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PALESTINA

Comincia in questo modo il cosiddetto “processo do pace” : Tre palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza. I soldati israeliani hanno ucciso a colpi di arma da fuoco un terzo palestinese nella Striscia di Gaza. Lo hanno denunciato fonti delle forze di sicurezza palestinesi, secondo cui l'episodio si è verificato di nuovo nel settore meridionale dell'enclave, a Khan Younis. La vittima è stata identificata come Hassan al-Astal, di soli 17 anni; è stato colpito mortalmente nei pressi del vicino insediamento israeliano di Ganei Tal, a guardia del quale erano schierati i militari che gli hanno poi sparato. In precedenza, verso l'alba, altri due palestinesi erano rimasti uccisi in uno scontro a fuoco divampato nel corso di un'incursione delle truppe israeliane a Rafah, sempre al sud; entrambi erano militanti delle Brigate dei Martiri di al-Aqsa. Altri tre palestinesi erano stati feriti; abbattute inoltre dalla ruspe corazzate degli occupanti un paio di abitazioni, con la scusa di essere abitate da presunti terroristi. Prima ancora dell'uccisione del terzo palestinese, una nota dell'Esercito israeliano aveva annunciato una nuova "chiusura totale fino a nuovo ordine" della Striscia, che era appena stata riaperta. Circa quindicimila pendolari palestinesi, pur avendo ricevuto ieri la relativa autorizzazione, non potranno così recarsi ai rispettivi posti di lavoro in Israele

Intanto: Amnesty International ha condannato oggi la decisione delle autorità israeliane di richiedere agli stranieri che entrano a Gaza di firmare una dichiarazione che assolve Israele da ogni responsabilità nel caso in cui verranno feriti o uccisi. Una delegazione di Amnesty International si è vista oggi negare l'ingresso a Gaza. Ai delegati è stato chiesto di firmare la “dichiarazione di rinuncia”, cosa che hanno rifiutato di fare. La dichiarazione da sottoscrivere afferma, tra l'altro, che il firmatario “accetta che il governo dello stato di Israele e i suoi organismi non possono essere ritenuti responsabili per la morte, il ferimento e/o danni/perdite di proprietà che potrebbero verificarsi in conseguenza di attività militari”. Amnesty International si oppone categoricamente a ogni tentativo di costringere le persone a firmare una dichiarazione di rinuncia ai propri diritti. Farlo, in ogni caso, non esonererebbe in alcun modo l'esercito israeliano dalle proprie responsabilità né esenterebbe le autorità israeliane dal proprio dovere di assicurare il rispetto dei diritti umani, da parte delle proprie forze armate, in ogni circostanza. L'organizzazione per i diritti umani teme che un obiettivo di queste nuove e drastiche restrizioni sia di impedire la presenza di osservatori esterni per verificare il comportamento dell'esercito israeliano. Amnesty International ha inoltre paura che queste restrizioni potranno causare ulteriori uccisioni a Gaza e chiede all'esercito israeliano di porre immediatamente termine all'uso eccessivo e illegale della forza. Amnesty International chiede da tempo la presenza di osservatori internazionali sui diritti umani in Israele e nei Territori Occupati, per assicurare il rispetto degli standard internazionali in materia di diritti umani. La delegazione di Amnesty International ha rilasciato questa dichiarazione: “Condanniamo ogni uccisione illegale di civili, compresi i bambini, in Israele e nei Territori Occupati, a prescindere se sia compiuta dai soldati israeliani o dai gruppi armati palestinesi”.

lituania

Vilnius, La Lituania dice sì all'Europa col 91% La più grande delle tre repubbliche baltiche entra in Europa. Il referendum conclusosi ieri ha confermato la volontà di 2,6 milioni di persone di aderire all'Ue, anche se i risultati ufficiali saranno noti solo giovedì prossimo. Che si siano recati alle urne in tanti, oltre il 60%, però, non lascia dubbi sull'esito della consultazione. Il sì all'Europa avrebbe ottenuto circa il 91% dei consensi.

Montenegro

Vujanovic vince le presidenziali Il candidato della maggioranza di governo montenegrina Filip Vujanovic ha vinto le elezioni presidenziali tenutesi oggi nella piccola Repubblica adriatica, ottenendo il 63% dei voti. Degli altri due candidati, il leader del partito secessionista 'Alleanza liberale' Miodrag Zivkovic ha ottenuto il 31%, mentre l'ecologista indipendente Dragan Hajdukovic ha avuto il 4%. L'affluenza è stata del 48% degli elettori. I dati - proiezioni giudicate molto accurate - sono forniti dagli istituti di monitoraggio Cesid e Cemi. Dopo due tentativi falliti a causa della disaffezione dell'elettorato, l'ex premier e attuale presidente del Parlamento è quindi riuscito a vincere, grazie anche al fatto che nel frattempo è stata abolita la soglia minima di votanti prevista dalla vecchia legge elettorale. Le elezioni, stando ai primi dati, sono state la fotocopia di quelle annullate a dicembre e a febbraio: gli ultimi dati forniti da Cesid e Cemi, i principali istituti di monitoraggio, parlano di un'affluenza alle urne del 48%, analoga ai voti espressi cinque e tre mesi fa. Se il Parlamento non avesse emendato alcune settimane fa la legge elettorale, abolendo il quorum minimo del 50% più uno degli elettori per la validità della consultazione, oggi Podgorica sarebbe rimasta di nuovo senza presidente. Mosca, 09:20 Esplosione in ufficio amminstrazione cecena, vittime Un'esplosione in un edificio dell'amministrazione cecena nel villaggio di Znamenskoe Nadterechnogo a nordovest della capitale Grozny ha provocato un numero imprecisato di vittime, secondo l'agenzia Itar-Tass

INTERNI

NAPOLI

Emergenza rifiuti. Ancora moltissimi incendi di cumuli di spazzatura nel napoletano, anche se meno numerosi delle nottate di venerdi e sabato. I vigili del fuoco di Napoli hanno dovuto rispondere a un centinaio di chiamate, provenienti soprattutto da centri della provincia, impegnando 18 squadre nelle operazioni di spegnimento, ma non hanno dovuto richiedere 'rinforzi' dall'esterno. Il Compartimento di Napoli ha fatto fronte a tutte le esigenze pur nella carenza di uomini e mezzi che era stata denunciata nei giorni scorsi dalle organizzazioni sindacali. Nella giornata di ieri si è tenuto un corteo promosso dal Global forum ambientalista contro l’inceneritore di Acerra. Le autorità affermano che la situazione si va normalizzando: i rifiuti non viaggiano sotto scorta, né le discariche e i siti di trattamento sono presidiati dalle forze dell'ordine. Il questore di Napoli Franco Malvano ha disposto un servizio di vigilanza dinamica che consente di tenere sotto controllo il territorio e di intervenire tempestivamente laddove si dovessero verificare emergenze. In mattinata dovrebbero riaprire anche le scuole in quei comuni, una decina, dove i sindaci avevano disposto la chiusura nei giorni di venerdi e sabato. A Somma Vesuviana ed Ercolano, invece, la chiusura è fino a cessata emergenza.