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'''Aperto da olga alle ore 16,34,''' ----
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ROMA: PACCO BOMBA A STAZIONE CARABINIERI, FERITO UN MARESCIALLO '''IRAQ:'''
'''IRAQ: BOMBA ESPLODE A BAGHDAD, MUORE UN ALTRO SOLDATO'''
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Un maresciallo e' rimasto ferito nell'esplosione di un pacco bomba recapitato stamattina alla stazione dei Carabinieri di viale Libia, a Roma. Il militare e' stato trasportato al Policlinico Umberto I con lesioni giudicate serie alle mani e al viso, attualmente e' sottoposto ad intervento chirurgico. Lo scoppio e' avvenuto quando il maresciallo, che comanda la stazione, ha aperto una busta consegnata con la corrispondenza. L'ordigno era stato messo, come gli altri recapitati nelle scorse settimane a Roma e a Cagliari e attribuiti agli anarco-insurrezionalisti, in un contenitore per videocassette. Pacchi bomba erano stati recapitati il 2 ottobre scorso alla sede del Ministero del Lavoro, l'( alla sede Iberia, sempre a Roma, il 12 ottobre all'aeroporto di Cagliari e il 16 alla Questura di Roma. Oggi un ordigno e' stato recapitato anche alla Questura di Viterbo, e' stato disinnescato dagli artificieri. Il sindaco Veltroni si e' recato alla stazione dei carabinieri di viale Libia per portare sostegno ai colleghi del maresciallo ferito. L'agguato dinamitardo di stamattina a Baghdad è soltanto l'ultimo capitolo di una serie di attacchi che si sono susseguiti nelle ultime ore. Almeno tre colpi di mortaio sono stati sparati contro i soldati americani nel centro di Baghad poco dopo le nove del mattino. Uno ha colpito una base del secondo reggimento di Cavalleria corazzata. Secondo il Comando centrale statunitense, non ci sarebbero state vittime. Inoltre è dell'ultima ora la conferma ufficiale dell'uccisione di un caporale britannico.
Secondo testimoni oculari, un gruppo di guerriglieri avrebbe teso un'imboscata a una pattuglia statunitense nella città di Khaldiyah, a ovest di Baghdad nella zona del triangolo sunnita. Non si ha notizia di morti o feriti. Le truppe americane, nel frattempo, hanno rastrellato il villaggio di Karasia, nei dintorni di Tikrit, catturando due sospetti, una serie di kalashnikov, un mortaio con 14 proiettili, granate e lanciatori. A Tikrit, un soldato Usa è stato ucciso e un altro è rimasto ferito dall'esplosione di una mina nella serata di ieri. Mentre nella notte è stata attaccata e colpita da un missile una stazione di polizia a Mosul, ma non ci sono state vittime. Gli episodi di violenza sono aumentati vertiginosamente da domenica scorsa, quando un Ch-47 Chinook americano è stato abbattuto mentre trasportava un gruppo di militari che stavano tornando in patria per una licenza. In quell'occasione, sono morti sedici americani e altri venti sono rimasti feriti.
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PACCO BOMBA ROMA: UNA SERIE DI VIDEOCASSETTE ESPLOSIVE '''IRAQ: PALACIO, VIA DA BAGHDAD PERSONALE CIVILE SPAGNOLO'''
Il ministro degli Esteri spagnolo Ana Palacio ha confermato oggi il ritiro temporaneo da Baghdad del personale civile spagnolo. Nella capitale irachena - ha detto, parlando a Berlino a margine del 18mo vertice tedesco-spagnolo - resteranno solo quattro persone, tra cui l'incaricato d'affari, Eduardo de Quesada, e il numero due della rappresentanza, La Palacio ha spiegato che il governo ha deciso di ritirare temporaneamente il personale civile a Baghdad - che si e' gia' trasferito ad Amman, in Giordania - a causa del momento complicato che si vive in Iraq in questi giorni, in particolare da quando e' iniziato il Ramadan, il mese del digiuno islamico
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Negli ultimi tempi sono stati numerosi gli ordigni esplosivi contenuti in videocassette recapitati a Roma. La mattina del 2 ottobre ne giunsero due quasi contemporaneamente agli uffici romani della Regione Sardegna e al Ministero del Lavoro e una a una stazione dei carabinieri in Sardegna, il 16 ottobre ne fu recapitata una alla Questura di Roma. Gli ordigni recapitati il 2 ottobre a Roma al Ministero del Lavoro e alla Regione Sardegna erano contenuti in una busta gialla spedita da Cagliari, dove nella stessa giornata un'altra busta era stata recapitata alla stazione dei carabinieri di Stampace. Nella custodia della videocassetta Vhs erano stati sistemati circa 50 grammi di polvere bianca con un innesco formato da una molletta costituente i due poli, collegato a una batteria a 9 volts separata da una linguetta di cartone. L'ordigno inviato al ministero del Lavoro fu aperto dall' impiegato addetto alla corrispondenza Renato Ludovisi, che riporto' solo uno un forte spavento e respiro' un po' del fumo che si era prodotto dall'esplosione del plico. La busta inviata alla Regione Sardegna invece non fu aperta dal personale e fu recuperata intatta. Il maresciallo comandante la stazione di Stampace porto' la busta nel cortile della caserma e fece deflagrare l'ordigno all'aperto. Il 16 ottobre un'altra videocassetta esplosiva, simile a quelle di due settimane prima, ma contenente 150 grammi di polvere nera, fu recapitata alla Questura di Roma. Il personale dell'ufficio smistamento corrispondenza fu insospettito da quella busta gialla con mittente una inesistente ditta A.G Informatica sas romana e fece intervenire gli artificieri che resero inoffensivo l'ordigno. '''IRAQ: MULTE CONTRO TV SATELLITARI CHE ISTIGANO A RESISTENZA'''
I canali televisivi satellitari che, dando spazio alle operazioni contro le forze di occupazione, incitano alla violenza e alla faziosita in Iraq, rischiano multe superiori ai dieci milioni di dollari. Lo riferisce il quotidiano iracheno al-Sabah, fondato dalle forze di occupazione. Il Consiglio di governo di Baghdad ha infatti chiesto al procuratore generale dell'Iraq di processare, nel rispetto del codice penale del Paese, le emittenti satellitari che violano la sacralita' dell'Iraq. Il Consiglio governativo iracheno ha gia' impedito alla tv al-Arabiya e ad Al Jazeera di riferire delle attivita' del Consiglio di governo per due settimane, perche' accusate di istigare alla resistenza contro le forze di occupazione
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'''USA: ANCHE IL SENATO VIETA L'"ABORTO A NASCITA PARZIALE" '''
Dopo anni di accesi dibattiti, il Congresso americano ha inferto il primo colpo al diritto delle donne americane di interrompere la gravidanza, sancito 30 anni fa dalla Corte Suprema, approvando la messa al bando dell'aborto tardivo effettuato con il controverso metodo della 'nascita parziale'. Il Senato ha approvato la misura con 64 voti favorevoli e 34 contrari. Tre settimane fa la camera aveva dato il suo si' con un voto di 281 a 142. Unica eccezione, quando e' in pericolo la vita della donna. Una volta la legge in vigore, i medici che applicheranno tale metodo rischieranno fino a due anni di carcere. Il divieto e' una vittoria per il partito repubblicano del presidente George W. Bush, che lo ha inseguito sin dal 1995 quando riconquisto' il controllo della Camera dei rappresentanti (l'aveva citato anche nel discorso sullo Stato dell'Unione). L'ex presidente Bill Clinton fece ricorso due volte al veto per bloccare i divieti all'aborto tardivo promossi dal Congresso durante i suoi due mandati. L'aborto "a nascita parziale" di solito viene praticato tra il quinto e il sesto mese di gravidanza. La tecnica e' utilizzata quando feti hanno anomalie gravissime o addirittura letali oppure la gravidanza mette in pericolo la vita della madre. La battaglia dei settori conservatori e degli ambienti della Chiesa contro l'aborto "a nascita parziale" e' in realta di vecchia data. Non appena sara' firmato da Bush, che si era battuto per il bando, i difensori del diritto all'aborto si rivolgeranno alla magistratura. Gli attivisti intendono portare la battaglia, se sara' necessario, fino alla Corte Suprema, che nel 2000 dichiaro' anticostituzionale, con un voto di 5-4, una legge analoga del Nebraska. "Il Congresso ha adottato il primo passo per ri-criminalizzare l'aborto", ha denunciato la senatrice democratica Dianne Feinstein. L'aborto negli Usa fu legalizzato nel 1973 con la storica decisione della Corte Suprema conosciuta come 'Roe contro Wade'. La decisione del Congresso arriva in un momento in cui il tasso medio di aborti negli Usa e' il piu' basso negli ultimi trent'anni: 21,3 interruzioni di gravidanze ogni 1.000 donne tra i 15 e i 44 anni; nel 1981 erano 29,3.

'''ARGENTINA'''
La Brukman torna sotto controllo operaio da italy.indymedia.org
Il 30 ottobre, dopo oltre un anno e mezzo di lotte, la fabbrica tessile Brukman è stata espropriata dalla Legislatura della città di Buenos Aires. Il progetto delle lavoratrici è stato approvato dopo il fallimento dell'impresa, e consegnerà la fabbrica ad una cooperativa formata dalle operaie.
La Brukman è stata occupata il 18 dicembre 2001, dopo la fuga dei padroni, un giorno prima dell'esplosione sociale che ha preso il nome di "Argentinazo" e che ha cominciato a cambiare il corso della storia del paese. In maggioranza donne, hanno dimostrato come si puo' fermare la disoccupazione, hanno vissuto la selvaggia repressione del 18 aprile e si sono trasformate in un esempio di dignità: le operaie della Brukman sono diventate ormai un simbolo in Argentina e nel mondo intero.
Hanno subito tre sgomberi; i primi due impediti grazie alle massiccie mobilitazioni di tutti i settori in lotta nel paese e l'ultimo che aveva buttato fuori dalla fabbrica le operaie, nonostante la resistenza di oltre 10.000 persone che appoggiavano la lotta della Brukman. Quest'ultimo scontro ha innescato un processo di lotta che, tra alti e bassi, ha portato a massiccie mobilitazioni. La fabbrica tessile Brukman di Buenos Aires é occupata ed autogestita dai lavoratori e dalle lavoratrici dal 18 dicembre 2001 (un giorno prima dell'inizio dell'"Argentinazo")
Schiavismo é la parola che piú si avvicina a descrivere le condizioni in cui erano costretti/e a lavorare fino all'occupazione.
La paga settimanale era costituita non di soldi veri e propri ma da "vales", una sorta di "pagheró" che si possono riscuotere a fine mese, se ci sono i soldi....Si era partiti da 100 pesos settimanali, scendendo gradualmente a 50, poi 20, 10 fino a 2 pesos, nei casi peggiori!!!! Si lavorava 8-9 ore al giorno, piú gli straordinari non retribuiti. Il sindacato del settore tessile, Soiva, assente, per non dire complice dei padroni. Ci furono morti sul lavoro. I lavoratori non avevano voce in capitolo su nulla, anche per andare al bagno dovevano chiedere il permesso.... La grave crisi economica che attanaglia il paese fece sí che le vendite crollassero a picco. I padroni, una potente famiglia argentina di origine arabo-tedesca proprietaria di molte altre industrie nel paese, semplicemente lasciarono al loro destino gli operai e le operai di questa fabbrica che ormai non rendeva piú, scapparono; convinti che i/le lavoratori/ci avrebbero abbandonato tutto e che cosí non avrebbero dovuto confrontarsi con problemi sindacali e di pagamento di arretrati e liquidazioni.

'''AGENTI POLIZIA RESPONSABILI DEL TRENTA PER CENTO SEQUESTRI'''
Tre sequestri ogni dieci sono opera di agenti di polizia. La denuncia è del ministro dell’interno argentino, Aníbal Fernández. “È necessaria una revisione tanto nella polizia della provincia di Buenos Aires quanto nelle altre forze dell’ordine” ha detto il ministro, confermando l’allarme lanciato prima di lui dal presidente della Repubblica, Néstor Kirchner. Negli ultimi sei mesi, 207 dei 225 sequestri di persona per estorsione registrati nell’intera argentina si sono verificati nella provincia della capitale, abitata da circa otto milioni di persone. Con i suoi 47mila effettivi, la ‘Bonaerense’ (come è chiamata la polizia della provincia di Buenos Aires) è la forza dell’ordine più numerosa del Paese. Una forza infiltrata però da forti poteri mafiosi, come denuncia il governo e come dimostrato dal recente azzeramento dei vertici della polizia federale, tutti allontanati con accuse di corruzione e arricchimento illecito. Lo scorso 3 ottobre erano stati allontanati dai loro incarichi il segretario generale della ‘Bonaerense’ e il direttore del coordinamento operativo, rispettivamente numero due e tre del corpo. Il giorno prima era toccato al capo della polizia, Roberto Giacomino. Il governo ha inoltre deciso di inviare 3.300 nuovi agenti per potenziare il pattugliamento delle strade della provincia di Buenos Aires, ma questo , purtroppo non possiamo definirla proprio una fortuna.

'''INDIOS GUARANÍ IN CAMMINO VERSO SALTA'''
Sono in marcia da quasi una settimana, decisi a percorrere a piedi i 266 chilometri che separano la località di Hipólito Irigoyen al capoluogo provinciale Salta: sono indigeni delle comunità di ‘El Tabacal’ e ‘Ava Guaraní’, fatti evacuare con la forza il 16 settembre, rioccupate all'inizio del mese, dalle loro terre ancestrali, conosciute col nome di ‘La Loma, per ordine del giudice Oscar Blanco. A Salta chiederanno di essere ascoltati dal governatore ‘menemista’ Juan Carlos Romero a cui chiederanno di poter rientrare nelle loro terre, contese dall’aziena ‘Ingenio y Refineria Sant Martin del Tabacal’. Se non otterranno risposta, proseguiranno il cammino fino a Buenos Aires. Le terre di ‘La Loma’, oggetto della disputa, hanno una superficie compresa tra i 3000 e i 5000 ettari e corrispondono al territorio ancestrale dei Guaraní, che abitavano la regione prima della fondazione della missione di San Francisco del Altozano del Tabacal, risalente al 1983. La storia dei Guaraní di ‘La Loma’ è segnata da sgomberi forzati, violenze e abusi, detenzioni arbitrarie. L’ultima evacuazione, da parte della polizia, si è conclusa con un bilancio di una ventina di feriti e arresti, di cui hanno fatto le spese bambini, donne e anziani.

'''MESSICO'''
'''Ni una mas!'''
Dal 31 ottobre al 2 novembre è tenuta una manifestazione online, contro il governo messicano e la corte suprema della stato di Chihuaua, chiamata Operacion Digna.
Dal 1993, 370 donne sono state assassinate a Ciudad Juarez e Chihuaua. Almeno un terzo di queste donne erano state violentate prima di essere uccise. 75 corpi non sono stati ancora identificati. La maggioranza di questi crimini non sono ancora stati risolti. Secondo le locali organizzazioni di diritti umani, oltre 400 donne sono "scomparse" senza lasciare tracce". Molte delle vittime lavoravano in fabbriche vicino il confine tra Messico e Stati Uniti, dove erano sfruttate da compagnie straniere in cerca di lavoro a basso costo.
Quest'estate Amnesty International ha dato inizio a una ricerca sul luogo per documentare i casi irrisolti e dare avvio a una campagna contro il governo messicano. Il coinvolgimento ufficiale di Amnesty, con un dettagliato rapporto di acusa contro le autorità mesicane, è comunque un ulteriore passo avnti e fa sperare che cessi l'isolamento in cui fino ad oggi si sono trovate le ONG e le famiglie delle vittime.
Sono infatti iniziate le indagini per 288 casi, da quando molti incidenti simili sono cominciati a succeder anche nello stato di Chihuaua. Inoltre, l'organizzazione "Nuestras Hijas de Regreso a Casa" lamenta che le autorità non abbiano fatto nulla per molto tempo: "Ogni settimana almeno una donna scompare da Ciudad Juarez, e dopo non si sa più nulla di lei, a meno che il suo rapitore non decida di lasciarla da qualche parte senza vita, evidentemente brutalmente torturata e uccisa, crudelmente violentata, a volte mutilata o bruciata".
Le organizzazioni della campagna "Fermiamo l'impunità: non più una donna morta" chiedono allo stato messicano di mettere fine all'impunità riguardo la morte di queste donne e il dolore e la sofferenza dei membri delle loro famiglie e degli attivisti dei diritti umani". Le loro richieste al governo messicano, in una petizione on line in spagnolo deve essere sottoscritta da più organizzazioni e persone possibili.
Operacion Digna, visibile sul sito www.thing.net , sta anche organizzando una serie di azioni coordinate che avranno luogo in varie città tra le varie New York, Washington DC, El Paso, Phoenix, San Francisco, Portland, Oregon and Minneapolis, così come a Madrid, Valencia, Tokyo e Parigi
Il dettagliato rapporto di amnesty international è consultabile sul sito di amnesty, oppure dal link su sito di indymedia italia.

'''BELGIO:'''
 Il 55% dei belgi e' favorevole al voto agli immigrati legali nelle elezioni locali, secondo un sondaggio realizzato per conto del quotidiano 'Le Soir'. Tra le principali motivazioni delle persone a favore del voto agli immigrati c'e' l'affermazione che 'l'integrazione degli immigrati passa attraverso la loro integrazione politica'. In Belgio vivono oltre 215.000 immigrati provenienti da paesi non appartenenti all'Ue, la maggior parte dei quali dall'Africa.

'''''ITALIA:'''''
'''ROMA: PACCO BOMBA A STAZIONE CARABINIERI, FERITO UN MARESCIALLO'''
Un maresciallo e' rimasto ferito nell'esplosione di un pacco bomba recapitato stamattina alla stazione dei Carabinieri di viale Libia, a Roma. Il militare e' stato trasportato al Policlinico Umberto I con lesioni giudicate serie alle mani e al viso, attualmente e' sottoposto ad intervento chirurgico. Lo scoppio e' avvenuto quando il maresciallo, che comanda la stazione, ha aperto una busta consegnata con la corrispondenza. L'ordigno era stato messo, come gli altri recapitati nelle scorse settimane a Roma e a Cagliari, in un contenitore per videocassette. Oggi un ordigno e' stato recapitato anche alla Questura di Viterbo, e' stato disinnescato dagli artificieri.

'''NAPOLI:'''
Numerose le manifestazioni di lavoratori e disoccupati che si sono svolte stamanenella città di Napoli Nella zona San Paolo una cinquantina di disoccupati ha attuato un blocco stradale . Anche gli studenti di un istituto di Ottaviano hanno fatto una manifestazione con un corteo che da Piazza Cavour e' sceso a Piazza Matteotti dove una delegazione e' stata ricevuta in Provincia. Due presidi, poi, a Piazza dei Martiri davanti alla sede degli industriali da parte di lavoratori dell'IPM di Arzano e della Telecontrolo di Casoria, e a Palazzo San Giacono dei disoccupati.

'''Bagnoli ultimo atto?'''
Nei prossimi tre giorni il consiglio comunale di Napoli sarà impegnato nella discussione per l’approvazione del piano urbanistico per Bagnoli-Coroglio, area di sedime dell’ex polo industriale siderurgico e chimico ad ovest di Napoli, non ancora bonificato
Le possibilità della città di assicurarsi la prossima edizione dell’America’s Cup stanno conducendo verso un accordo trasversale tra i partiti (dai DS a Alleanza Nazionale, passando per Forza Italia) per cambiare i contenuti del piano a favore di maggiori spazi per il porto e gli alberghi, a scapito della spiaggia e del parco pubblico previsto.
Le sedute del consiglio comunale, trasmesse in streaming su un URL raggiungibile dalla home page del Comune di Napoli, testimonieranno del livello del dibattito, mentre i Verdi, secondo Casimiro Monti, assessore all’ambiente, sono pronti con Rifondazione ad uscire dalla maggioranza e dare il via ad una crisi nel governo della città.

'''CIVITAVECCHIA'''
T.I.M. tour - Treni In Movimento
Questa mattina un gruppo di studenti e di lavoratori precari di Civitavecchia hanno dato vita ad una mobilitazione chiamata T.I.M. tour - Treni In Movimento.
Scopo dell'iniziativa e' stato quello di rivendicare il diritto alla mobilita' gratuita.

Questa mattina un gruppo di circa quindici pendolari, tutti studenti o lavoratori precari, ha svolto sull'interregionale Pisa-Roma, passato a Civitavecchia alle ore 7:40, una manifestazione contro il rincaro dei biglietti e contro la scadente qualità dei servizi offerti.
Durante l'azione dimostrativa sono stati distribuiti dei volantini ed è stato srotolato uno striscione; l'intenzione era di raggiungere la citta' di Roma rivendicando il diritto a non pagare il biglietto.
La protesta è stata bloccata quasi subito, ed il treno è rimasto fermo parecchi minuti a Santa Marinella, in attesa dell'intervento di una pattuglia dei Carabinieri. A questo punto, vista la situazione di stallo, è stata raggiunta una mediazione: i lavoratori hanno acconsentito a scendere dal treno, mentre le Ferrovie si impegnavano ad annunciare nelle stazioni successive che il ritardo era stato causato dalla nostra protesta.
La manifestazione è proseguita sul treno successivo (transistato per Santa Marinella alle ore 8:19), sul quale si è continuato a distribuire volantini, discutendo con i pendolari e dando vita ad un'assemblea viaggiante.
Pendolari in movimento.

'''Ancora un'operazione di polizia a Casilino 900'''
Questa volta sono i carabinieri ad entrare nel campo rom alla periferia est di Roma. Ieri mattina circa cinquanta uomini, con volanti e camionette, hanno portato avanti l'operazione a partire dall'alba, stando ai racconti di alcuni abitanti. Questa volta l'obiettivo sarebbe stato la ricerca di rom sprovvisti del permesso di soggiorno. Fortunatamente molti sono riusciti a fuggire, ma altri sono stati condotti in caserma. Quando siamo arrivati i carabinieri erano già andati via. Diversi bambini non si sono recati a scuola perchè spaventati e, in alcuni casi, pare, "trattenuti" durante i controlli subiti dai genitori.

[http://www.ondarossa.info]

Giornale Radio delle ore 19,00 del 04/11/03

IRAQ: IRAQ: BOMBA ESPLODE A BAGHDAD, MUORE UN ALTRO SOLDATO

L'agguato dinamitardo di stamattina a Baghdad è soltanto l'ultimo capitolo di una serie di attacchi che si sono susseguiti nelle ultime ore. Almeno tre colpi di mortaio sono stati sparati contro i soldati americani nel centro di Baghad poco dopo le nove del mattino. Uno ha colpito una base del secondo reggimento di Cavalleria corazzata. Secondo il Comando centrale statunitense, non ci sarebbero state vittime. Inoltre è dell'ultima ora la conferma ufficiale dell'uccisione di un caporale britannico. Secondo testimoni oculari, un gruppo di guerriglieri avrebbe teso un'imboscata a una pattuglia statunitense nella città di Khaldiyah, a ovest di Baghdad nella zona del triangolo sunnita. Non si ha notizia di morti o feriti. Le truppe americane, nel frattempo, hanno rastrellato il villaggio di Karasia, nei dintorni di Tikrit, catturando due sospetti, una serie di kalashnikov, un mortaio con 14 proiettili, granate e lanciatori. A Tikrit, un soldato Usa è stato ucciso e un altro è rimasto ferito dall'esplosione di una mina nella serata di ieri. Mentre nella notte è stata attaccata e colpita da un missile una stazione di polizia a Mosul, ma non ci sono state vittime. Gli episodi di violenza sono aumentati vertiginosamente da domenica scorsa, quando un Ch-47 Chinook americano è stato abbattuto mentre trasportava un gruppo di militari che stavano tornando in patria per una licenza. In quell'occasione, sono morti sedici americani e altri venti sono rimasti feriti.

IRAQ: PALACIO, VIA DA BAGHDAD PERSONALE CIVILE SPAGNOLO Il ministro degli Esteri spagnolo Ana Palacio ha confermato oggi il ritiro temporaneo da Baghdad del personale civile spagnolo. Nella capitale irachena - ha detto, parlando a Berlino a margine del 18mo vertice tedesco-spagnolo - resteranno solo quattro persone, tra cui l'incaricato d'affari, Eduardo de Quesada, e il numero due della rappresentanza, La Palacio ha spiegato che il governo ha deciso di ritirare temporaneamente il personale civile a Baghdad - che si e' gia' trasferito ad Amman, in Giordania - a causa del momento complicato che si vive in Iraq in questi giorni, in particolare da quando e' iniziato il Ramadan, il mese del digiuno islamico

IRAQ: MULTE CONTRO TV SATELLITARI CHE ISTIGANO A RESISTENZA I canali televisivi satellitari che, dando spazio alle operazioni contro le forze di occupazione, incitano alla violenza e alla faziosita in Iraq, rischiano multe superiori ai dieci milioni di dollari. Lo riferisce il quotidiano iracheno al-Sabah, fondato dalle forze di occupazione. Il Consiglio di governo di Baghdad ha infatti chiesto al procuratore generale dell'Iraq di processare, nel rispetto del codice penale del Paese, le emittenti satellitari che violano la sacralita' dell'Iraq. Il Consiglio governativo iracheno ha gia' impedito alla tv al-Arabiya e ad Al Jazeera di riferire delle attivita' del Consiglio di governo per due settimane, perche' accusate di istigare alla resistenza contro le forze di occupazione

USA: ANCHE IL SENATO VIETA L'"ABORTO A NASCITA PARZIALE" Dopo anni di accesi dibattiti, il Congresso americano ha inferto il primo colpo al diritto delle donne americane di interrompere la gravidanza, sancito 30 anni fa dalla Corte Suprema, approvando la messa al bando dell'aborto tardivo effettuato con il controverso metodo della 'nascita parziale'. Il Senato ha approvato la misura con 64 voti favorevoli e 34 contrari. Tre settimane fa la camera aveva dato il suo si' con un voto di 281 a 142. Unica eccezione, quando e' in pericolo la vita della donna. Una volta la legge in vigore, i medici che applicheranno tale metodo rischieranno fino a due anni di carcere. Il divieto e' una vittoria per il partito repubblicano del presidente George W. Bush, che lo ha inseguito sin dal 1995 quando riconquisto' il controllo della Camera dei rappresentanti (l'aveva citato anche nel discorso sullo Stato dell'Unione). L'ex presidente Bill Clinton fece ricorso due volte al veto per bloccare i divieti all'aborto tardivo promossi dal Congresso durante i suoi due mandati. L'aborto "a nascita parziale" di solito viene praticato tra il quinto e il sesto mese di gravidanza. La tecnica e' utilizzata quando feti hanno anomalie gravissime o addirittura letali oppure la gravidanza mette in pericolo la vita della madre. La battaglia dei settori conservatori e degli ambienti della Chiesa contro l'aborto "a nascita parziale" e' in realta di vecchia data. Non appena sara' firmato da Bush, che si era battuto per il bando, i difensori del diritto all'aborto si rivolgeranno alla magistratura. Gli attivisti intendono portare la battaglia, se sara' necessario, fino alla Corte Suprema, che nel 2000 dichiaro' anticostituzionale, con un voto di 5-4, una legge analoga del Nebraska. "Il Congresso ha adottato il primo passo per ri-criminalizzare l'aborto", ha denunciato la senatrice democratica Dianne Feinstein. L'aborto negli Usa fu legalizzato nel 1973 con la storica decisione della Corte Suprema conosciuta come 'Roe contro Wade'. La decisione del Congresso arriva in un momento in cui il tasso medio di aborti negli Usa e' il piu' basso negli ultimi trent'anni: 21,3 interruzioni di gravidanze ogni 1.000 donne tra i 15 e i 44 anni; nel 1981 erano 29,3.

ARGENTINA La Brukman torna sotto controllo operaio da italy.indymedia.org Il 30 ottobre, dopo oltre un anno e mezzo di lotte, la fabbrica tessile Brukman è stata espropriata dalla Legislatura della città di Buenos Aires. Il progetto delle lavoratrici è stato approvato dopo il fallimento dell'impresa, e consegnerà la fabbrica ad una cooperativa formata dalle operaie. La Brukman è stata occupata il 18 dicembre 2001, dopo la fuga dei padroni, un giorno prima dell'esplosione sociale che ha preso il nome di "Argentinazo" e che ha cominciato a cambiare il corso della storia del paese. In maggioranza donne, hanno dimostrato come si puo' fermare la disoccupazione, hanno vissuto la selvaggia repressione del 18 aprile e si sono trasformate in un esempio di dignità: le operaie della Brukman sono diventate ormai un simbolo in Argentina e nel mondo intero. Hanno subito tre sgomberi; i primi due impediti grazie alle massiccie mobilitazioni di tutti i settori in lotta nel paese e l'ultimo che aveva buttato fuori dalla fabbrica le operaie, nonostante la resistenza di oltre 10.000 persone che appoggiavano la lotta della Brukman. Quest'ultimo scontro ha innescato un processo di lotta che, tra alti e bassi, ha portato a massiccie mobilitazioni. La fabbrica tessile Brukman di Buenos Aires é occupata ed autogestita dai lavoratori e dalle lavoratrici dal 18 dicembre 2001 (un giorno prima dell'inizio dell'"Argentinazo") Schiavismo é la parola che piú si avvicina a descrivere le condizioni in cui erano costretti/e a lavorare fino all'occupazione. La paga settimanale era costituita non di soldi veri e propri ma da "vales", una sorta di "pagheró" che si possono riscuotere a fine mese, se ci sono i soldi....Si era partiti da 100 pesos settimanali, scendendo gradualmente a 50, poi 20, 10 fino a 2 pesos, nei casi peggiori!!!! Si lavorava 8-9 ore al giorno, piú gli straordinari non retribuiti. Il sindacato del settore tessile, Soiva, assente, per non dire complice dei padroni. Ci furono morti sul lavoro. I lavoratori non avevano voce in capitolo su nulla, anche per andare al bagno dovevano chiedere il permesso.... La grave crisi economica che attanaglia il paese fece sí che le vendite crollassero a picco. I padroni, una potente famiglia argentina di origine arabo-tedesca proprietaria di molte altre industrie nel paese, semplicemente lasciarono al loro destino gli operai e le operai di questa fabbrica che ormai non rendeva piú, scapparono; convinti che i/le lavoratori/ci avrebbero abbandonato tutto e che cosí non avrebbero dovuto confrontarsi con problemi sindacali e di pagamento di arretrati e liquidazioni.

AGENTI POLIZIA RESPONSABILI DEL TRENTA PER CENTO SEQUESTRI Tre sequestri ogni dieci sono opera di agenti di polizia. La denuncia è del ministro dell’interno argentino, Aníbal Fernández. “È necessaria una revisione tanto nella polizia della provincia di Buenos Aires quanto nelle altre forze dell’ordine” ha detto il ministro, confermando l’allarme lanciato prima di lui dal presidente della Repubblica, Néstor Kirchner. Negli ultimi sei mesi, 207 dei 225 sequestri di persona per estorsione registrati nell’intera argentina si sono verificati nella provincia della capitale, abitata da circa otto milioni di persone. Con i suoi 47mila effettivi, la ‘Bonaerense’ (come è chiamata la polizia della provincia di Buenos Aires) è la forza dell’ordine più numerosa del Paese. Una forza infiltrata però da forti poteri mafiosi, come denuncia il governo e come dimostrato dal recente azzeramento dei vertici della polizia federale, tutti allontanati con accuse di corruzione e arricchimento illecito. Lo scorso 3 ottobre erano stati allontanati dai loro incarichi il segretario generale della ‘Bonaerense’ e il direttore del coordinamento operativo, rispettivamente numero due e tre del corpo. Il giorno prima era toccato al capo della polizia, Roberto Giacomino. Il governo ha inoltre deciso di inviare 3.300 nuovi agenti per potenziare il pattugliamento delle strade della provincia di Buenos Aires, ma questo , purtroppo non possiamo definirla proprio una fortuna.

INDIOS GUARANÍ IN CAMMINO VERSO SALTA Sono in marcia da quasi una settimana, decisi a percorrere a piedi i 266 chilometri che separano la località di Hipólito Irigoyen al capoluogo provinciale Salta: sono indigeni delle comunità di ‘El Tabacal’ e ‘Ava Guaraní’, fatti evacuare con la forza il 16 settembre, rioccupate all'inizio del mese, dalle loro terre ancestrali, conosciute col nome di ‘La Loma, per ordine del giudice Oscar Blanco. A Salta chiederanno di essere ascoltati dal governatore ‘menemista’ Juan Carlos Romero a cui chiederanno di poter rientrare nelle loro terre, contese dall’aziena ‘Ingenio y Refineria Sant Martin del Tabacal’. Se non otterranno risposta, proseguiranno il cammino fino a Buenos Aires. Le terre di ‘La Loma’, oggetto della disputa, hanno una superficie compresa tra i 3000 e i 5000 ettari e corrispondono al territorio ancestrale dei Guaraní, che abitavano la regione prima della fondazione della missione di San Francisco del Altozano del Tabacal, risalente al 1983. La storia dei Guaraní di ‘La Loma’ è segnata da sgomberi forzati, violenze e abusi, detenzioni arbitrarie. L’ultima evacuazione, da parte della polizia, si è conclusa con un bilancio di una ventina di feriti e arresti, di cui hanno fatto le spese bambini, donne e anziani.

MESSICO Ni una mas! Dal 31 ottobre al 2 novembre è tenuta una manifestazione online, contro il governo messicano e la corte suprema della stato di Chihuaua, chiamata Operacion Digna. Dal 1993, 370 donne sono state assassinate a Ciudad Juarez e Chihuaua. Almeno un terzo di queste donne erano state violentate prima di essere uccise. 75 corpi non sono stati ancora identificati. La maggioranza di questi crimini non sono ancora stati risolti. Secondo le locali organizzazioni di diritti umani, oltre 400 donne sono "scomparse" senza lasciare tracce". Molte delle vittime lavoravano in fabbriche vicino il confine tra Messico e Stati Uniti, dove erano sfruttate da compagnie straniere in cerca di lavoro a basso costo. Quest'estate Amnesty International ha dato inizio a una ricerca sul luogo per documentare i casi irrisolti e dare avvio a una campagna contro il governo messicano. Il coinvolgimento ufficiale di Amnesty, con un dettagliato rapporto di acusa contro le autorità mesicane, è comunque un ulteriore passo avnti e fa sperare che cessi l'isolamento in cui fino ad oggi si sono trovate le ONG e le famiglie delle vittime. Sono infatti iniziate le indagini per 288 casi, da quando molti incidenti simili sono cominciati a succeder anche nello stato di Chihuaua. Inoltre, l'organizzazione "Nuestras Hijas de Regreso a Casa" lamenta che le autorità non abbiano fatto nulla per molto tempo: "Ogni settimana almeno una donna scompare da Ciudad Juarez, e dopo non si sa più nulla di lei, a meno che il suo rapitore non decida di lasciarla da qualche parte senza vita, evidentemente brutalmente torturata e uccisa, crudelmente violentata, a volte mutilata o bruciata". Le organizzazioni della campagna "Fermiamo l'impunità: non più una donna morta" chiedono allo stato messicano di mettere fine all'impunità riguardo la morte di queste donne e il dolore e la sofferenza dei membri delle loro famiglie e degli attivisti dei diritti umani". Le loro richieste al governo messicano, in una petizione on line in spagnolo deve essere sottoscritta da più organizzazioni e persone possibili. Operacion Digna, visibile sul sito www.thing.net , sta anche organizzando una serie di azioni coordinate che avranno luogo in varie città tra le varie New York, Washington DC, El Paso, Phoenix, San Francisco, Portland, Oregon and Minneapolis, così come a Madrid, Valencia, Tokyo e Parigi Il dettagliato rapporto di amnesty international è consultabile sul sito di amnesty, oppure dal link su sito di indymedia italia.

BELGIO:

  • Il 55% dei belgi e' favorevole al voto agli immigrati legali nelle elezioni locali, secondo un sondaggio realizzato per conto del quotidiano 'Le Soir'. Tra le principali motivazioni delle persone a favore del voto agli immigrati c'e' l'affermazione che 'l'integrazione degli immigrati passa attraverso la loro integrazione politica'. In Belgio vivono oltre 215.000 immigrati provenienti da paesi non appartenenti all'Ue, la maggior parte dei quali dall'Africa.

ITALIA: ROMA: PACCO BOMBA A STAZIONE CARABINIERI, FERITO UN MARESCIALLO Un maresciallo e' rimasto ferito nell'esplosione di un pacco bomba recapitato stamattina alla stazione dei Carabinieri di viale Libia, a Roma. Il militare e' stato trasportato al Policlinico Umberto I con lesioni giudicate serie alle mani e al viso, attualmente e' sottoposto ad intervento chirurgico. Lo scoppio e' avvenuto quando il maresciallo, che comanda la stazione, ha aperto una busta consegnata con la corrispondenza. L'ordigno era stato messo, come gli altri recapitati nelle scorse settimane a Roma e a Cagliari, in un contenitore per videocassette. Oggi un ordigno e' stato recapitato anche alla Questura di Viterbo, e' stato disinnescato dagli artificieri.

NAPOLI: Numerose le manifestazioni di lavoratori e disoccupati che si sono svolte stamanenella città di Napoli Nella zona San Paolo una cinquantina di disoccupati ha attuato un blocco stradale . Anche gli studenti di un istituto di Ottaviano hanno fatto una manifestazione con un corteo che da Piazza Cavour e' sceso a Piazza Matteotti dove una delegazione e' stata ricevuta in Provincia. Due presidi, poi, a Piazza dei Martiri davanti alla sede degli industriali da parte di lavoratori dell'IPM di Arzano e della Telecontrolo di Casoria, e a Palazzo San Giacono dei disoccupati.

Bagnoli ultimo atto? Nei prossimi tre giorni il consiglio comunale di Napoli sarà impegnato nella discussione per l’approvazione del piano urbanistico per Bagnoli-Coroglio, area di sedime dell’ex polo industriale siderurgico e chimico ad ovest di Napoli, non ancora bonificato Le possibilità della città di assicurarsi la prossima edizione dell’America’s Cup stanno conducendo verso un accordo trasversale tra i partiti (dai DS a Alleanza Nazionale, passando per Forza Italia) per cambiare i contenuti del piano a favore di maggiori spazi per il porto e gli alberghi, a scapito della spiaggia e del parco pubblico previsto. Le sedute del consiglio comunale, trasmesse in streaming su un URL raggiungibile dalla home page del Comune di Napoli, testimonieranno del livello del dibattito, mentre i Verdi, secondo Casimiro Monti, assessore all’ambiente, sono pronti con Rifondazione ad uscire dalla maggioranza e dare il via ad una crisi nel governo della città.

CIVITAVECCHIA T.I.M. tour - Treni In Movimento Questa mattina un gruppo di studenti e di lavoratori precari di Civitavecchia hanno dato vita ad una mobilitazione chiamata T.I.M. tour - Treni In Movimento. Scopo dell'iniziativa e' stato quello di rivendicare il diritto alla mobilita' gratuita.

Questa mattina un gruppo di circa quindici pendolari, tutti studenti o lavoratori precari, ha svolto sull'interregionale Pisa-Roma, passato a Civitavecchia alle ore 7:40, una manifestazione contro il rincaro dei biglietti e contro la scadente qualità dei servizi offerti. Durante l'azione dimostrativa sono stati distribuiti dei volantini ed è stato srotolato uno striscione; l'intenzione era di raggiungere la citta' di Roma rivendicando il diritto a non pagare il biglietto. La protesta è stata bloccata quasi subito, ed il treno è rimasto fermo parecchi minuti a Santa Marinella, in attesa dell'intervento di una pattuglia dei Carabinieri. A questo punto, vista la situazione di stallo, è stata raggiunta una mediazione: i lavoratori hanno acconsentito a scendere dal treno, mentre le Ferrovie si impegnavano ad annunciare nelle stazioni successive che il ritardo era stato causato dalla nostra protesta. La manifestazione è proseguita sul treno successivo (transistato per Santa Marinella alle ore 8:19), sul quale si è continuato a distribuire volantini, discutendo con i pendolari e dando vita ad un'assemblea viaggiante. Pendolari in movimento.

Ancora un'operazione di polizia a Casilino 900 Questa volta sono i carabinieri ad entrare nel campo rom alla periferia est di Roma. Ieri mattina circa cinquanta uomini, con volanti e camionette, hanno portato avanti l'operazione a partire dall'alba, stando ai racconti di alcuni abitanti. Questa volta l'obiettivo sarebbe stato la ricerca di rom sprovvisti del permesso di soggiorno. Fortunatamente molti sono riusciti a fuggire, ma altri sono stati condotti in caserma. Quando siamo arrivati i carabinieri erano già andati via. Diversi bambini non si sono recati a scuola perchè spaventati e, in alcuni casi, pare, "trattenuti" durante i controlli subiti dai genitori.

Giornale Radio delle ore 13,00 del 04/11/03

Aperto da luca alle ore 09,59,


SOMMARIO

IRAQ/ BOMBA ESPLODE A BAGHDAD, MUORE UN ALTRO SOLDATO

Due sospetti catturati in un villaggio vicino a Tikrit Baghdad, 4 nov. (Ap) - L'agguato dinamitardo di stamattina a Baghdad è soltanto l'ultimo capitolo di una serie di attacchi che si sono susseguiti nelle ultime ore. Almeno tre colpi di mortaio sono stati sparati contro i soldati americani nel centro di Baghad poco dopo le nove del mattino. Uno ha colpito una base del secondo reggimento di Cavalleria corazzata. Secondo il Comando centrale statunitense, non ci sarebbero state vittime. Secondo testimoni oculari, un gruppo di guerriglieri avrebbe teso un'imboscata a una pattuglia statunitense nella città di Khaldiyah, a ovest di Baghdad nella zona del triangolo sunnita. Non si ha notizia di morti o feriti. Le truppe americane, nel frattempo, hanno rastrellato il villaggio di Karasia, nei dintorni di Tikrit, catturando due sospetti, una serie di kalashnikov, un mortaio con 14 proiettili, granate e lanciatori. A Tikrit, un soldato Usa è stato ucciso e un altro è rimasto ferito dall'esplosione di una mina nella serata di ieri. Mentre nella notte è stata attaccata e colpita da un missile una stazione di polizia a Mosul, ma non ci sono state vittime. Gli episodi di violenza sono aumentati vertiginosamente da domenica scorsa, quando un Ch-47 Chinook americano è stato abbattuto mentre trasportava un gruppo di militari che stavano tornando in patria per una licenza. In quell'occasione, sono morti sedici americani e altri venti sono rimasti feriti.

IRAQ: PALACIO, VIA DA BAGHDAD PERSONALE CIVILE SPAGNOLO

Il ministro degli Esteri spagnolo Ana Palacio ha confermato oggi il ritiro temporaneo da Baghdad del personale civile spagnolo. Nella capitale irachena - ha detto, parlando a Berlino a margine del 18mo vertice tedesco-spagnolo - resteranno solo quattro persone, tra cui l'incaricato d'affari, Eduardo de Quesada, e il numero due della rappresentanza, Pablo Ruperez. Secondo quanto riferito al sito di El Mundo dall'ufficio stampa del ministero degli Esteri, probabilmente restera' a Baghdad anche un responsabile delle comunicazioni, indispensabile per l'invio e la ricezione delle informazioni, e un'altra persona vicina all'incaricato d'affari. La Palacio ha spiegato che il governo ha deciso di ritirare temporaneamente il personale civile a Baghdad - che si e' gia' trasferito ad Amman, in Giordania - a causa del momento complicato che si vive in Iraq in questi giorni, in particolare da quando e' iniziato il Ramadan, il mese del digiuno islamico IRAQ: MULTE CONTRO TV SATELLITARI CHE ISTIGANO A RESISTENZA

I canali televisivi satellitari che, dando spazio alle operazioni dei militanti contro le forze di occupazione, incitano alla violenza e alla faziosita in Iraq, rischiano multe superiori ai dieci milioni di dollari. Lo riferisce il quotidiano iracheno al-Sabah, fondato dalle forze di occupazione. Il Consiglio di governo di Baghdad ha infatti chiesto al procuratore generale dell'Iraq di processare, nel rispetto del codice penale del Paese, le emittenti satellitari che violano la sacralita' dell'Iraq. Il Consiglio governativo iracheno ha gia' impedito alla tv al-Arabiya e ad Al Jazeera di riferire delle attivita' del Consiglio di governo per due settimane, perche' accusate di istigare alla resistenza contro le forze di occupazione

MO: INVIATO UE NON ESCLUDE CONTORBOICOTTAGGIO DI ISRAELE

L'inviato dell'Ue in Medio Oriente, ambasciatore Mark Otte, ha ventilato, in un'intervista apparsa oggi sul quotidiano Haaretz, la possibilita' di un boicottaggio europeo dei rappresentanti diplomatici israeliani in reazione a quello che i massimi livelli del governo israeliano stanno attuando nei suoi confronti in seguito agli incontri che egli ha avuto col presidente dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp) Yasser Arafat. Israele insiste per un rigoroso isolamento politico di Arafat anche da parte della comunita' internazionale. Dopo aver definito inaccettabile questa linea di condotta di Israele, Otte, in carica dallo scorso luglio, ha detto: L' Ue non potra' evitare ancora a lungo di rispondere alla politica (di boicottaggio) israeliana. Dopo tutto questa e' contraria agli obiettivi dichiarati del ministro degli esteri Silvan Shalom e perfino del premier Ariel Sharon e sta causando profonda collera nelle capitali europee. Stati i cui interessi non sono presi in considerazione - ha continuato - tendono a compiere passi per influenzare gli stati che agiscono contro di loro. Non bisogna aspettarsi che paesi con una seria politia estera non prendano misure in reazione agli ostacoli eretti sulla loro strada.

OLANDA: ESPLOSIONE DAVANTI AMBASCIATA TURCHIA

Un'esplosione ha scosso questa mattina l'ambasciata della Turchia all'Aja. Lo riferisce l'agenzia olandese Anp precisando che non ci sono state vittime. Dopo la deflagrazione, provocata secondo i primi accertamenti da un ordigno piazzato davanti alla porta della rappresentanza diplomatica, si e' sviluppato un incendio ed una persona e' stata vista dai vigili del fuoco, accorsi sul posto, saltare da una finestra del primo piano. Non conosciamo ancora l'origine dell'esplosione, ha detto una funzionaria della rappresentanza diplomatica turca

NAPOLI: PER MANIFESTAZIONI PROBLEMI DI TRAFFICO IN VARIE ZONE

Numerose le manifestazioni di lavoratori e disoccupati che si sono svolte stamane in citta'e che hanno creato qualche problema alla circolazione anche se non in misura grave. Nella zona San Paolo una cinquantina di disoccupati ha attuato un blocco stradale che per circa un'ora ha provocato disagi agli automobilisti e ai mezzi pubblici. Anche gli studenti di un istituto di Ottaviano hanno inscenato una manifestazione con un corteo che da Piazza Cavour e' sceso a Piazza Matteotti dove una delegazione e' stata ricevuta in Provincia. Due presidi, poi, a Piazza dei Martiri davanti alla sede degli industriali da parte di lavoratori dell'IPM di Arzano e della Telecontrolo di Casoria, e a Palazzo San Giacono dei disoccupati.

FINANZIARIA: SENATO, COMM. SOSPENDE LAVORI PER VERTICE MAGGIORANZA

La Commissione bilancio del Senato ha sospeso i lavori di esame del ddl finanziaria per permettere lo svolgimento del vertice di maggioranza previsto per oggi. La riunione che si svolge a Palazzo Madama dovra' affrontare i principali nodi rimasti ancora aperti nel ddl e cercare di trovare una soluzione (enti locali, ricerca e universita', ristrutturazioni edilizie, contratti pubblico impiego, in particolare per la Difesa). La Commissione bilancio questa mattina ha intanto deciso di sopprimere, su proposta del ministero delle Attivita' produttive, due articoli del ddl finanziaria relativi alla tutela del Made in Italy. Si tratta degli articoli 36 e 37: il primo dava definizione di merce contraffatta, per altro gia' prevista da una normativa Ue in vigore; il secondo anticipava delle modifiche in materia di tutela di proprieta' industriale che sono gia' previste in una bozza di direttiva comunitaria. I lavori della Commissione sono poi proseguiti con l'esame dell'art. 40 che affronta disposizioni in materia di protezione civile.

Giornale Radio delle ore 09,30 del 04/11/03

Aperto da luca alle ore 09,59,


VESCOVI A LULA, RIFORMA AGRARIA, UNA PRIORITÀ PER TUTTI

Una riforma agraria giusta e pacifica, ampia e profonda, accompagnata da una politica agricola che dia appoggio alla piccola e media produzione e all’agricoltura familiare, può alleviare i grandi problemi sociali del nostro Paese, come la disoccupazione, l’accumulo di terre improduttive, l’esodo rurale e la fame. A sostenerlo è il Consiglio permanente sulla riforma agraria della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb) in una nota diramata in questi giorni da Brasilia.

Iraq. Bush ottiene dal Senato i fondi supplementari per il contingente militare. A Tikrit ucciso un altro soldato

Mentre il Senato, a Washington, approva in via definitiva il pacchetto di fondi supplementari chiesti dalla Casa Bianca per le operazioni militari e la ricostruzione in Iraq e Afghanistan, sale ancora il numero dei soldati americani uccisi in Iraq dopo il 1 maggio, data in cui il presidente Bush dichiarò conclusi i combattimenti: sono ora 138. L'ultima vittima è un soldato ucciso in un attacco nei pressi della città di Tikrit, nel nord dell'Iraq. Gli assalitori hanno utilizzato una bomba di fabbricazione artigianale.

Il Congresso manda la legge alla firma del presidente Bush il giorno dopo l'abbattimento di un elicottero che ha provocato la morte di 16 soldati senza sostanziali modifiche rispetto alla richiesta della Casa Bianca. I senatori hanno approvato la più sostanziosa legge di spesa straordinaria dopo settimane di aspre contrapposizioni, in cui anche alcuni repubblicani avevano tentato di imporre che la metà dei circa 20 miliardi di dollari chiesti per la ricostruzione dell'Iraq fossero in forma di prestiti, e non a fondo perduto. La Casa Bianca aveva minacciato di porre il veto all'intero provvedimento se fosse passata questa versione. Nonostante le critiche alla gestione del dopoguerra iracheno, l'approvazione della legge non è mai stata in dubbio. Ma la scelta di approvare la legge "a voce", senza la chiamata nominale, denuncia la volontà di molti parlamentari di non sottoscrivere la politica di Bush in Iraq. E i senatori democratici hanno utilizzato l'ultima seduta di dibattito per sottolineare le loro critiche al presidente e all'Amministrazione. Il decano dei democratici, Robert Byrd, ha definito la legge "un monumento al fallimento" che dimostra chiaramente la falsità delle affermazioni fatte dalla Casa Bianca in primavera, cioè che il petrolio iracheno avrebbe pagato il conto della ricostruzione del Paese.

Russia: Nominato nuovo presidente Yukos

La compagnia petrolifera Yukos ha nominato un nuovo presidente. Si tratta di Simon Kukes, nato in Russia ma secondo la stampa cittadino americano. Kukes prende il posto di Mikhail Khodorkovski che si e' dimesso ieri in seguito al suo arresto. Lo ha annunciato la compagnia citata dalle agenzie.

Russia, Putin: no a revisione privatizzazioni anni '90

Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato all'agenzia Ansa di essere categoricamente contrario a ogni possibile revisione delle privatizzazioni degli anni '90 ma ha difeso la legittimità dell'inchiesta in corso nei confronti del colosso petrolifero Yukos. Putin ha poi aggiunto che i neocapitalisti russi devono imparare a rispettare la legge e a pagare le tasse anche per consentire allo Stato di finanziare le spese sociali

INDONESIA: ALMENO 170 VITTIME PER INONDAZIONI

- Sono almeno 170 le persone morte nelle inondazioni che hanno colpito ieri una localita' turistica nel piu' grande parco nazionale indonesiano. Lo hanno reso noto oggi le autorita' provinciali. Dopo giorni di piogge torrenziali, un fiume del parco nazionale Gunung Leuser, sull'isola di Sumatra, e' straripato trascinando via ponti, strade e case di villeggiature sempre affollate di turisti anche stranieri. Secondo i dati disponibili fino ad ora i morti sono 170 ha detto il governatore di Sumatra nord Rizal Nurdin. Fino a ieri il bilancio ufficiale parlava di 67 morti ed un centinaio di dispersi.

Iraq, soldato Usa ucciso. Bush: non ci ritiriamo

Messo di fronte ad un bilancio delle vittime sia civili che militari in continua crescita e a un rafforzamento della resistenza dei guerriglieri, il presidente americano George W. Bush ha annunciato ieri - lunedì - che gli Usa non si ritireranno dalla loro "vitale" missione in Iraq.

Poche ore dopo un discorso di Bush in Alabama, un soldato americano è rimasto ucciso e un altro ferito da una bomba rudimentale vicino alla cittadina natale di Saddam Hussein, Tikrit, come riferito dai militari Usa.

Sale così a 252 il numero di soldati americani uccisi dal fuoco ostile da quando è iniziata l'invasione guidata dagli Usa, lo scorso 20 marzo. Il numero di iracheni uccisi è di un migliaio, in continua crescita.

A Baghdad in serata è riecheggiata un'esplosione seguita da diversi colpi di mortaio nei pressi del quartier generale dell'amministrazione Usa. Secondo fonti Usa, non ci sono vittime.

"I nemici iracheni pensano che gli Usa se ne andranno. Questo è il motivo per cui continuano ad uccidere innocenti tra i civili, soccorritori e truppe della coalizione. Ma l'America non se ne andrà", ha detto Bush, che deve fare i conti con le crescenti critiche all'occupazione in Iraq.

Il commento del presidente è il primo dopo che 16 soldati americani sono stati uccisi quando i guerriglieri, domenica, hanno abbattuto un elicottero Chinook, nel peggior attacco dall'invasione americana in Iraq.

Ieri sera almeno tre persone sono rimaste uccise in seguito all'esplosione di una bomba fuori di un hotel usato dai pellegrini iraniani nella città santa sciita di Kerbala, 90 chilometri a sud di Baghdad, dicono fonti sciite.

M.O., Abu Ala alle prese con scadenza termine nuovo gabinetto

Scade oggi per il primo ministro palestinese Ahmed Qurie il termine per risolvere le divergenze col presidente Yasser Arafat che bloccano la conferma del nuovo gabinetto, considerato cruciale per riavviare il processo di pace.

I due leader ieri non sono riusciti a risolvere l'impasse sui poteri di sicurezza del nuovo governo, ma le fonti dicono che ci sono sforzi ancora in atto per raggiungere un compromesso. Il mandato di emergenza di Qurie, di 30 giorni, scadrà alla mezzanotte di oggi.

Alti funzionari palestinesi dicono che l'ostacolo principale è costituito dall'opposizione di Arafat alla scelta operata da Abu Ala del generale Nasser Yousef a capo del ministero chiave dell'Interno, col controllo sulle forze di sicurezza.

Secondo Hassan Abu Libdeh, direttore dell'ufficio di Qurie, il premier vuole che il suo ministro dell'Interno abbia forti poteri di sicurezza, dal momento che il suo primo impegno sarà persuadere i militanti ad accordarsi per una tregua.

Arafat ha nominato Abu Ala primo ministro all'inizio di ottobre dopo che il riformista Mahmoud Abbas si è dimesso dicendo che il presidente palestinese e Israele lo avevano ostacolato e Washington non gli aveva fornito l'appoggio necessario.

Qurie, 65 anni, ha istituito un gabinetto d'emergenza dopo che Israele ha intensificato il controllo nelle aree palestinesi in risposta all'attentato suicida che ha provocato la morte di 22 persone ad Haifa.

Alitalia, Maroni: prima di privatizzazione, esame esuberi

Il ministro del Welfare Roberto Maroni ha detto oggi che il piano di ristrutturazione presentato dalla compagnia la scorsa settimana e che prevede una riduzione del personale di 2.700 addetti su 21.300 circa "è una novità rilevante, sulla quale serve una riflessione perchè avrà conseguenze importanti per i lavoratori di Alitalia e per la Malpensa".

"In presenza di questo piano non credo che si possa procedere col Dpcm" - il decreto della presidenza del consiglio dei ministri sulla privatizzazione - ha detto Maroni ai giornalisti a margine di un convegno Cisl.

La privatizzazione di Alitalia è stata più volte sollecitata dall'amministratore delegato Francesco Mengozzi che vuole agganciare l'alleanza tra Air France e Klm.

All'inizio di ottobre il manager aveva dichiarato al Financial Times di attendersi il decreto nel giro di pochi giorni ma la settimana scorsa anche il Tesoro aveva frenato.

"E' un tema caldo di cui discuteremo nelle prossime settimane", aveva detto il direttore generale Domenico Siniscalco.

Maroni dice di non sapere "se sarà uno slittamento cospicuo" e non esclude che i ministri possano parlarne prossimamente a Palazzo Chigi.

"Il tema non è all'ordine del giorno del prossimo Consiglio dei ministri ma a margine potremmo scambiarci delle opinioni su questo", ha detto Maroni.

Ritornando sul problema dei tagli di personale (1.500 esuberi e 1.200 lavoratori trasferiti a società in outsourcing) Maroni ha osservato "di non poter anticipare interventi del governo" poichè non ha ancora esaminato il piano nei dettagli.

Alla domanda se incontrerà i sindacati Maroni ha ricordato che quando c'e' una crisi aziendale "prima si incontra l'azienda con il sindacato. Il ministero interviene solo se è richiesto".

Ieri Maroni ha detto che giovedì o venerdì vedrà i vertici di Alitalia per discutere di come gestire i 1.500 esuberi della compagnia. Per il settore non è in funzione la cassa integrazione. Ma secondo quanto risulta a Reuters, Alitalia, punterebbe ad ottenere dal governo prepensionamenti o altri ammortizzatori sociali per accompagnare circa 1.000 dipendenti alla pensione in modo meno traumatico possibile.

Le otto sigle sindacali hanno rifiutato un incontro con l'azienda richiesto dai vertici di Alitalia per presentare le linee del piano. Attendono l'11 novembre quando scadrà il termine del periodo cosiddetto di raffreddamento previsto dalla normativa sugli scioperi nei settori di pubblica utilità, per annunciare le loro iniziative.

gror/031104 (last edited 2008-06-26 10:01:26 by anonymous)