gr aperto alle 8.30 da luca. Buon giorno a tutt@. Da Paula: ci lavorerò con Sandro dalle 17.00.


Gr serale di venerdi 7 febbraio - ore 19.30

SOMMARIO

Dal Mondo

IRAQ - Oggi il Ministro della Difesa Antonio Martino ha rilasciato dichiarazioni di belligeranza anti-Iraq al termine dell'incontro avuto oggi con Rumsfeld, segretario alla difesa statunitense. Questo prima del vertice nato di Monaco che inizierà domani e contro il quale sono già iniziate oggi manifestazioni.

GERMANIA - Le autorita' tedesche hanno rilasciato i tre attivisti islamici fermati ieri a Muenster e Minden perche' sospettati di attivita' terroristica.

Dall'Italia

Brescia - QUESTA MATTINA E' SCATTATO UN MAXI-RASTRELLAMENTO DI IMMIGRATI IN TUTTA LA CITTA’, IN NOME deLLA COSIDDETTA LOTTA ALLA MICROCRIMINALITA’.

Napoli - Situazione abbastanza pesante questa mattina per l'ordine pubblico a Napoli a causa di una serie di manifestazioni dei disoccupati organizzati.

PALERMO - Sono stati circa 20 mila i lavoratori che stamane a Palermo hanno partecipato alla manifestazione regionale, aderendo allo sciopero generale dell' Industria indetto dai sindacati.

DAL MONDO

IRAQ - L'Italia e gli Stati Uniti condividono la stessa posizione sulla guerra in Iraq: lo ha detto il Ministro della Difesa Antonio Martino al termine dell'incontro avuto oggi con Donald Rumsfeld, in italia prima del vertice della nato a Monaco che inizierà domani. Una dichiarazione di belligeranza, dunque, che pone l'italia tra i paesi europei favorevoli all'uso della forza, anche in condfizioni non dettate dall'Onu. Ancora oggi, Francia e Germania hanno ribadito il loro impegno ad una soluzione diplomatica che eviti il ricorso alla guerra, confortati in questo dalle posizioni della Cina e parzialmente dalla Russia. La parola ora passa al vertice della Nato, di cui la maggior parte dei paesi dell'Unione fanno parte: anche in questa sede, verranno prese decisioni che potrebbero portare ad una ulteriore spaccatura. E proprio a propositio del vertice di domani, già si annunciano le prime proteste, che faranno da preludio alle manifestazioni che in tutta europa e non solo si terranno contro la guerra il 15 febbraio. Oggi si è tenuta una manifestazione contro il ricevimento comunale per gli strateghi di guerra della NATO, a Monaco. Mentre domani Sabato, 8 febbraio ci sarà una Dimostrazione internazionale, dalle ore 12.00, a Marienplatz, Monaco

NO WAR - Nell'ambito delle iniziative di mobilitazione internazionale contro la guerra che si terranno nei giorni 15-16 Febbraio 2003, un comitato di Italiani residenti nella circoscrizione consolare di San Francisco ha organizzato una manifestazione pacifica e non violenta di protesta contro il governo Berlusconi ed il suo appoggio alla campagna bellica statunitense contro l'Irak. Tale manifestazione inizierà alle ore 10:00 del 16 Febbraio 2003, presso la sede del Consolato Generale d'Italia al 2590 di Webster Street a San Francisco. Alla fine della manifestazione i partecipanti si uniranno alla marcia per la pace che si snoderà per le vie della città e al rally che si terrà al Civic Center di San Francisco. "Noi italiani residenti all'estero nella circoscrizione consolare di San Francisco ci uniamo a tutti coloro i quali oppongono la guerra contro l'Irak" questa l'affermazione presente nel comunicato rivolto al Console Generale d'Italia.

Corea del nord - Su un altro fronte di minacciosa belligeranza, il presidente USA Bush ha detto oggi che "tutte le opzioni sono aperte" per quanto riguarda le decisioni sulla crisi nucleare con la Corea del Nord. Indicando, così, che non è stata esclusa l'opzione militare, Bush ha tuttavia ribadito di avere ancora fiducia nella diplomazia. "Ritengo che si possa risolvere il problema con mezzi diplomatici", ha sottolineato il presidente. Dopo una conversazione telefonica con il presidente cinese Jiang Zemin, Bush ha detto che la Cina condivide con gli Usa e gli altri paesi della regione la responsabilità di far sì che la penisola coreana resti libera dalle armi nucleari.

GERMANIA - Le autorita' tedesche hanno rilasciato i tre attivisti islamici fermati ieri a Muenster e Minden (ovest della Germania) perche' sospettati di attivita' terroristica e della preparazione di attentati in Germania. Nel darne oggi notizia la portavoce della procura generale a Karlsruhe Frauke-Katrin Scheuten ha detto che nei loro confronti non vi erano gli estremi per un mandato di cattura, anche se a loro carico continueranno le indagini per sospetta appartenenza a un'organizzazione terroristica. Dopo il loro fermo i tre sospetti erano stati lungamente interrogati. Il rilascio e' avvenuto nella tarda serata di ieri. Nel corso dell'operazione antiterrorismo compiuta ieri, la polizia - su ordine della procura generale - aveva effettuato perquisizioni in sei edifici e sedi di associazioni islamiche a Muenster e Minden, raccogliendo un grande quantita' di materiale che ora verra' attentamente esaminata. La portavoce della procura ha sottolineato che al momento non esistono elementi per sostenere un coinvolgimento dei tre attivisti. E in Italia invece restano in carcere i cinque marocchini arrestati il 22 gennaio scorso in un casolare abbandonato di Badia Polesine e accusati di concorso nella detenzione di un chilo di esplosivo. E' stata questa la decisione del Tribunale del Riesame di Venezia, che ha così respinto le istanze del difensore. Le motivazioni del provvedimento saranno depositate entro i prossimi cinque giorni. Per domani è invece prevista a Napoli una manifestazione contro la criminalizzazione di migranti islamici. A riguardo ascoltiamo un servizio.

DALL'ITALIA

Brescia - QUESTA MATTINA E’ SCATTATO UN MAXI-RASTRELLAMENTO DI IMMIGRATI IN TUTTA LA CITTA’, IN NOME ALLA COSIDDETTA LOTTA ALLA MICROCRIMINALITA’. IMPONENTE IL DISPIEGAMENTO DI POLIZIA,CHE HA MILITARIZZATO LA CITTA’. 300 AGENTI, UNITA’ CINOFILE, ELICOTTERI. BLOCCHI STRADALI. FERMATE SISTEMATICAMENTE TUTTE LE AUTO CON A BORDO IMMIGRATI, PERQUISIZIONI CASA PER CASA, FERMI IN STAZIONE E SUGLI AUTOBUS. LE ZONE INTERESSATE DA QUESTA CACCIA ALL’IMMIGRATO SONO STATE IL CENTRO STORICO, LA ZONA DEL CARMINE, VIA MILANO, LA STAZIONE. L’OPERAZIONE SI E’ CONCLUSA IN MATTINATA. MOLTI IMMIGRATI SONO STATI PORTATI IN QUESTURA E GIA' IMBARCATI PER L'ESPULSIONE.

Napoli - Situazione abbastanza pesante questa mattina per l'ordine pubblico a Napoli a causa di una serie di manifestazioni dei disoccupati organizzati. Dopo l'occupazione dei binari della stazione centrale da parte di un migliaio di aderenti ai movimenti di lotta di Napoli ed Acerra, intorno alle 11 un centinaio di disoccupati ha occupato la cattedrale. Un altro gruppo di un centinaio di senza lavoro, invece, ha effettuando un corteo per le vie cittadine per dirigersi verso la Provincia e la prefettura. Davanti alla sede della Regione Campania, ha protestato un gruppo di addetti alla raccolta differenziata in attesa di una delibera che sblocchi delle competenze arretrate

PALERMO - Sono stati circa 20 mila i lavoratori che stamane a Palermo hanno partecipato alla manifestazione regionale, aderendo allo sciopero generale dell' Industria indetto dai sindacati, toccando il 100% nel polo petrolchimico di Gela e ai Cantieri navali di Palermo. Dietro lo striscione degli operai della Fiat di Termini Imerese che hanno aperto il corteo, c' erano le donne del coordinamento di Termini, gli elettrici di Gela, gli edili di Caltanissetta. Fra i manifestanti, anche gli operai della Raffineria di Milazzo, i pensionati di Catania della Cisl, il consiglio di fabbrica dell' Alenia, gli operai della Iter Ravennate. Le tute blu dei Cantieri navali sono invece partite da piazza Croci e in corteo hanno poi raggiunto piazza Indipendenza. . Tra gli striscioni, quelli delle operaie della ex Sigma di Libero Grassi e del polo tessile di Riesi, dei dipendenti dell' Enel, dei lavoratori dei trasporti, dell' indotto Fiat. Gli operai dell' Imesi di Carini, che lottano contro la vendita dello stabilimento decisa dal gruppo Ansaldo-Breda, hanno urlato slogan contro il vice ministro all' Economia Gianfranco Micciche' e contro il governatore Salvatore Cuffaro, chiedendo a gran voce la convocazione di un tavolo di confronto.


GR ORE 17.00

ESTERI

IRAQ

L'Italia e gli Stati Uniti condividono la stessa posizione sulla guerra in Iraq: lo ha detto il Ministro della Difesa Antonio Martino al termine dell'incontro avuto oggi con Donald Rumsfeld, in italia prima del vertice della nato a Monaco che inizierà domani. Una dichiarazione di belligeranza, dunque, che pone l'italia tra i paesi europei favorevoli all'uso della forza, anche in condfizioni non dettate dall'Onu. Martino ha anche sottolineato che l'ONU perderebbe la sua credibilità se la risoluzione adottata non venisse rispettata. Eppure le risoluzioni non rispettate dell'ONU sono decine, alcune delle quali nei confronti degli stessi Stati Uniti, di Israele, e di altri paesi, che sono sempre rimaste lettera morta, senza che questo abbia mai creato gli stessi problemi di credibilità. Ma l'europa continua ad avere posizioni discordanti tra loro: la questione irachena ha rimesso sul tappeto i problemi di tre anni fa, e mostra tutta la fragilità di una unificazione che è stata essenzialmente e comonica e mai politica. Ancora oggi, Francia e Germania hanno ribadito il loro impegno ad una soluzione diplomatica che eviti il ricorso alla guerra, confortati in questo dalle posizioni della Cina e parzialmente dalla Russia. La parola ora passa al vertice della Nato, di cui la maggior parte dei paesi dell'Unione fanno parte: anche in questa sede, verranno prese decisioni che potrebbero portare ad una ulteriore spaccatura.

E proprio a propositio del vertice di domani, già si annunciano le prime proteste, che faranno da preludio alle manifestazioni che in tutta europa e non solo si terranno contro la guerra il 15 febbraio. Venerdì, 7 febbraio 03 Manifestazione contro il ricevimento comunale per gli strateghi di guerra della NATO, ore 17.00, Marienplatz, Monaco Sabato, 8 febbraio 03 Dimostrazione internazionale, ore 12.00, Marienplatz, Monaco

Curiosità

L'agente segreto britannico autore del rapporto sull'arsenale di stermino ircheno, non e' poi tanto segreto e nemmeno tanto agente; non e' neppure britannico. Si chiama Ibrahim al-Marashi ed e' autore di una tesi di laurea pubblicata su una rivista specializzata che e' stata copiata parola per parola dal governo di Londra per dimostrare ai cittadini britannici e al mondo che Saddam Hussein mente agli ispettori Onu. L'operazione e' stata pero' scoperta e sbugiardata da Glen Rangwala, esperto di questioni irachene all'universita' di Cambridge, che ha riconosciuto come un plagio il testo divulgato da Downing Street su un sito web del governo. Imbarazzati funzionari britannici hanno dovuto riconoscere che il lavoro di copiatura e' stato talmente grossolano che nel rapporto sono stati riprodotti persino gli errori di stampa e i refusi dell'originale

Palestina

Il movimento integralista islamico Hamas e' pronto a mettersi alla guida del popolo palestinese. Lo ha affermato Mahmud Zahar, uno dei maSsimi dirigenti di Hamas, in una intervista pubblicata oggi dal quotidiano palestinese 'Al- Ayyam', edito in Cisgiordania. Il movimento islamico e' pronto ad assumere la leadership del popolo palestinese perche' ha le infrastrutture politiche, sociali e finanziarie per poterlo fare, ha affermato Zahar. Il dirigente islamico ha tuttavia aggiunto che Hamas intende realizzare questo ruolo attraverso le elezioni e un processo democratico e non con azioni di forza. Zahar ha anche escluso che il suo movimento metta fine agli attentati contro Israele. E' la prima volta che un esponente islamico di primo piano dichiara apertamente la volonta' di Hamas di porsi in alternativa all'Autorita' nazionale palestinese del presidente Yasser Arafat. Le dichiarazioni di Zahar giungono peraltro mentre Arafat sta cercando di riaffermare, attraverso i colloqui tra le fazioni palestinesi in corso da alcune settimane al Cairo, la propria leadership politica.

ITALIA

Brescia

QUESTA MATTINA A BRESCIA E’ SCATTATO UN MAXI-RASTRELLAMENTO DI IMMIGRATI IN TUTTA LA CITTA’, IN NOME ALLA COSIDDETTA LOTTA ALLA MICROCRIMINALITA’. IMPONENTE IL DISPIEGAMENTO DI POLIZIA,CHE HA MILITARIZZATO LA CITTA’. 300 AGENTI, UNITA’ CINOFILE, ELICOTTERI. BLOCCHI STRADALI. FERMATE SISTEMATICAMENTE TUTTE LE AUTO CON A BORDO IMMIGRATI, PERQUISIZIONI CASA PER CASA, FERMI IN STAZIONE E SUGLI AUTOBUS. LE ZONE INTERESSATE DA QUESTA CACCIA ALL’IMMIGRATO SONO STATE IL CENTRO STORICO, LA ZONA DEL CARMINE, VIA MILANO, LA STAZIONE. L’OPERAZIONE SI E’ CONCLUSA IN MATTINATA. MOLTI IMMIGRATI SONO STATI PORTATI IN QUESTURA E GIA' IMBARCATI PER L'ESPULSIONE.

Il coordinamento Immigrati in Lotta, il centro sociale Magazzino 47 ed il gruppo Lavoro-Immigrazione del Brescia Social Forum, esprimono in un comunicato stampa "indignazione e protesta per il maxi rastrellamento di questa mattina avvenuto in diverse zone della citta'. La questura - si legge nel comunicato - ha detto che si e' trattato di un'operazione contro la criminalita' e l'immigrazione clandestina. Noi sosteniamo che in realta' e' stata una operazione repressiva e propagandistica contro gli immigrati, fondata su una pericolosa quanto xenofoba equazione che considera tutti gli immigrati come potenziali criminali". A riprova sarebbe il fatto che sono state perquisite solo le abitazioni degli immigrati, anche di famiglie con bambini, e non le abitazioni di italiani. Le diverse realta' organizzano quindi "per la gravita' di questa operazione repressiva e contro questa gravissima iniziativa di persecuzione etnica" un presidio per domani mattina alle 10 in piazza del Duomo davanti alla Prefettura, per chiedere il rilascio subito del permesso di soggiorno per chi ha fatto domanda di sanatoria.

Napoli

Situazione abbastanza pesante questa mattina per l'ordine pubblico a Napoli a causa di una serie di manifestazioni dei disoccupati organizzati. Dopo l'occupazione dei binari della stazione centrale da parte di un migliaio di aderenti ai movimenti di lotta di Napoli ed Acerra, intorno alle 11 un centinaio di disoccupati ha occupato la cattedrale. Un altro gruppo di un centinaio di senza lavoro, invece, sta effettuando un corteo per le vie cittadine per dirigersi verso la Provincia e la prefettura. Davanti alla sede della Regione Campania, protesta un gruppo di addetti alla raccolta differenziata in attesa di una delibera che sblocchi delle competenze arretrate. Intanto, continuano a protestare i due appartenenti alla ex lista per il reddito minimo di inserimento, che questa mattina sono saliti sul cornicione del museo archeologico

Palermo

Sono stati circa 20 mila i lavoratori che stamane a Palermo hanno partecipato alla manifestazione regionale, aderendo allo sciopero generale dell' Industria indetto dai sindacati, toccando il 100% nel polo petrolchimico di Gela e ai Cantieri navali di Palermo. Circa 100 pullman sui 250 previsti, provenienti da Ragusa, Caltagirone ed Enna, sono rimasti bloccati a causa del maltempo e della neve, cosi' come alcuni mezzi che erano partiti da Catania e Caltanissetta. Dietro lo striscione degli operai della Fiat di Termini Imerese che hanno aperto il corteo, c' erano le donne del coordinamento di Termini, gli elettrici di Gela, gli edili di Caltanissetta. Fra i manifestanti, anche gli operai della Raffineria di Milazzo, i pensionati di Catania della Cisl, il consiglio di fabbrica dell' Alenia, gli operai della Iter Ravennate. Le tute blu dei Cantieri navali sono invece partite da piazza Croci e in corteo hanno poi raggiunto piazza Indipendenza. . Tra gli striscioni, quelli delle operaie della ex Sigma di Libero Grassi e del polo tessile di Riesi, dei dipendenti dell' Enel, dei lavoratori dei trasporti, dell' indotto Fiat. Gli operai dell' Imesi di Carini, che lottano contro la vendita dello stabilimento decisa dal gruppo Ansaldo-Breda, hanno urlato slogan contro il vice ministro all' Economia Gianfranco Micciche' e contro il governatore Salvatore Cuffaro, chiedendo a gran voce la convocazione di un tavolo di confronto

Ore 13.30

Proposta di Sommario

Nuova risoluzione al consiglio di sicurezze richiesta dalla Gran Bretagna

La russia non vuole una seconda risoluzione

GERMANIA, RILASCIATI TRE ISLAMICI FERMATI

AFGHANISTAN: AMERICANI SOTTO TIRO A EST, BATTAGLIA PRESSO BAGRAM

SCIOPERO GENERALE SICILIA, OPERAI FIAT APRONO CORTEO

DISOCCUPATI A NAPOLI OCCUPANO LA CATTEDRALE

Brescia rastrellamenti conto gli stranieri

WTO: GLI USA BLOCCANO L'ACCESSO AI FARMACI PER I PAESI POVERI

La Gran Bretagna dovrebbe presentare una nuova risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu subito dopo il prossimo rapporto dei capi degli ispettori, in programma per il 14 febbraio, in cui si autorizzerebbe l'uso della forza militare contro l'Iraq, secondo fonti diplomatiche americane e britanniche al Palazzo di Vetro. Il presidente americano George W. Bush ha detto in serata, in una dichiarazione, che accoglierebbe favorevolmente una nuova risoluzione a patto, pero', che sia seguita in tempi brevi a un intervento contro Saddam Hussein. La partita e' chiusa, ha detto Bush, lasciando capire di non considerare necessaria l'approvazione della Nazioni Unite per fare la guerra contro l'Iraq. Non e' al momento possibile calcolare il numero di voti favorevoli che riceverebbe una nuova risoluzione o se il documento conterrebbe un ultimatum a Saddam con una nuova scadenza per disarmare. Francia, Russia e Cina guidano una maggioranza in seno al Consiglio favorevole a prolungare le ispezioni e risolvere la crisi con mezzi pacifici. In serata l'ambasciatore francese all'Onu Jean Marc de La Sabliere ha detto che non e' giunto il momento per una nuova risoluzione

IRAQ: PER RUSSIA NON CI VUOLE NUOVA RISOLUZIONE ORA Crediamo che non ci siano le basi per adottare una risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che apra' la strada all'uso della forza contro l'Iraq. Lo ha dichiarato oggi, a Mosca, il Ministro degli esteri russo, Sergei Ivanov. Ivanov ha chiarito che la Russia si opporra' a un simile sbocco. Tale posizione russsa era gia' stata espressa all'Onu dal ministro degli esteri russo Igor Ivanov e dallo stesso presidente Vladimir Putin nei suoi colloqui col premier italiano Silvio Berlusconi. Fedotov, come gia' Ivanov e Putin, ha detto che Mosca non puo' escludere che saranno discusse e votate una o piu' risoluzioni al Consiglio di Sicurezza, ma non nelle fase attuale. Ulteriori passi del Consiglio di Sicurezza sull'Iraq dipenderanno dal contenuto dei rapporti che faranno il capo degli ispettori Hans Blix e dell'Aiea Mohammed Al Baradei sui risultati del loro futuro viaggio a Baghdad. Fedotov ha detto che Mosca non intende cambiare linea sull'Iraq e punta attraverso l'Onu a far si che qualsiasi decisione o risoluzione sia volta al regolamento del problema iracheno e non ad aggravarlo

Le autorita' tedesche hanno rilasciato i tre attivisti islamici fermati ieri a Muenster e Minden (ovest della Germania) perche' sospettati di attivita' terroristica e della preparazione di attentati in Germania. Nel darne oggi notizia la portavoce della procura generale a Karlsruhe Frauke-Katrin Scheuten ha detto che nei loro confronti non vi erano gli estremi per un mandato di cattura, anche se a loro carico continueranno le indagini per sospetta appartenenza a un'organizzazione terroristica. Dopo il loro fermo i tre sospetti erano stati lungamente interrogati. Il rilascio e' avvenuto nella tarda serata di ieri. Nel corso dell'operazione antiterrorismo compiuta ieri, la polizia - su ordine della procura generale - aveva effettuato perquisizioni in sei edifici e sedi di associazioni islamiche a Muenster e Minden, raccogliendo un grande quantita' di materiale che ora verra' attentamente esaminata. La portavoce della procura ha sottolineato che al momento non esistono elementi per sostenere un coinvolgimento dei tre attivisti islamici fermati nella preparazione degliattentati dell'11 settembre negli Usa. Uno dei tre attivisiti, e' stato precisato, e' un predicatore egiziano di 36 anni, un secondo un tedesco di Muenster convertitosi all'islam. Secondo i sospetti avanzati in un primo momento, i due avrebbero avuto contatti con i piloti suicidi della cellula islamica di Amburgo

AFGHANISTAN: AMERICANI SOTTO TIRO A EST, BATTAGLIA PRESSO BAGRAM

Kabul, 7 feb. - Si e' concluso con l'arresto di numerosi assalitori uno scontro a fuoco ingaggiato in mattinata da soldati delle forze speciali Usa nell'Afghanistan orientale. Dopo aver ricevuto dai servizi d'intelligence segnalazioni di attivita' sospette, i militari americani stavano ispezionando alcune costruzioni a sud-est di Gardez allorche' sono finiti sotto il tiro di armi leggere e mitragliatrici; hanno risposto, ma senza che si registrassero feriti da nessuna delle due parti. Si tratta di un'area non lontana dal distretto di Khowst, ove dalla meta' di marzo diverra' operativa la task-force 'Nibbio' degli alpini italiani. La sparatoria e' stata riferita dal portavoce del contingente statunitense, colonnello Roger King, il quale ha precisato che i commilitoni avevano anche chiesto appoggio aereo, ma che poi in concreto non e' stato loro necessario. King parlava dalla base aerea di Bagram, una quarantina di chilometri a nord di Kabul, ove ha sede il comando Usa; e ha reso noto che ieri essa stessa era stata sfiorata da una violenta battaglia tra fazioni afghane rivali. Queste ultime si stavano combattendo con mortai e lanciagranate ma, ha precisato il portavoce Usa, senza che nemmeno un colpo fosse esploso in direzione della base. Soldati della coalizione anti-terrorismo hanno lanciato in aria razzi illuminanti mentre si levavano in volo elicotteri d'assalto Apache inviati a osservare la situazione; a quel punto, i combattimenti sono cessati. Coinvolti a quanto pare sono state le milizie del governatore di Kandahar, Khalid Pashtun, e "altre fazioni" che pero' non e' per il momento stato possibile identificare.

INDUSTRIA: SCIOPERO IN SICILIA; E' PARTITO IL CORTEO

- E' partito pochi minuti fa da piazza Marina il corteo dei lavoratori che partecipano allo sciopero generale dell'industria proclamato unitariamente da Cgil, Cisl e Uil. Secondo una prima stima fatta da , responsabile organizzativo della Cgil Sicilia, sarebbero circa 10 mila le persone in corteo. Piu' di 5 mila -ha spiegato- sono arrivati da tutta la Sicilia a bordo di 100 pullman, mentre gli altri 5 mila sono della provincia di Palermo. Nella mattinata sono attesi altri 50 pullman rimasti bloccati dalla neve. Un centinaio di mezzi non riescono a raggiungere il capoluogo siciliano a causa della neve. Ad aprire il corteo sono i lavoratori della Fiat di Termini Imerese, che sono circa 300. I manifestanti, che stanno percorrendo corso Vittorio Emanuele raggiungeranno piazza Indipendenza, a pochi passi dalla sede dell'assemblea regionale siciliana, dove i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil della Sicilia terranno dei comizi.

DISOCCUPATI A NAPOLI OCCUPANO LA CATTEDRALE Situazione abbastanza pesante questa mattina per l'ordine pubblico a Napoli a causa di una serie di manifestazioni dei disoccupati organizzati. Dopo l'occupazione dei binari della stazione centrale da parte di un migliaio di aderenti ai movimenti di lotta di Napoli ed Acerra, intorno alle 11 un centinaio di disoccupati ha occupato la cattedrale. Un altro gruppo di un centinaio di senza lavoro, invece, sta effettuando un corteo per le vie cittadine per dirigersi verso la Provincia e la prefettura. Davanti alla sede della Regione Campania, protesta un gruppo di addetti alla raccolta differenziata in attesa di una delibera che sblocchi delle competenze arretrate. Intanto, continuano a protestare i due appartenenti alla ex lista per il reddito minimo di inserimento, che questa mattina sono saliti sul cornicione del museo archeologico

Brescia rastrellamenti conto gli stranieri

QUESTA MATTINA A BRESCIA E’ SCATTATO UN MAXI-RASTRELLAMENTO DI IMMIGRATI IN TUTTA LA CITTA’, IN NOME ALLA COSIDDETTA LOTTA ALLA MICROCRIMINALITA’. IMPONENTE IL DISPIEGAMENTO DI POLIZIA,CHE HA MILITARIZZATO LA CITTA’. 300 AGENTI, UNITA’ CINOFILE, ELICOTTERI. BLOCCHI STRADALI. FERMATE SISTEMATICAMENTE TUTTE LE AUTO CON A BORDO IMMIGRATI, PERQUISIZIONI CASA PER CASA, FERMI IN STAZIONE E SUGLI AUTOBUS. LE ZONE INTERESSATE DA QUESTA CACCIA ALL’IMMIGRATO SONO STATE IL CENTRO STORICO, LA ZONA DEL CARMINE, VIA MILANO, LA STAZIONE. L’OPERAZIONE SI E’ CONCLUSA IN MATTINATA. MOLTI IMMIGRATI SONO STATI PORTATI IN QUESTURA E GIA' IMBARCATI PER L'ESPULSIONE.

SAREBBERO GIUNTI IN ITALIA A BORDO DI UN TIR (ANSA) - PESCARA, 7 FEB - Diciotto clandestini, di tre nazionalita' diverse (iracheni, afghani e bangladesi), sono stati trovati abbandonati ieri sera presso la stazione ferroviaria di Montesilvano (Pescara). La presenza degli extracomunitari, tutti uomini maggiorenni, e' stata segnalata ai Carabinieri della locale Compagnia da una telefonata anonima. Giunti sul posto i militari hanno portato i clandestini - 12 iracheni, quattro afghani e due bangladesi - in caserma, dove sono stati rifocillati. Secondo il racconto fornito, in un inglese stentato, dagli extracomunitari, ad abbandonarli nei pressi della stazione sarebbe stato l'autista di un tir a bordo del quale avevano compiuto il viaggio. Stamani, dopo avere trascorso la notte in caserma, gli extracomunitari sono stati accompagnati presso la Questura di Pescara per accertamenti e gli eventuali provvedimenti di espulsione.

WTO: GLI USA BLOCCANO L'ACCESSO AI FARMACI PER I PAESI POVERI

Proseguono a ritmi serrati i negoziati per l'accesso ai farmaci da parte dei Paesi poveri nonostante, proprio questa settimana, gli Usa si sono detti contrari a fissare scadenze artificiali per stabilire , in seno alla Wto, un dispositivo ad hoc. Come si ricordera' lo scorso 20 dicembre gli Stati Uniti si erano opposti ad un sistema di esenzione, sostenuto invece dagli altri 143 Paesi membri della Wto, che avrebbe consentito ai Paesi poveri senza capacita' di produzione farmaceutica, di importare copie di farmaci a basso prezzo. Come si ricordera' l'Unione Europea ha suggerito che i Paesi importatori del Sud del mondo possano consultare l'Organizzazione mondiale della Sanita' (Oms) al fine di determinare se una certa malattia - che non sia compresa nell'elenco delle 23 individuate ed automaticamente coperte dal futuro meccanismo - sia o meno un problema di salute nazionale che consenta di ricorrere al sistema di esenzione. Gli Stati Uniti hanno espresso il timore che i farmaci contro l'asma, il cancro, il diabete o l'obesita', o addirittura lo stesso viagra, possano beneficiare di questo sistema di deroga ai diritti dei brevetti. Si tratta di una discussione molto complicata - secondo il rappresentate americano - visto che la maggior pare della ricerca farmaceutica e' effettuata negli Usa, piuttosto che in Europa. E secondo gli americani e' dunque cruciale, non solo per la loro industria, ma anche per la salute mondiale, mantenere questa capacita' di ricerca. Sempre nei giorni scorsi il Brasile ha rifiutato di accettare il compromesso avanzato dall'Ue sull'accesso ai farmaci per i Paesi poveri visto che secondo il Paese carioca la proposta comunitaria non mantiene lo spirito della dichiarazione di Doha sottoscritta in occasione della riunione della Wto nel 2001. Secondo il Brasile quell'accordo non puo' essere alterato.

Ore 9.30

Proposta di Sommario

Nuova risoluzione al consiglio di sicurezze richiesta dalla Gran Bretagna

La ru4ssia non vuole una seconda risoluzione

La francia continua ad opporsi

prime crepe nel PT di Lula

Lavoro e articolo 18

Operazione contro gli immigrati a Brescia

La Gran Bretagna dovrebbe presentare una nuova risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell'Onu subito dopo il prossimo rapporto dei capi degli ispettori, in programma per il 14 febbraio, in cui si autorizzerebbe l'uso della forza militare contro l'Iraq, secondo fonti diplomatiche americane e britanniche al Palazzo di Vetro. Il presidente americano George W. Bush ha detto in serata, in una dichiarazione, che accoglierebbe favorevolmente una nuova risoluzione a patto, pero', che sia seguita in tempi brevi a un intervento contro Saddam Hussein. La partita e' chiusa, ha detto Bush, lasciando capire di non considerare necessaria l'approvazione della Nazioni Unite per fare la guerra contro l'Iraq. Non e' al momento possibile calcolare il numero di voti favorevoli che riceverebbe una nuova risoluzione o se il documento conterrebbe un ultimatum a Saddam con una nuova scadenza per disarmare. Francia, Russia e Cina guidano una maggioranza in seno al Consiglio favorevole a prolungare le ispezioni e risolvere la crisi con mezzi pacifici. In serata l'ambasciatore francese all'Onu Jean Marc de La Sabliere ha detto che non e' giunto il momento per una nuova risoluzione

IRAQ: PER RUSSIA NON CI VUOLE NUOVA RISOLUZIONE ORA Crediamo che non ci siano le basi per adottare una risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che apra' la strada all'uso della forza contro l'Iraq. Lo ha dichiarato oggi, a Mosca, il Ministro degli esteri russo, Sergei Ivanov. Ivanov ha chiarito che la Russia si opporra' a un simile sbocco. Tale posizione russsa era gia' stata espressa all'Onu dal ministro degli esteri russo Igor Ivanov e dallo stesso presidente Vladimir Putin nei suoi colloqui col premier italiano Silvio Berlusconi. Fedotov, come gia' Ivanov e Putin, ha detto che Mosca non puo' escludere che saranno discusse e votate una o piu' risoluzioni al Consiglio di Sicurezza, ma non nelle fase attuale. Ulteriori passi del Consiglio di Sicurezza sull'Iraq dipenderanno dal contenuto dei rapporti che faranno il capo degli ispettori Hans Blix e dell'Aiea Mohammed Al Baradei sui risultati del loro futuro viaggio a Baghdad. Fedotov ha detto che Mosca non intende cambiare linea sull'Iraq e punta attraverso l'Onu a far si che qualsiasi decisione o risoluzione sia volta al regolamento del problema iracheno e non ad aggravarlo.

Attraverso il suo primo ministro Jean-Pierre Raffarin, in visita ufficiale in India, la Francia ha ribadito una volta di piu' la propria contrarieta' all'uso della forza per risolvere la crisi irachena, su cui invece insistono gli Stati Uniti. Parlando con i giornalisti a New Delhi prima di incontrare l'omologo indiano, Atal Bihar Vajpayee, Raffarin ha osservato come la posizione dei due Paesi, a proposito dell'eventualita' di un intervento armato Usa contro l'Iraq, sia "estremamente simile". Quindi ha sottolineato: "Penso sia importante che Francia e India esprimano un messaggio congiunto a favore della pace". Le autorita' di New Delhi, che con Baghdad intrattengono tradizionalmente rapporti molto stretti, hanno a loro volta manifestato in varie occasioni la loro opposizione a un conflitto scatenato unilateralmente. Ieri Raffarin da Bangalore aveva affermato che le nuove prove a carico di Saddam Hussein in tema di armi di distruzione di massa, presentate martedi' al Consiglio di Sicurezza dal segretario di Stato americano Colin Powell, debbono essere adesso passate agli ispettori delle Nazioni Unite, giacche' spetta a essi valutare tutti gli elementi pertinenti e poi riferire al Consiglio

SEGNALI DI ROTTURA ALL?INTERNO DEL PARTITO DEL PRESIDENTE LULA Cominciano ad emergere i primi malcontenti in seno allo stesso Partito dei lavoratori (Pt), nei confronti della nuova amministrazione brasiliana. Nell?ambito dello schieramento del presidente Luiz In?o Lula da Silva le divisioni tra l?ala ?moderata? e quella ?radicale? sono sempre pi??lesi. Se la prima ? guidata dal ministro delle finanze Antonio Palocci ? rappresenta di fatto la base su cui poggia la politica economica di Lula, la seconda ? capeggiata dalla senatrice Helo? Helena ? non ??accordo con la linea di austerit?ssunta dal nuovo esecutivo. La considera, infatti, una continuazione di quella del governo precedente, guidato da Fernando Henrique Cardoso. La situazione si ?atta sempre pi??sa negli ultimi giorni quando ?tata ventilata l?ipotesi di espellere i ?radicali? ? considerati ormai ?dissidenti?- dal partito. La scorsa fine settimana Palocci ?tato pesantemente criticato per essersi dimostrato disponibile ad accogliere le raccomandazioni del Fondo monetario internazionale (Fmi) su nuovi tagli alla spesa pubblica. I ?radicali? hanno accusato il ministro di aver adottato ?una politica economica neoliberale, contraria agli stessi fondamenti del Pt?. Questi ha replicato invitando i suoi detrattori a ?leggersi il programma del partito che ha ottenuto l?appoggio della maggioranza dei brasiliani. Il governo ? ha detto - manterr??impegno preso in campagna elettorale? [FB]

LAVORO: SACCONI, E' STATO SCIOLTO UN NODO (PER RELAZIONI INDUSTRIALI, VIA AL MODELLO BILATERALE ( La riforma del lavoro, precisa ancora Sacconi, vuole favorire un nuovo modello di relazioni industriali, basate su un impianto partecipativo che si puo' realizzare solo sviluppando la bilateralita' sui temi che riguardano le risorse umane, il collocamento, la sicurezza, la certificazione dei rapporti di lavoro. Quanto al referendum, il governo invitera' i cittadini a votare 'no' e non modifichera' l'intesa gia' raggiunta nel Patto per l'Italia. Per l'articolo 18, il 18 febbraio comincia l'iter di un provvedimento di legge, frutto del Patto per l'Italia sottoscritto da 36 organizzazioni. L'articolo 18 -afferma ancora Sacconi- non e' stato toccato: la norma concordata con le forze sociali, tranne la Cgil, e' piuttosto un incentivo alla crescita dimensionale delle imprese

D'AMATO, E' REGOLAMENTO CONTI NELLA SINISTRA = INIZIATIVA PURAMENTE POLITICA Roma, 7 feb. (Adnkronos) - Il referendum sull'articolo 18 e' una iniziativa puramente politica. Un regolamento di conti all'interno dello schieramento politico di sinistra. Rischia di turbare il clima positivo di confronto sociale che si e' stabilito. Lo afferma in una lunga intervista al Corriere della Sera il leader di Confindustria Antonio D'Amato, secondo il quale riusciremo certamente a superare questa difficolta'. In ogni caso gli italiani sapranno essere ragionevoli. Del resto lo hanno gia' dimostrato con il referendum sulla scala mobile. Dopo la riforma del mercato del lavoro, il prossimo passo, prosegue D'Amato, sono le modifiche all'articolo 18 e le altre misure nel disegno di legge 848 bis all'esame del Parlamento. Sono norme che vogliono modificare una situazione che ha impedito e condizionato la crescita dell'impresa. Il fatto importante e' che, con il governo e la parte responsabile del sindacato, riforme di questa portata sono giunte a destinazione in un anno e mezzo. Negli ultimi dieci anni -conclude D'Amato- grandi riforme del mercato del lavoro non sono state possibili per una impropria e malintesa cultura del consenso di tutti i partecipanti al tavolo delle trattative.

E' in corso da questa notte una vasta operazione della polizia di Brescia per a contrastare l'immigrazione clandestina, la prostituzione e lo spaccio di sostanze stupefacenti, nelle zone della stazione, di via Milano e del quartiere del Carmine. Piu' di 300 gli uomini impiegati in controlli ad esercizi pubblici e in perquisizioni di abitazioni con blocchi di interi edifici. Alle 11 di questa mattina in Questura saranno resi noti i dati dell'operazione