GR ORE 19.30

GR ORE 17.00

Iraq

ANSA (ANSA-AFP) - BAGHDAD, 8 APR - L'attacco del carro armato americano che stamattina ha colpito a Baghdad l'Hotel Palestine dove si trova tutta la stampa internazionale, uccidendo due giornalisti e ferendone tre, e' stato filmato dalla catena televisiva francese France 3. Il filmato mostra chiaramente la torretta del carro armato girare in direzione dell'Hotel Palestine, l'affusto del cannone sollevarsi, poi aspettare almeno due minuti e infine sparare, ha constatato il giornalista dell'Afp che ha visionato il filmato. Gli americani hanno ammesso che il tank ha sparato: prima hanno detto che lo aveva fatto in risposta al fuoco di cecchini dall'edificio, poi hanno parlato di razzi lanciati dal Palestine. Io non ho sentito assolutamente nessun tiro in direzione del carro armato, che era posizionato all'entrata ovest del ponte Al-Joumhouriya (il ponte della Repubblica), a 600 metri a nordovest dell'albergo, ha affermato Herve' de Poeg, un giornalista-montatore a contratto con France 3, che ha filmato tutta la scena. France 3 aveva collocato due telecamere dalle 06:30 del mattino (le 04:30 italiane) in due camere del Palestine in direzione di questo ponte. Era tutto calmissimo. Non vi era assolutamente nessuno sparo. A un certo punto ho visto la torretta girare verso di noi, poi ho visto il cannone alzarsi. Era di fronte all'obiettivo. ha detto il giornalista. Non era un tiro in risposta, ha aggiunto il testimone. Un giornalista della France presse ha visto chiaramente il carro armato prendere il suo tempo prima che il cannone facesse fuoco: due secondi piu' tardi, l'Hotel tremava, una parte andava in frantumi. Lo sparo ha vuto luogo alle 11:59 locali (09.59 italiane), ha affermato la giornalista di France 3 Caroline Sinz. Sono cosi' precisa perche' stavo per andare in diretta. Un cameraman ucraino della Reuters e un cameraman spagnolo di Telecinco sono morti in seguito all'attacco, altri tre giornalisti Reuters sono rimasti feriti. Un comandante americano ha ammesso che un carro armato usa aveva tirato un solo colpo contro l'Hotel Palestine. Sempre stamane è stata colpita la sede di Al Jazeera L'isterismo degli americani nei confronti della stampa si riflette anche nella decisione dall'ambasciatore americano a Mosca: nel corso della conferenza stampa è stato vietato al corrispondente di Al Jazeera di entrare nella sala dove si svolgeva la conferenza. secondo l'ambasciatore, al jazeera, con i suoi servizi e le sue immagini, è considerata sospetta e pericolosa. Ed aumentano le vittime della guerra: Sono seimila i civili morti e feriti durante la guerra , soprattutto donne e bambini , lo ha affermato oggi l'ambasciatore di Baghdad a Mosca Abbas Khalaf. Secondo l'ambasciatore d'altra parte non e' ancora possibile contare i militari delle due parti periti sino a quando e' in corso la guerra.

Continuano nel frattempo le proteste alla guerra. Stamattina un gruppo di attivisti di Greenpeace è riuscito a bloccare per almeno una mezz'ora la partenza per il Golfo Persico di una fregata australiana, la Hmas Sidney, dal porto di Sidney. Non appena salpata con il suo equipaggio in uniforme bianca, rigorosamente sull'attenti, gli ambientalisti a bordo di piccole imbarcazioni hanno affiancato la fregata. Due attivisti sono riusciti ad arrampicarsi sulla prua della nave appendendovi uno striscione con scritto "No alla guerra". "Hanno usato materiale da alpinismo per arrampicarsi costringendo la polizia ad effettuare manovre pericolose mentre la nave era in movimento", ha dichiarato il comandante della polizia Graham Welsh, in un comunicato. I due attivisti sono stati rimossi della polizia che li ha arrestati insieme ad altri 8 compagni.

Iraq: Bush-Blair, un futuro di liberta' per gli iracheni; La dichiara (ANSA)-BELFAST,8 APR-'Il futuro dell'Iraq appartiene al popolo iracheno. Dopo anni di dittatura, l'Iraq sara' presto liberato. Per la prima volta in decenni, gli iracheni sceglieranno il loro proprio governo': cosi' si apre la dichiarazione congiunta pubblicata a Belfast al termine del vertice tra George W. Bush e Tony Blair. Nella dichiarazione si legge anche che 'le Nazioni Unite hanno un ruolo vitale da giocare nella ricostruzione dell'Iraq'. /RED

Afghanistan

Un nuovo nastro attribuito ad Osama bin Laden invoca attacchi suicidi e chiama i musulmani a sollevarsi contro i governi dei paesi arabi che appoggiano l'attacco all'Iraq. L'uomo che ha consegnato il nastro nella città pachistana di Peshawar dichiara di essere arrivato dall'Afghanistan. Per ora non vi sono conferme 'tecniche' che si tratti veramente di un messaggio del saudita. Ma un afgano che lo ha incontrato anni fa, dopo avere ascoltato la nuova registrazione, afferma che la voce pare davvero quella di Osama bin Laden. Alcuni passaggi dell'invettiva su nastro indicano che la registrazione è avvenuta dopo l'inizio della guerra in Iraq. "Gli Stati Uniti hanno attaccato l'Iraq e presto farinno lo stesso con l'Iran, l'Arabia Saudita, l'Egitto e il Sudan - afferma in un passaggio la voce attribuita a bin Laden - e gli attacchi contro l'Arabia Saudita e l'Egitto saranno "mirati contro i movimenti islamici".Un nuovo nastro attribuito ad Osama bin Laden invoca attacchi suicidi e chiama i musulmani a sollevarsi contro i governi dei paesi arabi che appoggiano l'attacco all'Iraq.

Palestina

Ufficialmente, Fischer e' giunto oggi in visita in Israele e nei territori palestinesi, ove si tratterra' per tre giorni, allo scopo di incoraggiare le riforme politiche dell'Autorita' Nazionale Palestinese (ANP) e confortare l'autorevolezza del nuovo primo ministro palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Il governo israeliano, dal canto suo, ha gia' fatto sapere di non vedere di buon occhio il colloquio che Fischer ha in programma per mercoledi' prossimo con il presidente palestinese Yasser Arafat: "Sarebbe preferibile che quella visita non si verificasse", ha detto il ministro degli esteri israeliano Silvan Shalom in una conferenza stampa al fianco di Fischer.

Il ministero della Difesa israeliano ha deciso di congedare 8.000 dei 12 mila riservisti richiamati in servizio prima della guerra in Iraq. Lo ha riferito il quotidiano Gerusalem Post, aggiungendo che il congedo degli altri 4.000 riservisti dipendera' dagli sviluppi della situazione militare. Il ministro della Difesa Shaul Mofaz ha tuttavia precisato che la guerra ha ormai raggiunto un punto cruciale, e che Saddam Hussein, se ancora vivo, potrebbe agire irrazionalmente. Questi sono i giorni piu' importanti, quasi quelli cruciali, perche' non sappiamo dove si trovi Saddam Hussein - ha detto il ministro - e' concepibile che in questo momento, trovandosi in un vicolo cieco, possa prendere decisioni irrazionali. Tuttavia il nostro livello di prontezza, dal punto di vista della difesa attiva e del livello di protezione dei cittadini, e' tale da non preoccuparci.

I bulldozer delle truppe speciali di Israele hanno raso al suolo la casa dell’ufficiale di marina palestinese che uccise sei israeliani in un attacco ad Hadera, a nord di Tel Aviv, il 17 gennaio dello scorso anno. Abdel Salem Hassouna, militante delle Brigate dei martiri di Al Aqsa, organizzazione vicina al Presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp),Yasser Arafat, entrò in una sala banchetti del David Palace, in Wizman Avenue, sparando con un fucile automatico d’assalto M16, di fabbricazione americana. Al momento dell’incursione partecipavano alla festa del bat-mitzwa almeno 180 persone, tra cui moltissimi adolescenti. Gran parte dei presenti provenivano dall’ex Unione sovietica. Il gesto fu rivendicato dall’organizzazione palestinese che intendeva reagire all’uccisione del proprio leader, Raed Al Karmi, dilaniato da un’esplosione provocata dai servizi segreti israeliani. L’abitazione della famiglia Hassouna si trovava nel villaggio di Beit Amrin, a nord di Nablus, in Cisgiordania.

Italia

Si discuterà domani in parlamento delle questioni relative alla guerra in iraq. Lo ha annunciato il ministro degli esteri Frattini parlando da budapest. Il titolare della Farnesina ha detto anche che confermerà "l'interesse dell'Italia è che l'Onu, l'Ue, le organizzazioni multilaterali e le agenzie delle Nazioni unite, sulla base di un dibattito che il Consiglio di sicurezza dovrà avere, possano esercitare quel ruolo importante e centrale che è obiettivo comune di tutti i Paesi membri dell'Unione europea". La centralità delle organizzazioni internazionali, ha detto ancora Frattini, "è l'obiettivo che abbiamo trasmesso al Segretario di Stato americano, Colin Powell.

La discussione sara' aperta dall'intervento del ministro degli Esteri Franco Frattini, programmato per le 9,30, e proseguira' fino alle 13. La conferenza dei capigruppo del Senato ha deciso, come ha riferito il presidente dei senatori della Margherita, Bordon, di evitare un voto finale. Il dibattito rimarra' aperto - ha spiegato Bordon - perche' la situazione e' in evoluzione e quindi anche noi ci riserviamo di presentare in seguito una eventuale mozione.

Profughi

Migrantes chiede al Presidente del Consiglio una norma apposita di integrazione della Bossi-Fini in vista del possibile afflusso di profughi iracheni. E questo perche', secondo la Fondazione della Cei, nel giro di una settimana si sono accavallate notizie, riunioni e disposizioni sulle quali si e' ingenerata una notevole confusione. Per questo Migrantes ha diffuso una nota con elementi di chiarimento per capire a che punto si e' con la normativa italiana ed europea in materia. Le fonti piu' autorevoli - riferisce Migrantes - concordano che finora non c'e' stato dall'Iraq esodo di massa. Cio' non significa che non siano iniziati esodi alla spicciolata dall'Iraq, che non sia aumentato l'allarme e l'esodo tra i curdi di territorio non solo iracheno, ma pure turco e iraniano, che in questi mesi non si siano gia' ammassate nelle nazioni limitrofe decine di migliaia di profughi iracheni, che gia' godono di una certa protezione internazionale da parte dell'Acnur, ma pure della Caritas e di altri organismi internazionali. E' tuttavia razionale rimanere in attesa, perche' le condizioni di sicurezza, di alimentazione e di salute in Iraq sono ad alto rischio e potrebbero provocare esodi incontrollati. Il dibattito politico interno fra forze politiche e governative italiane sull'accoglienza ai profughi iracheni, ha visto contrapposte non soltanto maggioranza e opposizione, ma forze politiche all'interno della stessa maggioranza e del Consiglio dei Ministri, dove la Lega si e' espressa contro l'approvazione del decreto legislativo' Slitta alla prossima settimana alla Camera l'esame del ddl Bossi sulla devolution. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio accogliendo la richiesta del centrodestra. Come e' noto, infatti, ieri nel corso del vertice di maggioranza, e' stato convenuto sulla presentazione da parte del governo di un nuovo disegno di legge di riforma del titolo V della Costituzione che contenga anche la devolution. Il provvedimento in questione dovrebbe essere approvato venerdi' al Consiglio dei Ministri.

GR ORE 13.00

Iraq

Stamane è stato colpito da un missile,partito da un carro armato americano, l'hotel Palestine di Baghdad, provocando il ferimento di alcuni giornalisti italiani e la morte di un giornalista di telecinco e di uno della reuters. Sempre stamane è stata colpita la sede di Al Jazeera Il ministro dell'Informazione iracheno Mohammad Said Al Sahaf ha accusato oggi le forze americane di aver condotto degli attacchi contro la stampa straniera definiti atti isterici. Gli americani sono arrivati via cielo e hanno bombardato alcuni quartieri civili, l'ufficio di Al Jazira, quello della televisione di Abu Dhabi e hanno colpito qui, ha detto il ministro indicando l'albergo Palestinese dove alloggia la stampa straniera a Baghdad. A riguardo il segretario della Fnsi, Paolo Serventi Longhi ha inviato un telegramma al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e al ministro degli Esteri, Franco Frattini, chiedendo l'intervento del governo italiano per impedire ulteriori azioni militari di bombardamento nei confronti delle sedi di Baghdad dove sono presenti i giornalisti". L'isterismo degli americani nei confronti della stampa si riflette anche nella decisione dall'ambasciatore americano a Mosca: nel corso della conferenza stampa è stato vietato al corrispondente di Al Jazeera di entrare nella sala dove si svolgeva la conferenza. secondo l'ambasciatore, al jazeera, con i suoi servizi e le sue immagini, è considerata sospetta e pericolosa.

Intanto i carri armati Abrams in dotazione all'esercito Usa hanno preso posizione sul ponte Jumhuriya, strada di accesso strategica alla zona orientale di Baghdad e stanno aprendo il fuoco sulla zona orientale della città.Preso il ponte, I tanks potrebbero puntare direttamente verso il centro della città, sede dei principali ministeri e degli altri palazzi del potere.

Ed aumentano le vittime della guerra: Sono seimila i civili morti e feriti durante la guerra , soprattutto donne e bambini , lo ha affermato oggi l'ambasciatore di Baghdad a Mosca Abbas Khalaf. Secondo l'ambasciatore d'altra parte non e' ancora possibile contare i militari delle due parti periti sino a quando e' in corso la guerra.

Sabato 5 Aprile, per la prima volta dall'inizio della guerra, membri dello staff di Save the Children di stanza in Kuwait sono entrati nel Sud dell'Iraq per una ricognizione della situazione umanitaria, constatandone l'estrema gravita'.E' avvenuto a Umm Qasr, citta' portuale di 30.000 abitanti sul Golfo Persico, l'unica localita' che le forze militari Usa hanno dichiarato sicura per i gruppi umanitari. Per alcune ore, operatori di Save the Children hanno parlato con un pediatra e un rappresentante della societa' civile della cittadina per verificare quali sono le necessita' piu' urgenti della comunita'. L'ospedale cittadino e' rimasto senza acqua per quattro giorni. In media vengono ricoverati circa 300 nuovi pazienti al giorno e il personale medico e paramedico comincia a non essere piu' sufficiente. Scarseggiano cibo e medicinali. Save the Children sta ora cercando di stabilire un ufficio a Umm Qasr in modo da assicurare entro la settimana rifornimenti di cibo, acqua, medicinali e benzina alla popolazione. L'organizzazione si sta preparando a fare lo stesso a Bassora, Baghdad e tutti i principali centri del Paese, non appena la situazione lo consentira'. Nel Nord dell'Iraq Save the Children e' presente con uno staff locale di 60 persone impegnate a distribuire i primi aiuti (lenzuola, coperte e vestiti per i bambini) alle famiglie di sfollati. Al momento, insieme ad altre ONG curde, sta sostenendo 1.350 famiglie di sfollati ospitate in sette scuole a Dyana. E' inoltre pronta ad entrare nel Paese dagli uffici in Kuwait, Giordania, Siria, Iran e Turchia. Save the Children ribadisce ancora una volta come sia fondamentale che la gestione degli aiuti umanitari sia completamente svincolata e indipendente dagli apparati e dalle logiche militari. Soltanto in questo modo sara' possibile dare un aiuto efficace alla popolazione irachena.

Continuano nel frattempo le proteste alla guerra. Stamattina un gruppo di attivisti di Greenpeace è riuscito a bloccare per almeno una mezz'ora la partenza per il Golfo Persico di una fregata australiana, la Hmas Sidney, dal porto di Sidney. Non appena salpata con il suo equipaggio in uniforme bianca, rigorosamente sull'attenti, gli ambientalisti a bordo di piccole imbarcazioni hanno affiancato la fregata. Due attivisti sono riusciti ad arrampicarsi sulla prua della nave appendendovi uno striscione con scritto "No alla guerra". "Hanno usato materiale da alpinismo per arrampicarsi costringendo la polizia ad effettuare manovre pericolose mentre la nave era in movimento", ha dichiarato il comandante della polizia Graham Welsh, in un comunicato. I due attivisti sono stati rimossi della polizia che li ha arrestati insieme ad altri 8 compagni.

Afghanistan

Un nuovo nastro attribuito ad Osama bin Laden invoca attacchi suicidi e chiama i musulmani a sollevarsi contro i governi dei paesi arabi che appoggiano l'attacco all'Iraq.

L'uomo che ha consegnato il nastro nella città pachistana di Peshawar dichiara di essere arrivato dall'Afghanistan. Per ora non vi sono conferme 'tecniche' che si tratti veramente di un messaggio del saudita. Ma un afgano che lo ha incontrato anni fa, dopo avere ascoltato la nuova registrazione, afferma che la voce pare davvero quella di Osama bin Laden.

Alcuni passaggi dell'invettiva su nastro indicano che la registrazione è avvenuta dopo l'inizio della guerra in Iraq. "Gli Stati Uniti hanno attaccato l'Iraq e presto farinno lo stesso con l'Iran, l'Arabia Saudita, l'Egitto e il Sudan - afferma in un passaggio la voce attribuita a bin Laden - e gli attacchi contro l'Arabia Saudita e l'Egitto saranno "mirati contro i movimenti islamici".Un nuovo nastro attribuito ad Osama bin Laden invoca attacchi suicidi e chiama i musulmani a sollevarsi contro i governi dei paesi arabi che appoggiano l'attacco all'Iraq.

Palestina

Ufficialmente, Fischer e' giunto oggi in visita in Israele e nei territori palestinesi, ove si tratterra' per tre giorni, allo scopo di incoraggiare le riforme politiche dell'Autorita' Nazionale Palestinese (ANP) e confortare l'autorevolezza del nuovo primo ministro palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Il governo israeliano, dal canto suo, ha gia' fatto sapere di non vedere di buon occhio il colloquio che Fischer ha in programma per mercoledi' prossimo con il presidente palestinese Yasser Arafat: "Sarebbe preferibile che quella visita non si verificasse", ha detto il ministro degli esteri israeliano Silvan Shalom in una conferenza stampa al fianco di Fischer.

Il ministero della Difesa israeliano ha deciso di congedare 8.000 dei 12 mila riservisti richiamati in servizio prima della guerra in Iraq. Lo ha riferito il quotidiano Gerusalem Post, aggiungendo che il congedo degli altri 4.000 riservisti dipendera' dagli sviluppi della situazione militare. Il ministro della Difesa Shaul Mofaz ha tuttavia precisato che la guerra ha ormai raggiunto un punto cruciale, e che Saddam Hussein, se ancora vivo, potrebbe agire irrazionalmente. Questi sono i giorni piu' importanti, quasi quelli cruciali, perche' non sappiamo dove si trovi Saddam Hussein - ha detto il ministro - e' concepibile che in questo momento, trovandosi in un vicolo cieco, possa prendere decisioni irrazionali. Tuttavia il nostro livello di prontezza, dal punto di vista della difesa attiva e del livello di protezione dei cittadini, e' tale da non preoccuparci.

I bulldozer delle truppe speciali di Israele hanno raso al suolo la casa dell’ufficiale di marina palestinese che uccise sei israeliani in un attacco ad Hadera, a nord di Tel Aviv, il 17 gennaio dello scorso anno. Abdel Salem Hassouna, militante delle Brigate dei martiri di Al Aqsa, organizzazione vicina al Presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp),Yasser Arafat, entrò in una sala banchetti del David Palace, in Wizman Avenue, sparando con un fucile automatico d’assalto M16, di fabbricazione americana. Al momento dell’incursione partecipavano alla festa del bat-mitzwa almeno 180 persone, tra cui moltissimi adolescenti. Gran parte dei presenti provenivano dall’ex Unione sovietica. Il gesto fu rivendicato dall’organizzazione palestinese che intendeva reagire all’uccisione del proprio leader, Raed Al Karmi, dilaniato da un’esplosione provocata dai servizi segreti israeliani. L’abitazione della famiglia Hassouna si trovava nel villaggio di Beit Amrin, a nord di Nablus, in Cisgiordania.

Italia

Si discuterà domani in parlamento delle questioni relative alla guerra in iraq. Lo ha annunciato il ministro degli esteri Frattini parlando da budapest. Il titolare della Farnesina ha detto anche che confermerà "l'interesse dell'Italia è che l'Onu, l'Ue, le organizzazioni multilaterali e le agenzie delle Nazioni unite, sulla base di un dibattito che il Consiglio di sicurezza dovrà avere, possano esercitare quel ruolo importante e centrale che è obiettivo comune di tutti i Paesi membri dell'Unione europea". La centralità delle organizzazioni internazionali, ha detto ancora Frattini, "è l'obiettivo che abbiamo trasmesso al Segretario di Stato americano, Colin Powell.

Profughi

Migrantes chiede al Presidente del Consiglio una norma apposita di integrazione della Bossi-Fini in vista del possibile afflusso di profughi iracheni. E questo perche', secondo la Fondazione della Cei, nel giro di una settimana si sono accavallate notizie, riunioni e disposizioni sulle quali si e' ingenerata una notevole confusione. Per questo Migrantes ha diffuso una nota con elementi di chiarimento per capire a che punto si e' con la normativa italiana ed europea in materia. Le fonti piu' autorevoli - riferisce Migrantes - concordano che finora non c'e' stato dall'Iraq esodo di massa. Cio' non significa che non siano iniziati esodi alla spicciolata dall'Iraq, che non sia aumentato l'allarme e l'esodo tra i curdi di territorio non solo iracheno, ma pure turco e iraniano, che in questi mesi non si siano gia' ammassate nelle nazioni limitrofe decine di migliaia di profughi iracheni, che gia' godono di una certa protezione internazionale da parte dell'Acnur, ma pure della Caritas e di altri organismi internazionali. E' tuttavia razionale rimanere in attesa, perche' le condizioni di sicurezza, di alimentazione e di salute in Iraq sono ad alto rischio e potrebbero provocare esodi incontrollati. Il dibattito politico interno fra forze politiche e governative italiane sull'accoglienza ai profughi iracheni, ha visto contrapposte non soltanto maggioranza e opposizione, ma forze politiche all'interno della stessa maggioranza e del Consiglio dei Ministri, dove la Lega si e' espressa contro l'approvazione del decreto legislativo' Slitta alla prossima settimana alla Camera l'esame del ddl Bossi sulla devolution. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio accogliendo la richiesta del centrodestra. Come e' noto, infatti, ieri nel corso del vertice di maggioranza, e' stato convenuto sulla presentazione da parte del governo di un nuovo disegno di legge di riforma del titolo V della Costituzione che contenga anche la devolution. Il provvedimento in questione dovrebbe essere approvato venerdi' al Consiglio dei Ministri.

GR ORE 9.30

Corea

Alla vigilia di una cruciale riunione del consiglio di sicurezza dell'Onu interamente dedicata alla crisi nucleare nordcoreana, la Corea del sud ha annunciato oggi una nuova 'offensiva' diplomatica verso la Cina e la Russia, due paesi chiave per i tradizionali legami con la dirigenza di Pyongyang. Il ministro degli esteri Yoon Young Kwan partira' giovedi' per Pechino in una visita di tre giorni per colloqui con il collega cinese Li Zhaoxing e il capo dello stato Hu Jintao. Da domani sera a Seul e' atteso invece il ministro della difesa russo Serghiei Ivanov che si incontrera' con il collega sudcoreano Cho Young Kil e lo stesso presidente Roh Moo Hyun. Appena una decina di giorni fa il consigliere presidenziale sudcoreano per la sicurezza nazionale Ra Jong Il era stato in missione a Mosca e Pechino. Nell'annunciare le due nuove visite, le fonti ufficiali sudcoreane si sono limitate a dire che i colloqui verteranno sulla crisi nucleare, rifiutando di scendere nei particolari. Ma fonti ufficiose hanno spiegato che, avviata ormai a conclusione la prima fase della crisi irachena con l'avvicinarsi della resa di Baghdad all'avanzata delle truppe americane, l'attenzione internazionale si sposta ora sull'esplosivo dossier nordcoreano. Nella riunione del Consiglio di sicurezza, gli Stati Uniti hanno gia' fatto sapere che intendono chiedere l'adozione di sanzioni contro Pyongyang per il suo ritiro dal Trattato di non proliferazione nucleare e che si attendono una risposta positiva dagli altri paesi membri. Pechino e Mosca, tuttavia, si sono dette contrarie, con la motivazione che eventuali sanzioni rischiano di allontanare ulteriormente la soluzione della crisi. Mentre Pyongyang, accettuando la sua retorica bellicosa, ha ribadito che non si sentira' minimamente vincolata a qualsiasi decisione esca dalla riunione del Consiglio di sicurezza e ha aggiunto che l'eventuale imposizione di sanzioni equivarra' ad una dichiarazione di guerra. Siamo ad una svolta estremamente delicata e la crisi rischia di degenerare in aperto conflitto, hanno detto le fonti ufficiose della Corea del sud, che, essendo parte direttamente in causa, sara' ammessa domani come osservatore, insieme con il Giappone, alla riunione del Consiglio di sicurezza. Stando alle fonti, tuttavia, Seul continua a credere nella possibilita' di una soluzione pacifica e per questo ha deciso la nuova offensiva diplomatica verso Pechino e Mosca. Corea del sud, Cina e Russia sembrano impegnate in un' opera di persuasione con la Corea del nord per convincerla ad accettare la formula di un negoziato multilaterale per la soluzione della crisi, considerata irrinunciabile da Washington, in cambio di garanzie per l'apertura contestuale di un negoziato diretto con gli Stati Uniti. Secondo le fonti, Pyongyang ha lanciato segnali di un possibile ammorbidimento del suo 'no' assoluto alla formula multilaterale

Iraq

Tank americani sono avanzati questa mattina su uno dei ponti principali di Baghdad, il ponte Jumhuriya, mentre i marines hanno attaccato il campo d'atterraggio militare Rashid alla periferia sud orientale della capitale irachena. I soldati americani, che mantengono le posizioni nei palazzi presidenziali occupati ieri mattina, sono avanzati nuovamente questa mattina nel centro della citta', sotto la copertura di aerei che volano a bassa quota e bombardano diversi obiettivi. Scontri a fuoco sono avvenuti questa mattina a Baghdad est fra soldati americani ed iracheni.

E' morto uno dei due operatori di 'al-Jazira' rimasto ferito quando gli uffici della televisione satellitare pan-araba a Baghdad sono stati colpiti da un missile, lanciato da aerei americani durante un raid contro la vicina sede del ministero per l'Informazione iracheno. E' stata la stessa emittente a renderlo noto. La vittima si chiamava Tareq Ayoub: fin dal primo momento le sue lesioni erano apparse molto gravi. Solo lievi, tagli provocati da schegge volanti, le ferite subite invece da un collega di Ayoub, Zohair al-Iraqi.

La televisione nazionale irachena ha interrotto oggi le trasmissioni mentre le truppe Usa avanzano nel cuore di Baghdad

Mentre da prima dell'alba nel centro di Baghdad era tornata a infuriare la battaglia tra forze Usa e Guardia Repubblicana, piu' tardi possenti esplosioni sono risuonate una ventina di chilometri verso sud-ovest: in direzione dell'aeroporto internazionale ormai in mani alleate, dove caccia-bombardieri A-10 Warthog TankBuster, i cosiddetti 'killer di carri armati', hanno attaccato le postazioni della contraerea irachena situate nelle immediate vicinanze dello scalo

Informazione di propaganda

Stanotte si è appreso da Washington, ed è poi stato confermato dal comando centrale americano nel Qatar, che ieri un bombardiere statunitense ha colpito e distrutto, usando cinque bombe da 907 chilogrammi, capaci di penetrare in un bunker, una residenza del regime iracheno nella quale, secondo l'intelligence, si teneva una riunione alla quale partecipavano Saddam Hussein, i suoi figli Qusai e Odai e altri importanti leader iracheni. L'edificio è stato distrutto, ma non si sa se i leader iracheni siano stati uccisi. Il bombardamento aereo Usa contro il palazzo ove era in corso una riunione segreta dei vertici dei servizi d'informazione iracheni, con la possibile partecipazione dello stesso Saddam Hussein e dei suoi due figli-dignitari Uday e Qusay, potrebbe essere il medesimo che ieri era costato la vita ad almeno una quindicina di civili e il ferimento di un imprecisato numero di altri. Tempo e luogo dei due eventi sostanzialmente coincidono: rispettivamente, il primo pomeriggio di ieri, secondo quanto reso noto da un portavoce del Comando Centrale Usa per l'Iraq, maggiore Brad Bartlett; e il quartiere di al-Mansur, nel settore sud-occidentale della capitale irachena. Qui sono state rase al suolo due case, e altri quattro edifici sono rimasti gravemente lesionati.

Nazioni arabe

Le nazioni arabe hanno deciso di chiedere all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite un risoluzione per il cessate-il-fuoco in Iraq, pur essendo certi di incontrare l'opposizione degli Stati uniti. I 22 membri del Gruppo Arabo alle Nazioni Unite consegneranno oggi una lettera al presidente dell'Assemblea Generale Jan Kavan chiedendo un incontro, ha detto l'ambasciatore yemenita all'Onu Abdullah Alsaidi, presidente del gruppo in questo mese. Il gruppo proporrà una "molto blanda" risoluzione, ha detto ieri sera Alsaidi. "Si chiederà un cessate-il-fuoco, rispetto per la sovranità irachena, integrità territoriale e unità dell'Iraq" ha detto

manifestazioni

La polizia ha aperto il fuoco con pallottole di gomma, non mortali, contri manifestanti che protestavano per la guerra in Iraq nel porto di Oakland. E' successo ieri sera. Una decina di manifestanti sono rimasti feriti. Anche sei lavoratori portuali sono rimasti colpiti. La polizia ha sparato quando alcuni manifestanti hanno rifiutato di disperdersi e hanno cominciato a lanciare sassi. I portuali si sono trovati in mezzo agli incidenti e sono stati colpiti

CLAMOROSA MANIFESTAZIONE PACIFISTA A SYDNEY. I pacifisti australiani hanno compiuto una clamorosa manifestazione in occasione della partenza per il Golfo di una nave lanciamissili. Mentre la HMAS Sydney lasciava il porto di Sydney tra il saluto del premier John Howard e le lacrime dei parenti dei militari, piccole imbarcazioni di pacifisti hanno seguito la nave ed uno dei manifestanti e' riuscito a salire a bordo ed a spiegare un grande striscione con una scritta contro la guerra.

Congo

Quattro milioni di morti in sei anni di conflitti. E' questo quello che sta avvenendo in ongo, tra il silenzio generale. Lo rende noto il rapporto dell'IRC , reso pubblico meno di una settimana dopo che 900 civili sono stati uccisi nella provincia di Ituri nel nordest del Paese, in un attacco perpetrato da un gruppo etnico contro un altro. Il conflitto, che è cominciato nell'agosto del 1998 e che ha visto fino a sei Stati africani inviare loro truppe, ha esacerbato le rivalità etniche e le tensioni nella zona orientale del territorio. Almeno l'85% dei decessi è dovuto a malattie curabili e a fenomeni di denutrizione legati allo sfollamento forzato di persone che fuggono dai combattimenti, oltre che dal crollo del sistema sanitario ed economico del Paese.

Sgombero

Genova: durante la notte irruzione e sgombero della polizia nello stabile occupato sabato 5 a Rivarolo, in via Sonnino.

Fra le 5.30 e 6.30 di stamane la polizia ha fatto irruzione nei locali occupati. Sono stati fermati e tratti in questura 15 compagni. Lo stabile di via Sonnino è stato poi chiuso ed è ora presidiato dalla ps. La procedura della questura sarà evidentemente quella seguita ieri (identificazione per tutti e fogli di via per i non residenti a Genova) ed occuperà con ogni probabilità l'intera giornata di oggi. Al momento diversi compagni stanno raggiungendo la questura di Genova, in solidarietà con i fermati, perchè non siano abbandonati alla mercè dei questurini.