Modulo QSPN - Esempio di uso degli indirizzi virtuali

Passo 5

In questo passo, siccome il g-nodo [1, 0] non è pieno, possiamo assegnare a 𝛽B un indirizzo reale definitivo in esso, cioè modificare il [2, 1, 0] in [1, 1, 0].

Dobbiamo aggiungere al nodo l'indirizzo nella classe 10.0.0.0/24 e gli interni nelle classi 10.0.1.0/24 e 10.0.2.0/24. Dopo vanno cambiate le rotte nella tabella principale di modo da avere questi indirizzi come source preferiti, "src", per i pacchetti originati dal nodo.

Quindi diamo questi comandi:

I percorsi che 𝛽B aveva memorizzati come nodo con indirizzo [2, 1, 0] valgono ora per il suo indirizzo [1, 1, 0]. Il nodo 𝛽B ha già completato la fase di bootstrap. Quindi non chiede ETP ai suoi vicini.

Il nodo 𝛽B comunica via ETP ai suoi vicini 𝛼 e 𝛾 che non è più possibile raggiungere tramite lui l'indirizzo [2, 1, 0]; ma che ora è possibile raggiungere tramite lui l'indirizzo [1, 1, 0].

L'effetto di questo ETP, che contiene solo modifiche a percorsi verso singoli nodi, è comunque limitato ai nodi del g-nodo di livello 1, cioè al solo 𝛼.

Quindi diamo questi comandi:

Di nuovo, il nodo 𝛽B è in grado di comunicare con gli altri nodi della rete.

Proseguiamo con il passo 6.