GR ORE 9.00

ESTERI

Iraq

Gli inviati a Baghdad del quotidiano australiano 'Sydney Morning Herald' hanno ottenuto un'audiocassetta che sarebbe stata registrata in settimana dal deposto presidente iracheno Saddam Hussein. Due uomini - precisa il giornale - hanno consegnato la cassetta all'equipe del 'Sydney Morning Herald' dopo aver tentato invano di darla alla televisione satellitare del Qatar 'Al Jazira'. Nella registrazione, una voce stanca, che sarebbe quella di Saddam Hussein, invita il popolo iracheno a unirsi per resistere contro le forze d'occupazione americano-britanniche. Dobbiamo ritornare allo strumento della lotta clandestina con cui abbiamo cominciato la nostra vita (...) il vostro compito principale e' cacciare il nemico dal vostro Paese, afferma la voce Un voce stanca: "Non voglio parlare in dettaglio dell'occupazione, del come e il perch?Voglio invece sottolineare come fronteggiare gli invasori e cacciarli fuori dell'Iraq". Una pausa per tossire. "A quanto sembra dobbiamo tornare alla lotta clandestina, dalla quale siamo nati. Vi parlo in segretezza dal cuore del Grande Iraq, e vi dico che il vostro grande compito, arabi e curdi, sciiti e sanniti, musulmani e cristiani, popolo iracheno di tutte le religioni, e di spingere a calci il nemico fuori del nostro Paese". . Secondo Talib al Shar'aa, professore all'Universit?i Baghdad, la voce sembra quella di Saddam, e lo stile ?uello caratteristico del ra? Il nastro sembra sia stato registrato due giorni fa.

Terrorismo

Il premier spagnolo Jos?aria Aznar ha proposto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu la creazione di una "lista unica" delle organizzazioni terroristiche in seno al Comitato antiterrorismo, che la Spagna presiede dal 4 aprile. La lista dovrebbe essere analoga a quella creata dagli Usa dopo gli attentati dell'11 settembre. L'obiettivo ?i giungere a un solo elenco delle varie elencazioni dei centri terroristici elaborate da Usa, Onu, Unione europea e singoli Paesi. Per questo, occorrer?n'apposita risoluzione del Consiglio. Inoltre, Aznar ha chiesto di rafforzare i programmi di cooperazione internazionale per la lotta al terrore e ha appoggiato la creazione di un foro indipendente delle Nazioni Unite per dar voce alle vittime del terrorismo La proposta di Aznar ha visto le perplessit?ell'ambasciato britannico all'Onu, Jeremy Greenstock, secondo cui una lista del genere "potrebbe essere possibile soltanto dopo che l'Assemblea dell'Onu abbia concordato una definizione di terrorismo". Prima di pronunciare il discorso Aznar si ?ncontrato con il Segretario Generale dell'Onu Kofi Annan, per discutere della ricostruzione in Iraq e del ruolo del Palazzo di Vetro in questa nuova fase, nonch?ella messa in funzione della "tabella di marcia" per la pace in Medio Oriente messa a punto dal Quartetto (Usa, Russia, Ue ed Onu). Oggi a Washington ci sar?'incontro col presidente degli Stati Uniti George W. Bush, al quale Aznar arriva, secondo anticipazioni della stampa spagnola, con una richiesta ben precisa: far inserire Batasuna, braccio politico dell'Eta gi?messo al bando dal governo di Madrid, nella lista nera del Dipartimento di Stato che elenca tutte le principali organizzazioni terroristiche mondiali.

Baschi

Dodici intellettuali europei e americani hanno firmato un manifesto che condanna "la penosa atmosfera di impunit?orale, favorita dalle istituzioni nazionaliste (delle provincie basche) e dalla gerarchia cattolica basca", in cui l'Eta compie i suoi attentati. Lo riferisce il sito internet del quotidiano spagnolo El Mundo. Gli autori del manifesto sono: Paolo Flores d'Arcais, Gianni Vattimo, Fernando Arrabal, Alfredo Bryce Echenique, Michael Burleigh, Carlos Fuentes, Nadine Gordimer, Juan Goytisolo, Carlos Monsivais, Bernard-Henri Levy, Paul Preston e Mario Vargas Llosa. I dodici intellettuali, rivolgendosi ai cittadini europei, chiedono che il prossimo 25 maggio venga dichiarato "lo stato di indignazione generale in memoria delle vittime che nei Paesi Baschi muoiono per la libert?in onore di coloro che ancora oggi la difendono con il coraggio che, un giorno non molto lontano, commuover?'Europa". "Sebbene la memoria dell'Olocausto sia onorata in Europa - continua il manifesto -, pochi europei sanno che oggi nei Paesi Baschi cittadini liberi vengono minacciati e assassinati. Sebbene possa sembrare una menzogna, oggi i candidati dei cittadini liberi dei Paesi Baschi sono condannati a morte dai mercenari dell'Eta e condannati all'umiliazione dai loro complici nazionalisti

Palestina

Un palestinese appartenente al gruppo Hamas e' rimasto ucciso in un'esplosione vicino a Nablus, nella parte settentrionale della Cisgiordania. Amin Menzalawi (28 anni), miliziano del 'braccio armato' di Hamas, le 'Brigate Ezzedin al-Qassam', era ricercato dagli israeliani ed e' stato colpito nel villaggio di Zawata.

Kenia

KENYA – Sono aumentate a un milione le persone rimaste senza casa in seguito alle violente alluvioni che da due settimane colpiscono il Kenya. Lo riferisce il principale quotidiano keniano 'The Nation', precisando che i più colpiti sono gli abitanti e quelli delle zone occidentali del Paese e della provincia di Nyanza. L'ultimo allarme riguarda la popolazione civile che vive lungo il corso del fiume Tana, invitata dalle autorità keniane ad allontanarsi dalla zona dopo che la violenza delle acque ha già distrutto gli argini in alcuni punti. In risposta all'emergenza, che ha già causato la morte di 30 persone, Un volo charter organizzato dall'Acnur ha sganciato su Dabaab (un complesso di 3 campi profughi che ospita 130mila rifugiati) aiuti umanitari, cibo e 12mila litri di combustibile, indispensabili per far funzionare i generatori di corrente utilizzati dalle cliniche e dagli ospedali del campo. Secondo quanto riferito dall'Acnur, nei prossimi giorni sarà effettuata una nuova spedizione, organizzata insieme con il governo keniano, per consegnare ai rifugiati di Dabaab migliaia di impermeabili.

Uganda

UGANDA – Sono circa 2 milioni e 700mila i bambini lavoratori in Uganda: lo ha detto alla stampa locale David Ogaram, alto funzionario del ministero del lavoro, spiegando che, su circa 25 milioni di abitanti, quasi 3 milioni di minori "lavorano in situazioni di sfruttamento, in ambienti privi di garanzie igieniche o sono impegnati in attività che mettono a rischio la loro vita". Ogaram ha ricordato che, in base a un decreto emanato nel 1975, i bambini sotto i 12 anni non possono andare a lavorare, mentre a quelli dai 12 ai 18 è proibito svolgere attività lavorative nelle ore notturne. Il funzionario ha aggiunto che, grazie alla collaborazione di organizzazioni non governative (ong), negli ultimi due anni 3.500 bambini, POCHI IN CONFRONTO AI 3 MILIONI, sono stati sottratti ai loro sfruttatori e hanno fatto ritorno a scuola.

Oggi il 31° anniversario dell’uccisione del compagno Franco Serantini. Nato il 16 luglio 1951 a Cagliari. Militante della sinistra rivoluzionaria a Pisa. Il 5 maggio 1972 partecipa al presidio antifascista indetto da Lotta continua a Pisa contro il comizio dell'on. Giuseppe Niccolai del Movimento Sociale Italiano. Il presidio viene duramente attaccato dalla polizia; durante una delle innumerevoli cariche Franco viene circondato da un gruppo di celerini del Secondo e del Terzo plotone della Terza compagnia del I Raggruppamento celere di Roma, sul lungarno Gambacorti, e pestato a sangue. Successivamente viene trasferito prima in una caserma di polizia e poi al carcere Don Bosco, dove, il giorno dopo, viene sottoposto ad un interrogatorio, durante il quale manifesta uno stato di malessere generale che il Giudice e le guardie carcerarie e il medico del carcere non giudicano serio. Il 7 maggio, dopo due giorni di agonia, Serantini viene trovato in coma nella sua cella, trasportato al pronto soccorso del carcere muore alle 9,45. Il pomeriggio dello stesso giorno le autorità del carcere cercano di ottenere dal Comune l'autorizzazione al trasporto e al seppellimento del cadavere. L'ufficio del Comune rifiuta, mentre la notizia della morte di Serantini si diffonde in tutta la città. Il giorno dopo si svolge l'autopsia: l'avvocato Giovanni Sorbi, esce dalla sala dell'obitorio dell'Ospedale di Santa Chiara e ricorda: "E' stato un trauma assistere all'autopsia, veder sezionare quel ragazzo che conoscevo. Un corpo massacrato, al torace, alle spalle, al capo, alle braccia. Tutto imbevuto di sangue. Non c'era neppure una piccola superficie intoccata. Ho passato una lunga notte di incubi". I suoi funerali il 9 maggio 1972 vedono una grande partecipazione popolare.