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scaletta parziale

* elementi agenti

* 3° accensione del televisore

* condizionamenti foto/dindon

Analisi : una scatola per topi

..fino ad ora gli elementi sono stati questi,ma credo che si debba cominciare a chiaccherare su di ogni fase,per chiarirsela e per trovare il modo di renderla chiara anche allo spettatore... la Cicloinvoluzione ha la funzione di aprire lo spettacolo,alla sua conclusione ,il terzo accendersi della televisione,il ritmo viene bruscamente spezzato.

questo è un punto da non sottovalutare,tutta la fase dei condizionamenti già pulsa di una grande differenza rispetto alla fase precedente,questa forza non va sprecata e "riempita" per andar avanti ed iniziare il gioco dei condizionamenti...

l'avvento dell'audio televisivo e domestico cambia immediatamente lo spazio,che non è più l'accrocchio grottesco dei piccoli luoghi dove il dindon reitera le sue quotidiane azioni...

dindon è seduto sulla poltrona,lo spazio è vuoto,il video/televisione è in scena,con discretezza,non è arrivato il tempo delsuo primo monologo,l'ambiente è quindi libero dall'uso che ne fa l'attore e dalla presenza attiva della televisione,può così ricoprirsi di un nuovo senso.

qui a mio parere deve emergere l'aspetto domestico,ancora più carico degli elementi sonori che lo contraddistinguono:l'accendersi della caldaia,il chiudersi di una porta,la lavatrice che vive,quel maledetto gocciolare del rubinetto,il respiro del frigorifero...

l' audio qui deve essere un orecchio sensibile,sottile,con due ali che lo fanno girovagare delicato tra una voce elettrodomestica e il cricchiolio del legno,da quel rumore di ceramica allo sbatacchiarsi delle posate.

dindon è in poltrona,nella sua quinta..l'ambiente domestico,canta se stesso,come un coro tragico ,la televisione per ora è una delle voci.. è una delle presenze domestiche,il coreuta.

il coro ha cantato la sua canzone,definito lo spazio e le sue presenze. entra in scena regina televisione.

ma voglio tornare ancora sull' aspetto domestico.

questo punto mi sta a cuore,perchè credo che l'edificazione sonora di un ambiente domestico crei la condizione necessaria per "parlare della televisione".

la televisione,cosa o chi è?,come funziona?,sicuramente è fatta per esistere tra quattro mura,dietro una vetrina non ha lo stesso fascino,il suo magnetismo sinestetico non ha abbastanza forza per passare il vetro,vediamo le immagini ma non ne udiamo il sonoro;oppure nei negozi di elettronica,vicino agli stereo, tutti quei video con la stessa immagine in movimento,lo stesso canale,ed il sonoro che rimbalza da una cassa all'altra,spargendosi caoticamente nello spazio: un coro di televisioni che d'impatto ci cattura,siamo attratti da quella confusione,immagini e suoni si fondono insieme,e noi sentiamo l'esigenza di distinguere la provenienza degli impulsi,per instaurare una relazione;ma quelle presenze simultanee ci catturano singolarmente, ingoiandoci in un canale privilegiato di attenzione,ma ecco che subito lo schermo più grande ci dis-trae a se,oppure l'immagine stessa ci fa cadere l'occhio altrove...

ma provate a prendere una televisione e metterla tra quattro mura,magari corredata di un tavolino e di una poltrona e lei vi si aprirà davanti,incantandovi di ritmi ,per catturarvi,captare e mantenere la vostra attenzione.

è nell'ambiente domestico che la televisione funziona,ed è per questo che l'aspetto domestico deve emergere subito,e delineare la forma del suo essere una scatola per topi