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=== 19.00 ===

'''Iraq: la Camera approva la mozione della Cdl'''

Si è conclusa alle 16.oo di oggi, la seduta parlamentare sul ruolo dell'Italia nella "ricostruzione" dell'Iraq distrutto dalla guerra, con la votazione in aula che ha approvato la proposta del Ministro degli Estari Frattini.
A questo proposito ascoltiamo il resoconto e commento di Elettra Deiana di Rif. Com.

AUDIO

E a proposito di queste ultime osservazioni di Elettra Deiana, un lancio di agenzia ANSA delle 19 ci informa che:
Colin Powell ha detto che gli Stati Uniti ''non hanno alcun piano di guerra'' per un attacco contro la Siria, l'Iran o altre nazioni. Powell ha aggiunto: ''Speriamo che la Siria riconsideri la sua politica. Siamo infatti preoccupati per il sostegno che la Siria da' ai terroristi e per il flusso di materiali e di individui che abbiamo recentemente visto tra l'Iraq e la Siria''.

Il ministro degli Esteri turco Abullah Gul ha affermato oggi a Lussemburgo che il suo paese non ha "alcuna prova" del possesso da parte della Siria di armi di distruzione di massa e ha lanciato un appello alla "saggezza" a tutti i paesi coinvolti in Medio Oriente.


'''Aiuti umanitari due '''

In Iraq, dice il responsabile britannico per la ricostruzione, non c'alcuna crisi umanitaria. Nonostante quanto affermino tutte le ong che si trovano a Bagdad, il generale Tim Cross, che dovrebbe collaborare col generale americano Garner nella gestione della transizione in Iraq, sostiene che rispetto ad altre situazioni del passato la situazione nel Paese non è particolarmente preoccupante. Il generale Cross, in un'intervista alla Bbc, evidenza soperattutto un elemento: in Iraq il numero di profughi è relativamente basso e questa "è una buona notizia". Quanto ai beni essenziali - acqua, elettricità, medicinali - secondo Cross questi non scarseggiano o non scarseggiano in modo preoccupante. L'ottimismo di Cross non è condiviso da David Wimhurst, dell'ufficio umanitario per l'Iraq delle Nazioni Unite. "Sul piano sanitario c'è indubbiamente una vera e propria crisi. E lo stesso si può dire anche per quanto riguarda l'acqua e l'energia elettrica. Sono pericoli gravi per la salute pubblica". Wimhurst aggiunge: "se le infrastrutture non saranno ripristinate rapidamente la crisi è destinata a farsi più grave".


'''Futuro governo'''

Presso la base aerea di Tallil, nei pressi dell'antico centro di Ur dei Caldei, è iniziato il vertice tra gli inviati Usa e gli esponenti dei diversi gruppi dell'opposizione irachena. Mentre nella vicina Nasiriyah continuano le proteste di migliaia di sciiti contro il vertice, i delegati curdi, sunniti e sciiti giunti a Ur hanno iniziato a incontrare gli inviati americani. Non lontano dal grande Ziggurat di Ur, la piramide terrazzata assiro-babilonese che svetta nel luogo dove sarebbe nato il patriarca Abramo, un centinaio di delegati iracheni hanno iniziato i loro incontro con la delegazione alleata. Ospite e grande regista dei lavori: Zalmay Khalilzad, inviato speciale della Casa Bianca, l'uomo che ha coordinato sinora i rapporti con l'opposizione in esilio (come gi?ece ai tempi della guerra in Aghfanistan. A introdurre l'incontro, come ha confermato ieri mattina il segretario di Stato Usa Colin Powell, sara' Jay Garner, il generale in pensione che guida l'Ufficio per la Ricostruzione e l'Assistenza Umanitaria (ORHA), l'organizzazione che dovr?traghettare l'Iraq verso la democrazia fino alla formazione di un governo civile iracheno. E la prima fase, cio' di cui si discutera' domani, e' proprio la formazione di una "IIA" Interim Iraqi Authority, che dovra' reggere il paese fino alle elezioni


'''manifestazioni'''

Migliaia di persone si sono radunate questa mattina a Nasiriya per protestare contro l'incontro che si terrà oggi tra i rappresentanti dei movimenti politici della resistenza e gli americani. Secondo un comunicato ripreso dall'agenzia stampa saudita SPA, si sarebbero radunati nella piazza principale di Nasiriya circa ventimila manifestanti. La protesta ha avuto luogo davanti all'ex sede del Partito Baath, dove i manifestanti scandivano lo slogan 'no all'America, no a Saddam", oppure "si alla libertà, si alla pace". La protesta è stata guidata da alcuni Imam locali, secondo i quali il popolo iracheno può essere rappresentato solo dal clero sciita islamico della città; santa di Najaf.
 

'''Bagdad'''

L'hotel 'Palestine' di Baghdad e' stato perquisito dai marines a caccia di armi. Le porte dele camere di alcuni giornalisti che alloggiano nell'albergo, come qella di un inviato della radio canadese, sono state sfondate a calci dai soldati che hanno anche chiuso tutte le vie di accesso all'edificio. Davanti all'hotel, che conta 18 piani, si sono radunati anche questa mattina circa 200 manifestanti contrari alla presenza delle truppe statunitensi nel Paese. "Via gli americani" e "Liberta', non occupazione" erano gli slogan intornati dalla piccola folla L'albergo, dove sono ospitati le centinaia di giornalisti, secondo i militari americani sarebbe stato utilizzato per proteggere gruppi di fedeli a Saddam. Nel raid sono stati fermati almeno quattro iracheni che non avevano regolari documenti di identificazione. Altri sospetti sono interrogati in una stanza dell'albergo. Tra questi anche anche un cameraman televisivo.
 

'''Ed intanto è iniziata la spartizione della torta...'''

Il cancelliere Gerhard Schroeder e il premier britannico Tony Blair hanno cominciato il loro colloquio ad Hannover sulle conseguenze della guerra in Iraq. Durante il colloquio, Schroeder intende mettere al corrente Blair del vertice trilaterale lo scorso fine settimana a San Pietroburgo con i presidenti russo e francese Vladimir Putin e Jacques Chirac. Inoltre il cancelliere vuole parlare dell'iniziativa per un rafforzamento della politica di difesa in Europa.
ANSA) - PARIGI, 15 APR - Per la prima volta dal 7 febbraio il presidente francese Jacques Chirac ha avuto oggi una conversazione telefonica con il presidente Usa George W.Bush. Il dopo-guerra in Iraq e' stato al centro del colloquio di cui ha dato notizia l'Eliseo.



'''MANIFESTAZIONI contro la guerra'''

Si è svolto oggi pomeriggio a Roma, nelle strade di 100celle, un corteo contro la "guerra permanente";, contro tutte le guerre, sempre.
Ascoltiamo Michele dal csoa ex snia viscosa, dalla paizza...

AUDIO


'''Congo'''

Prosegue il lavor?diplomatico per la pacificazione della Repubblica democratica del Congo mentre giungono informazioni sempre pi??eoccupanti sul nuovo focolaio apertosi nel fine settimana nel Sud Kivu, la zona sud orientale del Paese, dove ?n corso una campagna militare congiunta dei ribelli della Coalizione democratica congolese (Rcd-Goma) e dell'esercito ruandese (Apr). Ieri nella capitale congolese Kinshasa si ?volta la prima riunione del cosiddetto 'Comitato di sostegno' dove sono riuniti intorno ad un tavolo i pi??ti rappresentanti di tutti i protagonisti della crisi congolese - governo ufficiale, opposizione armata e non armata e societ?ivile - ai quali ?tato affidato il compito di definire i termini di applicazione degli accordi siglati a Sun City (Sudafrica) sulla futura gestione del potere in ex Zaire e che hanno coronato uno sforzo diplomatico (conosciuto col nome di 'dialogo intracongolese') durato quasi un anno e mezzo. La riunione di ieri ?tata aperta dal presidente congolese Koseph Kabila e ha visto la partecipazione di tutti i principali gruppi ribelli attivi nel Paese: gli uomini del Movimento di liberazione del Congo (Mlc) di Jean Pierre Bemba, quelli dello Rcd-Ml, della Rcd-N e i partigiani congolesi della zona sud orientale del Paese Mayi Mayi. Unici grandi assenti i rappresentanti della filoruandese Coalizione democratica congolese (Rcd-Goma), il pi??portante movimento ribelle dell'intero ex Zaire che controlla e da anni amministra, in via semi ufficiale ormai, i territori del sud est del Congo. Secondo quanto riportano fonti della MISNA i rappresentanti della Rcd-Goma avrebbero ritenuto insufficienti le misure di sicurezza Kinshasa. La riunione del 'Comitato di sostegno' si ?omunque svolta regolarmente; un incontro a porte chiuse da cui ?merso pochissimo se non la volont?i creare una tabella di marcia che prevede incontri molto frequenti. Intanto dal Sud Kivu, proprio la zona sotto il controllo della Rcd-Goma, ancora questa mattina sono arrivate testimonianze della violenta operazione lanciata da ribelli e soldati ruandesi dell'Apr sulle tracce degli miliziani di Mudundu 40, il gruppo armato che la scorsa settimana ha attaccato alcune postazioni della Rcd-Goma nella citt?i Bukavu, capoluogo del Sud Kivu. Rastrellamenti compiuti casa per casa nella zona di Walungu e Burhale (una settantina di chilometri a sud ovest di Bukavu) e che, stando alle drammatiche testimonianze raccolte, interessano tutti gli uomini "superiori ai 5 anni di età"


'''Palestina'''

Un miliziano di Ezzedin El Qassam, il braccio armato del movimento integralista di Hamas, è riuscito a infiltrarsi stamane nella zona industriale del valico di Karni, tra la Striscia di Gaza e Israele, dove ha ucciso due civili israeliani e ne ha feriti altri tre prima di essere ucciso a sua volta. Lo hanno riferito fonti giornalistiche palestinesi.
Le fonti hanno precisato che il miliziano, Mohamed Yunis (18 anni), è riuscito a infiltrarsi nell'area del valico di Karni dove avviene lo scambio di prodotti israeliani e palestinesi, aprendo il fuoco con un fucile mitragliatore e lanciando bombe a mano contro gli addetti israeliani.


'''Ecco come sara' la nuova Unione europea'''

BRUXELLES Ci sara' un presidente del consiglio europeo fisso e un presidente della Commissione eletto dal Parlamento europeo nel nuovo sistema di governo dell'Ue.Al loro fianco un ministro degli esteri, una commissione con un rappresentante per ciascun stato membro, un congresso espressione dell'Europarlamento e dei parlamenti nazionali. Su questi punti stano membri del presidium, nella Convenzione che prepara la Costituzione europea.
Il futuro ministro degli esteri dell'Ue non sara' il presidente del Consiglio dei ministri degli esteri, come previsto nella prima bozza.Il suo profilo ereditera' i ruoli svolti attualmente dall'Alto rappresentante della politica estera e di difesa, Solana, e del commissario alle relazioni estere, Patten, 'Si e' trattato di salvarne la funzione non di limitarla', ha detto uno dei componenti del presidium della Convenzione che prepara la Costituzione dell'Unione.


'''ITALIA'''

Provincia di FOGGIA, Un insegnante di una scuola elementare e' stato condannato a 7 anni e 6 mesi perche' ritenuto responsabile di stupro nei confronti di alcune alunne. Il pm aveva chiesto la condanna a 10 anni di reclusione. Nel corso del processo l' accusa ha sostenuto che l’uomo ha abusato di alcune alunne della sua classe: Nell'aprile del 2000 il maestro fu arrestato dopo le denunce dei genitori delle ragazze. Alcuni anni prima era stato denunciato per lo stesso reato in un altra scuola.


'''APPROFONDIMENTO DEL MARTEDI' FEMMINISTA E LESBICO AUTOGESTITO'''

'''Africa: Le giovani donne subiscono maggiormente le conseguenze della sempre più massiccia diffusione di AIDS'''
La percentuale di infezione fra le ragazze adolescenti è sconvolgente e molto più elevata rispetto ai ragazzi, in molte altre zone dell'Africa, questo rivela una tendenza preoccupante: l'epidemia del AIDS sta venendo alimentata dagli abusi e dalla condizione di subordinazione delle giovani donne. E’ quanto emerge da un rapporto dell'Osservatorio sui Diritti Umani in Zambia.
La violenza e la coercizione sessuale nei confronti delle ragazze è diffusa, spesso aggravata dal fatto che gli uomini scelgono ragazze sempre più giovani, perché si presume siano HIV-negative. Molte ragazze che sono orfane, o che devono prendersi cura dei fratelli più piccoli, si prostituiscono per sopravvivere. Queste giovani donne possono raramente praticare "sesso sicuro". Ad aggravare la situazione è il fatto che spesso i primi ad abusare di queste ragazze sono membri delle loro stesse famiglie, o altri uomini che le hanno in cura, compresi gli insegnanti.
Le interviste condotte recentemente dall'Osservatorio sui Diritti Umani in Zambia hanno messo in forte rilievo la situazione della dimensione del fenomeno. Sono molte infatti le descrizioni che giovani donne e ragazze orfane danno di esperienze di abusi e stupri perpetrati dai loro parenti.
Inoltre le violenze non vengono denunciate. Molte donne giovani hanno dichiarato che, in pratica, una denuncia nei confronti dei "capi-famiglia" è impensabile. E la probabilità di una risposta efficace dalle forse di polizia è spesso minima, dato che viene sostenuta l'impunità per coloro che compiono tali crimini. Le donne e le ragazze, quindi, spesso rimangono in silenzio piuttosto che confrontarsi con strutture sociali e legali ed ostili.
Ormai numerosi studi uffciali (tra cui l’OMS) sulla diffusione dell’AIDS sostengono che l’unico strumento per combattere la diffusione della malattia è favorire, attraverso varie politiche, l’autodeterminazione delle donne nella scelta delle pratiche sessuali e sostenere le organizzazioni di donne che lavorano per diminuire lo squilibrio tra i generi.



=== 17.00 ===
'''Dibattito in parlamento'''

E' iniziata questa mattina la seduta parlamentare sul ruolo dell'Italia nella "ricostruzione" dell'Iraq distrutto dalla guerra. Il Ministro degli Estari Franco Frattini ha affermato che l'intervento italiano sarà multidimensionale e mirerà ad aiuti umanitari e opere di intervento urgente per ripristinare la funzionalità delle infrastrutture e dei servizi.
Saranno inviati in Iraq tra i 2.500 e i tre mila i soldati italiani. soldati che serviranno, secondo frattini, per difendere l'operato delle forze impegnate negli aiuti umanitari.
Unità del Genio ferrovieri, unità per il disinquinamento batteriologico e chimico e per la bonifica dagli ordigni, unità della Marina Militare con elicotteri e cacciamine per lo sminamento, oltre a carabinieri che avranno compito di tutela e di polizia militare. Sono queste alcune delle componenti militari della missione italiana in Iraq annunciate in Senato da Frattini.


L'intervento italiano in Iraq e, dunque, l'invio dei militari, "non era stato assolutamente deciso in precedenza". Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, smentisce cosi' le ipotesi di stampa che accreditano un "patto con Bush" sottoscritto prima del conflitto in merito all'invio delle forze militari italiane. Il ministro ha spiegato che ?tata data "la disponibilit?italiana sulle cose che siamo in grado di fare bene, ma solo perch?i siamo messi una mano sulla coscienza perch?on possiamo lasciare il popolo iracheno in queste condizioni". Dura la presa di posizione di rifondazione comunista, che definisce quella di Frattini un'ipocrisia folle, perche' si vogliono inviare truppe di supporto a quelle di occupazione. Franco Giordano, capogruppo del Prc alla Camera, bolla cosi' l'intervento del ministro degli Esteri Franco Frattini che ha chiesto l'invio di truppe italiane di scorta agli aiuti umanitari in Iraq. Il Prc intende depositare una mozione per il no alla richiesta del Governo sulla quale ''spera'', come dice Giordano, nella convergenza di ''tutti i parlamentari dell'opposizione che si sono schierati contro la guerra''. ''Con l'invio di nostre truppe - osserva Giordano - siamo a un coinvolgimento totale nella guerra. Gli aiuti umanitari possono essere fatti solo dalle Nazioni Unite e quando gli eserciti si sono ritirati, altrimenti l'Iraq non e' una terra che potra' essere gestita dagli iracheni in autonomia, ma solo una colonia''
resta da vedere cosa deciderà l'Ulivo, che ha riunito i suoi membri alle 13.00
Il voto in parlamento è atteso per le 16.00


'''Aiuti umanitari due'''

In Iraq, dice il responsabile britannico per la ricostruzione, non c'?lcuna crisi umanitaria. Nonostante quanto affermino tutte le ong che si trovano a Bagdad, il generale Tim Cross, che dovrebbe collaborare col generale americano Garner nella gestione della transizione in Iraq, sostiene che rispetto ad altre situazioni del passato la situazione nel Paese non ?oi particolarmente preoccupante. Il generale Cross, in un'intervista alla Bbc, evidenza soperattutto un elemento: in Iraq il numero di profughi ?elativamente basso e questa "?na buona notizia". Quanto ai beni essenziali - acqua, elettricit? medicinali - secondo Cross questi non scarseggiano o non scarseggiano in modo preoccupante. L'ottimismo di Cross non ?er??ndiviso da David Wimhurst, dell'ufficio umanitario per l'Iraq delle Nazioni Unite. "Sul piano sanitario c'?ndubbiamente una vera e propria crisi. E lo stesso si pu??re anche per quanto riguarda l'acqua e l'energia elettrica. Sono pericoli gravi per la salute pubblica". Wimhurst aggiunge: "se le infrastrutture non saranno ripristinate rapidamente la crisi ?estinata a farsi pi??ave".

'''Futuro governo'''

Presso la base aerea di Tallil, nei pressi dell'antico centro di Ur dei Caldei, ?niziato il vertice tra gli inviati Usa e gli esponenti dei diversi gruppi dell'opposizione irachena. Mentre nella vicina Nasiriyah continuano le proteste di migliaia di sciiti contro il vertice, i delegati curdi, sunniti e sciiti giunti a Ur hanno iniziato a incontrare gli inviati americani. Non lontano dal grande Ziggurat di Ur, la piramide terrazzata assiro-babilonese che svetta nel luogo dove sarebbe nato il patriarca Abramo, un centinaio di delegati iracheni hanno iniziato i loro incontro con la delegazione alleata. Ospite e grande regista dei lavori: Zalmay Khalilzad, inviato speciale della Casa Bianca, l'uomo che ha coordinato sinora i rapporti con l'opposizione in esilio (come gi?ece ai tempi della guerra in Aghfanistan. A introdurre l'incontro, come ha confermato ieri mattina il segretario di Stato Usa Colin Powell, sara' Jay Garner, il generale in pensione che guida l'Ufficio per la Ricostruzione e l'Assistenza Umanitaria (ORHA), l'organizzazione che dovr?traghettare l'Iraq verso la democrazia fino alla formazione di un governo civile iracheno. E la prima fase, cio' di cui si discutera' domani, e' proprio la formazione di una "IIA" Interim Iraqi Authority, che dovra' reggere il paese fino alle elezioni

'''manifestazioni'''

Migliaia di persone si sono radunate questa mattina a Nasiriya per protestare contro l'incontro che si terr?ggi nella citt?rachena tra i rappresentanti dei movimenti politici della resistenza e gli americani. Secondo un comunicato ripreso dall'agenzia stampa saudita SPA, si sarebbero radunati nella piazza principale di Nasiriya circa ventimila manifestanti. La protesta ha avuto luogo davanti all'ex sede del Partito Baath, dove i manifestanti scandivano lo slogan 'no all'America, no a Saddam", oppure "si alla libert?si alla pace". La protesta ?tata guidata da alcuni Imam locali, secondo i quali il popolo iracheno pu??sere rappresentato solo dal clero sciita islamico della citt?anta di Najaf. Mac


'''Bagdad'''

L'hotel 'Palestine' di Baghdad e' stato perquisito dai marines a caccia di armi. Le porte dele camere di alcuni giornalisti che alloggiano nell'albergo, come qella di un inviato della radio canadese, sono state sfondate a calci dai soldati che hanno anche chiuso tutte le vie di accesso all'edificio. Davanti all'hotel, che conta 18 piani, si sono radunati anche questa mattina circa 200 manifestanti contrari alla presenza delle truppe statunitensi nel Paese. "Via gli americani" e "Liberta', non occupazione" erano gli slogan intornati dalla piccola folla
L'albergo, dove sono ospitati le centinaia di giornalisti, secondo i militari americani sarebbe stato utilizzato per proteggere gruppi di fedeli a Saddam.
Nel raid sono stati fermati almeno quattro iracheni che non avevano regolari documenti di identificazione. Altri sospetti sono interrogati in una stanza dell'albergo. Tra questi anche anche un cameraman televisivo.
Fonti militari rivelano che secondo informazioni di intelligence, all'interno del Palestine si nasconderebbero miliziani paramilitari iracheni (o stranieri). Così è stata decisa l'irruzione. I militari si sono introdotti all'improvviso nell'albergo e hanno iniziato una perquisizione a tappeto stanza per stanza.
Le perquisizioni si sono concentrate ai piani 16 e 17 dell'albergo, che ospitano un gran numero di giornalisti stranieri (anche italiani). Senza tanti complimenti i marine hanno sorpreso molti giornalisti ancora a letto e gli hanno intimato di alzarsi puntandogli contro i fucili mitragliatori M-16.
I marines hanno controllato le credenziali dei giornalisti, li hanno perquisiti e li hanno interrogati.


'''Siria'''

Il ministro degli Esteri turco Abullah Gul ha affermato oggi a Lussemburgo che il suo paese non ha "alcuna prova" del possesso da parte della Siria di armi di distruzione di massa e ha lanciato un appello alla "saggezza" a tutti i paesi coinvolti in Medio Oriente. "Finora non abbiamo prove. Ma forse gli americani ne hanno", ha dichiarato Gul durante una conferenza stampa alla fine di un incontro tripartito con la presidenza greca dell'Unione europea e con la Commissione europea



'''Congo'''


Prosegue il lavor?diplomatico per la pacificazione della Repubblica democratica del Congo mentre giungono informazioni sempre pi??eoccupanti sul nuovo focolaio apertosi nel fine settimana nel Sud Kivu, la zona sud orientale del Paese, dove ?n corso una campagna militare congiunta dei ribelli della Coalizione democratica congolese (Rcd-Goma) e dell'esercito ruandese (Apr). Ieri nella capitale congolese Kinshasa si ?volta la prima riunione del cosiddetto 'Comitato di sostegno' dove sono riuniti intorno ad un tavolo i pi??ti rappresentanti di tutti i protagonisti della crisi congolese - governo ufficiale, opposizione armata e non armata e societ?ivile - ai quali ?tato affidato il compito di definire i termini di applicazione degli accordi siglati a Sun City (Sudafrica) sulla futura gestione del potere in ex Zaire e che hanno coronato uno sforzo diplomatico (conosciuto col nome di 'dialogo intracongolese') durato quasi un anno e mezzo. La riunione di ieri ?tata aperta dal presidente congolese Koseph Kabila e ha visto la partecipazione di tutti i principali gruppi ribelli attivi nel Paese: gli uomini del Movimento di liberazione del Congo (Mlc) di Jean Pierre Bemba, quelli dello Rcd-Ml, della Rcd-N e i partigiani congolesi della zona sud orientale del Paese Mayi Mayi. Unici grandi assenti i rappresentanti della filoruandese Coalizione democratica congolese (Rcd-Goma), il pi??portante movimento ribelle dell'intero ex Zaire che controlla e da anni amministra, in via semi ufficiale ormai, i territori del sud est del Congo. Secondo quanto riportano fonti della MISNA i rappresentanti della Rcd-Goma avrebbero ritenuto insufficienti le misure di sicurezza Kinshasa. La riunione del 'Comitato di sostegno' si ?omunque svolta regolarmente; un incontro a porte chiuse da cui ?merso pochissimo se non la volont?i creare una tabella di marcia che prevede incontri molto frequenti. Intanto dal Sud Kivu, proprio la zona sotto il controllo della Rcd-Goma, ancora questa mattina sono arrivate testimonianze della violenta operazione lanciata da ribelli e soldati ruandesi dell'Apr sulle tracce degli miliziani di Mudundu 40, il gruppo armato che la scorsa settimana ha attaccato alcune postazioni della Rcd-Goma nella citt?i Bukavu, capoluogo del Sud Kivu. Rastrellamenti compiuti casa per casa nella zona di Walungu e Burhale (una settantina di chilometri a sud ovest di Bukavu) e che, stando alle drammatiche testimonianze raccolte, interessano tutti gli uomini "superiori ai 5 anni di et?

'''Palestina'''

Un miliziano di Ezzedin El Qassam, il braccio armato del movimento integralista di Hamas, è riuscito a infiltrarsi stamane nella zona industriale del valico di Karni, tra la Striscia di Gaza e Israele, dove ha ucciso due civili israeliani e ne ha feriti altri tre prima di essere ucciso a sua volta. Lo hanno riferito fonti giornalistiche palestinesi.
   
Le fonti hanno precisato che il miliziano, Mohamed Yunis (18 anni), è riuscito a infiltrarsi nell'area del valico di Karni dove avviene lo scambio di prodotti israeliani e palestinesi, aprendo il fuoco con un fucile mitragliatore e lanciando bombe a mano contro gli addetti israeliani.


=== GR ORE 13.00 ===

'''Dibattito in parlamento'''

Ha aperto il suo inetrvento chiedendo almeno tremila uomini il ministro degli esteri Franco frattini

L'intervento d'emergenza dell'Italia prevede come prima priorità l'aiuto medico-sanitario in tempi brevi, anche attraverso ospedali da campo in diversi punti della regione, ha detto Frattini, precisando che l'obiettivo è quello che il "dopo-guerra non faccia altre vittime" e si possano evitare epidemie e malnutrizioni.
L'intervento italiano sarà multidimensionale e mirerà ad aiuti umanitari e opere di intervento urgente per ripristinare la funzionalità delle infrastrutture e dei servizi che possono migliorare la condizione di vita presente del prossimo futuro in Iraq.
Saranno tra i 2.500 e i tre mila i soldati italiani che saranno inviati in Iraq. soldati che serviranno, secondo frattini, per difendere l'operato delle forze impegnate negli aiuti umanitari.
Unità del Genio ferrovieri, unità per il disinquinamento batteriologico e chimico e per la bonifica dagli ordigni, unità della Marina Militare con
elicotteri e cacciamine per lo sminamento, oltre a carabinieri che avranno compito di tutela e di polizia militare. Sono queste alcune delle componenti militari della missione italiana in Iraq annunciate in Senato da Frattini.

L'intervento italiano in Iraq e, dunque, l'invio dei militari, "non era stato assolutamente deciso in precedenza". Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, smentisce cos?conversando con i giornalisti alla Camera, le ipotesi di stampa che accreditano un "patto con Bush" sottoscritto prima del conflitto in merito all'invio delle forze militari italiane. Nessun patto, ma neppure "nessuna lista della spesa degli Stati Uniti. Certo - ha spiegato - loro sanno quali sono i nostri punti di eccellenza (dagli sminatori ai reparti Nbc), ma non c'?tata fatta nessuna richiesta". Il ministro ha spiegato che ?tata data "la disponibilit?italiana sulle cose che siamo in grado di fare bene, ma solo perch?i siamo messi una mano sulla coscienza perch?on possiamo lasciare il popolo iracheno in queste condizioni". E prima del conflitto, ribadisce, "abbiamo solo avuto delle riflessioni sul supporto logistico da dare
Dura la presa di posizione di rifondazione comunista, che definisce quella di Frattini un'ipocrisia folle, perche' si vogliono inviare truppe di supporto a quelle di occupazione. Franco Giordano, capogruppo del Prc alla Camera, bolla cosi' l'intervento del ministro degli Esteri Franco Frattini che ha chiesto l'invio di truppe italiane di scorta agli aiuti umanitari in Iraq. Il Prc intende depositare una mozione per il no alla richiesta del Governo sulla quale ''spera'', come dice Giordano, nella convergenza di ''tutti i parlamentari dell'opposizione che si sono schierati contro la guerra''. ''Con l'invio di nostre truppe - osserva Giordano - siamo a un coinvolgimento totale nella guerra. Gli aiuti umanitari possono essere fatti solo dalle Nazioni Unite e quando gli eserciti si sono ritirati, altrimenti l'Iraq non e' una terra che potra' essere gestita dagli iracheni in autonomia, ma solo una colonia''
resta da vedere cosa deciderà l'Ulivo, che ha riunito i suoi membri alle 13.00
Il voto in parlamento è atteso per le 16.00


'''Aiuti umanitari due'''

In Iraq, dice il responsabile britannico per la ricostruzione, non c'?lcuna crisi umanitaria. Nonostante quanto affermino tutte le ong che si trovano a Bagdad, il generale Tim Cross, che dovrebbe collaborare col generale americano Garner nella gestione della transizione in Iraq, sostiene che rispetto ad altre situazioni del passato la situazione nel Paese non ?oi particolarmente preoccupante. Alla Bbc, Cross dice: "dal punto di vista umanitario in Iraq non c'?lcuna crisi almeno nel senso tradizionale del termine e se paragoniamo la situazione irachena con quella di molte altre zone del mondo": Il generale Cross evidenza soperattutto un elemento: in Iraq il numero di profughi ?elativamente basso e questa "?na buona notizia". Quanto ai beni essenziali - acqua, elettricit? medicinali - secondo Cross questi non scarseggiano o non scarseggiano in modo preoccupante. L'ottimismo di Cross non ?er??ndiviso da David Wimhurst, dell'ufficio umanitario per l'Iraq delle Nazioni Unite. "Sul piano sanitario c'?ndubbiamente una vera e propria crisi. E lo stesso si pu??re anche per quanto riguarda l'acqua e l'energia elettrica. Sono pericoli gravi per la salute pubblica". Wimhurst aggiunge: "se le infrastrutture non saranno ripristinate rapidamente la crisi ?estinata a farsi pi??ave".

'''Futuro governo'''

Presso la base aerea di Tallil, nei pressi dell'antico centro di Ur dei Caldei, ?niziato il vertice tra gli inviati Usa e gli esponenti dei diversi gruppi dell'opposizione irachena. Mentre nella vicina Nasiriyah continuano le proteste di migliaia di sciiti contro il vertice, i delegati curdi, sunniti e sciiti giunti a Ur hanno iniziato a incontrare gli inviati americani. Non lontano dal grande Ziggurat di Ur, la piramide terrazzata assiro-babilonese che svetta nel luogo dove sarebbe nato il patriarca Abramo, un centinaio di delegati iracheni hanno iniziato i loro incontro con la delegazione alleata. Ospite e grande regista dei lavori: Zalmay Khalilzad, inviato speciale della Casa Bianca, l'uomo che ha coordinato sinora i rapporti con l'opposizione in esilio (come gi?ece ai tempi della guerra in Aghfanistan. A introdurre l'incontro, come ha confermato ieri mattina il segretario di Stato Usa Colin Powell, sara' Jay Garner, il generale in pensione che guida l'Ufficio per la Ricostruzione e l'Assistenza Umanitaria (ORHA), l'organizzazione che dovr?traghettare l'Iraq verso la democrazia fino alla formazione di un governo civile iracheno. E la prima fase, cio' di cui si discutera' domani, e' proprio la formazione di una "IIA" Interim Iraqi Authority, che dovra' reggere il paese fino alle elezioni

'''manifestazioni'''

Migliaia di persone si sono radunate questa mattina a Nasiriya per protestare contro l'incontro che si terr?ggi nella citt?rachena tra i rappresentanti dei movimenti politici della resistenza e gli americani. Secondo un comunicato ripreso dall'agenzia stampa saudita SPA, si sarebbero radunati nella piazza principale di Nasiriya circa ventimila manifestanti. La protesta ha avuto luogo davanti all'ex sede del Partito Baath, dove i manifestanti scandivano lo slogan 'no all'America, no a Saddam", oppure "si alla libert?si alla pace". La protesta ?tata guidata da alcuni Imam locali, secondo i quali il popolo iracheno pu??sere rappresentato solo dal clero sciita islamico della citt?anta di Najaf. Mac


'''Bagdad'''

L'hotel 'Palestine' di Baghdad e' stato perquisito dai marines a caccia di armi. Le porte dele camere di alcuni giornalisti che alloggiano nell'albergo, come qella di un inviato della radio canadese, sono state sfondate a calci dai soldati che hanno anche chiuso tutte le vie di accesso all'edificio. Davanti all'hotel, che conta 18 piani, si sono radunati anche questa mattina circa 200 manifestanti contrari alla presenza delle truppe statunitensi nel Paese. "Via gli americani" e "Liberta', non occupazione" erano gli slogan intornati dalla piccola folla
L'albergo, dove sono ospitati le centinaia di giornalisti, secondo i militari americani sarebbe stato utilizzato per proteggere gruppi di fedeli a Saddam.
Nel raid sono stati fermati almeno quattro iracheni che non avevano regolari documenti di identificazione. Altri sospetti sono interrogati in una stanza dell'albergo. Tra questi anche anche un cameraman televisivo.
Fonti militari rivelano che secondo informazioni di intelligence, all'interno del Palestine si nasconderebbero miliziani paramilitari iracheni (o stranieri). Così è stata decisa l'irruzione. I militari si sono introdotti all'improvviso nell'albergo e hanno iniziato una perquisizione a tappeto stanza per stanza.
Le perquisizioni si sono concentrate ai piani 16 e 17 dell'albergo, che ospitano un gran numero di giornalisti stranieri (anche italiani). Senza tanti complimenti i marine hanno sorpreso molti giornalisti ancora a letto e gli hanno intimato di alzarsi puntandogli contro i fucili mitragliatori M-16.
I marines hanno controllato le credenziali dei giornalisti, li hanno perquisiti e li hanno interrogati.
Il sergente Jose Guillen, conferma l'operazione e precisa che "non ci sono stati colpi di arma da fuoco".
Una producer della Cnn, Linda Roth, dice che i marine sono entrati anche nella sua stanza senza fornire spiegazioni. I marine, dice la Roth, erano apparentemente in "cerca di qualcuno".


'''Siria'''

Il ministro degli Esteri turco Abullah Gul ha affermato oggi a Lussemburgo che il suo paese non ha "alcuna prova" del possesso da parte della Siria di armi di distruzione di massa e ha lanciato un appello alla "saggezza" a tutti i paesi coinvolti in Medio Oriente. "Finora non abbiamo prove. Ma forse gli americani ne hanno", ha dichiarato Gul durante una conferenza stampa alla fine di un incontro tripartito con la presidenza greca dell'Unione europea e con la Commissione europea


Les principaux journaux am?cains pressaient mardi l'administration du pr?dent George W. Bush d'?ter de menacer militairement la Syrie, m? si Damas aide des terroristes et d?ent des armes interdites.Les quotidiens New York Times et Los Angeles Times laissent entendre tous les deux que Washington est assez occup?vec l'Irak pour s'embarrasser ?enacer la Syrie, et que les Etats-Unis risquaient de s'imposer dans le monde arabe avec une image de bellig?nt."Washington renforcerait les pires craintes du monde arabe s'il adoptait maintenant une approche militaire bellig?nte vis-?is de chaque pays de la r?on qu'il n'aime pas", ?it le New York Times.Le Los Angeles Times estime pour sa part que des sanctions diplomatiques et ?nomiques seraient une meilleure fa? de traiter avec Damas."A moins que quelqu'un ne montre que ce pays est un vrai danger pour (les Etats-Unis), cette approche reste la meilleure option - et la meilleure fa? d'?ter de renforcer l'impression de beaucoup dans le monde que (les Etats-Unis) sont une puissance imp?aliste qui essaie de remodeler le Moyen-Orient sous la menace d'un fusil", ?it le journal.Le quotidien ?nomique Wall Street Journal estime de son c??que la victoire de Washington sur Saddam Hussein devrait rendre une attaque inutile car la Syrie, comme la Cor?du Nord, auront retenu la le?."Un des avantages d'avoir lib? Bagdad, c'est que nous pourrons peut-?e am?orer l'attitude de ces pays sans avoir ?ous battre", note le journal. "L'exemple irakien, selon lui, pourrait les amener ?epenser quels sont les co??et les avantages d'apporter un soutien ?a terreur et autre chaos".
 

'''Devolution'''

Umberto Bossi vuole fare una dedica precisa dopo l'ok di Montecitorio al ddl che porta il suo nome: "La devoluzione - dice il leader del Carroccio alla Padania - e' dedicata a tutti coloro che sono stati processati per la liberta', per le proprie idee e tra questi ci sono anche molti dirigenti e militanti leghisti che hanno subito decine di procedimenti penali. Questo deve essere un monito chiaro a ricordarsi come la sinistra predica bene, ma razzola molto male quando parla di federalismo e di liberta'. Fu sotto il loro governo che la magistratura si scateno' contro gli uomini della liberta'".


'''Congo'''


Prosegue il lavor?diplomatico per la pacificazione della Repubblica democratica del Congo mentre giungono informazioni sempre pi??eoccupanti sul nuovo focolaio apertosi nel fine settimana nel Sud Kivu, la zona sud orientale del Paese, dove ?n corso una campagna militare congiunta dei ribelli della Coalizione democratica congolese (Rcd-Goma) e dell'esercito ruandese (Apr). Ieri nella capitale congolese Kinshasa si ?volta la prima riunione del cosiddetto 'Comitato di sostegno' dove sono riuniti intorno ad un tavolo i pi??ti rappresentanti di tutti i protagonisti della crisi congolese - governo ufficiale, opposizione armata e non armata e societ?ivile - ai quali ?tato affidato il compito di definire i termini di applicazione degli accordi siglati a Sun City (Sudafrica) sulla futura gestione del potere in ex Zaire e che hanno coronato uno sforzo diplomatico (conosciuto col nome di 'dialogo intracongolese') durato quasi un anno e mezzo. La riunione di ieri ?tata aperta dal presidente congolese Koseph Kabila e ha visto la partecipazione di tutti i principali gruppi ribelli attivi nel Paese: gli uomini del Movimento di liberazione del Congo (Mlc) di Jean Pierre Bemba, quelli dello Rcd-Ml, della Rcd-N e i partigiani congolesi della zona sud orientale del Paese Mayi Mayi. Unici grandi assenti i rappresentanti della filoruandese Coalizione democratica congolese (Rcd-Goma), il pi??portante movimento ribelle dell'intero ex Zaire che controlla e da anni amministra, in via semi ufficiale ormai, i territori del sud est del Congo. Secondo quanto riportano fonti della MISNA i rappresentanti della Rcd-Goma avrebbero ritenuto insufficienti le misure di sicurezza Kinshasa. La riunione del 'Comitato di sostegno' si ?omunque svolta regolarmente; un incontro a porte chiuse da cui ?merso pochissimo se non la volont?i creare una tabella di marcia che prevede incontri molto frequenti. Intanto dal Sud Kivu, proprio la zona sotto il controllo della Rcd-Goma, ancora questa mattina sono arrivate testimonianze della violenta operazione lanciata da ribelli e soldati ruandesi dell'Apr sulle tracce degli miliziani di Mudundu 40, il gruppo armato che la scorsa settimana ha attaccato alcune postazioni della Rcd-Goma nella citt?i Bukavu, capoluogo del Sud Kivu. Rastrellamenti compiuti casa per casa nella zona di Walungu e Burhale (una settantina di chilometri a sud ovest di Bukavu) e che, stando alle drammatiche testimonianze raccolte, interessano tutti gli uomini "superiori ai 5 anni di et?

'''Palestina'''

Un miliziano di Ezzedin El Qassam, il braccio armato del movimento integralista di Hamas, è riuscito a infiltrarsi stamane nella zona industriale del valico di Karni, tra la Striscia di Gaza e Israele, dove ha ucciso due civili israeliani e ne ha feriti altri tre prima di essere ucciso a sua volta. Lo hanno riferito fonti giornalistiche palestinesi.
   
Le fonti hanno precisato che il miliziano, Mohamed Yunis (18 anni), è riuscito a infiltrarsi nell'area del valico di Karni dove avviene lo scambio di prodotti israeliani e palestinesi, aprendo il fuoco con un fucile mitragliatore e lanciando bombe a mano contro gli addetti israeliani.


19.00

Iraq: la Camera approva la mozione della Cdl

Si è conclusa alle 16.oo di oggi, la seduta parlamentare sul ruolo dell'Italia nella "ricostruzione" dell'Iraq distrutto dalla guerra, con la votazione in aula che ha approvato la proposta del Ministro degli Estari Frattini. A questo proposito ascoltiamo il resoconto e commento di Elettra Deiana di Rif. Com.

AUDIO

E a proposito di queste ultime osservazioni di Elettra Deiana, un lancio di agenzia ANSA delle 19 ci informa che: Colin Powell ha detto che gli Stati Uniti non hanno alcun piano di guerra per un attacco contro la Siria, l'Iran o altre nazioni. Powell ha aggiunto: Speriamo che la Siria riconsideri la sua politica. Siamo infatti preoccupati per il sostegno che la Siria da' ai terroristi e per il flusso di materiali e di individui che abbiamo recentemente visto tra l'Iraq e la Siria.

Il ministro degli Esteri turco Abullah Gul ha affermato oggi a Lussemburgo che il suo paese non ha "alcuna prova" del possesso da parte della Siria di armi di distruzione di massa e ha lanciato un appello alla "saggezza" a tutti i paesi coinvolti in Medio Oriente.

Aiuti umanitari due

In Iraq, dice il responsabile britannico per la ricostruzione, non c'alcuna crisi umanitaria. Nonostante quanto affermino tutte le ong che si trovano a Bagdad, il generale Tim Cross, che dovrebbe collaborare col generale americano Garner nella gestione della transizione in Iraq, sostiene che rispetto ad altre situazioni del passato la situazione nel Paese non è particolarmente preoccupante. Il generale Cross, in un'intervista alla Bbc, evidenza soperattutto un elemento: in Iraq il numero di profughi è relativamente basso e questa "è una buona notizia". Quanto ai beni essenziali - acqua, elettricità, medicinali - secondo Cross questi non scarseggiano o non scarseggiano in modo preoccupante. L'ottimismo di Cross non è condiviso da David Wimhurst, dell'ufficio umanitario per l'Iraq delle Nazioni Unite. "Sul piano sanitario c'è indubbiamente una vera e propria crisi. E lo stesso si può dire anche per quanto riguarda l'acqua e l'energia elettrica. Sono pericoli gravi per la salute pubblica". Wimhurst aggiunge: "se le infrastrutture non saranno ripristinate rapidamente la crisi è destinata a farsi più grave".

Futuro governo

Presso la base aerea di Tallil, nei pressi dell'antico centro di Ur dei Caldei, è iniziato il vertice tra gli inviati Usa e gli esponenti dei diversi gruppi dell'opposizione irachena. Mentre nella vicina Nasiriyah continuano le proteste di migliaia di sciiti contro il vertice, i delegati curdi, sunniti e sciiti giunti a Ur hanno iniziato a incontrare gli inviati americani. Non lontano dal grande Ziggurat di Ur, la piramide terrazzata assiro-babilonese che svetta nel luogo dove sarebbe nato il patriarca Abramo, un centinaio di delegati iracheni hanno iniziato i loro incontro con la delegazione alleata. Ospite e grande regista dei lavori: Zalmay Khalilzad, inviato speciale della Casa Bianca, l'uomo che ha coordinato sinora i rapporti con l'opposizione in esilio (come gi?ece ai tempi della guerra in Aghfanistan. A introdurre l'incontro, come ha confermato ieri mattina il segretario di Stato Usa Colin Powell, sara' Jay Garner, il generale in pensione che guida l'Ufficio per la Ricostruzione e l'Assistenza Umanitaria (ORHA), l'organizzazione che dovr?traghettare l'Iraq verso la democrazia fino alla formazione di un governo civile iracheno. E la prima fase, cio' di cui si discutera' domani, e' proprio la formazione di una "IIA" Interim Iraqi Authority, che dovra' reggere il paese fino alle elezioni

manifestazioni

Migliaia di persone si sono radunate questa mattina a Nasiriya per protestare contro l'incontro che si terrà oggi tra i rappresentanti dei movimenti politici della resistenza e gli americani. Secondo un comunicato ripreso dall'agenzia stampa saudita SPA, si sarebbero radunati nella piazza principale di Nasiriya circa ventimila manifestanti. La protesta ha avuto luogo davanti all'ex sede del Partito Baath, dove i manifestanti scandivano lo slogan 'no all'America, no a Saddam", oppure "si alla libertà, si alla pace". La protesta è stata guidata da alcuni Imam locali, secondo i quali il popolo iracheno può essere rappresentato solo dal clero sciita islamico della città; santa di Najaf.

Bagdad

L'hotel 'Palestine' di Baghdad e' stato perquisito dai marines a caccia di armi. Le porte dele camere di alcuni giornalisti che alloggiano nell'albergo, come qella di un inviato della radio canadese, sono state sfondate a calci dai soldati che hanno anche chiuso tutte le vie di accesso all'edificio. Davanti all'hotel, che conta 18 piani, si sono radunati anche questa mattina circa 200 manifestanti contrari alla presenza delle truppe statunitensi nel Paese. "Via gli americani" e "Liberta', non occupazione" erano gli slogan intornati dalla piccola folla L'albergo, dove sono ospitati le centinaia di giornalisti, secondo i militari americani sarebbe stato utilizzato per proteggere gruppi di fedeli a Saddam. Nel raid sono stati fermati almeno quattro iracheni che non avevano regolari documenti di identificazione. Altri sospetti sono interrogati in una stanza dell'albergo. Tra questi anche anche un cameraman televisivo.

Ed intanto è iniziata la spartizione della torta...

Il cancelliere Gerhard Schroeder e il premier britannico Tony Blair hanno cominciato il loro colloquio ad Hannover sulle conseguenze della guerra in Iraq. Durante il colloquio, Schroeder intende mettere al corrente Blair del vertice trilaterale lo scorso fine settimana a San Pietroburgo con i presidenti russo e francese Vladimir Putin e Jacques Chirac. Inoltre il cancelliere vuole parlare dell'iniziativa per un rafforzamento della politica di difesa in Europa. ANSA) - PARIGI, 15 APR - Per la prima volta dal 7 febbraio il presidente francese Jacques Chirac ha avuto oggi una conversazione telefonica con il presidente Usa George W.Bush. Il dopo-guerra in Iraq e' stato al centro del colloquio di cui ha dato notizia l'Eliseo.

MANIFESTAZIONI contro la guerra

Si è svolto oggi pomeriggio a Roma, nelle strade di 100celle, un corteo contro la "guerra permanente";, contro tutte le guerre, sempre. Ascoltiamo Michele dal csoa ex snia viscosa, dalla paizza...

AUDIO

Congo

Prosegue il lavor?diplomatico per la pacificazione della Repubblica democratica del Congo mentre giungono informazioni sempre pi??eoccupanti sul nuovo focolaio apertosi nel fine settimana nel Sud Kivu, la zona sud orientale del Paese, dove ?n corso una campagna militare congiunta dei ribelli della Coalizione democratica congolese (Rcd-Goma) e dell'esercito ruandese (Apr). Ieri nella capitale congolese Kinshasa si ?volta la prima riunione del cosiddetto 'Comitato di sostegno' dove sono riuniti intorno ad un tavolo i pi??ti rappresentanti di tutti i protagonisti della crisi congolese - governo ufficiale, opposizione armata e non armata e societ?ivile - ai quali ?tato affidato il compito di definire i termini di applicazione degli accordi siglati a Sun City (Sudafrica) sulla futura gestione del potere in ex Zaire e che hanno coronato uno sforzo diplomatico (conosciuto col nome di 'dialogo intracongolese') durato quasi un anno e mezzo. La riunione di ieri ?tata aperta dal presidente congolese Koseph Kabila e ha visto la partecipazione di tutti i principali gruppi ribelli attivi nel Paese: gli uomini del Movimento di liberazione del Congo (Mlc) di Jean Pierre Bemba, quelli dello Rcd-Ml, della Rcd-N e i partigiani congolesi della zona sud orientale del Paese Mayi Mayi. Unici grandi assenti i rappresentanti della filoruandese Coalizione democratica congolese (Rcd-Goma), il pi??portante movimento ribelle dell'intero ex Zaire che controlla e da anni amministra, in via semi ufficiale ormai, i territori del sud est del Congo. Secondo quanto riportano fonti della MISNA i rappresentanti della Rcd-Goma avrebbero ritenuto insufficienti le misure di sicurezza Kinshasa. La riunione del 'Comitato di sostegno' si ?omunque svolta regolarmente; un incontro a porte chiuse da cui ?merso pochissimo se non la volont?i creare una tabella di marcia che prevede incontri molto frequenti. Intanto dal Sud Kivu, proprio la zona sotto il controllo della Rcd-Goma, ancora questa mattina sono arrivate testimonianze della violenta operazione lanciata da ribelli e soldati ruandesi dell'Apr sulle tracce degli miliziani di Mudundu 40, il gruppo armato che la scorsa settimana ha attaccato alcune postazioni della Rcd-Goma nella citt?i Bukavu, capoluogo del Sud Kivu. Rastrellamenti compiuti casa per casa nella zona di Walungu e Burhale (una settantina di chilometri a sud ovest di Bukavu) e che, stando alle drammatiche testimonianze raccolte, interessano tutti gli uomini "superiori ai 5 anni di età"

Palestina

Un miliziano di Ezzedin El Qassam, il braccio armato del movimento integralista di Hamas, è riuscito a infiltrarsi stamane nella zona industriale del valico di Karni, tra la Striscia di Gaza e Israele, dove ha ucciso due civili israeliani e ne ha feriti altri tre prima di essere ucciso a sua volta. Lo hanno riferito fonti giornalistiche palestinesi. Le fonti hanno precisato che il miliziano, Mohamed Yunis (18 anni), è riuscito a infiltrarsi nell'area del valico di Karni dove avviene lo scambio di prodotti israeliani e palestinesi, aprendo il fuoco con un fucile mitragliatore e lanciando bombe a mano contro gli addetti israeliani.

Ecco come sara' la nuova Unione europea

BRUXELLES Ci sara' un presidente del consiglio europeo fisso e un presidente della Commissione eletto dal Parlamento europeo nel nuovo sistema di governo dell'Ue.Al loro fianco un ministro degli esteri, una commissione con un rappresentante per ciascun stato membro, un congresso espressione dell'Europarlamento e dei parlamenti nazionali. Su questi punti stano membri del presidium, nella Convenzione che prepara la Costituzione europea. Il futuro ministro degli esteri dell'Ue non sara' il presidente del Consiglio dei ministri degli esteri, come previsto nella prima bozza.Il suo profilo ereditera' i ruoli svolti attualmente dall'Alto rappresentante della politica estera e di difesa, Solana, e del commissario alle relazioni estere, Patten, 'Si e' trattato di salvarne la funzione non di limitarla', ha detto uno dei componenti del presidium della Convenzione che prepara la Costituzione dell'Unione.

ITALIA

Provincia di FOGGIA, Un insegnante di una scuola elementare e' stato condannato a 7 anni e 6 mesi perche' ritenuto responsabile di stupro nei confronti di alcune alunne. Il pm aveva chiesto la condanna a 10 anni di reclusione. Nel corso del processo l' accusa ha sostenuto che l’uomo ha abusato di alcune alunne della sua classe: Nell'aprile del 2000 il maestro fu arrestato dopo le denunce dei genitori delle ragazze. Alcuni anni prima era stato denunciato per lo stesso reato in un altra scuola.

APPROFONDIMENTO DEL MARTEDI' FEMMINISTA E LESBICO AUTOGESTITO

Africa: Le giovani donne subiscono maggiormente le conseguenze della sempre più massiccia diffusione di AIDS La percentuale di infezione fra le ragazze adolescenti è sconvolgente e molto più elevata rispetto ai ragazzi, in molte altre zone dell'Africa, questo rivela una tendenza preoccupante: l'epidemia del AIDS sta venendo alimentata dagli abusi e dalla condizione di subordinazione delle giovani donne. E’ quanto emerge da un rapporto dell'Osservatorio sui Diritti Umani in Zambia. La violenza e la coercizione sessuale nei confronti delle ragazze è diffusa, spesso aggravata dal fatto che gli uomini scelgono ragazze sempre più giovani, perché si presume siano HIV-negative. Molte ragazze che sono orfane, o che devono prendersi cura dei fratelli più piccoli, si prostituiscono per sopravvivere. Queste giovani donne possono raramente praticare "sesso sicuro". Ad aggravare la situazione è il fatto che spesso i primi ad abusare di queste ragazze sono membri delle loro stesse famiglie, o altri uomini che le hanno in cura, compresi gli insegnanti. Le interviste condotte recentemente dall'Osservatorio sui Diritti Umani in Zambia hanno messo in forte rilievo la situazione della dimensione del fenomeno. Sono molte infatti le descrizioni che giovani donne e ragazze orfane danno di esperienze di abusi e stupri perpetrati dai loro parenti. Inoltre le violenze non vengono denunciate. Molte donne giovani hanno dichiarato che, in pratica, una denuncia nei confronti dei "capi-famiglia" è impensabile. E la probabilità di una risposta efficace dalle forse di polizia è spesso minima, dato che viene sostenuta l'impunità per coloro che compiono tali crimini. Le donne e le ragazze, quindi, spesso rimangono in silenzio piuttosto che confrontarsi con strutture sociali e legali ed ostili. Ormai numerosi studi uffciali (tra cui l’OMS) sulla diffusione dell’AIDS sostengono che l’unico strumento per combattere la diffusione della malattia è favorire, attraverso varie politiche, l’autodeterminazione delle donne nella scelta delle pratiche sessuali e sostenere le organizzazioni di donne che lavorano per diminuire lo squilibrio tra i generi.

17.00

Dibattito in parlamento

E' iniziata questa mattina la seduta parlamentare sul ruolo dell'Italia nella "ricostruzione" dell'Iraq distrutto dalla guerra. Il Ministro degli Estari Franco Frattini ha affermato che l'intervento italiano sarà multidimensionale e mirerà ad aiuti umanitari e opere di intervento urgente per ripristinare la funzionalità delle infrastrutture e dei servizi. Saranno inviati in Iraq tra i 2.500 e i tre mila i soldati italiani. soldati che serviranno, secondo frattini, per difendere l'operato delle forze impegnate negli aiuti umanitari. Unità del Genio ferrovieri, unità per il disinquinamento batteriologico e chimico e per la bonifica dagli ordigni, unità della Marina Militare con elicotteri e cacciamine per lo sminamento, oltre a carabinieri che avranno compito di tutela e di polizia militare. Sono queste alcune delle componenti militari della missione italiana in Iraq annunciate in Senato da Frattini.

L'intervento italiano in Iraq e, dunque, l'invio dei militari, "non era stato assolutamente deciso in precedenza". Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, smentisce cosi' le ipotesi di stampa che accreditano un "patto con Bush" sottoscritto prima del conflitto in merito all'invio delle forze militari italiane. Il ministro ha spiegato che ?tata data "la disponibilit?italiana sulle cose che siamo in grado di fare bene, ma solo perch?i siamo messi una mano sulla coscienza perch?on possiamo lasciare il popolo iracheno in queste condizioni". Dura la presa di posizione di rifondazione comunista, che definisce quella di Frattini un'ipocrisia folle, perche' si vogliono inviare truppe di supporto a quelle di occupazione. Franco Giordano, capogruppo del Prc alla Camera, bolla cosi' l'intervento del ministro degli Esteri Franco Frattini che ha chiesto l'invio di truppe italiane di scorta agli aiuti umanitari in Iraq. Il Prc intende depositare una mozione per il no alla richiesta del Governo sulla quale spera, come dice Giordano, nella convergenza di tutti i parlamentari dell'opposizione che si sono schierati contro la guerra. Con l'invio di nostre truppe - osserva Giordano - siamo a un coinvolgimento totale nella guerra. Gli aiuti umanitari possono essere fatti solo dalle Nazioni Unite e quando gli eserciti si sono ritirati, altrimenti l'Iraq non e' una terra che potra' essere gestita dagli iracheni in autonomia, ma solo una colonia resta da vedere cosa deciderà l'Ulivo, che ha riunito i suoi membri alle 13.00 Il voto in parlamento è atteso per le 16.00

Aiuti umanitari due

In Iraq, dice il responsabile britannico per la ricostruzione, non c'?lcuna crisi umanitaria. Nonostante quanto affermino tutte le ong che si trovano a Bagdad, il generale Tim Cross, che dovrebbe collaborare col generale americano Garner nella gestione della transizione in Iraq, sostiene che rispetto ad altre situazioni del passato la situazione nel Paese non ?oi particolarmente preoccupante. Il generale Cross, in un'intervista alla Bbc, evidenza soperattutto un elemento: in Iraq il numero di profughi ?elativamente basso e questa "?na buona notizia". Quanto ai beni essenziali - acqua, elettricit? medicinali - secondo Cross questi non scarseggiano o non scarseggiano in modo preoccupante. L'ottimismo di Cross non ?er??ndiviso da David Wimhurst, dell'ufficio umanitario per l'Iraq delle Nazioni Unite. "Sul piano sanitario c'?ndubbiamente una vera e propria crisi. E lo stesso si pu??re anche per quanto riguarda l'acqua e l'energia elettrica. Sono pericoli gravi per la salute pubblica". Wimhurst aggiunge: "se le infrastrutture non saranno ripristinate rapidamente la crisi ?estinata a farsi pi??ave".

Futuro governo

Presso la base aerea di Tallil, nei pressi dell'antico centro di Ur dei Caldei, ?niziato il vertice tra gli inviati Usa e gli esponenti dei diversi gruppi dell'opposizione irachena. Mentre nella vicina Nasiriyah continuano le proteste di migliaia di sciiti contro il vertice, i delegati curdi, sunniti e sciiti giunti a Ur hanno iniziato a incontrare gli inviati americani. Non lontano dal grande Ziggurat di Ur, la piramide terrazzata assiro-babilonese che svetta nel luogo dove sarebbe nato il patriarca Abramo, un centinaio di delegati iracheni hanno iniziato i loro incontro con la delegazione alleata. Ospite e grande regista dei lavori: Zalmay Khalilzad, inviato speciale della Casa Bianca, l'uomo che ha coordinato sinora i rapporti con l'opposizione in esilio (come gi?ece ai tempi della guerra in Aghfanistan. A introdurre l'incontro, come ha confermato ieri mattina il segretario di Stato Usa Colin Powell, sara' Jay Garner, il generale in pensione che guida l'Ufficio per la Ricostruzione e l'Assistenza Umanitaria (ORHA), l'organizzazione che dovr?traghettare l'Iraq verso la democrazia fino alla formazione di un governo civile iracheno. E la prima fase, cio' di cui si discutera' domani, e' proprio la formazione di una "IIA" Interim Iraqi Authority, che dovra' reggere il paese fino alle elezioni

manifestazioni

Migliaia di persone si sono radunate questa mattina a Nasiriya per protestare contro l'incontro che si terr?ggi nella citt?rachena tra i rappresentanti dei movimenti politici della resistenza e gli americani. Secondo un comunicato ripreso dall'agenzia stampa saudita SPA, si sarebbero radunati nella piazza principale di Nasiriya circa ventimila manifestanti. La protesta ha avuto luogo davanti all'ex sede del Partito Baath, dove i manifestanti scandivano lo slogan 'no all'America, no a Saddam", oppure "si alla libert?si alla pace". La protesta ?tata guidata da alcuni Imam locali, secondo i quali il popolo iracheno pu??sere rappresentato solo dal clero sciita islamico della citt?anta di Najaf. Mac

Bagdad

L'hotel 'Palestine' di Baghdad e' stato perquisito dai marines a caccia di armi. Le porte dele camere di alcuni giornalisti che alloggiano nell'albergo, come qella di un inviato della radio canadese, sono state sfondate a calci dai soldati che hanno anche chiuso tutte le vie di accesso all'edificio. Davanti all'hotel, che conta 18 piani, si sono radunati anche questa mattina circa 200 manifestanti contrari alla presenza delle truppe statunitensi nel Paese. "Via gli americani" e "Liberta', non occupazione" erano gli slogan intornati dalla piccola folla L'albergo, dove sono ospitati le centinaia di giornalisti, secondo i militari americani sarebbe stato utilizzato per proteggere gruppi di fedeli a Saddam. Nel raid sono stati fermati almeno quattro iracheni che non avevano regolari documenti di identificazione. Altri sospetti sono interrogati in una stanza dell'albergo. Tra questi anche anche un cameraman televisivo. Fonti militari rivelano che secondo informazioni di intelligence, all'interno del Palestine si nasconderebbero miliziani paramilitari iracheni (o stranieri). Così è stata decisa l'irruzione. I militari si sono introdotti all'improvviso nell'albergo e hanno iniziato una perquisizione a tappeto stanza per stanza. Le perquisizioni si sono concentrate ai piani 16 e 17 dell'albergo, che ospitano un gran numero di giornalisti stranieri (anche italiani). Senza tanti complimenti i marine hanno sorpreso molti giornalisti ancora a letto e gli hanno intimato di alzarsi puntandogli contro i fucili mitragliatori M-16. I marines hanno controllato le credenziali dei giornalisti, li hanno perquisiti e li hanno interrogati.

Siria

Il ministro degli Esteri turco Abullah Gul ha affermato oggi a Lussemburgo che il suo paese non ha "alcuna prova" del possesso da parte della Siria di armi di distruzione di massa e ha lanciato un appello alla "saggezza" a tutti i paesi coinvolti in Medio Oriente. "Finora non abbiamo prove. Ma forse gli americani ne hanno", ha dichiarato Gul durante una conferenza stampa alla fine di un incontro tripartito con la presidenza greca dell'Unione europea e con la Commissione europea

Congo

Prosegue il lavor?diplomatico per la pacificazione della Repubblica democratica del Congo mentre giungono informazioni sempre pi??eoccupanti sul nuovo focolaio apertosi nel fine settimana nel Sud Kivu, la zona sud orientale del Paese, dove ?n corso una campagna militare congiunta dei ribelli della Coalizione democratica congolese (Rcd-Goma) e dell'esercito ruandese (Apr). Ieri nella capitale congolese Kinshasa si ?volta la prima riunione del cosiddetto 'Comitato di sostegno' dove sono riuniti intorno ad un tavolo i pi??ti rappresentanti di tutti i protagonisti della crisi congolese - governo ufficiale, opposizione armata e non armata e societ?ivile - ai quali ?tato affidato il compito di definire i termini di applicazione degli accordi siglati a Sun City (Sudafrica) sulla futura gestione del potere in ex Zaire e che hanno coronato uno sforzo diplomatico (conosciuto col nome di 'dialogo intracongolese') durato quasi un anno e mezzo. La riunione di ieri ?tata aperta dal presidente congolese Koseph Kabila e ha visto la partecipazione di tutti i principali gruppi ribelli attivi nel Paese: gli uomini del Movimento di liberazione del Congo (Mlc) di Jean Pierre Bemba, quelli dello Rcd-Ml, della Rcd-N e i partigiani congolesi della zona sud orientale del Paese Mayi Mayi. Unici grandi assenti i rappresentanti della filoruandese Coalizione democratica congolese (Rcd-Goma), il pi??portante movimento ribelle dell'intero ex Zaire che controlla e da anni amministra, in via semi ufficiale ormai, i territori del sud est del Congo. Secondo quanto riportano fonti della MISNA i rappresentanti della Rcd-Goma avrebbero ritenuto insufficienti le misure di sicurezza Kinshasa. La riunione del 'Comitato di sostegno' si ?omunque svolta regolarmente; un incontro a porte chiuse da cui ?merso pochissimo se non la volont?i creare una tabella di marcia che prevede incontri molto frequenti. Intanto dal Sud Kivu, proprio la zona sotto il controllo della Rcd-Goma, ancora questa mattina sono arrivate testimonianze della violenta operazione lanciata da ribelli e soldati ruandesi dell'Apr sulle tracce degli miliziani di Mudundu 40, il gruppo armato che la scorsa settimana ha attaccato alcune postazioni della Rcd-Goma nella citt?i Bukavu, capoluogo del Sud Kivu. Rastrellamenti compiuti casa per casa nella zona di Walungu e Burhale (una settantina di chilometri a sud ovest di Bukavu) e che, stando alle drammatiche testimonianze raccolte, interessano tutti gli uomini "superiori ai 5 anni di et?

Palestina

Un miliziano di Ezzedin El Qassam, il braccio armato del movimento integralista di Hamas, è riuscito a infiltrarsi stamane nella zona industriale del valico di Karni, tra la Striscia di Gaza e Israele, dove ha ucciso due civili israeliani e ne ha feriti altri tre prima di essere ucciso a sua volta. Lo hanno riferito fonti giornalistiche palestinesi.

Le fonti hanno precisato che il miliziano, Mohamed Yunis (18 anni), è riuscito a infiltrarsi nell'area del valico di Karni dove avviene lo scambio di prodotti israeliani e palestinesi, aprendo il fuoco con un fucile mitragliatore e lanciando bombe a mano contro gli addetti israeliani.

GR ORE 13.00

Dibattito in parlamento

Ha aperto il suo inetrvento chiedendo almeno tremila uomini il ministro degli esteri Franco frattini

L'intervento d'emergenza dell'Italia prevede come prima priorità l'aiuto medico-sanitario in tempi brevi, anche attraverso ospedali da campo in diversi punti della regione, ha detto Frattini, precisando che l'obiettivo è quello che il "dopo-guerra non faccia altre vittime" e si possano evitare epidemie e malnutrizioni. L'intervento italiano sarà multidimensionale e mirerà ad aiuti umanitari e opere di intervento urgente per ripristinare la funzionalità delle infrastrutture e dei servizi che possono migliorare la condizione di vita presente del prossimo futuro in Iraq. Saranno tra i 2.500 e i tre mila i soldati italiani che saranno inviati in Iraq. soldati che serviranno, secondo frattini, per difendere l'operato delle forze impegnate negli aiuti umanitari. Unità del Genio ferrovieri, unità per il disinquinamento batteriologico e chimico e per la bonifica dagli ordigni, unità della Marina Militare con elicotteri e cacciamine per lo sminamento, oltre a carabinieri che avranno compito di tutela e di polizia militare. Sono queste alcune delle componenti militari della missione italiana in Iraq annunciate in Senato da Frattini.

L'intervento italiano in Iraq e, dunque, l'invio dei militari, "non era stato assolutamente deciso in precedenza". Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, smentisce cos?conversando con i giornalisti alla Camera, le ipotesi di stampa che accreditano un "patto con Bush" sottoscritto prima del conflitto in merito all'invio delle forze militari italiane. Nessun patto, ma neppure "nessuna lista della spesa degli Stati Uniti. Certo - ha spiegato - loro sanno quali sono i nostri punti di eccellenza (dagli sminatori ai reparti Nbc), ma non c'?tata fatta nessuna richiesta". Il ministro ha spiegato che ?tata data "la disponibilit?italiana sulle cose che siamo in grado di fare bene, ma solo perch?i siamo messi una mano sulla coscienza perch?on possiamo lasciare il popolo iracheno in queste condizioni". E prima del conflitto, ribadisce, "abbiamo solo avuto delle riflessioni sul supporto logistico da dare Dura la presa di posizione di rifondazione comunista, che definisce quella di Frattini un'ipocrisia folle, perche' si vogliono inviare truppe di supporto a quelle di occupazione. Franco Giordano, capogruppo del Prc alla Camera, bolla cosi' l'intervento del ministro degli Esteri Franco Frattini che ha chiesto l'invio di truppe italiane di scorta agli aiuti umanitari in Iraq. Il Prc intende depositare una mozione per il no alla richiesta del Governo sulla quale spera, come dice Giordano, nella convergenza di tutti i parlamentari dell'opposizione che si sono schierati contro la guerra. Con l'invio di nostre truppe - osserva Giordano - siamo a un coinvolgimento totale nella guerra. Gli aiuti umanitari possono essere fatti solo dalle Nazioni Unite e quando gli eserciti si sono ritirati, altrimenti l'Iraq non e' una terra che potra' essere gestita dagli iracheni in autonomia, ma solo una colonia resta da vedere cosa deciderà l'Ulivo, che ha riunito i suoi membri alle 13.00 Il voto in parlamento è atteso per le 16.00

Aiuti umanitari due

In Iraq, dice il responsabile britannico per la ricostruzione, non c'?lcuna crisi umanitaria. Nonostante quanto affermino tutte le ong che si trovano a Bagdad, il generale Tim Cross, che dovrebbe collaborare col generale americano Garner nella gestione della transizione in Iraq, sostiene che rispetto ad altre situazioni del passato la situazione nel Paese non ?oi particolarmente preoccupante. Alla Bbc, Cross dice: "dal punto di vista umanitario in Iraq non c'?lcuna crisi almeno nel senso tradizionale del termine e se paragoniamo la situazione irachena con quella di molte altre zone del mondo": Il generale Cross evidenza soperattutto un elemento: in Iraq il numero di profughi ?elativamente basso e questa "?na buona notizia". Quanto ai beni essenziali - acqua, elettricit? medicinali - secondo Cross questi non scarseggiano o non scarseggiano in modo preoccupante. L'ottimismo di Cross non ?er??ndiviso da David Wimhurst, dell'ufficio umanitario per l'Iraq delle Nazioni Unite. "Sul piano sanitario c'?ndubbiamente una vera e propria crisi. E lo stesso si pu??re anche per quanto riguarda l'acqua e l'energia elettrica. Sono pericoli gravi per la salute pubblica". Wimhurst aggiunge: "se le infrastrutture non saranno ripristinate rapidamente la crisi ?estinata a farsi pi??ave".

Futuro governo

Presso la base aerea di Tallil, nei pressi dell'antico centro di Ur dei Caldei, ?niziato il vertice tra gli inviati Usa e gli esponenti dei diversi gruppi dell'opposizione irachena. Mentre nella vicina Nasiriyah continuano le proteste di migliaia di sciiti contro il vertice, i delegati curdi, sunniti e sciiti giunti a Ur hanno iniziato a incontrare gli inviati americani. Non lontano dal grande Ziggurat di Ur, la piramide terrazzata assiro-babilonese che svetta nel luogo dove sarebbe nato il patriarca Abramo, un centinaio di delegati iracheni hanno iniziato i loro incontro con la delegazione alleata. Ospite e grande regista dei lavori: Zalmay Khalilzad, inviato speciale della Casa Bianca, l'uomo che ha coordinato sinora i rapporti con l'opposizione in esilio (come gi?ece ai tempi della guerra in Aghfanistan. A introdurre l'incontro, come ha confermato ieri mattina il segretario di Stato Usa Colin Powell, sara' Jay Garner, il generale in pensione che guida l'Ufficio per la Ricostruzione e l'Assistenza Umanitaria (ORHA), l'organizzazione che dovr?traghettare l'Iraq verso la democrazia fino alla formazione di un governo civile iracheno. E la prima fase, cio' di cui si discutera' domani, e' proprio la formazione di una "IIA" Interim Iraqi Authority, che dovra' reggere il paese fino alle elezioni

manifestazioni

Migliaia di persone si sono radunate questa mattina a Nasiriya per protestare contro l'incontro che si terr?ggi nella citt?rachena tra i rappresentanti dei movimenti politici della resistenza e gli americani. Secondo un comunicato ripreso dall'agenzia stampa saudita SPA, si sarebbero radunati nella piazza principale di Nasiriya circa ventimila manifestanti. La protesta ha avuto luogo davanti all'ex sede del Partito Baath, dove i manifestanti scandivano lo slogan 'no all'America, no a Saddam", oppure "si alla libert?si alla pace". La protesta ?tata guidata da alcuni Imam locali, secondo i quali il popolo iracheno pu??sere rappresentato solo dal clero sciita islamico della citt?anta di Najaf. Mac

Bagdad

L'hotel 'Palestine' di Baghdad e' stato perquisito dai marines a caccia di armi. Le porte dele camere di alcuni giornalisti che alloggiano nell'albergo, come qella di un inviato della radio canadese, sono state sfondate a calci dai soldati che hanno anche chiuso tutte le vie di accesso all'edificio. Davanti all'hotel, che conta 18 piani, si sono radunati anche questa mattina circa 200 manifestanti contrari alla presenza delle truppe statunitensi nel Paese. "Via gli americani" e "Liberta', non occupazione" erano gli slogan intornati dalla piccola folla L'albergo, dove sono ospitati le centinaia di giornalisti, secondo i militari americani sarebbe stato utilizzato per proteggere gruppi di fedeli a Saddam. Nel raid sono stati fermati almeno quattro iracheni che non avevano regolari documenti di identificazione. Altri sospetti sono interrogati in una stanza dell'albergo. Tra questi anche anche un cameraman televisivo. Fonti militari rivelano che secondo informazioni di intelligence, all'interno del Palestine si nasconderebbero miliziani paramilitari iracheni (o stranieri). Così è stata decisa l'irruzione. I militari si sono introdotti all'improvviso nell'albergo e hanno iniziato una perquisizione a tappeto stanza per stanza. Le perquisizioni si sono concentrate ai piani 16 e 17 dell'albergo, che ospitano un gran numero di giornalisti stranieri (anche italiani). Senza tanti complimenti i marine hanno sorpreso molti giornalisti ancora a letto e gli hanno intimato di alzarsi puntandogli contro i fucili mitragliatori M-16. I marines hanno controllato le credenziali dei giornalisti, li hanno perquisiti e li hanno interrogati. Il sergente Jose Guillen, conferma l'operazione e precisa che "non ci sono stati colpi di arma da fuoco". Una producer della Cnn, Linda Roth, dice che i marine sono entrati anche nella sua stanza senza fornire spiegazioni. I marine, dice la Roth, erano apparentemente in "cerca di qualcuno".

Siria

Il ministro degli Esteri turco Abullah Gul ha affermato oggi a Lussemburgo che il suo paese non ha "alcuna prova" del possesso da parte della Siria di armi di distruzione di massa e ha lanciato un appello alla "saggezza" a tutti i paesi coinvolti in Medio Oriente. "Finora non abbiamo prove. Ma forse gli americani ne hanno", ha dichiarato Gul durante una conferenza stampa alla fine di un incontro tripartito con la presidenza greca dell'Unione europea e con la Commissione europea

Les principaux journaux am?cains pressaient mardi l'administration du pr?dent George W. Bush d'?ter de menacer militairement la Syrie, m? si Damas aide des terroristes et d?ent des armes interdites.Les quotidiens New York Times et Los Angeles Times laissent entendre tous les deux que Washington est assez occup?vec l'Irak pour s'embarrasser ?enacer la Syrie, et que les Etats-Unis risquaient de s'imposer dans le monde arabe avec une image de bellig?nt."Washington renforcerait les pires craintes du monde arabe s'il adoptait maintenant une approche militaire bellig?nte vis-?is de chaque pays de la r?on qu'il n'aime pas", ?it le New York Times.Le Los Angeles Times estime pour sa part que des sanctions diplomatiques et ?nomiques seraient une meilleure fa? de traiter avec Damas."A moins que quelqu'un ne montre que ce pays est un vrai danger pour (les Etats-Unis), cette approche reste la meilleure option - et la meilleure fa? d'?ter de renforcer l'impression de beaucoup dans le monde que (les Etats-Unis) sont une puissance imp?aliste qui essaie de remodeler le Moyen-Orient sous la menace d'un fusil", ?it le journal.Le quotidien ?nomique Wall Street Journal estime de son c??que la victoire de Washington sur Saddam Hussein devrait rendre une attaque inutile car la Syrie, comme la Cor?du Nord, auront retenu la le?."Un des avantages d'avoir lib? Bagdad, c'est que nous pourrons peut-?e am?orer l'attitude de ces pays sans avoir ?ous battre", note le journal. "L'exemple irakien, selon lui, pourrait les amener ?epenser quels sont les co??et les avantages d'apporter un soutien ?a terreur et autre chaos".

Devolution

Umberto Bossi vuole fare una dedica precisa dopo l'ok di Montecitorio al ddl che porta il suo nome: "La devoluzione - dice il leader del Carroccio alla Padania - e' dedicata a tutti coloro che sono stati processati per la liberta', per le proprie idee e tra questi ci sono anche molti dirigenti e militanti leghisti che hanno subito decine di procedimenti penali. Questo deve essere un monito chiaro a ricordarsi come la sinistra predica bene, ma razzola molto male quando parla di federalismo e di liberta'. Fu sotto il loro governo che la magistratura si scateno' contro gli uomini della liberta'".

Congo

Prosegue il lavor?diplomatico per la pacificazione della Repubblica democratica del Congo mentre giungono informazioni sempre pi??eoccupanti sul nuovo focolaio apertosi nel fine settimana nel Sud Kivu, la zona sud orientale del Paese, dove ?n corso una campagna militare congiunta dei ribelli della Coalizione democratica congolese (Rcd-Goma) e dell'esercito ruandese (Apr). Ieri nella capitale congolese Kinshasa si ?volta la prima riunione del cosiddetto 'Comitato di sostegno' dove sono riuniti intorno ad un tavolo i pi??ti rappresentanti di tutti i protagonisti della crisi congolese - governo ufficiale, opposizione armata e non armata e societ?ivile - ai quali ?tato affidato il compito di definire i termini di applicazione degli accordi siglati a Sun City (Sudafrica) sulla futura gestione del potere in ex Zaire e che hanno coronato uno sforzo diplomatico (conosciuto col nome di 'dialogo intracongolese') durato quasi un anno e mezzo. La riunione di ieri ?tata aperta dal presidente congolese Koseph Kabila e ha visto la partecipazione di tutti i principali gruppi ribelli attivi nel Paese: gli uomini del Movimento di liberazione del Congo (Mlc) di Jean Pierre Bemba, quelli dello Rcd-Ml, della Rcd-N e i partigiani congolesi della zona sud orientale del Paese Mayi Mayi. Unici grandi assenti i rappresentanti della filoruandese Coalizione democratica congolese (Rcd-Goma), il pi??portante movimento ribelle dell'intero ex Zaire che controlla e da anni amministra, in via semi ufficiale ormai, i territori del sud est del Congo. Secondo quanto riportano fonti della MISNA i rappresentanti della Rcd-Goma avrebbero ritenuto insufficienti le misure di sicurezza Kinshasa. La riunione del 'Comitato di sostegno' si ?omunque svolta regolarmente; un incontro a porte chiuse da cui ?merso pochissimo se non la volont?i creare una tabella di marcia che prevede incontri molto frequenti. Intanto dal Sud Kivu, proprio la zona sotto il controllo della Rcd-Goma, ancora questa mattina sono arrivate testimonianze della violenta operazione lanciata da ribelli e soldati ruandesi dell'Apr sulle tracce degli miliziani di Mudundu 40, il gruppo armato che la scorsa settimana ha attaccato alcune postazioni della Rcd-Goma nella citt?i Bukavu, capoluogo del Sud Kivu. Rastrellamenti compiuti casa per casa nella zona di Walungu e Burhale (una settantina di chilometri a sud ovest di Bukavu) e che, stando alle drammatiche testimonianze raccolte, interessano tutti gli uomini "superiori ai 5 anni di et?

Palestina

Un miliziano di Ezzedin El Qassam, il braccio armato del movimento integralista di Hamas, è riuscito a infiltrarsi stamane nella zona industriale del valico di Karni, tra la Striscia di Gaza e Israele, dove ha ucciso due civili israeliani e ne ha feriti altri tre prima di essere ucciso a sua volta. Lo hanno riferito fonti giornalistiche palestinesi.

Le fonti hanno precisato che il miliziano, Mohamed Yunis (18 anni), è riuscito a infiltrarsi nell'area del valico di Karni dove avviene lo scambio di prodotti israeliani e palestinesi, aprendo il fuoco con un fucile mitragliatore e lanciando bombe a mano contro gli addetti israeliani.

GR ORE 9.30

Iraq

Ci saranno anche rappresentanti del Kurdistan al vertice delle forze dell'opposizione irachena in programma per oggi a Nassiriya, in Iraq meridionale: lo ha confermato all'Ansa Fauzi Atrushy, portavoce del Partito democratico del Kurdistan (Pdk) del leader Massud Barzani. Il nostro partito sara' rappresentato da Hoshyar Zibari che e' un membro del direttivo - ha riferito Atrushy - e siamo certi anche sulla presenza di rappresentanti dell'Unione patriottica (Upk), il secondo partito che amministra la regione curda guidato da Jalal Talabani. Atrushy ha escluso invece la presenza al vertice dello stesso Barzani: Quello di Nassiriya sara' solo un incontro e non una conferenza - ha spiegato - e questo vuol dire che non potra' assumere nessuna decisione. Resta tuttavia importante perche' per la prima volta l'opposizione interna potra' confrontare le proprie idee con i rappresentanti dell'opposizione che hanno invece sempre vissuto all'estero. Secondo il portavoce del Pdk l'incontro potra' essere inoltre decisivo per riportare l'ordine e la sicurezza nelle citta' del paese perche' l'obiettivo di tutti e' un Iraq unito e in pace. Alla riunione di Nassiriya, che e' stata patrocinata dagli Usa, sara' presente anche Jay Garner, il generale in pensione americano a capo dell'Ufficio della ricostruzione e dell'assistenza umanitaria (Orha), l'organismo che dovra' amministrare l'Iraq fino alla formazione di un governo civile iracheno. Non partecipera' invece lo Sciri, il principale gruppo dell'opposizione sciita, con base in Iraq; mentre Ahmed Chalabi, l'esponente dell'opposizione in esilio sostenuto dal Pentagono come futuro capo del governo iracheno, inviera' un suo rappresentante.

Governi amici

Una squadra composta da 12 esperti australiani partira' la settimana prossima per l'Iraq per unirsi alla ricerca di armi di distruzioni di massa, la cui esistenza non e' stata ancora provata. Il ministro della difesa Robert Hill ha inoltre anticipato che il governo ha deciso di inviare personale dell'aeronautica per controllare il traffico aereo all'aeroporto di Baghdad. L'australia ha dato il suo contributo alla campagna angloamericana in Iraq dispiegando 2.000 uomini, diversi caccia F-18 e due fregate nella zona del Golfo Persico. Il 2 maggio il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, ricevera' il primo ministro John Howard nel suo ranch, in Texas, per discutere temi legati alla ricostruzione dell'Iraq

Governi nemici

Il Canada ha in serbo un altro "no" per la Casa Bianca, dopo quello, pesantissimo, contro la guerra in Iraq. Gli Stati Uniti, che ora puntano il dito sulla Siria, accusata di proteggere i leader iracheni in fuga e di essere in possesso di armi chimiche, non potranno, neppure questa volta, contare sul fedele alleato canadese. Il primo ministro Jean Chretien storce il naso all'idea che Damasco possa essere la prossima candidata per un cambio forzato di regime, "all'americana". Chretien ne ha parlato a margine della sua visita ai Caraibi. Il primo ministro canadese ha sottolineato che per dirimere questioni di questa natura c'?l Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. "La nostra posizione? La stessa che abbiamo tenuto sulla crisi in Iraq" ha sbottato Chretien, che ha difeso con forza per settimane il suo fermo no alla guerra, senza un parere positivo dell'Onu. L'opposizione di Ottawa ?ondata sul principio del rispetto della legalit?nternazionale e di autodeterminazione dei popoli. "Ci sono molti governi che non mi piacciono al mondo e che condanno per le loro politiche inumane e anti democratiche - ha a pi??prese ribadito Chretien - ma questo non vuol dire che quei governi possano essere rovesciati con la forza dall'esercito di un altro Stato".

Fuoco amico

Sono tre i soldati statunitensi morti nelle ultime ventiquattr'ore in due differenti incidenti, a Baghdad. Due militari, appartenenti al Quinto Corpo, sono stati uccisi dall'esplosione di una granata, mentre svolgevano lavoro di manutenzione su un veicolo a un posto di controllo a sud della capitale irachena. La conferma che non si e' trattato di "fuoco ostile" e' arrivata da un comunicato del Comando Centrale, diffuso a Baghdad. Un terzo militare e' invece rimasto ucciso mentre scaricava delle armi, nelle vicinanze dell'aeroporto internazionale di Baghdad

Palestina

Un palestinese e' stato ucciso in nottata da una cannonata sparata da un carro armato israeliano a Rafah, nel sud della striscia di Gaza, secondo quanto si e' appreso da fonti mediche palestinesi.quando un carro armato israeliano ha aperto il fuoco contro due palestinesi il cui comportamento e' apparso sospetto ai militari La vittima, Abdu el Hamid Abu al Aich, 32 anni, abitava nel quartiere di Tal al Sultan. La sua morte, secondo un bilancio stabilito dall'Afp, porta a 3.514 il numero delle persone uccise dall'inizio della Nuova Intifada (28 settembre 2000), di cui 2.375 palestinesei e 721 israeliani.

Vertice Atene

  • Annan sara' da oggi ad Atene, dove partecipera', su invito della presidenza greca, al vertice dell'Unione Europea. Nell'agenda ufficiale del vertice - domani e giovedi' - non c'e' la ricostruzione dell'Iraq, della quale invece si parlera' nei bilaterali. A margine Annan incontrera' i premier britannico Tony Blair, spagnolo Jose' Maria Aznar, belga Guy Verhofstadt, il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder, il presidente francese Jacques Chirac e i ministri degli esteri di Russia e Grecia. *

Brasile

Si intensificano in Brasile le occupazioni di ?fazendas? nell?ambito della campagna contro il latifondo lanciata all?inizio di aprile dal Movimento dei contadini Senza Terra (Mst). L?iniziativa, mirata a sensibilizzare la popolazione brasiliana sulla lotta per il possesso della terra e il sempre pi??ssiccio esodo dei contadini dalle campagne, culminer?ioved?rossimo, Giornata internazionale della Riforma agraria. In questa data si commemorer?nche il settimo anniversario del massacro di Eldorado dos Caraj? dall?omonima localit?el Par?ove il 17 aprile 1996 la polizia militare uccise 19 ?Sem Terra? e ne fer?n centinaio.

gror030415 (last edited 2008-06-26 09:56:28 by anonymous)