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GR aperto alle 8.30.Baci Sandro === GR ORE 19.30 ===


Iraq. La Bbc pubblica in anteprima il nuovo rapporto Blix: ottenuti scarsi risultati

La consegna del rapporto era prevista per sabato prossimo, ma Blix ha anticipato i tempi. Kofi Annan consegnerà poi il rapporto al Consiglio di Sicurezza.
Il 7 marzo è in programma un dibattito sul rapporto a livello probabilmente di ministri degli esteri.
Il rapporto, della cui consegna ha dato notizia l'agenzia Associated Press, è lungo 16 pagine.
La Bbc ha ottenuto una copia della bozza del rapporto che gli ispettori delle Nazioni Unite presenteranno sabato al Consiglio di Sicurezza Onu.
Secondo quanto riferisce l'emittente televisiva britannica, per il capo degli ispettori Hans Blix "in termini di disarmo i risultati sinora sono molto limitati".
"L'Iraq avrebbe potuto fare sforzi maggiori" per localizzare le armi illegali.
"E' difficile capire", avrebbe sottolineato inoltre il capo degli ispettori, "perché alcune misure che ora vengono adottate da Baghdad non siano state prese prima".
Rimandata a sabato la decisione del parlamento turco sugli accordi presi con gli stati uniti. Nonostante oggi siano stati definiti sia gli impegni militari sia quelli economici, la decisione finale ancora è tutta da venire. Intanto Blix ha anticipato la presentazione del suo rapporto alle Nazioni Unite.


Iraq. Baghdad: entro 48 ore risposta a Onu sui missili

L'Iraq risponderà entro 48 ore alla richiesta di distruggere i suoi missili al Samoud. La risposta sarà contenuta in una lettera al Consiglio di sicurezza dell'Onu. Lo afferma un funzionario iracheno, che ha parlato sotto garanzia d'anonimato.
Non è dato sapere quale sarà il contenuto della risposta, anche se l'Iraq ha comunicato nei giorni scorsi di essere impegnata in un esame "serio e genuino" della richiesta dell'Onu.
La settimana scorsa, Blix aveva ordinato all'Iraq di distruggere i propri missili al Samoud entro sabato primo marzo.


Iraq. Bush: l'obiettivo è disarmare e rovesciare Saddam Hussein

La missione che sarà affidata alle forze armate degli Stati Uniti, quando scatterà l'attacco all'Iraq, sarà il disarmo completo di Saddam Hussein e quindi il rovesciamento del regime. Lo ha detto il presidente americano George W. Bush.
Alla luce di questa missione, il capo della Casa Bianca ha detto che "la distruzione completa dei missili non sarà sufficiente a provare il disarmo iracheno".
"Quei missili - sono solo la punta dell'iceberg. La sola questione che conta è il disarmo completo e totale, che Saddam si rifiuta di compiere".


IRAK: CINA E RUSSIA NETTAMENTE CONTRARIE A CONFLITTO
 
Un freno tirato contro l’impeto bellico degli Stati Uniti e dei loro alleati. Ad azionarlo sono Cina e Russia, convinte che l’attacco militare contro l’Iraq “possa e debba” essere evitato. Le diplomazie di Pechino e Mosca tornano in primo piano per fermare la macchina da guerra dell’amministrazione guidata da George W. Bush e chiedono più tempo per gli ispettori Onu incaricati di verificare il disarmo di Baghdad. Da tempo i due membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu avevano espresso una posizione simile, ma le dichiarazioni congiunte rilasciate oggi a Pechino al termine dell’incontro tra i due ministri degli esteri, Igor Ivanov e Tang Jiaxuan, confermano la netta ricerca di una soluzione alla crisi irachena alternativa all’opzione armata. Secondo il comunicato diffuso dall’agenzia Xinhua (Nuova Cina), il disarmo del regime di Saddam Hussein deve essere ricercato con “mezzi politici e diplomatici”. Per perseguire questo obiettivo, Russia e Cina ritengono necessario concedere ulteriore tempo agli ispettori dell’Onu. “La risoluzione 1441 e le altre risoluzioni dell'Onu sull'Iraq – si legge ancora nel comunicato russo-cinese - forniscono la necessaria base legale per affrontare il problema”. Il fronte del ‘no’ alla guerra, dunque, si rafforza ulteriormente, con Mosca e Pechino ancora più decise a schierarsi a fianco di Francia e Germania, fortemente contrario all’uso della forza. Dall’altra, tuttavia, Usa, Gran Bretagna e Spagna continuano a lavorare intorno a una nuova risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu per aprire la strada a un nuovo conflitto nel Golfo. Le posizioni all’interno delle Nazioni Unite, per ora, restano diametralmente opposte.

 
Iraq. Treni Usa, Pisanu: concluso il trasferimento delle forniture militari

Con l'arrivo dell'ultimo treno a Pisa "si è concluso regolarmente il programma di trasporto di mezzi e attrezzature militari Usa". Ad annunciarlo è stato il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu.
Il titolare del Viminale si è "vivamente rallegrato" con il capo della Polizia, Gianni De Gennaro, per la regolare conclusione delle operazioni.
"Ancora una volta e nonostante diverse provocazioni, le forze dell'ordine hanno saputo garantire allo stesso tempo la sicurezza pubblica e la libertà di manifestare".


IRAQ: EPIFANI, LO SCIOPERO PUO' ESSERE UTILE PER LA PACE = (AGI) - Livorno, 27 feb. - "Lo sciopero ha valore simbolico, ma insieme puo' avere anche degli effetti". Il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani sostiene l'uso dell'astensione dal lavoro nella battaglia contro la guerra: "Uno sciopero - dice - si fa quando e' utile e quando lo si ritiene necessario. Talvolta si pensa che sia necessario anche per testimoniare una presa di posizione, un principio che si ritiene importante". Il leader della Cgil ammette che "onestamente, non e' che la guerra la fermiamo noi, ma se non ci muoviamo il fronte che si oppone alla guerra e' piu' debole". Sulle reali possibilita' di scongiurare il conflitto, Epifani pensa che "alla fine l'Onu non l'autorizzera'". "Ma devo dire - aggiunge - che per come si sono messe le cose e' difficile arrestare la macchina militare". "Noi - ribadisce il segretario della Cgil - lavoriamo nei limiti del possibile con i movimenti, con le organizzazioni del volontariato laico e legate alla Chiesa, con tutti coloro che fanno della bandiera della pace un loro punto di riferimento". E conclude: "Siamo molto in sintonia non solo con le parole del Pontefice, ma anche con l'azione che la Chiesa sta dispiegando, con tutta la propria organizzazione".


IRAQ: MONACO, 'FIGARO' RIVELA INTERVENTO BERLUSCONI A UE PRO GUERRA
"Le Figaro di oggi riproduce tra virgolette brani dell'intervento di Berlusconi al vertice europeo del 17 febbraio scorso. Se la trascrizione, una sorta di vero e proprio verbale, corrisponde alle parole pronunciate dal presidente del Consiglio si tratterebbe di un documento sconcertante e di inaudita gravita". Lo afferma Franco Monaco, vicepresidente dei deputati della Margherita aggiungendo che secondo la versione riportata dal "Figaro" Berlusconi "avrebbe parlato di un ultimatum e si sarebbe battuto non gia' per scongiurare la guerra ma, esattamente al contrario, per assecondarla in nome -sono parole sue- della realpolitik e dei rapporti di forza nel mondo che prescriverebbero a noi e in genere all'Europa di assecondare una decisione gia' presa dall'Amministrazione Usa. Gravissime per il contenuto, tali parole lo sono ancor piu' per la circostanza -sottolinea Monaco- che Berlusconi avrebbe mentito al parlamento, al quale egli ha dato a credere di essersi battuto per la soluzione affatto diversa scaturita dal vertice. Ora si dimostra, come sospettavamo, che quel pronunciamento egli lo ha subito, adoperandosi piuttosto per forzare la mano all'UE nella direzione della scorciatoia bellica.


PALESTINA: NUOVO GOVERNO SHARON

Nuovi e veri leader” per i palestinesi dopo la caduta del governo iracheno. Lo ha dichiarato il presidente Usa, George W. Bush ieri a Washington. La soluzione alla crisi tra Israele e Autorità nazionale Palestinese (Anp) si troverà, allora, nella creazione di due nuovi stati, Palestina e Israele, che possano trovare un equilibrio di convivenza “in pace e sicurezza”. In attesa di questi eventi il premier israeliano Ariel Sharon dovrebbe presentare il suo nuovo governo nel pomeriggio di oggi alla Knesset. Tuttavia la nascita del nuovo esecutivo è travagliata. Sharon non riesce a completare la lista dei ministri a causa di problemi nel suo stesso partito, il Likud. L’ex premier Binyamin Netanyahu dovrebbe trasferirsi dal ministero degli esteri a quello del tesoro, ma per farlo chiede condizioni molto precise. La più importante è quella di avere poteri speciali, in modo da poter affrontare la crisi economica del Paese, di dimensioni drammatiche, con un margine di movimento molto ampio. L’accordo tra i due leader del Likud, dato per certo, non riesce però ancora a concretizzarsi e questo stallo non permette l’assegnazione di tutti i dicasteri. Intanto sul fronte politico opposto, il portavoce dell’Anp, Nabil Abu Rudeinah ha sostenuto che il nuovo governo Sharon, di cui faranno parte gli utraortodossi rappresentanti dei coloni e non i laburisti, più sensibili al dialogo, lavorerà contro la pace e contro qualunque ipotesi di dialogo. Ariel Sharon si prepara a guidare un governo estremista e lavorerà contro l'accordo di pace con i palestinesi”, ha detto Abu Rudeinah, parlando alla radio palestinese. E proprio Ariel Sharon alza la posta per trattare con i palestinesi. Durante il dibattito in parlamento che ha preceduto il voto sulla fiducia al nuovo governo, il primo ministro israeliano ha affermato che ogni accordo futuro dovra' escludere il ritorno dei profughi palestinesi e comprendere il riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello stato ebraico. "Una Gerusalemme riunificata e indivisibile, capitale eterna d'Israele", ha sottolineato. Ha anche messo in chiaro che per tornare al tavolo dei negoziati ritiene indispensabili la cessazione del terrorismo palestinese e una 'profonda' riforma dell'Autorita' nazionale palestinese. Secondo l’esponente dell’Anp il nuovo esecutivo continuerà ad espropriare terre per costruire insediamenti ebraici in Cisgiordania, aggravando la già altissima tensione e disattendendo anche il piani di pacificazione preparato da Usa, Russia, Onu e Ue. In questo quadro continuano le operazioni militari di Tel Aviv. Nel villaggio di Kfar Elabed, vicino a Tulkarem (Cisgiordania), le forze speciali hanno arrestato Fuad Barhush, militante della Jihad islamica. Nel campo profughi di Balata, vicino a Nablus, i caterpillar dell’esercito israeliano hanno demolito la casa di Mohammed Ibrahim, militante Tanzim. Altre abitazioni sono state demolite nel campo profughi di Rafah, al confine tra Gaza e l'Egitto, nel corso di una azione di tanks israeliani. Altri 14 attivisti di Hamas, secondo fonti militari israeliane, sono stati arrestati sempre questa notte in tutta la Cisgiordania


Pensioni. La Camera approva il disegno di legge delega, il testo passa al Senato

Via libera della Camera al Ddl delega di riforma delle pensioni collegato alla Finanziaria 2002. Il provvedimento, che passa ora al Senato, è stato approvato con 248 voti favorevoli e uno contrario.
L'opposizione non ha partecipato alla votazione, come nel precedente scrutinio in cui era mancato il numero legale.
Cuore della legge è il primo articolo che delinea le linee generali della riforma, liberalizza l'eta' pensionabile, prevede incentivi per restare al lavoro e forme di decontribuzione per i nuovi assunti.
Prevista anche la confluenza obbligatorio del Tfr, il trattamento di fine rapporto, nei fondi pensioni per avviare la previdenza integrativa. La legge passa ora all'esame del senato.


RAI: RIMANDATE LE NOMINE DEL CDA

POtrebbe slittare a lunedì la nomina del prossimo vertice della Rai. IL ritardo sarebbe dovuto alla posizione di Casini, presidente della Camera, irritato per le nomine presentate dalla maggioranza già da ieri. Casini ha ricordato che non spetta alla maggioranza nominare i vertici, ma al presidente della camera, ribadendo così le sue prerogative. Non è la prima volta che Casini si trova in aperto dissidio con la maggioranza che lo ha eletto.






=== GR ORE 17.00 ===


'''Esteri'''

'''Iraq'''

Rimandata a sabato la decisione del parlamento turco sugli accordi presi con gli stati uniti.Nonostante oggi siano stati definiti sia gli impegni militari sia quelli economici, la decisione finale ancora è tutta da venire. Intanto Blix ha anticipato la presentazione del suo rapporto alle Nazioni Unite.
La consegna del rapporto era prevista per sabato prossimo, ma Blix ha anticipato i tempi. Kofi Annan consegnerà poi il rapporto al Consiglio di Sicurezza.
Il 7 marzo èin programma un dibattito sul rapporto a livello probabilmente di ministri degli esteri.
Il rapporto, della cui consegna ha dato notizia l'agenzia Associated Press, è lungo 16 pagine.
Poche ore prima di consegnarlo Blix ha detto ai giornalisti dell'Onu che l'Iraq non ha ancora dato prova di aver preso la "fondamentale decisione" di disarmarsi.
Il capo degli ispettori ha dato il benvenuto ad alcune recenti lettere dell'Iraq che contenevano informazioni sui suoi programmi di armamento ma ha aggiunto che non rappresentano "una piena cooperazione o una svolta".
Ciò nonostante Blix si è chiesto, osservando che le ispezioni sono riprese solo a novembre dopo anni di interruzione, se "sia davvero arrivato il momento di chiudere
la porta".


'''israele'''

Nuovi e veri leader” per i palestinesi dopo la caduta del governo iracheno. Lo ha dichiarato il presidente Usa, George W. Bush ieri a Washington. La soluzione alla crisi tra Israele e Autorità nazionale Palestinese (Anp) si troverà, allora, nella creazione di due nuovi stati, Palestina e Israele, che possano trovare un equilibrio di convivenza “in pace e sicurezza”. In attesa di questi eventi il premier israeliano Ariel Sharon dovrebbe presentare il suo nuovo governo nel pomeriggio di oggi alla Knesset. Tuttavia la nascita del nuovo esecutivo è travagliata. Sharon non riesce a completare la lista dei ministri a causa di problemi nel suo stesso partito, il Likud. L’ex premier Binyamin Netanyahu dovrebbe trasferirsi dal ministero degli esteri a quello del tesoro, ma per farlo chiede condizioni molto precise. La più importante è quella di avere poteri speciali, in modo da poter affrontare la crisi economica del Paese, di dimensioni drammatiche, con un margine di movimento molto ampio. L’accordo tra i due leader del Likud, dato per certo, non riesce però ancora a concretizzarsi e questo stallo non permette l’assegnazione di tutti i dicasteri. Intanto sul fronte politico opposto, il portavoce dell’Anp, Nabil Abu Rudeinah ha sostenuto che il nuovo governo Sharon, di cui faranno parte gli utraortodossi rappresentanti dei coloni e non i laburisti, più sensibili al dialogo, lavorerà contro la pace e contro qualunque ipotesi di dialogo. Ariel Sharon si prepara a guidare un governo estremista e lavorerà contro l'accordo di pace con i palestinesi”, ha detto Abu Rudeinah, parlando alla radio palestinese. E proprio Ariel Sharon alza la posta per trattare con i palestinesi. Durante il dibattito in parlamento che ha preceduto il voto sulla fiducia al nuovo governo, il primo ministro israeliano ha affermato che ogni accordo futuro dovra' escludere il ritorno dei profughi palestinesi e comprendere il riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello stato ebraico. "Una Gerusalemme riunificata e indivisibile, capitale eterna d'Israele", ha sottolineato. Ha anche messo in chiaro che per tornare al tavolo dei negoziati ritiene indispensabili la cessazione del terrorismo palestinese e una 'profonda' riforma dell'Autorita' nazionale palestinese. Secondo l’esponente dell’Anp il nuovo esecutivo continuerà ad espropriare terre per costruire insediamenti ebraici in Cisgiordania, aggravando la già altissima tensione e disattendendo anche il piani di pacificazione preparato da Usa, Russia, Onu e Ue. In questo quadro continuano le operazioni militari di Tel Aviv. Nel villaggio di Kfar Elabed, vicino a Tulkarem (Cisgiordania), le forze speciali hanno arrestato Fuad Barhush, militante della Jihad islamica. Nel campo profughi di Balata, vicino a Nablus, i caterpillar dell’esercito israeliano hanno demolito la casa di Mohammed Ibrahim, militante Tanzim. Altre abitazioni sono state demolite nel campo profughi di Rafah, al confine tra Gaza e l'Egitto, nel corso di una azione di tanks israeliani. Altri 14 attivisti di Hamas, secondo fonti militari israeliane, sono stati arrestati sempre questa notte in tutta la Cisgiordania




'''Corea'''

Servono colloqui bilaterali tra Washington e Pyongyang per risolvere la crisi nucleare nordcoreana. In un documento congiunto sottoscritto ieri , i ministri degli esteri di Cina e Russia suggeriscono che “Un paritario e costruttivo dialogo tra Repubblica democratica della Corea e Stati Uniti sarebbe di grande utilità per la normalizzazione dei rapporti tra i due Paesi”. Lo rende noto oggi l'agenzia stampa nazionale cinese Xinhua. In questo modo Cina e Russia, entrambe convinte della necessità di risolvere il problema per vie diplomatiche, hanno ‘sposato’ la posizione di Pyongyang che da settimane chiede un confronto diretto con l’amministrazione americana, la quale preferisce, invece, mantenere la discussione al livello di comunità internazionale. Il ministro degli esteri cinese Tang Jiaxuan e il suo omologo russo Igor Ivanov, in visita a Pechino, hanno sottolineato la loro sintonia con la comunità internazionale sulla necessità di salvaguardare il sistema di controllo sulla produzione di armi di distruzione di massa nella penisola coreana. Un segnale che sembra incoraggiare la Corea del Nord a rivedere la propria uscita dal trattato di non proliferazione nucleare. Intanto l’intelligence americana, grazie all’utilizzo di satelliti spia, ha confermato oggi l’avvio del reattore nucleare nordcoreano di Yongbyon, ma non ha potuto dire con certezza se sia stato ripreso il programma di produzione del materiale fissile. Secondo la Cia, entro 18 mesi la Corea del Nord potrebbe realizzare cinque o sei bombe al plutonio che andrebbero ad aggiungersi ai due ordigni nucleari che i servizi segreti americani ritengono Pyongyang già possieda.


''''ITALIA'''

'''Guerra'''

Nuovo intervento di berlusconi sul tema del consiglio di sicurezza delle nazioni unite. E ancora una volta, Berlusconi ha spostato il reale problema del ruolo dell'ONU, sostenendo che la deleggitimazione dell'organismo viene da chi non accetta le posizioni americane, e non da chi, come gli Sati uniti, vuole piegarlo ai suoi desideri.
In una conferenza stampa tenutasi oggi, Berlusconi ha ribadito il suo totale appoggio alle posizioni statunitensi, e ha cercato in questo modo di tuttelarsi sotto l'egida di un'ONU sempre più bistrattata e piegata ai voleri dei potenti
Ma è difficile anche per il massimo esperto di sistemi mediatici arrampicarsi sugli specchi su alcune questioni: i deputati dell'opposizione chiedono il confronto in parlamento sulla partecipazione italiana alla spedizione militare, e candidamente
Martino, ministro della difesa, risponde che , poichè non è una decisione del governo, non deve risponderne in parlamento.e intanto i militari italiani partono a bordo degli aerei awacs destinati alla turchia, e da lì a operazioni di guerra in Iraq.
E a proposito dei preparativi di guerra, pisanu ha dichiarato oggi che sono terminati i trasferimenti di materiali statunitensi tra le basi italiane, e che tutto si è svolto regolarmente. Una dichiarazione che arriva proprio all'indomani della giornata di mobilitazione conttro la guerra, che a visto coinvolti centiania di attivisti e attiviste in tutta la penisola. Le dichiarazioni di pisanu non vengono prese sul serio dai pacifisti, che affermano invece che sono molti i treni che ancora attendono di essere caricati alla base di Camp Ederle.
 
'''Rai'''

POtrebbe slittare a lunedì la nomina del prossimo vertice della Rai. IL ritardo sarebbe dovuto alla posizione di Casini, presidente della Camera, irritato per le nomine presentate dalla maggioranza già da ieri. Casini ha ricordato che non spetta alla maggioranza nominare i vertici, ma al presidente della camera, ribadendo così le sue prerogative. Non è la prima volta che Casini si trova in aperto dissidio con la maggioranza che lo ha eletto.


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GUERRA - Il capo degli ispettori Onu Hans Blix ha consegnato con anticipo sulla scadenza prevista il suo rapporto scritto sullo stato delle ispezioni in Iraq al segretario generale dell'Onu Kofi Annan.
La consegna del rapporto era prevista per sabato prossimo, ma Blix ha anticipato i tempi. Kofi Annan consegnerà poi il rapporto al Consiglio di Sicurezza.
Il 7 marzo èin programma un dibattito sul rapporto a livello probabilmente di ministri degli esteri.
Il rapporto, della cui consegna ha dato notizia l'agenzia Associated Press, è lungo 16 pagine.
Poche ore prima di consegnarlo Blix ha detto ai giornalisti dell'Onu che l'Iraq non ha ancora dato prova di aver preso la "fondamentale decisione" di disarmarsi.
Il capo degli ispettori ha dato il benvenuto ad alcune recenti lettere dell'Iraq che contenevano informazioni sui suoi programmi di armamento ma ha aggiunto che non rappresentano "una piena cooperazione o una svolta".
Ciò nonostante Blix si è chiesto, osservando che le ispezioni sono riprese solo a novembre dopo anni di interruzione, se "sia davvero arrivato il momento di chiudere
la porta". I Quindici del Consiglio di sicurezza oggi discuteranno anche la proposta del Canada, che pero' non fa parte del Consiglio. L'ipotesi di compromesso, che dà tempo all'Iraq fino al 28 marzo per disarmare o subire una guerra, è però già stata bocciata dagli Stati Uniti.
Bush ha rispedito al mittente anche gli appelli alla pace del Papa. Giovanni Paolo II probabilmente ripeterà la propria contrarietà alla guerra anche oggi al premier spagnolo Aznar in visita a Roma.
Intanto l'altro stretto alleato americano, il premier britannico Blair ieri, pur incassando il via libera del parlamento all'invasione dell'Iraq, ha visto il suo partito rivoltarglisi contro ai comuni: 2 terzi dei no sono venuti da 120 deputati laburisti.
Mosca, Parigi e Berlino mantengono ferma la loro opposizione al conflitto e Washington prosegue nel suo pressing sui membri indecisi del consiglio di sicurezza: il Pakistan dovrebbe astenersi.
Così il gioco si concentra su Messico, Angola, Guinea, Camerun e Cile. Nessuno di questi paesi sarà probabilmente ricoperto d'oro come la Turchia. Ma Washington puo' offrire altre esche come investimenti e agevolazioni commerciali. Per tornare alla Turchia avrà i 30 milioni di dollari che aveva chiesto.
Dunque nelle prossime ore il parlamento di Ankara voterà l'ingresso di 60 mila soldati americani. Ieri sono anche arrivati i primi 2 Awacs e tre batterie anti-missili Patriot a difesa del suolo e dello spazio aereo turco.


COREA - Torna a crescere la tensione tra Corea del Nord e Stati Uniti. L'intelligence americana ha accusato Pyongyang di avere riattivato, nelle ultime 24 ore, la centrale nucleare di Yongbyon, chiusa dal 1994.
Sarebbero stati i satelliti-spia americani a rilevare i segni della ripresa dell'attività. La Corea del Sud non ha ancora confermato le notizie provenienti da Washington.
L’impianto nucleare potrebbe essere utilizzato per la produzione di plutonio per bombe nucleari. Lo hanno reso noto fonti dell'amministrazione Bush.
Il reattore riattivato a Yongbyon, secondo le fonti americane, mette la Corea del Nord in grado di poter produrre cinque o sei bombe al plutonio nell'arco di 18 mesi. Attualmente il regime di Pyongyang, secondo la Cia, dispone di una o due bombe nucleari.
Soltanto ieri il segretario di Stato americano Colin Powell aveva detto che non risultava che la Corea del Nord avesse riattivato il reattore e l'aveva definita "una scelta saggia, una scelta cosciente". La riattivazione, secondo le stesse fonti, è avvenuta nelle ultime 24 ore; l'informazione non era a disposizione di Powell nel momento in cui aveva fatto i commenti.




VENEZUELA - Gli oppositori del presidente venezuelano Hugo Chavez hanno manifestato ieri per le strade di Caracas, costringendo a rimandare i negoziati tra il governo e l'opposizione sponsorizzate dall'Organizzazione degli stati americani.
Nello stesso tempo, funzionari del governo si sono incontranti con diplomatici stranieri per delle misure di sicurezza dopo le bombe esplose nelle vicinanze delle sedi diplomatiche spagnola e colombiana. L'Ambasciata statunitense ha interrotto le attività in seguito a minacce.
Migliaia di persone hanno partecipato alle proteste per l'arresto di Carlos Fernandez, considerato uno dei leader dello sciopero di 63 giorni che ha sconvolto l'economia venezuelana.

 



ITALIA

Anche questa notte alcune stazioni interessate al passaggio dei convogli che trasportano mezzi militari e armi alla base Usa di Camp Darby sono state presidiate dai no-global e dai disobbedienti, talvolta accompagnati da esponenti di forze politiche e sindacali di sinistra. A Fornovo, nel Parmense, poco prima di mezzanotte, e dopo il passaggio dell'ultimo treno passeggeri, i binari della stazione sono stati occupati con oggetti d'ogni genere. Dopo l'1 il presidio e' stato tolto, ma sono state necessarie un altro paio d'ore per sgomberare i binari e far ripartire due treni merci rimasti bloccati. Manifestazioni e presldi contro i 'treni delle armi' ci sono stati anche anche nelle stazioni bolognesi di Pianoro e di S.Ruffillo. Da Pianoro, questa mattina intorno alle 6,30, sono transitati senza problemi, preceduti da un convoglio di scorta, due treni con mezzi Usa partiti da Verona e diretti a Camp Darby. A S.Ruffillo, il presidio era cominciato ieri pomeriggio alle 15 ed era andato avanti per tutta la sera e fino a stanotte, senza particolari problemi.


STAMATTINA
Polizia e carabinieri hanno trascinato di peso, fuori dai binari della stazione di Pianoro (Bologna), un gruppo di manifestanti, tra cui il leader dei "disobbedienti", Casarini. In circa cinquanta,si erano seduti sulle traversine della stazione di Pianoro,sulla linea Bologna-Firenze,ritenuto uno dei possibili punti di passaggio dei prossimi treni militari con mezzi Usa. I manifestanti sono stati portati sul piazzale davanti allo scalo,poi,attorno alle 6,molti di loro hanno deciso di lasciare Pianoro.


ATTENZIONE ALLA REGIONE
Gli USA hanno chiesto alla Regione Toscana di poter ampliare la base, una vera provocazione, e la Regione pare in procinto di approvare questa scelta alla faccia delle dichiarazioni pacifiste e no global di Martini!
GIOVEDI’ 27 FEBBRAIO ORE 17 PRESIDIO ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE TOSCANA VIA CAVOUR 18 (Firenze)



A VIAREGGIO DOMENICA 2 MARZO ORE 11 PRESIDIO IN PIAZZA DELLA STAZIONE FS ORE 14 CORTEO DA P.ZZA DELLA STAZIONE A P.ZZA MAZZINI NO ALLA GUERRA SENZA SE E SENZA MA

VIAREGGIO DOMENICA 2 MARZO

ORE 11 PRESIDIO IN PIAZZA DELLA STAZIONE FS
ORE 14 CORTEO DA P.ZZA DELLA STAZIONE A P.ZZA MAZZINI

NO ALLA GUERRA SENZA SE E SENZA MA



= GR ORE 13.00 =


MONDO
GUERRA - Nero su bianco. Dopo lunghi negoziati, Turchia e Stati Uniti hanno siglato l'accordo anche per quanto riguarda la collaborazione militare. Ora si può dire che tutto è pronto per rendere operativa l'offensiva militare in Iraq.
L'annuncio è arrivato dal ministro della Difesa di Ankara, Vecdi Gonulin: le basi militari turche ospiteranno presto circa 62mila soldati americani, dopo il voto del Parlamento di Ankara, atteso entro la settimana. Ieri il ministro dell'Economia, Ali Babacan, aveva confermato l'intesa sugli aiuti americani: ad Ankara arriveranno una trentina di miliardi di dollari tra finanziamenti a fondo perduto e prestiti agevolati. Intanto Bush cerca di convincere gli alleati. Mentre spinge per avvicinarsi all'inizio della guerra, il presidente americano rilancia sul piatto mediorientale: l'attacco all'Iraq è parte di un piano per il Medio Oriente che prevede la ripresa del processo di pace fra Israele e Anp, con l'immediato stop agli insediamenti israeliani nei Territori occupati.
Le dichiarazioni di Bush, che ha parlato all'American Enterprise Institute, un centro studi conservatore, arrivano dopo i rinnovati inviti di Gran Bretagna e Spagna a prendere posizione in modo più esplicito sulla questione mediorientale e la soluzione del conflitto israeliano-palestinese. Anche il segretario di Stato Colin Powell ha inisistito e consigliato al presidente di assumere una posizione più forte sulla questione, apparentemente scivolata a margine della politica estera americana.
Il discorso di Bush risponde anche ai timori dei Paesi arabi che la guerra all'Iraq possa destabilizzare una regione già a rischio come il Medio Oriente.
Liberare e ricostruire l'Iraq, ha spiegato Bush, richiederà "l'impegno sostenuto di molte nazioni", non solo degli Usa: dopo l'invasione dell'Iraq, gli americani e i loro alleati "resteranno per quanto tempo e' necessario e non un giorno di più": dovranno proteggere dal sabotaggio il petrolio iracheno, impedire a un altro rais come Saddam Hussein di prendere il potere e provvedere alla distruzione delle armi di distruzione di massa, fronteggiare l'emergenza umanitaria, garantire l'avvio della ricostruzione del Paese e favorire l'insediamento di un regime democratico.
Quanto all'ONU e all'eventualità di una mancata approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza di una seconda risoluzione più dura con Bagdad nei prossimi giorni, il presidente americano è stato chiaro: il Consiglio di Sicurezza dell'Onu deve mostrarsi efficace nel difendere la causa della pace e a fare rispettare la propria volontà, "se vuole contare". Altrimenti, ci penseranno gli Stati Uniti e i loro alleati. I militari americani, infatti, sono pronti ad affrontare "un nemico terribile", che nasconde le proprie armi tra i civili ed è pronto a tutti gli inganni. "Abbiamo fatto fronte alle sfide del passato, faremo fronte a quelle che ci attendono", ha concluso Bush fra gli applausi di un pubblico di chiaro orientamento conservatore. Il capo degli ispettori Onu Hans Blix ha consegnato con anticipo sulla scadenza prevista il suo rapporto scritto sullo stato delle ispezioni in Iraq al segretario generale dell'Onu Kofi Annan.
La consegna del rapporto era prevista per sabato prossimo, ma Blix ha anticipato i tempi. Kofi Annan consegnerà poi il rapporto al Consiglio di Sicurezza.
Il 7 marzo èin programma un dibattito sul rapporto a livello probabilmente di ministri degli esteri.
Il rapporto, della cui consegna ha dato notizia l'agenzia Associated Press, è lungo 16 pagine.
Poche ore prima di consegnarlo Blix ha detto ai giornalisti dell'Onu che l'Iraq non ha ancora dato prova di aver preso la "fondamentale decisione" di disarmarsi.
Il capo degli ispettori ha dato il benvenuto ad alcune recenti lettere dell'Iraq che contenevano informazioni sui suoi programmi di armamento ma ha aggiunto che non rappresentano "una piena cooperazione o una svolta".
Ciò nonostante Blix si è chiesto, osservando che le ispezioni sono riprese solo a novembre dopo anni di interruzione, se "sia davvero arrivato il momento di chiudere
la porta". I Quindici del Consiglio di sicurezza oggi discuteranno anche la proposta del Canada, che pero' non fa parte del Consiglio. L'ipotesi di compromesso, che dà tempo all'Iraq fino al 28 marzo per disarmare o subire una guerra, è però già stata bocciata dagli Stati Uniti.
Bush ha rispedito al mittente anche gli appelli alla pace del Papa. Giovanni Paolo II probabilmente ripeterà la propria contrarietà alla guerra anche oggi al premier spagnolo Aznar in visita a Roma.
Intanto l'altro stretto alleato americano, il premier britannico Blair ieri, pur incassando il via libera del parlamento all'invasione dell'Iraq, ha visto il suo partito rivoltarglisi contro ai comuni: 2 terzi dei no sono venuti da 120 deputati laburisti.
Mosca, Parigi e Berlino mantengono ferma la loro opposizione al conflitto e Washington prosegue nel suo pressing sui membri indecisi del consiglio di sicurezza: il Pakistan dovrebbe astenersi.
Così il gioco si concentra su Messico, Angola, Guinea, Camerun e Cile. Nessuno di questi paesi sarà probabilmente ricoperto d'oro come la Turchia. Ma Washington puo' offrire altre esche come investimenti e agevolazioni commerciali. Per tornare alla Turchia avrà i 30 milioni di dollari che aveva chiesto.
Dunque nelle prossime ore il parlamento di Ankara voterà l'ingresso di 60 mila soldati americani. Ieri sono anche arrivati i primi 2 Awacs e tre batterie anti-missili Patriot a difesa del suolo e dello spazio aereo turco.


COREA - Torna a crescere la tensione tra Corea del Nord e Stati Uniti. L'intelligence americana ha accusato Pyongyang di avere riattivato, nelle ultime 24 ore, la centrale nucleare di Yongbyon, chiusa dal 1994.
Sarebbero stati i satelliti-spia americani a rilevare i segni della ripresa dell'attività. La Corea del Sud non ha ancora confermato le notizie provenienti da Washington.
L’impianto nucleare potrebbe essere utilizzato per la produzione di plutonio per bombe nucleari. Lo hanno reso noto fonti dell'amministrazione Bush.
Il reattore riattivato a Yongbyon, secondo le fonti americane, mette la Corea del Nord in grado di poter produrre cinque o sei bombe al plutonio nell'arco di 18 mesi. Attualmente il regime di Pyongyang, secondo la Cia, dispone di una o due bombe nucleari.
Soltanto ieri il segretario di Stato americano Colin Powell aveva detto che non risultava che la Corea del Nord avesse riattivato il reattore e l'aveva definita "una scelta saggia, una scelta cosciente". La riattivazione, secondo le stesse fonti, è avvenuta nelle ultime 24 ore; l'informazione non era a disposizione di Powell nel momento in cui aveva fatto i commenti.




VENEZUELA - Gli oppositori del presidente venezuelano Hugo Chavez hanno manifestato ieri per le strade di Caracas, costringendo a rimandare i negoziati tra il governo e l'opposizione sponsorizzate dall'Organizzazione degli stati americani.
Nello stesso tempo, funzionari del governo si sono incontranti con diplomatici stranieri per delle misure di sicurezza dopo le bombe esplose nelle vicinanze delle sedi diplomatiche spagnola e colombiana. L'Ambasciata statunitense ha interrotto le attività in seguito a minacce.
Migliaia di persone hanno partecipato alle proteste per l'arresto di Carlos Fernandez, considerato uno dei leader dello sciopero di 63 giorni che ha sconvolto l'economia venezuelana.

 





ITALIA


QUESTA NOTTE UNA COLONNA DI OLTRE DUE CHILOMETRI DI MEZZI MILITARI AMERICANI HA RAGGIUNTO LO SCALO MERCI DI VERONA ATTRAVERSO LA NORMALE AUTOSTRADA.
L'AUTOSTRADA E' STATA OCCUPATA NELLE SUE TRE CORSIE DA VICENZA A VERONA. IL CASELLO DI VERONA SUD E'STATO CHIUSO E PRESIDIATO DA CARABINIERI, POLIZIA, E POLIZIA MILITARE AMERICANA.
VIALE PIAVE (GRANDE VIALE A 8 CORSIE CHE PORTA AL CENTRO DI VERONA) E' STATO CHIUSO E BLOCCATO.
I POCHI MANIFESTANTI E GIORNALISTI PRESENTI SONO STATI PRIMA ALLONTANATI E POI CARICATI - DUE DI LORO SONO TUTT'ORA IN OSPEDALE. LE FORZE AMERICANE SOTTO L'EGIDA DELLA POLIZIA ITALIANA HA POTUTO DISPORRE DI STRADE CIVILI PER SPOSTARE I PROPRI MEZZI. Intanto STAMATTINA Polizia e carabinieri hanno trascinato di peso, fuori dai binari della stazione di Pianoro (Bologna), un gruppo di manifestanti, tra cui il leader dei "disobbedienti", Casarini. In circa cinquanta,si erano seduti sulle traversine della stazione di Pianoro,sulla linea Bologna-Firenze,ritenuto uno dei possibili punti di passaggio dei prossimi treni militari con mezzi Usa. I manifestanti sono stati portati sul piazzale davanti allo scalo,poi,attorno alle 6,molti di loro hanno deciso di lasciare Pianoro. (corrispondenza indy)
Per oggi e per i prossimi giorni sono previste diverse iniziative. Infatti nel pomeriggio di oggi alle 17.00 si terrà un presidio promosso dal movimento antagonista toscano davanti i locali della presidenza della regione toscana in via Cavour 18 a firenze, questo perchè le autorità USA hanno chiesto alla regione toscana di poter ampliare la base di camp Derby, richiesta che sembra in via di approvazione.
Anche il carnevale di Viareggio sarà oggetto di una iniziativa. Domenica 2 marzo si svolgerà un corteo da piazza della stazione a partire dalle ore 14.00 e preceduto da un presidio alle ore 11.00 sempre in p.zza della stazione.

GR ORE 19.30

Iraq. La Bbc pubblica in anteprima il nuovo rapporto Blix: ottenuti scarsi risultati

La consegna del rapporto era prevista per sabato prossimo, ma Blix ha anticipato i tempi. Kofi Annan consegnerà poi il rapporto al Consiglio di Sicurezza. Il 7 marzo è in programma un dibattito sul rapporto a livello probabilmente di ministri degli esteri. Il rapporto, della cui consegna ha dato notizia l'agenzia Associated Press, è lungo 16 pagine. La Bbc ha ottenuto una copia della bozza del rapporto che gli ispettori delle Nazioni Unite presenteranno sabato al Consiglio di Sicurezza Onu. Secondo quanto riferisce l'emittente televisiva britannica, per il capo degli ispettori Hans Blix "in termini di disarmo i risultati sinora sono molto limitati". "L'Iraq avrebbe potuto fare sforzi maggiori" per localizzare le armi illegali. "E' difficile capire", avrebbe sottolineato inoltre il capo degli ispettori, "perché alcune misure che ora vengono adottate da Baghdad non siano state prese prima". Rimandata a sabato la decisione del parlamento turco sugli accordi presi con gli stati uniti. Nonostante oggi siano stati definiti sia gli impegni militari sia quelli economici, la decisione finale ancora è tutta da venire. Intanto Blix ha anticipato la presentazione del suo rapporto alle Nazioni Unite.

Iraq. Baghdad: entro 48 ore risposta a Onu sui missili

L'Iraq risponderà entro 48 ore alla richiesta di distruggere i suoi missili al Samoud. La risposta sarà contenuta in una lettera al Consiglio di sicurezza dell'Onu. Lo afferma un funzionario iracheno, che ha parlato sotto garanzia d'anonimato. Non è dato sapere quale sarà il contenuto della risposta, anche se l'Iraq ha comunicato nei giorni scorsi di essere impegnata in un esame "serio e genuino" della richiesta dell'Onu. La settimana scorsa, Blix aveva ordinato all'Iraq di distruggere i propri missili al Samoud entro sabato primo marzo.

Iraq. Bush: l'obiettivo è disarmare e rovesciare Saddam Hussein

La missione che sarà affidata alle forze armate degli Stati Uniti, quando scatterà l'attacco all'Iraq, sarà il disarmo completo di Saddam Hussein e quindi il rovesciamento del regime. Lo ha detto il presidente americano George W. Bush. Alla luce di questa missione, il capo della Casa Bianca ha detto che "la distruzione completa dei missili non sarà sufficiente a provare il disarmo iracheno". "Quei missili - sono solo la punta dell'iceberg. La sola questione che conta è il disarmo completo e totale, che Saddam si rifiuta di compiere".

IRAK: CINA E RUSSIA NETTAMENTE CONTRARIE A CONFLITTO

Un freno tirato contro l’impeto bellico degli Stati Uniti e dei loro alleati. Ad azionarlo sono Cina e Russia, convinte che l’attacco militare contro l’Iraq “possa e debba” essere evitato. Le diplomazie di Pechino e Mosca tornano in primo piano per fermare la macchina da guerra dell’amministrazione guidata da George W. Bush e chiedono più tempo per gli ispettori Onu incaricati di verificare il disarmo di Baghdad. Da tempo i due membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu avevano espresso una posizione simile, ma le dichiarazioni congiunte rilasciate oggi a Pechino al termine dell’incontro tra i due ministri degli esteri, Igor Ivanov e Tang Jiaxuan, confermano la netta ricerca di una soluzione alla crisi irachena alternativa all’opzione armata. Secondo il comunicato diffuso dall’agenzia Xinhua (Nuova Cina), il disarmo del regime di Saddam Hussein deve essere ricercato con “mezzi politici e diplomatici”. Per perseguire questo obiettivo, Russia e Cina ritengono necessario concedere ulteriore tempo agli ispettori dell’Onu. “La risoluzione 1441 e le altre risoluzioni dell'Onu sull'Iraq – si legge ancora nel comunicato russo-cinese - forniscono la necessaria base legale per affrontare il problema”. Il fronte del ‘no’ alla guerra, dunque, si rafforza ulteriormente, con Mosca e Pechino ancora più decise a schierarsi a fianco di Francia e Germania, fortemente contrario all’uso della forza. Dall’altra, tuttavia, Usa, Gran Bretagna e Spagna continuano a lavorare intorno a una nuova risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu per aprire la strada a un nuovo conflitto nel Golfo. Le posizioni all’interno delle Nazioni Unite, per ora, restano diametralmente opposte.

Iraq. Treni Usa, Pisanu: concluso il trasferimento delle forniture militari

Con l'arrivo dell'ultimo treno a Pisa "si è concluso regolarmente il programma di trasporto di mezzi e attrezzature militari Usa". Ad annunciarlo è stato il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu. Il titolare del Viminale si è "vivamente rallegrato" con il capo della Polizia, Gianni De Gennaro, per la regolare conclusione delle operazioni. "Ancora una volta e nonostante diverse provocazioni, le forze dell'ordine hanno saputo garantire allo stesso tempo la sicurezza pubblica e la libertà di manifestare".

IRAQ: EPIFANI, LO SCIOPERO PUO' ESSERE UTILE PER LA PACE = (AGI) - Livorno, 27 feb. - "Lo sciopero ha valore simbolico, ma insieme puo' avere anche degli effetti". Il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani sostiene l'uso dell'astensione dal lavoro nella battaglia contro la guerra: "Uno sciopero - dice - si fa quando e' utile e quando lo si ritiene necessario. Talvolta si pensa che sia necessario anche per testimoniare una presa di posizione, un principio che si ritiene importante". Il leader della Cgil ammette che "onestamente, non e' che la guerra la fermiamo noi, ma se non ci muoviamo il fronte che si oppone alla guerra e' piu' debole". Sulle reali possibilita' di scongiurare il conflitto, Epifani pensa che "alla fine l'Onu non l'autorizzera'". "Ma devo dire - aggiunge - che per come si sono messe le cose e' difficile arrestare la macchina militare". "Noi - ribadisce il segretario della Cgil - lavoriamo nei limiti del possibile con i movimenti, con le organizzazioni del volontariato laico e legate alla Chiesa, con tutti coloro che fanno della bandiera della pace un loro punto di riferimento". E conclude: "Siamo molto in sintonia non solo con le parole del Pontefice, ma anche con l'azione che la Chiesa sta dispiegando, con tutta la propria organizzazione".

IRAQ: MONACO, 'FIGARO' RIVELA INTERVENTO BERLUSCONI A UE PRO GUERRA "Le Figaro di oggi riproduce tra virgolette brani dell'intervento di Berlusconi al vertice europeo del 17 febbraio scorso. Se la trascrizione, una sorta di vero e proprio verbale, corrisponde alle parole pronunciate dal presidente del Consiglio si tratterebbe di un documento sconcertante e di inaudita gravita". Lo afferma Franco Monaco, vicepresidente dei deputati della Margherita aggiungendo che secondo la versione riportata dal "Figaro" Berlusconi "avrebbe parlato di un ultimatum e si sarebbe battuto non gia' per scongiurare la guerra ma, esattamente al contrario, per assecondarla in nome -sono parole sue- della realpolitik e dei rapporti di forza nel mondo che prescriverebbero a noi e in genere all'Europa di assecondare una decisione gia' presa dall'Amministrazione Usa. Gravissime per il contenuto, tali parole lo sono ancor piu' per la circostanza -sottolinea Monaco- che Berlusconi avrebbe mentito al parlamento, al quale egli ha dato a credere di essersi battuto per la soluzione affatto diversa scaturita dal vertice. Ora si dimostra, come sospettavamo, che quel pronunciamento egli lo ha subito, adoperandosi piuttosto per forzare la mano all'UE nella direzione della scorciatoia bellica.

PALESTINA: NUOVO GOVERNO SHARON

Nuovi e veri leader” per i palestinesi dopo la caduta del governo iracheno. Lo ha dichiarato il presidente Usa, George W. Bush ieri a Washington. La soluzione alla crisi tra Israele e Autorità nazionale Palestinese (Anp) si troverà, allora, nella creazione di due nuovi stati, Palestina e Israele, che possano trovare un equilibrio di convivenza “in pace e sicurezza”. In attesa di questi eventi il premier israeliano Ariel Sharon dovrebbe presentare il suo nuovo governo nel pomeriggio di oggi alla Knesset. Tuttavia la nascita del nuovo esecutivo è travagliata. Sharon non riesce a completare la lista dei ministri a causa di problemi nel suo stesso partito, il Likud. L’ex premier Binyamin Netanyahu dovrebbe trasferirsi dal ministero degli esteri a quello del tesoro, ma per farlo chiede condizioni molto precise. La più importante è quella di avere poteri speciali, in modo da poter affrontare la crisi economica del Paese, di dimensioni drammatiche, con un margine di movimento molto ampio. L’accordo tra i due leader del Likud, dato per certo, non riesce però ancora a concretizzarsi e questo stallo non permette l’assegnazione di tutti i dicasteri. Intanto sul fronte politico opposto, il portavoce dell’Anp, Nabil Abu Rudeinah ha sostenuto che il nuovo governo Sharon, di cui faranno parte gli utraortodossi rappresentanti dei coloni e non i laburisti, più sensibili al dialogo, lavorerà contro la pace e contro qualunque ipotesi di dialogo. Ariel Sharon si prepara a guidare un governo estremista e lavorerà contro l'accordo di pace con i palestinesi”, ha detto Abu Rudeinah, parlando alla radio palestinese. E proprio Ariel Sharon alza la posta per trattare con i palestinesi. Durante il dibattito in parlamento che ha preceduto il voto sulla fiducia al nuovo governo, il primo ministro israeliano ha affermato che ogni accordo futuro dovra' escludere il ritorno dei profughi palestinesi e comprendere il riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello stato ebraico. "Una Gerusalemme riunificata e indivisibile, capitale eterna d'Israele", ha sottolineato. Ha anche messo in chiaro che per tornare al tavolo dei negoziati ritiene indispensabili la cessazione del terrorismo palestinese e una 'profonda' riforma dell'Autorita' nazionale palestinese. Secondo l’esponente dell’Anp il nuovo esecutivo continuerà ad espropriare terre per costruire insediamenti ebraici in Cisgiordania, aggravando la già altissima tensione e disattendendo anche il piani di pacificazione preparato da Usa, Russia, Onu e Ue. In questo quadro continuano le operazioni militari di Tel Aviv. Nel villaggio di Kfar Elabed, vicino a Tulkarem (Cisgiordania), le forze speciali hanno arrestato Fuad Barhush, militante della Jihad islamica. Nel campo profughi di Balata, vicino a Nablus, i caterpillar dell’esercito israeliano hanno demolito la casa di Mohammed Ibrahim, militante Tanzim. Altre abitazioni sono state demolite nel campo profughi di Rafah, al confine tra Gaza e l'Egitto, nel corso di una azione di tanks israeliani. Altri 14 attivisti di Hamas, secondo fonti militari israeliane, sono stati arrestati sempre questa notte in tutta la Cisgiordania

Pensioni. La Camera approva il disegno di legge delega, il testo passa al Senato

Via libera della Camera al Ddl delega di riforma delle pensioni collegato alla Finanziaria 2002. Il provvedimento, che passa ora al Senato, è stato approvato con 248 voti favorevoli e uno contrario. L'opposizione non ha partecipato alla votazione, come nel precedente scrutinio in cui era mancato il numero legale. Cuore della legge è il primo articolo che delinea le linee generali della riforma, liberalizza l'eta' pensionabile, prevede incentivi per restare al lavoro e forme di decontribuzione per i nuovi assunti. Prevista anche la confluenza obbligatorio del Tfr, il trattamento di fine rapporto, nei fondi pensioni per avviare la previdenza integrativa. La legge passa ora all'esame del senato.

RAI: RIMANDATE LE NOMINE DEL CDA

POtrebbe slittare a lunedì la nomina del prossimo vertice della Rai. IL ritardo sarebbe dovuto alla posizione di Casini, presidente della Camera, irritato per le nomine presentate dalla maggioranza già da ieri. Casini ha ricordato che non spetta alla maggioranza nominare i vertici, ma al presidente della camera, ribadendo così le sue prerogative. Non è la prima volta che Casini si trova in aperto dissidio con la maggioranza che lo ha eletto.

GR ORE 17.00

Esteri

Iraq

Rimandata a sabato la decisione del parlamento turco sugli accordi presi con gli stati uniti.Nonostante oggi siano stati definiti sia gli impegni militari sia quelli economici, la decisione finale ancora è tutta da venire. Intanto Blix ha anticipato la presentazione del suo rapporto alle Nazioni Unite. La consegna del rapporto era prevista per sabato prossimo, ma Blix ha anticipato i tempi. Kofi Annan consegnerà poi il rapporto al Consiglio di Sicurezza. Il 7 marzo èin programma un dibattito sul rapporto a livello probabilmente di ministri degli esteri. Il rapporto, della cui consegna ha dato notizia l'agenzia Associated Press, è lungo 16 pagine. Poche ore prima di consegnarlo Blix ha detto ai giornalisti dell'Onu che l'Iraq non ha ancora dato prova di aver preso la "fondamentale decisione" di disarmarsi. Il capo degli ispettori ha dato il benvenuto ad alcune recenti lettere dell'Iraq che contenevano informazioni sui suoi programmi di armamento ma ha aggiunto che non rappresentano "una piena cooperazione o una svolta". Ciò nonostante Blix si è chiesto, osservando che le ispezioni sono riprese solo a novembre dopo anni di interruzione, se "sia davvero arrivato il momento di chiudere la porta".

israele

Nuovi e veri leader” per i palestinesi dopo la caduta del governo iracheno. Lo ha dichiarato il presidente Usa, George W. Bush ieri a Washington. La soluzione alla crisi tra Israele e Autorità nazionale Palestinese (Anp) si troverà, allora, nella creazione di due nuovi stati, Palestina e Israele, che possano trovare un equilibrio di convivenza “in pace e sicurezza”. In attesa di questi eventi il premier israeliano Ariel Sharon dovrebbe presentare il suo nuovo governo nel pomeriggio di oggi alla Knesset. Tuttavia la nascita del nuovo esecutivo è travagliata. Sharon non riesce a completare la lista dei ministri a causa di problemi nel suo stesso partito, il Likud. L’ex premier Binyamin Netanyahu dovrebbe trasferirsi dal ministero degli esteri a quello del tesoro, ma per farlo chiede condizioni molto precise. La più importante è quella di avere poteri speciali, in modo da poter affrontare la crisi economica del Paese, di dimensioni drammatiche, con un margine di movimento molto ampio. L’accordo tra i due leader del Likud, dato per certo, non riesce però ancora a concretizzarsi e questo stallo non permette l’assegnazione di tutti i dicasteri. Intanto sul fronte politico opposto, il portavoce dell’Anp, Nabil Abu Rudeinah ha sostenuto che il nuovo governo Sharon, di cui faranno parte gli utraortodossi rappresentanti dei coloni e non i laburisti, più sensibili al dialogo, lavorerà contro la pace e contro qualunque ipotesi di dialogo. Ariel Sharon si prepara a guidare un governo estremista e lavorerà contro l'accordo di pace con i palestinesi”, ha detto Abu Rudeinah, parlando alla radio palestinese. E proprio Ariel Sharon alza la posta per trattare con i palestinesi. Durante il dibattito in parlamento che ha preceduto il voto sulla fiducia al nuovo governo, il primo ministro israeliano ha affermato che ogni accordo futuro dovra' escludere il ritorno dei profughi palestinesi e comprendere il riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello stato ebraico. "Una Gerusalemme riunificata e indivisibile, capitale eterna d'Israele", ha sottolineato. Ha anche messo in chiaro che per tornare al tavolo dei negoziati ritiene indispensabili la cessazione del terrorismo palestinese e una 'profonda' riforma dell'Autorita' nazionale palestinese. Secondo l’esponente dell’Anp il nuovo esecutivo continuerà ad espropriare terre per costruire insediamenti ebraici in Cisgiordania, aggravando la già altissima tensione e disattendendo anche il piani di pacificazione preparato da Usa, Russia, Onu e Ue. In questo quadro continuano le operazioni militari di Tel Aviv. Nel villaggio di Kfar Elabed, vicino a Tulkarem (Cisgiordania), le forze speciali hanno arrestato Fuad Barhush, militante della Jihad islamica. Nel campo profughi di Balata, vicino a Nablus, i caterpillar dell’esercito israeliano hanno demolito la casa di Mohammed Ibrahim, militante Tanzim. Altre abitazioni sono state demolite nel campo profughi di Rafah, al confine tra Gaza e l'Egitto, nel corso di una azione di tanks israeliani. Altri 14 attivisti di Hamas, secondo fonti militari israeliane, sono stati arrestati sempre questa notte in tutta la Cisgiordania

Corea

Servono colloqui bilaterali tra Washington e Pyongyang per risolvere la crisi nucleare nordcoreana. In un documento congiunto sottoscritto ieri , i ministri degli esteri di Cina e Russia suggeriscono che “Un paritario e costruttivo dialogo tra Repubblica democratica della Corea e Stati Uniti sarebbe di grande utilità per la normalizzazione dei rapporti tra i due Paesi”. Lo rende noto oggi l'agenzia stampa nazionale cinese Xinhua. In questo modo Cina e Russia, entrambe convinte della necessità di risolvere il problema per vie diplomatiche, hanno ‘sposato’ la posizione di Pyongyang che da settimane chiede un confronto diretto con l’amministrazione americana, la quale preferisce, invece, mantenere la discussione al livello di comunità internazionale. Il ministro degli esteri cinese Tang Jiaxuan e il suo omologo russo Igor Ivanov, in visita a Pechino, hanno sottolineato la loro sintonia con la comunità internazionale sulla necessità di salvaguardare il sistema di controllo sulla produzione di armi di distruzione di massa nella penisola coreana. Un segnale che sembra incoraggiare la Corea del Nord a rivedere la propria uscita dal trattato di non proliferazione nucleare. Intanto l’intelligence americana, grazie all’utilizzo di satelliti spia, ha confermato oggi l’avvio del reattore nucleare nordcoreano di Yongbyon, ma non ha potuto dire con certezza se sia stato ripreso il programma di produzione del materiale fissile. Secondo la Cia, entro 18 mesi la Corea del Nord potrebbe realizzare cinque o sei bombe al plutonio che andrebbero ad aggiungersi ai due ordigni nucleari che i servizi segreti americani ritengono Pyongyang già possieda.

'ITALIA

Guerra

Nuovo intervento di berlusconi sul tema del consiglio di sicurezza delle nazioni unite. E ancora una volta, Berlusconi ha spostato il reale problema del ruolo dell'ONU, sostenendo che la deleggitimazione dell'organismo viene da chi non accetta le posizioni americane, e non da chi, come gli Sati uniti, vuole piegarlo ai suoi desideri. In una conferenza stampa tenutasi oggi, Berlusconi ha ribadito il suo totale appoggio alle posizioni statunitensi, e ha cercato in questo modo di tuttelarsi sotto l'egida di un'ONU sempre più bistrattata e piegata ai voleri dei potenti Ma è difficile anche per il massimo esperto di sistemi mediatici arrampicarsi sugli specchi su alcune questioni: i deputati dell'opposizione chiedono il confronto in parlamento sulla partecipazione italiana alla spedizione militare, e candidamente Martino, ministro della difesa, risponde che , poichè non è una decisione del governo, non deve risponderne in parlamento.e intanto i militari italiani partono a bordo degli aerei awacs destinati alla turchia, e da lì a operazioni di guerra in Iraq. E a proposito dei preparativi di guerra, pisanu ha dichiarato oggi che sono terminati i trasferimenti di materiali statunitensi tra le basi italiane, e che tutto si è svolto regolarmente. Una dichiarazione che arriva proprio all'indomani della giornata di mobilitazione conttro la guerra, che a visto coinvolti centiania di attivisti e attiviste in tutta la penisola. Le dichiarazioni di pisanu non vengono prese sul serio dai pacifisti, che affermano invece che sono molti i treni che ancora attendono di essere caricati alla base di Camp Ederle.

Rai

POtrebbe slittare a lunedì la nomina del prossimo vertice della Rai. IL ritardo sarebbe dovuto alla posizione di Casini, presidente della Camera, irritato per le nomine presentate dalla maggioranza già da ieri. Casini ha ricordato che non spetta alla maggioranza nominare i vertici, ma al presidente della camera, ribadendo così le sue prerogative. Non è la prima volta che Casini si trova in aperto dissidio con la maggioranza che lo ha eletto.

GR flash delle ore 9.30

MONDO

GUERRA - Il capo degli ispettori Onu Hans Blix ha consegnato con anticipo sulla scadenza prevista il suo rapporto scritto sullo stato delle ispezioni in Iraq al segretario generale dell'Onu Kofi Annan. La consegna del rapporto era prevista per sabato prossimo, ma Blix ha anticipato i tempi. Kofi Annan consegnerà poi il rapporto al Consiglio di Sicurezza. Il 7 marzo èin programma un dibattito sul rapporto a livello probabilmente di ministri degli esteri. Il rapporto, della cui consegna ha dato notizia l'agenzia Associated Press, è lungo 16 pagine. Poche ore prima di consegnarlo Blix ha detto ai giornalisti dell'Onu che l'Iraq non ha ancora dato prova di aver preso la "fondamentale decisione" di disarmarsi. Il capo degli ispettori ha dato il benvenuto ad alcune recenti lettere dell'Iraq che contenevano informazioni sui suoi programmi di armamento ma ha aggiunto che non rappresentano "una piena cooperazione o una svolta". Ciò nonostante Blix si è chiesto, osservando che le ispezioni sono riprese solo a novembre dopo anni di interruzione, se "sia davvero arrivato il momento di chiudere la porta". I Quindici del Consiglio di sicurezza oggi discuteranno anche la proposta del Canada, che pero' non fa parte del Consiglio. L'ipotesi di compromesso, che dà tempo all'Iraq fino al 28 marzo per disarmare o subire una guerra, è però già stata bocciata dagli Stati Uniti. Bush ha rispedito al mittente anche gli appelli alla pace del Papa. Giovanni Paolo II probabilmente ripeterà la propria contrarietà alla guerra anche oggi al premier spagnolo Aznar in visita a Roma. Intanto l'altro stretto alleato americano, il premier britannico Blair ieri, pur incassando il via libera del parlamento all'invasione dell'Iraq, ha visto il suo partito rivoltarglisi contro ai comuni: 2 terzi dei no sono venuti da 120 deputati laburisti. Mosca, Parigi e Berlino mantengono ferma la loro opposizione al conflitto e Washington prosegue nel suo pressing sui membri indecisi del consiglio di sicurezza: il Pakistan dovrebbe astenersi. Così il gioco si concentra su Messico, Angola, Guinea, Camerun e Cile. Nessuno di questi paesi sarà probabilmente ricoperto d'oro come la Turchia. Ma Washington puo' offrire altre esche come investimenti e agevolazioni commerciali. Per tornare alla Turchia avrà i 30 milioni di dollari che aveva chiesto. Dunque nelle prossime ore il parlamento di Ankara voterà l'ingresso di 60 mila soldati americani. Ieri sono anche arrivati i primi 2 Awacs e tre batterie anti-missili Patriot a difesa del suolo e dello spazio aereo turco.

COREA - Torna a crescere la tensione tra Corea del Nord e Stati Uniti. L'intelligence americana ha accusato Pyongyang di avere riattivato, nelle ultime 24 ore, la centrale nucleare di Yongbyon, chiusa dal 1994. Sarebbero stati i satelliti-spia americani a rilevare i segni della ripresa dell'attività. La Corea del Sud non ha ancora confermato le notizie provenienti da Washington. L’impianto nucleare potrebbe essere utilizzato per la produzione di plutonio per bombe nucleari. Lo hanno reso noto fonti dell'amministrazione Bush. Il reattore riattivato a Yongbyon, secondo le fonti americane, mette la Corea del Nord in grado di poter produrre cinque o sei bombe al plutonio nell'arco di 18 mesi. Attualmente il regime di Pyongyang, secondo la Cia, dispone di una o due bombe nucleari. Soltanto ieri il segretario di Stato americano Colin Powell aveva detto che non risultava che la Corea del Nord avesse riattivato il reattore e l'aveva definita "una scelta saggia, una scelta cosciente". La riattivazione, secondo le stesse fonti, è avvenuta nelle ultime 24 ore; l'informazione non era a disposizione di Powell nel momento in cui aveva fatto i commenti.

VENEZUELA - Gli oppositori del presidente venezuelano Hugo Chavez hanno manifestato ieri per le strade di Caracas, costringendo a rimandare i negoziati tra il governo e l'opposizione sponsorizzate dall'Organizzazione degli stati americani. Nello stesso tempo, funzionari del governo si sono incontranti con diplomatici stranieri per delle misure di sicurezza dopo le bombe esplose nelle vicinanze delle sedi diplomatiche spagnola e colombiana. L'Ambasciata statunitense ha interrotto le attività in seguito a minacce. Migliaia di persone hanno partecipato alle proteste per l'arresto di Carlos Fernandez, considerato uno dei leader dello sciopero di 63 giorni che ha sconvolto l'economia venezuelana.

ITALIA

Anche questa notte alcune stazioni interessate al passaggio dei convogli che trasportano mezzi militari e armi alla base Usa di Camp Darby sono state presidiate dai no-global e dai disobbedienti, talvolta accompagnati da esponenti di forze politiche e sindacali di sinistra. A Fornovo, nel Parmense, poco prima di mezzanotte, e dopo il passaggio dell'ultimo treno passeggeri, i binari della stazione sono stati occupati con oggetti d'ogni genere. Dopo l'1 il presidio e' stato tolto, ma sono state necessarie un altro paio d'ore per sgomberare i binari e far ripartire due treni merci rimasti bloccati. Manifestazioni e presldi contro i 'treni delle armi' ci sono stati anche anche nelle stazioni bolognesi di Pianoro e di S.Ruffillo. Da Pianoro, questa mattina intorno alle 6,30, sono transitati senza problemi, preceduti da un convoglio di scorta, due treni con mezzi Usa partiti da Verona e diretti a Camp Darby. A S.Ruffillo, il presidio era cominciato ieri pomeriggio alle 15 ed era andato avanti per tutta la sera e fino a stanotte, senza particolari problemi.

STAMATTINA Polizia e carabinieri hanno trascinato di peso, fuori dai binari della stazione di Pianoro (Bologna), un gruppo di manifestanti, tra cui il leader dei "disobbedienti", Casarini. In circa cinquanta,si erano seduti sulle traversine della stazione di Pianoro,sulla linea Bologna-Firenze,ritenuto uno dei possibili punti di passaggio dei prossimi treni militari con mezzi Usa. I manifestanti sono stati portati sul piazzale davanti allo scalo,poi,attorno alle 6,molti di loro hanno deciso di lasciare Pianoro.

ATTENZIONE ALLA REGIONE Gli USA hanno chiesto alla Regione Toscana di poter ampliare la base, una vera provocazione, e la Regione pare in procinto di approvare questa scelta alla faccia delle dichiarazioni pacifiste e no global di Martini! GIOVEDI’ 27 FEBBRAIO ORE 17 PRESIDIO ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE TOSCANA VIA CAVOUR 18 (Firenze)

A VIAREGGIO DOMENICA 2 MARZO ORE 11 PRESIDIO IN PIAZZA DELLA STAZIONE FS ORE 14 CORTEO DA P.ZZA DELLA STAZIONE A P.ZZA MAZZINI NO ALLA GUERRA SENZA SE E SENZA MA

VIAREGGIO DOMENICA 2 MARZO

ORE 11 PRESIDIO IN PIAZZA DELLA STAZIONE FS ORE 14 CORTEO DA P.ZZA DELLA STAZIONE A P.ZZA MAZZINI

NO ALLA GUERRA SENZA SE E SENZA MA

GR ORE 13.00

MONDO GUERRA - Nero su bianco. Dopo lunghi negoziati, Turchia e Stati Uniti hanno siglato l'accordo anche per quanto riguarda la collaborazione militare. Ora si può dire che tutto è pronto per rendere operativa l'offensiva militare in Iraq. L'annuncio è arrivato dal ministro della Difesa di Ankara, Vecdi Gonulin: le basi militari turche ospiteranno presto circa 62mila soldati americani, dopo il voto del Parlamento di Ankara, atteso entro la settimana. Ieri il ministro dell'Economia, Ali Babacan, aveva confermato l'intesa sugli aiuti americani: ad Ankara arriveranno una trentina di miliardi di dollari tra finanziamenti a fondo perduto e prestiti agevolati. Intanto Bush cerca di convincere gli alleati. Mentre spinge per avvicinarsi all'inizio della guerra, il presidente americano rilancia sul piatto mediorientale: l'attacco all'Iraq è parte di un piano per il Medio Oriente che prevede la ripresa del processo di pace fra Israele e Anp, con l'immediato stop agli insediamenti israeliani nei Territori occupati. Le dichiarazioni di Bush, che ha parlato all'American Enterprise Institute, un centro studi conservatore, arrivano dopo i rinnovati inviti di Gran Bretagna e Spagna a prendere posizione in modo più esplicito sulla questione mediorientale e la soluzione del conflitto israeliano-palestinese. Anche il segretario di Stato Colin Powell ha inisistito e consigliato al presidente di assumere una posizione più forte sulla questione, apparentemente scivolata a margine della politica estera americana. Il discorso di Bush risponde anche ai timori dei Paesi arabi che la guerra all'Iraq possa destabilizzare una regione già a rischio come il Medio Oriente. Liberare e ricostruire l'Iraq, ha spiegato Bush, richiederà "l'impegno sostenuto di molte nazioni", non solo degli Usa: dopo l'invasione dell'Iraq, gli americani e i loro alleati "resteranno per quanto tempo e' necessario e non un giorno di più": dovranno proteggere dal sabotaggio il petrolio iracheno, impedire a un altro rais come Saddam Hussein di prendere il potere e provvedere alla distruzione delle armi di distruzione di massa, fronteggiare l'emergenza umanitaria, garantire l'avvio della ricostruzione del Paese e favorire l'insediamento di un regime democratico. Quanto all'ONU e all'eventualità di una mancata approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza di una seconda risoluzione più dura con Bagdad nei prossimi giorni, il presidente americano è stato chiaro: il Consiglio di Sicurezza dell'Onu deve mostrarsi efficace nel difendere la causa della pace e a fare rispettare la propria volontà, "se vuole contare". Altrimenti, ci penseranno gli Stati Uniti e i loro alleati. I militari americani, infatti, sono pronti ad affrontare "un nemico terribile", che nasconde le proprie armi tra i civili ed è pronto a tutti gli inganni. "Abbiamo fatto fronte alle sfide del passato, faremo fronte a quelle che ci attendono", ha concluso Bush fra gli applausi di un pubblico di chiaro orientamento conservatore. Il capo degli ispettori Onu Hans Blix ha consegnato con anticipo sulla scadenza prevista il suo rapporto scritto sullo stato delle ispezioni in Iraq al segretario generale dell'Onu Kofi Annan. La consegna del rapporto era prevista per sabato prossimo, ma Blix ha anticipato i tempi. Kofi Annan consegnerà poi il rapporto al Consiglio di Sicurezza. Il 7 marzo èin programma un dibattito sul rapporto a livello probabilmente di ministri degli esteri. Il rapporto, della cui consegna ha dato notizia l'agenzia Associated Press, è lungo 16 pagine. Poche ore prima di consegnarlo Blix ha detto ai giornalisti dell'Onu che l'Iraq non ha ancora dato prova di aver preso la "fondamentale decisione" di disarmarsi. Il capo degli ispettori ha dato il benvenuto ad alcune recenti lettere dell'Iraq che contenevano informazioni sui suoi programmi di armamento ma ha aggiunto che non rappresentano "una piena cooperazione o una svolta". Ciò nonostante Blix si è chiesto, osservando che le ispezioni sono riprese solo a novembre dopo anni di interruzione, se "sia davvero arrivato il momento di chiudere la porta". I Quindici del Consiglio di sicurezza oggi discuteranno anche la proposta del Canada, che pero' non fa parte del Consiglio. L'ipotesi di compromesso, che dà tempo all'Iraq fino al 28 marzo per disarmare o subire una guerra, è però già stata bocciata dagli Stati Uniti. Bush ha rispedito al mittente anche gli appelli alla pace del Papa. Giovanni Paolo II probabilmente ripeterà la propria contrarietà alla guerra anche oggi al premier spagnolo Aznar in visita a Roma. Intanto l'altro stretto alleato americano, il premier britannico Blair ieri, pur incassando il via libera del parlamento all'invasione dell'Iraq, ha visto il suo partito rivoltarglisi contro ai comuni: 2 terzi dei no sono venuti da 120 deputati laburisti. Mosca, Parigi e Berlino mantengono ferma la loro opposizione al conflitto e Washington prosegue nel suo pressing sui membri indecisi del consiglio di sicurezza: il Pakistan dovrebbe astenersi. Così il gioco si concentra su Messico, Angola, Guinea, Camerun e Cile. Nessuno di questi paesi sarà probabilmente ricoperto d'oro come la Turchia. Ma Washington puo' offrire altre esche come investimenti e agevolazioni commerciali. Per tornare alla Turchia avrà i 30 milioni di dollari che aveva chiesto. Dunque nelle prossime ore il parlamento di Ankara voterà l'ingresso di 60 mila soldati americani. Ieri sono anche arrivati i primi 2 Awacs e tre batterie anti-missili Patriot a difesa del suolo e dello spazio aereo turco.

COREA - Torna a crescere la tensione tra Corea del Nord e Stati Uniti. L'intelligence americana ha accusato Pyongyang di avere riattivato, nelle ultime 24 ore, la centrale nucleare di Yongbyon, chiusa dal 1994. Sarebbero stati i satelliti-spia americani a rilevare i segni della ripresa dell'attività. La Corea del Sud non ha ancora confermato le notizie provenienti da Washington. L’impianto nucleare potrebbe essere utilizzato per la produzione di plutonio per bombe nucleari. Lo hanno reso noto fonti dell'amministrazione Bush. Il reattore riattivato a Yongbyon, secondo le fonti americane, mette la Corea del Nord in grado di poter produrre cinque o sei bombe al plutonio nell'arco di 18 mesi. Attualmente il regime di Pyongyang, secondo la Cia, dispone di una o due bombe nucleari. Soltanto ieri il segretario di Stato americano Colin Powell aveva detto che non risultava che la Corea del Nord avesse riattivato il reattore e l'aveva definita "una scelta saggia, una scelta cosciente". La riattivazione, secondo le stesse fonti, è avvenuta nelle ultime 24 ore; l'informazione non era a disposizione di Powell nel momento in cui aveva fatto i commenti.

VENEZUELA - Gli oppositori del presidente venezuelano Hugo Chavez hanno manifestato ieri per le strade di Caracas, costringendo a rimandare i negoziati tra il governo e l'opposizione sponsorizzate dall'Organizzazione degli stati americani. Nello stesso tempo, funzionari del governo si sono incontranti con diplomatici stranieri per delle misure di sicurezza dopo le bombe esplose nelle vicinanze delle sedi diplomatiche spagnola e colombiana. L'Ambasciata statunitense ha interrotto le attività in seguito a minacce. Migliaia di persone hanno partecipato alle proteste per l'arresto di Carlos Fernandez, considerato uno dei leader dello sciopero di 63 giorni che ha sconvolto l'economia venezuelana.

ITALIA

QUESTA NOTTE UNA COLONNA DI OLTRE DUE CHILOMETRI DI MEZZI MILITARI AMERICANI HA RAGGIUNTO LO SCALO MERCI DI VERONA ATTRAVERSO LA NORMALE AUTOSTRADA. L'AUTOSTRADA E' STATA OCCUPATA NELLE SUE TRE CORSIE DA VICENZA A VERONA. IL CASELLO DI VERONA SUD E'STATO CHIUSO E PRESIDIATO DA CARABINIERI, POLIZIA, E POLIZIA MILITARE AMERICANA. VIALE PIAVE (GRANDE VIALE A 8 CORSIE CHE PORTA AL CENTRO DI VERONA) E' STATO CHIUSO E BLOCCATO. I POCHI MANIFESTANTI E GIORNALISTI PRESENTI SONO STATI PRIMA ALLONTANATI E POI CARICATI - DUE DI LORO SONO TUTT'ORA IN OSPEDALE. LE FORZE AMERICANE SOTTO L'EGIDA DELLA POLIZIA ITALIANA HA POTUTO DISPORRE DI STRADE CIVILI PER SPOSTARE I PROPRI MEZZI. Intanto STAMATTINA Polizia e carabinieri hanno trascinato di peso, fuori dai binari della stazione di Pianoro (Bologna), un gruppo di manifestanti, tra cui il leader dei "disobbedienti", Casarini. In circa cinquanta,si erano seduti sulle traversine della stazione di Pianoro,sulla linea Bologna-Firenze,ritenuto uno dei possibili punti di passaggio dei prossimi treni militari con mezzi Usa. I manifestanti sono stati portati sul piazzale davanti allo scalo,poi,attorno alle 6,molti di loro hanno deciso di lasciare Pianoro. (corrispondenza indy) Per oggi e per i prossimi giorni sono previste diverse iniziative. Infatti nel pomeriggio di oggi alle 17.00 si terrà un presidio promosso dal movimento antagonista toscano davanti i locali della presidenza della regione toscana in via Cavour 18 a firenze, questo perchè le autorità USA hanno chiesto alla regione toscana di poter ampliare la base di camp Derby, richiesta che sembra in via di approvazione. Anche il carnevale di Viareggio sarà oggetto di una iniziativa. Domenica 2 marzo si svolgerà un corteo da piazza della stazione a partire dalle ore 14.00 e preceduto da un presidio alle ore 11.00 sempre in p.zza della stazione.

gror030227 (last edited 2008-06-26 09:51:48 by anonymous)