buongiorno fanciull* inaugura macedonio : - ( contribuire, contribuire, contribuire, come su una indietreggiabile frequenza dei 87,85)-:

gRor delle 9,30

dal mondo

RAPPORTO PAM SUL CENTRO AMERICA

La cifra è agghiacciante: un totale di 8 milioni e 600mila centroamericani patiscono le conseguenze della malnutrizione, secondo l’ultimo rapporto del Programma alimentare mondiale (Pam). L’organismo delle Nazioni Unite rileva che i più colpiti sono i contadini residenti nel cosiddetto ‘corridoio della siccità’ che attraversa il sud di El Salvador, Honduras e Guatemala e il nordovest del Nicaragua. Si tratta di gente che negli ultimi 10 anni ha sopportato il peso di innumerevoli disastri naturali – cicloni, smottamenti terremoti - e che periodicamente si trova a fare i conti con la mancanza di generi di prima necessità. "Questi ‘campesinos’ non hanno ormai più niente da vendere, niente da coltivare, niente da mangiare", ha puntualizzato Zoraida Mesa, direttrice regionale del Pam. A preoccupare è per l’appunto la situazione delle zone più colpite dalla siccità, dove il 70 per cento delle comunità rurali non ha peraltro accesso ad alcuna forma di assistenza sanitaria. Nella vasta area, inoltre, solo il 23 per cento delle famiglie possiede un regolare certificato di proprietà delle terre, oltre l’84 per cento degli adulti non ha finito le scuole primarie e il 34 per cento è analfabeta. Per fare fronte alle devastazioni prodotte dai fenomeni atmosferici, la popolazione ha venduto gli animali domestici, ritirato i bambini dalle scuole e ridotto notevolmente la quantità e la qualità della propria dieta giornaliera. I minori di cinque anni sono quelli più esposti a malnutrizione prolungata e ciclica. Per questo presentano sintomi evidenti di atrofia a livello fisico e mentale, condizioni estremamente difficili da superare nel corso della crescita. All’inizio dell’anno il Pam ha effettuato un’operazione di emergenza in Guatemala dove la fatale combinazione di siccità e mancanza di lavoro ha messo a rischio la vita di oltre 6mila bambini.

gRor ore 13,00

FRANCIA

E' iniziato stamane davanti alla Corte d'Assise di Parigi l'atteso processo a due algerini accusati di tre dei nove attentati che insanguinarono l'estate del 1995 nella capitale francese. I due accusati sono Smain Ait Ali Belkacem e Boualem Bensaid, entrambi di di 34 anni, e rischiano l'ergastolo. Gli attentati furono rivendicati a nome del Gia, il Gruppo islamico armato algerino. Nell'aula della Corte d'Assise di Parigi hanno trovato posto circa 200 vittime o familiari delle vittime di quegli attentati, uno dei quali resta fra i piu' gravi che abbia mai conosciuto la Francia: l'esplosione in un vagone della metropolitana di una bombola di gas riempita di esplosivo e chiodi. Il bilancio, quel 25 luglio, fu di 8 morti e 150 feriti nella centralissima stazione di Saint-Michel. Nel processo, che durera' fino al 31 ottobre, si tornera' non solo su quell'attentato, ma su quello al metro' 'Maison-Blanche' del 6 ottobre (16 feriti) e di quello alla RER, il treno regionale, del 16 ottobre alla stazione del Museo d'Orsay (26 feriti). Bensaid e' accusato di aver messo la bomba a Saint-Michel e di aver partecipato all'attentato di Maison-Blanche. Belkacem e' imputato soltanto per l'esplosione della stazione Museo d'Orsay. Un terzo accusato, Rachid Ramda, 33 anni, in carcere dal novembre 1995 a Londra, deve anch'egli comparire davanti allo stesso tribunale. E' imputato di aver organizzato la campagna di attentati tirando le fila dei suoi complici dalla capitale britannica. I giudici hanno pero' deciso di stralciare il suo caso e di processarlo in un secondo tempo. La Gran Bretagna rifiuta di estradarlo dal 1995, ritenendo che in Francia non potrebbe avere un processo equo. I due processati rischiano l'ergastolo piu' 22 anni di carcere di massima sicurezza.

GERMANIA

Neonazisti hanno compiuto stamane un attentato incendiario ai danni di un centro culturale turco- tedesco a Nordenham (nordovest della Germania), provocando seri danni e per fortuna nessun ferito. Come ha riferito la polizia, un contenitore con liquido infiammabile e' stato lanciato al pianterreno dell'edificio attraverso una finestra. Un principio d'incendio ha causato seri danni a mobili e strutture. Gli inquilini del piano superiore sono riusciti a mettersi rapidamente in salvo. Gli attentatori hanno disegnato alcune svastiche sui muri dell'edificio prima di fuggire.

IRAQ

Questa volta ì'apertura è totale e senza le condizioni che tanto fanno imbestialire Bush. L'Iraq apre le porte agli ispettopri dell'Onu, senza riserve. Da Ankara, il vicepremier Tareq Aziz annuncia al mondo: "Permetteremo ogni cosa agli ispettori". Il che vuol dire che tutti i siti saranno visitabili, compresi a quanto pare i tanto discussi palazzi presidenziali. Una mossa distensiva, che arriva proprio mentre all'Onu si discute se approvare una nuova risoluzione per ammonire Saddam. "Abbiamo dato istruzioni alla delegazione irachena a Vienna nel senso che gli ispettori avranno accesso a tutte le istallazioni e che potranno usare tutti i metodi tecnici di indagine" ha detto Tareq Aziz dopo l'incontro con il premier turco Bulent Ecevit. "Ho detto al premier che l'Iraq rispetta le risoluzioni dell'Onu ed aiuterà gli ispettori a realizzare i loro compiti tecnici. Questo significa che l'Iraq non ha armi di distruzione di massa" ha aggiunto il numero due iracheno. In precedenza, il segretario di Stato Colin Powell li aveva invitato ad attendere una nuova risoluzione dell'Onu prima di partire per Baghdad, e in ogni caso ad "aspettare come si sviluppano le cose nelle prossime settimane". Ma da Vienna gli ispettori avevano risposto seccamente: "Noi siamo l'organo tecnico di ispezione del Consiglio di sicurezza (dell'Onu) e prendiamo istruzioni dal Consiglio". Come dire: richiesta respinta. E oggi il quotidiano di Baghdad al-Rafidain, solitamente ben informato, scrive che il team dell'Onu arriverà nella capitale irachena il 16 ottobre: tutto è ormai pronto per accoglierli. Dopo aver reso omaggio agli sforzi del capo missione Hans Blix, che a Vienna sta discutendo con gli iracheni le modalità dei controlli , Powell aveva detto: -Penso che lui dovrà aspettare di vedere se il Consiglio di sicurezza dell'Onu adotterà nuove risoluzioni e direttive che potrebbero costringerlo a modificare i suoi piani-. Chiaro il riferimento alla risoluzione "dura" che Usa e Gran Bretagna cercano di far passare in queste ore: Saddam dia il via libera alle ispezioni entro sette giorni e senza riserve, oppure si autorizzi l'uso della forza. Una posizione che non convince Russia, Francia e Cina, gli altri membri del Consiglio di sicurezza. Secondo le ultime indiscrezioni, gli Usa potrebbero decidere di ammorbidire la loro linea per evitare un veto e far passare comunque una risoluzione "di avvertimento" a Saddam. Anche perché ora l'apertura irachena cambia lo scenario: per il momento, la guerra sembra davvero alllontanarsi.

Non ci sono prove nel dossier del primo ministro britannico Tony Blair che dimostrino che l'Iraq e' una minaccia. Lo ha detto il ministro degli esteri tedesco Joschka Fischer nel corso di una intervista al settimanale Stern. Secondo Fischer, la questione riguardante una possibile minaccia proveniente dall'Iraq non ha risposte nuove o sostanziali. Fischer si e' invece espresso a favore dell'estensione del mandato ad un'unita' tedesca addetta alla ricognizione atomica, biologica e chimica nel Kuwait. In caso di attacco Usa contro l'Iraq, la Germania ha votato per il rientro immediato in patria dell'unita', il cui mandato scade a dicembre.

PALESTINA

Scontri a fuoco sono in corso stamane tra miliziani palestinesi e soldati israeliani nella zona di Jenin, dove i carri armati sono penetrati in alcuni villaggi a est della cittadina nel nord della Cisgiordania. Lo hanno riferito fonti palestinesi. Per il momento, non si ha notizia di vittime negli scontri, .E arresti hanno fatto seguito agli episodi di intifada accaduti ieri nella città Nablus, dove i soldati hanno ucciso due ragazzini di dieci anni rei di lanciare pietre verso i carrarmati con la stella di david. Il primo ragazzino lanciava pietre contro i soldati israeliani, che hanno sparato. L'altro bambino, Mahmud Salul è rimato ucciso dai colpi del cannone di un tank nella centro storico di Nablus, mentre stava guardando un edificio in fiamme, riferiscono fonti palestinesi. Durante i disordini ci sono stati anche una trentina di feriti, alcuni dei quali intossicati dal fumo dell'incendio di una casa da cui i miliziani delle Battaglioni di al-Aqsa avevano sparato ad un ufficiale israeliano. Ma l'esercito israeliano si e' improvvisamente ritirato da Nablus

E’ durata poco la libertà di Yasser Arafat. Ieri, dopo dieci giorni di assedio da parte dell’esercito israeliano, il leader palestinese aveva potuto riprendere la propria attività politica e diplomatica. Nella notte, però, i soldati dello Stato ebraico hanno nuovamente occupato un paio di edifici che sorgono di fronte al Quartier generale dell’Autorità nazionale palestinese, tenendolo sotto tiro. Nel frattempo, il ministro della difesa israeliano, Benyamin Ben Eliezer, ha ammesso che il ritiro di domenica scorsa dal centro di Ramallah era stato deciso in seguito a insistenti richieste da parte degli Stati Uniti e non perché l’operazione fosse stata ritenuta politicamente sbagliata. Evidentemente, però, il desiderio di mantenere una forte pressione sul massimo dirigente palestinese ha finito per prevalere ancora una volta.

Sudafrica

I vescovi sudafricani si scagliano contro la decisione del governo di pretoria di consentire alle coppie omosessuali l’adozione di minori. La decisone, presa di recente, poneva il sudafrica all’avanguardia nella legislazione in materia. Ma, nel consueto stile vaticano, i vescovi hanno scagliato l’anatema, ricordando come il valore della famiglia sia sacro e non vada svilito equiparanto le coppie omosessuali a quelle santificate dalla chiesa cattolica, le uniche depositarie dei valori della fede. Unica apertura della lettera, il riconoscimento della dignità degli omosessuali, e il rifiuto della loro discriminazione. La lettera dei vescovi non dovrebbe comunque incidere sulla decisione già in vigore del governo, ma ripropone con forza il problema dell’intrusione della chiesa cattolica in materia di procreazione, contraccezione, aborto nei paesi africani, in totale indifferenza alle gravi condizioni della popolazione

Sudafrica 2

Tutte le accuse contro i 16 membri del Comitato di Solidarietà per la Palestina (PSC), arrestati lo scorso mese per le proteste contro Shimon Peres alla Wits University, sono cadute stamane alla Corte di Johannesburg. "Siamo stati arrestati ingiustamente" ha detto Salim Vally, uno degli arrestati, membro dello staff alla Wits: "Progressivamente ciò che stiamo riscontrando come cittadini è la necessità di difesa dei diritti democratici conquistati per i quali abbiamo combattuto durante l'apartheid." Il PSC sente che la polizia stia operando per una rimozione di questi diritti. "Ci siamo scontrati con la brutalità della polizia durante l'esercizio del nostro diritto costituzionale di protesta contro il rappresentante dell'apartheid in Israele, Shimon Peres", ha detto Vally. Il PSC sta preparando azioni legali, e civili, contro tutte le parti coinvolte, incluso il Ministero della Polizia. "Il lavoro di solidarietà del PSC continuerà. Lo stato Sudafricano supporta in facciata la libertà della paletina, ma intanto ha ingiustamente arrestato noi, è quindi chiaro che il vero sostenitore del popolo Palestinese é il popolo Sudafricano.

ITALIA - LAVORO

Lavoratori agricoli provenienti dal Sudan, dal Senegal e dall'Eritrea impiegati regolarmente; donne italiane, lavoratrici in nero. E' il risultato di una serie di controlli compiuti nelle campagne tra Brindisi e Mesagne dai carabinieri impegnati per contrastare l' impiego di manodopera al nero in agricoltura. Ai controlli, i lavoratori africani sono risultati tutti in regola:molti di loro provengono da zone di guerra e giunti in Italia hanno chiesto e ottenuto l' asilo politico. Irregolare e' invece risultata la posizione di una sessantina di donne italiane le quali sono state trovate al lavoro senza che fossero rispettate le regole di ingaggio. Per questo cinque imprenditori di Mesagne e della frazione brindisina di Tuturano, per conto dei quali le donne erano al lavoro, sono stati segnalati all'ufficio provinciale del Lavoro, per le violazioni in materia fiscale, previdenziale e assicurativa

CINEMA

E' morta a 64 anni la protagonista femminile del film di Ermanno Olmi 'L'albero degli zoccoli', con il quale il regista vinse la Palma d'oro a Cannes nel 1978Francesca Moriggi, nel film aveva interpretato il ruolo di Batistina, ed ebbe elogi per la sua interpretazione,ma dopo il set torno' a fare la casalinga. Aveva accompagnato la figlia che aspirava ad avere un ruolo nel film. Olmi la vide tra il pubblico e la scelse immediatamente facendola diventare la protagonista della sua storia.