Differences between revisions 1 and 2
Revision 1 as of 2003-03-09 10:42:55
Size: 4232
Editor: anonymous
Comment:
Revision 2 as of 2003-03-09 10:44:29
Size: 4244
Editor: anonymous
Comment:
Deletions are marked like this. Additions are marked like this.
Line 9: Line 9:
Line 10: Line 11:
Line 12: Line 14:
Line 13: Line 16:
Line 14: Line 18:
Line 15: Line 20:

Inserisci una descrizione per Indice Materiali Irak

da salvo == IL PUNTO SULLA GUERRA ==

IL PUNTO SULLA GUERRA (in questo periodo, un po' caldo, terrò questa scheda sulla guerra aperta su Wiki e aggiornata continuamente, ad uso della redazione, chiunque può prendere e inserire elementi, dati, valutazioni, indicazioni, numeri ecc.)

domenica 9 marzo 2003

FINALE DI PARTITA

Lunedì 10 Usa e GB presenteranno la loro risoluzione (quella che dovrebbe sostituire la 1441 e che dovrebbe autorizzare un'aggressione all'Iraq). Martedì 11 gli Usa sembra che vogliano andare al VOTO anche sapendo di una sconfitta (queste la tesi più accreditata, ma alcuni dicono che Bush ritirerà la bozza di Risoluzione all'ultimo momento quando sarà sicuro di non avere la maggioranza) al Consiglio di Sicurezza. Continua la "caccia al voto" da parte di Usa e Gb per avere 8 paesi favorevoli alla Risoluzione e nessuno che eserciti il Diritto di Veto tra i 5 che hanno questo diritto (Usa, Gb, Russia, Cina, Francia). A tutt'oggi, stando a quanto dichiarato dalle diplomazie dei vari paesi, la Risoluzione Usa non avrebbe né la maggioranza e in più incapperebbe in alcuni Veti.

Le valutazioni: secondo Giulietto Chiesa (in una intervista a radio GAP -Onda d'urto- di Sabato 8 marzo) martedì tutti i paesi si piegheranno al volere Usa e la Risoluzione passerà (tesi un po' azzardata). Molti altri commentatori al contrario dicono che non passerà. Ma tutti danno per certo l'inizio della Guerra intorno al 17 Marzo.

Sul piano diplomatico la novità riguarda la mossa della Francia che ha chiesto la convocazione di un summit dei capi di stato dei paesi membri del Consiglio di Sicurezza, ossia un livello più alto dei ministri degli esteri che normalmente siedono all'ONU; questo perché la gravità della situazione lo richiede: guerra prossima e crisi dell'ONU, e intervento internazionale nel periodo post bellico.

Tattica e strategia militare: Stamattina il Sunday Telegraph, afferma che dopo le prime 72 ore di bombardamento l'Iraq si arrenderà e la guerra sarà finita. Altri media Usa, durante la settimana, sembravano scettici a sposare la scommessa di una "Blitzkrieg" (guerra lampo) per questa G.. In più c'è la difficoltà aggiunta ai generali Usa dal NO del parlamento Turco che non ha approvato la proposta governativa di consentire alle truppe Usa di attraversare il territorio turco. La Turchia ci ripenserà a breve? Resta un interrogativo.

Crisi dell'ONU e del rapporto Usa-UE: se il Consiglio di Sicurezza Onu si spaccherà (come è nelle previsioni) e gli Usa faranno la guerra contro le indicazioni dell'Onu (come è nelle previsioni), salteranno TUTTI gli organismi internazionali di mediazione costruiti in questi ultimi 60 anni, e anche la NATO avrà delle serie ripercussioni, nel senso che sarebbe di fatto sciolta.

Le analisi più attente e valide della settimana sui media americani ed europei (ed oggi anche su quelli russi) valutavano la sostanziale riuscita dell'operazione "neutralizzazione dell'Iraq", in quanto la presenza internazionale, gli occhi di tutto il mondo puntati su quel paese e l'aumento dei controlli hanno reso Saddam totalmente innocuo e dunque l'operazione si può dire riuscita e non serve più la Guerra, si tratta di mantenere questa pressione e non ci sarà più alcun pericolo. In realtà è questa la tesi francese della prima ora, e sarebbe l'unica scappatoia per Bush di uscirne senza rimetterci la faccia. Ma per ora sembra che Bush non voglia utilizzare.

Intanto l'ONU sta preparando un piano "segreto" per il "dopo guerra" : tre mesi dopo la fine del conflitto cercherà di intervenire come ONU per favorire l'autogoverno iracheno, evitando che rimanga un protettorato Usa, e per favorire una gestione collettiva delle fonti energetiche irachene. Ed è anche questo un punto di collisione tra ONU e USA, e questi ultimi non nascondono più la loro intenzione di "riformare radicalmente" l'ONU. Questa prospettiva è stata analizzata da alcuni commentatori ed è quella che più preoccupa, insieme alle altre preoccupazioni del dopo guerra che aprono preoccupanti scenari nell'equilibrio geopolitico dell'area asiatica e mediorientale.

Indice_Materiali_Irak (last edited 2008-06-26 09:55:49 by anonymous)