=== GR DELLE 19.30 === '''Perquisizioni e arresti''' 101 perquisizioni, sei arresti confermati, centinaia di controlli: questo il bilancio dell'operazione condotta questa notte, e durata per tutta la mattinata, dalla digos di varie città italiane, mille poliziotti impegnati.Le perquisizioni sono state effettuate nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio di D'antona, nel giorno dello sciopero generale indetto dai sindacati confederali e dalla confederazione cobas.(audio)Nelle perquisizioni sono stati coinvolti non solo gli intestatari deelle ordinanze, ma anche le persone conviventi o coinquiline, con il risultato di centinaia di persone tradotte in questura per accertamenti.(audio)Alcune di loro sono state trattenute per la contestazione di reati non legati alla vicenda d'antona, ma ad altro. Gli arresti di oggi sono stati effettutai in virtù del fermo in stato diindizio di delitto, una formula che , codice di procedura penale alla mano, richiede la convalida da parte del gip. Un'ordinanza di custodia cautelare in carcere sollecitata dalla procura, invece, avrebbe imposto necessariamente un tempo di attesa superiore per magistrati e investigatori, dovendo il gip di turno leggere le carte e stendere a sua volta un provvedimento restrittivo della liberta' personale, in caso di accoglimento della richiesta. (audio) '''Sciopero''' "Oltre un milione e mezzo di persone". In tanti, secondo la stima diffusa da Cgil, Cisl e Uil, avrebbero partecipato oggi alle manifestazioni contro la riforma delle pensioni e la legge Finanziaria. Ed allo sciopero generale, sempre secondo i sindacati, avrebbero aderito 10 milioni di lavoratori, ossia il 70-80 per cento di quelli dipendenti. E mentre i sindacati, forti del successo, annunciano "la mobilitazione continuerà", il ministro del Welfare Roberto Maroni spera. "Mi auguro - è il suo commento - che ora possa riprendere il confronto con le parti sociali per attuare una riforma delle pensioni necessaria". Intanto sulla partecipazione è guerra di cifre. Il presidente di Confindustria, Antonio D'Amato, contesta i numeri dei sindacati è parla di "partecipazione bassissima": "Le adesioni non superano il 30 per cento in tutta Italia". E questo perché, secondo D'Amato, "gli italiani sono più saggi di quanto i sindacati stanno tentando di far credere". Ma quello che giunge dai sindacati è un monito forte e unitario: la mobilitazione andrà avanti se l'esecutivo non tornerà su decisioni non condivise dal PaeseSoddisfazione è stata espressa anche dai sindacati di base, che hanno visto un'altissima partecipazione al corteo nazionale che si è svolto a roma (audio) '''Conferenza dei donatori''' Alla Conferenza dei donatori per la ricostruzione dell'Iraq, in corso nella capitale spagnola, gli Stati Uniti hanno offerto 20 miliardi di dollari, l'Unione europea 700 milioni di euro, 5 miliardi di dollari il Giappone, un miliardo di dollari ciascuno l'Arabia Saudita e il Kuwait, mentre la Banca mondiale potrebbe offrire un contributo dai 3 ai 5 miliardi di dollari. La cifra indicata come necessaria per la ricostruzione dalle autorità di occupazione è di 56 miliardi di dollari: un traguardo praticamente irragiungibile.Sono stati raccolti più di 33 miliardi di dollari per la ricostruzione dell'Iraq. E' emerso dalla Conferenza internazionale di donatori di Madrid. A fare l'annuncio è stato il vicepresidente spagnolo, Rodrigo Rato. '''Iraq''' Des centaines d'Irakiens ont affronté la police à Falloujah, à l'ouest de Bagdad, après une importante prière du vendredi en plein air pour protester contre la présence des forces américaines. Ils ont jeté des pierres sur une rangée de policiers qui les empêchaient de mettre à sac le bureau du maire de la ville, théâtre d'attaques régulières contre les forces américaines '''Palestina''' Un bambino palestinese di undici anni, Mohammad Hamaydah, è stato ucciso da soldati dello Stato ebraico di guardia all'insediamento di Kfar Darom, nella striscia di Gaza, che lo hanno colpito all'addome. I militari avrebbero aperto il fuoco su un gruppo di ragazzini. Non erano segnalati incidenti di alcun tipo nell'area. Un commando di militanti palestinesi ha fatto irruzione questa mattina all'alba in una base militare israeliana nei pressi della colonia di Netzarim, nella striscia di Gaza, uccidendo tre soldati e ferendone altrettanti. Lo riferiscono fonti militari israeliane, le quali hanno precisato che in seguito all'incursione si è verificato un violento scontro a fuoco proseguito per oltre mezz'ora. Secondo la prima ricostruzione effettuata dalle autorità di Tel Aviv, alle prime luci del giorno alcuni gruppi armati hanno aperto il fuoco contro varie postazioni di guardia disposte lungo il perimetro dell'insediamento. I militari ritengono si trattasse di operazioni di disturbo che avevano lo scopo di rendere possibile l'infiltrazione di un palestinese armato nei dormitori dei soldati. L'uomo è riuscito effettivamente ad entrare in un prefabbricato, ha aperto il fuoco ed ha ucciso tre soldati e ne ha feriti altri tre. L'assalitore è morto mentre cercava di scappare. Durante la fuga, infatti, è stato notato da un carro armato che gli ha sparato contro uccidendolo. L'azione è stato rivendicato congiuntamente da Hamas e dalla Jihad Islamica. Intanto da Tel Aviv fanno sapere che la scorsa notte cellule armate palestinesi hanno sferrato altri due attacchi contro insediamenti di coloni a Gaza. Il primo a Kissufim, nel sud della striscia è costato la vita ad un palestinese e ha portato al ferimento di due israeliani; l'altro ad Aley Sinay, nel nord della striscia, si è chiuso con la morte del presunto assalitore palestinese ""GR DELLE 19.30"" "" BOLIVIA "" -------------------------------------------------------------------------------- Di fronte alla terribile problematica del latifondo in Bolivia, di cui nessuno mai è riuscito a portare avanti una vera riforma agraria, i contadini di Collana, un paese a 75 km di La Paz lo sanno molto bene, sopravvivono con un massimo di 5 ettari a famiglia. Nello stesso paese, la nipote del fuggito presidente ha 1900 ettari, la maggior parte di queste senza renderle produttive.Nei giorni della rivolta i contadini aspettavano la risoluzione di saneamento delle terre non resse produttive Quando hanno saputo dell'aereo che si portava via il Presidente hanno festeggiato insieme a tutti i boliviani. Hanno anche saputo che era quello il momento di pasare all'azione, di riprendersi quello che è stato dei loro nonni. I contadini si sono riuniti poco a poco e sono andati verso le terre della "nipotina Sanchez", anche lei è fuggita. C'erano veinti polizioti a difendere le sue terre, i contadini si sono avvicinati e hanno chiesto ai polizzioti di andare via, "visto che in tutto il paese si parla di pace, noi volgiamo chidervi di andare via da qui e lasciarci queste terre per lavorarla". I polizioto quando hanno capito che difendevano la proprieta privata di Lozada se ne sono andati. Il Movimento dei senza Terra continua a occupare terre anche se il nuovo governo ha dichiarato che non è possibile approfittare così della situazione attuale. Intanto i contadini manifestano in migliaia e rispondono: noi non possiamo aspettare la tregua perchè a novembre è il tempo della semina. '''Bolivia''' La compagnia petrolifera di Stato brasiliana ‘Petrobras’ ha deciso di incrementare l’acquisto di gas naturale dalla Bolivia. Lo annuncia il presidente della Ypfb (‘Giacimenti petroliferi fiscali boliviani’), Raúl Lema. L’aumento della domanda di gas da parte di Brasilia è legata all’inaugurazione e all’avvio della produzione in fase sperimentale di tre nuove centrali elettriche in territorio brasiliano. Nel volgere di un mese, in tal modo, l’esportazione di gas boliviano verso il Brasile crescerà da 15 milioni a 21 milioni di metri cubi al giorno (Mmmcg). Una quantità comunque inferiore alle aspettative, poiché il contratto firmato dai due Paesi nel 1999 prevedeva che nel 2003 la Petrobras avrebbe importato 24 Mmmcg, arrivando nel 2005 a 30 Mmmcg. Il Brasile acquista gas naturale dalla Bolivia dal giugno 1999 con la formula del ‘take and pay’. L’aumento di 6 milioni di metri cubi al giorno significa un incremento quotidiano di entrate pari a 300mila dollari, il 25 per cento dei quali finirà nelle casse di La Paz sotto forma di royalties. Da anni i dipendenti dalla Ypfb protestano per i bassi ricavi previsti dalla vendita al Brasile dell’idrocarburo estratto dai giacimenti meridionali. La Petrobras e la Ypfb stanno trattando, in questi giorni, la firma di un nuovo contratto di fornitura, che prevede un aumento delle quantità di gas esportate in Brasile e il prolungamento del rapporto commerciale di dieci anni, dal 2010 (scadenza attuale dell’accordo stipulato nel 1999) al 2020. Il nuovo contratto potrà essere firmato quando la Petrobras sarà in grado mantenere a regime le tre nuove centrali, attualmente in fase sperimentale. Il Brasile è attualmente il più grande importatore di gas naturale boliviano. '''Ogm''' Solo un italiano su 10, ossia il 13% del totale è disposto a consumare alimenti contenenti ingredienti Ogm. Il tutto, però, ad una condizione: che il prezzo di acquisto sia scontato in maniera netta. Il no degli italiani agli Ogm è sancito dall'indagine 2003 Coldiretti-Ispo che è stata presentata oggi in occasione della prima giornata del Forum internazionale dell'agricoltura e dell'alimentazione di Cernobbio. Secondo l'indagine la grande maggioranza dei consumatori, il 53%, non sarebbe disposto ad acquistare elementi biotech neanche se costassero ben più del 20% in meno rispetto agli alimenti tradizionali. Secondo gli italiani gli Ogm non fanno, dunque, bene alla salute (50%) e non piacciono neanche gli alimenti che promettono, grazie alla presenza di Ogm, di avere proprietà nutrienti in misura superiore agli alimenti normali (il 40% dei 4500 intervistati dice no). Per quanto riguarda l'informazione sugli Ogm 8 italiani su 10 vogliono sapere il luogo di origine della componente agricola contenuta in ciò che si mangia: diventa, quindi, sempre più importante il ruolo delle etichette, che devono essere in grado di fornire al consumatore indicazioni chiare e precise. Secondo il 68% degli italiani, oltre al luogo di origine delle componenti agricole nelle etichette deve essere sempre evidenziata la presenza di Ogm, anche se in quantità minima. E, se gli Ogm non piacciono, neanche il biologico, che pure dovrebbe essere fonte di rassicuranti garanzie, riesce a fare innamorare gli italiani. Il 49% di essi continua, infatti, a preferire gli alimenti tradizionali legati al territorio rispetto a quelli etichettati come biologici, garantiti Ogm free o arricchiti da nutrienti come il Selenio o l'Omega 3. Secondo l'indagine Coldiretti-Ispo il biologico non è dunque il cibo che più attrae gli italiani, anche se quest'anno è stato il 18% di essi ad indicarlo come alimento preferito rispetto all'8% dell'anno scorso. Infine, il 2003 ha visto il trionfo del made in Italy: 4 italiani su 10 sono disposti a pagare di più gli alimenti acquistati pur di avere certezza della qualità e dell'origine italiana garantiti da una certificazione: un marchio doc, Igp o dop sono garanzia di qualità. Un mercato, quello dell'alimentazione su cui in Italia si riversa ogni anno un valore complessivo di 116 miliardi di euro, con un incremento del 3,7% rispetto allo scorso anno. Ogni famiglia spende per la propria spesa circa 420 euro al mese, pari al 15,3% della spesa familiare complessiva. -------------------------------------------------------------------------------- ""GR DELLE 19.30"" "" BOLIVIA "" Occupano terre del ex-presidente Sanchez de Lozada e minacciano continuare le okupazioni. Di fronte alla terribile problematica del latifondo in Bolivia, di cui nessuno mai è riuscito a portare avanti una vera riforma agraria, i contadini di Collana, un paese a 75 km di La Paz lo sanno molto bene, sopravvivono con un massimo di 5 ettari a famiglia. Nello stesso paese, la nipote del fuggito presidente ha 1900 ettari, la maggior parte di queste senza renderle produttive.Nei giorni della rivolta i contadini aspettavano la risoluzione di saneamento delle terre non resse produttive Quando hanno saputo dell'aereo che si portava via il Presidente hanno festeggiato insieme a tutti i boliviani. Hanno anche saputo che era quello il momento di pasare all'azione, di riprendersi quello che è stato dei loro nonni. I contadini si sono riuniti poco a poco e sono andati verso le terre della "nipotina Sanchez", anche lei è fuggita. C'erano veinti polizioti a difendere le sue terre, i contadini si sono avvicinati e hanno chiesto ai polizzioti di andare via, "visto che in tutto il paese si parla di pace, noi volgiamo chidervi di andare via da qui e lasciarci queste terre per lavorarla". I polizioto quando hanno capito che difendevano la proprieta privata di Lozada se ne sono andati. Il Movimento dei senza Terra continua a occupare terre anche se il nuovo governo ha dichiarato che non è possibile approfittare così della situazione attuale. Intanto i contadini manifestano in migliaia e rispondono: noi non possiamo aspettare la tregua perchè a novembre è il tempo della semina.