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## FONTE E DATA Fonte:
## Testo:
## EVENTUALE AUDIO COLLEGATO Audio:

=== Gr 19:30 ===

'''Sommario'''

'''In primo Piano'''



'''Editoriale'''

'''NOTIZIE BREVI'''
Line 27: Line 13:
'''Yemen, una sposa di 8 anni chiede il divorzio'''
'''Guatemala: approvata una legge contro il femminicidio'''

Approvata in Guatemala tra grida di giubilo e lancio di petali da parte delle associazioni di donne la legge contro il femminicidio che stabilisce pene severe per chi uccide una donna.
La legge definisce il femminicidio come atto commesso da chi “nell’ambito delle relazioni diseguali di potere tra uomini e donne uccida una donna” e stabilisce pene tra 25 e 50 anni di pena per chi si macchia di questo delitto.
Da 5 a 12 anni invece le pene per chi commette violenza fisica o sessuale contro le donne, da 5 ad 8 anni per il reato di violenza psicologica.
Da sottolineare il fatto che l’opposizione dell’aggressore all’uso di metodi contraccettivi, naturali o artificiali è ricondotto al reato di violenza sessuale.
Viene inoltre introdotto il delitto di violenza economica (attingere senza consenso ai bene delle donne o trattenere i documenti che attestano le loro proprietà) che prevede sanzioni da 5 ad 8 anni.
Nel 2007 in Guatemala sono state assassinate 590 donne.

'''Guinea-Bissau: in discussione una legge contro le mutilazioni sessuali femminili'''

Nonostante le ripetute rassicurazioni fornite da Guinea-Bissau negli ultimi dieci anni circa un più rigoroso rispetto dei diritti umani, i rappresentanti politici di quel paese non riescono a trovare un accordo per quanto riguarda le mutilazioni sessuali femminili.
Lo scorso 24 marzo è iniziato il dibattito intorno ad una proposta di legge che intende vietare questa pratica, ma immediatamente si sono formati due schieramenti fortemente contrapposti che non fanno presagire un iter facile per la legge.
Alcuni deputati rappresentanti della comunità musulmana hanno infatti proposto di archiviare la legge ritenendola “prematura”, mentre Alianza Popular Unida (composta da laici, cattolici animisti e cattolici tradizionali) invita il parlamento ad avere il coraggio di abolire questa pratica.

Secondo la sociologa Catarina Moreira, della direzione dell’Unión de Mujeres Alternativa y Respuesta de Portugal, che ha espresso preoccupazione per il futuro della legge, l’impulso all’approvazione della legge non è venuta dalla classe politica bensì dalle associazioni di donne, dalla società civile, dalle ong e da personalità da sempre impegnate nella difesa dei diritti umani.

'''Messico: uccise due speakers di radio comunitarie'''

Teresa Bautista e Felicitas Martínez di 22 e 20 anni, attiviste di due radio comunitarie sono state assassinate lungo la strada che conduce da Joya del Mamey a Putla de Guerrero, in Messico. Nell’attacco sono rimaste ferite anche altre persone militanti per i diritti civili.
Le due compagne stavano viaggiando verso Oaxaca per partecipare all’incontro Comunicación comunitaria y alternativa: Radios comunitarias, video, prensa, Internet all’interno dell’incontro statale per la difesa dei diritti del popolo di Oaxaca.

'''Yemen, una sposa di 8 anni chiede il divorzio''' (era sui giornali di lunedì)
Line 39: Line 48:
'''Nigeria: Tribunale condanna coppia lesbica'''

Due donne a Kaduna, Nigeria, sono state condannate a sei mesi di prigione e a 20 frustate per avere una relazione lesbica. Il tribunale ha sentenziato che Malama Hauwa e Hajia Ai'sha hanno violato i precetti islamici e gli insegnamenti della Sharia, la legge religiosa. Le due donne hanno detto davanti al tribunale di essersi sposate cinque anni fa. Ai'sha ha raccontato di aver pagato una dote a sua moglie all'inizio del loro matrimonio tribale. Ha negato, riferisce un giornale nigeriano, di far parte di "gruppi o associazioni lesbiche, affermando di non conoscere nessun'altra lesbica".

L'omosessualità è vietata dal codice penale nigeriano e dalla legge musulmana. La maggior parte degli stati musulmani in Nigeria hanno introdotto nel 2000 la Sharia, un sistema legale basato sull'ideologia giudiziaria islamica.

'''Iran: sistema patriarcale e ‘guerra tra povere’'''

Il 10 marzo 2008 Shahla Jahed, condannata a morte nel 2004 per omicidio, ha ottenuto l'annullamento della pena per "vizi procedurali". Shahla Jahed era stata giudicata colpevole dell'assassinio, nell'ottobre 2002, della ‘moglie permanente’ di un calciatore della nazionale del paese, del quale era stata ‘moglie temporanea’. Secondo la legge iraniana, uomini e donne possono avere coniugi permanenti e temporanei. Il matrimonio temporaneo (una scappatoia per non commettere adulterio) dura per un periodo convenuto, trascorso il quale viene dichiarato nullo. Gli uomini possono avere fino a quattro mogli permanenti e un numero illimitato di mogli temporanee. Le donne possono avere un solo marito per volta.

'''Iran: continua la repressione contro le attiviste della Campagna per cambiare le leggi discriminatorie sulle donne'''

Nasim Sarabandi e Fatemeh Dehdashti, attiviste delle Campagna per un milione di firme per cambiare le leggi discriminatorie contro le donne in Iran, sono state convocate dalla sezione di sicurezza del Tribunale rivoluzionario islamico per mercoledì 18 aprile 2007. Le due donne erano state arrestate in gennaio e detenute per 24 ore nella prigione di Gisha. Si era creduto che il loro caso fosse stato chiuso con il loro rilascio, ma quest’ultima convocazione ed interrogatorio in tribunale, dimostrano che c’è stato un cambiamento nei loro casi. Esse sono state infatti accusate "di azioni contro la sicurezza nazionale attraverso la diffusione della propaganda contro lo stato”.


'''Iran: Campagna per la liberazione di Khadijeh Moghaddam'''

Centinaia di attiviste/i della società civile in Iran hanno firmato una lettera aperta per chiedere il rilascio della femminista ed attivista per i diritti delle donne Khadijeh Moghaddam.
Khadijeh Moghaddam è stata arrestata il 8 aprile nella sua abitazione, con l’accusa di attentare alla sicurezza nazionale.

Nella lettera aperta del 12 aprile, firmata da più di 600 attiviste/i, si sottolinea l’impegno politico della 56enne Khadijeh Moghaddam nella società civile, come femminista, attivista per i diritti delle donne, ecologista, fondatrice della Campagna per un milione di firme e delle Madri per la pace, attiva nella ricostruzione di Bam dopo il terremoto, così come il suo instancabile attivismo per l'occupazione per le donne capofamiglia nelle zone povere del paese e particolarmente a Tehran.
La lettera aperta per chiedere la sua liberazione è stata inviata a giornali e siti web di tutto l'Iran.

Fra coloro che richiedono il suo rilascio ci sono i scrittrici/tori, giornaliste/i, avvocate/i ed politiche/i riformisti. Tra i firmatari c’è anche Parvin Ardalan, fondatrice della Campagna per un milione di firme, a cui per l’8 marzo era stato impedito dalle autorità iraniane di lasciare il paese per prendere un prestigioso premio per i diritti umani in Svezia.

Il riscatto per Khadijeh Moghaddam è stato fissato a più di 63.000 euro.



'''Turchia, Leyla Zana condannata a due anni per “propaganda sul Pkk”'''

Due anni di prigione per avere inneggiato al leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), Abdullah Ocalan, detenuto nel super carcere dell’isola di Imrali. La condanna all’ex deputata kurda Leyla Zana è stata comminata il 10 aprile dal tribunale della città di Diyarbakir, in base alla normativa che punisce la "propaganda a favore di un’organizzazione terroristica".

L’episodio incriminato risale al marzo del 2007, quando la 47enne Leyla Zana tenne un discorso proprio a Diyarbakır in occasione del Newroz, il capodanno kurdo, menzionando Ocalan in un elenco dei leader kurdi, in cui comparivano anche il presidente iracheno, Jalal Talabani, e il presidente della Regione autonoma kurda del nord Iraq, Massoud Barzani.
"Sono grata a questi tre leader… Tutti loro hanno un posto nei cuori e nelle menti dei kurdi", avrebbe detto Zana secondo il tribunale turco che ha emesso la condanna.
La kurda Leyla Zana è una prigioniera politica, è stata deputata curda, ha 49 anni, incriminata per aver citato in un discorso illeader del Pkk Ocalan, con 15 anni di carcere per motivi simili, Premio Sakharov 1995 per la pace, cittadina onoraria di Roma dal 1996 per il suo impegno nel campo dei diritti umani e civili. Ma le fanno "compagnia" altri 12 mila prigionieri politici kurdi.


'''Donne che vivono il paesi mussulmani alle Olimpiadi di Pechino'''

Poche atlete hanno superato gli ostacoli che la 21enne sprinter irachena Dana Abdul-Razzaq ha affrontato per raggiungere le Olimpiadi di Pechino, dalle pallottole ad una scarsa possibilità di allenamenti sufficienti e ad un'opposizione religiosa e culturale ali atlete donne".

Mentre Mahboba Ahdyar, è l'unica donna fra quattro afgani che rappresenteranno il paese martoriato dalla guerra alle Olimpiadi di agosto a Pechino. Mahboba Ahdyar è una mill-e-cinquecento-metrista di 19 anni, ma ha poche possibilità di vincere una medaglia. Competere, tuttavia, per lei è importante, per mostrare al mondo che le donne afgane possono farlo.












'''Contro la posizione di privilegio che il Vaticano occupa presso le Nazioni Unite'''

Venerdì 18 aprile Ratzinger parlerà all'assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Interverrà per ricordare che le donne devono, nel clima fondamentalista che il Vaticano sta cercando di restaurare, sottostare al patriarcato e non pretendere di autodeterminarsi. Interverrà contro l'aborto. Parlerà contro i percorsi di liberazione di lesbiche, gay e trans. Non
parlerà invece delle diocesi che hanno dichiarato fallimento a causa dei milioni di dollari versati alle vittime degli abusi perpetrati da ecclesiastici, né tanto meno le visiterà.

Dal 1946 il Vaticano è Osservatore permanente all'ONU. Questa posizione gli ha permesso di portare avanti politiche reazionarie a livello globale, nelle diverse organizzazioni delle Nazioni Unite, in tutti i campi: dall'ambiente alla famiglia, dalle donne alla salute, dall'energia atomica alla cultura.
Inoltre l'intervento all'ONU si colloca nell'ambito di una visita agli Stati Uniti, durante la quale incontrerà il guerrafondaio Bush del quale, in questi anni, ha appoggiato totalmente la politica estera (fino ad appoggiare la linea USA sulla crisi tibetana).

Ratzinger con questa visita da un lato continuerà a fornire appoggio alla
costruzione del clima dello scontro di civiltà, necessario alla guerra
permanente, dall'altra proseguirà nella costruzione ideologica di
soggettività deboli, che sono quotidianamente attaccate dai pulpiti
vaticani: lesbiche, gay, trans, donne autodeterminate ma anche migranti
(fedeli di altre religioni "incarnati" sulle strade dell'occidente nei
migranti).

In Italia il Vaticano ha costruito un clima oscurantista, determina le
scelte sociali, indirizza le politiche culturali ed economiche: oggi l'autodeterminazione
delle donne è attaccata quotidianamente, lesbiche, gay, trans non hanno
alcun riconoscimento pubblico e, al contrario, cresce una violenza politica
ai danni di tutte le soggettività che portano avanti percorsi di
liberazione. L'obiettivo di Ratzinger è l'allargamento di queste politiche a
livello europeo e mondiale, cercando alleanze ora di stati (USA ma anche
Cina) ora di altre religioni.

Facciamo Breccia appoggia la richiesta di abrogazione della posizione di
privilegio che il Vaticano occupa presso le Nazioni Unite.

Facciamo Breccia non organizzerà, come vorrebbe, una mobilitazione a New
York contro la visita di Ratzinger all'ONU e negli Stati Uniti, certa che i
movimenti statunitensi saranno pronti a accogliere con il calore meritato il
rappresentante della teocrazia, così come i movimenti europei reagiscono
alle visite di Bush, che di quella teocrazia è il braccio armato.
Line 41: Line 139:
'''Siparietto''' '''Boicotta Coop, Unipol e Conad!'''

Vuoi lasciare che le COOP ROSSE rovinino Vicenza e vi costruiscano la più grande Base USA di Guerra ? Noi NO!
Perciò invitiamo tutti boicottare COOP, UNIPOL e CONAD fino a quando le COOP ROSSE non rinunceranno a costruire la nuova base americana al Dal Molin.

Che loro definiscono "alloggi", ma che affiancati ai lavori di ripristino dei depositi sotterranei di armi nucleari (a Sito Pluto – Longare – 10 km da Vicenza) e ai lavori già in atto per la costruzione di bunker per la guerra elettronica (alla Fontega – vicino al lago di Fimon – 5 km fuori città) faranno di Vicenza la più grande base di guerra utilizzata per aggredire popoli sempre diversi (oggi Iraq e Afghanistan, domani Iran, Somalia, Siria ecc. ecc.)
Le Coop Rosse tradiscono la loro storia, ma noi non tradiremo la nostra Città.
No Dal Molin

'''Suora fugge dal convento per maltrattamenti''' (forse dovremmo chiedere a francesca se dare questa notizia, è una storia che seguiva lei al centro antiviolenza)

Scappa dal convento e si rifugia in un centro contro la violenza alle donne. È la storia di una suora trattata come schiava. Vittima di ricatti psicologici, si sottopone a visita ginecologica per far certificare la sua verginità. Angherie e vessazioni: cure mediche negate, mortificazioni e punizioni come il “bacio al pavimento”. Le accuse sono finite ora al centro di un’inchiesta della procura di Roma che ha iscritto la madre superiora nel registro degli indagati contestandole il reato di maltrattamenti.

Il racconto choc della suora è stato confermato da due consorelle sentite ieri a palazzo di giustizia a Roma. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Nicola Maiorano che ha affidato le indagini alla polizia giudiziaria diretta dal vicequestore Orlando Parrella.
Al centro antiviolenza era stata accompagnata da due connazionali dell’associazione Donne filippine.

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[:RorFonti: Fonti]

ESTERI

Guatemala: approvata una legge contro il femminicidio

Approvata in Guatemala tra grida di giubilo e lancio di petali da parte delle associazioni di donne la legge contro il femminicidio che stabilisce pene severe per chi uccide una donna. La legge definisce il femminicidio come atto commesso da chi “nell’ambito delle relazioni diseguali di potere tra uomini e donne uccida una donna” e stabilisce pene tra 25 e 50 anni di pena per chi si macchia di questo delitto. Da 5 a 12 anni invece le pene per chi commette violenza fisica o sessuale contro le donne, da 5 ad 8 anni per il reato di violenza psicologica. Da sottolineare il fatto che l’opposizione dell’aggressore all’uso di metodi contraccettivi, naturali o artificiali è ricondotto al reato di violenza sessuale. Viene inoltre introdotto il delitto di violenza economica (attingere senza consenso ai bene delle donne o trattenere i documenti che attestano le loro proprietà) che prevede sanzioni da 5 ad 8 anni. Nel 2007 in Guatemala sono state assassinate 590 donne.

Guinea-Bissau: in discussione una legge contro le mutilazioni sessuali femminili

Nonostante le ripetute rassicurazioni fornite da Guinea-Bissau negli ultimi dieci anni circa un più rigoroso rispetto dei diritti umani, i rappresentanti politici di quel paese non riescono a trovare un accordo per quanto riguarda le mutilazioni sessuali femminili. Lo scorso 24 marzo è iniziato il dibattito intorno ad una proposta di legge che intende vietare questa pratica, ma immediatamente si sono formati due schieramenti fortemente contrapposti che non fanno presagire un iter facile per la legge. Alcuni deputati rappresentanti della comunità musulmana hanno infatti proposto di archiviare la legge ritenendola “prematura”, mentre Alianza Popular Unida (composta da laici, cattolici animisti e cattolici tradizionali) invita il parlamento ad avere il coraggio di abolire questa pratica.

Secondo la sociologa Catarina Moreira, della direzione dell’Unión de Mujeres Alternativa y Respuesta de Portugal, che ha espresso preoccupazione per il futuro della legge, l’impulso all’approvazione della legge non è venuta dalla classe politica bensì dalle associazioni di donne, dalla società civile, dalle ong e da personalità da sempre impegnate nella difesa dei diritti umani.

Messico: uccise due speakers di radio comunitarie

Teresa Bautista e Felicitas Martínez di 22 e 20 anni, attiviste di due radio comunitarie sono state assassinate lungo la strada che conduce da Joya del Mamey a Putla de Guerrero, in Messico. Nell’attacco sono rimaste ferite anche altre persone militanti per i diritti civili. Le due compagne stavano viaggiando verso Oaxaca per partecipare all’incontro Comunicación comunitaria y alternativa: Radios comunitarias, video, prensa, Internet all’interno dell’incontro statale per la difesa dei diritti del popolo di Oaxaca.

Yemen, una sposa di 8 anni chiede il divorzio (era sui giornali di lunedì)

LA STAMPA Nello Yemen, una bambina di otto anni data come sposa ad un uomo più grande di lei di 22 anni, ha fatto causa, dopo due mesi di matrimonio, per divorziare dal marito accusandolo di «violenze fisiche e sessuali». Lo scrive stamane il quotidiano panarabo al Sharq al Awsat riferendo che il giudice, «dopo avere ascoltato la ragazzina», ha deciso l'arresto del marito e del padre.

Il quotidiano arabo riporta il nome della bimba che si chiama Najud Mohammed Nasser, e non quello del marito. Mentre il padre «è stato rilasciato per motivi di salute».

«Mi faceva delle brutte cose, non avevo idea di cosa fosse il matrimonio», ha raccontato la piccola Nojoud Muhammad Nasser al quotidiano Yemen Times. «Io correvo fra le stanze per sfuggirgli, ma lui mi acchiappava e mi picchiava e poi faceva quello che voleva», ha detto ancora la bambina, dicendo che lei voleva giocare nel cortile ma il marito glielo impediva.

Lo stesso quotidiano ricorda che nel paese arabo, «non esiste una legge che stabilisce un'età minima per il matrimonio» tant'è che le nozzi precoci sono molto frequenti, ma l'arresto deciso nei confronti del marito sarebbe da attribuire alle accuse di «violenze fisiche e sessuali», subite dalla sposa minorenne.

Nigeria: Tribunale condanna coppia lesbica

Due donne a Kaduna, Nigeria, sono state condannate a sei mesi di prigione e a 20 frustate per avere una relazione lesbica. Il tribunale ha sentenziato che Malama Hauwa e Hajia Ai'sha hanno violato i precetti islamici e gli insegnamenti della Sharia, la legge religiosa. Le due donne hanno detto davanti al tribunale di essersi sposate cinque anni fa. Ai'sha ha raccontato di aver pagato una dote a sua moglie all'inizio del loro matrimonio tribale. Ha negato, riferisce un giornale nigeriano, di far parte di "gruppi o associazioni lesbiche, affermando di non conoscere nessun'altra lesbica".

L'omosessualità è vietata dal codice penale nigeriano e dalla legge musulmana. La maggior parte degli stati musulmani in Nigeria hanno introdotto nel 2000 la Sharia, un sistema legale basato sull'ideologia giudiziaria islamica.

Iran: sistema patriarcale e ‘guerra tra povere’

Il 10 marzo 2008 Shahla Jahed, condannata a morte nel 2004 per omicidio, ha ottenuto l'annullamento della pena per "vizi procedurali". Shahla Jahed era stata giudicata colpevole dell'assassinio, nell'ottobre 2002, della ‘moglie permanente’ di un calciatore della nazionale del paese, del quale era stata ‘moglie temporanea’. Secondo la legge iraniana, uomini e donne possono avere coniugi permanenti e temporanei. Il matrimonio temporaneo (una scappatoia per non commettere adulterio) dura per un periodo convenuto, trascorso il quale viene dichiarato nullo. Gli uomini possono avere fino a quattro mogli permanenti e un numero illimitato di mogli temporanee. Le donne possono avere un solo marito per volta.

Iran: continua la repressione contro le attiviste della Campagna per cambiare le leggi discriminatorie sulle donne

Nasim Sarabandi e Fatemeh Dehdashti, attiviste delle Campagna per un milione di firme per cambiare le leggi discriminatorie contro le donne in Iran, sono state convocate dalla sezione di sicurezza del Tribunale rivoluzionario islamico per mercoledì 18 aprile 2007. Le due donne erano state arrestate in gennaio e detenute per 24 ore nella prigione di Gisha. Si era creduto che il loro caso fosse stato chiuso con il loro rilascio, ma quest’ultima convocazione ed interrogatorio in tribunale, dimostrano che c’è stato un cambiamento nei loro casi. Esse sono state infatti accusate "di azioni contro la sicurezza nazionale attraverso la diffusione della propaganda contro lo stato”.

Iran: Campagna per la liberazione di Khadijeh Moghaddam

Centinaia di attiviste/i della società civile in Iran hanno firmato una lettera aperta per chiedere il rilascio della femminista ed attivista per i diritti delle donne Khadijeh Moghaddam. Khadijeh Moghaddam è stata arrestata il 8 aprile nella sua abitazione, con l’accusa di attentare alla sicurezza nazionale.

Nella lettera aperta del 12 aprile, firmata da più di 600 attiviste/i, si sottolinea l’impegno politico della 56enne Khadijeh Moghaddam nella società civile, come femminista, attivista per i diritti delle donne, ecologista, fondatrice della Campagna per un milione di firme e delle Madri per la pace, attiva nella ricostruzione di Bam dopo il terremoto, così come il suo instancabile attivismo per l'occupazione per le donne capofamiglia nelle zone povere del paese e particolarmente a Tehran. La lettera aperta per chiedere la sua liberazione è stata inviata a giornali e siti web di tutto l'Iran.

Fra coloro che richiedono il suo rilascio ci sono i scrittrici/tori, giornaliste/i, avvocate/i ed politiche/i riformisti. Tra i firmatari c’è anche Parvin Ardalan, fondatrice della Campagna per un milione di firme, a cui per l’8 marzo era stato impedito dalle autorità iraniane di lasciare il paese per prendere un prestigioso premio per i diritti umani in Svezia.

Il riscatto per Khadijeh Moghaddam è stato fissato a più di 63.000 euro.

Turchia, Leyla Zana condannata a due anni per “propaganda sul Pkk”

Due anni di prigione per avere inneggiato al leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), Abdullah Ocalan, detenuto nel super carcere dell’isola di Imrali. La condanna all’ex deputata kurda Leyla Zana è stata comminata il 10 aprile dal tribunale della città di Diyarbakir, in base alla normativa che punisce la "propaganda a favore di un’organizzazione terroristica".

L’episodio incriminato risale al marzo del 2007, quando la 47enne Leyla Zana tenne un discorso proprio a Diyarbakır in occasione del Newroz, il capodanno kurdo, menzionando Ocalan in un elenco dei leader kurdi, in cui comparivano anche il presidente iracheno, Jalal Talabani, e il presidente della Regione autonoma kurda del nord Iraq, Massoud Barzani. "Sono grata a questi tre leader… Tutti loro hanno un posto nei cuori e nelle menti dei kurdi", avrebbe detto Zana secondo il tribunale turco che ha emesso la condanna. La kurda Leyla Zana è una prigioniera politica, è stata deputata curda, ha 49 anni, incriminata per aver citato in un discorso illeader del Pkk Ocalan, con 15 anni di carcere per motivi simili, Premio Sakharov 1995 per la pace, cittadina onoraria di Roma dal 1996 per il suo impegno nel campo dei diritti umani e civili. Ma le fanno "compagnia" altri 12 mila prigionieri politici kurdi.

Donne che vivono il paesi mussulmani alle Olimpiadi di Pechino

Poche atlete hanno superato gli ostacoli che la 21enne sprinter irachena Dana Abdul-Razzaq ha affrontato per raggiungere le Olimpiadi di Pechino, dalle pallottole ad una scarsa possibilità di allenamenti sufficienti e ad un'opposizione religiosa e culturale ali atlete donne".

Mentre Mahboba Ahdyar, è l'unica donna fra quattro afgani che rappresenteranno il paese martoriato dalla guerra alle Olimpiadi di agosto a Pechino. Mahboba Ahdyar è una mill-e-cinquecento-metrista di 19 anni, ma ha poche possibilità di vincere una medaglia. Competere, tuttavia, per lei è importante, per mostrare al mondo che le donne afgane possono farlo.

Contro la posizione di privilegio che il Vaticano occupa presso le Nazioni Unite

Venerdì 18 aprile Ratzinger parlerà all'assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. Interverrà per ricordare che le donne devono, nel clima fondamentalista che il Vaticano sta cercando di restaurare, sottostare al patriarcato e non pretendere di autodeterminarsi. Interverrà contro l'aborto. Parlerà contro i percorsi di liberazione di lesbiche, gay e trans. Non parlerà invece delle diocesi che hanno dichiarato fallimento a causa dei milioni di dollari versati alle vittime degli abusi perpetrati da ecclesiastici, né tanto meno le visiterà.

Dal 1946 il Vaticano è Osservatore permanente all'ONU. Questa posizione gli ha permesso di portare avanti politiche reazionarie a livello globale, nelle diverse organizzazioni delle Nazioni Unite, in tutti i campi: dall'ambiente alla famiglia, dalle donne alla salute, dall'energia atomica alla cultura. Inoltre l'intervento all'ONU si colloca nell'ambito di una visita agli Stati Uniti, durante la quale incontrerà il guerrafondaio Bush del quale, in questi anni, ha appoggiato totalmente la politica estera (fino ad appoggiare la linea USA sulla crisi tibetana).

Ratzinger con questa visita da un lato continuerà a fornire appoggio alla costruzione del clima dello scontro di civiltà, necessario alla guerra permanente, dall'altra proseguirà nella costruzione ideologica di soggettività deboli, che sono quotidianamente attaccate dai pulpiti vaticani: lesbiche, gay, trans, donne autodeterminate ma anche migranti (fedeli di altre religioni "incarnati" sulle strade dell'occidente nei migranti).

In Italia il Vaticano ha costruito un clima oscurantista, determina le scelte sociali, indirizza le politiche culturali ed economiche: oggi l'autodeterminazione delle donne è attaccata quotidianamente, lesbiche, gay, trans non hanno alcun riconoscimento pubblico e, al contrario, cresce una violenza politica ai danni di tutte le soggettività che portano avanti percorsi di liberazione. L'obiettivo di Ratzinger è l'allargamento di queste politiche a livello europeo e mondiale, cercando alleanze ora di stati (USA ma anche Cina) ora di altre religioni.

Facciamo Breccia appoggia la richiesta di abrogazione della posizione di privilegio che il Vaticano occupa presso le Nazioni Unite.

Facciamo Breccia non organizzerà, come vorrebbe, una mobilitazione a New York contro la visita di Ratzinger all'ONU e negli Stati Uniti, certa che i movimenti statunitensi saranno pronti a accogliere con il calore meritato il rappresentante della teocrazia, così come i movimenti europei reagiscono alle visite di Bush, che di quella teocrazia è il braccio armato.

ITALIA

Boicotta Coop, Unipol e Conad!

Vuoi lasciare che le COOP ROSSE rovinino Vicenza e vi costruiscano la più grande Base USA di Guerra ? Noi NO! Perciò invitiamo tutti boicottare COOP, UNIPOL e CONAD fino a quando le COOP ROSSE non rinunceranno a costruire la nuova base americana al Dal Molin.

Che loro definiscono "alloggi", ma che affiancati ai lavori di ripristino dei depositi sotterranei di armi nucleari (a Sito Pluto – Longare – 10 km da Vicenza) e ai lavori già in atto per la costruzione di bunker per la guerra elettronica (alla Fontega – vicino al lago di Fimon – 5 km fuori città) faranno di Vicenza la più grande base di guerra utilizzata per aggredire popoli sempre diversi (oggi Iraq e Afghanistan, domani Iran, Somalia, Siria ecc. ecc.) Le Coop Rosse tradiscono la loro storia, ma noi non tradiremo la nostra Città. No Dal Molin

Suora fugge dal convento per maltrattamenti (forse dovremmo chiedere a francesca se dare questa notizia, è una storia che seguiva lei al centro antiviolenza)

Scappa dal convento e si rifugia in un centro contro la violenza alle donne. È la storia di una suora trattata come schiava. Vittima di ricatti psicologici, si sottopone a visita ginecologica per far certificare la sua verginità. Angherie e vessazioni: cure mediche negate, mortificazioni e punizioni come il “bacio al pavimento”. Le accuse sono finite ora al centro di un’inchiesta della procura di Roma che ha iscritto la madre superiora nel registro degli indagati contestandole il reato di maltrattamenti.

Il racconto choc della suora è stato confermato da due consorelle sentite ieri a palazzo di giustizia a Roma. L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Nicola Maiorano che ha affidato le indagini alla polizia giudiziaria diretta dal vicequestore Orlando Parrella. Al centro antiviolenza era stata accompagnata da due connazionali dell’associazione Donne filippine.


Gr 13:00

In primo Piano

Pomigliano:operai della FIAT in lotta

136 lavoratori si dovrannono spostare da Pomigliano a Nola entro i primi di maggio. Corrispondenze ROR

NOTIZIE BREVI

ESTERI

Iraq

Prevista per domani la scarcerazione del fotografo dell'Ap Bilal Hussein

da peacerporter

Il comando americano in Iraq ha annunciato la scarcerazione di Bilal Hussein, il fotoreporter dell'Associated Press arrestato due anni fa nella provincia di Anbar con l'accusa di collaborare con gli insorti.

Bilal HusseinLa liberazione è stata ordinata dalla giustizia irachena, sulla base di una legge di amnistia passata recentemente. Hussein, vincitore di un premio Pulitzer nel 2005, era stato arrestato durante la fare più acuta dell'insorgenza sunnita ad Anbar. Secondo gli Usa, Hussein avrebbe fabbricato esplosivi e collaborato con i guerriglieri. Ieri, Washington ha sottolineato come l'amnistia non scagioni completamente Hussein, la cui posizione rimane da chiarire. L'Associated Press si è augurata un pronto ricongiungimento di Hussein con la propria famiglia.

Bomba a Baquba, bilancio sale a 40 vittime

E' salito a 40 vittime il bilancio dell'autobomba che, stamane, ha colpito la città di Baquba, nella provincia settentrionale di Diyala. I feriti sarebbero decine.

L’ENI si qualifica per il primo round di gare petrolifere in Iraq

da Osservatorio Iraq,

C’è anche l’italiana ENI fra le compagnie petrolifere internazionali che Baghdad inviterà “presto” a partecipare alle gare d’appalto per i contratti nel settore del petrolio e del gas.Ieri il ministero del Petrolio iracheno ha dato l’annuncio delle 35 compagnie che si sono qualificate, fra le 120 che avevano presentato la documentazione richiesta.

“Il ministero del Petrolio sta agendo con urgenza per sviluppare i giacimenti petroliferi e aumentare la produzione di greggio”, ha sottolineato, aggiungendo che questo primo round riguarderà giacimenti in tutte le regioni del Paese, senza tuttavia fornire dettagli specifici. Fra le compagnie che si sono qualificate, ci sono grosse multinazionali come BP, Chevron, Exxon Mobil, Royal Dutch Shell, e Total – le cinque che da mesi stanno già negoziando con il governo di Baghdad i Technical Service Agreements (TSA), contratti di servizio per altrettanti grossi giacimenti, già operativi, con l'obiettivo di aumentarne la produzione di 100.000 barili al giorno ciascuno.

Gaza

Attacco israeliano a sud della striscia di Gaza

da- Infopal

Questa mattina, le forze di occupazione israeliane hanno invaso la città di al-Qarara, nel sud della Striscia di Gaza.Ne sono nati scontri con la resistenza.

Le truppe di invasione sono entrate nei territori della Striscia per circa un chilometro e hanno occupato cinque abitazioni palestinesi e una scuola situata nei pressi del valico di Kissufim, trasformandole in postazioni militari. Le Brigate al-Qassam, ala militare di Hamas, hanno fatto esplodere un ordigno al passaggio di un corazzato israeliano. Sempre le Qassam hanno rivendicato il lancio di tre granate RPG contro mezzi militari israeliani.

da Infopal

Oggi, le università della Striscia di Gaza hanno annunciato la sospensione delle lezioni e degli esami fino alla fine della settimana. La chiusura è stata provicata dal duro assedio e della mancanza di carburante per i mezzi di trasporto che ha reso impossibile a studenti e insegnanti raggiungere le università.In un comunicato stampa, di cui il corrispondente di Infopal.it ha ricevuto copia, l’Università Islamica ha dichiarato che appronterà "un piano per superare le difficoltà e per garantire il proseguimento degli studi nel miglior modo possibile".Anche l’università al-Aqsa e altri atenei hanno deciso di sospendere le lezioni fino a giovedì prossimo.

La Striscia di Gaza sta attraversando una gravee crisi a seguito dell’esaurimento del carburante e del divieto israeliano di far entrare le scorte. Ciò ha causato un disastro, in particolare per la sanità e il trasporto.

Messico - Sciopero della fame di 40 parlamentari contro nuove leggi sul petrolio

da peacereporter

Circa 40 tra senatori e rappresentanti della camera bassa hanno indetto uno sciopero della fame all'interno della sede del Congresso Nazionale messicano. Il gruppo, appartenente al Partido de la Revolución Democrática (Prd) di sinistra, ha cominciato ad erigere delle barricate per protestare contro i piani di riforma dell'industria del petrolio locale. Il governo ritiene necessaria un'apertura agli investimenti esterni della compagnia petrolifera Pemex, in modo da poter sfrittare nuove riserve, situate in profondità nel Golfo del Messico. I dimostranti credono invece che ciò metta in pericolo la sovranità del Paese. Il Messico è il quinto produttore mondiale di petrolio, il terzo fornitore degli Stati Uniti.

Australia, alle aziende il potere di spiare

da punto informtaico

Dipendenti sotto controllo, monitorati dall'occhio vigile dei datori di lavoro; caselle email sorvegliate, spionaggio estensivo sulle conversazioni che si intrecciano nei programmi di instant messaging: è quanto prevede una proposta di legge australiana volta a prevenire attacchi terroristici sferrati contro le reti informatiche.

Estendendo i poteri di sorveglianza alle aziende, condividendo con il settore privato l'onere e il potere di vigilare sui nodi critici delle infrastrutture informatiche che sostengono l'economia del paese, sarà più facile sventare le minacce terroristiche, spiegano dal governo. Finora i poteri di vigilare sui propri dipendenti sono stati garantiti alle sole agenzie investigative e alle forze dell'ordine: ottenendo un mandato e un'autorizzazione è loro concesso monitorare la vita online dei cittadini, alla ricerca di qualche dettaglio che tradisca intenzioni sobillatorie. Questo quadro regolatorio scadrà a giugno 2009, e l'Australia ha intenzione di uniformarsi alle tendenze in atto in tutto il globo, è in cerca di stringenti misure di sicurezza da affiancare al già attivo atteggiamento repressivo votato al contrasto del terrorismo.

Secondo il procuratore generale australiano, il piano repressivo attuale non è sufficinete, per questo motivo si sta lavorando affinché il potere di intercettare la comunicazioni online sia esteso anche alle aziende private che gestiscono servizi di vitale importanza per il paese, quali la rete elettrica, quella dei trasporti, la Borsa: gli impiegati in questi settori, prevede il testo della proposta, dovrebbero essere controllati a loro insaputa

Contro questa propsta si sono già pronunciate associazioni dei consumatori e aziende che gestiscono dati sensibili.

ITALIA

G8:BOLZANETO; DIFENSORE,PM FANNO PROCESSO A TUTTA LA POLIZIA

Ieri ed oggi le arringhe dei difensori dei commissari di ps presenti a Bolzaneto ed accusati di trattamenti inumani e degradanti nei confronti dei manifestatni arrestati per i fati di piazza durante il g8 di genova nel 2001.

  • La responsabilità penale è personale recita l'art.27 della Costituzione; non possiamo perciò in questo contesto fare un processo a tutte le forze dell'ordine presenti a Bolzaneto, poliziotti, carabinieri e agenti di polizia penitenziaria». Ha esordito cosi, l' avv. Piero Pruzzo, difensore di Anna Poggi, commissario capo della polizia di Stato, nei cui confronti i pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati hanno chiesto la condanna a 3 anni e 6 mesi e l'interdizione temporanea dai pubblici

uffici. Il difensore ha stigmatizzato poi l' equazione fatta dai pm:presenza a Bolzaneto uguale responsabilità delle presunte violente e soprusi subiti dai detenuti« »L'analisi - ha aggiunto - deve essere fatta soggettivamente e inoltre deve essere provato il dolo per ciascuno degli imputati . Entrando poi nello specifico della difesa della sua assistita, l'avv.Pruzzo ha sostenuto che nei suoi confronti le dichiarazioni delle parti offese sono state contraddittorie, e che c'è carenza di elementi probatori. »Stranamente - ha sottolineato - gli strali dei pm si sono puntati non tanto sugli esecutori materiali dei reati, ma sui vertici apicali per aver tollerato e consentito nella loro veste di funzionari di polizia più alti in grado presenti nella struttura che le persone detenute fossero sottoposte a trattamento inumano e degradante«. Il legale ha sottolineato inoltre che in 157 udienze in cui sono stati sentite 392 persone, di cui 200 parti offese, »nessuna ha riferito che la Poggi abbia assistito inerte ad un solo episodio e a situazioni vergognose che , secondo l'accusa, si sarebbero verificate a Bolzaneto«. Il difensore ha infine chiesto l'assoluzione per la sua assistita. Il processo proseguirà domani con le arringhe di altri difensori.

elezioni: Montezemolo, ora spazio per riforme

  • Dalla tornata elettorale emerge 'una maggioranza chiara e netta che permette una piena governabilita' afferma Luca di Montezemolo. Secondo il presidente di Confindustria, 'c'e' un positivo dato di stabilita' che puo' consentire in questa Legislatura l'approvazione di riforme necessarie e ineludibili'. Altrettanto importante, puntualizza Montezemolo, 'e' la netta sconfitta delle forze politiche portatrici di una cultura anti-impresa, anti-mercato e anti-sviluppo'.

Iniziativa di stamattina a Torvergata contro l'università occupata dalle aziende

Corr ROR

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Gr 9:30

ESTERI

ITALIA


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gror0080415 (last edited 2008-06-26 09:54:58 by anonymous)