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== GR ORE 9.30 == = ore 19.30 =

Jenin, 16:52
MO, ucciso dodicenne palestinese

Un ragazzino palestinese di 12 anni è stato colpito alla testa durante un'operazione militare israeliana a Jenin, in Cisgiordania. Il piccolo, Diya Ghawadrah, è morto poco dopo.
Le truppe israeliane stavano assediando una casa in cui si erano asserragliati tre presunti miliziani islamici: il piccolo Gawadrah era nei pressi del vicino ospedale quando è stato raggiunto da una raffica di mitragliatrice. Altri tre palestinesi sono rimasti feriti nella sparatoria. L'operazione si è conclusa con la cattura dei tre miliziani. (Red)


In Medio Oriente la giornata si è aperta con l'uccisione di quattro palestinesi da parte dei soldati israeliani. Poche ore prima si era conclusa con un?incursione notturna dell?esercito di Tel Aviv nel campo profughi di Khan Yunis, nel sud della striscia di Gaza, dove, secondo fonti locali, almeno una ventina di palestinesi sono rimasti feriti. Le versioni dei fatti sono, come di consueto, contrastanti. Secondo fonti mediche palestinesi, le vittime del fuoco israeliano sono membri del servizio di sicurezza, colpiti stamattina da alcuni militari in borghese nei pressi dell?insediamento di Netzarim, nella striscia di Gaza. La radio statale israeliana ha riferito che, secondo i vertici dell?esercito, i quattro palestinesi armati avrebbero lanciato granate a una pattuglia delle forze ebraiche nel tentativo di attaccare l?insediamento. In risposta, da un elicottero di Tel Aviv ?artito un missile che li ha uccisi. L?esercito sostiene anche che intorno alle 8:00 (ora locale) un gruppo palestinesi ha lanciato due razzi ?Qassam? da Gaza verso la citt?i Sderot, nel sud del Negev, senza provocare feriti. La notte scorsa alcune unit?orazzate delle forze di difesa israeliane erano entrate a Khan Yunis con l?intenzione di scoraggiare nuovi attacchi contro le vicine colonie ebraiche, l?ultimo dei quali avvenuto poco prima. Il lancio di un razzo contro il campo profughi ha provocato oltre 20 feriti. In giornata un miliziano delle brigate ?Al Aqsa?, legate ad al Fatah, il movimento del presidente palestinese Yasser Arafat, ?tato ucciso dall?esercito israeliano nel corso di una sparatoria a Nablus (Cisgiordania). Secondo fonti sanitarie locali, Tayseer Abu Shab, 26 anni, ?tato ucciso in uno scambio a fuoco con i militari, mentre l?esercito stava rastrellando la ?citt?ecchia? con alcuni tank.
bagdad
Il comandante delle forze anglostatunitensi citato in Belgio, ma difeso da Washington: la sede Nato via da Bruxelles
 
Un comitato di 19 persone (tutti iracheni eccetto una giordana) presenteranno oggi una denuncia per crimini di guerra contro il generale Tommy Franks, capo del contingente angloamericano impiegato in Iraq. Il documento che fa riferimento ai bombardamenti nei mercati di Bagdad, al fuoco contro un'ambulanza, all'impiego di bombe a grappolo e alla mancata protezione degli ospedali, sarà presentata a una Corte di Bruxelles che secondo il sistema giudiziario belga ha competenza universale sui reati come il genocidio e i crimini di guerra;

Da Washington non si è fatta attendere la risposta: "potremmo trsferire la sede Nato lontano dalla capitale belga", ha lasciato intendere un contrariato Richerd Myers, capo di Stato maggiore delle Forze armate Usa.
 
Baghdad, 15:03
Iraq, bimbi giocano con una bomba inesplosa: nove morti

Nove bambini sono morti per l'esplosione di un ordigno con cui giocavano. E' accaduto nella provincia di Missan, nel sud dell'Iraq. Lo ha annunciato oggi un portavoce dell'Onu.

Nuovo attentato suicida in Cecenia, è strage

A distanza di 48 dall'attentato che ha causato 59 morti e 200 feriti, un nuovo ATTENTATO è stato compiuto oggi in Cecenia. Lo ha annunciato l'amministrazione cecena filorussa citata dall'agenzia russa Interfax.Stavolta ad opera di una donna kamikaze che si è fatta esplodere nel villaggio di Iliskhan-Iurt, nella regione sud orientale di Vedeno. Secondo l'agenzia russa Itar Tass venti persone sono state uccise, i feriti sono decine. Sul luogo dell'attentato si stava svolgendo una festa religiosa.(red)


AUSTRALIA 14/5/2003 0:37 CAMPI PROFUGHI: NUOVO ALLARME PER CONDIZIONE DEI BAMBINI Peace/Justice, Standard

Più di un terzo dei bambini ospitati nei "campi" australiani per immigranti illegali ha dovuto subire una qualche forma di abuso fisico. Ad affermarlo sono specialisti del Collegio Neozelandese di Psichiatria che, svolte specifiche ricerche in collaborazione con l'Università del New South Wales e altri colleghi, hanno presentato le loro conclusioni in un documento reso noto in questi giorni dall'emitttente radiotelevisiva australiana Abc. Un quinto della stessa popolazione infantile è apparsa affetta da qualche tipo di disturbo emotivo o psichico e circa un settimo ha subito anche molestie sessuali. Secondo il dottor Zachary Steel-che da anni si occupa del problema dei "campi" in cui devono vivere gli immigrati senza documenti e molti di coloro che chiedono asilo in Australia - le autorità locali che gestiscono i centri avrebbero perfino rinchiuso in celle d'isolamento bambini di tre anni. Lo studio è stato diffuso a un anno dall’appello lanciato da un gruppo di medici e operatori sanitari australiani per far uscire tutti i bambini dai centri di detenzione. I ricercatori ritengono molto improbabile che i profughi soffrissero di disturbi psichiatrici prima di arrivare in Australia, ma comunque il governo di Canberra ha tentato di minimizzare la portata della ricerca. Secondo le autorità australiane, i profughi che vedono respinta la richiesta di asilo si lamentano in modo esagerato delle passate condizioni di vita nei centri di detenzione. La legge australiana prevede che le migliaia di clandestini che con sempre maggiore frequenza approdano sulle coste del Paese (in prevalenza afgani, iraniani e iracheni) vengano rinchiusi in centri di raccolta per il periodo necessario a istruire una pratica che porterà alla concessione dell’asilo o all’espulsione. Di fatto i richiedenti asilo arrivano ad attendere anche 3 o 4 anni prima di vedere espletata la loro pratica e, nel frattempo, sono costretti a vivere in aree ben delimitate, in zone sperdute, dalle quali è proibito fuggire. Già nel luglio scorso, l'Onu aveva aperttamente condannato il trattamento inumano che ricevono gli ospiti dei diversi campi profughi australiani e in particolare i bambini. Uno di questi campi, quello di Woomera, vero e proprio centro di detenzione per un migliaio di persone, nel deserto a circa 500 chilometri da Adelaide, era balzato all'attenzione della cronaca mondiale proprio per la vicenda di due bambini di 12 e 13 anni che, dopo esserne "evasi", si era rivolti alle autorità chiedendo di poterne ufficialmente uscire. Woomera, ex complesso militare per il collaudo dei razzi, è stato poi smantellato, ma il problema dei campi profughi australiani resta all'indice del mondo civile




PECHINO, 14 NAG - Sessantaquattro minatori sono morti e 22 sono dispersi in seguito a un'esplosione di gas in una miniera di carbone, avvenuta nella Cina settentrionale. L'esplosione si e' verificata 590 metri sotto terra, mentre almeno un centinaia di operai erano al lavoro. 'E' stata un' esplosione di gas - ha detto un funzionario della provincia di Anhui, dove e' avvenuta la tragedia - 27 persone sono state salvate e dieci sono in ospedale. Si nutrono poche speranze sulla sorte dei 22 dispersi'.


 italia
 
G8_ Diaz: TRE NUOVI AVVISI A POLIZIOTTI PER FALSO E CALUNIA

G8: DIAZ; TRE NUOVI AVVISI A POLIZIOTTI PER FALSO E CALUNNIA DUBBI DEI PM SU SASSAIOLA CHE GIUSTIFICO' IRRUZIONE IN SCUOLA (ANSA) - GENOVA, 14 MAG - Dopo le molotov e le coltellate all' agente Nucera, ora anche la fitta sassaiola contro una pattuglia di poliziotti è stata messa in dubbio dai pm genovesi, titolari delle indagini sulla sanguinosa irruzione della polizia nella scuola Diaz, durante il G8.
L' episodio, che fu addotto a giustificazione della perquisizione, è stato infatti contestato in tre nuovi avvisi di garanzia ad altrettanti poliziotti del reparto mobile di Roma, con l' ipotesi di accusa di falso e calunnia. La notizia, anticipata oggi dal quotidiano "La Repubblica", è stata confermata dal pm Zucca. "Nel corso delle indagini, ha spiegato il magistrato - è emerso che nessun poliziotto ha scritto esattamente cosa era successo davanti alla Diaz, anzi tutti hanno dato versioni contrapposte o per sentito dire".
Il pm ha aggiunto che i tre nuovi poliziotti sono stati indagati perchè, in una relazione tardiva, hanno riferito di un grosso sasso che aveva sfondato un vetro blindato del loro furgone, tanto che il mezzo venne poi portato in una officina della polizia".
Questo episodio però non risulterebbe dai verbali dei superiori, tra cui il funzionario romano Massimiliano Di Bernardini, che scrisse solo di una fitta sassaiola, specificando in seguito, davanti ai pm, che gli era stata riferita, come anche il lancio di un bullone. Di Bernardini scrisse però di aver visto di persona lanciare una bottiglia di birra sopra una delle quattro auto civetta della polizia e un manifestante che si aggrappava allo specchietto retrovisore di una vettura.
I tre nuovi avvisi di garanzia ai poliziotti romani hanno suscitato immediate polemiche da parte di alcuni difensori dei funzionari di polizia, indagati a loro volta di falso e calunnia. Il difensore di Di Bernardini, avv. Massimo Lauro, ha commentato: "Il mio assistito riferì ai magistrati di aver saputo da un agente del reparto mobile di un sasso che aveva sfondato la camionetta. Mi pare dunque che non ci sia niente di nuovo sotto il sole".
"Le accuse che arrivano attraverso i giornali sono una costante di reali o presunte iniziative che l' autorità giudiziaria procedente potrebbe aver compiuto o no", ha commentato invece l' avv. Alfredo Biondi, difensore di Pietro Troiani, il funzionario romano, già indagato per le false molotov nella scuola Diaz, citato da "Repubblica".
"Il mio cliente - ha aggiunto - non ha avvalorato nulla se non quello che in realtà è accaduto e quindi se un' accusa deve essergli mossa sarebbe avventata e infondata al tempo stesso". "Ribadisco - ha concluso - che le accuse non si fanno attraverso i giornali, ma con atti formali che nè a me nè al mio assistito sono pervenuti".

questa mattina iniziativa davanti la asl di trastevere


Macerata, 18:23
Operaia picchiata e cacciata: padrone denunciato e sciopero

Rimproverata dal principale per non aver eseguito un lavoro a regola d'arte, poi colpita con una bottigliata e spintonata contro una parete, con licenziamento immediato. Oltrepassa decisamente le frontiere del mobbing il caso denunciato ai carabinieri di Tolentino da un'operaia di un'impresa artigiana della zona che lavora pelletteria per conto terzi.
La vicenda, che ha per teatro una delle tante microimprese (meno di 15 dipendenti) dell'indotto sorte attorno ai colossi della pelletteria Frau e Gabrielli, è stata resa pubblica dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, i quali hanno anche indetto uno sciopero di 15 minuti per venerdì 16, in segno di solidarietà con la lavoratrice vittima dell'aggressione.

Barbara Moscati, 32 anni, ha spiegato oggi in una conferenza stampa nella sede della Cgil di Tolentino la sua versione dei fatti. "Da qualche tempo - ha detto la donna, addetta ad una macchina per la lavorazione di pelli per portamonete e agende - il titolare dell'azienda aveva da ridire sul mio modo di lavorare. Ieri mattina mi ha nuovamente rimproverato, ma io ho risposto che se il lavoro non veniva bene è perché l'intera organizzazione andrebbe rivista. Da noi non c'è una vera catena produttiva, e ciascuno si trova a fare più cose contemporaneamente, compreso il trattamento di pezzi semilavorati da altri. Il titolare - ha aggiunto l'operaia - ha reagito tirandomi una bottiglia, che mi ha presa ad un braccio. Poi mi ha insultata, dicendo una serie di parolacce, e alla fine mi ha spinto contro un muro".

Al termine del match, il licenziamento su due piedi, mentre una seconda operaia, testimone dell'accaduto e pure lei "stressata dal clima che si respira in azienda", si è autosospesa dal lavoro. Abbandonata la fabbrica le due donne hanno raggiunto il marito di Barbara Moscati, operaio in un'azienda vicina. Insieme, il terzetto si è recato nella caserma dai carabinieri e poi in ospedale, dove i sanitari hanno medicato l'operaia contusa, rimandandola a casa con una prognosi di dieci giorni.

Anche l'operaia autosospesa ha descritto un clima di intimidazione psicologica in fabbrica, dovuto alle pressioni esercitate sui dipendenti. "Entrambe queste lavoratrici hanno dimostrato coraggio nel denunciare questa situazione" ha commentato il segretario provinciale della Cgil Aldo Benfatto. "Non è nostra intenzione criminalizzare i tanti piccoli imprenditori e artigiani che lavorano con impegno, rispettando la dignità delle persone. Al contrario, ci rivolgiamo proprio a loro, perchè esprimano una ferma condanna di questi episodi". E lo scopo dell'astensione dal lavoro di venerdì è proprio questo: manifestare "contro chi non rispetta la dignità dei lavoratori, e sostenere chi ha il coraggio di ribellarsi".

Un' altra freccia, involontaria, all'arco dei promotori del referendum sull'estensione dell'articolo 18 anche alle imprese con meno di 15 dipendenti, scoccata dalla stessa città, Tolentino, che lo scorso anno fu al centro di una polemica nazionale per una schedatura degli operai sindacalizzati nelle fabbriche avviata dai carabinieri. (red)


alfa arese iniziativa dei cassintegrati





 
Arezzo, 15:29
Incidenti sul lavoro: un quarto morto in due settimane

Un operaio è morto folgorato mentre scaricava nel camion per la raccolta dei rifiuti un cassonetto dell'immondizia. La vittima è Giuseppe Raniolo, 36 anni, abitante a Capolona. E' il quinto infortunio sul lavoro, di cui quattro mortali, che accade in meno di due settimane in provincia di Arezzo.
L'incidente è avvenuto questa mattina a Salutio, una frazione del Comune casentinese di Castel Focognano. Il cassonetto, sollevato per scaricare i rifiuti, ha toccato la linea elettrica dell'alta tensione (posta a 6,90 metri, secondo l'Enel) e la scarica ha investito Raniolo folgorandolo.

L'operaio è stato soccorso dai colleghi di lavoro e dal personale del 118 che lo ha trasportato all'ospedale di Bibbiena dove i medici lo hanno rianimato praticandogli il massaggio cardiaco. Le sue condizioni sono però progressivamente peggiorate e l'operaio è morto a un paio d'ore dall'incidente. (red)

"una buona notizia"

Due albanesi che erano detenuti nel carcere di Sollicciano sono evasi dall' istituto penitenziario. La scoperta e' stata fatta stamani. Secondo le prime informazioni, i due albanesi sarebbero riusciti ad evadere buttando giu' alcuni pilastri di un' intercapedine che porta all' esterno dell' immobile del carcere. Poi avrebbero scavalcato il muro di cinta. Uno deve scontare una condanna a due anni e 5 mesi per ricettazione,l' altro era in attesa di giudizio dopo l'arresto per droga.



















== ORE 13.00 ==

'''Italia'''

'''Roma, incidente ferroviario'''

Un attimo di disattenzione di uno dei due macchinisti, forse, è la causa dell' incidente ferroviario avvenuto poco dopo le 8 nei pressi di Ponte Lanciani per il mancato rispetto di uno stop. Lo ha detto il prefetto di Roma Emilio Del Mese ricostruendo l'accaduto. Fra le dieci persone ferite, la più grave avrebbe una gamba rotta. Altre dieci-quindici persone sono rimaste contuse e non hanno richiesto l' assistenza medica.
L' incidente è avvenuto all' altezza di ponte Lanciani, all'intersezione tra la circonvallazione Nomentana e via dei Monti Tiburtini. Secondo i vigili urbani, due carrozze di un treno avrebbero sviato dai binari, urtando l' altro convoglio e coinvolgendo sei carrozze di quest' ultimo. Le due carrozze sono cadute su un fianco finendo sulla massicciata. I due treni, Intercity (il 287 partito da Monaco e diretto a Napoli che stava per fermarsi alla stazione Tiburtina, e il treno 384, partito da Siracusa e diretto a Milano), viaggiavano a velocità ridotta, dal momento che uno stava entrando nella stazione Tiburtina e l' altro ne era appena uscito. In quel tratto, in ogni caso, la velocità massima consentita è di 30 chilometri orari.
I passeggeri sono stati portati via da alcune navette messe a disposizione da Trenitalia. "Quando ci siamo accorti dell' incidente - ha detto Giuseppe De Simone, uno dei primi vigili urbani intervenuti - abbiamo visto le carrozze fuori dai binari e scene di disperazione dei passeggeri, alcuni dei quali erano seduti a terra con le valigie in mano. Abbiamo immediatamente dato i primi soccorsi, chiedendo l' intervento delle ambulanze e dei vigili del fuoco".
Il prefetto Del Mese, da parte sua, ha espresso soddisfazione per il "perfetto funzionamento" del piano di intervento scattato subito dopo l' incidente. "Nonostante fosse ora di punta e i vigili del fuoco fossero impegnati contemporaneamente anche in un'altra zona della città, tutto si è svolto senza problemi - ha detto il prefetto - I soccorsi sono stati tempestivi e in poco tempo sulla zona sono arrivati un elicottero del centro aviazione dei Vigili del Fuoco e un aereo leggero della Polizia di Stato". Sul posto sono intervenuti oltre 70 vigili del fuoco provenienti da Roma e provincia, con una ventina di squadre.
Gli agenti della polizia ferroviaria di Roma intervenuti sul posto dove è avvenuto l'incidente tra i due treni, poco dopo la stazione Tiburtina, hanno provveduto a sequestrare la zona tachigrafica "dove è registrata la velocità dei treni e la zona dei segnali dove viene registrato il funzionamento dei segnali sulla tratta ferroviaria".

'''Milano'''

Prosegue davanti ai Comuni della zona di Arese la protesta dei lavoratori dell’Alfa Romeo. In attesa di incontrare il presidente della Regione, Formigoni, i cassintegrati hanno manifestato ieri davanti al Comune di Arese e oggi saranno a Garbagnate Milanese. Chiedono «di accelerare l’applicazione dell’accordo firmato in Regione il 26 febbraio», che prevede il rilancio dell’area industriale, e «di intervenire per integrare il reddito esiguo di 600 euro al mese dei cassintegrati». Alla protesta partecipano 400 tra lavoratori e lavoratrici
Fino a sabato era durato invece il presidio davanti al duomo di milano, continuato per tre giorni dopo la manifestazione che aveva attraversato il centro della città

'''diritti digitali'''

Uno degli estensori della famigerata legge sull'editoria (62/2001), il responsabile del dipartimento Editoria di Palazzo Chigi, nonché commissario straordinario della SIAE, Mauro Masi, sta nuovamente suscitando attenzione dopo le recentissime dichiarazioni rilasciate al Corriere della Sera. Dichiarazioni nelle quali invoca una misura drastica: per tutti i siti un direttore responsabile.
Lo scenario in cui si muove Masi, che evoca i più oscuri timori a cui si è dato risalto su queste pagine dopo il varo della contestatissima e ambigua legge sull'editoria, è quello della pirateria informatica e multimediale e dell'editoria internet. Secondo Masi, infatti, solo attraverso la responsabilizzazione giuridica diretta di chi pubblica un sito web è possibile ottenere importanti passi avanti nel contrastare fenomeni di illecito. Masi se la prende anche con la libertà in internet, sostenendo che il diritto d'autore va tutelato per consentire ai giovani di arrichcirsi economicamente
Ma anche per chi pubblica online, secondo Masi, le cose dovrebbero andare diversamente. "Il tentativo in atto - ha affermato - è applicare anche a Internet il criterio della responsabilità a mezzo stampa, ma per ora, in assenza di una norma specifica, tutto è molto difficile." "Per ora - ha dichiarato - manca una norma che responsabilizzi il titolare del sito".
Affermazioni importanti, dunque, che invocano una ulteriore legislazione che a molti sembra confliggere con le libertà digitali.

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'''Incontro Putin Powell'''


Petrolio e dopo Saddam, ma anche terrorismo internazionale e Medio Oriente. A poche ore dagli attacchi che hanno ucciso decine di cittadini occidentali in Arabia Saudita, il segretario di Stato americano Colin Powell è a Mosca per incontrare il ministro degli Esteri Igor Ivanov e il presidente russo Vladimir Putin. Ed affrontare molti problemi di relazioni internazionali sui quali Washington e Mosca non sembrano vicinissime.
In particolare, l'esportazione russa di tecnologia e know-how in Iran potrebbe gettare un'ombra sul vertice del mese prossimo fra il presidente americano George W. Bush e il Putin a San Pietroburgo: i russi non vogliono rinunciare alle commesse, nonostante gli appelli di Washington, preoccupata da un'eventuale escalation nucleare di Teheran.
L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) ritiene che il governo iraniano sia protagonista di un energico programma di armamenti, e Powell spera che i rapporti prodotti dagli ispettori al nucleare possano aiutarlo a convincere la controparte a cambiare condotta. Ma la vendita di tecnologia all'Iran non è l'unico nervo scoperto fra Russia e Stati Uniti. Alle Nazioni Unite, la Russia sta opponendo resistenza a una risoluzione statunitense per la revoca delle sanzioni all'Iraq, dopo la cacciata di Saddam Hussein. Mosca pretende assicurazioni sull'assenza di armi di distruzione di massa nel Paese del Golfo: argomento scomodo per Bush, visto che gli ispettori americani inviati in Iraq non hanno trovato nulla di rilevante in materia.
In agenda anche la spinosa questione degli ispettori Onu, che non risultano bene accetti dall'amministrazione Bush nella fase post-bellica.
Putin spera inoltre di ottenere un accordo con la controparte per una cooperazione nei sistemi di difesa missilistica, dopo aver ceduto alla scelta di Bush di abbandonare il trattato Abm (Anti Ballistic Missiles) del 1972, per dare avvio alla costruzione e schieramento di missili anti-balistici in grado di intercettare eventuali attacchi intercontinentali. Sul tavolo, infine, anche la gestione del dopoguerra iracheno e la questione petrolifera: gli accordi siglati da Saddam Hussein restaranno validi, come vuole Mosca?
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== GR ORE 9.30 ==

'''Esteri'''

'''Algeria'''

Non si arresta la violenza legata all’estremismo islamico in Algeria, che nel solo mese di maggio ha già provocato 32 vittime. Almeno sette persone, tra cui un poliziotto, sono state uccise lunedì e altre otto sono rimaste ferite. La stampa di Algeri riferisce che una bomba è esplosa al passaggio di una vettura uccidendo un agente e provocando altri cinque feriti nei pressi di Baghila, vicino Tizi Ouzou (110 chilometri da Algeri), nella Grande Cabilia.
L’ordigno, azionato a distanza, sarebbe esploso mentre una pattuglia della polizia stava per allestire un posto di blocco. Gli investigatori hanno addossato la responsabilità dell’attentato al Gruppo salafista per la predicazione e il combattimento (Gspc), attivo in questa zona. Un altro episodio si è invece verificato nella zona montuosa tra di Ain Tarek, nella regione di Erlizane, circa 300 chilometro a ovest di Algeri. Qui, secondo il quotidiano El Watan, sono stati rinvenuti i corpi di sei estremisti uccisi dal bombardamento di elicotteri dell’esercito governativo mente si nascondevano in una ‘casamatta’. Infine, sempre secondo la stampa locale, un componente del Gruppo di legittima difesa (civili armati) è rimasto ferito da una bomba a Beni Meslem, nella regione Jijelk, a est di Algeri. Il clima di insicurezza e di violenza della guerra civile algerina, che fino ad ora ha provocato circa 100mila morti in 10 anni, aveva spinto ieri il ministro degli esteri Joschka Fischer a ipotizzare, per la prima volta, che i 32 turisti europei ‘spariti’ (tra loro 16 tedeschi) da due mesi nel deserto algerino potessero essere ‘ostaggi’.
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E proprio questa mattina è arrivata la notizia che 17 dei 32 turisti sarebbero stati liberati
Un giornale cita ''fonti bene informate''. I 32 turisti europei - 16 tedeschi, 10 austriaci, 4 svizzeri, un olandese e uno svedese, che viaggiavano separatamente in sei gruppi e senza guida sono scomparsi, alcuni dal 19 febbraio scorso, e stati tenuti in ostaggio nel Sahara da un gruppo armato non identificato. Stamattina, il presidente del governo regionale di Salisburgo, Franz Schausgerger, ha dichiarato alla tv austriaca che 16 turisti - dieci austriaci e sei tedeschi - ''sarebbero stati ritrovati sani e salvi''. Il ministero degli esteri tedesco ha intanto confermato, da Berlino, che sei dei sedici turisti tedeschi si trovano in questo momento all'ambasciata tedesca di Algeri. Si ignora al momento la sorte degli altri 'ostaggi'.


'''PALESTINA'''

Quattro palestinesi sono stati uccisi nelle prime ore di stamane nel centro della Striscia di Gaza, presso l'insediamento di Netzarim. Fonti israeliane riferiscono che i quattro sono stati uccisi da un missile sparato da un elicottero, dopo che avevano lanciato granate contro una pattuglia militare. Almeno tre degli uccisi erano poliziotti palestinesi, affermano fonti palestinesi che accusano gli israelani di aver aperto il fuoco contro una stazione di polizia. Durante la notte i militari israeliani avevano compiuto un'operazione militare anche nel campo profughi di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza: venti palestinesi sono rimasti feriti da un missile lanciato da un elicottero Apache e cinque edifici sono stati rasi al suolo dai bulldozer. Sono rimaste ferite 26 persone, la maggior parte delle quali colpite da un missile sparato da un elicottero. L'incursione, durata tre ore, era una risposta al lancio di missili Kassam da parte palestinese contro la citta' israeliana di Sderot e una base militare: nell'attacco, avvenuto ieri, erano rimasti feriti dieci soldati e tre civili. Altri due missili Kassam sono stati lanciati stamattina contro Sderot, senza causare vittime o danni.

'''Iraq'''

CONTRO SACCHEGGI "LICENZA DI UCCIDERE"PER POLIZIA A BAGHDAD Giro di vite di Bremer per l'ordine pubblico

Con l'arrivo a Baghdad del nuovo capo dell'amministrazione civile Paul Bremer, la musica comincia a cambiare nel paese. Fedele alla sua fama di duro, Bremer ha deciso nuove e più severe misure per ripristinare l'ordine pubblico nella capitale e nel paese in genere. Tra queste - rivela il New York Times - l'autorizzazione, per la polizia militare, di "sparare a vista" a ladri e saccheggiatori. Le nuove regole sono durissime e, dice un funzionario americano, Bremer "non ha fatto certo mistero che ora è lui al comando". Resta da capire - dice il New York Times - come gli iracheni saranno messi al corrente delle nuove norme e delle nuove regole. Oggi intanto, dopo questo primo giro di vite, Bremer tornerà a vedere i leader politici iracheni. L'ordine pubblico per lui è solo un compito di secondo piano. Il lavoro vero di Bremer è la transizione politica.


'''Cina'''
 
Almeno 63 persone sono morte e altre 23 risultano disperse per l’esplosione avvenuta ieri in una miniera di carbone della Cina orientale, mentre altri 27 sono stati portati in salvo, secondo quanto riferisce oggi l'agenzia ufficiale Xinhua.. L’incidente è accaduto nella cava di Luling, di prprietà statale, vicino alla città di Hefei (provincia di Anhui) intorno alle 16:00 locali. Al momento dell’esplosione in miniera c’erano 113 persone: fino a questo momento ne sono state portate in salvo ventisette, dieci delle quali si trovano adesso in ospedale. Le squadre di soccorso, che hanno finora recuperato alcune decine di cadaveri, temono di non riuscire a trovare vivi gli altri minatori, intrappolati a 590 metri sotto il livello del suolo. È stata aperta un’indagine sulle cause della tragedia, ancora tutte da verificare. L’industria mineraria cinese è la principale al mondo, ma è anche quella che fa registrare il maggior numero di infortuni sul lavoro. Stando ai dati governativi, l’anno scorso 4.500 minatori sono rimasti uccisi in incidenti sul lavoro, ma stime non ufficiali arrivano a parlare di diecimila morti. I sinistri sono dovuti principalmente alla mancanza di un’adeguata formazione dei lavoratori ed alla carenza di adeguate misure di sicurezza.

ore 19.30

Jenin, 16:52 MO, ucciso dodicenne palestinese

Un ragazzino palestinese di 12 anni è stato colpito alla testa durante un'operazione militare israeliana a Jenin, in Cisgiordania. Il piccolo, Diya Ghawadrah, è morto poco dopo. Le truppe israeliane stavano assediando una casa in cui si erano asserragliati tre presunti miliziani islamici: il piccolo Gawadrah era nei pressi del vicino ospedale quando è stato raggiunto da una raffica di mitragliatrice. Altri tre palestinesi sono rimasti feriti nella sparatoria. L'operazione si è conclusa con la cattura dei tre miliziani. (Red)

In Medio Oriente la giornata si è aperta con l'uccisione di quattro palestinesi da parte dei soldati israeliani. Poche ore prima si era conclusa con un?incursione notturna dell?esercito di Tel Aviv nel campo profughi di Khan Yunis, nel sud della striscia di Gaza, dove, secondo fonti locali, almeno una ventina di palestinesi sono rimasti feriti. Le versioni dei fatti sono, come di consueto, contrastanti. Secondo fonti mediche palestinesi, le vittime del fuoco israeliano sono membri del servizio di sicurezza, colpiti stamattina da alcuni militari in borghese nei pressi dell?insediamento di Netzarim, nella striscia di Gaza. La radio statale israeliana ha riferito che, secondo i vertici dell?esercito, i quattro palestinesi armati avrebbero lanciato granate a una pattuglia delle forze ebraiche nel tentativo di attaccare l?insediamento. In risposta, da un elicottero di Tel Aviv ?artito un missile che li ha uccisi. L?esercito sostiene anche che intorno alle 8:00 (ora locale) un gruppo palestinesi ha lanciato due razzi ?Qassam? da Gaza verso la citt?i Sderot, nel sud del Negev, senza provocare feriti. La notte scorsa alcune unit?orazzate delle forze di difesa israeliane erano entrate a Khan Yunis con l?intenzione di scoraggiare nuovi attacchi contro le vicine colonie ebraiche, l?ultimo dei quali avvenuto poco prima. Il lancio di un razzo contro il campo profughi ha provocato oltre 20 feriti. In giornata un miliziano delle brigate ?Al Aqsa?, legate ad al Fatah, il movimento del presidente palestinese Yasser Arafat, ?tato ucciso dall?esercito israeliano nel corso di una sparatoria a Nablus (Cisgiordania). Secondo fonti sanitarie locali, Tayseer Abu Shab, 26 anni, ?tato ucciso in uno scambio a fuoco con i militari, mentre l?esercito stava rastrellando la ?citt?ecchia? con alcuni tank. bagdad Il comandante delle forze anglostatunitensi citato in Belgio, ma difeso da Washington: la sede Nato via da Bruxelles

Un comitato di 19 persone (tutti iracheni eccetto una giordana) presenteranno oggi una denuncia per crimini di guerra contro il generale Tommy Franks, capo del contingente angloamericano impiegato in Iraq. Il documento che fa riferimento ai bombardamenti nei mercati di Bagdad, al fuoco contro un'ambulanza, all'impiego di bombe a grappolo e alla mancata protezione degli ospedali, sarà presentata a una Corte di Bruxelles che secondo il sistema giudiziario belga ha competenza universale sui reati come il genocidio e i crimini di guerra;

Da Washington non si è fatta attendere la risposta: "potremmo trsferire la sede Nato lontano dalla capitale belga", ha lasciato intendere un contrariato Richerd Myers, capo di Stato maggiore delle Forze armate Usa.

Baghdad, 15:03 Iraq, bimbi giocano con una bomba inesplosa: nove morti

Nove bambini sono morti per l'esplosione di un ordigno con cui giocavano. E' accaduto nella provincia di Missan, nel sud dell'Iraq. Lo ha annunciato oggi un portavoce dell'Onu.

Nuovo attentato suicida in Cecenia, è strage

A distanza di 48 dall'attentato che ha causato 59 morti e 200 feriti, un nuovo ATTENTATO è stato compiuto oggi in Cecenia. Lo ha annunciato l'amministrazione cecena filorussa citata dall'agenzia russa Interfax.Stavolta ad opera di una donna kamikaze che si è fatta esplodere nel villaggio di Iliskhan-Iurt, nella regione sud orientale di Vedeno. Secondo l'agenzia russa Itar Tass venti persone sono state uccise, i feriti sono decine. Sul luogo dell'attentato si stava svolgendo una festa religiosa.(red)

AUSTRALIA 14/5/2003 0:37 CAMPI PROFUGHI: NUOVO ALLARME PER CONDIZIONE DEI BAMBINI Peace/Justice, Standard

Più di un terzo dei bambini ospitati nei "campi" australiani per immigranti illegali ha dovuto subire una qualche forma di abuso fisico. Ad affermarlo sono specialisti del Collegio Neozelandese di Psichiatria che, svolte specifiche ricerche in collaborazione con l'Università del New South Wales e altri colleghi, hanno presentato le loro conclusioni in un documento reso noto in questi giorni dall'emitttente radiotelevisiva australiana Abc. Un quinto della stessa popolazione infantile è apparsa affetta da qualche tipo di disturbo emotivo o psichico e circa un settimo ha subito anche molestie sessuali. Secondo il dottor Zachary Steel-che da anni si occupa del problema dei "campi" in cui devono vivere gli immigrati senza documenti e molti di coloro che chiedono asilo in Australia - le autorità locali che gestiscono i centri avrebbero perfino rinchiuso in celle d'isolamento bambini di tre anni. Lo studio è stato diffuso a un anno dall’appello lanciato da un gruppo di medici e operatori sanitari australiani per far uscire tutti i bambini dai centri di detenzione. I ricercatori ritengono molto improbabile che i profughi soffrissero di disturbi psichiatrici prima di arrivare in Australia, ma comunque il governo di Canberra ha tentato di minimizzare la portata della ricerca. Secondo le autorità australiane, i profughi che vedono respinta la richiesta di asilo si lamentano in modo esagerato delle passate condizioni di vita nei centri di detenzione. La legge australiana prevede che le migliaia di clandestini che con sempre maggiore frequenza approdano sulle coste del Paese (in prevalenza afgani, iraniani e iracheni) vengano rinchiusi in centri di raccolta per il periodo necessario a istruire una pratica che porterà alla concessione dell’asilo o all’espulsione. Di fatto i richiedenti asilo arrivano ad attendere anche 3 o 4 anni prima di vedere espletata la loro pratica e, nel frattempo, sono costretti a vivere in aree ben delimitate, in zone sperdute, dalle quali è proibito fuggire. Già nel luglio scorso, l'Onu aveva aperttamente condannato il trattamento inumano che ricevono gli ospiti dei diversi campi profughi australiani e in particolare i bambini. Uno di questi campi, quello di Woomera, vero e proprio centro di detenzione per un migliaio di persone, nel deserto a circa 500 chilometri da Adelaide, era balzato all'attenzione della cronaca mondiale proprio per la vicenda di due bambini di 12 e 13 anni che, dopo esserne "evasi", si era rivolti alle autorità chiedendo di poterne ufficialmente uscire. Woomera, ex complesso militare per il collaudo dei razzi, è stato poi smantellato, ma il problema dei campi profughi australiani resta all'indice del mondo civile

PECHINO, 14 NAG - Sessantaquattro minatori sono morti e 22 sono dispersi in seguito a un'esplosione di gas in una miniera di carbone, avvenuta nella Cina settentrionale. L'esplosione si e' verificata 590 metri sotto terra, mentre almeno un centinaia di operai erano al lavoro. 'E' stata un' esplosione di gas - ha detto un funzionario della provincia di Anhui, dove e' avvenuta la tragedia - 27 persone sono state salvate e dieci sono in ospedale. Si nutrono poche speranze sulla sorte dei 22 dispersi'.

  • italia

G8_ Diaz: TRE NUOVI AVVISI A POLIZIOTTI PER FALSO E CALUNIA

G8: DIAZ; TRE NUOVI AVVISI A POLIZIOTTI PER FALSO E CALUNNIA DUBBI DEI PM SU SASSAIOLA CHE GIUSTIFICO' IRRUZIONE IN SCUOLA (ANSA) - GENOVA, 14 MAG - Dopo le molotov e le coltellate all' agente Nucera, ora anche la fitta sassaiola contro una pattuglia di poliziotti è stata messa in dubbio dai pm genovesi, titolari delle indagini sulla sanguinosa irruzione della polizia nella scuola Diaz, durante il G8. L' episodio, che fu addotto a giustificazione della perquisizione, è stato infatti contestato in tre nuovi avvisi di garanzia ad altrettanti poliziotti del reparto mobile di Roma, con l' ipotesi di accusa di falso e calunnia. La notizia, anticipata oggi dal quotidiano "La Repubblica", è stata confermata dal pm Zucca. "Nel corso delle indagini, ha spiegato il magistrato - è emerso che nessun poliziotto ha scritto esattamente cosa era successo davanti alla Diaz, anzi tutti hanno dato versioni contrapposte o per sentito dire". Il pm ha aggiunto che i tre nuovi poliziotti sono stati indagati perchè, in una relazione tardiva, hanno riferito di un grosso sasso che aveva sfondato un vetro blindato del loro furgone, tanto che il mezzo venne poi portato in una officina della polizia". Questo episodio però non risulterebbe dai verbali dei superiori, tra cui il funzionario romano Massimiliano Di Bernardini, che scrisse solo di una fitta sassaiola, specificando in seguito, davanti ai pm, che gli era stata riferita, come anche il lancio di un bullone. Di Bernardini scrisse però di aver visto di persona lanciare una bottiglia di birra sopra una delle quattro auto civetta della polizia e un manifestante che si aggrappava allo specchietto retrovisore di una vettura. I tre nuovi avvisi di garanzia ai poliziotti romani hanno suscitato immediate polemiche da parte di alcuni difensori dei funzionari di polizia, indagati a loro volta di falso e calunnia. Il difensore di Di Bernardini, avv. Massimo Lauro, ha commentato: "Il mio assistito riferì ai magistrati di aver saputo da un agente del reparto mobile di un sasso che aveva sfondato la camionetta. Mi pare dunque che non ci sia niente di nuovo sotto il sole". "Le accuse che arrivano attraverso i giornali sono una costante di reali o presunte iniziative che l' autorità giudiziaria procedente potrebbe aver compiuto o no", ha commentato invece l' avv. Alfredo Biondi, difensore di Pietro Troiani, il funzionario romano, già indagato per le false molotov nella scuola Diaz, citato da "Repubblica". "Il mio cliente - ha aggiunto - non ha avvalorato nulla se non quello che in realtà è accaduto e quindi se un' accusa deve essergli mossa sarebbe avventata e infondata al tempo stesso". "Ribadisco - ha concluso - che le accuse non si fanno attraverso i giornali, ma con atti formali che nè a me nè al mio assistito sono pervenuti".

questa mattina iniziativa davanti la asl di trastevere

Macerata, 18:23 Operaia picchiata e cacciata: padrone denunciato e sciopero

Rimproverata dal principale per non aver eseguito un lavoro a regola d'arte, poi colpita con una bottigliata e spintonata contro una parete, con licenziamento immediato. Oltrepassa decisamente le frontiere del mobbing il caso denunciato ai carabinieri di Tolentino da un'operaia di un'impresa artigiana della zona che lavora pelletteria per conto terzi. La vicenda, che ha per teatro una delle tante microimprese (meno di 15 dipendenti) dell'indotto sorte attorno ai colossi della pelletteria Frau e Gabrielli, è stata resa pubblica dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, i quali hanno anche indetto uno sciopero di 15 minuti per venerdì 16, in segno di solidarietà con la lavoratrice vittima dell'aggressione.

Barbara Moscati, 32 anni, ha spiegato oggi in una conferenza stampa nella sede della Cgil di Tolentino la sua versione dei fatti. "Da qualche tempo - ha detto la donna, addetta ad una macchina per la lavorazione di pelli per portamonete e agende - il titolare dell'azienda aveva da ridire sul mio modo di lavorare. Ieri mattina mi ha nuovamente rimproverato, ma io ho risposto che se il lavoro non veniva bene è perché l'intera organizzazione andrebbe rivista. Da noi non c'è una vera catena produttiva, e ciascuno si trova a fare più cose contemporaneamente, compreso il trattamento di pezzi semilavorati da altri. Il titolare - ha aggiunto l'operaia - ha reagito tirandomi una bottiglia, che mi ha presa ad un braccio. Poi mi ha insultata, dicendo una serie di parolacce, e alla fine mi ha spinto contro un muro".

Al termine del match, il licenziamento su due piedi, mentre una seconda operaia, testimone dell'accaduto e pure lei "stressata dal clima che si respira in azienda", si è autosospesa dal lavoro. Abbandonata la fabbrica le due donne hanno raggiunto il marito di Barbara Moscati, operaio in un'azienda vicina. Insieme, il terzetto si è recato nella caserma dai carabinieri e poi in ospedale, dove i sanitari hanno medicato l'operaia contusa, rimandandola a casa con una prognosi di dieci giorni.

Anche l'operaia autosospesa ha descritto un clima di intimidazione psicologica in fabbrica, dovuto alle pressioni esercitate sui dipendenti. "Entrambe queste lavoratrici hanno dimostrato coraggio nel denunciare questa situazione" ha commentato il segretario provinciale della Cgil Aldo Benfatto. "Non è nostra intenzione criminalizzare i tanti piccoli imprenditori e artigiani che lavorano con impegno, rispettando la dignità delle persone. Al contrario, ci rivolgiamo proprio a loro, perchè esprimano una ferma condanna di questi episodi". E lo scopo dell'astensione dal lavoro di venerdì è proprio questo: manifestare "contro chi non rispetta la dignità dei lavoratori, e sostenere chi ha il coraggio di ribellarsi".

Un' altra freccia, involontaria, all'arco dei promotori del referendum sull'estensione dell'articolo 18 anche alle imprese con meno di 15 dipendenti, scoccata dalla stessa città, Tolentino, che lo scorso anno fu al centro di una polemica nazionale per una schedatura degli operai sindacalizzati nelle fabbriche avviata dai carabinieri. (red)

alfa arese iniziativa dei cassintegrati

Arezzo, 15:29 Incidenti sul lavoro: un quarto morto in due settimane

Un operaio è morto folgorato mentre scaricava nel camion per la raccolta dei rifiuti un cassonetto dell'immondizia. La vittima è Giuseppe Raniolo, 36 anni, abitante a Capolona. E' il quinto infortunio sul lavoro, di cui quattro mortali, che accade in meno di due settimane in provincia di Arezzo. L'incidente è avvenuto questa mattina a Salutio, una frazione del Comune casentinese di Castel Focognano. Il cassonetto, sollevato per scaricare i rifiuti, ha toccato la linea elettrica dell'alta tensione (posta a 6,90 metri, secondo l'Enel) e la scarica ha investito Raniolo folgorandolo.

L'operaio è stato soccorso dai colleghi di lavoro e dal personale del 118 che lo ha trasportato all'ospedale di Bibbiena dove i medici lo hanno rianimato praticandogli il massaggio cardiaco. Le sue condizioni sono però progressivamente peggiorate e l'operaio è morto a un paio d'ore dall'incidente. (red)

"una buona notizia"

Due albanesi che erano detenuti nel carcere di Sollicciano sono evasi dall' istituto penitenziario. La scoperta e' stata fatta stamani. Secondo le prime informazioni, i due albanesi sarebbero riusciti ad evadere buttando giu' alcuni pilastri di un' intercapedine che porta all' esterno dell' immobile del carcere. Poi avrebbero scavalcato il muro di cinta. Uno deve scontare una condanna a due anni e 5 mesi per ricettazione,l' altro era in attesa di giudizio dopo l'arresto per droga.

ORE 13.00

Italia

Roma, incidente ferroviario

Un attimo di disattenzione di uno dei due macchinisti, forse, è la causa dell' incidente ferroviario avvenuto poco dopo le 8 nei pressi di Ponte Lanciani per il mancato rispetto di uno stop. Lo ha detto il prefetto di Roma Emilio Del Mese ricostruendo l'accaduto. Fra le dieci persone ferite, la più grave avrebbe una gamba rotta. Altre dieci-quindici persone sono rimaste contuse e non hanno richiesto l' assistenza medica. L' incidente è avvenuto all' altezza di ponte Lanciani, all'intersezione tra la circonvallazione Nomentana e via dei Monti Tiburtini. Secondo i vigili urbani, due carrozze di un treno avrebbero sviato dai binari, urtando l' altro convoglio e coinvolgendo sei carrozze di quest' ultimo. Le due carrozze sono cadute su un fianco finendo sulla massicciata. I due treni, Intercity (il 287 partito da Monaco e diretto a Napoli che stava per fermarsi alla stazione Tiburtina, e il treno 384, partito da Siracusa e diretto a Milano), viaggiavano a velocità ridotta, dal momento che uno stava entrando nella stazione Tiburtina e l' altro ne era appena uscito. In quel tratto, in ogni caso, la velocità massima consentita è di 30 chilometri orari. I passeggeri sono stati portati via da alcune navette messe a disposizione da Trenitalia. "Quando ci siamo accorti dell' incidente - ha detto Giuseppe De Simone, uno dei primi vigili urbani intervenuti - abbiamo visto le carrozze fuori dai binari e scene di disperazione dei passeggeri, alcuni dei quali erano seduti a terra con le valigie in mano. Abbiamo immediatamente dato i primi soccorsi, chiedendo l' intervento delle ambulanze e dei vigili del fuoco". Il prefetto Del Mese, da parte sua, ha espresso soddisfazione per il "perfetto funzionamento" del piano di intervento scattato subito dopo l' incidente. "Nonostante fosse ora di punta e i vigili del fuoco fossero impegnati contemporaneamente anche in un'altra zona della città, tutto si è svolto senza problemi - ha detto il prefetto - I soccorsi sono stati tempestivi e in poco tempo sulla zona sono arrivati un elicottero del centro aviazione dei Vigili del Fuoco e un aereo leggero della Polizia di Stato". Sul posto sono intervenuti oltre 70 vigili del fuoco provenienti da Roma e provincia, con una ventina di squadre. Gli agenti della polizia ferroviaria di Roma intervenuti sul posto dove è avvenuto l'incidente tra i due treni, poco dopo la stazione Tiburtina, hanno provveduto a sequestrare la zona tachigrafica "dove è registrata la velocità dei treni e la zona dei segnali dove viene registrato il funzionamento dei segnali sulla tratta ferroviaria".

Milano

Prosegue davanti ai Comuni della zona di Arese la protesta dei lavoratori dell’Alfa Romeo. In attesa di incontrare il presidente della Regione, Formigoni, i cassintegrati hanno manifestato ieri davanti al Comune di Arese e oggi saranno a Garbagnate Milanese. Chiedono «di accelerare l’applicazione dell’accordo firmato in Regione il 26 febbraio», che prevede il rilancio dell’area industriale, e «di intervenire per integrare il reddito esiguo di 600 euro al mese dei cassintegrati». Alla protesta partecipano 400 tra lavoratori e lavoratrici Fino a sabato era durato invece il presidio davanti al duomo di milano, continuato per tre giorni dopo la manifestazione che aveva attraversato il centro della città

diritti digitali

Uno degli estensori della famigerata legge sull'editoria (62/2001), il responsabile del dipartimento Editoria di Palazzo Chigi, nonché commissario straordinario della SIAE, Mauro Masi, sta nuovamente suscitando attenzione dopo le recentissime dichiarazioni rilasciate al Corriere della Sera. Dichiarazioni nelle quali invoca una misura drastica: per tutti i siti un direttore responsabile. Lo scenario in cui si muove Masi, che evoca i più oscuri timori a cui si è dato risalto su queste pagine dopo il varo della contestatissima e ambigua legge sull'editoria, è quello della pirateria informatica e multimediale e dell'editoria internet. Secondo Masi, infatti, solo attraverso la responsabilizzazione giuridica diretta di chi pubblica un sito web è possibile ottenere importanti passi avanti nel contrastare fenomeni di illecito. Masi se la prende anche con la libertà in internet, sostenendo che il diritto d'autore va tutelato per consentire ai giovani di arrichcirsi economicamente Ma anche per chi pubblica online, secondo Masi, le cose dovrebbero andare diversamente. "Il tentativo in atto - ha affermato - è applicare anche a Internet il criterio della responsabilità a mezzo stampa, ma per ora, in assenza di una norma specifica, tutto è molto difficile." "Per ora - ha dichiarato - manca una norma che responsabilizzi il titolare del sito". Affermazioni importanti, dunque, che invocano una ulteriore legislazione che a molti sembra confliggere con le libertà digitali.

Esteri

Incontro Putin Powell

Petrolio e dopo Saddam, ma anche terrorismo internazionale e Medio Oriente. A poche ore dagli attacchi che hanno ucciso decine di cittadini occidentali in Arabia Saudita, il segretario di Stato americano Colin Powell è a Mosca per incontrare il ministro degli Esteri Igor Ivanov e il presidente russo Vladimir Putin. Ed affrontare molti problemi di relazioni internazionali sui quali Washington e Mosca non sembrano vicinissime. In particolare, l'esportazione russa di tecnologia e know-how in Iran potrebbe gettare un'ombra sul vertice del mese prossimo fra il presidente americano George W. Bush e il Putin a San Pietroburgo: i russi non vogliono rinunciare alle commesse, nonostante gli appelli di Washington, preoccupata da un'eventuale escalation nucleare di Teheran. L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) ritiene che il governo iraniano sia protagonista di un energico programma di armamenti, e Powell spera che i rapporti prodotti dagli ispettori al nucleare possano aiutarlo a convincere la controparte a cambiare condotta. Ma la vendita di tecnologia all'Iran non è l'unico nervo scoperto fra Russia e Stati Uniti. Alle Nazioni Unite, la Russia sta opponendo resistenza a una risoluzione statunitense per la revoca delle sanzioni all'Iraq, dopo la cacciata di Saddam Hussein. Mosca pretende assicurazioni sull'assenza di armi di distruzione di massa nel Paese del Golfo: argomento scomodo per Bush, visto che gli ispettori americani inviati in Iraq non hanno trovato nulla di rilevante in materia. In agenda anche la spinosa questione degli ispettori Onu, che non risultano bene accetti dall'amministrazione Bush nella fase post-bellica. Putin spera inoltre di ottenere un accordo con la controparte per una cooperazione nei sistemi di difesa missilistica, dopo aver ceduto alla scelta di Bush di abbandonare il trattato Abm (Anti Ballistic Missiles) del 1972, per dare avvio alla costruzione e schieramento di missili anti-balistici in grado di intercettare eventuali attacchi intercontinentali. Sul tavolo, infine, anche la gestione del dopoguerra iracheno e la questione petrolifera: gli accordi siglati da Saddam Hussein restaranno validi, come vuole Mosca?

Algeria

Non si arresta la violenza legata all’estremismo islamico in Algeria, che nel solo mese di maggio ha già provocato 32 vittime. Almeno sette persone, tra cui un poliziotto, sono state uccise lunedì e altre otto sono rimaste ferite. La stampa di Algeri riferisce che una bomba è esplosa al passaggio di una vettura uccidendo un agente e provocando altri cinque feriti nei pressi di Baghila, vicino Tizi Ouzou (110 chilometri da Algeri), nella Grande Cabilia. L’ordigno, azionato a distanza, sarebbe esploso mentre una pattuglia della polizia stava per allestire un posto di blocco. Gli investigatori hanno addossato la responsabilità dell’attentato al Gruppo salafista per la predicazione e il combattimento (Gspc), attivo in questa zona. Un altro episodio si è invece verificato nella zona montuosa tra di Ain Tarek, nella regione di Erlizane, circa 300 chilometro a ovest di Algeri. Qui, secondo il quotidiano El Watan, sono stati rinvenuti i corpi di sei estremisti uccisi dal bombardamento di elicotteri dell’esercito governativo mente si nascondevano in una ‘casamatta’. Infine, sempre secondo la stampa locale, un componente del Gruppo di legittima difesa (civili armati) è rimasto ferito da una bomba a Beni Meslem, nella regione Jijelk, a est di Algeri. Il clima di insicurezza e di violenza della guerra civile algerina, che fino ad ora ha provocato circa 100mila morti in 10 anni, aveva spinto ieri il ministro degli esteri Joschka Fischer a ipotizzare, per la prima volta, che i 32 turisti europei ‘spariti’ (tra loro 16 tedeschi) da due mesi nel deserto algerino potessero essere ‘ostaggi’. . E proprio questa mattina è arrivata la notizia che 17 dei 32 turisti sarebbero stati liberati Un giornale cita fonti bene informate. I 32 turisti europei - 16 tedeschi, 10 austriaci, 4 svizzeri, un olandese e uno svedese, che viaggiavano separatamente in sei gruppi e senza guida sono scomparsi, alcuni dal 19 febbraio scorso, e stati tenuti in ostaggio nel Sahara da un gruppo armato non identificato. Stamattina, il presidente del governo regionale di Salisburgo, Franz Schausgerger, ha dichiarato alla tv austriaca che 16 turisti - dieci austriaci e sei tedeschi - sarebbero stati ritrovati sani e salvi. Il ministero degli esteri tedesco ha intanto confermato, da Berlino, che sei dei sedici turisti tedeschi si trovano in questo momento all'ambasciata tedesca di Algeri. Si ignora al momento la sorte degli altri 'ostaggi'.

PALESTINA

Quattro palestinesi sono stati uccisi nelle prime ore di stamane nel centro della Striscia di Gaza, presso l'insediamento di Netzarim. Fonti israeliane riferiscono che i quattro sono stati uccisi da un missile sparato da un elicottero, dopo che avevano lanciato granate contro una pattuglia militare. Almeno tre degli uccisi erano poliziotti palestinesi, affermano fonti palestinesi che accusano gli israelani di aver aperto il fuoco contro una stazione di polizia. Durante la notte i militari israeliani avevano compiuto un'operazione militare anche nel campo profughi di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza: venti palestinesi sono rimasti feriti da un missile lanciato da un elicottero Apache e cinque edifici sono stati rasi al suolo dai bulldozer. Sono rimaste ferite 26 persone, la maggior parte delle quali colpite da un missile sparato da un elicottero. L'incursione, durata tre ore, era una risposta al lancio di missili Kassam da parte palestinese contro la citta' israeliana di Sderot e una base militare: nell'attacco, avvenuto ieri, erano rimasti feriti dieci soldati e tre civili. Altri due missili Kassam sono stati lanciati stamattina contro Sderot, senza causare vittime o danni.

Iraq

CONTRO SACCHEGGI "LICENZA DI UCCIDERE"PER POLIZIA A BAGHDAD Giro di vite di Bremer per l'ordine pubblico

Con l'arrivo a Baghdad del nuovo capo dell'amministrazione civile Paul Bremer, la musica comincia a cambiare nel paese. Fedele alla sua fama di duro, Bremer ha deciso nuove e più severe misure per ripristinare l'ordine pubblico nella capitale e nel paese in genere. Tra queste - rivela il New York Times - l'autorizzazione, per la polizia militare, di "sparare a vista" a ladri e saccheggiatori. Le nuove regole sono durissime e, dice un funzionario americano, Bremer "non ha fatto certo mistero che ora è lui al comando". Resta da capire - dice il New York Times - come gli iracheni saranno messi al corrente delle nuove norme e delle nuove regole. Oggi intanto, dopo questo primo giro di vite, Bremer tornerà a vedere i leader politici iracheni. L'ordine pubblico per lui è solo un compito di secondo piano. Il lavoro vero di Bremer è la transizione politica.

Cina

Almeno 63 persone sono morte e altre 23 risultano disperse per l’esplosione avvenuta ieri in una miniera di carbone della Cina orientale, mentre altri 27 sono stati portati in salvo, secondo quanto riferisce oggi l'agenzia ufficiale Xinhua.. L’incidente è accaduto nella cava di Luling, di prprietà statale, vicino alla città di Hefei (provincia di Anhui) intorno alle 16:00 locali. Al momento dell’esplosione in miniera c’erano 113 persone: fino a questo momento ne sono state portate in salvo ventisette, dieci delle quali si trovano adesso in ospedale. Le squadre di soccorso, che hanno finora recuperato alcune decine di cadaveri, temono di non riuscire a trovare vivi gli altri minatori, intrappolati a 590 metri sotto il livello del suolo. È stata aperta un’indagine sulle cause della tragedia, ancora tutte da verificare. L’industria mineraria cinese è la principale al mondo, ma è anche quella che fa registrare il maggior numero di infortuni sul lavoro. Stando ai dati governativi, l’anno scorso 4.500 minatori sono rimasti uccisi in incidenti sul lavoro, ma stime non ufficiali arrivano a parlare di diecimila morti. I sinistri sono dovuti principalmente alla mancanza di un’adeguata formazione dei lavoratori ed alla carenza di adeguate misure di sicurezza.

GR ORE 9.30

Esteri

Algeria

Non si arresta la violenza legata all’estremismo islamico in Algeria, che nel solo mese di maggio ha già provocato 32 vittime. Almeno sette persone, tra cui un poliziotto, sono state uccise lunedì e altre otto sono rimaste ferite. La stampa di Algeri riferisce che una bomba è esplosa al passaggio di una vettura uccidendo un agente e provocando altri cinque feriti nei pressi di Baghila, vicino Tizi Ouzou (110 chilometri da Algeri), nella Grande Cabilia. L’ordigno, azionato a distanza, sarebbe esploso mentre una pattuglia della polizia stava per allestire un posto di blocco. Gli investigatori hanno addossato la responsabilità dell’attentato al Gruppo salafista per la predicazione e il combattimento (Gspc), attivo in questa zona. Un altro episodio si è invece verificato nella zona montuosa tra di Ain Tarek, nella regione di Erlizane, circa 300 chilometro a ovest di Algeri. Qui, secondo il quotidiano El Watan, sono stati rinvenuti i corpi di sei estremisti uccisi dal bombardamento di elicotteri dell’esercito governativo mente si nascondevano in una ‘casamatta’. Infine, sempre secondo la stampa locale, un componente del Gruppo di legittima difesa (civili armati) è rimasto ferito da una bomba a Beni Meslem, nella regione Jijelk, a est di Algeri. Il clima di insicurezza e di violenza della guerra civile algerina, che fino ad ora ha provocato circa 100mila morti in 10 anni, aveva spinto ieri il ministro degli esteri Joschka Fischer a ipotizzare, per la prima volta, che i 32 turisti europei ‘spariti’ (tra loro 16 tedeschi) da due mesi nel deserto algerino potessero essere ‘ostaggi’. . E proprio questa mattina è arrivata la notizia che 17 dei 32 turisti sarebbero stati liberati Un giornale cita fonti bene informate. I 32 turisti europei - 16 tedeschi, 10 austriaci, 4 svizzeri, un olandese e uno svedese, che viaggiavano separatamente in sei gruppi e senza guida sono scomparsi, alcuni dal 19 febbraio scorso, e stati tenuti in ostaggio nel Sahara da un gruppo armato non identificato. Stamattina, il presidente del governo regionale di Salisburgo, Franz Schausgerger, ha dichiarato alla tv austriaca che 16 turisti - dieci austriaci e sei tedeschi - sarebbero stati ritrovati sani e salvi. Il ministero degli esteri tedesco ha intanto confermato, da Berlino, che sei dei sedici turisti tedeschi si trovano in questo momento all'ambasciata tedesca di Algeri. Si ignora al momento la sorte degli altri 'ostaggi'.

PALESTINA

Quattro palestinesi sono stati uccisi nelle prime ore di stamane nel centro della Striscia di Gaza, presso l'insediamento di Netzarim. Fonti israeliane riferiscono che i quattro sono stati uccisi da un missile sparato da un elicottero, dopo che avevano lanciato granate contro una pattuglia militare. Almeno tre degli uccisi erano poliziotti palestinesi, affermano fonti palestinesi che accusano gli israelani di aver aperto il fuoco contro una stazione di polizia. Durante la notte i militari israeliani avevano compiuto un'operazione militare anche nel campo profughi di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza: venti palestinesi sono rimasti feriti da un missile lanciato da un elicottero Apache e cinque edifici sono stati rasi al suolo dai bulldozer. Sono rimaste ferite 26 persone, la maggior parte delle quali colpite da un missile sparato da un elicottero. L'incursione, durata tre ore, era una risposta al lancio di missili Kassam da parte palestinese contro la citta' israeliana di Sderot e una base militare: nell'attacco, avvenuto ieri, erano rimasti feriti dieci soldati e tre civili. Altri due missili Kassam sono stati lanciati stamattina contro Sderot, senza causare vittime o danni.

Iraq

CONTRO SACCHEGGI "LICENZA DI UCCIDERE"PER POLIZIA A BAGHDAD Giro di vite di Bremer per l'ordine pubblico

Con l'arrivo a Baghdad del nuovo capo dell'amministrazione civile Paul Bremer, la musica comincia a cambiare nel paese. Fedele alla sua fama di duro, Bremer ha deciso nuove e più severe misure per ripristinare l'ordine pubblico nella capitale e nel paese in genere. Tra queste - rivela il New York Times - l'autorizzazione, per la polizia militare, di "sparare a vista" a ladri e saccheggiatori. Le nuove regole sono durissime e, dice un funzionario americano, Bremer "non ha fatto certo mistero che ora è lui al comando". Resta da capire - dice il New York Times - come gli iracheni saranno messi al corrente delle nuove norme e delle nuove regole. Oggi intanto, dopo questo primo giro di vite, Bremer tornerà a vedere i leader politici iracheni. L'ordine pubblico per lui è solo un compito di secondo piano. Il lavoro vero di Bremer è la transizione politica.

Cina

Almeno 63 persone sono morte e altre 23 risultano disperse per l’esplosione avvenuta ieri in una miniera di carbone della Cina orientale, mentre altri 27 sono stati portati in salvo, secondo quanto riferisce oggi l'agenzia ufficiale Xinhua.. L’incidente è accaduto nella cava di Luling, di prprietà statale, vicino alla città di Hefei (provincia di Anhui) intorno alle 16:00 locali. Al momento dell’esplosione in miniera c’erano 113 persone: fino a questo momento ne sono state portate in salvo ventisette, dieci delle quali si trovano adesso in ospedale. Le squadre di soccorso, che hanno finora recuperato alcune decine di cadaveri, temono di non riuscire a trovare vivi gli altri minatori, intrappolati a 590 metri sotto il livello del suolo. È stata aperta un’indagine sulle cause della tragedia, ancora tutte da verificare. L’industria mineraria cinese è la principale al mondo, ma è anche quella che fa registrare il maggior numero di infortuni sul lavoro. Stando ai dati governativi, l’anno scorso 4.500 minatori sono rimasti uccisi in incidenti sul lavoro, ma stime non ufficiali arrivano a parlare di diecimila morti. I sinistri sono dovuti principalmente alla mancanza di un’adeguata formazione dei lavoratori ed alla carenza di adeguate misure di sicurezza.

Italia

Un treno internazionale e' uscito dai binari nei pressi della stazione Tiburtina, a Roma, e ha urtato un convoglio locale. Dalle prime notizie, ci sarebbero alcuni feriti e contusi tra i passeggeri. L' incidente e' avvenuto intorno alle 8:15. Sono intervenuti i vigili del fuoco e i vigili urbani..

gror030514 (last edited 2008-06-26 09:53:45 by anonymous)