Differences between revisions 1 and 9 (spanning 8 versions)
Revision 1 as of 2008-03-18 09:16:46
Size: 1135
Editor: anonymous
Comment:
Revision 9 as of 2008-03-25 19:13:09
Size: 30364
Editor: anonymous
Comment:
Deletions are marked like this. Additions are marked like this.
Line 15: Line 15:
'''Sommario'''

'''In primo Piano'''

'''Editoriale'''

'''NOTIZIE BREVI'''
Line 25: Line 17:
'''GAZA: DIVIETO DI GIOCARE'''

La delegazione di 101 atlete e atleti di Sport Sotto l'assedio sbarcata in nottata in Palestina e giunta alla frontiera "illegale" di Erez all'alba, si vede negata, con pretestuosi motivi riguardanti la nostra "sicurezza", l'entrata a Gaza; l'unica sicurezza che il governo israeliano vuole è quella di poter continuare a perpetrare la sua politica di occupazione criminale.


'''ISRAELE autorizzerà il dispiegamento di 600 poliziotti palestinesi a jenin'''

Israele permettera' il dispiegamento di 600 poliziotti palestinesi a Jenin, in Cisgiordania, riferiscono i media israeliani. Il ministro della Difesa Ehud Barak comunichera' domani la sua decisione al primo ministro palestinese Salam Fayyad durante il loro previsto incontro. "Dobbiamo ridurre le restrizioni ai palestinesi quando cio' non entra in conflitto con la nostra difesa, anche al prezzo di un rischio calcolato", ha detto oggi Barak visitando la base militare di Tel Ashomer, presso Tel Aviv.




'''Iraq, esercito lancia offensiva a Bassora contro milizie sciite di Al-Sadr'''

Circa 50mila militari iracheni di esercito e polizia, supportati dall'aviazione britannica, hanno dato il via questa mattina, nella città meridionale di Bassora, ad una cruenta operazione militare con l’obiettivo di “ripulire” la città dalle milizie sciite dell'Esercito del Mahdi, fedeli guidato dal leader Moqtada al-Sadr.

Fonti sanitarie di Bassora hanno riferito all'agenzia di stampa irachena Nina che il bilancio provvisorio dei combattimenti ancora in corso nella città è salito ad almeno 23 morti e 60 feriti. Le stesse fonti riferiscono che la maggior parte dei morti sono civili, tra cui anche dei bambini, e che la situazione negli ospedali è critica perché non ci sono mezzi per far fronte a situazioni di emergenza come questa. Si tratta comunque di cifre sicuramente per difetto, perché riferite solo a due dei diversi ospedali di Bassora, e sopratutto perché gli scontri armati non sono finiti.

Commentando l'offensiva governativa in corso da questa mattina a Bassora, lo sceicco Ahmad al-Ali, portavoce del leader sciita Moqtada al-Sadr, ha dichiarato: "Resisteremo nei confronti di quest'operazione politica condotta dal governo contro di noi, mascherata da intervento in favore della sicurezza”.
I seguaci dell'imam sciita Moqtada al-Sadr hanno avviato una serie di proteste pacifiche a Baghdad e hanno indetto uno sciopero generale contro gli arresti di sadristi avvenuti nelle ultime settimane e contro l'operazione militare scattata oggi a Bassora contro l'Esercito del Mahdi. Lo scorso agosto il leader Moqtada al-Sadr aveva proclamato una tregua tra i propri seguaci e le truppe statunitensi, ma gli scontri non sono terminati. Secondo il deputato sadrista Nasar al-Rubei, i soldati Usa "hanno approfittato della tregua per arrestare i nostri uomini; con la nostra protesta pacifica chiediamo la fine degli attacchi contro di noi e la liberazione dei nostri detenuti".
 
Inoltre, secondo quanto riferiscono fonti di stampa irachene, in seguito agli scontri avvenuti oggi, le autorità hanno stabilito dalle 12 di oggi il coprifuoco anche per le città di Kut, Nassiriya, Samahawa e Hilla, oltre che Bassora, tutte a maggioranza sciita. Il provvedimento, annunciato per mezzo di altoparlanti montati sulle autovetture delle pattuglie di polizia, rimarrà attivo "fino a nuovo ordine".


'''Tibet - Cina - Nuove proteste'''

Secondo il Centro tibetano per i diritti umani e la democrazia, un monaco è stato ucciso e un altro è rimasto gravemente ferito ieri pomeriggio, quando la polizia cinese ha aperto il fuoco contro una folla di manifestanti tibetani, monaci e civili, a Drango, distretto di Garze nella provincia del Sichuan, dove ieri i manifestanti tibetani avevano ucciso un poliziotto cinese.
Il governo tibetano in esilio a Dharamsala, in India, ha affermato oggi che il numero dei tibetani uccisi durante le proteste iniziate il 14 marzo in Tibet e nelle vicine province a maggioranza tibetana sono almeno 140.

In Nepal, Oltre cento tibetani sono stati fermati e arrestati oggi dalla polizia nepalese durante una manifestazione di fronte all'ambasciata cinese di Kathmandu. Sono circa 20 mila i tibetani che vivono in Nepal, principalmente nelle zone di Kathmandu e nell'ovest del Paese.
  
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese ha riferito oggi che i giornalisti non potranno entrare nel Tibet e nelle aree cinesi a popolazione tibetana, "per la sicurezza dei reporter e della popolazione locale". La stampa ha avanzato proteste per questo provvedimento, ricordando che in vista delle Olimpiadi del 2007 non dovrebbe essere posto alcun tipo di restrizione.

Intanto è giunta in Tibet una delegazione del ministero della Sicurezza Pubblica cinese per avviare colloqui con i monaci buddisti. Secondo quanto riporta l'Agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua, del comitato farebbero parte esponenti del Partito comunista, dell'amministazione di Stato per le questioni religiose, e militari. Gli inviati si sono recati in visita nei monasteri e nelle zone degli scontri, esortando la popolazione a non partecipare alle proteste.


'''Afghanistan - 'Mai erogati 10 miliardi promessi da comunità internazionale'''
  
L'Agenzia di coordinamento degli aiuti allo sviluppo all'Afghanistan ha diffuso oggi un comunicato in cui denuncia il mancato versamento di 10 dei 25 miliardi di dollari per la ricostruzione promessi dalla comunità internazionale. "Solamente 15 miliardi di dollari di aiuti sono stati finora versati, il 40 per cento dei quali è tornato ai Paesi donatori sotto forma di incentivi alle imprese e di remunerazioni dei consulenti", si legge nel rapporto.

Il rapporto afferma che nello stesso periodo di tempo i fondi per la ricostruzione sono stati solo "una frazione" delle spese militari, con 25 miliardi di dollari destinati al rafforzamento della sicurezza. I principali responsabili del mancato versamento dei fondi promessi sono gli Usa (ha promesso oltre 10 miliardi, ne ha dati 5), la Banca Mondiale (aveva promesso 1,6 miliardi, ne ha dato la metà), l'Unione europea (1,7 miliardi contro i 2,5 promessi) e la Germania (1,2 sui quasi 2 promessi).

'''Francia - Ministro degli Esteri conferma invio rinforzi in Afghanistan'''
    
Il ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner ha confermato oggi la decisione di Parigi di aumentare il numero dei propri soldati in Afghanistan. Ma non ha detto nulla sull'entità dei rinforzi: "Il numero di truppe sarà precisato dal presidente della Repubblica", ha spiegato il ministro. La decisione verrà formalizzata dopo il vertice Nato di Bucarest del 2-4 aprile.
 

'''Sudafrica - 20 mila persone sfollate da compagnia mineraria Usa'''
  
Oltre 20mila sudafricani sono stati costretti a lasciare i propri territori a causa delle attività del colosso dell'industria mineraria Anglo American, che si occupa di estrazione di platino. In Sudafrica sono presenti circa il 90 per cento delle riserve minerarie di questo tipo di metallo; negli ultimi cinque anni migliaia di persone sono state costrette a trasferirsi nelle città appositamente progettate da Anglo Platinum, industria sussidiaria di Anglo American, sotto compenso, mentre le persone che non hanno accettato l'offerta sono state sgomberate dalla polizia. La Ong Action Aid ha riferito che sono stati riscontrati fenomeni di inquinamento da nitrati delle acque attorno all'industria nella provincia di Limpopo, al confine con lo Zimbabwe, aggiungendo che la Anglo Platinum è stata spesso criticata per le misure di sicurezza: circa 20 persone l'anno muoiono lavorando nelle miniere gestite dall'industria.







'''PERÙ: SCONTRI TRA POLIZIA E INDIGENI DOPO OCCUPAZIONE IMPIANTO PETROLIFERO'''

È alta la tensione ad Andoas, nella selva dei dipartimento settentrionale di Loreto, dove nel fine-settimana scontri tra la polizia e gli indigeni di etnia Achuar, che giovedì avevano occupato un impianto petrolifero dell’azienda argentina ‘Pluspetrol’, hanno provocato diverse vittime, sebbene i bilanci restino discordanti. Due indigeni sono rimasti uccisi e una decina feriti durante un tentativo di occupare l'aeroporto dell'azienda ad Andoas. Inoltre fonti ufficiali hanno riferito di almeno un morto e undici feriti tra gli agenti della 'Direzione nazionale delle operazioni speciali'.

Sono tuttavia ancora confuse e frammentare le notizie provenienti dalla regione: le autorità locali insistono sulla necessità di riprendere i negoziati per trovare una soluzione pacifica alle richieste degli Achuar che protestano contro il degrado ambientale causato dalle attività petrolifere nella regione boschiva e chiedono accesso all'acqua potabile, aumenti salariali e un programma di sviluppo; dopo aver sospeso temporaneamente la produzione di greggio, 'Pluspetrol' ha comunicato ieri che le sue attività potrebbero riprendere entro domani.

Non è la prima volta che gli Achuar si mobilitano contro l'azienda argentina: già a gennaio una protesta simile aveva parzialmente paralizzato la produzione di 'Pluspetrol'. Lo scorso anno gli Achuar depositarono una querela presso un tribunale americano contro il gigante petrolifero americano 'Oxy' accusata di aver contaminato per almeno trent'anni i loro territori.



'''ARGENTINA: PER DESAPARECIDOS E DITTATURA, IL "GIORNO DELLA MEMORIA"'''

ricordato ieri in tutto il paese, con ogni genere possibile di manifestazioni e commemorazioni pacifiche, il 32° anniversario del golpe ai danni di Isabel Martinez, (succeduta a Peron alla presidenza nel 1974), con cui il generale Jorge Rafael Videla Redondo si installò al potere, a capo di una giunta militare, fino al 1981. Tra la dittatura di Videla e quelle successive di Roberto Eduardo Viola Prevedini e di Leopoldo Fortunato Galtieri Castelli, durate fino al 1983, si svolse la “guerra sucia”, la guerra sporca in cui furono compiuti almeno 23.00 omicidi politici, giunsero forse a 30.000 i ‘desaparecidos’ (persone uccise o scomparse) e migliaia furono gli arresti e i casi di tortura.

Ieri, la Scuola di meccanica della Marina (Esma) a Buenos Atres, il più grande centro di tortura e detenzione della dittatura, trasformato in archivio e museo della memoria, ha costituito il centro ideale delle manifestazioni nella capitale, che sono servite anche a chiedere il ritrovamento di Jorge Julio López, di cui non si hanno notizie dal 18 settembre 2006, quando avrebbe dovuto testimoniare in un processo con dichiarazioni, relative agli anni della “guerra sucia”, che erano destinate a coinvolgere decine di militari e poliziotti.

'''Un centinaio di rifugiati palestinesi andrà in Cile'''

Le difficili condizioni di vita della popolazione palestinese che vive nel campo profughi di Al-Tanf, nella zona di confine tra Siria e Iraq, per alcuni resterà solo un brutto ricordo. Entro breve tempo molti profughi rifugiati in questa zona per fuggire dagli orrori della guerra con Israele saranno trasferiti in Cile.

L’iniziativa voluta dall’amministrazione di Santiago in collaborazione con l’Acnur, l’organismo Onu per i rifugiati, e la Federacion Palestina de Cile, vuole contribuire a dare un futuro alle generazioni di palestinesi, per lo più giovani, che non hanno mai conosciuto pace e tranquillità. Altra importante partner nell’elaborazione del progetto è la comunità palestinese cilena, presente da diversi anni (e in gran numero) in questo Paese, il cui lavoro è indispensabile per l’inserimento sociale dei “nuovi arrivati”. Il primo gruppo composto da una trentina di nuclei familiari, circa un centinaio di persone, potrebbe arrivare nel Paese Sudamericano già nei primi giorni di aprile.


'''Grecia: arrestato un ecologista militante'''

C'è un nuovo prigioniero ecologista in Grecia: Vaggelis Botzatzis è stato incarcerato in custodia preventiva con l'accusa di avere appiccato incendi in due concessionarie di auto di proprietà di un'azienda che produce elettricità. Si pensa che l'attacco sia avvenuto in protesta contro la distruzione dell'ambiente e in supporto a due lavoratori che sono morti recentemente in questi impianti di morte.



Line 27: Line 106:
'''Siparietto''' '''28 marzo 2008. Dieci anni dalla morte di Sole e Baleno'''


Dieci anni fa morivano Baleno e Sole.
Edoardo Massari, detto Baleno, è stato ritrovato impiccato nella sua cella del carcere delle Vallette, a Torino, il 28 marzo 1998. Maria Soledad Rosas, detta Sole, si è impiccata nella casa in cui era agli arresti domiciliari, l’11 luglio dello stesso anno. Entrambi erano accusati - dai giudici torinesi Laudi e Tatangelo - di far parte di una associazione sovversiva e banda armata che negli anni ’90 avrebbe realizzato diversi sabotaggi in Val di Susa, in particolare contro trivelle e cantieri dell’Alta Velocità (alla fine saranno tutti assolti; soltanto il terzo imputato, Silvano, verrà condannato per un reato minore). Da allora, i tentativi di costruire il TAV in Val di Susa hanno trovato l’opposizione di una popolazione insorta a difesa della propria terra. La combattività dei valsusini e di tutti i ribelli che stanno lottando contro questa e altre nocività è il miglior regalo all’amore per la terra, le montagne e la libertà che animava Edoardo e Soledad.

'''Maschi, giovani, colti, di classe media, italiani: ecco l’identikit dei turisti del sesso. Ottantamila l’anno in cerca di minorenni'''

È giovane, ha poco meno di 30 anni. È tecnologico, si destreggia nei meandri della Rete. È di cultura media, non necessariamente con un reddito alto, e ama visitare un po’ tutto il mondo, dal Kenya alla Colombia, dalla Cambogia all’Ucraina. Ed è, sempre più spesso, italiano.

Il nuovo identikit del «turista sessuale con minori » — definizione giuridicamente asettica, che cela l’orrore di due milioni di bambine violentate e spezzate per sempre — è un pugno nello stomaco del nostro Paese. Sono oltre 80.000 i viaggiatori che ogni anno vanno a caccia di bambine e adolescenti. Lo dicono i dati raccolti dall’Ecpat (Basta alla prostituzione, pornografia e tratta di bambine/i per abusi sessuali), una rete internazionale di Ong presente in 70 Paesi. In Italia, Ecpat nel 1998 ha contribuito alla nascita della legge 269 (poi migliorata dalla 38/06), che combatte lo sfruttamento di prostituzione, pornografia e turismo sessuale a danno dei minori, anche quando il fatto è commesso all’estero; è grazie a questa normativa che nel marzo 2007 il veronese Giorgio Sampec è stato condannato a 14 anni di carcere, e nel settembre scorso, a Trento, un 55enne è finito in manette per aver commesso atti sessuali con ragazzine thailandesi e cambogiane tra i 12 e i 16 anni.

Ma nella primavera 2008, per Ecpat Italia è di nuovo allarme rosso. oggi gli italiani sono i più presenti in Kenya (il 24% dei clienti di prostituti/e minorenni è italiano), Repubblica Dominicana, Colombia. Dai dossier di Ecpat, nati da indagini sul campo e dossier medici, interviste a beach boys e giovanissime jineteras («i ragazzi in genere sono più grandicelli, dai 13 ai 18, per le bambine la fascia è 11-15 anni»), affiora il ritratto «di un italiano turista del sesso che in Kenya, ad esempio, una volta su 2 non vuole il profilattico. In molti filmano gli incontri, anche con il cellulare, e li mettono in Rete».

La soglia di attenzione si alza, e si abbassa l’età del turista sessuale, che non corrisponde più al cliché del "vecchio ricco e bavoso", ma ‘giovane povero e ugualmente bavoso’!



'''Sgomberato spazio sociale ad Alba'''

Venerdì sera, i carabinieri sono entrati nello Spazio autogestito ENTROPIA di Alba, vicino Cuneo. Con la loro caratteristica arroganza hanno identificato oltre 20 persone e fermato arbitrariamente 2 compagni, che sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale.
Lo spazio è stato messo sotto sequestro preventivo. L'azione delle guardie mira a bloccare un progetto che sta avendo buoni risultati, coinvolgendo giovani e interessando la popolazione.

Alba, la città della Nutella, vuole essere un'enclave "svizzera" in Italia. La struttura stessa della città lo dimostra: il centro ricco e inaccessibile da una parte, e dall'altra le risacche sociali dei ghetti, ben nascosti dietro i palazzoni lussuosi. Ma non hanno fatto i conti con la forza cosmica dell’entropia!
E con le compagne ed i compagni dello Spazio Autogestito ENTROPIA...


'''Brindisi'''

Il Questore di Brindisi, Salvatore Margherito, ha deciso che i 12 attivisti di Greenpeace che presero parte all´assalto pacifico della Centrale di Ceran, non potranno giungere o soggiornare a Brindisi e Provincia. Questa decisione trova la più forte opposizione da parte della Confederazione Cobas di Brindisi che chiede la immediata cancellazione del provvedimento restrittivo delle libertà individuali e collettive .

'''Incidente oelodotto Aviano_La Spezia.Dopo 10 giorni ancora cherosene nell’acqua'''
 

Dopo dieci giorni dall’incidente all’oleodotto militare La Spezia – Aviano i corsi d’acqua sono ancora pieni di cherosene; lo hanno potuto constatare nei giorni scorsi cittadini e giornalisti che hanno partecipato alla conferenza stampa di presentazione delle prossime iniziative sul disastro ambientale provocato dalla struttura militare.
Sulla vicenda è calato un imbarazzante silenzio ufficiale; nessuno parla più del distratto ambientale e chi lo fa tenta di minimizzare la portata di un incidente che ha ripercussioni gravissime sul territorio vicentino e sulla falda acquifera più grande del nord Italia: centinaia di litri di cherosene sono finiti nel terreno e nelle acque della zona, provocando un disastro del quale nessuno sa quantificare l’entità.





Line 34: Line 154:
'''28 marzo 2008. Dieci anni dalla morte di Sole e Baleno'''


Dieci anni fa morivano Baleno e Sole.
Edoardo Massari, detto Baleno, è stato ritrovato impiccato nella sua cella del carcere delle Vallette, a Torino, il 28 marzo 1998. Maria Soledad Rosas, detta Sole, si è impiccata nella casa in cui era agli arresti domiciliari, l’11 luglio dello stesso anno. Entrambi erano accusati - dai giudici torinesi Laudi e Tatangelo - di far parte di una associazione sovversiva e banda armata che negli anni ’90 avrebbe realizzato diversi sabotaggi in Val di Susa, in particolare contro trivelle e cantieri dell’Alta Velocità (alla fine saranno tutti assolti; soltanto il terzo imputato, Silvano, verrà condannato per un reato minore). Da allora, i tentativi di costruire il TAV in Val di Susa hanno trovato l’opposizione di una popolazione insorta a difesa della propria terra. La combattività dei valsusini e di tutti i ribelli che stanno lottando contro questa e altre nocività è il miglior regalo all’amore per la terra, le montagne e la libertà che animava Edoardo e Soledad.


Line 36: Line 164:
'''Alcune notizie dei giorni scorsi'''


'''22 marzo:Vibo Valentia, operaio resta impigliato in ingranaggio, sno gravi le sue condizioni'''


Un operaio di 32 anni e' rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro nel Vibonese. D. G. e' impiegato in un'azienda di lavorazione marmi che ha sede a Filadelfia. Intorno alle 13, mentre stava effettuando alcune operazioni sul macchinario, secondo la ricostruzione dei carabinieri sarebbe rimasto impigliato in un ingranaggio che lo ha trascinato e ha riportato ferite gravi. I colleghi di lavoro hanno allertato immediatamente i soccorsi e l'eliambulanza ha trasportato il ferito all'ospedale di Lamezia Terme dove si trova ricoverato in prognosi riservata.





'''22 marzo: Genova. Picchia e stupra la propria compagna incinta perche' perda il bambino'''


E' stata ricostruita oggi la vicenda di A.B., ventiduenne. La ragazza, incinta, aveva raccontato di essere stata picchiata e violentata, ma non aveva voluto dire il nome del colpevole. L'esame medico e radiologico, eseguito all'ospedale Galliera, aveva evidenziato una frattura delle ossa nasali e i segni di una violenza sessuale. Il feto e' risultato morto alcune ore dopo a causa dei traumi subiti, nonostante i tentativi di salvataggio operati dai medici.

Oggi gli investigatori hanno identificato e accusato della violenza il fidanzato della giovane, un ventiduenne nigeriano. Secondo la ricostruzione della polizia il nigeriano, che in questi giorni aveva fatto visita alla donna in ospedale, avrebbe picchiato selvaggiamente e violentato la convivente proprio per impedirle di portare a termine la gravidanza.


Line 38: Line 187:
'''Iraq, esercito lancia offensiva a Bassora contro milizie sciite di Al-Sadr'''
  
  
Trentamila soldati iracheni hanno lanciato oggi, prima dell’alba, una massiccia operazione militare nella città meridionale di Bassora. Obiettivo dichiarato da fonti militari irachene: “ripulire” la città dalla milizia sciita dell'Esercito del Mahdi guidato dal leader Moqtada Al-Sadr, attualmente rifugiato a Qom, in Iran. Violentissime battaglie sono in corso nel quartiere di Al-Tamiyah. Si contano già le prime vittime civili: almeno quattro secondo il maggiore Abbas Yussef, ufficiale delle forze di sicurezza irachene nel quartiere di Al-Mauanaa.

Commentando l'offensiva governativa in corso da questa mattina a Bassora, lo sceicco Ahmad al-Ali, portavoce del leader sciita Moqtada al-Sadr, ha dichiarato alla televisione araba Al Jazeera che "la situazione a Bassora è terribile, con decine di vittime e militari iracheni che sparano all'impazzata sui civili". "Resisteremo nei confronti di quest'operazione politica condotta dal governo contro di noi, mascherata da intervento in favore della sicurezza", ha detto al-Ali. "Tutti i partiti politici possono testimoniare che Bassora è sempre stata una città sicura. Per questo non è giustificabile l'assalto compiuto oggi dalle forze di sicurezza in città e in particolare il vasto numero di uomini impiegati contro di noi. Noi a Bassora abbiamo sempre detto di voler collaborare con il governo”, ha aggiunto l’esponente sciita.





Nepal

'''Oltre cento manifestanti tibetani arrestati a Kathmandu'''
  
  
Oltre cento tibetani sono stati fermati e arrestati oggi dalla polizia nepalese durante una manifestazione di fronte all'ambasciata cinese di Kathmandu, in Nepal. L'Ufficio dell'Alto commissariato per i diritti umani in Nepal (Ohchr-Nepal) ha dichiarato di essere "seriamente preoccupato per gli arresti arbitrari e per la detenzione di diverse centinaia di individui". Sono circa 20 mila i tibetani che vivono in Nepal, principalmente nelle zone di Kathmandu e nell'ovest del Paese.


'''ISRAELE autorizzerà il dispiegamento di 600 poliziotti palestinesi a jenin'''

Israele permettera' il dispiegamento di 600 poliziotti palestinesi a Jenin, in Cisgiordania, riferiscono i media israeliani. Il ministro della Difesa Ehud Barak comunichera' domani la sua decisione al primo ministro palestinese Salam Fayyad durante il loro previsto incontro. "Dobbiamo ridurre le restrizioni ai palestinesi quando cio' non entra in conflitto con la nostra difesa, anche al prezzo di un rischio calcolato", ha detto oggi Barak visitando la base militare di Tel Ashomer, presso Tel Aviv.


'''Cile, un centinaio di rifugiati palestinesi arriverà grazie ad un programma umanitario'''
  
  
  
Le difficili condizioni di vita della popolazione palestinese che vive nel campo profughi di Al-Tanf, nella zona di confine tra Siria e Iraq, per alcuni resterà solo un brutto ricordo. Entro breve tempo molti profughi rifugiati in questa zona per fuggire dagli orrori della guerra con Israele saranno trasferiti in Cile.
 
L’iniziativa voluta dall’amministrazione di Santiago in collaborazione con l’Acnur, l’organismo Onu per i rifugiati, due importanti associazioni vicine alla chiesa cattolica e alla Federacion Palestina de Cile, vuole contribuire a dare un futuro alle generazioni di palestinesi, per lo più giovani, che non hanno mai conosciuto pace e tranquillità. Altra importante partner nell’elaborazione del progetto è la comunità palestinese cilena, presente da diversi anni (e in gran numero) in questo Paese, il cui lavoro è indispensabile per l’inserimento sociale dei “nuovi arrivati”.
Il primo gruppo composto da una trentina di nuclei familiari, circa un centinaio di persone, potrebbe arrivare nel Paese Sudamericano già nei primi giorni di aprile.
Dunque, le dure condizioni ambientali della zona desertica fra Siria e Iraq e la precarietà della vita a cui erano costretti a abituarsi i rifugiati palestinesi resteranno solo un ricordo del passato. “Sono in molti quelli che se ne sono dovuti andare dalla terra di Palestina – racconta Rodrigo Tupper, vicario della Pastoral Social cilena – e si sono dovuti abituare a questa zona arida e terribilmente inospitale. Per questa ragione l’Acnur ha sollecitato la decisione del governo cileno. Una volta approvata dal governo della Bachelet la formula di collaborazione con l’Acnur sono iniziati i lavori di pianificazione del lavoro”.
 
 Inizialmente la comunità palestinese presente in Cile non aveva visto di buon occhio l’arrivo di un nutrito gruppo di profughi dal medioriente. Ma, dopo l’iniziale preoccupazione è stato creato il ‘Comitè Palestino per el derecho al retorno’ allo scopo di assicurare il miglior standard di vita possibile ai rifugiati e consentire loro di costruirsi una situazione sociale migliore di quella da cui arrivano.


Line 39: Line 226:

'''Incidente oelodotto Aviano_La Spezia.Dopo 10 giorni ancora cherosene nell’acqua'''
 

Dopo dieci giorni dall’incidente all’oleodotto militare La Spezia – Aviano i corsi d’acqua sono ancora pieni di cherosene; lo hanno potuto constatare nei giorni scorsi cittadini e giornalisti che hanno partecipato alla conferenza stampa di presentazione delle prossime iniziative sul disastro ambientale provocato dalla struttura militare.
Sulla vicenda è calato un imbarazzante silenzio ufficiale; nessuno parla più del distratto ambientale e chi lo fa tenta di minimizzare la portata di un incidente che ha ripercussioni gravissime sul territorio vicentino e sulla falda acquifera più grande del nord Italia: centinaia di litri di cherosene sono finiti nel terreno e nelle acque della zona, provocando un disastro del quale nessuno sa quantificare l’entità.



'''Alitalia, la parola ai sindacati confederali'''

Conto alla rovescia per il nuovo incontro con il presidente di Air France Spinetta oggi a Roma.


Intanto i sindacati, dopo il richiamo del premier Prodi per il quale ''occorre senso di responsabilità'', assicurano che non chiederanno ''cose che non stanno né in cielo né in terra''. E' l'opinione di Luigi Angeletti, segretario generale della Uil a ''Panorama del giorno'' di Maurizio Belpietro su Canale5. ''Alitalia è un'azienda pubblica. Il governo è un anno e qualche mese che promette di cederla, ha detto che avrebbe ceduto la compagnia a patto che l'acquirente garantisse un piano industriale che prevedesse il rilancio dell'azienda. E questo lo dobbiamo ancora vedere, anzi vediamo dai piani che ci sono stati presentati non c'è nulla di tutto questo", afferma.

"Air France ha presentato un piano industriale che ridimensiona l'azienda in maniera seria, mette in discussione addirittura l'esistenza o quantomeno lo sviluppo di un aeroporto importante come Malpensa e - continua Angeletti - non ci sembra che ci sia un atteggiamento serio di discutere queste proposte. Si dice che l'opinione dei sindacati è importante per prendere una decisione e nello stesso tempo ci dicono che il piano deve essere accettato punto e basta". Ad Air France "chiederemo cose molte semplici. Che si possa ridiscutere il perimetro aziendale, cioè di quanti dipendenti e di quali settori dell'attuale Alitalia verranno acquisiti da Air France. Seconda questione, vogliamo discutere anche delle rotte, cioè di quanti aerei saranno impegnati. Terzo, ci sembra legittimo che si possa anche discutere che l'abbandono di Malpensa da parte di Air France possa avvenire con sufficiente gradualità in modo che altre compagnie possano rimpiazzare questi voli. Non chiederemo imponibili per quanto riguarda manodopera, non chiederemo cose che non stanno né in cielo né in terra. Chiederemo appunto di modificare quel piano in modo che le prospettive possano essere seriamente credibili per la sopravvivenza della compagnia. E non faremo una questione di italianità".

Belpietro domanda ad Angeletti se non ci sia il rischio che scarichino sul sindacato l'eventuale fallimento della trattativa. "Più che un rischio è un tentativo serio - risponde Angeletti - anche le ultime affermazioni rilevano che se questa trattativa possa andare a finir male, assolutamente non per colpa nostra, si trovi nel sindacato il responsabile. Il governo non solo ci ha tenuto all'oscuro ma adesso tenta di presentarci come i responsabili, inventando anche la storia con la Lufthansa. Con la compagnia tedesca è andata esattamente al contrario. Noi abbiamo avuto dei colloqui con la Luthansa che ci ha anche ringraziato per la nostra disponibilità. Poi ha detto che per altro motivi non poteva presentare un'offerta".


Anchor(top)

[:rorinterattiva: Home page Ror interattiva]

[#appunti Appunti e note redazionali]

[:RorFonti: Fonti]

Gr 19:30

ESTERI

GAZA: DIVIETO DI GIOCARE

La delegazione di 101 atlete e atleti di Sport Sotto l'assedio sbarcata in nottata in Palestina e giunta alla frontiera "illegale" di Erez all'alba, si vede negata, con pretestuosi motivi riguardanti la nostra "sicurezza", l'entrata a Gaza; l'unica sicurezza che il governo israeliano vuole è quella di poter continuare a perpetrare la sua politica di occupazione criminale.

ISRAELE autorizzerà il dispiegamento di 600 poliziotti palestinesi a jenin

Israele permettera' il dispiegamento di 600 poliziotti palestinesi a Jenin, in Cisgiordania, riferiscono i media israeliani. Il ministro della Difesa Ehud Barak comunichera' domani la sua decisione al primo ministro palestinese Salam Fayyad durante il loro previsto incontro. "Dobbiamo ridurre le restrizioni ai palestinesi quando cio' non entra in conflitto con la nostra difesa, anche al prezzo di un rischio calcolato", ha detto oggi Barak visitando la base militare di Tel Ashomer, presso Tel Aviv.

Iraq, esercito lancia offensiva a Bassora contro milizie sciite di Al-Sadr

Circa 50mila militari iracheni di esercito e polizia, supportati dall'aviazione britannica, hanno dato il via questa mattina, nella città meridionale di Bassora, ad una cruenta operazione militare con l’obiettivo di “ripulire” la città dalle milizie sciite dell'Esercito del Mahdi, fedeli guidato dal leader Moqtada al-Sadr.

Fonti sanitarie di Bassora hanno riferito all'agenzia di stampa irachena Nina che il bilancio provvisorio dei combattimenti ancora in corso nella città è salito ad almeno 23 morti e 60 feriti. Le stesse fonti riferiscono che la maggior parte dei morti sono civili, tra cui anche dei bambini, e che la situazione negli ospedali è critica perché non ci sono mezzi per far fronte a situazioni di emergenza come questa. Si tratta comunque di cifre sicuramente per difetto, perché riferite solo a due dei diversi ospedali di Bassora, e sopratutto perché gli scontri armati non sono finiti.

Commentando l'offensiva governativa in corso da questa mattina a Bassora, lo sceicco Ahmad al-Ali, portavoce del leader sciita Moqtada al-Sadr, ha dichiarato: "Resisteremo nei confronti di quest'operazione politica condotta dal governo contro di noi, mascherata da intervento in favore della sicurezza”. I seguaci dell'imam sciita Moqtada al-Sadr hanno avviato una serie di proteste pacifiche a Baghdad e hanno indetto uno sciopero generale contro gli arresti di sadristi avvenuti nelle ultime settimane e contro l'operazione militare scattata oggi a Bassora contro l'Esercito del Mahdi. Lo scorso agosto il leader Moqtada al-Sadr aveva proclamato una tregua tra i propri seguaci e le truppe statunitensi, ma gli scontri non sono terminati. Secondo il deputato sadrista Nasar al-Rubei, i soldati Usa "hanno approfittato della tregua per arrestare i nostri uomini; con la nostra protesta pacifica chiediamo la fine degli attacchi contro di noi e la liberazione dei nostri detenuti".

Inoltre, secondo quanto riferiscono fonti di stampa irachene, in seguito agli scontri avvenuti oggi, le autorità hanno stabilito dalle 12 di oggi il coprifuoco anche per le città di Kut, Nassiriya, Samahawa e Hilla, oltre che Bassora, tutte a maggioranza sciita. Il provvedimento, annunciato per mezzo di altoparlanti montati sulle autovetture delle pattuglie di polizia, rimarrà attivo "fino a nuovo ordine".

Tibet - Cina - Nuove proteste

Secondo il Centro tibetano per i diritti umani e la democrazia, un monaco è stato ucciso e un altro è rimasto gravemente ferito ieri pomeriggio, quando la polizia cinese ha aperto il fuoco contro una folla di manifestanti tibetani, monaci e civili, a Drango, distretto di Garze nella provincia del Sichuan, dove ieri i manifestanti tibetani avevano ucciso un poliziotto cinese. Il governo tibetano in esilio a Dharamsala, in India, ha affermato oggi che il numero dei tibetani uccisi durante le proteste iniziate il 14 marzo in Tibet e nelle vicine province a maggioranza tibetana sono almeno 140.

In Nepal, Oltre cento tibetani sono stati fermati e arrestati oggi dalla polizia nepalese durante una manifestazione di fronte all'ambasciata cinese di Kathmandu. Sono circa 20 mila i tibetani che vivono in Nepal, principalmente nelle zone di Kathmandu e nell'ovest del Paese.

Il portavoce del ministero degli Esteri cinese ha riferito oggi che i giornalisti non potranno entrare nel Tibet e nelle aree cinesi a popolazione tibetana, "per la sicurezza dei reporter e della popolazione locale". La stampa ha avanzato proteste per questo provvedimento, ricordando che in vista delle Olimpiadi del 2007 non dovrebbe essere posto alcun tipo di restrizione.

Intanto è giunta in Tibet una delegazione del ministero della Sicurezza Pubblica cinese per avviare colloqui con i monaci buddisti. Secondo quanto riporta l'Agenzia di stampa ufficiale cinese Xinhua, del comitato farebbero parte esponenti del Partito comunista, dell'amministazione di Stato per le questioni religiose, e militari. Gli inviati si sono recati in visita nei monasteri e nelle zone degli scontri, esortando la popolazione a non partecipare alle proteste.

Afghanistan - 'Mai erogati 10 miliardi promessi da comunità internazionale

L'Agenzia di coordinamento degli aiuti allo sviluppo all'Afghanistan ha diffuso oggi un comunicato in cui denuncia il mancato versamento di 10 dei 25 miliardi di dollari per la ricostruzione promessi dalla comunità internazionale. "Solamente 15 miliardi di dollari di aiuti sono stati finora versati, il 40 per cento dei quali è tornato ai Paesi donatori sotto forma di incentivi alle imprese e di remunerazioni dei consulenti", si legge nel rapporto.

Il rapporto afferma che nello stesso periodo di tempo i fondi per la ricostruzione sono stati solo "una frazione" delle spese militari, con 25 miliardi di dollari destinati al rafforzamento della sicurezza. I principali responsabili del mancato versamento dei fondi promessi sono gli Usa (ha promesso oltre 10 miliardi, ne ha dati 5), la Banca Mondiale (aveva promesso 1,6 miliardi, ne ha dato la metà), l'Unione europea (1,7 miliardi contro i 2,5 promessi) e la Germania (1,2 sui quasi 2 promessi).

Francia - Ministro degli Esteri conferma invio rinforzi in Afghanistan

Il ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner ha confermato oggi la decisione di Parigi di aumentare il numero dei propri soldati in Afghanistan. Ma non ha detto nulla sull'entità dei rinforzi: "Il numero di truppe sarà precisato dal presidente della Repubblica", ha spiegato il ministro. La decisione verrà formalizzata dopo il vertice Nato di Bucarest del 2-4 aprile.

Sudafrica - 20 mila persone sfollate da compagnia mineraria Usa

Oltre 20mila sudafricani sono stati costretti a lasciare i propri territori a causa delle attività del colosso dell'industria mineraria Anglo American, che si occupa di estrazione di platino. In Sudafrica sono presenti circa il 90 per cento delle riserve minerarie di questo tipo di metallo; negli ultimi cinque anni migliaia di persone sono state costrette a trasferirsi nelle città appositamente progettate da Anglo Platinum, industria sussidiaria di Anglo American, sotto compenso, mentre le persone che non hanno accettato l'offerta sono state sgomberate dalla polizia. La Ong Action Aid ha riferito che sono stati riscontrati fenomeni di inquinamento da nitrati delle acque attorno all'industria nella provincia di Limpopo, al confine con lo Zimbabwe, aggiungendo che la Anglo Platinum è stata spesso criticata per le misure di sicurezza: circa 20 persone l'anno muoiono lavorando nelle miniere gestite dall'industria.

PERÙ: SCONTRI TRA POLIZIA E INDIGENI DOPO OCCUPAZIONE IMPIANTO PETROLIFERO

È alta la tensione ad Andoas, nella selva dei dipartimento settentrionale di Loreto, dove nel fine-settimana scontri tra la polizia e gli indigeni di etnia Achuar, che giovedì avevano occupato un impianto petrolifero dell’azienda argentina ‘Pluspetrol’, hanno provocato diverse vittime, sebbene i bilanci restino discordanti. Due indigeni sono rimasti uccisi e una decina feriti durante un tentativo di occupare l'aeroporto dell'azienda ad Andoas. Inoltre fonti ufficiali hanno riferito di almeno un morto e undici feriti tra gli agenti della 'Direzione nazionale delle operazioni speciali'.

Sono tuttavia ancora confuse e frammentare le notizie provenienti dalla regione: le autorità locali insistono sulla necessità di riprendere i negoziati per trovare una soluzione pacifica alle richieste degli Achuar che protestano contro il degrado ambientale causato dalle attività petrolifere nella regione boschiva e chiedono accesso all'acqua potabile, aumenti salariali e un programma di sviluppo; dopo aver sospeso temporaneamente la produzione di greggio, 'Pluspetrol' ha comunicato ieri che le sue attività potrebbero riprendere entro domani.

Non è la prima volta che gli Achuar si mobilitano contro l'azienda argentina: già a gennaio una protesta simile aveva parzialmente paralizzato la produzione di 'Pluspetrol'. Lo scorso anno gli Achuar depositarono una querela presso un tribunale americano contro il gigante petrolifero americano 'Oxy' accusata di aver contaminato per almeno trent'anni i loro territori.

ARGENTINA: PER DESAPARECIDOS E DITTATURA, IL "GIORNO DELLA MEMORIA"

ricordato ieri in tutto il paese, con ogni genere possibile di manifestazioni e commemorazioni pacifiche, il 32° anniversario del golpe ai danni di Isabel Martinez, (succeduta a Peron alla presidenza nel 1974), con cui il generale Jorge Rafael Videla Redondo si installò al potere, a capo di una giunta militare, fino al 1981. Tra la dittatura di Videla e quelle successive di Roberto Eduardo Viola Prevedini e di Leopoldo Fortunato Galtieri Castelli, durate fino al 1983, si svolse la “guerra sucia”, la guerra sporca in cui furono compiuti almeno 23.00 omicidi politici, giunsero forse a 30.000 i ‘desaparecidos’ (persone uccise o scomparse) e migliaia furono gli arresti e i casi di tortura.

Ieri, la Scuola di meccanica della Marina (Esma) a Buenos Atres, il più grande centro di tortura e detenzione della dittatura, trasformato in archivio e museo della memoria, ha costituito il centro ideale delle manifestazioni nella capitale, che sono servite anche a chiedere il ritrovamento di Jorge Julio López, di cui non si hanno notizie dal 18 settembre 2006, quando avrebbe dovuto testimoniare in un processo con dichiarazioni, relative agli anni della “guerra sucia”, che erano destinate a coinvolgere decine di militari e poliziotti.

Un centinaio di rifugiati palestinesi andrà in Cile

Le difficili condizioni di vita della popolazione palestinese che vive nel campo profughi di Al-Tanf, nella zona di confine tra Siria e Iraq, per alcuni resterà solo un brutto ricordo. Entro breve tempo molti profughi rifugiati in questa zona per fuggire dagli orrori della guerra con Israele saranno trasferiti in Cile.

L’iniziativa voluta dall’amministrazione di Santiago in collaborazione con l’Acnur, l’organismo Onu per i rifugiati, e la Federacion Palestina de Cile, vuole contribuire a dare un futuro alle generazioni di palestinesi, per lo più giovani, che non hanno mai conosciuto pace e tranquillità. Altra importante partner nell’elaborazione del progetto è la comunità palestinese cilena, presente da diversi anni (e in gran numero) in questo Paese, il cui lavoro è indispensabile per l’inserimento sociale dei “nuovi arrivati”. Il primo gruppo composto da una trentina di nuclei familiari, circa un centinaio di persone, potrebbe arrivare nel Paese Sudamericano già nei primi giorni di aprile.

Grecia: arrestato un ecologista militante

C'è un nuovo prigioniero ecologista in Grecia: Vaggelis Botzatzis è stato incarcerato in custodia preventiva con l'accusa di avere appiccato incendi in due concessionarie di auto di proprietà di un'azienda che produce elettricità. Si pensa che l'attacco sia avvenuto in protesta contro la distruzione dell'ambiente e in supporto a due lavoratori che sono morti recentemente in questi impianti di morte.

ITALIA

28 marzo 2008. Dieci anni dalla morte di Sole e Baleno

Dieci anni fa morivano Baleno e Sole. Edoardo Massari, detto Baleno, è stato ritrovato impiccato nella sua cella del carcere delle Vallette, a Torino, il 28 marzo 1998. Maria Soledad Rosas, detta Sole, si è impiccata nella casa in cui era agli arresti domiciliari, l’11 luglio dello stesso anno. Entrambi erano accusati - dai giudici torinesi Laudi e Tatangelo - di far parte di una associazione sovversiva e banda armata che negli anni ’90 avrebbe realizzato diversi sabotaggi in Val di Susa, in particolare contro trivelle e cantieri dell’Alta Velocità (alla fine saranno tutti assolti; soltanto il terzo imputato, Silvano, verrà condannato per un reato minore). Da allora, i tentativi di costruire il TAV in Val di Susa hanno trovato l’opposizione di una popolazione insorta a difesa della propria terra. La combattività dei valsusini e di tutti i ribelli che stanno lottando contro questa e altre nocività è il miglior regalo all’amore per la terra, le montagne e la libertà che animava Edoardo e Soledad.

Maschi, giovani, colti, di classe media, italiani: ecco l’identikit dei turisti del sesso. Ottantamila l’anno in cerca di minorenni

È giovane, ha poco meno di 30 anni. È tecnologico, si destreggia nei meandri della Rete. È di cultura media, non necessariamente con un reddito alto, e ama visitare un po’ tutto il mondo, dal Kenya alla Colombia, dalla Cambogia all’Ucraina. Ed è, sempre più spesso, italiano.

Il nuovo identikit del «turista sessuale con minori » — definizione giuridicamente asettica, che cela l’orrore di due milioni di bambine violentate e spezzate per sempre — è un pugno nello stomaco del nostro Paese. Sono oltre 80.000 i viaggiatori che ogni anno vanno a caccia di bambine e adolescenti. Lo dicono i dati raccolti dall’Ecpat (Basta alla prostituzione, pornografia e tratta di bambine/i per abusi sessuali), una rete internazionale di Ong presente in 70 Paesi. In Italia, Ecpat nel 1998 ha contribuito alla nascita della legge 269 (poi migliorata dalla 38/06), che combatte lo sfruttamento di prostituzione, pornografia e turismo sessuale a danno dei minori, anche quando il fatto è commesso all’estero; è grazie a questa normativa che nel marzo 2007 il veronese Giorgio Sampec è stato condannato a 14 anni di carcere, e nel settembre scorso, a Trento, un 55enne è finito in manette per aver commesso atti sessuali con ragazzine thailandesi e cambogiane tra i 12 e i 16 anni.

Ma nella primavera 2008, per Ecpat Italia è di nuovo allarme rosso. oggi gli italiani sono i più presenti in Kenya (il 24% dei clienti di prostituti/e minorenni è italiano), Repubblica Dominicana, Colombia. Dai dossier di Ecpat, nati da indagini sul campo e dossier medici, interviste a beach boys e giovanissime jineteras («i ragazzi in genere sono più grandicelli, dai 13 ai 18, per le bambine la fascia è 11-15 anni»), affiora il ritratto «di un italiano turista del sesso che in Kenya, ad esempio, una volta su 2 non vuole il profilattico. In molti filmano gli incontri, anche con il cellulare, e li mettono in Rete».

La soglia di attenzione si alza, e si abbassa l’età del turista sessuale, che non corrisponde più al cliché del "vecchio ricco e bavoso", ma ‘giovane povero e ugualmente bavoso’!

Sgomberato spazio sociale ad Alba

Venerdì sera, i carabinieri sono entrati nello Spazio autogestito ENTROPIA di Alba, vicino Cuneo. Con la loro caratteristica arroganza hanno identificato oltre 20 persone e fermato arbitrariamente 2 compagni, che sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale. Lo spazio è stato messo sotto sequestro preventivo. L'azione delle guardie mira a bloccare un progetto che sta avendo buoni risultati, coinvolgendo giovani e interessando la popolazione.

Alba, la città della Nutella, vuole essere un'enclave "svizzera" in Italia. La struttura stessa della città lo dimostra: il centro ricco e inaccessibile da una parte, e dall'altra le risacche sociali dei ghetti, ben nascosti dietro i palazzoni lussuosi. Ma non hanno fatto i conti con la forza cosmica dell’entropia! E con le compagne ed i compagni dello Spazio Autogestito ENTROPIA...

Brindisi

Il Questore di Brindisi, Salvatore Margherito, ha deciso che i 12 attivisti di Greenpeace che presero parte all´assalto pacifico della Centrale di Ceran, non potranno giungere o soggiornare a Brindisi e Provincia. Questa decisione trova la più forte opposizione da parte della Confederazione Cobas di Brindisi che chiede la immediata cancellazione del provvedimento restrittivo delle libertà individuali e collettive .

Incidente oelodotto Aviano_La Spezia.Dopo 10 giorni ancora cherosene nell’acqua

Dopo dieci giorni dall’incidente all’oleodotto militare La Spezia – Aviano i corsi d’acqua sono ancora pieni di cherosene; lo hanno potuto constatare nei giorni scorsi cittadini e giornalisti che hanno partecipato alla conferenza stampa di presentazione delle prossime iniziative sul disastro ambientale provocato dalla struttura militare. Sulla vicenda è calato un imbarazzante silenzio ufficiale; nessuno parla più del distratto ambientale e chi lo fa tenta di minimizzare la portata di un incidente che ha ripercussioni gravissime sul territorio vicentino e sulla falda acquifera più grande del nord Italia: centinaia di litri di cherosene sono finiti nel terreno e nelle acque della zona, provocando un disastro del quale nessuno sa quantificare l’entità.


Gr 13:00

In primo Piano

28 marzo 2008. Dieci anni dalla morte di Sole e Baleno

Dieci anni fa morivano Baleno e Sole. Edoardo Massari, detto Baleno, è stato ritrovato impiccato nella sua cella del carcere delle Vallette, a Torino, il 28 marzo 1998. Maria Soledad Rosas, detta Sole, si è impiccata nella casa in cui era agli arresti domiciliari, l’11 luglio dello stesso anno. Entrambi erano accusati - dai giudici torinesi Laudi e Tatangelo - di far parte di una associazione sovversiva e banda armata che negli anni ’90 avrebbe realizzato diversi sabotaggi in Val di Susa, in particolare contro trivelle e cantieri dell’Alta Velocità (alla fine saranno tutti assolti; soltanto il terzo imputato, Silvano, verrà condannato per un reato minore). Da allora, i tentativi di costruire il TAV in Val di Susa hanno trovato l’opposizione di una popolazione insorta a difesa della propria terra. La combattività dei valsusini e di tutti i ribelli che stanno lottando contro questa e altre nocività è il miglior regalo all’amore per la terra, le montagne e la libertà che animava Edoardo e Soledad.

NOTIZIE BREVI

Alcune notizie dei giorni scorsi

22 marzo:Vibo Valentia, operaio resta impigliato in ingranaggio, sno gravi le sue condizioni

Un operaio di 32 anni e' rimasto gravemente ferito in un incidente sul lavoro nel Vibonese. D. G. e' impiegato in un'azienda di lavorazione marmi che ha sede a Filadelfia. Intorno alle 13, mentre stava effettuando alcune operazioni sul macchinario, secondo la ricostruzione dei carabinieri sarebbe rimasto impigliato in un ingranaggio che lo ha trascinato e ha riportato ferite gravi. I colleghi di lavoro hanno allertato immediatamente i soccorsi e l'eliambulanza ha trasportato il ferito all'ospedale di Lamezia Terme dove si trova ricoverato in prognosi riservata.

22 marzo: Genova. Picchia e stupra la propria compagna incinta perche' perda il bambino

E' stata ricostruita oggi la vicenda di A.B., ventiduenne. La ragazza, incinta, aveva raccontato di essere stata picchiata e violentata, ma non aveva voluto dire il nome del colpevole. L'esame medico e radiologico, eseguito all'ospedale Galliera, aveva evidenziato una frattura delle ossa nasali e i segni di una violenza sessuale. Il feto e' risultato morto alcune ore dopo a causa dei traumi subiti, nonostante i tentativi di salvataggio operati dai medici.

Oggi gli investigatori hanno identificato e accusato della violenza il fidanzato della giovane, un ventiduenne nigeriano. Secondo la ricostruzione della polizia il nigeriano, che in questi giorni aveva fatto visita alla donna in ospedale, avrebbe picchiato selvaggiamente e violentato la convivente proprio per impedirle di portare a termine la gravidanza.

ESTERI

Iraq, esercito lancia offensiva a Bassora contro milizie sciite di Al-Sadr

Trentamila soldati iracheni hanno lanciato oggi, prima dell’alba, una massiccia operazione militare nella città meridionale di Bassora. Obiettivo dichiarato da fonti militari irachene: “ripulire” la città dalla milizia sciita dell'Esercito del Mahdi guidato dal leader Moqtada Al-Sadr, attualmente rifugiato a Qom, in Iran. Violentissime battaglie sono in corso nel quartiere di Al-Tamiyah. Si contano già le prime vittime civili: almeno quattro secondo il maggiore Abbas Yussef, ufficiale delle forze di sicurezza irachene nel quartiere di Al-Mauanaa.

Commentando l'offensiva governativa in corso da questa mattina a Bassora, lo sceicco Ahmad al-Ali, portavoce del leader sciita Moqtada al-Sadr, ha dichiarato alla televisione araba Al Jazeera che "la situazione a Bassora è terribile, con decine di vittime e militari iracheni che sparano all'impazzata sui civili". "Resisteremo nei confronti di quest'operazione politica condotta dal governo contro di noi, mascherata da intervento in favore della sicurezza", ha detto al-Ali. "Tutti i partiti politici possono testimoniare che Bassora è sempre stata una città sicura. Per questo non è giustificabile l'assalto compiuto oggi dalle forze di sicurezza in città e in particolare il vasto numero di uomini impiegati contro di noi. Noi a Bassora abbiamo sempre detto di voler collaborare con il governo”, ha aggiunto l’esponente sciita.

Nepal

Oltre cento manifestanti tibetani arrestati a Kathmandu

Oltre cento tibetani sono stati fermati e arrestati oggi dalla polizia nepalese durante una manifestazione di fronte all'ambasciata cinese di Kathmandu, in Nepal. L'Ufficio dell'Alto commissariato per i diritti umani in Nepal (Ohchr-Nepal) ha dichiarato di essere "seriamente preoccupato per gli arresti arbitrari e per la detenzione di diverse centinaia di individui". Sono circa 20 mila i tibetani che vivono in Nepal, principalmente nelle zone di Kathmandu e nell'ovest del Paese.

ISRAELE autorizzerà il dispiegamento di 600 poliziotti palestinesi a jenin

Israele permettera' il dispiegamento di 600 poliziotti palestinesi a Jenin, in Cisgiordania, riferiscono i media israeliani. Il ministro della Difesa Ehud Barak comunichera' domani la sua decisione al primo ministro palestinese Salam Fayyad durante il loro previsto incontro. "Dobbiamo ridurre le restrizioni ai palestinesi quando cio' non entra in conflitto con la nostra difesa, anche al prezzo di un rischio calcolato", ha detto oggi Barak visitando la base militare di Tel Ashomer, presso Tel Aviv.

Cile, un centinaio di rifugiati palestinesi arriverà grazie ad un programma umanitario

Le difficili condizioni di vita della popolazione palestinese che vive nel campo profughi di Al-Tanf, nella zona di confine tra Siria e Iraq, per alcuni resterà solo un brutto ricordo. Entro breve tempo molti profughi rifugiati in questa zona per fuggire dagli orrori della guerra con Israele saranno trasferiti in Cile.

L’iniziativa voluta dall’amministrazione di Santiago in collaborazione con l’Acnur, l’organismo Onu per i rifugiati, due importanti associazioni vicine alla chiesa cattolica e alla Federacion Palestina de Cile, vuole contribuire a dare un futuro alle generazioni di palestinesi, per lo più giovani, che non hanno mai conosciuto pace e tranquillità. Altra importante partner nell’elaborazione del progetto è la comunità palestinese cilena, presente da diversi anni (e in gran numero) in questo Paese, il cui lavoro è indispensabile per l’inserimento sociale dei “nuovi arrivati”. Il primo gruppo composto da una trentina di nuclei familiari, circa un centinaio di persone, potrebbe arrivare nel Paese Sudamericano già nei primi giorni di aprile. Dunque, le dure condizioni ambientali della zona desertica fra Siria e Iraq e la precarietà della vita a cui erano costretti a abituarsi i rifugiati palestinesi resteranno solo un ricordo del passato. “Sono in molti quelli che se ne sono dovuti andare dalla terra di Palestina – racconta Rodrigo Tupper, vicario della Pastoral Social cilena – e si sono dovuti abituare a questa zona arida e terribilmente inospitale. Per questa ragione l’Acnur ha sollecitato la decisione del governo cileno. Una volta approvata dal governo della Bachelet la formula di collaborazione con l’Acnur sono iniziati i lavori di pianificazione del lavoro”.

  • Inizialmente la comunità palestinese presente in Cile non aveva visto di buon occhio l’arrivo di un nutrito gruppo di profughi dal medioriente. Ma, dopo l’iniziale preoccupazione è stato creato il ‘Comitè Palestino per el derecho al retorno’ allo scopo di assicurare il miglior standard di vita possibile ai rifugiati e consentire loro di costruirsi una situazione sociale migliore di quella da cui arrivano.

ITALIA

Incidente oelodotto Aviano_La Spezia.Dopo 10 giorni ancora cherosene nell’acqua

Dopo dieci giorni dall’incidente all’oleodotto militare La Spezia – Aviano i corsi d’acqua sono ancora pieni di cherosene; lo hanno potuto constatare nei giorni scorsi cittadini e giornalisti che hanno partecipato alla conferenza stampa di presentazione delle prossime iniziative sul disastro ambientale provocato dalla struttura militare. Sulla vicenda è calato un imbarazzante silenzio ufficiale; nessuno parla più del distratto ambientale e chi lo fa tenta di minimizzare la portata di un incidente che ha ripercussioni gravissime sul territorio vicentino e sulla falda acquifera più grande del nord Italia: centinaia di litri di cherosene sono finiti nel terreno e nelle acque della zona, provocando un disastro del quale nessuno sa quantificare l’entità.

Alitalia, la parola ai sindacati confederali

Conto alla rovescia per il nuovo incontro con il presidente di Air France Spinetta oggi a Roma.

Intanto i sindacati, dopo il richiamo del premier Prodi per il quale occorre senso di responsabilità, assicurano che non chiederanno cose che non stanno né in cielo né in terra. E' l'opinione di Luigi Angeletti, segretario generale della Uil a Panorama del giorno di Maurizio Belpietro su Canale5. Alitalia è un'azienda pubblica. Il governo è un anno e qualche mese che promette di cederla, ha detto che avrebbe ceduto la compagnia a patto che l'acquirente garantisse un piano industriale che prevedesse il rilancio dell'azienda. E questo lo dobbiamo ancora vedere, anzi vediamo dai piani che ci sono stati presentati non c'è nulla di tutto questo", afferma.

"Air France ha presentato un piano industriale che ridimensiona l'azienda in maniera seria, mette in discussione addirittura l'esistenza o quantomeno lo sviluppo di un aeroporto importante come Malpensa e - continua Angeletti - non ci sembra che ci sia un atteggiamento serio di discutere queste proposte. Si dice che l'opinione dei sindacati è importante per prendere una decisione e nello stesso tempo ci dicono che il piano deve essere accettato punto e basta". Ad Air France "chiederemo cose molte semplici. Che si possa ridiscutere il perimetro aziendale, cioè di quanti dipendenti e di quali settori dell'attuale Alitalia verranno acquisiti da Air France. Seconda questione, vogliamo discutere anche delle rotte, cioè di quanti aerei saranno impegnati. Terzo, ci sembra legittimo che si possa anche discutere che l'abbandono di Malpensa da parte di Air France possa avvenire con sufficiente gradualità in modo che altre compagnie possano rimpiazzare questi voli. Non chiederemo imponibili per quanto riguarda manodopera, non chiederemo cose che non stanno né in cielo né in terra. Chiederemo appunto di modificare quel piano in modo che le prospettive possano essere seriamente credibili per la sopravvivenza della compagnia. E non faremo una questione di italianità".

Belpietro domanda ad Angeletti se non ci sia il rischio che scarichino sul sindacato l'eventuale fallimento della trattativa. "Più che un rischio è un tentativo serio - risponde Angeletti - anche le ultime affermazioni rilevano che se questa trattativa possa andare a finir male, assolutamente non per colpa nostra, si trovi nel sindacato il responsabile. Il governo non solo ci ha tenuto all'oscuro ma adesso tenta di presentarci come i responsabili, inventando anche la storia con la Lufthansa. Con la compagnia tedesca è andata esattamente al contrario. Noi abbiamo avuto dei colloqui con la Luthansa che ci ha anche ringraziato per la nostra disponibilità. Poi ha detto che per altro motivi non poteva presentare un'offerta".

Siparietto


Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


Anchor(appunti)

Appunti e note redazionali

Servizi audio della giornata


[#top Torna a inizio pagina]

gror0080325 (last edited 2008-06-26 09:52:24 by anonymous)