PALESTINA

SPARATORIA A NABLUS, TRA LE VITTIME LEADER BRIGATE AL AQSA - Tra i cinque militanti palestinesi delle Brigate dei Martiri di al Aqsa rimasti uccisi stamattina a Nablus, in Cisgiordania, in una sparatoria con i soldati israeliani, ci sarebbe anche il leader locale del gruppo, Nader Aswad, uno dei più ricercati dalle forze di sicurezza israeliane. Lo hanno riferito testimoni locali e responsabili della sicurezza palestinese I soldati hanno circondato un edificio di Nablus dove si erano nascosti alcuni militanti ricercati, dicono i testimoni. E' scoppiata una sparatoria e i responsabili della sicurezza hanno detto che almeno cinque uomini armati sono stati uccisi. Un sesto militante palestinese è rimasto ferito. Fonti dell'esercito israeliano hanno confermato la morte di cinque militanti palestinesi ricercati, senza fornire altri dettagli. Fonti locali hanno in seguito detto all'Ansa che solo Fadi Zakrne era inquadrato nelle Brigate al-aqsa, mentre gli altri uccisi sarebbero civili. Secondo queste fonti l'esercito israeliano ha catturato inoltre due persone, la cui identita' non e' ancora nota.

IRAQ Il gruppo delle sinistre europee, Gue, domani votera' contro la risoluzione dell'Europarlamento sull'Iraq se questa non conterra' un appello "all'immediato ritiro delle truppe" della coalizione internazionale. Lo ha annunciato Vittorio Agnoletto, prendendo la parola nel corso del dibattito nell'emiciclo di Strasburgo. Agnoletto, eurodeputato di Rifondazione Comunista, ha stigmatizzato la guerra in Iraq su cui "non ho sentito una parola di condanna da parte del Consiglio" e ha sottolineato che guerra e terrorismo "sono speculari" perche' si alimentano a vicenda "Le truppe americane devono andarsene dall'Iraq in coincidenza con le elezioni di gennaio, ed essere sostituite da forze Onu che non hanno fatto la guerra. Lo ha detto il presidente dei Ds, Massimo D'Alema, durante il suo intervento odierno a Strasburgo, nel dibattito in corso al Parlamento europeo su una risoluzione comune che sarà votata domani. L'europarlamentare dei Ds ha anche chiesto all'Aula di lanciare un appello per la sospensione delle operazioni militari e dei bombardamenti in Iraq, "per creare un clima in cui la liberazione degli ostaggi diventi più facile". "La guerra in Iraq doveva fermare il terrorismo e invece lo ha reso più pericoloso e più forte", ha detto D'Alema ad alcuni giornalisti uscendo dall'aula, ripetendo quanto aveva affermato nel suo intervento. "Oggi - ha continuato - ci vuole una svolta per combattere in modo più efficace il terrorismo: appare evidente che soltanto la politica, il rispetto dei diritti umani e dei diritti dei popoli, e non la logica della guerra e della repressione possono fermarlo".

INCERTEZZA SUL SEQUESTRO - L' incertezza circonda il presunto sequestro di due connazionali, il governo australiano ha deciso di inviare uno speciale team di soccorso in Iraq. Lunedi' scorso un gruppo radicale islamico, che sostiene di aver catturato "due australiani e due asiatici", ha dato al governo di Canberra un ultimatum di 24 ore per richiamare il suo contingente dall'Iraq se vuole evitare l'esecuzione degli ostaggi. L'ultimatum e' scaduto senza nessuna novita', ma i rapitori non hanno mai neanche ne' fornito il nome degli ostaggi ne' mostrato immagini. Il ministro degli Esteri Alexander Downer ha ammesso che, nonostante gli sforzi febbrili dell'ambasciata a Baghdad per rintracciare tutti gli australiani presenti in Iraq, ancora non c'e' chiarezza sul loro numero ne' sul fatto che quelli che hanno risposto all'appello siano la totalita' dei presenti. Di qui la decisione di inviare un team specializzato (militari e poliziotti) pronto a intervenire anche nel caso si rendesse necessario un blitz per la liberazione. Nessuna conferma invece, da parte del governo, sulle voci apparse sui giornali secondo cui, del team, farebbero parte oltre 30 uomini dei corpi speciali SAS.

AFGHANISTAN Sono riprese oggi le operazioni di rimpatrio dei profughi afghani dall'Iran, che erano state sospese il 12 settembre per i disordini avvenuti a Herat a causa della destituzione del governatore locale, Ismail Khan. Xavier Creach, un responsabile dell'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati (Unhcr) a Teheran, ha detto all'Ansa che i primi ad essere rimpatriati sono stati i 1.627 profughi che erano rimasti bloccati a ridosso della frontiera quando le operazioni erano state sospese. I rimpatri sono stati riavviati, ha sottolineato Creach, nonostante l'ufficio dell'Unhcr a Herat sia rimasto completamente distrutto nei disordini. Gran parte del personale e' stato evacuato a Kabul, ma un gruppo e' rimasto, consentendo il riavvio delle operazioni di rientro. Creach ha aggiunto che oggi dall'Iran sono ricominciati anche i rimpatri dei rifugiati iracheni, che erano sospesi dal 12 agosto a causa dei combattimenti nella citta' santa sciita di Najaf. Un primo convoglio di 251 persone, tra cui 136 bambini, ha varcato la frontiera stamani alle 10:00 ora iraniana (le 07:30 in Italia). Dal rovesciamento del regime di Saddam Hussein, gia' centomila profughi iracheni sono rientrati dall'Iran, su un totale di 200mila che vi si trovavano fino alla vigilia della guerra. In Afghanistan, dopo la caduta del regime dei Taleban, e' gia' rientrato, sempre dall'Iran, un milione di profughi, mentre un altro milione rimane nella Repubblica islamica.

PETROLIO

Gli Stati Uniti hanno deciso di stanziare nuovi fondi per aumentare la sicurezza in Iraq e per accelerare il ripristino delle istallazioni petrolifere. Lo ha detto in serata a Washington il sottosegretario di Stato per gli affari politici Marc Grossman in un incontro con i giornalisti. Non si tratta in realta' di nuovi stanziamenti perche' i fondi, che fanno parte del 'pacchetto' di oltre 18 miliardi di dollari votato dal Congresso alla fine dell'anno scorso, erano inizialmente destinati alle risorse idriche ed energetiche. La situazione dal punto di vista della sicurezza in Iraq rappresenta il piu' grosso ostacolo alla ricostruzione e allo sviluppo economico e politico, ha spiegato Grossman.

E' ATTESA LA DECISIONE OPEC SU AUMENTO PRODUZIONE - E' attesa per oggi la decisione da parte dei paesi membri dell'Opec di aumentare la produzione di greggio per un milione di barili al giorno, allo scopo di venire incontro alla crescente domanda globale. Tuttavia secondo gli analisti un aumento produttivo del cartello non sarà in grado di favorire un calo globale dei prezzi dei prodotti petroliferi al dettaglio. Se approvata, la decisione porterà il limite produttivo autoimposto dei paesi membri (salvo l'Iraq) dagli attuali 26 milioni di barili al giorno a 28 milioni. Questo allineerebbe la quota alla reale produzione attuale, pari a 27,4 milioni di barili al giorno. Secondo gli analisti le stime dell'Opec sulla domanda di quest'anno erano eccessivamente basse e questo ha causato l'insufficienza di forniture. Ora, tuttavia, sembra che l'Opec non sia in grado di aumentarla ad una velocità tale da favorire un abbassamento dei prezzi. Secondo Leo Drollas, capo economista del Global Energy Studies a Londra, le questioni sul tavolo dell'Opec sono due: un aumento della produzione e un innalzamento della forchetta dei prezzi. Ma "sono entrambe irrilevanti dato che sul mercato i margini sono minimi e la maggior parte dei paesi Opec sono vicini ai loro massimi livelli di capacità produttiva". Per cambiare la situazione del mercato "c'è ben poco che possano dire o fare", aggiunge, definendo il vertice di Vienna come "una sorta di non-evento".

ALITALIA

RIPRENDE NEL POMERIGGIO CONFRONTO SU ASSISTENTI VOLO E TERRA Riprendera' nel pomeriggio, probabilmente alle 14.00, il confronto tra i sindacati di categoria e i rappresentanti dell'Alitalia sul contratto degli assistenti di volo e del personale di terra. L'incontro, iniziato nella tarda serata di ieri dopo la lunga no-stop che ha portato alla sigla del contratto dei piloti, e' stato aggiornato al primo pomeriggio di oggi dopo una prima parte di colloqui. Nel corso della nottata - secondo quanto si apprende da fonti sindacali - l'azienda avrebbe consegnato ai rappresentanti dei lavoratori un documento nel quale sono contenute alcune proposte. I rappresentanti sindacali si sono riservati di esaminare il contenuto del documento per poi sedersi nuovamente al tavolo e discutere nel merito. Le ipotesi che i sindacati intentono mettere in campo, riguardano in particolare la disponibilita' all'aumento delle ore di volo nell'orario di lavoro, che potrebbero anche superare le 800 ore annue e, sul fronte del salario, legare la retribuzione alla produttivita'.

INCIDENTI LAVORO

Cinque operai sono rimasti feriti nel crollo del solaio al Palazzo delle Esposizioni al centro di Roma. Alcuni giorni fa un operaio Tiziano di 34 anni era morto in località Piana di Lariana nella fabbrica Riveco, morte dovuta alla totale assenza di ogni minima attrezzatura di protezione e ad un contratto di lavoro di 15 giorni rinnovabili. La morte di Tiziano ha però messo in moto l'autorganizzazione dei lavoratori e lavoratrici che stanno realizzando assemblee e mobilitazioni nella provincia di Cambobasso in cui le situazioni di supersfruttamento criminale sono particolarmente diffuse.

TRASPORTO LOCALE/ SINDACATI BASE : ADESIONI SCIOPERO INTORNO AL 50%. Roma e Milano SUPERIORE AL 50%, Trieste 34%, Torino 30% Riprenderanno a lavorare alle 17:00, per garantire la copertura sugli orari protetti, e interromperanno nuovamente il servizio alle 20 fino a fine giornata