Abbiamo appreso dal resoconto della due giorni dei fori sociali a Roma che, finalmente, anche all'interno delle discussioni plenarie del movimento ci si sta rendendo conto dell'importanza di dotarsi di strumenti di comunicazione ed informazione efficaci.

Da circa un anno come gruppo comunicazione nazionale (nato all'assemblea nazionale alla Leopolda nel novembre 2001), SF e gruppi comunicazione locali all'interno del movimento dei movimenti abbiamo cercato di mettere in rete strategie ed esperienze per migliorare un lavoro che quotidianamente ci vede impegnati nei nostri ambiti locali affinché le tematiche e le ragioni di questo movimento raggiungano settori sempre più ampi di opinione pubblica, sensibilizzando, creando coscienza dei problemi.

Al tempo stesso abbiamo lavorato alla comunicazione *interna*. Abbiamo dunque agito per creare Movimento aprendo canali di comunicazione accessibili al maggior numero di persone, certi che il nostro compito non debba limitarsi a "comunicare" decisioni già prese, ma rendere possibili processi di discussione e di decisione condivisa. La nostra interpretazione di Comunicazione è dunque più vicina al distribuire potere, che all'orientare razionalmente le risorse in cerca di impiego. Riteniamo che questo tipo di comunicazione sia fra l'altro quella propria di un Forum, una piazza, pubblica e senza gerarchie.

Con questa visione del mondo abbiamo cominciato un percorso a Genova due anni fa e ci siamo impegnati nella costruzione del sito e del media center del Forum Sociale Europeo di Firenze e in tutti gli ambiti di comunicazione lì convenuti, abbiamo approfondito le tematiche sulla comunicazione così strettamente collegate al modello sociale, politico ed economico che questo movimento contesta all'interno di seminari e workshop, abbiamo impegnato risorse, competenze ed energie nella cura del sito ufficiale dell'evento come di tutti gli altri strumenti (giornali, radio, tv, ecc.) che sono stati importanti per informare e documentare di un evento così straordinario, creando ponti di collegamento essenziali oggi che l'attenzione e la discussione si sposta sempre più a livello europeo e mondiale. Noi crediamo che tutto questo patrimonio progettuale ed ideale debba trovare una centralità ed una attenzione rinnovata da parte del movimento e degli spazi di discussione al suo interno per diversi motivi:

a) un impegno "glocale", ovvero la capacità di riconoscere a partire dal proprio territorio bisogni e problematiche, segno tangibile dell'unico modello economico, politico e sociale imposto dall'alto, alle quali rispondere promuovendo forme di cittadinanza aperte ed estendibilità dei diritti b) il convincimento che questo percorso verso "l'altro mondo possibile" potremmo intraprenderlo davvero solo coniugando mezzi e fini. Nella consapevolezza, quindi, che la possibilità di realizzarlo davvero, passi attraverso la capacità di costruire già ora, e tra noi, modelli di partecipazione orizzontale e democratica, di progettazione sociale rispettosa di differenze ed esigenze, tra le quali tutelare come pubblico e non più delegato anche un diritto all'informazione e alla comunicazione che viene prima di ogni discorso di senso e consenso.

Per tutto questo ci sono percorsi che in molti hanno già avviato parallelamente e che crediamo sia utile promuovere in rete, con tutte le esperienze già fatte. Per questo esiste già una mailing list (ReteSF-Comm@lilik.ing.unifi.it - per isciversi: http://lilik.ing.unifi.it/cgi-bin/mailman/listinfo/retesf-comm) e la proposta di una scadenza comune l'11 Gennaio a Firenze (o comunque nella città in cui si terrà la riunione promossa da Coordinamento Italiano del FSE) per parlarne insieme.

Firmano