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E intanto, oggi, un membro delle Brigate di Al Aqsa e' stato ucciso a Tulkarem. Secondo la versione di fonti locali palestinesi Ibrahim Al-Namish, di 30 anni, e' stato ucciso a colpi d'arma da fuoco in una strada della citta'. Un passante, inoltre, e' stato ferito a una gamba.
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Aumenta di giorno in giorno la tensione in Irak, anche se al Presidente Bush piace pensare che questa incessante ondata di attacchi sia "una misura dei successi degli americani nel ristabilire la sicurezza". E' quanto ha affermato ieri in una conferenza stampa e questa affermazione, ovviamente, ha scatenato numerose reazioni di sconcerto in tutto il mondo politico statunitense. Non contento, oggi, Bush ha rincarato la dose affermando che ''Sotto la mia presidenza, il Mondo e' piu' libero e in pace e l'America e' piu' sicura''. A parte gli improbabili equilibrismi "dialettici" in odor di elezioni presidenziali, i fatti parlano chiaramente.
Questa mattina, un'autobomba e' esplosa a Falluja, a ovest di Baghdad, facendo almeno sei morti, fra cui alcuni scolari. L'esplosione e' avvenuta nei pressi del locale commissariato di polizia. Sempre oggi, un soldato americano e' stato ucciso nel corso di un attacco a Baghdad. Lo ha reso noto uno portavoce militare americano. In tutto sono dunque 114 i soldati americani uccisi in Iraq dopo che il presidente George Bush ha dichiarato la fine delle ostilità il primo maggio scorso.
Un ordigno collocato su una strada e' esploso intanto a Bassora uccidendo un soldato della coalizione a guida Usa e due civili.
E, secondo funzionari della coalizione che occupa l'irak, il vice sindaco di Bagdad, e' stato ucciso da colpi esplosi da un'auto domenica notte.
Tutta la stampa araba ha oggi attaccato duramente l'amministrazione provvisoria dell'Iraq, sostenendo che gli Stati Uniti non sono in grado di mantenere l'ordine e provvedere alla sicurezza della popolazione. L'attacco contro la sede della Croce Rossa, inoltre, è stato duramente condannato anche perché, secondo la stampa araba, fornisce l'alibi agli Stati Uniti per andare avanti nell'occupazione dell'Iraq.
La Croce rossa internazionale ha deciso di ridurre drasticamente la propria presenza. Non così la Croce rossa italiana, che afferma di voler rimanere nel territorio.


Road map

I membri del Quartetto (Usa, Russia, Onu e Ue) stanno mettendo a punto una risoluzione per l'approvazione della Road map da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Lo ha detto all'agenzia di stampa russa Interfax il vice ministro degli Esteri russo, Yuri Fedotov. "Si tratta di una iniziativa molto importante, e stiamo discutendo della possibilità di introdurre una risoluzione di questo tipo", ha detto Fedotov. La Road map è il piano di pace per il Medio Oriente elaborato dal Quartetto che prevede la costituzione di uno Stato palestinese indipendente entro il 2005 attraverso lo smantellamento di una sessantina di insediamenti selvaggi, realizzati in Cisgiordania dopo l'elezione di Ariel Sharon nel marzo del 2001. Ma l'Autorità nazionale palestinese, in seguito alla decisione di Israele di accordare lo status di "colonia permanente" ad almeno cinque  insediamenti in Cisgiordania, ha accusato Israele di voler affossare la road map, legalizzando di fatto la colonizzazione selvaggia nella Cisgiordania occupata. Il ministro palestinese Saëb Erakat ha per questo invitato il Quartetto (Europa, Russia, Stai Uniti e Onu) a "impiegare tutti gli sforzi possibili per annullare queste decisioni aggressive che fanno parte di un piano mirato a distruggere il processo di pace e l'Autorità nazionale palestinese e a rendere perenne l'occupazione". E si è rivolto in particolare agli Stati Uniti, invitandoli a "far conoscere ufficialmente la loro posizione in merito a queste violazioni".

E intanto, oggi, un membro delle Brigate di Al Aqsa e' stato ucciso a Tulkarem. Secondo la versione di fonti locali palestinesi Ibrahim Al-Namish, di 30 anni, e' stato ucciso a colpi d'arma da fuoco in una strada della citta'. Un passante, inoltre, e' stato ferito a una gamba.

Aumenta di giorno in giorno la tensione in Irak, anche se al Presidente Bush piace pensare che questa incessante ondata di attacchi sia "una misura dei successi degli americani nel ristabilire la sicurezza". E' quanto ha affermato ieri in una conferenza stampa e questa affermazione, ovviamente, ha scatenato numerose reazioni di sconcerto in tutto il mondo politico statunitense. Non contento, oggi, Bush ha rincarato la dose affermando che Sotto la mia presidenza, il Mondo e' piu' libero e in pace e l'America e' piu' sicura. A parte gli improbabili equilibrismi "dialettici" in odor di elezioni presidenziali, i fatti parlano chiaramente. Questa mattina, un'autobomba e' esplosa a Falluja, a ovest di Baghdad, facendo almeno sei morti, fra cui alcuni scolari. L'esplosione e' avvenuta nei pressi del locale commissariato di polizia. Sempre oggi, un soldato americano e' stato ucciso nel corso di un attacco a Baghdad. Lo ha reso noto uno portavoce militare americano. In tutto sono dunque 114 i soldati americani uccisi in Iraq dopo che il presidente George Bush ha dichiarato la fine delle ostilità il primo maggio scorso. Un ordigno collocato su una strada e' esploso intanto a Bassora uccidendo un soldato della coalizione a guida Usa e due civili. E, secondo funzionari della coalizione che occupa l'irak, il vice sindaco di Bagdad, e' stato ucciso da colpi esplosi da un'auto domenica notte. Tutta la stampa araba ha oggi attaccato duramente l'amministrazione provvisoria dell'Iraq, sostenendo che gli Stati Uniti non sono in grado di mantenere l'ordine e provvedere alla sicurezza della popolazione. L'attacco contro la sede della Croce Rossa, inoltre, è stato duramente condannato anche perché, secondo la stampa araba, fornisce l'alibi agli Stati Uniti per andare avanti nell'occupazione dell'Iraq. La Croce rossa internazionale ha deciso di ridurre drasticamente la propria presenza. Non così la Croce rossa italiana, che afferma di voler rimanere nel territorio.

groggi (last edited 2008-06-26 09:59:00 by anonymous)