Inserisci una descrizione per gror.040825

G.R. 13,00

IRAQ

Le forze americane e irachene hanno oggi ulteriormente stretto l'assedio attorno alla moschea di Najaf, mentre Moqtada Sadr ha esortato i suoi seguaci in tutto il Paese a compiere una marcia verso la citta' santa, cosi' come, con toni diversi, ha fatto il grande ayatollah Ali Sistani, massima autorita' religiosa sciita irachena, che e' da poche ore tornato a sorpresa in Iraq da Londra ed e' diretto proprio a Najaf. Le forze Usa hanno reso noto di non aver ancora lanciato l'assalto finale, ma i mezzi blindati americani si trovano ormai a una ventina di metri dall'entrata della moschea al cui interno sorge il mausoleo dell'imam Ali. I miliziani hanno reagito incendiando alcune barricate, mentre tiratori scelti statunitensi hanno aperto il fuoco contro tutti gli ingressi della moschea, che sono quindi stati sbarrati dai miliziani. Allo stesso tempo, due missili sparati da un aereo americano sono caduti a pochi metri dalla moschea, scuotendola fino alle fondamenta e mandando in frantumi molti vetri dell'edificio. Poco dopo, si e' diffusa la notizia del ritorno del grande ayatollah Sistani. Uno dei suoi consiglieri, Ahmad al Khaffaf, ha anche lanciato a suo nome un appello dalla Tv al Arabiya a tutti gli iracheni affinche' marcino su Najaf. Khaffaf ha anche espresso amarezza perche' il sacro mausoleo e' stato insudiciato e violato, in una apparente critica ai miliziani di Sadr e alle forze americane, e ha poi affermato che una iniziativa sara' annunciata quando arriveremo alle porte della citta' santa. Poco dopo, apparentemente rispondendo in maniera polemica con Sistani, anche Moqtada Sadr, ha esortato oggi i suoi seguaci ad una marcia su Najaf, per spezzare l'assedio delle truppe Usa. Il suo portavoce a Baghdad, Mahmoud al-Soundani, ha precisato che l'appello per la marcia era stato programmato prima di quello lanciato dal grande ayatollah. L'ufficio del martire Sadr invita tutti i fedeli a marciare su Najaf. Si tratta di un appello diverso da quello lanciato da Sistani. In ogni caso, i due appelli sembrano essere stati recepiti, perche' dai quartieri sciiti di Baghdad diverse persone si sono gia' messe in marcia. L'ayatollah Sistani intanto ha fatto sosta a Bassora, nel sud del Paese, e conta di andare a Najaf domani - ha detto Khaffaf.

ISRAELE

TRIBUNALE VIETA INGRESSO A GIORNALISTA - Il tribunale per le questioni amministrative di Tel Aviv ha respinto oggi un appello presentato dalla giornalista britannica Ewa Jasiewicz, alla quale l' 11 agosto era stato negato il permesso di ingresso in Israele per via della sua passata attivita' politica in favore dei palestinesi. In queste due settimane Jasiewicz ha ingaggiato una tenace battaglia legale, giungendo fino alla Corte Suprema, affinche' le fosse consentito di entrare in Israele, dove vorrebbe realizzare una inchiesta sulla sinistra israeliana e sulla sua opinione circa la Barriera di separazione in Cisgiordania. Nel corso del dibattito il rappresentante dello Shin Bet (sicurezza interna) ha riferito che in passato Jasiewicz ha partecipato nei Territori ad attivita' dell' International Solidarity Movement (Ism) che hanno ostacolato le attivita' militari. Ha aggiunto che un anno fa la giornalista e' riuscita a entrare in Israele con documenti falsi. Il giudice Deborah Pilpel ha cosi' respinto l' appello della giornalista rilevando che non e' possibile stabilire che essa rappresenta un pericolo per Israele, ma non si puo neppure escludere che la sua ingenuita' e la sua passione politica siano sfruttate, magari a sua insaputa, da quanti cercano di organizzare attentati. Jasiewicz ha subito annunciato che ricorrera' di nuovo alla Corte Suprema.

RUSSIA

AEREI CADUTI, SEPARATISTI CECENI: NOI NON C'ENTRIAMO - Il leader indipendentista ceceno Aslan Maskhadov e le forze che controlla "non hanno niente a che fare" con lo schianto dei due aerei decollati da Mosca ieri sera e precipitati nella Russia Meridionale. Lo ha riferito uno dei portavoce di Maskhadov, Akhmed Zakayev, citato dall'edizione online del quotidiano El Mundo Nelle ultime ore, le autorità russe hanno fornito versioni contrastanti sul segnale emesso dal Tu-154 diretto a Soci, prima che scomparisse dai tracciati radar. Non è insomma chiaro se il velicolo stesse cercando di segnalare un dirottamento in corso o altri problemi, come un guasto tecnico. Un portavoce dell'Fsb, l'ex Kgb russo, ha sottolineato che i primi elementi raccolti non ricondurrebbero all'ipotesi di un attentato. "Per il momento, la principale pista che viene considerata è quella della violazione di regole nei velivoli a uso civile" ha dichiarato il portavoce, Nikolai Zakharov. Fra le cause possibili, ci sarebbero un guasto tecnico, l'uso di carburante scadente, una violazione nelle pratiche di rifornimento o un errore dei piloti. In precedenza, l'Itar-Tass ha citato il capo dell'ufficio comunicazione dell'Fsb, Sergei Ignatchenko, secondo cui i sospetti convergevano sull'ipotesi di "interferenze illegali nell'attività dell'aviazione civile". Ignatchenko non ha comunque escluso definitivamente la pista terrorismo

IMMIGRATI

DALL'UNHCR, NO ALLA COSTRUZINE DI CAMPI FUORI DALL'EUROPA= La proposta di creare sportelli Ue nei paesi africani per valutare le domande d'asilo va attentamente valutata. Lo spiega Laura Boldrini, portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati, in un'intervista pubblicata oggi su 'La Stampa'. Proprio per far terra bruciata attorno ai trafficanti di merce umana, bisogna mettere in campo una strategia articolata. La maggior parte dei rifugiati si trova nel sud del mondo, in quei paesi confinanti da quelli da qui scappano. Il primo intervento - conclude Boldrini - va organizzato proprio nei territori cosiddetti di primo asilo: bisogna aiutare questi paesi per migliorare le condizioni di protezione e di vita dei campi profughi e delle comunita' locali.

ALITALIA

FILT CGIL, PRIMI CEDIMENTI: ACCETTEREMO TAGLI MA NON LICENZIAMENTI - Il problema è che non si riesce a fare sistema nel settore aereo, così come accade negli altri Paesi -spiega il sindacalista-. Questa è una carenza della politica, che non deve spendere soldi ma solo legiferare. Vorrei replicare alle parole del ministro Lunardi, che ha affermato 'Basta con le trattative, adesso bisogna accettare le condizioni altrimenti è il sindacato che fa chiudere l'azienda'. Si preoccupi di creare una condizione di sistema del settore aereo, tale per cui fra 8 mesi non saremo di nuovo qui a ridiscutere della crisi di Alitalia. Infine Scotti ricorda che tutti sostengono che bisogna liberarsi del fardello del personale di terra. Ma Air France, Lufthansa e Klm hanno un rapporto fra personale di terra e totale forza lavoro maggiore e su questo siamo in una posizione migliore rispetto ai nostri competitori. E allora i problemi stanno altrove. Non voglio svicolare, visto che noi comunque accetteremo anche migliaia di tagli, posto che non si tratti di licenziamenti.

CARCERI

ASINARA: REGIONE E COMUNE P.TORRES, NO A RITORNO DETENUTI - Il sindaco di Porto Torres e la Regione dicono no all'ipotesi, ventilata dal ministero della Giustizia, di un ritorno dei detenuti nell'isola dell'Asinara, nel nord della Sardegna, seppure di pochi condannati a pene lievi addetti alla coltivazione di campi e orti abbandonati. Gilda Usai Cermelli, in un'intervista all'Unione Sarda, ricorda "che l'isola e' ormai libera dai vecchi gravami carcerari", e insiste perche' l'amministrazione penitenziaria - accusata del degrado delle strutture dell'ex istituto di pena - ceda al parco dell'Asinara tutto il patrimonio immobiliare rimasto inutilizzato.