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Dal sito 'vita no profit': = Dal sito 'vita no profit' =
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110 milioni di manifestanti per la pace in piazza il 15 febbraio. Così scrisse la Cnn, notizia poi ripresa in tutto il mondo. È di oggi invece la smentita della stessa Cnn, raccolta dalla trasmissione di RadioRai Baobab. «Ma quali 110 milioni», ha dichiarato un boss della tv all news a stelle e strisce. «Noi non l'abbiamo mai detto né scritto». '''110 milioni di manifestanti per la pace in piazza il 15 febbraio'''
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E invece sì, cari Pinocchi, come hanno letto migliaia di persone sul vostro sito italiano sabato scorso, come del resto centinaia di giornalisti che hanno puntualmente rilanciato la notizia. Peccato che poi proprio voi, cari colleghi della Cnn (almeno di Cnn Italia) abbiate cancellato in fretta e furia il dato "sgradito" a chi ha interesse a sminuire la portata dei cortei del 15 febbraio. Noooo? Ecco la prova: l'articolo che il 16 febbraio sul sito della CnnItalia parlava dei 110 milioni di manifestanti è ancora lì, ma è stato corretto questo pomeriggio alle 14.33, e ora non reca più alcuna traccia dei 110 milioni. Si può leggere qui nella versione riveduta e corretta. La versione originale, invece, è ancora visibile seppur soltanto come risultato di una ricerca che postuli, appunto, "110 milioni", il sommario che leggerete è ancora integro almeno per qualche ora. Ore 19,18 ecco che anche il sommario originale è scomparso. Che efficenza ragazzi la propaganda. Vabbé abbiamo delle stampate in redazione che pubblicheremo sul prossimo numero Così scrisse la Cnn, notizia poi ripresa in tutto il mondo. È di oggi invece la smentita della stessa Cnn, raccolta dalla trasmissione di RadioRai Baobab. «Ma quali 110 milioni», ha dichiarato un boss della tv all news a stelle e strisce. «Noi non l'abbiamo mai detto né scritto».
E invece sì, come hanno letto migliaia di persone sul vostro sito italiano sabato scorso, come del resto centinaia di giornalisti che hanno puntualmente rilanciato la notizia. Peccato che poi proprio voi, cari colleghi della Cnn (almeno di Cnn Italia) abbiate cancellato in fretta e furia il dato "sgradito" a chi ha interesse a sminuire la portata dei cortei del 15 febbraio. Noooo? Ecco la prova: l'articolo che il 16 febbraio sul sito della CnnItalia parlava dei 110 milioni di manifestanti è ancora lì, ma è stato corretto questo pomeriggio alle 14.33, e ora non reca più alcuna traccia dei 110 milioni. Si può leggere qui nella versione riveduta e corretta. La versione originale, invece, è ancora visibile seppur soltanto come risultato di una ricerca che postuli, appunto, "110 milioni", il sommario che leggerete è ancora integro almeno per qualche ora. Ore 19,18 ecco che anche il sommario originale è scomparso. Che efficenza ragazzi la propaganda. Vabbé abbiamo delle stampate in redazione che pubblicheremo sul prossimo numero
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IRAQ - '''Iraq: metà del personale Onu lascia il Paese'''.La partenza di metà del personale umanitario Onu non è, ufficialmente, un'evacuazione in vista di un'eventuale guerra, spiega il funzionario Onu, ma è una precauzione. In pratica, il Palazzo di Vetro ha deciso di 'sfoltire' il numero dei propri dipendenti in Iraq, in modo da rendere più facile un ritiro in prossimità di una guerra. Concretamente, spiega la fonte, dei circa 900 stranieri impegnati sino a due settimane fa in programmi umanitari in Iraq, 450 circa sono già partiti. Alcuni sono andati semplicemente in vacanza, altri sono stati inviati a corsi di perfezionamento, altri ancora sono stati assegnati a progetti in Paesi confinanti. "Se improvvisamente dobbiamo evacuare 1.000 persone, è un problema - è il commento del funzionario Onu - evacuare 400 persone è invece meno complicato".

= Dall'Ansa =

'''INDAGINE AL SALONE DEGLI STUDENTI, 60% SCENDEREBBE IN PIAZZA (ANSA) - MILANO'''

Nel caso in cui l'Italia dovesse essere coinvolta attivamente in un probabile conflitto contro l'Iraq, 140 ragazzi tra i 1.000 intervistati (tra i 14 ed i 25 anni) al Salone dello Studente, si dichiarano pronti ad atti di sabotaggio interno. E' questo uno dei dati che emerge da un sondaggio realizzato dal mensile Campus Web in collaborazione con il portale di intrattenimento Zapster.it, al Salone dello Studente. Alla stessa domanda il 60% si e' detto pronto a scendere in piazza per protestare democraticamente. Il 26% sosterrebbe in ogni caso la politica del paese. Al sondaggio hanno aderito i giovani che hanno partecipato al Salone degli Studenti, compilando il questionario messo a disposizione in 4 postazioni multimediali. Alla domanda sul cosa fare per costringere l'Italia a recedere dal conflitto, il 60% ha risposto che scenderebbe in piazza a protestare e il 14% che ricorrerebbe ad atti di sabotaggio, intesi, hanno spiegato gli organizzatori del sondaggio, nel senso di azioni particolarmente dimostrative, come quella in corso in queste ore contro il treno Usa. Il 52% ritiene una guerra all'Iraq un abuso degli Usa (l'attuale padrone del mondo per il 66%) a caccia del petrolio di Saddam (48%). Per il 24% invece l'attacco all'Iraq di Saddam e' un atto imprescindibile nella lotta al terrorismo internazionale e un altro 24% definisce gli Usa un paese impegnato a garantire la sicurezza propria e degli alleati. E per il 36% Saddam e' un pericolo per l'umanita' da eliminare il piu' in fretta possibile. Opinioni divise sull'Europa. Per il 34% una dependance degli Usa. Per il 45% una Unione di Stati con pari dignita' degli Stati Uniti e per il 21% una mera espressione geografica. Stesso discorso per quanto riguarda l'Onu. Per il 41% l'unica sede legittima a dirimere le controversie internazionali. Inutile e da abolire per il 5%. Da rifondare per il 54%. E se l'Italia dovesse essere colpito da attentati come quello dell' 11 settembre? Il 33% non avrebbe piu' remore ad appoggiare gli Usa nelle operazioni belliche. Il 49% continuerebbe a ritenere la diplomazia la miglior arma disponibile. Per il restante 18% il terrorismo internazionale e' il prezzo che l'Occidente deve pagare per la sua supremazia economica.

Da Paula: notizie per oggi su mobilitazioni contro la guerra. Metto qua un po' di notizie utili per diretta.


Dal sito 'vita no profit'

110 milioni di manifestanti per la pace in piazza il 15 febbraio

Così scrisse la Cnn, notizia poi ripresa in tutto il mondo. È di oggi invece la smentita della stessa Cnn, raccolta dalla trasmissione di RadioRai Baobab. «Ma quali 110 milioni», ha dichiarato un boss della tv all news a stelle e strisce. «Noi non l'abbiamo mai detto né scritto». E invece sì, come hanno letto migliaia di persone sul vostro sito italiano sabato scorso, come del resto centinaia di giornalisti che hanno puntualmente rilanciato la notizia. Peccato che poi proprio voi, cari colleghi della Cnn (almeno di Cnn Italia) abbiate cancellato in fretta e furia il dato "sgradito" a chi ha interesse a sminuire la portata dei cortei del 15 febbraio. Noooo? Ecco la prova: l'articolo che il 16 febbraio sul sito della CnnItalia parlava dei 110 milioni di manifestanti è ancora lì, ma è stato corretto questo pomeriggio alle 14.33, e ora non reca più alcuna traccia dei 110 milioni. Si può leggere qui nella versione riveduta e corretta. La versione originale, invece, è ancora visibile seppur soltanto come risultato di una ricerca che postuli, appunto, "110 milioni", il sommario che leggerete è ancora integro almeno per qualche ora. Ore 19,18 ecco che anche il sommario originale è scomparso. Che efficenza ragazzi la propaganda. Vabbé abbiamo delle stampate in redazione che pubblicheremo sul prossimo numero Guarda caso, sempre oggi il presidente Berlusconi ha rilasciato una dichiarazione che suona testualmente così: «Questo numero che circola, di 100 milioni di cittadini che nel mondo hanno manifestato controgli Usa e i loro alleati, dai nostri calcoli sono molti di meno, un numero di gran lunga inferiore, ossia 10 milioni. Questa è informazione scorretta!».

IRAQ - Iraq: metà del personale Onu lascia il Paese.La partenza di metà del personale umanitario Onu non è, ufficialmente, un'evacuazione in vista di un'eventuale guerra, spiega il funzionario Onu, ma è una precauzione. In pratica, il Palazzo di Vetro ha deciso di 'sfoltire' il numero dei propri dipendenti in Iraq, in modo da rendere più facile un ritiro in prossimità di una guerra. Concretamente, spiega la fonte, dei circa 900 stranieri impegnati sino a due settimane fa in programmi umanitari in Iraq, 450 circa sono già partiti. Alcuni sono andati semplicemente in vacanza, altri sono stati inviati a corsi di perfezionamento, altri ancora sono stati assegnati a progetti in Paesi confinanti. "Se improvvisamente dobbiamo evacuare 1.000 persone, è un problema - è il commento del funzionario Onu - evacuare 400 persone è invece meno complicato".

Dall'Ansa

INDAGINE AL SALONE DEGLI STUDENTI, 60% SCENDEREBBE IN PIAZZA (ANSA) - MILANO

Nel caso in cui l'Italia dovesse essere coinvolta attivamente in un probabile conflitto contro l'Iraq, 140 ragazzi tra i 1.000 intervistati (tra i 14 ed i 25 anni) al Salone dello Studente, si dichiarano pronti ad atti di sabotaggio interno. E' questo uno dei dati che emerge da un sondaggio realizzato dal mensile Campus Web in collaborazione con il portale di intrattenimento Zapster.it, al Salone dello Studente. Alla stessa domanda il 60% si e' detto pronto a scendere in piazza per protestare democraticamente. Il 26% sosterrebbe in ogni caso la politica del paese. Al sondaggio hanno aderito i giovani che hanno partecipato al Salone degli Studenti, compilando il questionario messo a disposizione in 4 postazioni multimediali. Alla domanda sul cosa fare per costringere l'Italia a recedere dal conflitto, il 60% ha risposto che scenderebbe in piazza a protestare e il 14% che ricorrerebbe ad atti di sabotaggio, intesi, hanno spiegato gli organizzatori del sondaggio, nel senso di azioni particolarmente dimostrative, come quella in corso in queste ore contro il treno Usa. Il 52% ritiene una guerra all'Iraq un abuso degli Usa (l'attuale padrone del mondo per il 66%) a caccia del petrolio di Saddam (48%). Per il 24% invece l'attacco all'Iraq di Saddam e' un atto imprescindibile nella lotta al terrorismo internazionale e un altro 24% definisce gli Usa un paese impegnato a garantire la sicurezza propria e degli alleati. E per il 36% Saddam e' un pericolo per l'umanita' da eliminare il piu' in fretta possibile. Opinioni divise sull'Europa. Per il 34% una dependance degli Usa. Per il 45% una Unione di Stati con pari dignita' degli Stati Uniti e per il 21% una mera espressione geografica. Stesso discorso per quanto riguarda l'Onu. Per il 41% l'unica sede legittima a dirimere le controversie internazionali. Inutile e da abolire per il 5%. Da rifondare per il 54%. E se l'Italia dovesse essere colpito da attentati come quello dell' 11 settembre? Il 33% non avrebbe piu' remore ad appoggiare gli Usa nelle operazioni belliche. Il 49% continuerebbe a ritenere la diplomazia la miglior arma disponibile. Per il restante 18% il terrorismo internazionale e' il prezzo che l'Occidente deve pagare per la sua supremazia economica.

gror030222 (last edited 2008-06-26 09:55:37 by anonymous)