ROMANIA: ITALIA IN PRIMA FILA PER PRIVATIZZAZIONI

L'Italia, che si conferma primo partner commerciale della Romania, fortemente interessata al piano di privatizzazione che il Governo romeno sta mettendo a punto. Lo ha detto il vice ministro alle Attivit Produttive con delega al Commercio Estero, Adolfo Urso, a margine della VII Sessione del Gruppo di Lavoro Intergovernativo italo-romeno che si svolta nei giorni scorsi a Roma, presso il Dipartimento per l'Internazionalizzazione, alla presenza del ministro romeno del Commercio Estero, Juliu Winkler. In particolare, ha spiegato Urso, i comparti di maggiore interesse sono quelli della logistica e delle infrastrutture ma anche del campo energetico, dove Enel ha gi rilevato le quote di maggioranza di Electrica Dobrogea e di Electrica Banat. In prima fila, tra i gruppi italiani, anche Impregilo per la costruzione della diga del porto di Costanza, il Gruppo Astaldi per l'ammodernamento dell'aeroporto di Octopeni, l'Alenia Marconi System per il sistema di controllo del traffico civile aeroportuale, la Todini per la circonvallazione di Sibiu e il Gruppo Pirelli per la sua attivit nel settore dei pneumatici e quello dei cavi dei sistemi di comunicazione. Se fino ad oggi, ha aggiunto Urso, l'Italia si caratterizzata per la forte e massiccia presenza di Pmi, oltre 15.000 registrate, adesso necessario procedere ad un vero e proprio salto di qualit per quanto riguarda la presenza e la tipologia imprenditoriale italiana in Romania: l'ora delle grandi imprese. Durante il corso della riunione, il vice ministro ha, poi, manifestato alla controparte l'appoggio del Governo italiano per l'ingresso della Romania gi nel 2007 all'Unione Europea, ricevendo, da parte del ministro Winkler, un forte apprezzamento per il lavoro fin qui svolto e per la recente missione svoltasi a Bucarest con il Ministro degli Affari Esteri, Gianfranco Fini, il 9 giugno scorso. L'Italia, ha sottolineato il ministro romeno, da sempre un partner privilegiato per il commercio estero della Romania; occorre proseguire su questa strada, continuando, per non solo nel campo delle esportazioni ma anche in quello degli investimenti diretti e nel campo delle privatizzazioni. Delle opportunit economiche in Romania, legate in particolare alle privatizzazioni attuate in questo periodo dal Governo, si parlato diffusamente nei giorni scorsi a Bucarest, durante l'incontro organizzato da Unimpresa, l'associazione degli imprenditori italiani, alla presenza del presidente della Romania, Traian Basescu e del vice premier romeno, George Copos. Secondo gli oltre 500 imprenditori italiani presenti all'assemblea generale Unimpresa, fare sistema in Romania non solo possibile, ma necessario, in quanto rappresenta l'unico modo per poter influenzare le decisioni a livello politico romeno. Gli imprenditori, ha detto Roberto Musneci, presidente della Camera di commercio americana per la Romania, AmCham, che ha siglato di recente una partnership con Unimpresa, hanno bisogno, in questa fase di sviluppo della Romania, di maggiore flessibilit sul mercato del lavoro e nel sistema fiscale, di un sistema giudiziario corretto ed efficiente e di regole chiare nel campo della competitivit. Fare sistema al livello di imprenditori, ha aggiunto, fondamentale per poter aiutare le autorit romene a raggiungere obiettivi di questo tipo. Cresce, intanto, l'economia del Paese che diventa sempre pi appetibile per i capitali esteri. Secondo i dati preliminari dell'Istituto romeno di Statistica, il Prodotto Interno Lordo per il primo trimestre del 2005 stimato a circa 13,8 miliardi di euro, in crescita in termini reali del 5,9% rispetto allo stesso periodo del 2004. I dati statistici indicano il settore dei servizi, al primo posto dal punto di vista della dinamica del volume di attivit, dato che il valore aggiunto supera del 6,8% il livello registrato nel primo trimestre dello scorso anno. La crescita economica ha avuto alla base anche l' evoluzione positiva dell' industria, dove stato ottenuto un valore aggiunto superiore del 5% dei primi 3 mesi 2004. Per quanto riguarda il consumo finale, questo ha superato del 12,1% la cifra del 2004, mentre la formazione del capitale fisso cresciuta nei primi tre mesi dell' anno del 5,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le autorit romene hanno stabilito come obiettivo per l'anno 2005 un ritmo di crescita economica del 5,5%-6%, inferiore all' 8,3% registrato l' anno scorso. Appetibilit e affidabilit del Paese in crescita, come confermano, anche, le classifiche internazionali di rating. L'agenzia francese di assicurazione export e valutazione internazionale Coface, per il primo trimestre 2005 ha migliorato il rating Paese della Romania dalla classe B alla B positiva. Alla base della promozione c', innanzitutto, il recente avviso favorevole dell'Unione Europea alla firma del Trattato di Adesione della Romania, nonch la crescita economica registrata nel 2004 e il proseguimento delle politiche economiche pianificate. Secondo gli esperti dell' Agenzia Coface, la Romania potrebbe passare gi da quest'anno dalla classe di rischio B alla classe A4, entrando a far parte dei Paesi considerati affidabili. E, per quanto riguarda l'interscambio commerciale, l'Italia, come sottolineato dal vice ministro Urso, si conferma il primo partner della Romania. Gli ultimi dati sull'interscambio pubblicati dal locale Ministero dell' Economia e Commercio, aggiornati al 28 febbraio 2005, rilevano che l'Italia sempre in testa tra i Paesi partner della Romania sul volume totale degli scambi commerciali, con un quota del 18,4% (1328.5 milioni di euro), di cui 698.5 milioni di euro di export (il 22,2%) e 630 milioni di import (15,6%) e un saldo attivo per il nostro Paese di 68.5 milioni di euro. Rispetto allo stesso periodo del 2004, il volume degli scambi bilaterali in valore ha registrato un incremento dell'11,2% sul totale, di cui +9,3% per l' export e +13,4% per l'import. Notevole anche la presenza imprenditoriale italiana nel Paese: al 28 febbraio 2005 risultavano registrate in Romania 17.332 societ italo-romene, per un capitale investito di 537.8 milioni di euro, che pone l'Italia al sesto posto tra i Paesi investitori. Tra le iniziative pi rilevanti, nel settore energetico si segnala l'acquisizione da parte dell'americana Goldman Sachs Capital Partners di Pirelli Romania Cabluri si Sisteme (Pirelli Cavi & Sistemi), il maggior business del gruppo Pirelli sul mercato romeno. Con affari per circa 40 milioni di euro nel 2004, la Pirelli Romania Cabluri si Sisteme ha rappresentato il primo coinvolgimento del gruppo, in Romania, in attivit di produzione per l'industria dell'energia e telecomunicazioni, con un profitto netto annuo stimato pari al 10-11% dell'intero giro d'affari.Nonostante le quote di mercato in crescita, a fronte di un calo della domanda a livello mondiale, il gruppo italiano ha deciso di vendere per 1,3 miliardi di euro la divisione cavi e sistemi e di concentrarsi sullo sviluppo di aree di business a maggiore valore aggiunto. In tal senso, sono previsti investimenti di 150 milioni di euro in due fabbriche, una di cord metallico e un'altra di gomme. Cord Romania una joint-venture di 40 milioni di euro tra Pirelli (80%) e Continental (20%),che comincer a produrre in serie a partire dal prossimo esercizio. Quanto a Pirelli Tyres Romania, questa, a partire da quest'anno, realizzer pneumatici ad alta prestazione, con un investimento di 110 milioni di euro. Anche Finmeccanica guarda con interesse ai settori dell'energia e della difesa in Romania. Il colosso italiano pare concentrare la propria attenzione sul produttore di aeromobili di propriet statale Romaero e sulla societ del settore difesa Uzina Mecanica Bucuresti, entrambe sulla lista delle privatizzazioni del Governo. Un' altra azienda dell'orbita Finmeccanica, l'Ansaldo Energia, progetta da tempo di investire nella costruzione della terza unit produttiva nella centrale nucleare di Cernavoda. L'Ansaldo inclusa in una lista di aziende che potrebbero essere chiamate a formare una joint venture con lo Stato rumeno per la costruzione del terzo reattore. Tra queste c' anche l'Enel che ha deciso, inoltre, di investire un miliardo di euro in quindici anni per rilanciare le centrali Electrica Dobrogea e Electrica Banat, di cui la societ italiana ha assunto, nei giorni scorsi, il controllo. La societ italiana interessata anche alla privatizzazione di un'altra centrale, Electrica Muntenia Sud, oltre agli stabilimenti di Turceni, Rovinari e Craiova. Anche le centrali idroelettriche e la privatizzazione della distribuzione del gas naturale potrebbero finire nel mirino del colosso italiano.(20/06/2005-M. M./Italian Network)

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