Modulo QSPN - Esempio di uso degli indirizzi virtuali

Passo 8

In questo passo assegnamo alle nuove identitΓ  in πœ‘N, un indirizzo definitivo nel g-nodo N. Per l'esattezza gli assegnamo l'indirizzo virtuale [2, 0].

Nel disegno seguente gli archi che collegano nodi che ora fanno parte della rete non sono piΓΉ tratteggiati.

grafo10.adraw

PoichΓ© i nuovi indirizzi definitivi sono virtuali al livello 1, la loro assegnazione non comporta un comando di assegnazione di indirizzo IP globale nella rete per i nodi in πœ‘N, nΓ© di un indirizzo interno al livello 2. I nodi in πœ‘N avevano giΓ  assegnato un indirizzo interno al livello 1.

Ora ogni border-nodo in πœ‘N chiede un ETP completo ai vicini che non appartengono a πœ‘N tramite i suoi archi e li processa con questo nuovo indirizzo. Grazie ad essi:

Quindi diamo questi comandi:

I border-nodi in πœ‘N potrebbero anche chiedere un ETP ai vicini che appartengono a πœ‘N, ma effettivamente non lo otterrebbero perchΓ© questi non hanno completato il loro bootstrap.

Invece bisogna notare che i nodi in πœ‘N che non sono border-nodi, sebbene chiedano un ETP completo a tutti i loro vicini e non ne ricevono nessuno, non devono considerare fallito il loro ingresso nella rete. Tra l'altro essi hanno ricevuto dalla loro precedente identitΓ  alcuni percorsi verso g-nodi di livello inferiore a 1 (il livello della migrazione).

Poi i border-nodi in πœ‘N avendo completato la fase di bootstrap ritrasmettono un ETP completo ai vicini. In questo modo le conoscenze riprendono a propagarsi sia ai nodi interni a πœ‘N che al di fuori. Riassumiamo queste nuove conoscenze:

Quindi diamo questi comandi:

TODO Riassumiamo l'elenco di tutti gli archi ora esistenti coi relativi indirizzi IP link-local: