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ore 13m

Politics/Economy, Standard

Il senatore argentino Luis Barrionuevo, del ‘Partido Justicialista’ (Pj, al governo), conserverà il suo status di parlamentare. La mozione di espulsione dalla Camera alta del Congresso, presentata da alcuni suoi colleghi, non è stata accolta dalla maggioranza. Barrionuevo è stato protagonista delle proteste e i tumulti che 15 giorni fa hanno provocato il rinvio delle elezioni nella provincia di Catamarca. In quell’occasione, centinaia di suoi sostenitori assaltarono i seggi, bruciando le urne e malmenando gli scrutatori, per protestare contro il rifiuto delle autorità elettorali di iscriverlo nella lista degli aspiranti alla carica di governatore. Inequivocabile l’impedimento legale alla candidatura di Barrionuevo: la Costituzione provinciale di Catamarca impedisce a coloro che non abbiano risieduto per almeno quattro anni nel suo territorio di candidarsi alla guida dell’amministrazione locale. Non possedendo il requisito, il senatore del Pj – il movimento dell'ex presidente Carlos Menem e dell'attuale capo di Stato Eduardo Duhalde, acerrimi rivali – esortò alla ‘ribellione popolare’ i suoi elettori, provocando il rinvio ‘sine die’ delle elezioni. Nonostante l'abbondante materiale video e le registrazioni delle dichiarazioni di Barrionuevo con le minacce dirette contro le autorità locali su imminenti disordini, il Senato argentino ha fatto scudo attorno al parlamentare negando i due terzi dei voti necessari ad espellerlo. Sia i senatori vicini a Menem, che i ‘fedelissimi’ di Duhalde, con poche eccezioni, hanno votato contro la misura disciplinare. La notizia ha provocato dure reazioni da parte dell'opinione pubblica che ha fatto sentire la propria voce telefonando a numerosi programmi radio e protestando per una decisione definita "scandalosa". Varie organizzazioni della società civile, da tempo avevano chiesto il provvedimento di espulsione, per il grave precedente costituito da un legislatore incapace di ottemperare quanto stabilito dalla legge.

La Camera Federale di Buenos Aires ha confermato ieri l’ordine di custodia cautelare contro Cristino Nicolaides, ex capo dell’esercito durante la dittatura militare (1976-83). I reati a suo carico sono: associazione illecita aggravata, omicidio aggravato e sequestro di 17 esponenti del gruppo peronista dei Montoneros, ‘desaparecidos’ nel 1980. I giudici Horacio Cattani e Martín Irurzun, riconfermando le decisioni assunte lo scorso 19 dicembre dal giudice federale Claudio Bonadío, hanno ratificato il procedimento ai danni di Nicolaides e ordinato il blocco dei suoi beni per un valore di 4,6 milioni di pesos (pari a circa 1 milione e mezzo di euro). Nella stessa seduta, tuttavia, i giudici hanno deciso di revocare il procedimento a carico di Claudio Scagliuzzi, un ex agente civile del battaglione ‘601’ dell’esercito, estradato l’anno scorso dalla Spagna. L’uomo è stato rimesso in libertà in quanto, come si legge nella sentenza di 27 pagine, svolgeva una funzione “nettamente subalterna”. I due giudici hanno anche confermato la propria contrarietà alle leggi di ‘punto finale’ e 'obbedienza dovuta’ - delle quali beneficiarono 1.180 militari accusati di crimini commessi durante il regime – già dichiarate incostituzionali l’anno scorso dallo stesso giudice Bonadio. Le due normative sono attualmente sottoposte al vaglio della Corte Suprema argentina.

serbia

La polizia serba ha ritrovato i resti dell'ex presidente Ivan Stambolic, rapito nell'agosto del 2000 a Belgrado, alla vigilia delle elezioni che videro la sconfitta di Slobodan Milosevic. Lo ha detto in una conferenza stampa il ministro degli interni serbo Dusan Mihajlovic, precisando che il corpo è stato disseppellito nelle colline di Fruska Gora, in Vojvodina (Serbia del nord), a una quarantina di chilometri dalla capitale. Stambolic, ha detto Mihajlovic, "è stato rapito da quattro membri delle forze speciali meglio note come "berretti rossi "(braccio armato dei servizi segreti disciolto tre giorni fa nell'ambito delle indagini per l'omicidio del premier serbo Zoran Djindjic, ndr) e ucciso perché avrebbe potuto candidarsi contro Milosevic. E' stato un delitto politico, per cui dovremo interrogare anche Milosevic (nelle carceri del Tribunale penale internazionale dell'Aja, ndr) e sua moglie Mira Markovic".

Ieri in una sparatoria la polizia ha ucciso il presunto autore del rapimento, nonché fra i principali indiziati per l'attentato costato la vita a Djindjic, il capo della cosca criminale di Zemun (dal nome di un sobborgo di Belgrado) Dusan "Siptar" Spasojevic. Anche il "'numero due" di "Siptar", Milan "Kum" Lukovic, è rimasto ucciso nella sparatoria.

milano Questa mattina i sindacati degli inquilini hanno tenuto un presidio in Piazza Prealpi per impedire lo sgombero di 10 famiglie da delle case occupate. La polizia egli ufficiali giudiziari continuano ad eseguire sgomberi non tenendo mai conto dei requisiti stabiliti che consentono ai nuclei familiari di non perdere la casa. Tra l'altro, in Regione, è in corso una trattativa per la regolarizzazione dei contratti e delle occupazioni.

GR 9.30

SOMMARIO

GUERRA

ESTERI

INTERNI

Continuano i bombardamenti sulle principali citta irachene. Anche nella mattinata di oggi una pioggia di bombe su Baghdad. Approfittando delle migliorate condizioni del tempo e della visibilità ritornata ottimale, gli aerei Usa e britannici hanno ripreso intensamente la loro attività sull'Iraq. Il comando centrale americano ha detto che nella giornata di ieri, giovedì, sono state compiute in totale oltre 1.500 missioni, più di 500 delle quali di bombardamento. Combattimenti si sonosvolti durante la notte a Nasiriya dove 12 marines sono considerati dispersi. Secondo un fotografo della Dpa, a seguito delle truppe americane, le forze Usa hanno bombardatole posizioni irachene con l'aviazione e l'artiglieria. Durante la notte i marines hanno catturato un complesso militare dove hanno trovato un deposito di armi. Attorno alla citta',120 chilometri a sud di Baghdad, vi sono state diverse azioni diguerriglia da parte irachena. Ieri pomeriggio un gruppo di combattenti si e' avvicinato ai soldati a bordo di tre auto e ha aperto il fuoco.

LE BUGIE DEL GOVERNI INGLESE !!

La sorella di un caduto smentisce Blair.Nina Allsopp,sorella di uno dei soldati britannici caduti in Iraq e mostrati alla televisione smentisce le affermazioni del premier Tony Blair secondo le quali sono stati giustiziati dalle forze armate irachene. Ieri, Blair aveva ricordato le immagini apparse su Al Jazeera dei soldati britannici uccisi parlando di loro come di "soldati britannici giustiziati" e denunciando "un atto di crudeltà inimmaginabile",ma un portavoce di Tony Blair, che ha chiesto di parlare sottoanonimato, ha messo in chiaro che il governo non è assolutamente sicuro che i due soldati siano stati giustiziati.Il soldato Allsopp e il sergente SimonCullingworth, artificieri del Genio, erano scomparsi domenica in un combattimento vicino a Bassora. In un'intervista che appare oggi sul Daily Mirror, Nina Allsopp precisa che l'esercito le ha comunicato che suo fratello Luke era stato ucciso in combattimento.Non riesco capire perché delle persone mentano su ciò che è successo. Deve essere un errore ha denunciato Nina Allsopp. E'importante per noi che la gente sappia la verità, che tutti sappiano che cosa è veramente successo ha detto la donna.

LA GUERRA DEL PETROLIO

Il complicarsi delle operazioni belliche in Iraq e l'interruzione delle esportazioni dalla Nigeria sta provocando un nuovo rialzo delle quotazioni del petrolio che e' tornato stabilmente sopra la soglia dei 30 dollari al barile. Secondo i dati forniti dall'agenzia Bloomberg, nelle contrattazioni notturne sul tabellone elettronico del New York Mercantile Exchange il greggio viene scambiato a 30,84 dollari ilbarile contro i 30,37 dollari della chiusura di ieri. In Nigeria la Royal Dutch Shell Group è stata costretta a sospendere la propria produzione a causa dell'esplodere ditensioni civili che hanno reso gli impianti non sicuri per ilpersonale. Insieme Nigeria e Iraq contribuiscono per il 15% alleimportazioni americane di petrolio. Negli Stati Uniti le ri servesono vicine al minimo degli ultimi 28 anni. La Nigeria ha contribuito a peggiorare una situazione già moltodifficile - ha detto Chris Mennis, di New Wave Energy - e con laguerra in Iraq che sembra destinata a durare piu' delleprevisioni, e' improbabile che il petrolio torni sotto la sogliadei 30 dollari.

PALESTINA

Soldati israeliani hanno ucciso un militante palestinese di 20 anni e ne hanno ferito un altro a Tulkarem, in Cisgiordania, dove e' stata compiuta un'incursione militare notturna. Fonti palestinesi accusano gli israeliani di aver aperto il fuoco senza provocazioni da parte deo palestinesi. Intanto la polizia israeliana ha deciso di limitare oggil'accesso alla Moschea di Al Aqsa a Gerusalemme per evitare possibili disordini e manifestazioni contro la guerra in Iraq. Potranno partecipare alla preghiera del venerdi solo uomini a partire dai quarant'anni e donne, tutti in possesso di carta d'identita'israeliana.

KASHMIR

SECONDA GIORNATA DI SCIOPERO CONTRO GUERRA Per il secondo giornoconsecutivo i negozi sono rimasti chiusi a Srinagar, nel Kashmirindiano, a causa dello sciopero proclamato dal gruppo islamicofuori legge Jamiat-ul-mujahedeen per protestare contro la guerrain Iraq. Jamiat-ul-mujahedeen, è uno dei numerosi movimenti separatistiche combattono contro le truppe indiane dal 1989 per ottenerel'indipendenza del Kashmir dall'India o la sua annessione al Pakistan.

ITALIA

ROMA - Un pacifista austriaco con un parapendio a motore e' atterrato intorno alle 6:45 in piazza San Pietro, portando con se' uno striscione per la pace. Sul posto sono intervenute le Forze dell'ordine e l'uomo e' stato portato al commissariato. A quanto si e' appreso, il pacifista intendeva atterrare proprio al centro della piazza, ma la presenza delle forze dell'ordine, che presidiano l'area giorno e notte, lo avrebbe indotto a toccare terra nella cosiddetta zona franca, un corridoio proprio a ridosso della piazza. La polizia ha fermato altri pacifisti, che con videocamere e macchine fotografiche stavano aspettando l'atterraggio, e li ha portati al commissariato Borgo per l'identificazione.

LIVORNO - Alcune decine di appartenenti alla rete toscana Stop global war stamani hanno bloccato l'accesso al parcheggio e alla strada di servizio della raffineria dell'Agip petroli in localita' Stagno, nel comune di Livorno, fermando l'attivita' di una dozzina di autobotti. Poco prima delle 8, un gruppo di attivisti contro la guerra ha bloccato a singhiozzo l' ingresso del parcheggio delle autocisterne della raffineria con uno striscione con la scritta metti sabbia non olio nel motore della guerra. I pacifisti hanno distribuito volantini agli autotrasportatori spiegando che l' iniziativa e' da inquadrarsi nelle attivita' di boicottaggio alla guerra del petrolio, incontrando la solidarieta' di molti lavoratori. Un autista ha addirittura esposto sulla motrice anche una bandiera della pace. Intanto, altri disobbedienti si sono incatenati al cancello della strada di servizio che conduce alla raffineria, dopo aver appeso alla porta d' accesso un' enorme bandiera con i colori dell' iride ed aver costruito una sorta di barriera con una trentina di balle di fieno.

VICENZA - Dalla caserma Ederle sarebbe pronto a partire per l'Iraq anche il secondo battaglione della 173/a Brigata aviotrasportata, composta da due battaglioni, il primo dei quali ha lasciato Vicenza il 26 marzo. L'ipotesi, riportata da alcuni quotidiani, non trova conferma, dato il massimo riserbo che circonda ogni attività della base americana.