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Aggiornamento 9.30

L'Italia e il commercio di armi

Ad una settimana dalla approvazione della legge 1927 che di fatto elimina la 185 nella normativa sul commercio di armi, alcuni dati ufficiali della Relazione della Presidenza del Consiglio sull'export italiano di armi.Negli anni 2000-2001, il 70 per cento delle armi italiane è stato venduto a Paesi del Sud del mondo. In particolare ciò che riguarda l’Africa. Nel 2000 l’Africa subsahariana è stata il maggior acquirente di armi italiane, comperandone per 575 miliardi di lire, cioè quasi un terzo del totale. Sempre nel 2000, il Sudafrica è stato il primo acquirente di armi italiane spendendo 498 miliardi di lire per 30 elicotteri A109 Agusta con un accordo tra Italia e Sudafrica nel quale si prevede che l’investimento nel settore della difesa sia affiancato da uno a fini civili pari al 50 per cento del valore di quello militare, aprendo la strada a iniziative italiane nel settore tessile, dell’oro e della biomedicina (in altre parole, armi in cambio di risorse). Ancora nel 2000, la Nigeria con 76 miliardi di lire di vendite autorizzate, si è piazzata al sesto posto tra gli importatori di armi italiane. In Africa centrale sono giunte nel 2000 anche piccole forniture al Ghana (466 milioni di lire) e al Niger (pistole mitragliatrici Beretta per 4 milioni). Infine tra gli acquirenti del 2000 appaiono paesi poverissimi, come la Mauritania, con una spesa militare del 2,3 per cento e uno dei peggiori rapporti tra debito estero e Pil (243 per cento).

Colombia

Conferma ufficiale di Carlos Castaño, leader dei paramilitari colombiani delle Auc (Autodifese unite della Colombia), sulla collaborazione esistente con il nuovo movimento armato di estrema destra venezuelano delle Auv (Autodifese unite del Venezuela). "Seguiamo da tempo l’addestramento di nuove formazioni paramilitari in Venezuela – ha dichiarato Castaño durante un’intervista alla radio colombiana Rcn – con cui manteniamo un rapporto di collaborazione e comunicazione". Castaño ha proseguito affermando che "le Auc non intendono intromettersi nelle questioni politiche venezuelane ma ci auguriamo che il presidente Hugo Chávez voglia evitare ogni tipo di supporto verso la guerriglia colombiana. In caso contrario, sarà inevitabile che sorgano gruppi di autodifesa anche in quel Paese". La prima ‘comparsa ufficiale’ delle Auv risale alla settimana scorsa quando, in un video diffuso dalla stessa Rcn, un uomo in tenuta militare e col volto coperto da un passamontagna, identificatosi come Antonio Fidel Castaño, aveva dichiarato il capo di Stato Hugo Chavez "obiettivo militare", accusandolo esplicitamente di appoggiare i guerriglieri delle Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia). In quell’occasione, Chávez aveva immediatamente negato la presenza di simili movimenti all’interno del Paese. Da tempo la frontiera tra Venezuela e Colombia si è trasformata in teatro di scontri tra paramilitari di estrema destra e guerriglieri marxisti, sulla scia di una guerra civile che, in Colombia, dura ormai da 38 anni. (LS)

Palestina

L'esercito israeliano intende richiamare altri riservisti per le operazioni militari in Cisgiordania. Lo annuncia stamane la radio di Stato, senza peraltro precisare il numero.

Palestina due

almeno quattro persone sono risultate ferite da spari effettuati dai carri armati israeliani contro abitazioni palesatinesi a Khan younis, nel sud della astriscia di gaza, secondo quanto dichiarato da fonti palestinesi. Dei quattro feriti, due sono bambini di 15 e 5 ani, che sono ora ricoverati all'ospedale Nasser, in gravi condizioni. Testimoni presenti hanno dichiarato che i carri israeliani hanno aperto il fuoco indiscriminatamente, causando inoltre gravi danni alle abitazioni.

Le stesse fonti raccontano che donne e bambini sono stati costretti a fuggire dalle loro case mentre i carri continuavano a bombardare. E questa mattina, l'esercito è entrato nella località autonoma di Az Zababida, a sud di jenin, imponendo il coprifuoco e arrestando una trentina di giovani palestinesi.

Bosnia

Soldati della Nato in Bosnia questa mattina all'alba hanno fatto irruzione nella casa di Pale dell'ex dirigente serbo bosniaco Radovan Karadzic, ricercato per crimini di guerra dal Tribunale penale internazionale dell'Aja per l'ex Jugoslavia. Lo hanno detto testimoni e fonti di stampa bosniache precisando che militari francesi della Sfor, appoggiati da elicotteri e blindati, sono penetrati nell'abitazione di Karadzic a Pale, a pochi km da Sarajevo. L'incursione era stata decisa per catturare lo stesso Karadzic, ma poco fa fonti militari hanno ammesso di non essere riuscite nel loro intento.

AGGIORNAMENTO ORE 11

MONDO

Palestina

Si terrà oggi a Londra la riunione del cosiddetto quartetto, cioè stati uniti, russia, unione europea e onu, per gettare le basi di un piano di lavoro per ler riforme palestinesi, ma soprattutto per imporre un cambio della leadership. Ciascuno dei rappresentanti del quartetto apporterà delle proposte sul modo di procedere per trasformare la dirigenza palestinese nella direzione indicata da Bush. Verrà esaminata la possibilità di individuare dirigenti palestinesi che siano in grado di rispondere al desiderio americano e israeliano di collaborazione,secondo le modaklità da loro indicate, e inoltre verrà valutato se arafat e gli attuali dirigenti siano disponibili o meno ad un cambiamento. Tutto questo senza tenere assolutamente conto della posizione palestinese. In una intervista rilasciata oggi al quotidiano inglese The Guardian, l'ex responsabile della suicurezza palestinese, Mohamed Dahlan , considerato come possibile successore di arafat, ha annunciato che non si metterà contro il leader pakllestinese. "Da tempo gli israeliani sono contro Arafat. Io sono con lui, anche se non condivido tutte le sue scelte." Dahlan ha aggiunto che la richiesta americana di destituire Arafat ha fatto si che nove palestinesi su dieci si dichiuarano favorevoli a votare Arafat nel cortso delle prossime elezioni, previste nel gennaio 2003. Intanto anche Peres si allinea alle posizioni di Sharon, per non rimanere isolato alla vigilia del congresso del suo partito, e dichiara oggi di non considerare più Arafat come interlocutore, invitando israele a individuare un nuovo partner "corretto" per la pace.

Argentina

Continuano in Argentina le indagini, sia della magistratura, sia dei media indipendenti, per chiarire le responsabilità sulla morte di Dario Santillan e Massimiliano Kosaki. Dopo la sospensione del commissario Franchiotti, accusato dell'omicidio, emerge anche il ruolo della Prefettura, che è entrata in azione contemporaneamente alla polizia di buenos aires nella stazione di Avellaneda. Quella della giornata di mercoledì scorso doveva essere la prima operazione congiunta delle forze di sicurezza argentina, secondo un accordo formulato dal governo Duhalde per combattere la criminalità. Si è trasformata invece nella dimostrazione della violenza repressiva a tutti i livelli, che coinvolge ognuno dei settori della sicurezza. Il governo nelle prime ore aveva cercato di attribuire gli omicidi agli stessi piqueteros, costretto poi a smentire questa versione dalle inequivocabili testimonianze fotografiche. La situazione attuale vede invece il tentativo di evocare la possibilità di insurrezione armata per giustificare l'operato del governo, attraverso una massiccia campagna stampa che coinvolge i settori legati al governo e al menemismo. Un appello a opporsi a questo tentativo è stato lanciato dalle associazioni di piqueteros, che invitano a mobilitarsi sotto le ambasciate e i consolati argentini di tutto il mondo per scongiurare il pericolo di un ritorno alla dittatura.

Belgio

Dopo la condanna ad un anno di prigione per i tre ragazzi tedeschi arrestati nel corso delle mobilitazioni del dicembre scorso a Bruxelles, un appello viene lanciato oggi da RAGe belgium. L'appello sarà presentato nel corso di una conferenza stampa indetta per domani, ma già è possibile firmarlo on line. L'appello non riguarda soltanto la vicenda legata ai tre ragazzi, ma dicono i promotori, riguarda tutti, poichè quello che è stato messo in discussione da questa sentenza, è la libertà stessa di espressione e di manifestazione di dissenso. Ricordiamo che la motivazione della condanna è stata così sintetizzzata dal giudice che l'ha emessa: "un anno di prigione, affinchè serva da esempio a tutti voi per non ripetere i disordini che hanno attraversato Bruxelles". Lì'appelo è consultabile sul sito http://www.petitiononline.com/d14mar/petition.html

Bosnia

Bosnia

Soldati della Nato in Bosnia questa mattina all'alba hanno fatto irruzione nella casa di Pale dell'ex dirigente serbo bosniaco Radovan Karadzic, ricercato per crimini di guerra dal Tribunale penale internazionale dell'Aja per l'ex Jugoslavia. Lo hanno detto testimoni e fonti di stampa bosniache precisando che militari francesi della Sfor, appoggiati da elicotteri e blindati, sono penetrati nell'abitazione di Karadzic a Pale, a pochi km da Sarajevo. L'incursione era stata decisa per catturare lo stesso Karadzic, ma poco fa fonti militari hanno ammesso di non essere riuscite nel loro intento.