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'''Palestina'''

n alto responsabile palestinese Saeb Erakat ha chiesto oggi la ''liberazione immediata'' del capo del Fronte di liberazione della Palestina (Flp) Abu al Abbas, catturato dagli americani a Bagdad, affermando che il suo arresto viola gli accordi israelo-palestinesi del 1995
L'Italia chiedera' l'estradizione del palestinese Abu Abbas, accusato di essere il responsabile del dirottamento della nave Achille Lauro nel 1985 e arrestato ieri sera a Baghdad, ha annunciato oggi il ministro della Giustizia Roberto Castelli.
Israele ha deciso la completa chiusura dei Territori per tutta la Pasqua ebraica: la misura, decisa dal ministero della Difesa per prevenire eventuali attentati, rimarra' in vigore per tutta la settimana di Pasqua (che prende il via dal tramonto di oggi). Ne riferisce il quotidiano 'Haaretz' nel suo sito on-line, riportando una nota del ministero della Difesa. Il blocco di transito sara' totale dalla Cisgiordania e dalla Striscia di Gaza dentro Israele, tranne che per i casi umanitari, e interessera' anche le acque territoriali dinanzi a Gaza. La decisione e' stata presa dopo una serie di 'soffiate' (ben 56) che allertavano su nuovi attentati per il periodo di Pasqua. E ad Israele e' massimo allarme: centinaia di poliziotti e volontari nei giorni di festa svolgeranno un servizio straordinario di sorveglianza soprattutto nelle aree piu' affollate (shopping center, stazioni di autobus, spiagge, ristoranti, bar) e nella zona degli alberghi di Netanya: si teme infatti che le organizzazioni estremistiche possano preparare un attentato nell'anniversario della strage al Park Hotel, proprio a Netanya, che costo' la vita a 29 persone

GR ORE 17.00

Iraq

Il Comando centrale in Qatar ha ammesso che i soldati statunitensi hanno ucciso ieri almeno sette persone a Mosul, nel nord dell'Iraq, durante la manifestazione contro la nomina del nuovo governatore arabo. Il generale Vincent Brooks ha dichiarato, nel corso della conferenza stampa quotidiana alla base di as Sayliya, che i manifestanti avevano aperto il fuoco sui marines e sulle forze speciali nei pressi di un edificio governativo occupato nel centro della città. Eppure ieri propri i comandi americani avevano smentito di aver utilizzato armi da fuoco contro i manifestanti, e avevano cercato di attribuire la colpa alle truppe irregolari irakene. Solo dopo le numerose testimoninze raccolote, che smentivano decisamente quanto da loro dichiararto, è arrivata l'ammissione, giustuificandola però con un attacco subito, di cui prima non c'era traccia. Almeno sette persone sono morte e diverse sono rimaste ferite, a quanto roferito dal generale. Secondo fonti ospedaliere locali, invece, le vittime sono quindici e 28 i feriti.

E dopo le vittime nei disordini di ieri, nella città del nord dell'Iraq la tensione resta altissima. In mattinata ci sono stati nuovi saccheggi e nuovi scontri a fuoco tra i militari americani e un gruppo di persone che cercavano di assaltare la sede della banca centrale: 4 le vittime e oltre una decina di feriti. Secondo quanto raccontato da uno dei feriti, un poliziotto iracheno e dieci agenti avevano individuato un gruppo di saccheggiatori che tentavano di forzare la porta di una banca. I poliziotti iracheni prima hanno sparato in aria poi sui presunti rapinatori. Secondo altre fonti, invece, i militari americani hanno aperto il fuoco sugli agenti iracheni, temendo un attacco. Testimoni riferiscono che i soldati statunitensi erano appostati sul tetto di un palazzo e che nello scontro, andato avanti per una decina di minuti, hanno usato anche fucili mitragliatori.

Prove di parata

Il comandante delle operazioni militari americane, il generale Franks, è arrivato oggi a bagdad, secondo quanto indicato dal comando generale del Qatar. Franks è in iraq per delle riunioni con i dirigenti militari. E' proprio al generale franks che spetta mettere la parola fine sulla guerra, come ha detto la scorsa settimana il presidente americano bush. E Franks lo farà solo quando i comandi militari in irak potranno sostenere che la situazione è sotto controllo, e che le truppe americane non corrono più nessun rischio. Momento che però sembra essere ancora lontrano, tenuto conto della situazione attuale. Le pattuglie congiunte degli irakeni e degli americani sono ancora pochissime, anche rispetto ad una città come bagdad di 5 milioni di abitanti, e le reazioni americane sono sempre più fuori dal controllo rispetto ai singoli episodi che avvengono. Difficile quindi dire quando gli americani potranno essere cessare di non essere percepiti come invasori: l'esempio dell'afganistan non aiuta certo a sperare in una risoluzione pacifica del loro ruolo.

Unione europea

Il premier greco Costas Simitis, presidente di turno dell'Ue, è stato il primo a firmare nell'antica Agora di Atene i trattati di adesione dei 10 nuovi stati membri. Dopo il presidente di turno della Ue Simitis, via via i rappresentanti degli stati, sia dei nuovi 'entranti' sia dei 15, firmano il Trattato di adesione. I capi di stato o di governo stanno pronunciando brevi interventi di 3 minuti. Alle 18 è prevista la prima conferenza stampa congiunta della presidenza greca della Ue e dei 10 nuovi membri dell'Unione europea.

Corea

Negoziati a tre sulla crisi nordcoreana. Corea del Nord, Usa e Cina inizieranno il prossimo 23 aprile a Pechino le trattative multilaterali per tentare di risolvere la crisi scoppiata lo scorso ottobre a seguito della scoperta di un programma nucleare segreto nelle mani di Pyongyang. Lo hanno riferito questa mattina fonti sudcoreane, mentre poche ore dopo l?agenzia di stampa giapponese Kyodo ha aggiunto che i negoziati saranno successivamente estesi prima alla Corea del Sud e poi al Giappone e alla Russia, Paesi confinanti con la Corea del Nord e interessati strategicamente al problema nucleare. Per il momento, per??on sono state rese note le date di questi appuntamenti. Analisti politici rilevano come i colloqui ?a tre? siano una soluzione di compromesso tra il dialogo bilaterale diretto chiesto insistentemente da Pyongyang e la proposta di incontri multilaterali sollecitata da Washington. In ogni caso la vera novit?sottolineano gli osservatori, ?el ruolo giocato dalla Cina, definito da fonti statunitensi ?attivo e coraggioso

Palestina

n alto responsabile palestinese Saeb Erakat ha chiesto oggi la liberazione immediata del capo del Fronte di liberazione della Palestina (Flp) Abu al Abbas, catturato dagli americani a Bagdad, affermando che il suo arresto viola gli accordi israelo-palestinesi del 1995 L'Italia chiedera' l'estradizione del palestinese Abu Abbas, accusato di essere il responsabile del dirottamento della nave Achille Lauro nel 1985 e arrestato ieri sera a Baghdad, ha annunciato oggi il ministro della Giustizia Roberto Castelli. Israele ha deciso la completa chiusura dei Territori per tutta la Pasqua ebraica: la misura, decisa dal ministero della Difesa per prevenire eventuali attentati, rimarra' in vigore per tutta la settimana di Pasqua (che prende il via dal tramonto di oggi). Ne riferisce il quotidiano 'Haaretz' nel suo sito on-line, riportando una nota del ministero della Difesa. Il blocco di transito sara' totale dalla Cisgiordania e dalla Striscia di Gaza dentro Israele, tranne che per i casi umanitari, e interessera' anche le acque territoriali dinanzi a Gaza. La decisione e' stata presa dopo una serie di 'soffiate' (ben 56) che allertavano su nuovi attentati per il periodo di Pasqua. E ad Israele e' massimo allarme: centinaia di poliziotti e volontari nei giorni di festa svolgeranno un servizio straordinario di sorveglianza soprattutto nelle aree piu' affollate (shopping center, stazioni di autobus, spiagge, ristoranti, bar) e nella zona degli alberghi di Netanya: si teme infatti che le organizzazioni estremistiche possano preparare un attentato nell'anniversario della strage al Park Hotel, proprio a Netanya, che costo' la vita a 29 persone

ITALIA

Genova

G.R. 13,00

GUERRA IN IRAQ

Amnesty International denuncia: Prima viene la sicurezza dei pozzi di petrolio, poi l’incolumità della popolazione dell’Iraq e la protezione della infrastrutture civili: è l’accusa di Amnesty International alle forze anglo-americane. “I soldati sembrano avere una maggiore preparazione a proteggere i pozzi petroliferi che ospedali, sistemi idrici o altre infrastrutture civili” ha detto Irene Khan, segretario generale dell’organizzazione umanitaria, in una conferenza stampa a Londra. “Il primo segnale dell’atteggiamento della coalizione verso la legge e l’ordine – ha aggiunto - non ha ispirato fiducia nel popolo iracheno”. Sia l’amministrazione di George W. Bush che il governo britannico di Tony Blair hanno sempre respinto l’accusa che l’invasione dell’Iraq fosse finalizzata al controllo delle grandi riserve petrolifere del Paese. Secondo Amnesty, dopo il crollo del regime vi sono stati saccheggi in tutto il Paese e devastazioni di strutture sanitarie di fronte alle quali i soldati dell’alleanza anglo-americana non sono intervenuti. La Khan ha riconosciuto che vigilare sui pozzi di petrolio e proteggere la popolazione sono compiti ben distinti, ma ha anche denunciato il fatto che “proteggere la popolazione dovrebbe essere la prima preoccupazione di ogni autorità che decida di entrare in azione in un Paese e giustificare l’intervento sulla base della sicurezza delle persone o sulla salvaguardia dei loro diritti”. Intanto a Mosul si segnala un nuovo scontro a fuoco, almeno quattro morti Almeno quattro persone sono state uccise oggi a Mosul in Iraq settentrionale e numerose altre sono state ferite in una nuova sparatoria nei pressi degli edifici dell'amministrazione cittadina. Lo ha detto un responsabile dell'ospedale Al Zahrawy.

Arrestato Abu Abbas. Castelli: appena possibile chiederemo l'estradizione L'Italia chiederà l'estradizione di Abu Abbas, catturato ieri a Baghdad. Lo ha annunciato il ministro della Giustizia Roberto Castelli.

Abu Abbas è stato condannato in Italia a cinque ergastoli come organizzatore del dirottamento dell'Achille Lauro.

"Abbiamo già chiesto nei mesi scorsi l'estradizione ai governi di Egitto e Giordania, dove avevamo notizia che potesse esserci Abu Abbas", ha spiegato il ministro.

"Adesso sappiamo che è stato catturato in Iraq ma che è nelle mani delle autorità americane. Si tratterà di sciogliere il nodo giuridico per sapere a chi rivolgere la domanda di estradizione che faremo non appena possibile". L'Autorità nazionale palestinese ha chiesto oggi agli Usa di liberare Abu Abbas, catturato ieri dalle forze americane a Baghdad.

Secondo l'Anp, l'arresto del capo del Fronte di liberazione della Palestina(Flp) viola un accordo di pace provvisorio per i Medio Oriente.

"Chiediamo agli Stati Uniti di rilasciare Abu Abbas. Essi non hanno il diritto di imprigionarlo", ha detto il ministro dell'Anp Saeb Erekat ha detto alla Reuters. Abbas e ritwenuto il mandante del sequestro e non ha partecipato direttamente al sequestro dell'Achille Lauro

"L'accordo ad interim israelo-palestinese firmato il 28 settembre 1995 stabilisce che non si possono imprigionare membri dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) per fatti da essi commessi prima degli accordi di pace di Oslo del 13 settembre 1993", ha detto Erekat.

"Questo accordo ad interim fu firmato per la parte statunitense dal presidente (Bill) Clinton e dal suo segrtario di Stato Warren Christopher", ha aggiunto Erekat.

Israele per ora non ha commentato l'arresto del dirigente palestinese, condannato all'ergastolo in Italia per il sequestro dell'Achille Lauro nel 1985, durante il quale fu assassinato un passeggero ebreo americano, Leon Klinghoffer.

AFGHANISTAN Alla Nato comando operazioni Isaf La Nato assumerà il comando delle operazioni della Forza internazionale di assistenza (Isaf) in Afghanistan, attualmente a guida olandese-tedesta.Il passaggio delle consegne avviene a giugno. Lo ha anticipato oggi una fonte diplomatica.

EUROPA UNITA

Atene, 10:11 Ue, dimostranti in piazza: occupata sede British Airways

Dimostrazioni al centro di Atene contro la guerra in Iraq e il vertice europeo che si è aperto questa mattina. Alcuni manifestanti hanno occupato l'agenzia della compagnia aerea britanncia British Airways. Un nutrito gruppo si è radunato nella centralissima Syntagma, la piazza della Costituzione. (red) In occasione del vertice dell'Unione Europea, circa 20.000 poliziotti hanno formato un cordone attorno al centro di Atene mentre un centinaio di dimostranti hanno occupato l'ufficio della British Airways in un quartiere meridionale della città per protestare contro la presenza del premier britannico Tony Blair. In giornata è previsto un imponente corteo pacifista.

L'Europa avrà un "ministro degli Esteri": lo ha detto a Atene dopo un incontro con i capi di stato e di governo Ue, il presidente della Convenzione europea Valery Giscard d'Estaing, precisando che sulla questione c'è "una quasi unanimità" in seno al summit.

Oggi ad Atene si manifesta e si protesta, mentre i nuovi 10 stati firmeranno la loro adesione all'Unione, portando da 15 a 25 i paesi membri. La firma avverrà alle 15,15 (le 14,15 in Italia) nel cuore di Atene ai piedi dell'Acropoli. I nuovi stati membri sono 5 nazioni dell’Europa centrale: Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Slovenia; le 3 repubbliche baltiche (Estonia, Lettonia e Lituania) ed i due staterelli insulari del Mediterraneo: Malta e Cipro, quest’ultima nonostante il non raggiungimento di un accordo di pace a Cipro tra greco-ciprioti e turco-ciprioti. Le maggiori difficoltà all'ingresso le ha poste la Polonia che ha trovato un'intesa solo all'ultimo minuto. Le ammissioni, però, non si fermano qui: nel 2007 Romania e Bulgaria potrebbero seguire e successivamente anche Svizzera, Norvegia ed Islanda, mentre solo dal 2004 inizieranno le trattative per l’adesione della Turchia.

Oggi ad Atene si manifesta e si protesta, mentre i nuovi 10 stati firmeranno la loro adesione all'Unione, portando da 15 a 25 i paesi membri. La firma avverrà alle 15,15 (le 14,15 in Italia) nel cuore di Atene ai piedi dell'Acropoli. I nuovi stati membri sono 5 nazioni dell’Europa centrale: Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Slovenia; le 3 repubbliche baltiche (Estonia, Lettonia e Lituania) ed i due staterelli insulari del Mediterraneo: Malta e Cipro, quest’ultima nonostante il non raggiungimento di un accordo di pace a Cipro tra greco-ciprioti e turco-ciprioti. Le maggiori difficoltà all'ingresso le ha poste la Polonia che ha trovato un'intesa solo all'ultimo minuto. Le ammissioni, però, non si fermano qui: nel 2007 Romania e Bulgaria potrebbero seguire e successivamente anche Svizzera, Norvegia ed Islanda, mentre solo dal 2004 inizieranno le trattative per l’adesione della Turchia.

palestina

NOI SABATO 19 APRILE faremo una manifestazione di protesta e marceremo insieme ai Palestinesi lungo la strada di Hybna

L' International Solidarity Movement ISM e' arrivato a Rafah a meta' dicembre del 2002 con l'intento di proteggere la popolazione palestinese dagli spari dei carriarmati e delle torri di cecchini israeliani posizionate lungo il confine con l' Egitto; la’ dove l'esercito sta costruendo il muro per soffocare ancora di piu’ il popolo e l'economia Palestinese in particolare qui nella striscia di Gaza .Dormire nelle case dove le famiglie sono bersaglio del fuoco mortale e crudele dell' esercito israeliano,cercare di bloccare la demolizione delle case con azioni coordinate nonviolente e proteggere il lavoro di elettricisti ed operai dell' acqua nelle zone a rischio ,mettere tende tra le case e i tanks per interporsi e proteggere la vita quotidiana delle persone nelle strade e nei quartieri...questo e' cio' che si e' fatto fino ad ora. Proprio per continuare a stare a fianco di questo popolo oppresso e martirizzato si era deciso si mettere una tenda nel quartiere di Hybna.In questo quartiere il fuoco da parte del tank colpisce le case e le persone che camminano lungo la strada .La sera soltanto attraversarla e' pericolosissimo. Tre giorni prima tre ragazzini che giocavano a calcio erano stati feriti dai proiettili israeliani e il giorno prima un giovane e' stato ferito mentre camminava e il fratello colpito alla gola da un cecchino nella cucina di casa. L'11 Aprile 10 pacifisti dell' ISM con un gruppo di palestinesi ci avviamo nel quartiere di Hybna con lo scopo di montare la tenda vicino alla moschea all'inizio della strada in modo da proteggere la popolazione dagli spari assassini e cercare di assicurare un po' di tranquillita' a chi si reca alla moschea e vive nel quartiere. Due di noi avrebbero dormito in tenda con due palestinesi. Quando arriviamo nella zona c' e' un intenso fuoco da parte del tank.vista la situazione si decide di ritornare indietro e mettere la tenda il giorno dopo. La torre dei cecchini inizia pero' a sparare e dei bambini sono in pericolo cosi' che Thomas si dirige verso uno di loro e lo mette al riparo poi si ferma per proteggere due ragazzine e in questo momento viene colpito da un preciso colpo di un cecchino alla testa. Molto fa pensare all'intenzionalita' di questo assassinio. Primo: era inusuale che il tank parasse a quell'ora e sicuramente volevano spaventarci; ci sono tante spie in Rafah per cui l'esercito israeliano sapeva che volevamo mettere la tenda. Secondo:Thomas era perfettamente riconoscibile perche' portava una giacca arancione usata solo da noi Dopo questo schifoso crimine abbiamo deciso di rimanere a Rafah (purtroppo solo in 6) e dormire con le famiglie a rischio e condividere il dramma quotidiano delle persone. LANCIAMO ORA UN APPELLO A TUTTI affinche' SABATO 19 APRILE organizzino presidi e manifestazioni di protesta ai consolati e alle ambasciate israeliane , azioni dirette e di boicottaggio. NOI SABATO 19 APRILE faremo una manifestazione di protesta e marceremo insieme ai Palestinesi lungo la strada di Hybna fino ad ESPORRE I NOSTRI CORPI ALLE DUE TORRI DEI CECCHINI E AL TANK. Porteremo con noi uno striscione con il simbolo del TARGET= Bersaglio e con la scritta POPOLAZIONE PALESTINESE E PACIFISTI INTERNAZIONALI BERSAGLIO DELL’ ESERCITO ISRAELIANO. Ognuno di noi avra' inoltre un cartello con lo stesso simbolo e la stessa scritta Vi chiediamo DISPERATAMANTE di fare LA STESSA COSA IN ITALIA in tutte le ambasciate e consolati e ovunque sia possibile......Senza di voi la nostra presenza e lotta e il sacrificio di Rachel e Thomas non serviranno a nulla. GRAZIE

cile CONDANNA PER EX CAPO DELLA DINA

Il generale cileno a riposo Manuel Contreras, l?ex capo della famigerata Dina (la disciolta polizia politica di Augusto Pinochet) ?tato condannato a 15 anni di carcere. La sentenza, letta durante la notte da un tribunale di Santiago del Cile, fa riferimento alle responsabilit?ell'ex alto ufficiale cileno nella scomparsa, 28 anni fa, di un oppositore politico: Miguel Angel Sandoval. L'11 gennaio 1975 Sandoval, militante del Movimento della sinistra rivoluzionaria (Mir), venne arrestato dagli uomini della Dina e da allora di lui si sono perse per sempre le tracce. Contreras, che oggi ha 80 anni, ?onsiderato l?uomo pi??muto della dittatura (1973-90) ed ?oinvolto in molti dei processi che riguardano gli anni del regime di Pinochet. L'ex capo della Dina ha gi?contato sette anni di detenzione per l?omicidio dell?ex ministro degli esteri di Santiago, Orlando Letelier, assassinato a Washington nel 1976 e a fine febbraio ?tato citato in giudizio per l'uccisione del generale Carlos Prats e della sua consorte, Sofia Cuthbert, assassinati il 30 settembre 1974 a Buenos Aires.

RISARCIMENTO A VITTIME DI APARTHEID

  • MA NON PAGHERANNO LE MULTINAZIONALI

Le vittime dell?apartheid riceveranno un risarcimento per gli abusi subiti durante il regime di segregazione razziale. Lo ha detto oggi il presidente Thabo Mbeki di fronte al Parlamento sudafricano, precisando che la quasi totalit?elle vittime, o delle loro famiglie, ascoltate dalla Commissione per la verit? la riconciliazione (Trc) riceveranno una riparazione economica di 30mila rand (3.600 euro). ?Facciamo ci??n apprensione, sapendo che non si pu??tribuire un valore monetario alla vita e alla sofferenza? ha detto il capo di Stato. Il Trc, voluto e presieduto al vescovo Desmon Tutu per cercare di superare la fase di transizione dal regime alla democrazia senza amnistie e senza vendette, ha ascoltato 22mila vittime o le loro famiglie. I risarcimenti sono destinati a 19mila persone, ma ?robabile che su suggerimento del Trc, la riparazione verr?stesa anche ai rimanenti 3 mila. Il governo si ?mpegnato a pagare il denaro promesso entro la fine dell?anno. E? utile ricordare che il Trc riconosceva un?amnistia nei confronti di chi aveva commesso dei crimini razziali a sfondo politico ma a condizione che ammettesse pubblicamente le sue responsabilit? riferisse tutta la verit?ui fatti. La commissione ha concesso la cancellazione delle imputazioni a oltre 1.200 persone sulle 5mila che avevano accettato di parlare; secondo altre fonti, tuttavia, sarebbero 3500 i beneficiari dei provvedimenti di clemenza su un totale di 7mila richiedenti. I tanti responsabili di abusi che ha non ha accettato questo particolare meccanismo, quando saranno identificati dovranno affrontare la magistratura ordinaria. Infatti, il presidente ha dichiarato che a questo punto qualunque genere di amnistia, fosse per categorie di persone o per regione del Paese, sarebbe un affronto al Trc. Gi?ra il 1998 e il 1999 il governo sudafricano aveva distribuito altri risarcimenti. Del fondo pubblico iniziale di 3 miliardi di ran (360 milioni di euro) restano circa 900 milioni di rand (104 milioni di euro); ma la Commissione ha recentemente suggerito che i risarcimenti siano finanziati con delle tasse contro le multinazionali sudafricane che hanno tratto vantaggio dall?apartheid. Oggi per??eki ha rigettato la proposta del Trc. Dalle sue parole si ?ompreso che ora la preoccupazione del capo di Stato ?uella di spingere queste stesse aziende a lavorare per il benessere e lo sviluppo della nazione.

italia

Aiuti umanitari da definire, parà al via. E il generale del G8 è candidato al comando

Privi di un mandato dell'Onu, i militari italiani in partenza per l'Iraq sono presentati come una specie di «scorta» per gli aiuti umanitari, come se dovessero limitarsi a proteggere i camion con le medicine dai banditi. Ma basta ascoltare bene i ministri e fare un giro per i loro ministeri per osservare che la «scorta» è al gran completo e anche piuttosto affollata (2.500-3.000 uomini non sono una sciocchezza), con tanto di precise indicazioni (vecchie almeno di qualche giorno) circa le forze armate e persino i singoli repati interessati: i parà dei carabinieri, gli sminatori, i genieri, gli specialisti della guerra chimica di Cremona e gli altri citati ieri dal ministro Frattini. Tutti da definire, invece, sono gli aiuti umanitari: grande disponibilità è stata offerta dagli ospedali civili (San Raffaele e Policlinico di Milano, Gaslini di Genova), un ospedale della Corce rossa arriverebbe bell'e pronto in Iraq su una nave della marina militare, il ministero della sanità si dice pronto a coordinare tutto. Ma la task force per la missione civile è stata appena costituita: ieri Ranieri Guerra, esperto di cooperazione dell'Istituto superiore di Sanità, spiegava ai giornalisti che siamo ancora al momento dello studio di valutazione globale dei bisogni. Insomma, ufficialmente la missione centrale è quella umanitaria, però la «scorta» militare - accessoria per definizione - hanno cominciato a prepararla da un pezzo, prima di qualunque altra cosa. E l'avanguardia, l'advanced party, volerà in Iraq «a giorni»: se non prima di Pasqua «subito dopo» (si dice allo stato maggiore). E intanto, alla buon'ora, alcuni delegati dei Cocer (Consigli di rappresentanza militare) cominciano a rumoreggiare sui rischi connessi all'uso (probabile, quasi certo) in Iraq di proiettili all'uranio impoverito. Ma cosa vanno a fare i nostri ragazzi in divisa? Ieri Franco Frattini ne ha parlato all'ultimo: «Concorso all'ordine pubblico», ha detto dopo aver parlato di «priorità medico-sanitaria», «patologie della malnutrizione» e «chirurgia infantile». Invece il concorso al mantenimento dell'ordine pubblico, nel quale saranno senz'altro impiegati i supercarabinieri della seconda brigata mobile (400, si dice, compresi i parà del Tuscania), sembra proprio l'aspetto centrale della missione italiana. Del resto i militari dell'Arma si fanno onore in quel settore almeno nel '98, guidando in Bosnia e poi in Kosovo la Msu (unità multinazionale specializzata) che è ormai un modello internazionale in fatto di controllo di territori attraversati da tensioni post-belliche, interetniche e religiose. Gli americani hanno sempre apprezzato l'operato dei carabinieri nella ex Jugoslavia, tant'è che nel 2001 George W. Bush ha insignito il generale Leonardo Leso, già comandante del contingente balcanico ora a capo della seconda brigata, della prestigiosa Legion of merit toccata raramente a militari italiani; l'ha confermato la scorsa settimana l'amministrazione Usa, attraverso il sottosegretario Alan Larson delegato del governo della ricostruzione dell'Iraq. Ovviamente nel Golfo persico - come ha spiegato ieri Frattini - andranno anche altri corpi e altri reparti italiani, dell'esercito e non solo: i bersaglieri della brigata Garibaldi, il Genio, i nuclei specializzati Nbc (guerra chiminca, batteriologica e nucleare) e Boe (Bonifica ordigni esplosivi), almeno quattro navi della marina militare e 500 uomini, due cacciamine della classe Lerici per sminare le acque a sud del paese, gli aerei da trasporto C-130 per l'aeronautica (già presente ad Abu Dhabi, Emirati arabi). Però i carabinieri, con i risultati ottenuti in questi anni, servono all'l'Italia per aspirare a qualcosa di più, a una sorta di «appalto» della sicurezza in un'intera zona dell'Iraq (probabilmente a sud). E secondo alcuni ambienti militari il generale Leso, il comandante «balcanico» decorato da Bush che per il manifesto è soprattutto il capo delle truppe speciali dei Cc scatenate nel luglio del 2001 al G8 di Genova, sarebbe in corsa per il comando dell'intero contingente di polizia internazionale che sarà formato in Iraq con militari di diversi paesi. In quel caso, Leso risponderebbe direttamente solo al «governatore» statunitense Jay Garner. Altrimenti sarebbe pronto per lui il comando della missione italiana.

milano

Un mese fa tre balordi di estrema-destra hanno ucciso a coltellate Davide Cesare, Dax per gli amici, un ragazzo che frequentava il centro sociale Orso di Via Gola 16. E proprio da qui, ogi alle 18, parte un corteo antifascista per ricordare Dax e per deporre una targa in Via Brioschi, nel luogo dove è stato assassinato. La sera alle 20, si cena al centro sociale ed il ricavato servirà per aiutare la bambina di Dax. A seguire, dibattito con Guido Caldiron, giornalista e studioso delle nuove destre e dei nuovi fascisti.

G.R.9,30

IRAQ

  • TUTTI I NUMERI DEL CONFLITTO IN CORSO Aggiornati al ventisettesimo giorno di guerra da Doha nel Qatar - Truppe della coalizione impegnate: Sul teatro di guerra si trovano più di 300mila militari, dei quali circa 255mila sono americani. I britannici sono 45mila. Ad essi vanno aggiunti duemila australiani, 400 cechi e slovacchi, 200 polacchi. In corso di trasferimento per l'Iraq vi sono altri 140mila americani. Caduti iracheni: Non si hanno dati sulle perdite subìte dall'esercito iracheno. Secondo Baghdad, sono morti oltre 600 civili, e quattromila sono rimasti feriti, soprattutto per i bombardamenti. Caduti della coalizione: Fra le truppe Usa, 121 morti, cui devono aggiungersi quattro dispersi in combattimento. Fra le truppe britanniche, 31 morti. Non risulta nessun disperso o prigioniero. Campagna aerea: Gli aerei Usa e britannici hanno ridotto le missioni a meno di 800 al giorno, lanciando meno di 200 bombe di precisione teleguidate. Prigionieri di guerra iracheni: Le forze militari Usa hanno in custodia più di 7.300 prigionieri. Secondo il ministero della Difesa di Londra, il numero dei prigionieri di guerra in mano britannica è di oltre 6.500. Ad Umm Qasr è in allestimento un campo di concentramento con la capacità di 24mila prigionieri. Petrolio: Tutti i mille pozzi di petrolio iracheni nel sud del Paese sono sotto il controllo della coalizione. Aiuti: Un invio coordinato dagli Emirati arabi uniti e la Mezzaluna Rossa ha fatto pervenire nel porto di Umm Qasr 772 tonnellate di cibo, acqua e medicinali. Due navi britanniche, la Percival e la Sir Galahad, hanno scaricato 1.110 tonnellate di cibo e generi di soccorso. Gli Usa hanno inviato due navi con 50mila tonnellate di farina, l'Australia sta inviando altre 100mila tonnellate di farina

BARZANI, TEMO CHE NOI CURDI PERDEREMO KIRKUK - ERBIL (NORD IRAQ), - Una parte fra noi non ha rispettato gli accordi anche a causa delle violenze e degli incidenti che sono avvenuti; temo che noi curdi perderemo la citta' di Kirkuk: lo ha detto il leader del partito democratico del Kurdistan (Pdk) Massud Barzani, citato oggi dalla radio del suo partito ascoltata ad Erbil, nel Nord Iraq. Barzani ha rivelato che all'inizio della guerra avevamo un accordo con gli Stati Uniti che prevedeva di non fare entrare i guerriglieri curdi nelle citta' di Kirkuk e di Mossul, e in cambio le forze armate turche non sarebbero entrate nel territorio del Kurdistan. Alcune parti - prosegue Barzani - non hanno pero' rispettato questo impegno e sono seguiti saccheggi e violenze, e adesso temo che per questo noi perderemo la citta' di Kirkuk. Barzani sembra fare riferimento all'unione patriottica del Kurdistan (Puk) del leader Jalal Talabani che immediatamente dopo il ritiro dell'esercito iracheno aveva ordinato ai suoi guerrieri peshmerga di assumere il controllo di Kirkuk prima ancora che in citta' giungessero i marines americani. Un atteggiamento che ha suscitato le immediate proteste della Turchia la quale teme che una massiccia presenza curda a Kirkuk possa diventare il presupposto per la proclamazione di uno stato curdo indipendente. Il partito di Barzani, che a sua volta aveva criticato la decisione di Talabani, non ha tuttavia oggi molta influenza nell'area di Kirkuk dove il Puk sta di fatto controllando gran parte delle strutture. I curdi rivendicano Kirkuk, la ricca citta' petrolifera del nord, come proprio territorio ma che era stata finora esclusa dall'area che e' sotto l'amministrazione autonoma del Pdk e del Puk nel nord del paese Iraq, Rice: per la Siria aperte tutte le opzione Per la Siria "tutte le opzioni sono aperte". Lo ha detto stasera, durante un'intervista al primo canale della televisione di stato egiziana, il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Condoleeza Rice. "Siamo delusi da certi comportamenti del governo siriano - ha sottolineato Rice - dopo la fuga di alcuni elementi del governo iracheno in Siria, e Damasco non deve ospitarli". Gli Stati Uniti, ha aggiunto, hanno mezzi per trattare queste situazioni "e aspiriamo alla cooperazione del governo siriano". Ad una domanda sulla "ristrutturazione del Medio Oriente", Rice ha risposto "non è questione di ristrutturazione, semmai noi creiamo le condizioni per far nascere la democrazia nella regione, attraverso la lotta contro il terrorismo e il disarmo".

IRAQ - BUSINESS

PER HALLIBURTON CONTI DA RIFARE,- Tutto da rifare per il contratto definitivo perché ci sara' regolare gara d'appalto Roma, - Tutto da rifare per la Halliburton. L'azienda diretta fino al 2000 dall'attuale vicepresidente Dick Cheney era infatti convinta fino a poche ore fa di essersi messa in tasca un contratto da 7 miliardi di dollari in due anni per la ricostruzione dell'Iraq e invece ora le carte in tavola sembrano essere cambiate all'improvviso. Secondo quanto riporta questa mattina il Wall Street Journal, il dipartimento alla Difesa ha fatto sapere che la cifra di sette miliardi era solo per il "worst case scenario", cioe' per il caso in cui Saddam Hussein avesse messo a ferro e fuoco i suoi propri pozzi davanti all'avanzata delle truppe americane. Visto e considerato che i pozzi danneggiati si contano sulle dita di una mano, il valore complessivo dell'appalto non dovrebbe essere superiore ai 600 milioni di dollari. Il portavoce del dipartimento alla Difesa Scott Saunders ha inoltre dichiarato che il primo contratto di emergenza e' stato dato alla Halliburton perche' non c'era tempo per indire una regolare gara di appalto e perche' l'ex azienda di Cheney era l'unica in grado di garantire di poter essere operativa fin dalle prime ore della fine del conflitto.

UNIONE EUROPEA

AL VIA VERTICE EUROPEO DI ATENE, Prima sessione lavori dedicata alla Convenzione Atene, - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alle 8,30 ha fatto il suo ingresso nel palazzo Zappeion di Atene, dove questa mattina si terrà il vertice informale dei capi di Stato e di Governo dei Quindici. Berlusconi era accompagnato dal ministro degli Esteri Franco Frattini, dal portavoce Paolo Bonaiuti e dal sottosegretario agli Esteri Roberto Antonione. La prima sessione del Consiglio europeo sarà dedicata ai lavori della Convezione, con la partecipazione del presidente della "costituente" Ue, Valery Giscard d'Estaing. Bei

PALESTINA

ISRAELE CHIUDE TERRITORI PER PASQUA EBRAICA - - In queste ore di vigilia pasquale la tensione in Israele e' altissima: al terminal di Karni, la postazione di frontiera tra Israele e Gaza, un palestinese armato ha aperto il fuoco e ucciso due operai israeliani, prima di esser freddato dagli uomini della sicurezza. L'esercito israeliano, nelle abituali retate notturne in diverse localita' della Cisgiordania, ha arrestato almeno otto palestinesi. In occasione della Pasqua ebraica - che si celebra da stasera, per una settimana - le autorità militari israeliane hanno decretato la chiusura totale di tutti i varchi di transito verso la Cisgiordania e Gaza, che restano così isolate fino a nuovo ordine. Basandosi su informazioni di intelligence, fonti militari hanno affermato che decine di attentati anti israeliani sono in fase avanzata di organizzazione nei territori palestinesi.

MEMBRO DI HAMAS UCCISO DA ISRAELIANI IN CISGIORDANIA E' accaduto nel villaggio di Yatta Roma, - Secondo quanto riferisce la radio israeliana, citata nel sito online del quotidiano israeliano Ha'aretz, i militari israeliani hanno ucciso un membro di Hamas nel villaggio di Yatta, in Cisgiordania. Circondato, ha sparato ai militari che hanno risposto al fuoco Hebron (Cisgiordania), - I soldati israeliani hanno circondato questa notte la casa del militante di Hamas nel villaggio di Yatta, vicino a Hebron, in Cisgiordania, e gli hanno ordinato di arrendersi. L'uomo, la cui identità non è stata per il momento indicata, per tutta risposta ha aperto il fuoco e i soldati hanno risposto uccidendolo. Nella casa del militante di Hamas sono stati trovati un kalashnikov e una pistola, ha comunicato l'esercito.

gror030416 (last edited 2008-06-26 09:56:33 by anonymous)