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Gr Flash di venerdi 2 agosto - ore 17.00

MESSICO - Resa del governo messicano sulla spinosa questione della costruzione di un nuovo aeroporto internazionale a San Salvador Atenco, a venti chilometri dalla capitale. Le autorità federali, in una conferenza stampa tenuta ieri sera, hanno annunciato la cancellazione del progetto di espropriazione dei terreni dei contadini 'prendendo atto della posizione negativa espressa in merito dalle comunità locali'. 'Il governo vuole governare con e per la società, non solamente per la società' ha detto il segretario del ministero delle comunicazioni e dei trasporti Pedro Cerisola, che ha poi precisato come il presidente Vicente Fox abbia dato 'precise istruzioni per trovare altre soluzioni per la costruzione di un nuovo terminale aeroportuario nel centro del Paese'. E quindi l'aeroporto si farà comunque ma da un'altra parte. Grande è stata la soddisfazione espressa dal leader del movimento di protesta dei contadini, David Pajaro, che durante un incontro con le comunità ha però precisato di aspettare di vedere 'per iscritto' la deroga al progetto iniziale. Pajaro ha anche rinnovato la richiesta di una 'libertà piena e incondizionata' per i contadini processati per gli incidenti occorsi durante la manifestazione di protesta dello scorso 11 luglio. La vicenda ha avuto inizio il 22 ottobre del 2001, quando il governo annunciò una legge che prevedeva l'esproprio di circa 5mila ettari presso l'antico lago di Texcoco (presso la capitale). Il decreto colpiva 13 villaggi della zona, tra cui proprio Salvador Atenco, divenuto in seguito il vero e proprio 'fulcro strategico' della protesta. Il nuovo piano proposto in seguito dal governo di Fox non aveva trovato il L'ASSENSO degli agricoltori, che in occasione dell'ultimo incontro di mediazione, lo scorso 24 luglio, hanno più volte precisato come non si trattasse di una questione economica, ma del 'diritto a vivere nella propria terra'.

URUGUAY - Ore di altissima tensione vissute da ieri in Uruguay. Almeno 16 negozi sono stati saccheggiati e 20 persone sono finite agli arresti a Montevideo. Questo il bilancio fornito dal ministro dell'interno, Guillermo Stirling. Secondo quanto riferito dal ministro, la maggior parte dei disordini è avvenuta nella periferia della capitale per opera di 'gruppi organizzati'. Stirling ha puntualizzato che esiste la certezza che si sia trattato di azioni premeditate e pianificate', sebbene non sia ancora possibile stabilire con certezza quale gruppo si nasconda dietro tutto questo'. Le forze dell'ordine restano in stato d'allerta permanente. Già mercoledì aveva destato preoccupazione l'assalto sferrato da una cinquantina di persone ad un supermercato vicino alla sede del Congresso al grido di 'rubiamo perché abbiamo fame'. A seguito degli incidenti, il capo dello Stato Jorge Batlle ha indetto una riunione d'emergenza. All'ordine del giorno, la legge con cui si pensa di rafforzare il sistema bancario e finanziario e le misure per frenare la fuga di capitali dalle banche. Va ricordato che le attività finanziarie nazionali restano sospese fino a tutta la giornata odierna e dunque, tenendo conto della normale interruzione per il fine settimana, non riprenderanno prima di lunedì. L'Uruguay è ormai al suo quarto anno consecutivo di recessione. Su 3,2 milioni di abitanti, almeno il 25 per cento vive in condizioni di povertà mentre la disoccupazione si è attestata ormai al 16 per cento.

CILE - Violenti incidenti, con saccheggi di negozi, sono avvenuti oggi a Santiago del Cile durante una manifestazione di 5mila studenti delle scuole medie che chiedevano un congelamento fino al 2005 del prezzo del biglietto dei trasporti pubblici urbani.

Durante i disordini gli studenti hanno lanciato pietre contro gli agenti, che hanno risposto con idranti e cariche. Le forze dell'ordine hanno arrestato una cinquantina di persone, mentre si segnalano ingenti danni a infrastrutture pubbliche, auto e vetrine di negozi.

Attualmente il biglietto costa 100 pesos (14 centesimi di euro) e le autorità stanno progettando un suo aumento, vivacemente contestato dalle organizzazioni studentesche.


Aggiornamento ore 10.20

Palestina

Oltre un centinaio di carri armati israeliani hanno fatto irruzione durante la notte a Nablus, penetrando fin nel centro urbano mentre truppe di fanteria si sparpagliavano per i vicoli della citta' vecchia alla ricerca di presunti terroristi. In quella che oggi viene definita come operazione contro le infrastrutture di Hamas è stata occupata la casbah (citta' vecchia) gia' semidistrutta lo scorso aprile durante l'operazione 'Muraglia di difesa'. Testimoni oculari hanno riferito che sono divampati intensi combattimenti, accompagnati dall'eco di continue raffiche di mitragliatrice sparate dai tank. Durante l'aggressione dell'esercito israeliano sono morti almeno tre palestinesi. Secondo un alto ufficiale dell'esercito israeliano , in base alle informazioni raccolte dai servizi di sicurezza,il potente ordigno utilizzato mercoledi' per l'attentato all'Universita' Ebraica di Gerusalemme sarebbe stato confezionato proprio in un laboratorio sotterraneo a Nablus. Incursione di carri armati e bulldozer israeliani anche a Rafah, nel sud della striscia di Gaza dove si registra un'altra vittima palestinese : un uomo, identificato come Ahmed al-Turyi, e' stato ucciso da una cannonata sparata da un carro armato israeliano mentre camminava per strada , nel settore sud dell'enclave. Nella stessa occasione e' stato ferito un ragazzo di 14 anni. I soldati ebraici hanno quindi demolito tre case da cui sarebbero partiti colpi di arma da fuoco rivolti contro di loro. Piu' a nord e' stata localizzata e fatta brillare dagli artificieri una carica esplosiva da circa 120 chilogrammi di dinamite; fonti militari hanno spiegato che si ritiene servisse per sbarrare la strada ai loro blindati nel caso di una nuova offensiva. Ieri sera nella Striscia di Gaza una bimba palestinese di 9 anni era caduta sotto i colpi esplosi da soldati ebraici di guardia a un insediamento, i quali hanno poi sostenuto di aver soltanto risposto al fuoco; nella stessa circostanze e' stato ferito un uomo di 65 anni.

Leggittimo sospetto

Dopo una maratona parlamentare durata quattro giorni, la maggioranza è riuscita ad approvare ieri alle 21.15 il disegno di legge sul legittimo processo. Il 'sì' al provvedimento è arrivato al termine di una giornata convulsa, in cui l'Ulivo ha fatto di tutto per bloccare l'approvazione della legge. Il centrodestra ha sconfitto l'ostruzionismo dell'opposizione, usando le possibilità offerte dal regolamento: il testo della legge Cirami è stato sostituito da un maxi-emendamento, che non ha modificato la sostanza delle cose, ma ha avuto l'effetto di far decadere in un colpo solo tutti gli emendamenti dell' Ulivo. L'opposizione, che non ha partecipato alle votazioni in aula, e ha manifestato in tutti i modi il suo dissenso - alcuni senatori si sono messi una benda intorno agli occhi "per non vedere questo orrore" - grida allo scandalo, parla di colpo di mano e annuncia che la battaglia non si fermerà. Fuori da Palazzo Madama, per l'intero pomeriggio hanno stazionato i 'girotondini', per protestare contro la decisione della maggioranza. Con la nuova legge - a questo punto non più ddl Cirami, ma ddl Carrara, dal nome dell' autore del maxiemendamento, che peraltro è un ex sostenitore di Di Pietro passato poi al centrodestra -, sarà possibile chiedere il trasferimento in un'altra città dei processi, avanzando il 'legittimo sospetto' sulla mancanza di imparzialità dei giudici. La decisione, prevede il disegno di legge, dovrà essere presa dalla Cassazione; e nel frattempo, il processo sarà di fatto congelato, perché non sarà permesso arrivare alla sentenza. Nel maxiemendamento si prevede anche la possibilità di presentare più di una volta la richiesta di trasferimento per legittimo sospetto: i termini per la prescrizione del reato vengono sospesi fino alla decisione della Cassazione. Secondo l'opposizione parlamentare si tratta di una "legge-fotografia" fatta apposta per togliere dai guai giudiziari Silvio Berlusconi e Cesare Previti, imputati a Milano nel processo Imi-Sir.

Aggiornamento ore 13.00

Palestina

Ancora una vittima dopo l'attacco di questa notte una donna palestinese di 85 anni, colpita all'alba di oggi da tiri israeliani nel sud della Striscia di Gaza e' morta nella tarda mattinata a causa delle ferite riportate, ha detto il figlio alla France presse.

Bologna

Durissima contestazione della folla presente nel piazzale della stazione di Bologna per ricordare le vittime della strage del 2 agosto 1980: violenti fischi sono iniziati attorno alle 10,25, quando, forse a causa di un iniziale equivoco, non e' stato rispettato il tradizionale momento di silenzio in ricordo delle vittime. Il minuto di silenzio e' stato coperto dagli applausi per il discorso del presidente dell'associazione vittime Paolo Bolognesi ma subito dopo sono iniziati i fischi e le contestazioni durante la lettura dei messaggi del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e del Presidente della Camera Pierferdinando Casini. Bolognesi e' stato costretto a chiedere un minuto di silenzio attorno alle 10,45 che e' stato in parte osservato, ma quando la manifestazione pareva conclusa ha preso la parola il ministro Rocco Buttiglione. In quel momento dalla piazza si sono levati solo urla e fischi, le grida di "buffone, vergogna". La contestazione e' terminata solo alla fine del discorso di Buttiglione. Anche per il sindaco Guazzaloca che ha parlato subito dopo Bolognesi non sono mancate le contestazioni. Fischi si sono levati durante tutto il suo intervento. In piazza, secondo i dati forniti dalla Questura, erano presenti circa settemila persone.

DDL Omnibus

Il governo ha deciso di porre la fiducia sul decreto legge "Omnibus", cosi' come e' stato licenziato dalla Camera: senza apportare modifiche, il provvedimento diventera' quindi legge. Lo ha spiegato il ministro dei Rapporti con il parlamento Carlo Giovanardi, facendo osservare nell'aula di Palazzo Madama che al decreto legge dovrebbero essere votati 200 emendamenti. Il voto dell'aula di Palazzo Madama è previsto per il primo pomeriggio.

SANITA' - Il tribunale per i diritti del malato e' preoccupato per le conseguenze sui cittadini delle misure sulla farmaceutica in via di approvazione definitiva dal Senato. Secondo Stefano Inglese, segretario nazionale del Tdm, le ricadute di questo decreto saranno pesanti e gli italiani saranno costretti a pagarsi di tasca propria farmaci che oggi ottengono gratuitamente. Le garanzie che il Governo ha offerto sino ad oggi - prosegue Inglese - sostenendo che non cambiera' nulla e che i cittadini disporranno di farmaci gratuiti di pari efficacia si basano sul convincimento che le case produttrici accetteranno di autoridurre i prezzi. Ma cosa accadra' in caso contrario? I cittadini che potranno permetterselo continueranno a curasi pagando di tasca propria, gli altri dovranno accontentarsi di cio' che il Servizio sanitario nazionale mettera' a loro disposizione. E quale idea si faranno di queste nuove misure gli italiani che vivono in regioni come la Puglia o il Lazio e la Campania, che hanno gia' visto restringere considerevolmente la disponibilita' di farmaci gratuiti da parte del Ssn? La verita' e' che - dice il segretario del Tdm - il sistema sanitario del nostro paese sta assumendo sempre piu' la fisionomia di un sistema a due velocita', una per chi puo' spendere e una per chi deve accontentarsi. Dopo un anno di provvedimenti non abbiamo piu' un prontuario unico ma ventuno prontuari regionali diversi, e i cittadini, anche a pochi chilometri di distanza, sono trattati in maniera diseguale. Cancellate le multiprescrizioni per i malati cronici, ricorda il Tdm, e' stata reintrodotta una classe di farmaci a pagamento con ticket sino al 50% del costo del farmaco, si sono imposti qua e la' balzelli di ogni genere, si e' messa la CUF sotto tutela del Ministero del tesoro.