Un emissario dell'Amministrazione americana e' partito in serata da Washington alla volta di Londra nel tentativo di rimettere in moto il processo di pace in Medioriente. William Burns, sottosegretario di stato per gli affarmi mediorientali, si incontra a Londra con colleghi della Russia, dell'Unione europea e delle Nazioni unite per lavorare alla cosiddetta tracciata dal Quartetto di mediatori che dovrebbe portare alla creazione di uno stato palestinese entro il 2005. Il Dipartimento di stato ha accolto come passo serio verso le riforme la decisione del presidente dell'Anp Yasser Arafat di nominare un primo ministro. L'Amministrazione Bush aveva promesso, mentre cercava di ottenere appoggi per una campagna militare contro Saddam Hussein, di intensificare la diplomazia per il Medio Oriente dopo le elezioni in Israele. Israele e l'Autorita' nazionale palestinese hanno inviato delegazioni a Londra per incontrare i membri del Quartetto

Un attivista di Hamas e' stato ucciso nella notte da soldati israeliani, che avevano assediato la sua abitazione in Cisgiordania. Lo ha riferito un portavoce militare.

Ennesimo raid aereo anglo-americano in una delle due 'no fly-zones' alle estremita' settentrionale e meridionale dell'Iraq, il settimo nell'arco degli ultimi dieci giorni. Questa volta e' stata distrutta con bombe a guida laser lanciate dai jet alleati una postazione mobile di primo avvistamento radar nei pressi di Ar Rutbah, circa 400 chilometri a sud-ovest di Baghdad. Lo hanno reso noto fonti del Comandi Centrale Usa, secondo cui la postazione e' stata attaccata dopo che gli iracheni l'avevano spostata all'interno della suddetta zona meridionale d'interdizione al volo, "ove costituiva una minaccia per le forze della coalizione"

Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha inaugurato ieri i lavori del Congresso annunciando un patto unitario di collaborazione fra governo e parlamento per costruire assieme il Brasile dei nostri sogni. Lula ha esortato i parlamentari a mostrare “ragione, comprensione e unità” per arrivare al più presto all’approvazione di due riforme considerate indispensabili per il Paese sudamericano: quella previdenziale e quella tributaria. Le sfide e l'aspettativa che pesano su di noi sono enormi, per questo non sono venuto qui per chiedere asservimento o sottomissione. Sono venuto qui per proporre una partnership”, ha sottolineato il capo dello Stato. “Questa è l'ora – ha aggiunto - che ogni brasiliano e ogni brasiliana pensi meno a sé e più al Paese”. Nel suo intervento – ritenuto ‘storico’, dal momento che prima d’ora nessun presidente brasiliano democraticamente eletto aveva mai partecipato di persona alla riapertura del parlamento dopo le ferie estive – Lula ha anche auspicato un Mercosur (Mercato comune dei Paesi del Cono Sud) “ricostruito e un continente sudamericano più unito”. Prima di lui solo il dittatore Getulio Vargas e l'ex capo dello Stato José Sarney avevano tenuto una sorta di discorso sullo ‘stato dell’unione’ davanti al Congresso.

Inizierà domani a Taranto l’annunciato processo a PeaceLink, citata per danni da un consulente Nato che ha chiesto un risarcimento di 50mila euro per la pubblicazione (citando le fonti e in versione integrale) nel sito Internet http://www.peacelink.it di un appello ambientalista in cui compariva anche il suo nome tra i 69 firmatari. Saranno presenti – in qualità di citati in giudizio - Alessandro Marescotti (Taranto), Giovanni Pugliese (Statte) e Marina Berati (Torino). Interverrà anche padre Michele Stragapede, missionario comboniano di Bari, componente dei Comitato dei garanti che, in caso di vittoria di PeaceLink, destinerà ai bambini di strada africani la somma che l’associazione sta raccogliendo per potersi assicurare un futuro se uscisse sconfitta dal processo. Anche padre Gianni Capaccioni, superiore della comunità dei missionari Comboniani di Bari, sarà presente per dare solidarietà e testimoniare l'impegno di PeaceLink a favore della pace. Alle ore 11:00, al di fuori del cancello del Tribunale (Via Marche) gli esponenti di PeaceLink saranno disponibili a rispondere alle domande dei giornalisti. Alle 12:00 PeaceLink consegnerà alla Procura della Repubblica, nelle mani del dott. Franco Sebastio, la bandiera della pace. Va ricordato che la denuncia contro PeaceLink è arrivata a tre anni dalla pubblicazione (sul sito di PeaceLink e nella mailing-list), il 10 febbraio 2000, del testo completo del ‘Manifesto per un forum ambientalista’, contenente prese di posizione contro la politica antiecologista e militarista degli Stati Uniti e della Nato. Tra i firmatari del documento ambientalista compare anche il consulente Nato che però, nel novembre del 2002, due anni e nove mesi dopo, ha dichiarato di non avere mai sottoscritto l’appello, citando in giudizio i responsabili dell’associazione. Peacelink è un’associazione di volontariato dell'informazione che dal 1992 offre una alternativa ai messaggi proposti dai grandi gruppi editoriali e televisivi. Il cartello telematico collabora con associazioni di volontariato, insegnanti, educatori ed operatori sociali che si occupano di Pace, nonviolenza, diritti umani, liberazione dei popoli oppressi, rispetto dell'ambiente e libertà di espressione. Tutti i volontari di PeaceLink svolgono il loro lavoro a titolo puramente gratuito, per dare voce a chi non ha voce.

Palesrtina

Dopo l'uccisione ieri di un militante di Hames Israele ha iniziato la sua campagna preventiva di arresti nel timore di una reazione da parte palestinese. E lo ha fatto nella nottata uccidendoi un altro militante, nel corso di un rastrellamento

Tre donne palestinesi sono state catturate la scorsa notte da soldati israeliani nella zona di Betlemme, secondo quanto ha riferito la radio militare. La loro affiliazione politica non e' stata precisata. La emittente ha aggiunto che i servizi segreti israeliani hanno ricevuto preoccupanti informazioni relative alle imminenza di decine di attentati palestinesi. In particolare si guarda con attenzione alle attivita' di Hamas - ha rilevato la radio delle forze armate - dopo la uccisione avvenuta ieri a Gaza di un dirigente del braccio armato di quella organizzazione, Riad Abu Zeid. Stamane un altro membro del braccio armato di Hamas e' stato ucciso a Yatta, in Cisgiordania, mentre - secondo la versione israeliana - cercava di sottrarsi alla cattura

Corea Va assumendo di ora in ora proporzioni sempre piu' tragiche il bilancio di un incendio, con ogni probabilita' doloso, divampato nella stazione della metropolitana di Joongang a Taegu, terza citta' per importanza della Corea del Sud: al momento il numero dei morti accertati e' di almeno 27, anche se i cadaveri finora recuperati sono una quindicina; 128 sono i feriti e mancano ancora all'appello tra le dodici e le venti persone. Fumo e fiamme stanno impedendo ai vigili del fuoco di operare a pieno regime, e dunque non si esclude che altre vittime vadano ad aggiungersi al computo. Sarebbe un uomo di 56 anni, identificato dagli inquirenti come Kim Dae-hwan, ad aver appiccato il rogo: stando a testimoni oculari, avrebbe incendiato un cartone per il latte pieno di liquido infiammabile e lo avrebbe poi scagliato all'interno di uno dei sei vagoni del convoglio che stava transitando per la stazione; anch'egli avrebbe riportato ustioni. Arrestato, e' attualmente sottoposto a interrogatorio La Corea del Nord ha minacciato oggi di ritirarsi dall'armistizio che nel 1953 mise fine alla guerra di Corea, se gli gli Stati Uniti decideranno l'avvio di sanzioni contro Pyongyang. Con una dichiarazione diffusa dall'agenzia stampa ufficiale Kcna, l'esercito nordcoreano ha affermato che se gli Stati Uniti violeranno l'armistizio la Corea del Nord non si riterra' piu' vincolata da quell'accordo. Il comunicato giunge all'indomani di un articolo pubblicato sul New York Times, secondo il quale gli Stati Uniti stanno mettendo a punto un piano per sanzioni contro Pyongyang, nel caso la crisi nucelare dovesse aggravarsi. Fra le misure prese in considerazione, un blocco navale americano per impedire l'esportazione di missili e materiale nucleare nordcoreano verso altri paesi, uno stop alle rimesse degli emigrati dal Giappone e misure contro il traffico di droga dalla Corea del Nord. Pyongyang ha gia' dichiarato in passato che considererebbe il varo di sanzioni come un atto di guerra. Nonostante la minaccia del regime nord-coreano di abbandonare unilateralmente l'armistizio del '53 che pose fine alla sanguinosa guerra nella penisola asiatica, e malgrado la crisi nucleare tuttora in atto dopo la uscita di Pyongyang dal Trattato di Non Proliferazione del 1970, secondo la Corea del Sud non sussiste il pericolo di un nuovo conflitto. Lo ha dichiarato Kim Dae-jung, presidente sud-coreano uscente, nel corso di una riunione di gabinetto. Kim ha sottolineato come gli atteggiamenti dei bellicosi vicini abbiano costretto il suo esecutivo a prendere in considerazione la eventualita' di un riaccendersi delle ostilita', nonche' le potenziali conseguenze che ne deriverebbero non soltanto per la pace e la sicurezza ma altresi' per l'economia nazionale. "La mia conclusione", ha proseguito il leader di Seul, "e' che io penso il pericolo di guerra sulla penisola coreana sia ridotto, anzi", si e' affrettato ad aggiungere, "di fatto, inesistente". Kim ha poi ripetuto l'appello perche' abbiano luogo al piu' presto negoziati diretti tra il Nord e gli Stati Uniti, ricordando come il presidente americano George W. Bush in piu' occasioni abbia escluso un'invasione dell'ultimo Paese comunista al mondo.

Processi

Inizierà domani a Taranto l’annunciato processo a PeaceLink, citata per danni da un consulente Nato che ha chiesto un risarcimento di 50mila euro per la pubblicazione (citando le fonti e in versione integrale) nel sito Internet http://www.peacelink.it di un appello ambientalista in cui compariva anche il suo nome tra i 69 firmatari. Saranno presenti – in qualità di citati in giudizio - Alessandro Marescotti (Taranto), Giovanni Pugliese (Statte) e Marina Berati (Torino). Interverrà anche padre Michele Stragapede, missionario comboniano di Bari, componente dei Comitato dei garanti che, in caso di vittoria di PeaceLink, destinerà ai bambini di strada africani la somma che l’associazione sta raccogliendo per potersi assicurare un futuro se uscisse sconfitta dal processo. Anche padre Gianni Capaccioni, superiore della comunità dei missionari Comboniani di Bari, sarà presente per dare solidarietà e testimoniare l'impegno di PeaceLink a favore della pace. Alle ore 11:00, al di fuori del cancello del Tribunale (Via Marche) gli esponenti di PeaceLink saranno disponibili a rispondere alle domande dei giornalisti. Alle 12:00 PeaceLink consegnerà alla Procura della Repubblica, nelle mani del dott. Franco Sebastio, la bandiera della pace. Va ricordato che la denuncia contro PeaceLink è arrivata a tre anni dalla pubblicazione (sul sito di PeaceLink e nella mailing-list), il 10 febbraio 2000, del testo completo del ‘Manifesto per un forum ambientalista’, contenente prese di posizione contro la politica antiecologista e militarista degli Stati Uniti e della Nato. Tra i firmatari del documento ambientalista compare anche il consulente Nato che però, nel novembre del 2002, due anni e nove mesi dopo, ha dichiarato di non avere mai sottoscritto l’appello, citando in giudizio i responsabili dell’associazione. Peacelink è un’associazione di volontariato dell'informazione che dal 1992 offre una alternativa ai messaggi proposti dai grandi gruppi editoriali e televisivi. Il cartello telematico collabora con associazioni di volontariato, insegnanti, educatori ed operatori sociali che si occupano di Pace, nonviolenza, diritti umani, liberazione dei popoli oppressi, rispetto dell'ambiente e libertà di espressione. Tutti i volontari di PeaceLink svolgono il loro lavoro a titolo puramente gratuito, per dare voce a chi non ha voce.