c:chi l'ha aperto? una bacio a tutte/i aperto da me ...massimo alle 15.30 ciao cri un bacione.

Aggiornamento ore 17.00

Naufragio Johan 1996

Riparte da zero il processo sul naufragio del Natale del '96, quando al largo di Portopalo di Capo Passero (Siracusa) ando' a picco una nave con a bordo 283 migranti partiti da Pakistan, India e Sri Lanka. Il procuratore capo, Roberto Campisi, che sostiene l'accusa nel processo contro 13 imputati, tutti latitanti, oggi ha chiesto di procedere alla formulazione di un nuovo e piu' grave capo d'imputazione, passando dall'omicidio colposo plurimo finora contestato a omicidio volontario plurimo e organizzazione di immigrazione clandestina. Il Tribunale ha accolto la richiesta e si e' per questo subito dichiarato incompetente, inviando nuovamente gli atti alla Procura. Il nuovo processo si dovra' tenere, infatti, davanti alla Corte d'Assise.

Arrivi in Italia

Due curdi sono morti in un autocarro che trasporta angurie e che e' sbarcato poco dopo le 14 nel porto di Brindisi dalla nave traghetto 'El Greco' proveniente dal porto ellenico di Patrasso. Altri due curdi che, insieme con loro, viaggiavano a bordo del Tir in mezzo al carico, per entrare clandestinamente in Italia, sono in gravi condizioni e sono stati ricoverati nell'ospedale 'Perrino' di Brindisi. (SEGUE)

I migranti trovati a bordo del peschereccio sono 117, tra cui due donne e cinque bambini, tutti in buone condizioni di salute. Secondo quanto ha riferito la Guardia di Finanza, sarebbero in gran parte provenienti dal Bangladesh. Gli immigrati hanno raccontato di avere fatto una prima tappa in Turchia, da dove avrebbero raggiunto un porto del Nord Africa. Il barcone e' stato intercettato a pochi metri dalla costa, mentre veniva spinto verso gli scogli da un forte vento di Nord Ovest. Gli immigrati sono stati trasferiti nel Centro di Accoglienza, che questa mattina si era in parte svuotato dopo la partenza con il traghetto di linea per Porto Empedocle di 150 dei 176 persone ospitati nella struttura. Ieri erano infatti sbarcati altre 71 persone , giunti sull'isola con tre gommoni. Attualmente nel Centro di Accoglienza si trovano 146 immigrati, in attesa di essere trasferiti in altri centri del Sud Italia.

Palermo

Nuovo blocco stradale a Palermo per protestare contro l'emergenza idrica. A scendere in piazza stamane sono stati i cittadini del quartiere Pallavicino che hanno bloccato il traffico in via Mater Dolorosa per protestare contro la mancata erogazione dell'acqua. Intanto, proprio oggi il sindaco Gaetano Caramanno di Piana degli Albanesi, un paese a circa 30 chilometri da Palermo, ha scritto al presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro, ed al prefetto di Palermo, Renato Profili, per lamentare il rischio di catastrofe ecologica che rischia il lago della piana, a causa del prosciugamento delle acque. L'acqua del lago, infatti, e' stata attualmente convogliata nella rete idrica che serve Palermo. La gia' bassa capienza dell'invaso -ha scritto il primo cittadino di Piana degli Albanesi- si accompagna all'attivita' di prelievo continua, che le autorita' vogliono intensificare, a causa dell'emergenza idrica della citta' di Palermo. Oltre al danno ambientale -ha aggiunto il sindaco- c'e' una emergenza igienico-sanitaria dovuta alla moria di pesci e quindi alla proliferazione di insetti.

CGIL

Sergio Cofferati restera' alla guida della Cgil fino al 20 settembre prossimo. E' una nota ufficiale della segretaria della confederazione di Corso d'Italia a confermare le anticipazioni di Rassegna sindacale, il settimanale della Cgil. Una decisione assunta al termine della riunione dei segretari generali delle Cgil regionali, delle camere del lavoro metropolitane e delle federazioni e sindacati di categoria,

Palestina

Rafah

Incursione israeliana durante la notte a Rafah, lungo il confine tra la striscia di Gaza e Israele. Secondo fonti della sicurezza palestinese, otto carri armati, alcuni blindati, un bulldozer e truppe di fanteria sono penetrati per 300 metri nel campo profughi di al Barazil e hanno preso posizione nelle strade dopo aver sparato alcuni colpi.

Betlemme

E' morto a causa delle gravi lesioni subite un diciottenne rimasto ferito ieri durante l'incursione dell'esercito israeliano nel campo profughi palestinese di Dehaishe, presso Betlemme. Lo hanno reso noto fonti ospedaliere. Il giovane stava partecipando a una sassaiola di protesta contro l'occupazione militare in atto allorche' e' stato colpito dai proiettili sparati da soldati israeliani. Negli scontri, esplosi per tentare d'impedire agli occupanti di entrare nel campo, era gia' morto un uomo.

Batasuna al bando

da oggi batasuna potrebbe essere messa al bando numerose le manifestazioni e i presidi in tutta euskal herria

da ieri è in vigore la legge che nello stato spagnolo punta ad illegalizzare batasuna, il partito indipendentista basco. la legge prevede lo scioglimento dei partiti che cerchino di "deteriorare o distruggere il regime di libertà o il sistema democratico" dando "sostegno attivo o tacito al terrorismo". batasuna era già stato nell'occhio del ciclone e già altre volte era stato costretto a cambiare nome per la possibilità di essere messo al bando. da herri batasuna era infatti nata la coalizione euskal herritarok, dopo che la dirigenza di hb era stata arrestata per terrorismo e banda armata per aver veicolato un video in cui eta formulava una proposta di pace: "alternatiba demokratikoa". era infine approdata, con l'attuale dirigenza a chiamarsi batasuna. Il rifiuto di questo partito di condannare politicamente gli attentati dell'organizzazione armata euskadi ta askatasuna -eta-potrebbe quindi portare alla sua messa al bando in quanto potrebbe essere considerato tacito appoggio.

Tribunale Penale Internazionale: no di Israele,Cina e Stati Uniti Entra oggi in vigore la Corte Penale Internazionale. Il Trattato sulla International Criminal Court (Icc) venne firmato a Roma il 17 luglio 1998 da 139 paesi. In aprile al palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, a New York, sono state depositate le ultime dieci ratifiche, sei in più di quelle necessarie alla sua entrata in vigore. In base al trattato di Roma, la struttura permanente dell'Onu consentira' di portare in giudizio i responsabili di quattro categorie di reati: i crimini di aggressione, di genocidio, contro l'umanità e i crimini di guerra. Quattro categorie di reati che attualmente era difficile punire, considerato che al momento - salvo l'eccezione dei tribunali per la Jugoslavia e il Ruanda - si tratta di fattispecie delittuose che non possono essere perseguite a livello internazionale. Fattispecie delittuose che vengono minuziosamente definite nello Statuto della Corte, per evitare applicazioni troppo ampie delle competenze del tribunale. L'istituzione di una Corte penale internazionale permanente è stata reiteratamente prospettata sin dalla Seconda guerra mondiale. I tribunali militari alleati di Norimberga e di Tokyo istituirono la prima giurisdizione internazionale sui crimini contro il diritto internazionale umanitario. Nel corso dei decenni successivi la guerra fredda impedì un serio approfondimento di questa idea. All'inizio degli anni Novanta l'impressione suscitata dai crimini di guerra e dalla impunibilità dei colpevoli impose il convincimento che dovesse essere istituita una giustizia penale internazionale. Una convinzione che si tradusse nel 1993 con la creazione, da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, di un tribunale ad hoc per l'ex Jugoslavia e nel 1994 un tribunale per la repressione delle gravi violazioni del diritto internazionale umanitario in Ruanda. Da sempre contrari all'istituzione della Corte, "grandi" della scena politica internazionale: Stati Uniti, Israele e Cina, che votarono contro l'adozione dello Statuto di Roma. La firma del trattato della corte, tuttavia, fu proprio l'ultimo gesto dell'ex presidente americano Bill Clinton al termine del mandato. Ma nel panorama giuridico una firma non vale niente se non è seguita da una ratifica parlamentare, che in questo caso non è mai arrivata. La giustificazione ufficiale degli Usa è che i cittadini americani rischierebbero con un tribunale internazionale di essere sottoposti a persecuzioni politiche. In realtà la Corte può agire sostituendosi agli Stati inadempienti solo di fronte alla loro manifesta inadempienza o mancanza di volontà di perseguire i responsabili. Il Trattato istitutivo dell'Icc stabilisce che la Corte avrà sede a l'Aja e sarà competente solo per quelle quattro categorie di reati (crimini di guerra, di genocidio, contro l'umanità e di aggressione). Lo Statuto riconosce al Procuratore della Corte il potere di iniziativa nell'aprire procedure giudiziarie, ma il Consiglio di Sicurezza manterrà il potere di sospendere tali iniziative giudiziarie, per un periodo di 12 mesi rinnovabili. "Il rifiuto della giurisdizione della corte penale internazionale potrebbe facilmente essere considerato come un'implicita ammissione di gravi responsabilità per violazioni e abusi di diritti umani". Dura la critica di Amnesty International ai paesi, come Stati Uniti, Cina, Federazione Russa, Israele.

Gr Ore 19.30

Sommario

Dall'Italia

-Naufragio Johan 1996 : tutto da rifare il processo.

Dal Mondo

Palestina: manifestazione a gaza contro l'occupazione israeliana e per chiedere pane e lavoro all' ANP,accusata di corruzione. Il ministro della difesa israeliano ha deciso lo smantellamento delle colonie illegali

Afghanistan: aerei USA bombardano per errore un banchetto di nozze, 120 tra morti e feriti

Cina: da oggi etichettatura obbligatoria per i prodotti contenenti OGM

Dall'Italia

-Palermo :Nuovo blocco stradale a Palermo per protestare contro l'emergenza idrica.

-CGIL : Sergio Cofferati restera' alla guida della Cgil fino al 20 settembre prossimo

Naufragio Johan 1996

Riparte da zero il processo sul naufragio del Natale del '96, quando al largo di Portopalo di Capo Passero (Siracusa) ando' affondò una nave con a bordo 283 migranti partiti da Pakistan, India e Sri Lanka. Il procuratore capo, Roberto Campisi, che sostiene l'accusa nel processo contro 13 imputati, tutti latitanti, oggi ha chiesto di procedere alla formulazione di un nuovo e piu' grave capo d'imputazione, passando dall'omicidio colposo plurimo finora contestato a omicidio volontario plurimo e organizzazione di immigrazione clandestina. Il Tribunale ha accolto la richiesta e si e' per questo subito dichiarato incompetente, inviando nuovamente gli atti alla Procura. Il nuovo processo si dovra' tenere, infatti, davanti alla Corte d'Assise.

Intanto due curdi sono morti in un autocarro che trasporta angurie e che e' sbarcato poco dopo le 14 nel porto di Brindisi dalla nave traghetto 'El Greco' proveniente dal porto ellenico di Patrasso. Altri due curdi che, insieme con loro, viaggiavano a bordo del Tir in mezzo al carico, per entrare in Italia, sono in gravi condizioni e sono stati ricoverati nell'ospedale 'Perrino' di Brindisi.

Prende il via da oggi il nuovo sistema informatico che organizza l'entrata dei lavoratori stagionali migranti nel nostro Paese e ne prevede l'uscita dall'Italia una volta che il contratto ha termine. Il sistema che si chiama Siles, interessa 40 mila persone, ed e' stato presentato questo pomeriggio dal ministro Maroni

E' iniziato nel primo pomeriggio nella Procura di Genova l'interrogatorio, come testimone, di Pietro Troiani, il vice questore aggiunto del Reparto Mobile della polizia di Roma che la sera del 21 luglio dell' anno scorso sarebbe stato visto dal commissario Massimiliano Di Bernardini, con due bottiglie molotov in mano nella scuola Diaz, e che quindi potrebbe chiarire i vari passaggi delle bottiglie che, secondo gli inquirenti, sarebbero state utilizzate come false prove per sostenere l' arresto dei 93 no global trovati nella scuola Diaz, e accusati anche di associazione a delinquere finalizzata alla devastazione. Il nome di Troiani era stato fatto da Di Bernardini il 17 giugno scorso durante l' interrogatorio sull' episodio delle molotov sequestrate in un' aiola in corso Italia e poi ricomparse nella scuola Diaz. Stamani i magistrati hanno ascoltato, sempre come testimone, un altro poliziotto del quale non si conosce il nome. (ANSA).

STRASBURGO

Centrodestra e centrosinistra in rotta di collisione a Strasburgo sul diritto all'aborto legale, sicuro e accessibile a tutti che una relazione che sara' sottoposta domani all'Europarlamento propone di sancire su scala europea. Nel documento, approvato in commissione per i diritti della donna con 19 voti a favore, 11 contrari e 2 astensioni, la relatrice, la socialista belga Anne Van Lancker, chiede ai governi dei Quindici fra l'altro che al fine di salvaguardare la salute e i diritti riproduttivi femminili l'aborto debba essere legale, sicuro e accessibile a tutti. Contro il principio di un diritto europeo all'aborto sono insorti il Ppe e l'eurodestra dell'Unione per l'Europa della Nazioni (Uen), di cui fa parte Alleanza Nazionale, che hanno gia' presentato una valanga di emendamenti al documento Van Lancker per cercare di cancellarla. Un pressante invito a dire 'no' alla risoluzione 'Sulla salute e i diritti sessuali e riproduttivi' e' arrivato a tutti i parlamentari europei italiani dal presidente della Regione Lazio Francesco Storace, esponente della corrente 'Destra sociale' di An. Il dibattito in plenaria si annuncia infuocato, e sara' difficile anche il voto sulla relazione previsto per mercoledi'. Un portavoce del Ppe ha contestato venerdi' la competenza dell'Europa a intervenire in una questione che, in base al principio della sussidiarieta', non rientrerebbe fra le materie comunitarie. L'Europarlamento non deve proporre leggi su questa materia: non e' di nostra competenza ha affermato. Analogo la posizione dell'eurodestra: in un emendamento presentato per cancellare l'articolo 12 della relazione Van Lancker, quello sull'aborto, l'Uen afferma che a norma dei trattati Ue questioni quali l'aborto e l'educazione sessuale sono escluse dalle competenze dell'Unione europea. Di segno opposto invece la linea di Pse, comunisti e verdi, che appoggiano il documento Van Lancker, cui hanno garantito una maggioranza in commissione. Al contestato articolo 12, il Ppe contrappone un emendamento restrittivo nel quale chiede invece agli stati membri di legalizzare l'aborto in determinate condizioni, almeno nei casi di gravidanza forzata, stupro o quando venisse messa a repentaglio la salute o la vita della donna. Sempre a nome del Ppe la greca Rodi Kratsa Tsagaropoulou e la tedesca Emilia Muller hanno proposto un altro emendamento invece di stampo liberale nel quale chiedono ai governi Ue di agevolare l'accesso alla contraccezione d'emergenza a prezzi accessibili (a esempio la pillola del giorno dopo). Oggi la situazione sul fronte dell'aborto e' molto diversa nei vari paesi Ue: la politica piu' restrittiva e' quella dell' Irlanda, dove l'aborto e' consentito solo per salvare la vita della donna. In Spagna e Portogallo l'aborto legale e' praticabile solo in caso di malformazione del feto o di stupro,o per proteggere la salute fisica o mentale della donna. Nella maggior parte degli altri paesi l'aborto e' consentito entro limiti variabili anche per motivi medici e socioeconomici, in genere comunque entro le prime 12 settimane di gestazione.

MO: GAZA, MIGLIAIA DI DISOCCUPATI IN PIAZZA Migliaia di palestinesi disoccupati sono scesi per le strade di Gaza invocando pane e lavoro e lanciando invettive contro l'occupazione israelina e la corruzione dell'Autorita' nazionale palestinese. Molti dimostranti si sono recati davanti agli uffici ormai vuoti che erano usati solitamente dal presidente palestinese Arafat, quando si recava nel territorio autonomo di Gaza e prima di essere praticamente messo agli arresti domiciliari a Ramallah dall'esercito israeliano. L'Autorita' palestinese si difende dalle accuse affermando di essere in gravissime difficolta' finanziarie a causa della repressione militare israeliana nei Territori. Secondo uno degli organizzatori della protesta, Dahman, la disoccupazione nella striscia di Gaza e' ora intorno al 60 per cento. In 21 mesi di intifada, ha aggiunto, 135 mila persone hanno perso i loro posti di lavoro. Tra queste 40 mila erano impiegate in Israele dove guadagnavano giornalmente circa 30 euro mentre adesso devono vivere con meno di due. ANSA

Il giorno dopo lo smantellamento di 11 insediamenti ebraici in Cisgiordania, il ministro della difesa israeliano Ben-Eliezer ha ribadito la necessità di chiudere, per questioni di sicurezza, altre 34 colonie, perche' illegali. Dure le critiche mosse dall'associazione dei coloni e dello Shas, il partito religioso ortodosso contro la decisione. Non basta parlare dello smantellamento di pochi insediamenti israeliani, ha commentato Mustafà Barghouthi, responsabile dell'Osservatorio palestinese della società civile, presentando a Ramallah un nuovo rapporto sulla presenza di civili israeliani in Cisgiordania. "Da marzo a giugno - ha proseguito - sono state create 44 nuove colonie. Secondo leggi internazionali ci sono 450 mila coloni illegali nei territori autonomi, nella Striscia di Gaza e a Gerusalemme, che vivono su terre rubate ai palestinesi". Sul fronte diplomatico, il premier israeliano Sharon avrebbe vietato al ministro degli Esteri Peres di tornare a dialogare con i vertici dell' Autorità nazionale palestinese (Anp). D'altra parte, al termine di un incontro con il Capo di Stato Katsav, Sharon ha ordinato alle forze armate impegnate nell'operazione "Strada determinata" di allentare la pressione sulle città della Cisgiordania, sottoposte a coprifuoco ormai da una settimana.

Afghanistan Una bomba sganciata da un aereo americano ha centrato stanotte un banchetto di nozze, in un villaggio nella provincia di uruzgan, nell'Afghanistan meridionale: almeno 120 civili sono stati colpiti, fra morti e feriti.

Ogm. Greenpeace, in Cina da oggi obbligo etichettatura prodotti La Cina si è unita oggi a Unione Europea, Australia, Giappone, Norvegia e Svizzera, nel prevedere l'etichettatura obbligatoria degli alimenti geneticamente modificati. Con questa decisione, rileva una nota di Greenpeace Italia, sono diventate oggi 2 miliardi nel mondo - il 30% della popolazione - le persone che potranno sapere, dall'etichetta, se un prodotto contiene OGM o meno. "La legge cinese rinforza la posizione dell'Unione europea, che proprio in questi giorni discuterà dell'etichettatura, di fronte agli Stati Uniti che minacciano di ricorrere al Wto", afferma il responsabile campagna OGM di Greenpeace Italia. "In Asia, inoltre, anche i governi di Thailandia, Filippine, Malesia ed Indonesia stanno discutendo dell'etichettatura di prodotti OGM e l'esempio cinese dovrebbe stimolarli ad adottare nuove misure". Oltre all'etichettatura, la nuova normativa sugli OGM adottata dalla Cina prevede stretti controlli sull'importazione di alimenti OGM. Grazie a questi controlli, conclude Greenpeace, è stata recentemente bloccata l'importazione di soia transgenica da Stati Uniti e Argentina per un valore di 180 milioni di dollari.

Palermo

Nuovo blocco stradale a Palermo per protestare contro l'emergenza idrica. A scendere in piazza stamane sono stati i cittadini del quartiere Pallavicino che hanno bloccato il traffico in via Mater Dolorosa per protestare contro la mancata erogazione dell'acqua. Intanto, proprio oggi il sindaco Gaetano Caramanno di Piana degli Albanesi, un paese a circa 30 chilometri da Palermo, ha scritto al presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro, ed al prefetto di Palermo, Renato Profili, per lamentare il rischio di catastrofe ecologica che rischia il lago della piana, a causa del prosciugamento delle acque. L'acqua del lago, infatti, e' stata attualmente convogliata nella rete idrica che serve Palermo. La gia' bassa capienza dell'invaso -ha scritto il primo cittadino di Piana degli Albanesi- si accompagna all'attivita' di prelievo continua, che le autorita' vogliono intensificare, a causa dell'emergenza idrica della citta' di Palermo. Oltre al danno ambientale -ha aggiunto il sindaco- c'e' una emergenza igienico-sanitaria dovuta alla moria di pesci e quindi alla proliferazione di insetti.

CGIL

Sergio Cofferati restera' alla guida della Cgil fino al 20 settembre prossimo. E' una nota ufficiale della segretaria della confederazione di Corso d'Italia a confermare le anticipazioni di Rassegna sindacale, il settimanale della Cgil. Una decisione assunta al termine della riunione dei segretari generali delle Cgil regionali, delle camere del lavoro metropolitane e delle federazioni e sindacati di categoria,