tempo proposta dal presidente, Vladimir Putin. I voti a favore del provvedimento sono stati 351 a fronte di appena 25 contrari; sette le astensioni. L'iniziativa voluta dal Cremlino punta a stemperare la tensione nella piccola Repubblica caucasica, alle stelle dopo la recente, ennesima ondata di attacchi terroristici. Due gravi episodi hanno reso il clima ancora piu' incandescente, nel Caucaso e in tutta la Federazione: ieri nell'altra Repubblica autonoma dell'Ossezia del Nord una donna, forse proprio di etnia cecena, si era fatta saltare in aria accanto a un pullman militare russo, causando la morte di altre diciannove persone; oggi a Grozny, capitale della Cecenia, una possente esplosione ha sventrato un palazzo facendo almeno una decina di vittime: in questo caso si sarebbe trattato pero' di una semplice fuga di gas, anche se la psicosi collettiva in atto a fatto immediatamente pensare a un ulteriore attentato.

IRAQ/ PATTUGLIA USA ATTACCATA CON GRANATE E LANCIARAZZI

STORICO ACCORDO UE-USA

Dopo quasi un anno di serrate trattative, Unione Europea e Stati Uniti hanno raggiunto a Citta' del Lussemburgo una storica intesa sull'estradizione che consta di due accordi. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia danese, Lene Espersen: "Entrambi gli accordi sono stati approvati", ha dichiarato Espersen. Gli accordi medesimi saranno formalmente firmati nel corso del summit euro-americano in programma il 25 giugno prossimo a Washington. Erano stati gli Usa a premere per il patto con l'Ue, definendolo uno strumento-chiave nella lotta al terrorismo internazionale dopo l'esasperazione del fenomeno, coincisa con gli attentati dell'11 settembre 2001 a New York e a Washington; esso e' pero' avversato fortemente dalle varie organizzazioni per i diritti umani.