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Palestina - annunciata formazione del nuovo governo
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Italia

questa mattina a Roma, di fronte all’Assessorato alla Famiglia della Regione Lazio, un’iniziativa, organizzata dall’Assemblea delle donne dei consultori di Roma e Castelli, per protestare contro la Legge di Riforma dei Consultori

MULTE MILIONARIE AI DISOBBEDIENTI CHE BLOCCARONO I TRENI

Gr serale lun 14 apr 03

Sommario

Esteri

IRAQ: la situaziione a tikrit - DOMANI A NASSIRIIYA PRIMA RIUNIONE PER FUTURO GOVERNO - CLERO SCIITA PRENDE IL CONTROLLO DI SADDAM CITY - SOLDATI USA A CACCIA TROFEI, PER SE' O VENDUTI SU INTERNET - LA STAMPA ARABA - la posizione di marocco egitto e giordania

Europa e armi di distruzione

Palestina - annunciata formazione del nuovo governo

AFGHANISTAN: DOMENICA DI SANGUE

GUATEMALA: RIVOLTA IN CARCERE, ALMENO 2 MORTI E 15 FERITI

Italia

questa mattina a Roma, di fronte all’Assessorato alla Famiglia della Regione Lazio, un’iniziativa, organizzata dall’Assemblea delle donne dei consultori di Roma e Castelli, per protestare contro la Legge di Riforma dei Consultori

MULTE MILIONARIE AI DISOBBEDIENTI CHE BLOCCARONO I TRENI

Iraq

I tank statunitensi sono giunti nel cuore di Tukrit questa mattina, dopo una notte di bombardamenti e di combattimenti, in cui sono morti almeno 15 irakeni. Anche oggi scontri, sebbene isolati: si sono sentite forti detonazioni, i colpi di mortaio lanciati dagli elicotteri americani contro postazioni irachene, nell'area nord-ovest della città. Per il resto, nelle ore precedenti all'ingresso dei carri armati, Tikrit era già stata abbandonata dalle truppe regolari irachene allo sbando e anche dalla popolazione civile, terrorizzata dagli attacchi aerei che hanno preceduto (e accompagnato) l'avanzata di terra di oltre 250 mezzi corazzati. I militari Usa hanno imposto il coprifuoco. Sono comunque in corso, soprattutto presso il palazzo presidenziale di Saddam Hussein. La residenza è stata presa d'assalto da migliaia di persone, che hanno fatto razzie. I marines sono riusciti a bloccare l'ingresso del palazzo, consentendo tuttavia, a chi era entrato, di lasciare l'edificio con il proprio "bottino". Ma gli americani esultano soddisfatti per ben altro: uno dei loro scopi primari, mai dichiarato ma sempre presente, è stato raggiunto."Tutti i pozzi sono nelle mani della coalizione anglo-americana". Così il generale americano Brooks presso il comando generale di Doha, in Qatar. "La produzione del greggio non riprenderà subito", ha aggiunto Brooks, precisando che "nella migliore delle ipotesi ci vorranno settimane prima di poter tornare a sfruttare il petrolio iracheno". Le condizioni dei pozzi, ha aggiunto "sono migliori di quanto si era previsto, c'è solo un incendio da estinguere ancora".

Intanto a bagdad si tenta di dar vita a quello che è il progetto di Bush, un amministrazione controllata da americani e irakeni. Il primo passo è stato fatto in materia di ordine pubblico. 5 auto di polizia irachene, scortate da militari americani, pattugliano oggi le vie di Baghdad per la prima volta dalla caduta della città, mercoledì, nelle mani delle truppe Usa.

Domani a Nassiriya, nel sud dell'Iraq, riunione fra rappresentanti americani e delle varie e divise fazioni dell'opposizione irachena. Allincontro sara' presente Garner, il generale in pensione americano a capo dell'Ufficio della ricostruzione e dell'assistenza umanitaria (Orha), l'organismo che dovra' amministrare l'Iraq fino alla formazione di un governo civile iracheno. E' attesa la partecipazione di una sessantina di iracheni, compresi i gruppi radicali e quelli maggioritari sciiti e sunniti, curdi e rappresentanti dell'ex monarchia, abbattuta nel 1958. Garner ha gia' inviato un suo vice Walters, responsabile del sud Iraq in seno all'Orha, a Nassiriya dove deve incontrare dirigenti dell'opposizione locali, come ha gia' fatto nelle altre citta' meridionali di Samawa e di Najaf, secondo quanto riferito dalla France Presse. Ma ci sono gia' segni di profonde divisioni fra le varie fazioni e dubbi sulla rappresentativita' dei partecipanti. Molti temono di apparire come fantocci degli americani. Ahmed Chalabi, l'esponente appoggiato dal Pentagono ma inviso a molte forze dell'opposizione dentro l'Iraq, mandera' un suo emissario. L'Onu inviera' un osservatore. La riunione si terra' nei pressi di una base aerea. Se avra' successo, riunioni simili saranno organizzate nelle altre citta' dell'Iraq.

Le Nazioni Unite non potranno avere un ruolo centrale in Iraq, sono diventate de facto alleate di Saddam, l'Iraq era la piu' grande esperienza politica dell'Onu, ma esso ha fallito. Lo afferma, al quotidiano francese Le Monde, Ahmed Chalabi, il presidente del Consiglio nazionale iracheno che il Pentagono ha trasportato a Nassiriya, in Iraq meridionale, con una legione di 700 esuli iracheni. L'Onu, sostiene, avrebbe per esempio dovuto creare un tribunale ad hoc, ma ora e' troppo tardi, saranno gli iracheni stessi a crearlo. E saranno gli iracheni a scegliere molto prossimamente l'Autorita' transitoria, un comitato di esperti redigera' un progetto di Costituzione che sara' sottoposto a referendum. Quanto ai paesi che non hanno appoggiato la guerra contro Saddam, e de facto hanno appoggiato il rais iracheno, soprattutto la Francia e la Germania, dal punto di vista morale sono molto malvisti in Iraq, gli iracheni non accetteranno mai un loro intervento, perche' Parigi e Berlino hanno usato l'Onu per opporsi al popolo iracheno. Chalabi dichiara di non avere alcuna intenzione di svolgere un ruolo politico, e di non essere candidato ad alcun posto, ma di voler soltanto partecipare alla ricostruzione della societa' civile che e' stata totalmente distrutta e corrotta. Afferma poi che non esiste un governo provvisorio americano. Il generale (Jay) Garner e la sua squadra sono qui per rimettere in piedi i servizi pubblici, un lavoro che durera' qualche settimana. Gli americani resteranno un paio d'anni ma non per governare.

Il clero sciita ha riempito il vuoto di potere a Saddam city, quartiere di Baghdad. Con l'incoraggiamento della leadership religiosa di Najaf, i predicatori delle moschee hanno raccolto volontari, istituito un centinaio di posti di blocco, raccolto beni saccheggiati. Dagli altoparlanti delle moschee viene ripetuto l'editto del Grande Ayatollah al Sistani contro il saccheggio, e l'intera area, un ghetto che conta due milioni di abitanti, ha assunto il nuovo nome di Sadr city, in memoria del Grande Ayatollah Mohammed Sadeq al Sadr, assassinato dal regime nel 1999.Gli uomini dei principali leader controllano la sicurezza nelle strade e negli ospedali ed hanno ingiunto ai panettieri di riprendere a sfornare il pane. A loro si sono rivolti poliziotti decisi a tornare al lavoro. I religiosi hanno formato anche comitati popolari per far funzionare nuovamente acqua, elettricita'.

Sono diversi i casi di trofei iracheni finiti nelle mani dei militari statunitensi per divertimento, per ricordo, o per un possibile profitto. La rete web in questi giorni sta registrando una forte domanda dei simboli del regime di Saddam Hussein. Altri marines che hanno individuato nascondigli di armi irachene stanno facendo affari vendendole ai commilitoni.

GULF NEWS (Emirati Arabi Uniti, in inglese): con riferimento ai saccheggi e ai disordini nelle citta' irachene, il giornale scrive che non e' ragionevole per l'America dire che questi eventi fanno parte normalmente di una liberazione, ammettendo poi che non c' era alcuna previsione per garantire l' ordine. Se questi eventi sono 'normali', allora servizi di polizia dovevano essere pronti a riportare la sicurezza per la maggioranza. Quello che e' successo impedisce alle agenzie del soccorso di portare assistenza.

Curdi

Una crisi possibile, e sempre più vicina, è quella cghe potrebbe aprirsi nell'area con la Turchia. Se Ankara dovesse cercare di intervenire per cercare di limitare l'autonomia del Kurdistan iracheno o la gestione curda di Mossul e Kirkuk, potremmo assistere a una sollevazione senza precedenti, anche al di la' del confine occidentale, nell'Anatolia turca. A dichiararlo e' il curdo di Turchia Muusa Kaval, presidente della Commissione Esteri dell'Assemblea nazionale curda, una sorta di parlamento curdo in esilio con sede a Bruxelles, che conta decine di partiti e 300 deputati. 'Il nostro timore - continua il parlamentare - e' che i curdi possano esser traditi ancora una volta in base ad accordi dietro le quinte tra le grandi potenze e quelle regionali' - in questo caso tra Ankara e Washington. E' successo gia' cinque volte - avverte Kaval (la prima volta nel 1923, quando il trattato di Losanna sul dissolvimento dell'Impero turco manco' di creare uno stato curdo, l'ultima nel 1991 quando George Bush senior abbandono' al loro destino i curdi rivoltatisi, come del resto gli sciiti al sud, contro Saddam Hussein).

Regione

Oltre al marocco, che chiede un rinnovato impegno delle nazioni unite, anche l' Egitto e la Giordania si appellano al ritiro delle truppe straniere dall'Iraq e la formazione di "un governo scelto dal popolo iracheno", hanno dichiarato oggi alla stampa i ministri degli Esteri dei due paesi Maher e Moasher. Moasher ha indicato che i contatti in corso tra Egitto e Giordania hanno come obiettivo dare "un ruolo efficace agli Arabi, cosa che aiuterà nella formazione di un governo rappresentativo del popolo iracheno e che potrebbe preservare l'unità dell'Iraq". La paura espressa dai ministri è quella che la permanenza degli americani nella regione possa portare ad altre azioni in medio e estremo oriente, soprattutto nei confronti della Siria.

Siria che oggi ha respinto le accuse americane secondo cui sarebbe in possesso di armi chimiche e ha assicurato di non aver mai collaborato con il regime di Saddam Hussein. "A Bush diciamo che la Siria non possiede armi chimiche e che le uniche armi chimiche, batteriologiche e nucleari nella regione sono in Israele, che minaccia i suoi vicini e ne occupa il territorio", ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri di Damasco Shaaban.

Il presidente americano domenica aveva accusato la Siria di possedere armi chimiche e l'aveva invitata a cooperare con Washington e a non dare ospitalità ai leader iracheni in fuga. "Non c'è mai stata alcuna cooperazione tra Damasco e Baghdad, il nostro sostegno era per il popolo iracheno che ha patito le sofferenze della guerra", ha sottolineato la portavoce, in chiara risposta al ministro degli Esteri britannicoStraw il quale ha sostenuto che la Siria collaborava con il regime di Saddam Hussein. (audio)

Armi di distruzione di massa

I ministri degli Esteri dei Quindici hanno dichiarato oggi di "importanza capitale" la definizione di una politica comune "efficace" contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa. In una dichiarazione congiunta hanno dato mandato all'alto rappresentante Solana di preparare una documento sulla "minaccia globale" che la proliferazione di queste armi rappresentano, e una "strategia di lungo termine". Le prime proposte di Solana saranno discusse durante la riunione informale dei capi della diplomazia Ue che si svolgerà in Grecia dal 2 al 4 maggio Tutte le regioni europee hanno aderito alla proposta del presidente della Calre (Conferenza delle assemblee legislative europee), l'italiano Nencini, di far diventare il 16 marzo giornata europea contro l'uso delle armi chimiche e di distruzione di massa. Lo ha reso noto lo stesso Nencini in un comunicato nel quale si dice soddisfatto delle risposte seguite alla sua proposta. Le ultime adesioni sono giunte dai Parlamenti regionali di Irlanda del Nord, Cantabria, Regno Unito, Parlamento Basco, Madeira, Catalogna, Galles.

I membri permanenti della Calre sono oltre al Consiglio regionale della Toscana, di cui e' presidente Nencini, il Voralberg Landtag (Austria), il Paralemnt Wallon (Belgio), l'Alando Lating (Finlandia), il Baden Wurttemberg (Germania), l'Assemblea legislativa da Madeira (Portogallo), il Parlamento delle Baleari (Spagna) e l'Assemblea for Wales (Regno Unito)

Armi di distruzione due

Due ispettori dell'Onu, in missione in Iraq fino all'inizio della guerra, hanno definito oggi "totalmente erronee" le prove presentate dal segretario di Stato Powell nel suo rapporto sull'Iraq il 5 febbraio davanti al Consiglio di sicurezza. In un'intervista al canale pubblico tedesco ARD, che sarà diffusa lunedì sera, il norvegese Siljeholm ed un ispettore tedesco specializzato in informatica riguardano in particoalre le affermazioni di Powell sull'esistenza dei laboratori mobili per le armi proibite, installati in vetture o camion. "Non é che non abbiamo trovato questi camion. Li abbiamo trovati (...) ma nessuno di essi era un camion di decontaminazione, anche se la CIA afferma il contrario". I due ispettori, incaricati di verificare le ispezioni dei servizi segreti americani, hanno ugualmente rifiutato le informazioni sulla presunta esistenza di fabbriche di armi di distruzione di massa, indicate dal governo Usa sulla base della presenza di sistemi di ventilazione istallati sul tetto di alcuni edifici.

Palestina

Secondo quanto riferisce il quotidiano israeliano Ha'aretz nel suo sito online, il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Yasser Arafat, ha respinto ieri sera la lista dei ministri presentatigli dal premier designato Mahmoud Abbas (o Abu Mazen). Arafat, durante la riunione piuttosto accesa del comitato centrale di Al Fath, ha chiesto cambiamenti nelle nomine. Secondo Ha'aretz, che cita fonti anonime, Arafat si oppone principalmente alla nomina dell'ex responsabile delle forze di sicurezza a Gaza, Mohammed Dahlan, a ministro dell'interno. Arafat desiderava invece la conferma dell'attuale ministro dell'interno Hani el-Hassan. Il nuovo primo ministro palestinese Mahmoud Abbas, noto anche come Abu Mazen, ha nominato ieri un governo che dovrebbe avere l'approvazione degli Stati Uniti ma che suscita la disapprovazioni di alcuni suoi membri. Domenica sera, la commissione centrale di Al Fatah del presidente Yasser Arafat ha rinviato una riunione destinata ad approvare la formazione del governo. Inoltre, tre ex ministri hanno a quanto pare rifiutato le loro nuove attribuzioni. Una volta approvata la formazione di questo governo, il presidente americano dovrebbe svelare il ruolino di marcia che prevede la creazione di uno Stato palestinese entro il 2005. Secondo la lista dei ministri ottenuta dall'Associated Press da tre alti responsabili palestinesi che hanno chiesto l'anonimato, Mahmoud Abbas si è attribuito il posto di ministro dell'Interno, rimpiazzanzdo così Hani al-Hassan, un membro del Fatah vicino a Yasser Arafat. Il presidente palestinese desiderava che questa funzione fosse attribuita a un membro della direzione del Fatah - Il nuovo primo ministro ha inoltre scelto Mohammed Dahlan, ex capo della sicurezza di Gaza, al posto di ministro dell'interno, dandogli così un ruolo maggiore nella gestione delle questioni di sicurezza. Due ex esponenti del precedente governo, il ministro degli affari locale Saeb Erekat e il ministro dell'informazione Yasser Abed Rabbo, sono stati degradati a posti inferiori. Secondo esponenti palestinesi che si sono espressi sotto copertura di anonimato, Saeb Erekat, Yasser Abed Rabbo e l'ex ministro del commercio Maher el-Masri, nuovamente nominato al ministero dell'energia, hanno comunicato a Abu Mazen che non entreranno nel nuovo governo. Continuano intanto gli attacchi dell'esercito israeliano in terriotrio palestinese: anche oggi nuova ondata di rastrellamenti è stata condotta in Cisgiordania. Lo hanno riferito fonti militari ebraiche, aggiungendo che nell'ambito della medesima operazione e' stata demolita nei pressi dei Hebron l'abitazione di un militante Delle Brigate dei Martiri di al-Aqsa

AFGHANISTAN: DOMENICA DI SANGUE

Ieri le autorità hanno riferito dell’omicidio di un cugino del governatore della provincia di Kandahar, ucciso da presunti talebani nella cittadina di Chaman, vicino al confine con il Pakistan. Sempre ieri quattro uomini, che con ogni probabilità stavano preparando un attentato, sono saltati in aria mentre manipolavano materiale esplosivo nella città di Khost, nell’est del Paese. I deceduti sono un afgano, due pakistani e uno yemenita .A Kabu nella serata di ieri è stata udita una forte esplosione nel settore orientale della città, nei pressi dell’ambasciata degli Stati Uniti. Non vi sono state vittime. Nei giorni scorsi si erano moltiplicate le notizie relative a omicidi e violenze in varie zone dell’Afghanistan, probabilmente da parte di gruppi di talebani che si stanno riorganizzando. Venerdì scorso si è saputo della morte di un italiano, ucciso forse per rapina. Il 27 marzo scorso era stato invece assassinato un operatore del Comitato internazionale della Croce Rossa .

GUATEMALA: RIVOLTA IN CARCERE, ALMENO 2 MORTI E 15 FERITI

Almeno due morti e 15 feriti: questo il bilancio acora provvisorio di una rivolta nel carcere di Pavoncita, in Guatemala, riferiscono le radio locali. Secondo le prime informazioni extra-ufficiali, le vittime sarebbero un agente di polizia e un detenuto, mentre tra i feriti ci sono anche alcune guardie carcerarie. Gli incidenti hanno avuto inizio quando un gruppo di detenuti ha inscenato una protesta contro il trasferimento di uan cinquantina di loro in centri di detenzione all'interno del Paese.

Italia

Roma

Si è svolta questa mattina a Roma, di fronte all’Assessorato alla Famiglia della Regione Lazio, un’iniziativa, organizzata dall’Assemblea delle donne dei consultori di Roma e Castelli, per protestare contro la Legge di Riforma dei Consultori che vuole eliminare l’unico servizio socio sanitario pubblico e gratuito e che ha come principale obiettivo la salute riproduttiva delle donne. L’autodeterminazione e la libertà delle donne sono scomparse letteralmente dal testo di questa Riforma e al loro posto viene propagandato il “diritto alla vita del concepito”, anche attraverso la distribuzione, nei consultori e nelle scuole, di migliaia di opuscoli antiabortisti, dal titolo “Vita umana: prima meraviglia”, colorati e in carta patinata, finanziati dalla Regione. Verso mezzogiorno trenta donne sono entrate nell’atrio dell’Assessorato alla Famiglia per “restituire” alla Regione chili e chili di questi opuscoli, raccolti nei consultori. Ne hanno fatto un mucchio nell’atrio e ci hanno versato sopra colla color rosso per lasciare un’istallazione che simboleggi il dissenso e la rabbia delle donne per gli attacchi continui all’aborto e all’autodeterminazione. L’Assemblea delle donne dei consultori di Roma e Castelli ha inoltre, nei giorni scorsi, presentato un’esposto alla Procura della Repubblica per denunciare il contenuto dell’opuscolo, in palese violazione del codice penale vigente e per chiederne l’immediato ritiro. Si invitano le altre donne a fare lo stesso.(audio)

IRAQ: MULTE MILIONARIE AI DISOBBEDIENTI CHE BLOCCARONO I TRENI

Avevano protestato clamorosamente per alcuni giorni stendendosi sui binari nella stazione di Grisignano di Zocco (Vicenza), cercando di impedire la partenza di alcuni treni carichi di mezzi militari Usa diretti a Camp Darby in Toscana. Era il 22 febbraio scorso, alla vigilia della guerra in Iraq, ora una decina di disobbedienti vicentini si sono visti recapitare a domicilio multe milionarie per aver impedito la libera circolazione sulla strada ferrata. Lo rendono noto gli stessi destinatari delle multe, una decina di giovani che si erano stesi sui binari quel 22 febbraio per impedire l'aggancio del locomotore al treno merci in partenza per Camp Darby. I ragazzi di quel gruppetto - alla stazione quel giorno manifestavano altre centinaia di persone - erano stati identificati dalla polizia: ora e' arrivata la sanzione amministrativa che fa capo a una legge la quale prevede sanzioni tra i 2582 e i 10.329 euro. Multe salatissime quindi per i disobbedienti vicentini che hanno gia' manifestato l'intento di non pagare sottolineando lo spirito pacifista di quell'azione. Il blocco dei treni, tra l'altro, era stato replicato anche nei giorni seguenti non solo a Grisignano, ma in altre numerose stazioni del Nord dalle quali erano partiti treni merci carichi di materiale Usa. (audio)

INCENDI: DOMATO ROGO FABBRICA VERNICI CIVITANOVA MARCHE - INCENDIO SU NAVE IN ALLESTIMENTO A FINCANTIERI GENOVA (audio)

GR ORE 17.00

Iraq

I tank statunitensi sono giunti nel cuore di Tukrit questa mattina, dopo una notte di bombardamenti e di combattimenti, in cui sono morti almeno 15 resistenti irakeni. Anche oggi scontri, sebbene isolati: si sono sentite forti detonazioni, i colpi di mortaio lanciati dagli elicotteri americani contro postazioni irachene, nell'area nord-ovest della città. Per il resto, nelle ore precedenti all'ingresso dei carri armati, Tikrit era già stata abbandonata dalle truppe regolari irachene allo sbando e anche dalla popolazione civile, terrorizzata dagli attacchi aerei che hanno preceduto (e accompagnato) l'avanzata di terra di oltre 250 mezzi corazzati. I militari Usa hanno imposto il coprifuoco,nel tentativo di garantire un ordine a cui non sono preparati.ed evitare i saccheggi. Che comunque sono in corso, soprattutto presso il palazzo presidenziale di Saddam Hussein. La residenza è stata presa d'assalto da migliaia di persone, che hanno fatto razzie in un'ala dell'edificio dove si trova una grande quantità di mobili e preziose suppellettili. I marines sono riusciti a bloccare l'ingresso del palazzo, consentendo tuttavia, a chi era entrato, di lasciare l'edificio con il proprio "bottino". Ma gli americani esultano soddisfatti per ben altro: uno dei loro scopi primari, mai dichiarato ma sempre presente, è stato raggiunto."Tutti i pozzi sono nelle mani della coalizione anglo-americana". Così il generale americano Vincent Brooks durante il consueto briefing quotidiano presso il comando generale di Doha, in Qatar. "La produzione del greggio non riprenderà subito", ha aggiunto Brooks, precisando che "nella migliore delle ipotesi ci vorranno settimane prima di poter tornare a sfruttare il petrolio iracheno". Le condizioni dei pozzi, ha aggiunto "sono migliori di quanto si era previsto, c'è solo un incendio da estinguere ancora".Tutto bene dunque, anche se per raggiungere il loro scopo hanno dovuto terrorizzare la popolazione con i continui bombardamenti. Ormai non si parla più delle vittime civili, che continuano ad essefci, mas non fanno più notizia. Per tutti, la guera è finita,e senza guerra non ci sono morti, ci sono solo conquiste.

Intanto a bagdad si tenta di dar vita a quello che è il progetto di Bush, un amministrazione controllata da americani e irakeni. Il primo passo è stato fatto in materia di ordine pubblico. Auto di polizia irachene, scortate da militari americani, pattugliano oggi le vie di Baghdad per la prima volta dalla caduta della città, mercoledì, nelle mani delle truppe Usa, constata un corrispondente dell'Afp. Cinque veicoli della polizia irachena, accompagnate ciascuna da due Humvee della marina americana, hanno lasciato alle 16.00 ora locale (14.00 italiane) la sede dell'Accademia di polizia irachena nell'est di Baghdad e si sono recati nei diversi quartieri della capitale. Quattro poliziotti iracheni in divisa hanno preso posto in ogni vettura

Regione

L'Egitto e la Giordania si appellano al ritiro delle truppe straniere dall'Iraq e la formazione di "un governo iracheno rappresentativo", hanno dichiarato oggi alla stampa i ministri degli Esteri dei due paesi, Ahmed Maher e Marwan Moasher. Maher ha richiesto "il ritiro delle forze straniere e la formazione di un governo che sia scelto dal popolo iracheno". "Vogliamo un governo che rappresenti veramente il popolo iracheno, in tutte le sue parti", ha affermato il ministro egiziano. Il suo omologo giordano ha egualmente richiesto "il ritiro di tutte le forze straniere" dal territorio. Moasher ha indicato che i contatti in corso tra Egitto e Giordania hanno come obiettivo dare "un ruolo efficace agli Arabi, cosa che aiuterà nella formazione di un governo rappresentativo del popolo iracheno e che potrebbe preservare l'unità dell'Iraq". la paura espressa dai ministri è quella che la permanenza degli americani nella regione possa portare ad altre azioni in medio e estremo oriente, soprattutto nei confronti della siria.

  • Siria che oggi ha respinto le accuse americane secondo cui sarebbe in possesso di armi chimiche e ha assicurato di non aver mai collaborato con il regime di Saddam Hussein. "A George Bush diciamo che la Siria non possiede armi chimiche e che le uniche armi chimiche, batteriologiche e nucleari nella regione sono in Israele, che minaccia i suoi vicini e ne occupa il territorio", ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri di Damasco, Buthaina Shaaban.

Il presidente americano domenica aveva accusato la Siria di possedere armi chimiche e l'aveva invitata a cooperare con Washington e a non dare ospitalità ai leader iracheni in fuga. "Non c'è mai stata alcuna cooperazione tra Damasco e Baghdad, il nostro sostegno era per il popolo iracheno che ha patito le sofferenze della guerra", ha sottolineato la portavoce, in chiara risposta al ministro degli Esteri britannico Jack Straw il quale ha sostenuto che la Siria collaborava con il regime di Saddam Hussein

marocco

Anche il marocco chiede un ritiro delle forze americane, e lo fa appellandosi al rinnovato impegno delle nazioni unite. L'avenir de l'Organisation des Nations unies dépend de son rôle dans la recontruction politique de l'Irak car le droit international est sorti "meurtri" par la guerre dans ce pays, estime lundi la presse marocaine."L'avenir de l'ONU dépend de sa participation dans la reconstruction politique de l'Irak" et du rétablissement du "droit affaibli", écrit le quotidien L'Economiste, en rappelant que les fondateurs de l'ONU avaient pourtant construit, après la deuxième guerre mondiale, un "ordre international" basé "avant tout sur le dialogue et la concertation"."Aujourd'hui, la remise en place du corpus juridique qui appartient à la communauté internationale est vitale, car sans lui, c'est la porte ouverte à l'anarchie", souligne l'éditorialiste de l'Economiste.Sous le titre "La reconstruction de l'Irak sur fond de polémique américano-européenne", le journal le Matin souligne pour sa part que les "légitismistes internationaux comme la France ne concoivent la reconstruction de l'Irak qu'à travers un rôle efficient de l'ONU"."Les Etats-Unis sont pour la première fois dans leur histoire confrontés à de nombreuses interrogations posées par la communauté internationale sur la reconstruction de l'Irak", estime de son côté le journal Rissalat Al Oumma qui se demande "si l'Irak de l'Amérique sera plus heureux que celui de Saddam Hussein".Pour le journal islamiste Attajdid, "nous sommes aujourd'hui au seuil d'une nouvelle ère où l'Islam et les musulmans seront confrontés à un défi plus dangeureux que celui du colonialisme du 19ème et du début du 20ème siècles".Titrant la "reconstruction de l'Irak: main basse américaine", le journal Al Bayane écrit de son côté que la "Troïka de la paix et du refus s'est érigée contre l'hégémonisme américain et plaide en faveur d'un rôle central de l'ONU dans la reconstruction de l'Irak".

Curdi

Una crisi possibile, e sempre più vicina, è quella cghe potrebbe aprirsi nell'area con la Turchia. Il ruolo della Turchia è stato estremamente ambiguo in questo conflitto, ma nondimeno retsa uno dei principali protagonisti, per il suo spporto militare e per la sua interferenza nel ruolo delle truppe curde che stanno paortecipando all'invasione americana dell'iraq. Se Ankara dovesse cercare di intervenire per cercare di limitare l'autonomia del Kurdistan iracheno o la gestione curda di Mossul e Kirkuk, potremmo assistere a una sollevazione senza precedenti, anche al di la' del confine occidentale, nell'Anatolia turca. A dichiararlo e' il curdo di Turchia Muusa Kaval, presidente della Commissione Esteri dell'Assemblea nazionale curda, una sorta di parlamento curdo in esilio con sede a Bruxelles, che conta decine di partiti e 300 deputati. ' 'La nostra speranza - dice Kaval ad un'agenzia di stampa - e' che adesso, dopo questa guerra, finalmente si torni a parlare dello status di tutti i curdi, e che anche la Turchia si veda costretta a ripensare il nostro status, concedendoci veri diritti democratici e rappresentativi. Noi speriamo che, se i curdi iracheni otterranno lo status che spetta loro grazie anche ai loro successi in battaglia contro Saddam Hussein di questi giorni, anche i loro fratelli al di la' dei confini siriani, iraniani e turchi potranno sperare di migliorare di molto la propria posizione, con statuti analoghi in tutti i paesi in cui sono presenti'. 'Kirkuk e Mossul non sono turche - dice Kaval - ma curde, e finalmente sono state liberate, Ankara non ha nessun diritto di intervenire'. Che cosa accadrebbe se la Turchia inviasse propri soldati nel Kurdistan iracheno? 'I curdi hanno diritto di difendersi - risponde il politico - e sicuramente risponderebbero all'aggressione. Anche noi in territorio turco saremmo pronti a sostenere i nostri fratelli in Iraq. E la diaspora irachena in tutto il mondo scenderebbe in strada a protestare'. 'Il nostro timore - continua il parlamentare - e' che i curdi possano esser traditi ancora una volta in base ad accordi dietro le quinte tra le grandi potenze e quelle regionali' - in questo caso tra Ankara e Washington. E' successo gia' cinque volte - avverte Kaval (la prima volta nel 1923, quando il trattato di Losanna sul dissolvimento dell'Impero turco manco' di creare uno stato curdo, l'ultima nel 1991 quando George Bush senior abbandono' al loro destino i curdi rivoltatisi, come del resto gli sciiti al sud, contro Saddam Hussein).

  • Armi di distruzione di massa

I ministri degli Esteri dei Quindici hanno dichiarato oggi di "importanza capitale" la definizione di una politica comune "efficace" contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa. In una dichiarazione congiunta hanno dato mandato all'alto rappresentante Javier Solana di preparare una documento sulla "minaccia globale" che la proliferazione di queste armi rappresentano, e una "strategia di lungo termine". Le prime proposte di Solana saranno discusse durante la riunione informale dei capi della diplomazia Ue che si svolgerà in Grecia dal 2 al 4 maggio Tutte le regioni europee hanno aderito alla proposta del presidente della Calre (Conferenza delle assemblee legislative europee), l'italiano Riccardo Nencini, di far diventare il 16 marzo giornata europea contro l'uso delle armi chimiche e di distruzione di massa. Lo ha reso noto lo stesso Nencini in un comunicato nel quale si dice soddisfatto delle risposte seguite alla sua proposta. Le ultime adesioni sono giunte dai Parlamenti regionali di Irlanda del Nord, Cantabria, Regno Unito, Parlamento Basco, Madeira, Catalogna, Galles.

I membri permanenti della Calre sono oltre al Consiglio regionale della Toscana, di cui e' presidente Nencini, il Voralberg Landtag (Austria), il Paralemnt Wallon (Belgio), l'Alando Lating (Finlandia), il Baden Wurttemberg (Germania), l'Assemblea legislativa da Madeira (Portogallo), il Parlamento delle Baleari (Spagna) e l'Assemblea for Wales (Regno Unito)

Armi di distyruzione due

Due ispettori dell'Onu, in missione in Iraq fino all'inizio della guerra, hanno definito oggi "totalmente erronee" le prove presentate dal segretario di Stato Colin Powell nel suo rapporto sull'Iraq il 5 febbraio davanti al Consiglio di sicurezza. In un'intervista al canale pubblico tedesco ARD, che sarà diffusa lunedì sera, il norvegese Joem Siljeholm e un ispettore tedesco specializzato in informatica che ha voluto conservare l'anonimato riguardano in particoalre le affermazioni di Powell sull'esistenza dei laboratori mobili per le armi proibite, installati in vetture o camion. "Nnn é che non abbiamo trovato questi camion. Li abbiamo trovati (...) ma nessuno di essi era un camion di decontaminazione, anche se la CIA afferma il contrario". I due ispettori, incaricati di verificare le ispezioni dei servizi segreti americani, hanno ugualmente rifiutato le informazioni sulla presunta esistenza di fabbriche di armi di distruzione di massa, indicate dal governo Usa sulla base della presenza di sistemi di ventilazione istallati sul tetto di alcuni edifici.

Corea del nord

La Corea del Nord sembra disposta accettare dei negoziati multilaterali per la soluzioni delle crisi causata dalla sua decisione di ritirasi dal Trattato di proliferazione nucleare, rinunciando cos? colloqui diretti con Washington, sui quali aveva insistito per mesi. Negli ultimi due giorni Pyongyang ha dato segnali importanti di aver ammorbidito la sua posizione: ?Se gli Stati Uniti sono pronti a cambiare la loro politica nei confronti della Corea del Nord per risolvere la questione nucleare, allora il governo della Repubblica democratica popolare di Corea non insister?er una particolare forma di negoziato?, aveva dichiarato sabato all?agenzia nazionale ?Kcna? un portavoce del ministero degli Esteri di Pyongyang. Oggi in un comunicato ufficiale, il presidente sudcoreano Roh Moo Hyun esprime un forte ottimismo che presto possa essere organizzato un tavolo negoziale. L?agenzia sudcoreana ?Yonghap? suggerisce che la Corea del Nord potrebbe accettare un tavolo con 5 interlocutori: Stati Uniti, Corea del Sud, Giappone, Russia e Cina.

Argentina

Hoy por la mañana se desplego un impresionante operativo policial para desalojar el espacio recuperado por la Asamblea Lezama Sur, un edificio de el Ex Banco Mayo, ubicado en Suaréz 1244. El operativo contó con 2 celulares policiales, un total de 50 efectivos policiales que incluyo personal de civil e infantería, como también motos y carros de detención. El Oficial Córdoba, a cargo del operativo, desplegó un vallado en las dos esquinas de la calle para impedir que los vecinos se acerquen al edificio, luego varios oficiales emprendieron violentamente con hachas contra las cortinas del edificio, también destruyeron la puerta de entrada. Al entrar arrojaron todos los muebles y pertenencias colectivas de la asamblea y de grupos que participan del espacio, a la calle. No dejaron ingresar a la prensa, tampoco a los abogados. Las personas que estaban dentro del edificio fueron expulsadas a la calle, pero no quedaron detenidas. En estos momentos se encuentran unas 80 personas de diferentes asambleas y organizaciones sociales del barrio, permanecerán en la calle para protestar contra el desalojo. El valioso material que se utilizaba para realizar la redacción abierta de INDYMEDIA ARGENTINA, como otros de recreación y también del merendero ha sido secuestrado por la Policía Federal.

ITALIA

Roma

Si è svolta questa mattina a Roma, di fronte all’Assessorato alla Famiglia della Regione Lazio, un’iniziativa, organizzata dall’Assemblea delle donne dei consultori di Roma e Castelli, per protestare contro la Legge di Riforma dei Consultori che vuole eliminare l’unico servizio socio sanitario pubblico e gratuito e che ha come principale obiettivo la salute riproduttiva delle donne. L’autodeterminazione e la libertà delle donne sono scomparse letteralmente dal testo di questa Riforma e al loro posto viene propagandato il “diritto alla vita del concepito”, anche attraverso la distribuzione, nei consultori e nelle scuole, di migliaia di opuscoli antiabortisti, dal titolo “Vita umana: prima meraviglia”, colorati e in carta patinata, finanziati dalla Regione. Verso mezzogiorno trenta donne sono entrate nell’atrio dell’Assessorato alla Famiglia per “restituire” alla Regione chili e chili di questi opuscoli, raccolti nei consultori. Ne hanno fatto un mucchio nell’atrio e ci hanno versato sopra colla color rosso per lasciare un’istallazione che simboleggi il dissenso e la rabbia delle donne per gli attacchi continui all’aborto e all’autodeterminazione. L’Assemblea delle donne dei consultori di Roma e Castelli ha inoltre, nei giorni scorsi, presentato un’esposto alla Procura della Repubblica per denunciare il contenuto dell’opuscolo, in palese violazione del codice penale vigente e per chiederne l’immediato ritiro. Si invitano le altre donne a fare lo stesso.

""ORE 13,00""

==IRAQ==

Caccia americani F-18 hanno bombardato le formazioni militari irachene a Tikrit distruggendo numerosi carri armati e provocando la morte di almeno 15 soldati della fanteria irachena. A Najaf, nell'Iraq centromeridionale, si e' concluso l'assedio all'abitazione del grande ayatollah Ali al-Sistani. Proprio a Najaf era stato accoltellato a morte nella moschea l'Hojatoleslam Abdul Majid al-Khoei, rientrato dall'esilio per assumere un ruolo nella nuova dirigenza del paese. A Mossul e Kirkuk si sono ritirati, con grande sollievo del governo turco, i peshmerga curdi, ma la situazione continua a rimanere molto tesa: solo ieri a Mossul, nel corso di vari scontri, sono rimasti uccise 15 persone e ferite oltre 200.

ITALIA

Nuova relazione al Parlamento, domani mattina, del ministro degli Esteri Franco Frattini sulla situazione irachena. Secondo quanto comunicato al termine della riunione dei capigruppo della Camera, il ministro parlerà prima al Senato (ore 9.30) per poi trasferirsi alla Camera. In questa occasione il governo dovrebbe chiedere al Parlamento l'autorizzazione all'invio di nostri carabinieri in Iraq per lo svolgimento di compiti di ordine pubblico.

Francia:

Ue nel dopo Saddam Nell'Iraq del dopo-Saddam Hussein è possibile una presenza di forze dell'Unione Europea, per contribuire al ristabilimento e al mantenimento dell'ordine pubblico. Lo ha dichiarato il ministro francese per gli Affari Europei, Noelle Lenoir. "Nulla è ancora stato deciso", ha avvertito Lenoir, "ma nemmeno niente è ancora stato escluso a proposito di una presenza dell'Unione Europea in Iraq, che andrebbe al di là dei meri aiuti umanitari. Non in ordine sparso "Ciò che non vogliamo", ha puntualizzato, "è che ciascun Paese proceda per proprio conto, una situazione", ha aggiunto, "della quale poco tempo fa abbiamo dovuto rammaricarci": un polemico quanto palese riferimento alla spaccatura verificatasi in ambito Ue, ben prima del 20 marzo, a proposito della posizione da assumente nei confronti della guerra all'Iraq e dei rapporti con gli Stati Uniti. Proprio la Francia fu tra i più strenui oppositori di un nuovo intervento militare nell'area del Golfo Persico. L'invio di un contingente di pace italiano, formato possibilmente da carabinieri, era stato prospettato la settimana ìscorsa dallo stesso capo del governo, Silvio Berlusconi.

==SIRIA==

Il presidente americano ha rivolto ieri un nuovo avvertimento a Damasco. L'ho gia' detto e lo ripeto - ha detto Bush - La Siria non deve offrire protezione ad elementi del regime di Saddam Hussein. Gli Stati Uniti, ha aggiunto il presidente, hanno motivo di ritenere che vi siano in Siria armi chimiche e che si aspettano cooperazione anche su questo. Il segretario al Foreign office Jack Straw ha detto di non essere sicuro se la Siria stia sviluppando armi chimiche e che e' necessario un dialogo con Damasco. In un'intervista alla Bbc Straw ha detto che quello che e' importante e' che la Siria cooperi pienamente sugli interrogativi che sono stati sollevati a proposito di alcuni fuggitivi dall'Iraq che potrebbero essere andati in Siria e su altre questioni quali lo sviluppo di qualsiasi tipo di programmi chimici e biologici illegali o illegittimi. Alla domanda se la Siria stia sviluppando questo armi, Straw ha detto: La risposta e' che non sono sicuro e per questo e' necessario sederci e parlare con loro di questo. Il ministro degli esteri britannico ha anche detto che la Siria non e' la prossima sulla lista ma deve dare delle risposte. L'alto rappresentante Ue Javier Solana si e' dichiarato preoccupato oggi a Lussemburgo dalla crescita della tensione fra gli Usa e la Siria. 'Si, siamo preoccupati' ha detto ai cronisti, che lo interrogavano sulle dichiarazioni sulla Siria ieri di diversi dirigenti Usa. Solana ha invitato gli Usa a abbassare il livello di tensione con Damasco.'La regione sta andando verso un processo davvero difficile: penso che sarebbe meglio fare dichiarazioni costruttive per cercare di calmare la situazione'

==AFGHANISTAN==

Ieri sera una forte esplosione e' stata avvertita a circa 600 metri da Chapman, un distaccamento di Enduring Freedom - dove si trovano una cinquantina di militari italiani, oltre a commandos americani - non lontano da Khost e dalla base Salerno, il quartier generale della task force Nibbio. Sulla natura dell'esplosione le indagini sono tuttora in corso, ma secondo le prime informazioni si sarebbe trattato di un'autobomba saltata in aria mentre veniva preparata. Nessun ferito tra i militari e nessun danno alla base, ma almeno uno dei presunti attentatori - secondo fonti italiane - sarebbe rimasto ucciso nell'esplosione. L'esplosione di ieri sera, comunque, si inserisce in un quadro di preoccupante recrudescenza di attentati contro le forze della coalizione internazionale in Afghanistan. Solo ieri mattina una pattuglia di militari italiani e' scampata all'ennesimo agguato: un ordigno rudimentale composto da due bombe a mano unite tra loro e' esploso in prossimita' di un automezzo della task force Nibbio, che stava compiendo una perlustrazione nel centro abitato di Khost. Nessun ferito.

ITALIA

==Incidenti sul lavoro==

==Caivano==

Allarme per tutta la giornata di ieri che ha tenuto in trepidazione i dirigenti della multinazionale americana Ppg che ha sede a Pascarola, tra Napoli e Caserta. Dopo la tragedia del silos, scoppiato alle 7.20 del mattina che ha provocato la morte di quattro operai, si è posto il problema di raffreddare le fasi di lavorazione della vernice dal momento che gli altri due silos rimasti non avrebbero potuto garantire azoto a sufficienza. C'era il rischio che l'intero stabilimento saltasse in aria. Si è tentato di riempire i serbatoi con delle autocisterne man mano che si svuotavano. Ma il ciclo non garantiva il massimo della sicurezza. In Campania sono 73 gli impianti censiti considerati «a rischio», di cui 27 «molto pericolosi». La provincia di Napoli ha la maglia nera con ben 39 impianti pericolosi: lo sostiene, in una nota, Legambiente della Campania. Le altre aziende a rischio si trovano nella provincia di Salerno (15) e di Caserta (14). Legambiente, che ha espresso «cordoglio per l'enormità della tragedia verificatasi nel Napoletano», pone il problema «non solo di aziende inquinanti, ma di quelle che, per la quantità di sostanze pericolose che gestiscono e movimentano, possono causare calamità in caso di incidente». Secondo Legambiente, «bisogna dismettere o delocalizzare i cicli produttivi obsoleti e più pericolosi e attuare seriamente le prescrizioni della legge Seveso bis sulla sicurezza delle industrie a rischio», che sono frutto «di uno sviluppo disordinato e di una mancanza di programmazione, simboli di un'epoca in cui l'industria era tutto e la salute e l'ambiente contavano ancora poco».

==Macerata==

E' stato domato nella notte il pauroso incendio che ieri, con ripetute esplosioni di materiale infiammabile, ha praticamente sventrato lo stabilimento della Ica Spa (Industria chimica adriatica) nella zona industriale B di Civitanova Marche Alta, a un km circa dal centro storico medievale e poco distante dall' ospedale. Le squadre dei vigili del fuoco - ieri sono dovute intervenire, a supporto dei vigili di Civitanova, quelle di Macerata, Ancona, Osimo, Fermo e Camerino, oltre a tecnici della Protezione civile - sono ancora sul posto per spegnere gli ultimi focolai, e soprattutto per lo smassamento e la rimozione dei detriti, un compito molto delicato data la natura del materiale andato a fuoco. La Ica, che impiega 160 dipendenti, produce infatti vernici per legno da oltre 25 anni, e risulta tra le aziende marchigiane obbligate, proprio per l' utilizzo di materiale chimico, all' osservanza di rigide procedure di sicurezza. Da un sopralluogo dell' Arpam, l' Agenzia regionale per l' ambiente delle Marche, che ha monitorato il territorio, non vi sono pericoli per la salute pubblica e per l' ambiente derivanti dall' enorme nuvola nera di fumo sviluppatasi con le fiamme, che fino a tarda sera ha gravato sulla citta'. Ancora da accertare le cause del rogo - tuttora all' esame dei vigili del fuoco - che ha interessato un' area di circa 4.000 metri quadrati, distruggendo un deposito di vernice, con tutto il materiale stoccato all' interno, e attaccando anche gli impianti, cosi' come ancora non si conoscono le ricadute immediate sulla produzione. I danni ammonterebbero a milioni di euro.

==Sciopero aerei==

CENTINAIA I VOLI CANCELLATI - Roma, 14 apr. - E' scattata alle 10 di questa mattina la raffica di scioperi nel settore del trasporto aereo. Sono, infatti, centinaia i voli cancellati da tutte le compagnie aeree che operano sugli scali nazionali. Ad incrociare per primi le braccia, piloti e assistenti di volo aderenti a Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Anpav, Atv, Ugl, Anpac e Up, come pure i controllori di volo che si riconoscono nella Cisal-Av. Oltre ad aventuali voli di Stato, militari, emergenza, sanitari, umanitari e di soccorso, sono programmati i collegamenti con le isole con un'unica frequenza giornaliera, ad esclusione del traffico continentale.A Fiumicino sono gia' molti voli cancellati, ma anche quelli riprogrammati, anticipati, cioe', a prima dell'inizio dell'agitazione o posticipati a fine sciopero. Se l'Alitalia ha cancellato sull'intera rete nazionale ben 320 voli, di cui 170 nazionali, 140 internazionali e 10 intercontinentali, tra le compagnie aeree europee che operano nello scalo romano, l'Air France ha, ad esempio, tolto dall'operativo sei voli per Parigi, Marsiglia e Lione. Sono, invece, quattro i collegamenti soppressi dalla British Airways per Londra, Manchester e Birmingham. Da parte sua, l'Iberia ha cancellato tre collegamenti, due per Madrid ed uno per Barcellona.

gror030414 (last edited 2008-06-26 09:56:35 by anonymous)