GR ORE 9.30

Iraq

Il dopo Saddam in Iraq al centro della strategia della Casa Bianca. Ieri, a Baghdad, è arrivato l'ex generale americano Jay Garner, designato dall'amministrazione Bush quale governatore civile in Iraq nel periodo di transizione. Jay Garner, ha avuto oggi un colloquio a Sulaimaniya, nel nord dell'Iraq, con il capo dell'Unione patriottica del Kurdistan (UpK) Jalal Talabani. Lo hanno detto giornalisti. Si tratta del primo contatto di Garner in Iraq con un uomo politico iracheno. Garner, che ieri ha passato il suo primo giorno a Baghdad, è arrivato oggi a Erbil, nel Kurdistan, a bordo di un aereo da trasporto militare C-130. Si è poi recato in elicottero a Sulaimaniya dove ha avviato colloqui con Talabani, la cui formazione controlla, con il Partito democratico del Kurdistan di Massud Barzani, il Kurdistan iracheno. Garner e la sua squadra si recheranno poi a Mossul, sempre nel nord. UpK di Talabani e PdK di Barzani, al termine di una riunione ieri a Erbil, hanno chiesto ai principali partiti dell'opposizione irachena di incontrarsi a Baghdad. Varie centinaia di sciiti si sono radunati, per il secondo giorno consecutivo, davanti all'hotel Palestine nel centro di Baghdad, per esigere la liberazione di un leader religioso e di altre cinque persone che - dicono - sono state arrestate dagli americani. I manifestanti hanno urlato slogan per la liberazione di sheikh Mohammed Fartussi, arrestato secondo i suoi seguaci con altri due dignitari sciiti e tre loro compagni nella notte tra domenica e lunedì all'entrata sud di Baghdad. Alcune migliaia di sciiti infuriati avevano già inscenato ieri una manifestazione di protesta davanti al quartier generale delle forze Usa a Baghdad

Ispettori

Il capo degli ispettori dell'Onu, Hans Blix, ha detto ieri che le equipe delle Nazioni Unite devono tornare in Iraq per verificare in maniera indipendente la scoperta eventuale di armi di distruzione di massa. Gli Stati Uniti hanno però annunciato che non vedono quale ruolo gli ispettori dell'Onu possano svolgere nell'immediato. "Penso che sarebbe saggio per loro di avere una verifica indipendente, che apporterebbe un'alta credibilità" ha dichiarato il capo della commissione di controllo dell'Onu, interpellato sulla possibile scoperta a sud di Baghdad di attrezzature che potrebbero essere utilizzate nella fabbricazione di armi chimiche. "Non vediamo nell'immediato alcun ruolo per il dottor Blix e le sue equipe" ha da parte sua detto Richard Grenell, portavoce di John Negroponte, l'ambasciatore americano presso le Nazioni Unite. Oggi Blix deve intervenire al Consiglio di Sicurezza su una eventuale ripresa delle ispezioni. Ha già detto che gli ispettori sono pronti a tornare in Iraq. La Russia ha da parte sua chiesto che le equipe delle Nazioni Unite terminino le loro ricerche e certifichino che le armi nucleari, chimiche e biologiche dell'Iraq sono state eliminate, come pure i missili a lunga gittata in grado di trasportarle, come esigeva la risoluzione 1441 dell'Onu. L'ambasciatore russo Gennady Gatilov ha dichiarato che la presenza di "un organo internazionale obiettivo" è necessaria per "accertare la situazione" in Iraq.

Palestina

Nonostante l'incessante lavoro di mediazione all'interno dell'Autorità Nazionale Palestinese, è scontro aperto per la formazione del nuovo governo fra il presidente Arafat e il primo ministro designato Abu Mazen, per il quale gli Stati Uniti chiedono pieni poteri.

Gli Stati Uniti chiedono al premier palestinese designato Abu Mazen di formare "urgentemente" un governo, senza il quale non potrà essere avviato alcun piano di pace. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Richard Boucher, ha dichiarato: "La nascita di un forte esecutivo palestinese con pieni poteri guidato da Abbas (Abu Mazen è il soprannome di battaglia, ndr) permetterà all'Anp di fare tutti gli sforzi necessari per avviare le riforme e operare in favore della sicurezza sia dei territori palestinesi, sia di Israele, tutto nell'interesse del popolo La scorsa notte - riferisce la agenzia di stampa palestinese Wafa - il presidente egiziano Hosni Mubarak ha avuto con il presidente Yasser Arafat un lungo colloquio telefonico nel corso del quale ha affrontato vari temi attualita' regionale fra cui appunto la costituzione del governo di Abu Mazen. Secondo alcuni osservatori, Mubarak ha aggiunto la sua voce a quelle che gia' ieri da piu' parti consigliavano ad Arafat di cercare di rimuovere gli ultimi ostacoli che impediscono ad Abu Mazen di chiedere domani la fiducia del parlamento di Ramallah. Da parte sua il quotidiano Haaretz di Tel Aviv riferisce che Arafat ha posto il veto a un progetto attribuito dal giornale ad Abu Mazen per lo scioglimento delle Brigate dei martiri di al- Aqsa e la confisca delle loro armi. Arafat, scrive Haaretz, teme che una misura del genere provocherebbe una guerra civile

Corea del nord

Domani prende il via a Pechino il negoziato tripartito, tra Corea del Nord, Stati Uniti e Cina, sulla crisi nucleare nordcoreana, confermato ufficialmente ieri dal Dipartimento di stato americano. La Corea del sud è rimasta esclusa dall'avvio dei negoziati multilaterali sulla crisi ma, appoggiata dagli Stati Uniti, ha già chiarito che il più presto possibile intende entrarvi a pieno titolo, insieme con il Giappone. Per il momento Seul ha inviato un proprio osservatore.

Al negoziato tripartito di Pechino gli Stati Uniti saranno guidati dal segretario di stato aggiunto James Kelly, la Corea del Nord dal vice direttore generale degli affari statunitensi del ministero degli esteri Li Gun e la Cina dal capo degli affari asiatici del ministero degli esteri Fu Ying. . Il Telegraph di Londra rivela: in un documento riservato del ministro della difesa Rumsfeld si parla di "cambio di regime" in Corea del Nord. Nel documento non si ipotizzerebbe un'azione militare contro il paese asiatico ma si raccomanderebbe di agire in modo da favorire il crollo del regime e il rovesciamento di Kim Jong Il.

La fuga di notizie che ha reso possibile venire a conoscenza delle intenzioni di Rumsfeld sembra inserirsi nel contesto della solita e continua lotta all'ultimo sangue che sembra dividere il pentagono e il dipartimento di Stato. Il documento, non a caso, è saltato fuori proprio nel giorno in cui James kelly, inviato di Powell, partiva per Pechino per una tre giorni di colloqui sulla crisi nordcoreana.

Rumsfeld, in sostanza, starebbe cercando in tutto i modi di far naufragare i colloqui con la Corea del Nord. L'unica soluzione, pensa il ministro della difesa, è mettere alle strette Kin Jong Il.

La Corea del Nord costituisce una grande minaccia per la stabilità mondiale nonché un "ostacolo all'avvento della pace": così ha definito il rtegome di Pyongyang il generale Leon LaPorte, comandante delle forze Usa in Corea del Sud, durante un discorso pronunciato a una conferenza a Seul esattamente un giorno prima del previsto avvio a Pechino, polmonite atipica permettendo, dei colloqui a tre tra gli Stati Uniti e la stessa Corea comunista con i buoni uffici della Cina, dedicati ai presunti piani di riarmo nucleare del Nord.

A parere del generale americano, tra le minacce poste da Pyongyang vi sono non soltanto i programmi per dotarsi di armi atomiche, ma anche la proliferazione di tecnologia missilistiche, la disponibilità di enormi forze convenzionali, la preparazione di operazioni speciali mirate specificamente contro il Sud e, non ultima, un'economia sull'orlo di un autentico collasso

Cuba

Rigoberta Menchù, premio Nobel per la pace nel 1992, ha duramente criticato la Commissione per i diritti umani dell’Onu sostenendo che la settimana scorsa ha condannato il governo cubano per le violazioni dei diritti umani nei confronti dei dissidenti ma ha ignorato “il genocidio” contro il popolo iracheno. Per la Menchù, l’offensiva militare angloamericana è “illegale, immorale e ingiusta”. L’attivista guatemalteca per i diritti degli indigeni, che risiede in Messico dopo aver ricevuto minacce di morte nel suo Paese d’origine, è giunta ieri nella capitale cubana dove oggi interverrà all’apertura dell’undicesima fiera 'La salute per tutti', cui partecipano oltre 200 aziende in rappresentanza di 30 Paesi.

Migranti

Le gouvernement australien a fait part de son inquiétude auprès de l'Indonésie en raison de l'appareillage d'une embarcation précaire, transportant 42 boat-people vietnamiens depuis les côtes indonésiennes en direction de l'Australie, a-t-on indiqué mardi de source officielle. La police indonésienne a rétorqué que les boat-people sont partis samedi pour l'Australie à la suite du refus d'accoster en Indonésie par crainte qu'ils puissent être porteurs du virus de la pneumonie atypique. Les 42 Vietnamiens, hommes, femmes et enfants, auraient cependant été soumis à un examen médical ayant montré qu'ils ne sont pas atteints par le syndrome respiratoire aigu sévère (SRAS). Après avoir fait le plein d'essence, d'eau, de nourriture et de médicaments, ils ont repris la mer. Le bateau se trouvait mardi matin au large des côtes de l'île indonésienne de Bornéo. S'il parvient à atteindre sa destination, il s'agira du premier bateau de boat-people à accoster en Australie depuis que ce pays a décidé, il y a deux ans, de combattre avec fermeté l'immigration illégale. L'embarcation est cependant en si mauvais état que les agences maritimes de la région ont été mises en alerte pour surveiller son avancée, au cas où elle aurait besoin d'être secourue. Interrogé par le journal, Jakarta Post, le directeur du port de Banjarmasin, d'où sont partis les boat-people, a indiqué que ce bateau était surchargé et qu'il ne disposait pas de système de navigation ni de matériel de sauvetage, mais qu'on lui avait demandé de quitter l'Indonésie pour des "raisons de sécurité". Depuis le 22 août 2001, jour où un navire transportant 359 clandestins avait accosté sur l'île australienne de Christmas, aucune embarcation d'illégaux n'a touché les côtes australiennes.En décembre 2001, un bateau chargé de clandestins avait été dérouté par la Marine australienne et ses passagers envoyés dans des pays insulaires du Pacifique sud, où l'Australie a installé des camps de réfugiés, dans l'attente du traitement de leur demande d'asile. Le ministre australien de l'immigration, Philip Ruddock, a indiqué mardi sur une radio australienne ne pas être surpris que l'Indonésie n'ait pas tenté d'arrêter le bateau. Cette question aurait été soulevée durant le week-end avec les autorités indonésiennes. L'Indonésie a toujours considéré qu'elle n'a pas de responsabilité particulière concernant les gens qui cherchent à transiter vers un autre pays, a-t-il déclaré. Une conférence sur l'immigration clandestine, organisée par l'Australie et l'Indonésie, doit se tenir la semaine prochaine à Bali.

La caccia all'uomo si e' protrratta fino negli ospedali e nelle universita' attaccate con lacrimogeni e blindati. Sono piu' di 150 gli arresti, e piu' di mille persone si stanno recando all'ottavo distretto per chiederne il rilascio, accompagnati dal ritorno spontaneo del cacerolazo (come successe anche il 19 dicembre del 2001) dai balconi lungo la strada. Gli operai e le operaie hanno convocato una nuva mobilitazione domattina alle 11 a Plaza Miserere. Una deputata denuncia che la polizia ha utilizzato pallottole di piombo. Il giornalista Miguel Bonasso è stato arrestato. La deputata ha mostrato le cartucce dei proiettili. La deputata America Gonzalez ha denunciato che la polizia ha condotto la propria azione repressiva davanti alla fabbrica Brukman utilizzando pallottole di piombo. La deputata, accompagnata da un gruppo di consiglieri della città di Buenos Aires ha mostrato pallottole di piombo e ha dichiarato: "Questo è un orrore. Un attacco violento ai lavoratori". La deputata si trova in una stazionne di servizio della zona, dove si trovano una grande quantità di fermati, tra cui il giornalista Miguel Bonasso. Da qualche minuto la SAME, il Sistema de Intervenciòn Medica de Urgencia, attraverso la sua coordinatrice generale Viviana Luthy ha confermato che per la repressione scatenata questa sera nei pressi della fabbrica Brukman ci sono 31 feriti. Otto di questi si sono recati in ospedale con i propri mezzi; la coordinatrice ha confermato che risulta una persona con ferite da arma da fuoco. Le sue condizioni comunque non sono gravi