ore 19.30

Proposta sommario

Iraq, vertice domenica

Manifestazioni europee (audio)

Migliaia di lavoratori hanno aderito oggi in Germania e in Belgio allo sciopero di 10 minuti indetto dalla Confederazione europea dei Sindacati (Ces) contro una guerra in Iraq. Dalle 11.55 (ora locale e italiana) alle 12.05 hanno incrociato le braccia circa 100.000 lavoratori tedeschi, mentre nel vicino Belgio la manifestazione di dissenso verso la guerra ha attraversato quasi tutti i settori professionali: dalle fabbriche alle banche, dalla scuola ai media. Numerose manifestazioni contro la guerra sono invece previste per domani (sabato) nella maggior parte delle citta' europee: in Spagna le bandiere multicolore dei pacifisti sfileranno per le strade di Madrid e Barcellona e delle maggiori citta'. E' invece a Porto che si riuniranno i pacifisti lusitani, mentre a Londra verra' organizzato un concerto, oltre a una manifestazione della comunita' musulmana. In Francia - per la quarta volta in due mesi - si manifestera' per la pace a Parigi e in una quarantina di citta'. Previste nella capitale 50.000 persone. A Bruxelles 300 organizzazioni sono chiamate a riunirsi attorno allo slogan No alla guerra contro l'Iraq. In Grecia, i pacifisti sfileranno a Salonicco e Atene, chiamati dal partito comunista e dal Social forum greco. Sono previste anche manifestazioni presso le basi Nato presenti in Grecia. A Mosca si prevedono due manifestazioni: una organizzata dalla sinistra, con conclusione di fronte all'ambasciata Usa, l'altra organizzata dall'alleanza ortodosso-islamica. In Norvegia si manifestera' contro l'armatore Wallenius Wilhelmsen, accusato di fornire i suoi servizi ai militari Usa. In Svezia avranno luogo manifestazioni a Stoccolma, organizzate dalla 'Rete contro la guerra'. In Danimarca si manifestera' davanti all'ambasciata Usa di Copenaghen e in varie altre citta'. Manifestazioni sono ugualmente previste in Bulgaria e Repubblica ceca

Greenpeace

L'ammiraglia di Greenpeace, la Rainbow Warrior ha bloccato stamane la base navale spagnola di Rota, per impedire alla nave da guerra americana Cape Horn di partire per il Golfo. Due attivisti sono stati arrestati, i gommoni dell'associazione sono stati a lungo inseguiti e poi bloccati dai militari, ma la Rainbow e' rimasta in posizione. bloccando l'ingresso del porto. In Turchia, invece, gli attivisti di Greenpeace hanno bloccato con un camion l'ingresso al porto di Iskenderun, impedendo cosi' al convoglio militare Usa di uscire dall'area. Quindici attivisti, provenienti da Belgio, Australia, Libano, Gran Bretagna e Turchia sono stati fermati. Proprio da questo porto proviene l'attrezzatura, i veicoli e le armi che gli Stati Uniti hanno gia' dispiegato in nove regioni turche, nonostante l'opposizione del presidente del parlamento turco, Bulent Arinc. In Russia, sono stati spiegati due striscioni di fronte al Cremlino, "Stop alla guerra" e "Veto alla guerra", per chiedere al presidente Putin di esercitare il diritto di veto all'interno del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, in caso di una seconda risoluzione. Greenpeace si oppone alla guerra per le devastanti conseguenze per gli uomini e per l'ambiente. La guerra del Golfo uccise 2 milioni di persone e i danni all'ambiente sono continuati per anni dopo la fine del conflitto. La guerra non e' il modo per affrontare la questione delle armi di distruzione di massa: Stati Uniti e Gran Bretagna devono iniziare a rispettare gli impegni presi sulla distruzione delle armi di massa e non insistere in un atteggiamento che rischia di minare la funzione delle Nazioni Unite

Turchia

Recep Tayyip Erdogan e' il nuovo primo ministro turco: tre giorni dopo aver ricevuto l'incarico, il leader del Partito islamista della Giustizia e dello Sviluppo ha presentato la lista dei ministri al presidente della Repubblica Ahmet Necdet Sezer. L'incontro con il capo dello Stato - escluso questa mattina dallo stesso Erdogan - e' avvenuto dopo una conversazione telefonica tra il nuovo premier e il vice presidente degli Stati Uniti Dick Cheney. Ankara e' stata sottoposta nelle ultime ore a un forte pressing da parte dell'amministrazione americana, che insisteva per un'accelerazione della nascita del nuovo governo, chiamato a decidere al piu' presto sull'autorizzazione al dispiegamento in territorio turco di 62mila militari americani. Rispetto al precedente esecutivo, la novita' e' rappresentata dalla nomina del premier uscente Abdullah Gul a ministro degli Esteri - al posto di Yasar Yakis - e a vice premier e dall'uscita del numero due del governo Ertugrul Yalcinbayir, tra i piu' contrari ad autorizzare il dispiegamento dei militari americani, bocciato il primo marzo scorso da un voto del Parlamento.

Palestina, dichiarazioni bush

Il presidente americano George W. Bush lega la ripresa del processo di pace israelo-palestinese alla cessazione degli insediamenti nei Territori e alla conferma del nuovo premier palestinese in una posizione di "vera autorità".

Questi passaggi sono preliminari alla "attuazione" della road map, o "tracciato", verso la pace messa a punto dal Quartetto, Usa, Ue, Russia e Onu.

Parlando di "autorità vera", Bush intende le responsabilità della sicurezza e del processo di pace, secondo quanto aveva spiegato, da parte sua, il segretario di stato Colin Powell, durante un'audizione davanti a una commissione della camera.

Powell aveva affermato che la nomina di Abu Mazen potrebbe dare una "nuova dinamica" alla ricerca di una soluzione della crisi tra israeliani e palestinesi, se sara' confermata e se il nuovo primo ministro disporra' di poteri effettivi. Tony Blair è intervenuto in conferenza stampa da Londra per ribadire le medesime posizioni. Blair ha dichiarato il suo appoggio al primo ministro palestinese che sarà nominato, si auspica, all'inizio della prossima settimana; ha inoltre ribadito l'impegno britannico per la "road map", il piano di pace preparato dal Quartetto per il Medio Oriente.

Il premier britannico ha schivato con fermezza le domande che non fossero concentrate sul Medio Oriente e ha ribadito che la "road map" deve essere svelata al più presto, che per questo piano di pace è necessario poter pensare alla nascita di una Palestina fianco a fianco di Israele. Condizioni necessarie sono però le riforme palestinesi, la fine della violenza, e l'accettazione da parte israeliana dell'idea di uno Stato palestinese

Ogm, l'america all'attacco (audio)

L'amministrazione degli Stati Uniti dovrebbe presto presentare innanzi all'Organizzazione del Commercio Mondiale un'azione legale contro l'Unione europea in merito al bando, posto da questa sull'adozione degli organismi geneticamente modificati. A sottolinearlo e' il presidente della Commissione Finanza del senato americano, Charles Grassley, secondo il quale il governo americano mettera' mano alla questione appena la vicenda irachena si sara' definita. L'Amministrazione - ha notato Grassley, le cui osservazioni sono state riprese dalla stampa statunitense - dovrebbe procedere non appena la situazione dell'Iraq innanzi alle Nazioni Unite sara' definita dando valenza legale alle schermaglie diplomatica cresciute negli ultimi anni sul fronte degli organismi geneticamente modificati (in particolare su quello del grano), su cui le nazioni europee hanno posto il bando alle importazioni decise e valutate, singolarmente, da Paese a Paese. Una presa di posizione che si ricollega alle paure dei consumatori e delle loro associazioni (ma anche dei governi nazionali) davanti a questo genere di cibi e che, gli Stati Uniti considerano eminentemente legata a questioni di matrice politica. Proprio questo - secondo la stampa - sara' il tasto su cui l'Amministrazione Usa battera' innanzi al Wto: secondo l'America il bando degli organismi geneticamente modificati deciso dall'Europa risponderebbe fondamenti puramente politici e non evidenze scientifiche riguardo la nocivita' di questi alimenti.

ITALIA

Diritto di sciopero (audio)

Pomigliano d'arco (audio)

Referendum (audio)

Rientro dei savoia, morte del partigiano avio (audio)

L'utilizzo da parte americana di infrastrutture di trasporto italiane sara' oggetto delle comunicazioni del governo alle commissioni difesa, affari costituzionali e trasporti della Camera, martedi' 18 marzo. Le commissioni sono state convocate per le ore 13,30 nella Sala del Mappamondo

murolo

Con Roberto Murolo scompare il napoletano discreto, scompare la canzone napoletana amata e compresa da tutti. Bastava Murolo con una chitarra per ripercorrere una tradizione musicale complessa e passionale, una voce che ci guidava sicura nei meandri di sentimenti complessi raccontati da plateali serenate e sceneggiate. Un repertorio di vecchie canzoni come “o marinariello” alle quali Murolo ha aggiunto due pezzi indimenticabili: “Scalinatella” che minuziosamente descrive un passaggio del centro storico di Positano e “o ciucciariello”. Una vita di preziose e diverse collaborazioni, prima con Vittorio De Sica come spalla attoriale e musicale nel dopo neorealismo, poi con Fabrizio De Andrè nel denunciare l’anomalia delle guardie carcerarie napoletane che si aggraziavamo la simpatia del camorrista Cutolo per avere lavoro e casa per i famigliari. Da ricordare è anche il trio composto con Mia Martini e Grananiello.

ore 17.00

iraq

La diplomazia nella gestione della crisi irachena potrebbe avere i giorni contati. E' quanto ha affermato oggi il ministro degli Esteri britannico, Jack Straw. "Sfortunatamente, la diplomazia in cui siamo coinvolti da molti mesi potrebbe finire tra giorni o settimane.", ha dichiarato Straw al termine di una riunione con i leader musulmani del Paese nel suo collegio elettorale di Blackburn, nella contea del Lancashire.

L'esercito americano è pronto alla guerra e il suo comandante nel Golfo, il generale Tommy Franks ne è certo. Franks ha annunciato che le truppe sono al massimo livello di preparazione e che si attende solo l'ordine di attacco per sfidare il regime di Saddam Hussein. "Abbiamo una capacità militare sufficiente a fare quello che ci viene chiesto - ha detto il generale, intervistato dall'emittente statunitense Abc - se saremo chiamati per questa missione, non c'è alcun dubbio che vinceremo".

Il presidente Usa George Bush, il premier britannico Tony Blair e quello spagnolo Josè Maria Aznar, si vedranno per esaminare gli sviluppi da dare alla risoluzione da loro presentata al Consiglio di Sicurezza dell'Onu per l'uso della forza per disarmare l'Iraq. Fanno sapere comunque che si tratta delle ultime mosse diplomatiche prima che la parola passi alle armi.Due esponenti del movimento per la pace negli Usa hanno chiesto ai deputati democratici di aderire a uno sforzo per ottenere l'impeachment del presidente Bush. I due pacifisti, l'ex ministro della giustizia Ramsey Clark e il professore di diritto dell'Illinois Francis Boyle, hanno consegnato al deputato del Michigan John Conyers uno schema di articoli di messa in stato di accusa davanti alle Camere del presidente in cui si sostiene che Bush, attaccando l'Iraq senza una dichiarazione di ostilita' del Congresso, violerebbe la legge. La Casa Bianca ha reagito con sdegno, definendola come una proposta ridicola. Il presidente francese Jacques Chirac ha proposto oggi al premier britannico Tony Blair "di lavorare insieme sul disarmo dell'Iraq nella logica della risoluzione 1441". Per risolvere pacificamente la crisi, il capo dell'Eliseo propone di stilare un calendario di 120 giorni entro i quali l'Iraq deve disarmare pacificamente. Chirac ha poi riaffermato il rifiuto della Francia di "accettare un ultimatum o l'automaticità di un ricorso alla forza".

Manifestazioni

Migliaia di lavoratori hanno aderito oggi in Germania e in Belgio allo sciopero di 10 minuti indetto dalla Confederazione europea dei Sindacati (Ces) contro una guerra in Iraq. Dalle 11.55 (ora locale e italiana) alle 12.05 hanno incrociato le braccia circa 100.000 lavoratori tedeschi, mentre nel vicino Belgio la manifestazione di dissenso verso la guerra ha attraversato quasi tutti i settori professionali: dalle fabbriche alle banche, dalla scuola ai media. Numerose manifestazioni contro la guerra sono invece previste per domani (sabato) nella maggior parte delle citta' europee: in Spagna le bandiere multicolore dei pacifisti sfileranno per le strade di Madrid e Barcellona e delle maggiori citta'. E' invece a Porto che si riuniranno i pacifisti lusitani, mentre a Londra verra' organizzato un concerto, oltre a una manifestazione della comunita' musulmana. In Francia - per la quarta volta in due mesi - si manifestera' per la pace a Parigi e in una quarantina di citta'. Previste nella capitale 50.000 persone. A Bruxelles 300 organizzazioni sono chiamate a riunirsi attorno allo slogan No alla guerra contro l'Iraq. In Grecia, i pacifisti sfileranno a Salonicco e Atene, chiamati dal partito comunista e dal Social forum greco. Sono previste anche manifestazioni presso le basi Nato presenti in Grecia. A Mosca si prevedono due manifestazioni: una organizzata dalla sinistra, con conclusione di fronte all'ambasciata Usa, l'altra organizzata dall'alleanza ortodosso-islamica. In Norvegia si manifestera' contro l'armatore Wallenius Wilhelmsen, accusato di fornire i suoi servizi ai militari Usa. In Svezia avranno luogo manifestazioni a Stoccolma, organizzate dalla 'Rete contro la guerra'. In Danimarca si manifestera' davanti all'ambasciata Usa di Copenaghen e in varie altre citta'. Manifestazioni sono ugualmente previste in Bulgaria e Repubblica ceca

Manifestazioni2

L'ammiraglia di Greenpeace, la Rainbow Warrior ha bloccato stamane la base navale spagnola di Rota, per impedire alla nave da guerra americana Cape Horn di partire per il Golfo. Due attivisti sono stati arrestati, i gommoni dell'associazione sono stati a lungo inseguiti e poi bloccati dai militari, ma la Rainbow e' rimasta in posizione. bloccando l'ingresso del porto. In Turchia, invece, gli attivisti di Greenpeace hanno bloccato con un camion l'ingresso al porto di Iskenderun, impedendo cosi' al convoglio militare Usa di uscire dall'area. Quindici attivisti, provenienti da Belgio, Australia, Libano, Gran Bretagna e Turchia sono stati fermati. Proprio da questo porto proviene l'attrezzatura, i veicoli e le armi che gli Stati Uniti hanno gia' dispiegato in nove regioni turche, nonostante l'opposizione del presidente del parlamento turco, Bulent Arinc. In Russia, sono stati spiegati due striscioni di fronte al Cremlino, "Stop alla guerra" e "Veto alla guerra", per chiedere al presidente Putin di esercitare il diritto di veto all'interno del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, in caso di una seconda risoluzione. Greenpeace si oppone alla guerra per le devastanti conseguenze per gli uomini e per l'ambiente. La guerra del Golfo uccise 2 milioni di persone e i danni all'ambiente sono continuati per anni dopo la fine del conflitto. La guerra non e' il modo per affrontare la questione delle armi di distruzione di massa: Stati Uniti e Gran Bretagna devono iniziare a rispettare gli impegni presi sulla distruzione delle armi di massa e non insistere in un atteggiamento che rischia di minare la funzione delle Nazioni Unite

palestina

Soldati israeliani hanno aperto il fuoco contro un'abitazione del campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, uccidendo sei palestinesi. Circa dieci tank dell'esercito, riferisce il sito di Ha'aretz, sono entarti nel campo dopo l'alba e hanno circondato l'edificio. Dall'interno della casa militanti palestinesi hanno iniziato a sparare contro i soldati, che hanno risposto al fuoco. Secondo fonti militari quattro palestinesi sono morti nell'edificio, uno sul tetto e l'ultimo in strada. Intanto a Hebron sono stati arrestati undici palestinesi. Altri due sono stati arrestati nella Striscia di Gaza. Ieri cinque palestinesi sono rimasti uccisi in uno scontro a fuoco con i soldati nel vicino villaggio di Tamoun. Una bomba e' esplosa in tarda mattinata nel campo profughi palestinese di Ain el Hilweh, nel Libano meridionale. A riferirlo sono fonti palestinesi, ricordando che si tratta dell'ultima di una serie di esplosioni avvenute negli ultimi quattro mesi all'interno del campo. Si tratta, hanno detto queste fonti, di azioni volte ad attentare alla sicurezza all'interno del campo e destabilizzare la situazione. La deflagrazione - che ha causato solo danni materiali - e' avvenuta nei pressi dell'abitazione di un esponente di Fatah ucciso lo scorso 2 marzo da un membro della sua stessa famiglia appartenente ad una fazione dissidente del movimento.

OGM

L'amministrazione degli Stati Uniti dovrebbe presto presentare innanzi all'Organizzazione del Commercio Mondiale un'azione legale contro l'Unione europea in merito al bando, posto da questa sull'adozione degli organismi geneticamente modificati. A sottolinearlo e' il presidente della Commissione Finanza del senato americano, Charles Grassley, secondo il quale il governo americano mettera' mano alla questione appena la vicenda irachena si sara' definita. L'Amministrazione - ha notato Grassley, le cui osservazioni sono state riprese dalla stampa statunitense - dovrebbe procedere non appena la situazione dell'Iraq innanzi alle Nazioni Unite sara' definita dando valenza legale alle schermaglie diplomatica cresciute negli ultimi anni sul fronte degli organismi geneticamente modificati (in particolare su quello del grano), su cui le nazioni europee hanno posto il bando alle importazioni decise e valutate, singolarmente, da Paese a Paese. Una presa di posizione che si ricollega alle paure dei consumatori e delle loro associazioni (ma anche dei governi nazionali) davanti a questo genere di cibi e che, gli Stati Uniti considerano eminentemente legata a questioni di matrice politica. Proprio questo - secondo la stampa - sara' il tasto su cui l'Amministrazione Usa battera' innanzi al Wto: secondo l'America il bando degli organismi geneticamente modificati deciso dall'Europa risponderebbe fondamenti puramente politici e non evidenze scientifiche riguardo la nocivita' di questi alimenti.

ITALIA

Referendum

Potrebe essere il 15 giugno la data dei referendum approvati dalla consulta. Lo ha detto oggi il governo, annunciando anche la data del 25 maggio per le elezioni amministrative, con ballottaggio l'8 giugno.

Ore 13.00

IRAQ

In preparazione della guerra gli STAti Uniti hanno allentato la morsa sugli aiuti umanitari all'Iraq. L'ufficio del Tesoro americano ha aperto le registrazioni di organizzazioni che potranno fornire aiuti al paese al di fuori del controllo del governo di Saddam Hussein. La definizione del tipo di assistenza che potrà essere fonita verrà definito dal Dipartimento di Stato nella previsione di un'occupazione americana dell'Iraq.

Alle organizzazioni umanitarie sarà anche permesso di operare in Iran, ma soltanto per aiutare le popolazioni irachene. A chi si registrerà sarà comunque vietata l'esportazione di beni proibiti e dovrà evitare che questi venfano acquisiti dal governo iracheno. Idem per gli aiuti finanziari: saranno erogati a patto che non siano coinvolte agenzie governative irachene o iraniane.

Nel frattempo gli Stati Uniti assoldano gli Albanesi. Gli USA avrebbero, infatti, garantito 200 dollari al giorno per ciascuno dei 75 militari delle forze speciali albanesi inviati nella zona del golfo. A quanto sembra ai militari verrebbero versati 160 dollari, mentre gli altri 40 sarebbero trattenuti dall'amministrazione dello Stato per le spese di addestramento.

La notizia non e' stata smentita dal Ministero della Difesa. Intanto le commissioni parlamentari Esteri e Difesa hanno approvato il decreto del Governo sull'invio delle forze speciali albanesi ed il provvedimento e' in discussione nell'assemblea generale. L'ambasciatore Usa a Tirana James F. Jeffrey ha confermato che la richiesta dell'invio di truppe e' stata avanzata dal Governo americano sabato scorso ed ha ringraziato le autorita' albanesi per la rapida decisione.

Continua anche l'ammassamento di truppe verso il Golfo. Cinque navi da guerra degli Stati Uniti - due incrociatori e tre sottomarini a propulsione nucleare - hanno percorso il Canale di Suez dirette nel Golfo Persico. Lo si apprende da fonti autorizzate egiziane. Le fonti hanno specificato che si tratta degli incrociatori 'Arleigh Burke' e 'Deyo' e dei sommergibili 'Boise', 'Toledo' e 'San Juan'. Tutte le unita' trasportano, fra gli altri armamenti, missili da crociera 'Tomahawk', a guida satellitare, capace di colpire un bersaglio a 1.600 chilometri di distanza seguendo il terreno a bassissima quota per evitare i radar nemici.

Nel Golfo si appresta ad arrivare anche la nave ospedale piu' grande del mondo, la Uss Comfort, con dodici sale operatorie, 1000 posti letto e le piu' recenti attrezzature mediche e diagnostiche. La sua missione e' di fornire ogni tipo di assistenza medica alle truppe impegnate in combattimento. Nel 1990, durante l'operazione Desert Storm, la nave navigava al largo del Kuwait. In quei giorni furono visitati piu' 8000 soldati e ne furono ricoverati e trattati oltre 700.

TURCHIA

...Azioni di Disobbedienza anche in Turchia...

Due manifestazioni di protesta contro la presenza militare in Turchia, una di Greenpeace ed una del Partito laburista turco, si sono svolte oggi nei pressi del porto di Iskenderun dove, nelle ultime settimane, sono stati effettuati sbarchi di materiale logistico americano. Alcuni dei dimostranti, alcune diecine in tutto, si sono incatenati a camion ed alcuni sono stati fermati dalla polizia.

EGITTO

Dall'Egitto Maamoun el Hodeibi, la guida suprema del movimento egiziano Fratelli musulmani - al bando in Egitto - ha chiamato i musulmani in tutto il mondo alla Jihad (guerra santa) dicendosi fiducioso nella vittoria. In un messaggio indirizzato ai membri del movimento,el Hodeibi si e' rivolto ai leader dei paesi musulmani invitandoli a schierarsi a fianco dei loro popoli contro la barbara e feroce aggressione dei sionisti e degli americani.

Egli ha inoltre criticato la debolezza dei governi incapaci di prendere misure per fermare la campagna militare americana contro il popolo iracheno ed ha chiesto inoltre al popolo americano di calcolare bene quale sia il suo interesse e di adottare un atteggiamento fermo contro l'ingiustizia e la stupidita' dei suoi governanti.

PALESTINA

Una bomba e' esplosa oggi nel campo profughi palestinese di Ain el Hilweh, nel Libano meridionale. A riferirlo sono fonti palestinesi, ricordando che si tratta dell'ultima di una serie di esplosioni avvenute negli ultimi quattro mesi all'interno del campo. Si tratta, hanno detto queste fonti, di azioni volte ad attentare alla sicurezza all'interno del campo e destabilizzare la situazione. La deflagrazione - che ha causato solo danni materiali - e' avvenuta nei pressi dell'abitazione di un esponente di Fatah ucciso lo scorso 2 marzo da un membro della sua stessa famiglia appartenente ad una fazione dissidente del movimento.

AFRICA

Africa Occidentale: Due Milioni di persone a rischio

Secondo la FAO due milioni di persone tra Capo Verde, Gambia, Mali, Mauritania e Senegal rischiano di morire di fame. La siccità, i cattivi raccolti e l'instaibilità politica in Costa d'Avorio hanno lasciato le popolazioni senza apporvvigionamenti alimentari sufficienti.

La FAO ad oggi ha ricevuto soltanto il 23% dei fondi necessari all'implemtazione dei suoi progetti di assistenza a faovore della popolazioni locali.

Un appello analogo è stato diramato dalle ONG che operano nell'Africa Australe. Denunciano che la guerra potrebbe sviare l'attenzione dei donatori internazionali dalle crisi regionali e lasciare senza assistenza 15 milioni di persone coperte dai programmi di aiuti.

Meeting sulla nuova generazione dell'Intifada

Domenica 9 Marzo con l'arrivo in Italia di circa 30 studenti palestinesi si e' aperto un nuovo canale di solidarieta' e scambio con il popolo palestinese. Il coordinamento nazionale di solidarieta' con l'Intifada, in collaborazione con vari gruppi e associazioni di base, organizza un mese di solidarieta' con il popolo palestinese durante il quale una trentina di giovani palestinesi gireranno l'Italia per partecipare a dibattiti, incontri, eventi culturali e seminari. I giovani palestinesi (appartenenti alla Palestinian Progressive Youth Union) porteranno la loro testimonianza nel tentativo di aiutare sia nel lavoro di controinformazione, sia nella possibilita' di scambiare idee sulla questione palestinese e sulle modalita' concrete di internazionalismo e solidarieta' attiva. Alle fine del mese ci sara' una conferenza conclusiva, per tentare di fare un bilancio dell'esperienza e per immaginare insieme altre iniziative e strategie. Si parlera' di educazione e formazione nelle societa' della globalizzazione, media ed informazione indipendente, democrazia e repressione, guerra e resistenza, la questione di genere, cooperazione-solidarieta' attraverso la costruzione di reti locali ed internazionali. Ripartendo quindi dall'esperienza degli incontri europei che hanno portato da Genova 2001 a Leiden, alla manifestazione europea in solidarieta' con il popolo palestinese a Marsiglia e al Social Forum di Firenze, di certo l'incontro diretto fra chi lotta e sopravvive in Palestina e i gruppi che si impegnano nei diversi paesi europei nel sostegno della lotta di liberazione della Palestina sara' un momento centrale di questo mese di solidarieta' e incontro. Ma sara' altrettanto inevitabile interrogarsi sulle interrelazioni fra i diversi conflitti che lacerano questo pianeta per non perdersi ma comprendere, invece, il loro significato globale.

Programma giorno per giorno [13.03 ore 10-16 a Roma, Universita' di Tor Vergata: performance, video, dibattiti, incontro con docenti e studenti] - [14.03 a Ostia (Roma) al Liceo Labriola] - [15.03 ai Castelli romani] - [dal 17 al 19.03 a Pisa] - [dal 20 al 30.03 a Firenze] - [dal 20 al 30.03 a Genova] - [dal 17 al 23.03 a Napoli] - [dal 22 al 29.03 in Sicilia] - [dal 20 al 30.03 a Salerno]

Assolti i 57 autoferrotranvieri sotto processo per sciopero

Giovedì 13 marzo, si è conclusa la vicenda giudiziaria che vedeva indagati dalla Magistratura triestina, 57 autoferrotranvieri dipendenti della Trieste Trasporti Spa, che erano stati accusati di interruzione di pubblico servizio, a seguito della protesta attuata il 2 e il 3 gennaio del 2001, che aveva causato il blocco totale del trasporto pubblico locale della città di Trieste per due giorni consecutivi.

Ieri dopo oltre due anni, di comprensibile preoccupazione tra i lavoratori che rischiavano di essere condannati fino ad un anno di carcere - è stata emessa la sentenza definitiva, nella quale viene ribadita l’assoluta infondatezza della tesi sostenuta dall’accusa.

Il Giudice ha addirittura ritenuto superfluo, procedere all’interrogatorio dei testi indicati dalla difesa degli indagati ed ha inoltre respinto la richiesta del Pubblico Ministero Dott. Milillo, che chiedeva comunque un’assoluzione, poiché convinto che il fatto non costituiva reato.

Accogliendo la richiesta avanzata dal collegio dei legali della difesa, IL MAGISTRATO HA VOLUTO ASSOLVERE GLI INDAGATI CON LA FORMULA PIU’ AMPIA, PREVISTA DAL NOSTRO ORDINAMENTO GIUDIZIARIO, PERCHE’: IL FATTO NON SUSSISTE ! ! !

La sentenza odierna sancisce in modo inequivocabile, il fallimento del tentativo di criminalizzare le lotte dei lavoratori e le Rappresentanze Sindacali di Base non possono che esprimere grande soddisfazione, per l’esito del processo, che già costituisce un segnale inequivocabile nei confronti di tutti quei soggetti che a livello locale così come a livello nazionale, pensano ancora di poter utilizzare la Magistratura per reprimere le proteste e le giuste rivendicazioni dei lavoratori.

VILEPENDIO

Rimangano reati il vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali, delle Forze Armate, della Nazione italiana e della bandiera, ma parificando la relativa sanzione a quella prevista per la bestemmia, un'ammenda congrua da erogare nel limite massimo nel caso di recidiva.

A lanciare la proposta il ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi, che in una lettera a 'Repubblica' ribadisce la posizione espressa durante il Consiglio dei ministri di venerdi' scorso, quando i ministri di An espressero la contrarieta' alla proposta del ministro della Giustizia Roberto Castelli di abolire questo tipo di reati di opinione.

Ore 9.30

Iraq

Vi sono stati scontri fra abitanti della citta' irachena di Khaneqeyn, a nord est di Baghdad, e forze leali al presidente Saddam Hussein. Lo riferisce da Sulaimaniyah, nel Kurdistan iracheno, il gruppo di opposizione sciita Sciiri (Consiglio della Rivoluzione Islamica in Iraq), senza tuttavia fornire altri dettagli. La notizia viene diffusa anche dall'agenzia stampa iraniana Irna, che cita fonti ben informate. Negli scontri vi sarebbero stati diversi morti da entrambe le parti e sarebbero stati danneggiati edifici del governo e installazioni militari.

Gli ambasciatori americano e britannico all'Onu hanno informato il Consiglio di Sicurezza della loro intenzione di non mettere ai voti una nuova risoluzione sull'Iraq fino a lunedi'. L'americano John Negroponte e il britannico Jeremy Greenstock hanno detto al Consiglio durante una riunione a porte chiuse ieri sera che i negoziati sulla bozza di risoluzione proseguiranno durante il fine settimana, con la speranza di poter mettere il testo ai voti lunedi'.

Vi sono stati scontri fra abitanti della citta' irachena di Khaneqeyn, a nord est di Baghdad, e forze leali al presidente Saddam Hussein. Lo riferisce da Sulaimaniyah, nel Kurdistan iracheno, il gruppo di opposizione sciita Sciiri (Consiglio della Rivoluzione Islamica in Iraq), senza tuttavia fornire altri dettagli. La notizia viene diffusa anche dall'agenzia stampa iraniana Irna, che cita fonti ben informate. Negli scontri vi sarebbero stati diversi morti da entrambe le parti e sarebbero stati danneggiati edifici del governo e installazioni militari.

La maggioranza dei Paesi rappresentati nel Consiglio di sicurezza non vuole la guerra contro l'Iraq. E' quanto il cancelliere tedesco, Gerhard Schroeder dira' al Parlamento in un discorso che terra' oggi. Il cancelliere sottolineera' l'esigenza di portare avanti il lavoro degli uomini di Hans Blix e Mohammed El Baradei. "Con un regime di ispezioni esteso - si legge nel testo diffuso dal suo ufficio - possiamo ottenere un disarmo duraturo e verificabile ed e' per questo che siamo e restiamo dell'idea che sia giusto insistere sulla logica della pace piuttosto che entrare in quella della guerra".

Turchia

Entro i primi quindici giorni di aprile il Fondo Monetario Internazionale potrebbe sbloccare una nuova tranche di prestito per 1,6 miliardi di dollari a favore delle autorita' di Ankara. Si e' infatti conclusa questa settimana la missione degli esperti di Washington in Turchia, dove e' stato raggiunto un accordo con il governo locale che apre la strada all'erogazione di una nuova tranche di crediti. In realta', l'accordo con il governo turco e' stato trovato sulle grandi linee di un progetto di lettera di intenti che riassume le misure accettate da Ankara in cambio dell'emissione di una nuova tranche di crediti accordata nel 2002. I dettagli saranno definiti la prossima settimana in modo che il via libera possa arrivare nella prima quindicina di aprile quando si riunira' il Consiglio di amministrazione del Fmi: in quell'occasione, infatti, a Washington si dovrebbe sbloccare una nuova tranche di crediti di quel prestito da 16 miliardi di dollari accordato nel febbraio 2002 ad Ankara per il biennio.

Palestina

Soldati israeliani hanno aperto il fuoco contro un'abitazione del campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, uccidendo sei palestinesi. Circa dieci tank dell'esercito, riferisce il sito di Ha'aretz, sono entrati nel campo dopo l'alba e hanno circondato l'edificio, considerato un covo della Jihad islamica.Dall'interno della casa i palestinesi si sono difesi. Secondo fonti militari quattro palestinesi sono morti nell'edificio, uno sul tetto e l'ultimo in strada. Nella casa sono state poi trovate uniformi dell'esercito israeliano. Intanto a Hebron sono stati arrestati undici palestinesi. Altri due sono stati arrestati nella Striscia di Gaza. Eranno armati di fucili e bombe a mano e secondo l'esercito intendevano compiere un attacco. Ieri cinque palestinesi sono rimasti uccisi in uno scontro a fuoco con i soldati nel vicino villaggio di Tamoun. Secondo i militari i cinque, che erano armati, erano attivisti di Hamas ricercati da Israele e uno di loro indossava una cintura esplosiva.

KAOS TOUR Roma Net Not War

Venerdi 14 e sabato 15 marzo 2003 STRIKE s.p.a.-Spazio Pubblico Autogestito- via Partini 21-Portonaccio

Meeting di condivisone dei saperi-autoformazione-tessitura reti a sostegno del progetto Autistici.org/Inventati.org

"collettivizzare saperi, senza fondare poteri" P. Moroni

Arriva a Roma il Kaos Tour, iniziativa a sostegno del progetto Autistici.org/Inventati.org, nel nuovo spazio occupato Strike S.p.A. Non solo un'iniziativa di finanziamento, ma due giorni d'incontro, connessione e scambio. Un momento di autoformazione collettiva, un'occasione per chi vuole sviluppare consapevolezza ed acquisire gli strumenti per vivere e progettare la rete.

VENERDI 14 Marzo

:::ore 17.00 BUILD YOUR ASTIO Installazione-configurazione e manutanzione autistica di Debian GNU/Linux di Astio

:::CRYPTO. L’arte della comunicazione strumenti per un’autodifesa digitale

:::TOOLS PER LA GESTIONE DEL GROUPWARE Condivisione dei saperi e Cooperazione creativa in rete Gli strumenti della collaborazione in rete: mailing list, wiki, blogs, jabber

:::The Jet Net Workshop sul cablaggio strike

:::Cena

::: ore 21.00 Comunity Radio Presentazione di Radio.Inventati.org Workshop streaming audio

:::ore 22. 30 NGVision.org -movimento di immagini Politica e tecnica del video di movimento in rete Come collaborare alla creazione di un archivio visuale in aggiornamento continuo.

:::dalle 24.00 Dance hall reggae hip hop Soul Roots