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'''iraq'''

Un elicottero americano è stato abbattuto oggi nella città di Anbar, in Iraq. Lo afferma la Tv al Jazeera secondo la quale a bordo dell'elicottero c'erano quattro militari che sono morti.
L'attacco, pare con armi leggere, è avvenuto mentre erano in corso in città violente manifestazioni contro i comportamenti dei soldati Usa e della polizia irachena, che hanno condotto perquisizioni casa per casa alla ricerca di armi, appoggiati da elicotteri e carri, che poi sono stati fatti ritirare.
Si sarebbe trattato di una vera e propria battaglia scatenata dai controlli e dalle perquisizioni alle quali i soldati e la polizia avrebbero sottoposto anche le donne irachene, sollevando violente reazioni della popolazione.
L'inviato della tv qatariota ha anche detto che il morale dei soldati americani "è ai livelli più bassi, ed hanno cominciato a ritirarsi dalla città".
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'''evian preparativi'''

'''Londra, asilo politico''' (audio)

'''Italia'''

'''Roma, occupazione''' (audio)

Occupato oggi l'assesorato alla casa del comune di roma
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'''evian preparativi'''

GR ORE 19.00

Sommario

Palestina, omicidi

Un membro di 'Forza 17', la guardia scelta del presidente palestinese Yasser Arafat, e' stato ucciso dal fuoco dei soldati israeliani questo pomeriggio a Ramallah (Cisgiordania). Lo hanno riferito fonti giornalistiche palestinesi. Le fonti hanno precisato che Mohamed Iassawi (32 anni) e' stato ucciso di fronte alla sede del ministero dell'istruzione palestinese dove, armi alla mano, avrebbe resistito al tentativo di cattura da parte di soldati di un'unita' speciale dell' esercito israeliano. Sempre a Ramallah, soldati israeliani continuano intanto ad assediare un edificio in cui si sarebbero barricati due miliziani palestinesi delle 'Brigate martiri Al-Aqsa'.

Palestina, road map

Secondo Sharon, citato dal Jerusalem, la questione degli insediamenti sarà discussa a parte, su "un binario separato". E la Roadmap non piace in almeno 14 punti:

1. I palestinesi devono mettere fine alla violenza, smantellare le organizzazioni di sicurezza e formare nuove organizzazioni per combattere la violenza. Nella prima fase, come condizione sine qua non per il passaggio alla seconda fase i palestinesi devono smantellare le milizie e le loro infrastrutture e raccogliere le armi che circolano clandestinamente.

2. La prima condizione per il progresso dei colloqui deve essere la cessazione della violenza.

3. Prima della seconda fase deve emergere una nuova leadership per l'Autorità nazionale palestinese. Dovrà essere, inoltre, eletto un nuovo consiglio palestinese.

4. Il meccanismo di monitoraggio sarà posto sotto la supervisione Usa.

5. La natura dello stato provvisorio palestinese sarà definita dai colloqui israelo-palestinesi. Lo Stato provvisorio sarà completamente smilitarizzato. Israele controllerà le vie di accesso e di uscita e lo spazio aereo.

6. Lo Stato palestinese dovrà pronunciarsi sul diritto d'Israele e dello stato ebraico all'esistenza e sulla rinuncia al diritto dei profughi palestinesi a fare ritorno nella terra che adesso fa parte d'Israele.

7. La fine del processo dovrà sfociare nella fine di tutte le rivendicazioni e del conflitto.

8. Sarà raggiunta una soluzione attraverso l'accordo e negoziati diretti in conformità con lo scenario prospettato dal presidente George W. Bush il 24 giugno dell'anno scorso.

9. Non si dovrà parlare degli insediamenti ebraici in Cisgiordania e nella striscia di Gaza, se non in termini di congelamento della loro espansione; né dello Stato dell'Autorità palestinese e delle sue istituzioni a Gerusalemme e delle questioni che saranno oggetto dell'accordo finale.

10. Dovranno essere rimossi i riferimenti all'iniziativa di pace saudita e a all'iniziativa araba approvata l'anno scorso a Beirut.

11. L'Autorità palestinese dovrà essere riformata: sarà elaborata una costituzione transitoria palestinese; sarà edificata una infrastruttura giuridica; continueranno gli sforzi internazionali per risollevare l'economia palestinese; continuerà il trasferimento delle entrate fiscali.

12. Il ritiro delle truppe israeliane sulle posizioni occupate nel settembre 2000 prima che cominciasse la rivolta palestinese dipenderà in maniera assoluta dal ripristino della pace e della tranquillità.

13. Compatibilmente con la situazione della sicurezza, Israele opererà per far tornare la vita dei palestinesi alla normalità, per rilanciare la loro economia, promuovere il commercio e assistere le organizzazioni umanitarie.

14. Gli stati arabi asseconderanno il processo, esprimendosi contro la violenza. Non ci sarà alcun legame fra il binario palestinese e altri binari di pace.

iraq

Un elicottero americano è stato abbattuto oggi nella città di Anbar, in Iraq. Lo afferma la Tv al Jazeera secondo la quale a bordo dell'elicottero c'erano quattro militari che sono morti. L'attacco, pare con armi leggere, è avvenuto mentre erano in corso in città violente manifestazioni contro i comportamenti dei soldati Usa e della polizia irachena, che hanno condotto perquisizioni casa per casa alla ricerca di armi, appoggiati da elicotteri e carri, che poi sono stati fatti ritirare. Si sarebbe trattato di una vera e propria battaglia scatenata dai controlli e dalle perquisizioni alle quali i soldati e la polizia avrebbero sottoposto anche le donne irachene, sollevando violente reazioni della popolazione. L'inviato della tv qatariota ha anche detto che il morale dei soldati americani "è ai livelli più bassi, ed hanno cominciato a ritirarsi dalla città".

Rapporto amnesty 2003 (audio)

Sebbene gli eventi legati all'Iraq abbiano dominato la regione, la situazione dei diritti umani si e' ulteriormente aggravata in molte zone del Medio Oriente e del Nordafrica, in nome della 'lotta al terrorismo'. La repressione della liberta' d'espressione e di assemblea e le intimidazioni nei confronti dei difensori dei diritti umani si sono estese. L'impunita' per le violazioni dei diritti umani e' proseguita e alle vittime e alle loro famiglie e' stata ampiamente negata giustizia. Il panorama regionale e' stato contrassegnato da condanne a morte, da esecuzioni extragiudiziali, dal massiccio uso della tortura e da processi iniqui. Secondo quanto segnala Amnesty International nel Rapporto annuale 2003, mentre i riflettori erano puntati sul paese, in Iraq e' stata annunciata un'amnistia generale ma il destino di decine di migliaia di persone 'scomparse' negli anni precedenti e' rimasto sconosciuto. Centinaia di persone, tra cui possibili prigionieri di coscienza, sono state mandate a morte. Popolazioni non arabe, per lo piu' curdi, hanno continuato ad essere espulse con la forza dalla regione di Kirkuk verso il Kurdistan iracheno.

Francia, pensioni (audio)

In Francia il governo Raffarin ha varato la controriforma delle pensioni, nonostante la massiccia ondata di scioperi. Stamattina il consiglio dei ministri ha approvato il controverso progetto che porta da 37,5 a 40 - anche per gli statali - gli anni di contributi necessari per la pensione piena. La parola passa adesso all'Assemblea Nazionale, dove il dibattito sulla "legge Fillon", dal nome del ministro degli Affari Sociali Francois Fillon, si dovrebbe aprire il 10 giugno.

Contro le modifiche del sistema pensionistico proposte dal governo Raffarin sono già stati effettuati a maggio parecchi scioperi nel settore pubblico e all'orizzonte si profila un giugno caldo: i sindacati sono infatti intenzionati a intensificare la lotta. I francesi sembrano poco disposti a lavorare più a lungo per una pensione più magra.

evian preparativi

Londra, asilo politico (audio)

Italia

Roma, occupazione (audio)

Occupato oggi l'assesorato alla casa del comune di roma

Torino, processo (audio)

Ieri, a Torino, nel quartiere di San Salvario si è svolta l'ennesima retata della polizia contro gli immigrati; alcuni/e compagni/e erano scesi in strada per opporsi al rastrellamento. Un compagno di Radio Blak Out di Torino, e altri 4 compagni dell’Alcova sono stati fermati per resistenza e lesioni. Questa mattina ci sarà il processo per direttissima. Abbiamo ascoltato un compagno di Radio Blak Out di Torino

Brescia, cariche (audio)

La polizia carica a Brescia il corteo organizzato a Brescia per l'anniversario della strage di piazza della Loggia, avvenuta nel 1974. I manifestanti, appartenenti a Centro sociale Magazzino 47, Brescia Social Forum, Collettivi studenteschi, avrebbero voluto raggiungere piazza della Loggia, dove si tenevano le manifestazioni per l'anniversario della strage. Ma il percorso del corteo trovava sulla sua strada l'ufficio elettorale di viviana beccalossi, e questo è bastato alla polizia per dare il via alle cariche.

Napoli, disocuppati (audio)

Torna alla ribalta la questione dei disoccupati a napoli: ma questa volta, a causa dell'arresto del leader della formazione di destra forza lavoro disponibile, accusato di aver preteso soldi in cambio delle lotte portate avanti. Un episodio che getta ombra sulle invece legittime lotte dei precari, disoccupati e lavoratori napoletani. Sulla situazione a napoli, abbiamo chiesto un commento a mario, della rete no global

Gr ORE 17.00

Esteri

Palestina

Un membro di 'Forza 17', la guardia scelta del presidente palestinese Yasser Arafat, e' stato ucciso dal fuoco dei soldati israeliani questo pomeriggio a Ramallah (Cisgiordania). Lo hanno riferito fonti giornalistiche palestinesi. Le fonti hanno precisato che Mohamed Iassawi (32 anni) e' stato ucciso di fronte alla sede del ministero dell'istruzione palestinese dove, armi alla mano, avrebbe resistito al tentativo di cattura da parte di soldati di un'unita' speciale dell' esercito israeliano. Sempre a Ramallah, soldati israeliani continuano intanto ad assediare un edificio in cui si sarebbero barricati due miliziani palestinesi delle 'Brigate martiri Al-Aqsa'.

Palestina- italia

Comincia nel modo peggiore il semestre italiano di presidenza dell'unione. Ad un mese dal passaggio di consegne con la grecia, il presidente del senato, ed esponente della maggioranza di governo, è arrivato a gerusalemme, sostenendo in pieno l'isolamento voluto dal governo isareliano nei confronmti di arafat. "Arafat ha fallito, Abu Mazen è il leader" palestinese e su di lui "l'Europa deve investire" per favorire il processo di pace in Medio Oriente, secondo il percorso tracciato dalla Road Map. Questo il messaggio che il presidente del Senato, Marcello Pera, porta a Gerusalemme nella sua visita ufficiale in Israele durante la quale incontrerà Ariel Sharon proprio domani, giorno dell'atteso vertice tra il premier israeliano e il premier palestinese Abu Mazen.

"I palestinesi hanno un leader nuovo ed è Abu Mazen - dice Pera - è con lui che dobbiamo impostare il dialogo. L'Europa lo deve incoraggiare, deve sostenere la sua credibilità attendendosi di contro atti evidenti che mostrino come la nuova leadership abbia voltato pagina". Le dichiarazioni di pera contrastano fortemente con quanto dichiarato dal rappresentante dell'UE solana, che aveva ribadito proprio di recente come arafat sia legittimo presidente eletto.

Iran

La minaccia nucleare per il Medio Oriente non viene dal programma nucleare iraniano, ma da quello israeliano, che deve essere fermato. Lo ha detto oggi il ministro degli esteri di Teheran, Kamal Kharrazi, parlando ad una conferenza dei capi delle diplomazie dell'Organizzazione della Conferenza Islamica (OCI). Tutta la comunita' internazionale deve chiedere a Israele di smettere di produrre e accumulare armi nucleari, ha affermato Kharrazi. L'Iran nega di volere dotarsi esso stesso di armi atomiche, come invece sostenuto dagli Stati Uniti e dallo stesso Israele, assicurando che il proprio programma nucleare e' volto esclusivamente alla produzione di energia elettrica. Un portavoce iraniano ha smentito oggi una notizia fatta circolare ieri dai mujaheddin del popolo, principale organizzazione dell'opposizione armata al regime di Teheran, secondo la quale la Repubblica Islamica starebbe costruendo altri due siti nucleari segreti, oltre a quelli gia' dichiarati all'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica.

Iraq

Un elicottero americano è stato abbattuto oggi nella città di Anbar, in Iraq. Lo afferma la Tv al Jazeera secondo la quale a bordo dell'elicottero c'erano quattro militari che sono morti. Al Jazira aggiunge che in città ci sono grandi manifestazioni popolari e numerose esplosioni.

Diritti umani

Sebbene gli eventi legati all'Iraq abbiano dominato la regione, la situazione dei diritti umani si e' ulteriormente aggravata in molte zone del Medio Oriente e del Nordafrica, in nome della 'lotta al terrorismo'. La repressione della liberta' d'espressione e di assemblea e le intimidazioni nei confronti dei difensori dei diritti umani si sono estese. L'impunita' per le violazioni dei diritti umani e' proseguita e alle vittime e alle loro famiglie e' stata ampiamente negata giustizia. Il panorama regionale e' stato contrassegnato da condanne a morte, da esecuzioni extragiudiziali, dal massiccio uso della tortura e da processi iniqui. Secondo quanto segnala Amnesty International nel Rapporto annuale 2003, mentre i riflettori erano puntati sul paese, in Iraq e' stata annunciata un'amnistia generale ma il destino di decine di migliaia di persone 'scomparse' negli anni precedenti e' rimasto sconosciuto. Centinaia di persone, tra cui possibili prigionieri di coscienza, sono state mandate a morte. Popolazioni non arabe, per lo piu' curdi, hanno continuato ad essere espulse con la forza dalla regione di Kirkuk verso il Kurdistan iracheno.

Corte penale internazionale

La Commissione europea avrebbe chiesto alla Bosnia di non ratificare l'accordo di non estradizione dei cittadini americani alla Corte penale internazionale dell'Aja (Cpi) siglato a Sarajevo il 16 maggio scorso. Lo rivela oggi il quotidiano bosniaco 'Dnevni Avaz' citando una fonte anonima della Commissione europea. Il quotidiano cita una lettera che il commissario europeo per gli affari esteri Chris Patten e il ministro degli esteri greco Georgi Papandreou avrebbero inviato alle autorita' bosniache. Nella lettera viene sottolineato il forte sostegno finanziario e politico dell'Unione europea alla Cpi precisando che se vogliono accedere all'Unione europea le autorita' bosniache devono assicurare il rispetto dei valori e degli obiettivi posti dall'Ue, e per quanto riguarda lo status della Cpi le posizioni sono chiare poiche' questa corte gode il pieno appoggio dell'Unione. Secondo la fonte citata dal giornale i principi dell'Ue sono molto chiari e, per adesso, la Bosnia li ha infranti dando un'immunita' molto larga, non soltanto ai soldati americani impegnati nella missione di pace, ma anche a molti altri. L'accordo, siglato il 16 maggio dal ministro della giustizia bosniaco Slobodan Kovac e dall'ambasciatore Usa a Sarajevo Clifford Bond, prevede l'immunita' dei militari e di tutti gli altri cittadini impegnati in Bosnia, ma non dell'altro personale impiegato nelle missioni Usa come prevedeva la richiesta americana. Se l'accordo non verra' ratificato entro il 1 luglio, come richiesto dagli Stati Uniti, la Bosnia rischia di restare senza gli aiuti militari di Washington. Washington ha finora firmato gli accordi di non estradizione dei cittadini americani con 33 paesi aderenti alla Cpi, che ha il compito di giudicare individui responsabili di violazioni dei diritti umani, di crimini di guerra e di genocidio

Stato controllore

I distributori automatici di sigarette funzioneranno, a partire dal primo gennaio 2004, solo di giorno per impedire che i minori possano cosi' utilizzarli, almeno in quelle ore. E le nuove macchine saranno dotate di un lettore di banda magnetica nel quale introdurre la carta di identita', limitando cosi' ancora di piu' l'accesso ai piu' giovani. Su richiesta del Ministro della Salute Girolamo Sirchia, l'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato (Aams) ha infatti emanato una circolare che limita l'accesso ai distributori automatici di sigarette da parte dei minori di sedici anni. A partire dal primo gennaio 2004, le macchine per lo smercio automatico di tabacchi dovranno essere disattivate, attraverso un temporizzatore, nella fascia oraria, dalle 7 alle 23, consentendo cosi' la loro operativita' solo di notte, in una fascia oraria nella quale i giovani dovrebbero avere meno accesso. Inoltre, dalla stessa data, potranno essere installati solo distributori automatici muniti di lettore di banda magnetica, attivabile attraverso l'introduzione della carta di identita' elettronica. Nelle more della diffusione di questo documento, anche questi nuovi distributori saranno attivati solo nella fascia oraria notturna. L' Aams, inoltre, procedera' a una ricognizione della rete di vendita automatizzata, attraverso un apposito questionario. Il Ministro Sirchia ha ringraziato, per questo, il Ministro delle Attivita' produttive Antonio Marzano, il Direttore generale dell'Aams Giorgio Tino e il Segretario generale della Federazione italiana tabaccai Sergio Baronci per la collaborazione data a questo ulteriore passo avanti per la tutela della salute dei minori. Il provvedimento assume un valore maggiore perche' emesso proprio in prossimita' della giornata mondiale senza tabacco.

GR ORE 13,00

Medio Oriente Sharon: "Nessuno stop alle colonie". Mazen: "Israele dia segnali di cambiamento" Ora che l'ha accettata, il premier israeliano Ariel Sharon cerca di modificare la cosiddetta Roadmap. Delle riserve israeliane si sapeva già ma, scrive oggi il Jerusalem Times, ora è chiaro che quale sia il punto non negoziabile per Sharon, che dice di aver già raggiunto un "intesa con gli Usa": la Roadmap non implica il congelamento degli insediamenti colonici israeliani nei territori palestinesi.

"L'attuazione della Roadmap è, per quanto mi riguarda, il solo test" su cui valutare Sharon, replica a distanza il primo ministro palestinese Abu Mazen in un'intervista ad Haaretz. Mazen afferma di aver detto a Sharon che i servizi di sicurezza dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) sono stati completamente distrutti in Cisgiordania, e demoliti al 70% nella striscia di Gaza. L'incontro con Sharon, intanto, slitta ancora: non più oggi, ma domani.

Cosa non piace a Israele Secondo Sharon, citato dal Jerusalem, la questione degli insediamenti sarà discussa a parte, su "un binario separato". E la Roadmap non piace in almeno 14 punti:

1. I palestinesi devono mettere fine alla violenza, smantellare le organizzazioni di sicurezza e formare nuove organizzazioni per combattere la violenza. Nella prima fase, come condizione sine qua non per il passaggio alla seconda fase i palestinesi devono smantellare le milizie e le loro infrastrutture e raccogliere le armi che circolano clandestinamente.

2. La prima condizione per il progresso dei colloqui deve essere la cessazione della violenza.

3. Prima della seconda fase deve emergere una nuova leadership per l'Autorità nazionale palestinese. Dovrà essere, inoltre, eletto un nuovo consiglio palestinese.

4. Il meccanismo di monitoraggio sarà posto sotto la supervisione Usa.

5. La natura dello stato provvisorio palestinese sarà definita dai colloqui israelo-palestinesi. Lo Stato provvisorio sarà completamente smilitarizzato. Israele controllerà le vie di accesso e di uscita e lo spazio aereo.

6. Lo Stato palestinese dovrà pronunciarsi sul diritto d'Israele e dello stato ebraico all'esistenza e sulla rinuncia al diritto dei profughi palestinesi a fare ritorno nella terra che adesso fa parte d'Israele.

7. La fine del processo dovrà sfociare nella fine di tutte le rivendicazioni e del conflitto.

8. Sarà raggiunta una soluzione attraverso l'accordo e negoziati diretti in conformità con lo scenario prospettato dal presidente George W. Bush il 24 giugno dell'anno scorso.

9. Non si dovrà parlare degli insediamenti ebraici in Cisgiordania e nella striscia di Gaza, se non in termini di congelamento della loro espansione; né dello Stato dell'Autorità palestinese e delle sue istituzioni a Gerusalemme e delle questioni che saranno oggetto dell'accordo finale.

10. Dovranno essere rimossi i riferimenti all'iniziativa di pace saudita e a all'iniziativa araba approvata l'anno scorso a Beirut.

11. L'Autorità palestinese dovrà essere riformata: sarà elaborata una costituzione transitoria palestinese; sarà edificata una infrastruttura giuridica; continueranno gli sforzi internazionali per risollevare l'economia palestinese; continuerà il trasferimento delle entrate fiscali.

12. Il ritiro delle truppe israeliane sulle posizioni occupate nel settembre 2000 prima che cominciasse la rivolta palestinese dipenderà in maniera assoluta dal ripristino della pace e della tranquillità.

13. Compatibilmente con la situazione della sicurezza, Israele opererà per far tornare la vita dei palestinesi alla normalità, per rilanciare la loro economia, promuovere il commercio e assistere le organizzazioni umanitarie.

14. Gli stati arabi asseconderanno il processo, esprimendosi contro la violenza. Non ci sarà alcun legame fra il binario palestinese e altri binari di pace.

Gerusalemme MO, Abu Mazen conferma incontro con Sharon

Il primo ministro palestinese Abu Mazen ha confermato che il l'incontro col primo ministro israeliano Ariel Sharon, rinviato ieri di 48 ore, si svolgerà nella giornata di domani. "Incontrerò Ariel Sharon domani per discutere l'applicazione della roadmap", ha dichiarato a Ramallah, al termine di un colloquio col ministro degli esteri spagnolo Ana Palacio. (red)

IRAN Il presidente iraniano Muhammad Khatami ha lanciato oggi un appello ai paesi islamici chiedendo di condannare il terrorismo e di respingere le minacce che provengono dall'estero. L'occasione è stata la prima sessione del vertice dei ministri degli Esteri della Conferenza islamica che si è aperta oggi a Teheran. "Il nostro mondo sta combattendo una dura lotta da un lato contro quelli che diffondono la cultura della violenza, e dall'altro contro chi vuole espandersi. Il terrorismo è un dramma dell'umanità che va contro la libertà dell'uomo". Secondo l'agenzia stampa iraniana IRNA, il capo del governo di Teheran invoca quindi l'unità d'intenti dei paesi islamici per allontanare i gruppi integralisti, che minano la pace del mondo islamico moderno, e chiede inoltre di respingere gli attacchi che provengono dall'esterno. Su quest'ultimo punto, Khatami fa un chiaro riferimento alle ultime minacce e pressioni che gli Stati Uniti hanno esercitato prima sulla Siria ed ora sull'Iran, accusato di ospitare membri di al-Qaeda.

ALGERI - Una nuova violenta scossa di terremoto si e' prodotta alle 09:00 in Algeria. Nella capitale Algeri il sisma ha causato panico per le strade. Non si hanno per il momento altri particolari.

PERU

Il presidente Toledo affida il controllo interno del Paese alle forze armate e punta il dito contro le manifestazioni delle ultime settimane: intento eversivo. LIMA – Emergenza nazionale in Perù dopo l’ondata di scioperi che ha gettato il Paese nel caso. Il presidente Alejandro Toledo ha annunciato in un messaggio alla nazione di avere affidato il controllo interno del Paese alle forze armate, con l’aiuto della polizia nazionale.

La decisione, secondo il capo dello Stato, permetterà di “riaprire le scuole e ristabilire il transito”, spesso paralizzato dalle continue proteste e dai blocchi stradali. Toledo ha spiegato di essersi trovato in una situazione blindata: non aveva altra scelta che adottare le misure in questione. Lo stato di emergenza, tuttavia, determina la restrizione di una serie di garanzie costituzionali come il diritto della libera circolazione e all’inviolabilità del domicilio. Il presidente peruviano, d’altra parte, è convinto che negli scioperi degli ultimi tempi ci sia un chiaro intento eversivo, di attacco contro il governo in carica.

Parigi

Francia, il governo approva la contro riforma delle pensioni

In Francia il governo Raffarin ha varato la controriforma delle pensioni, nonostante la massiccia ondata di scioperi. Stamattina il consiglio dei ministri ha approvato il controverso progetto che porta da 37,5 a 40 - anche per gli statali - gli anni di contributi necessari per la pensione piena. La parola passa adesso all'Assemblea Nazionale, dove il dibattito sulla "legge Fillon", dal nome del ministro degli Affari Sociali Francois Fillon, si dovrebbe aprire il 10 giugno.

Contro le modifiche del sistema pensionistico proposte dal governo Raffarin sono già stati effettuati a maggio parecchi scioperi nel settore pubblico e all'orizzonte si profila un giugno caldo: i sindacati sono infatti intenzionati a intensificare la lotta. I francesi sembrano poco disposti a lavorare più a lungo per una pensione più magra.

Stampa, il terremoto del centrodestra viene avvertito anche all'estero.

Il giudizio del "Times" non lascia spazio a fantasiose interpretazioni: «L'opposizione di centrosinistra in Italia - scrive il quotidiano inglese - ha sferrato un colpo simbolico a Silvio Berlusconi, il primo ministro di centrodestra, nelle importanti elezioni amministrative di ieri, con la sconfitta dell'amministrazione di centrodestra uscente nella Provincia di Roma». Il giornale britannico collega la sconfitta della Casa delle libertà a Roma, con i risultati deludenti ottenuti dal centrodestra nelle recenti elezioni amministrative in Spagna e in Germania.

Secondo un altro fra i più importanti quotidiani inglesi, "The Indipendent", «il cambio di guardia alla Provincia di Roma potrebbe avere delle conseguenze anche a livello nazionale». «Un quarto dell'elettorato italiano era stato chiamato alle urne e non s'è trattato di una grande sconfitta del centrodestra - osserva "The Indipendent" - ma abbastanza per consentire all'opposizione di centrosinistra di rialzare la cresta». Insomma, un voto che conta. Ancora più duro e netto il commento della Cnn: «Silvio Berlusconi deve ora affrontare un'imbarazzante sconfitta nella provincia di Roma così come in altre parti d'Italia dove sta ottenendo modesti risultati». Una sconfitta, dunque, che può solo diventare più netta in vista dei ballottaggi dell'8 giugno. Secondo la Cnn il risultato «è frutto della politica pro-Usa durante la guerra contro l'Iraq». In questi mesi sono scese in piazza migliaia di persone, e l'Italia è ancora oggi coperta dalle bandiere arcobaleno. La Cnn azzarda anche un'altra ipotesi: «Visto il carattere locale della consultazione, tale effetto potrebbe essere dovuto alle vicende giudiziarie che sta affrontando il premier imputato a Milano in un processo per corruzione».

Il quotidiano spagnolo El Mundo nota invece che «la vittoria dell'opposizione di centrosinistra sarebbe dovuta innanzitutto all'appoggio di Rifondazione comunista. Un appoggio, però che forse procurerà dei problemi all'Ulivo».

Brescia Anniversario strage, scontri fra manifestanti e polizia

Scontri a Brescia tra manifestanti e polizia Il corteo organizzato a Brescia per l'anniversario della strage di piazza della Loggia, avvenuta nel 1974, è stata l'occasione per alcuni scontri tra i manifestanti e la polizia; alcuni persone sono rimaste contuse. I manifestanti, appartenenti a Centro sociale Magazzino 47, Brescia Social Forum, Collettivi studenteschi, hanno cercato di andare verso la sede del comitato elettorale del candidato sindaco del centrodestra Viviana Beccalossi. Da lì avrebbero voluto raggiungere piazza della Loggia, dove si stanno tenendo le manifestazioni per l'anniversario della strage.

Un cordone di polizia ha impedito, però, ai manifestanti il passaggio e alcuni di loro hanno iniziato a esercitare pressioni. E' volata anche qualche bottiglia e le forze dell'ordine hanno risposto con una breve carica. Poco dopo i manifestanti, circa 200, e i poliziotti hanno continuato a fronteggiarsi.

G.R. ORE 9,30

ALGERI

Terremoto, nuova scossa: Nove persone sembra siano morte, e circa 200 sono rimaste ferite, per la nuova scossa di terremoto che ha colpito ieri sera l'Algeria. Diversi edifici, spesso già danneggiati dal sisma devastante di mercoledì scorso - che ha causato 2.218 morti e 9.497 feriti, secondo l'ultimo bilancio ufficiale diffuso in serata - sono crollati nelle città di Zemmouri, Boudermes e Reghaia, nella fascia costiera a est della capitale. "Le famiglie si sono precipitate fuori dai palazzi, tutti sono scesi in strada. Nel centro di Algeri la gente era terrorizzata, davvero terrorizzata, teneva i bambini in braccio". "Una persona è probabilmente ancora viva, ma è molto in profondità all'interno dell'edificio e purtoppo sta cominciando a tossire", ha detto alla radio statale algerina il capo di una squadra di soccorritori francesi al lavoro a Reghaia, sul luogo dove è crollato un palazzo di 15 piani.

PERU’

Il presidente del Perù Alejandro Toledo ha dichiarato trenta giorni di stato d'emergenza per liberare le strade bloccate da migliaia di dimostranti che impediscono il passaggio dei viaggiatori e delle forniture di prodotti alimentari. Toledo ha detto che i militari assisteranno la polizia nell'azione che si svolgerà nell'intera nazione. "Noi abbiamo la responsabilità di governare 26 milioni di peruviani e di garantire la sicurezza" ha detto il presidente peruviano Toledo in un messaggio alla nazione. Il messaggio di Toledo è giunto dopo che i lavoratori del settore sanitario si sono aggiunti ieri allo sciopero dei contadini, degli insegnanti e dei dipendenti degli uffici giudiziari che stanno protestando in tutto il Paese. Durante la giornata di ieri, la polizia ha cercato di sgomberare le strade bloccate da lunedì da massi e da pneumatici incendiati dagli agricoltori in sciopero. Gli agricoltori chiedono protezione dalle importazioni e la riduzione delle tasse su alcuni prodotti, mentre gli altri scioperanti chiedono più alti salari.

ARABIA SAUDITA

Riad, Tre sospetti al Qaeda arrestati per bombe in Arabia saudita Le autorità saudite hanno arrestato tre persona sospettate di appartenere ad al Qaida per il triplice attentato di Riad. Lo scrivono i giornali sauditi

PALESTINA

L’incontro tra il primo ministro palestinese Mahmoud Abbas, noto come Abu Mazen, e quello israeliano Ariel Sharon che avrebbe dovuto svolgersi oggi, mercoledì, secondo Greg Myre del ‘New York Times’ , edizione on line, è stato posposto almeno di un giorno. Il rinvio, dovuto a non chiarite ‘ difficoltà di agenda’ di Mazen, è stato reso noto da Nabil Amr, ministro palestinese per l’informazione, ma, secondo il giornale newyorkese, non verrebbe ritenuto significativo da nessuna delle due parti. Mazen e Sharon si sono già visti una volta a Gerusalemme per tre ore qualche giorno prima che il consiglio dei ministri israeliano approvasse ‘il tracciato di pace’ elaborato da Onu, Unione Europea, Stati Uniti e Russia sia pur con annesse 14 “precisazioni” e con una successiva valanga di dure prese di posizione soprattutto da parte di esponenti israeliani che si oppongono alla sola idea di uno Stato palestinese. Il quotidiano israeliano vicino ai laburisti ‘Haaretz’, che poco prima delle 22, ora italiana, dava ancora per certo l’incontro di oggi, alle 3.30 annunciava con una notizia di una riga che secondo Ra’anan Gissin, aiuto di Sharon, l’incontro non si svolgerà e che non è stata stabilita alcuna nuova data. Al di là delle dichiarazione ufficiali, proprio alcuni contenuti della prima intervista di Mazen ad ‘Haaretz’ – in cui il primo ministro palestinese esprimeva dubbi sulle vere intenzioni della controparte e prendeva posizione contro l’isolamento politico del suo presidente Yasser Arafat - potrebbero aver contribuito al rinvio. Lo stesso quotidiano di Tel Aviv ritiene intanto certa la partecipazione del presidente statunitense George W.Bush a due diversi ‘vertici mediorientali’ in programma per la prossima settimana, uno in Egitto a Sharm al-Sheikh ( con capi di stato arabi) e l’altro, con Mazen e Sharon, ad Aqaba in Giordania.

IRAQ

Assalto ad un posto di blocco a Falluja, con due americani e due iracheni morti. Granate a Baghdad contro la polizia militare. Due soldati Usa uccisi in incidenti in altre citta' del Paese. Scene di un martedi' qualunque nell'Iraq post-bellico, dove la pace ha ancora giornate che sembrano quelle delle settimane di guerra. Per il capo del Pentagono, Donald Rumsfeld, i traguardi raggiunti dalle operazioni militari in Iraq hanno offerto solide fondamenta su cui costruire la pace. Ma le famiglie americane che attendono da mesi il ritorno dei militari dal fronte, vivono ancora nel timore di vedersi recapitare un cadavere: 28 soldati americani sono morti nei 26 giorni di maggio che hanno seguito l'annuncio della fine della guerra da parte del presidente George W.Bush e i loro nomi si sono aggiunti a quelli delle 139 vittime Usa delle settimane del conflitto.

STATI UNITI Cresce l'uso di anfetamine sul posto di lavoro in America. I dipendenti statunitensi sembrano essere attratti dall' assunzione di questi prodotti, il cui consumo e' salito del 17% nel corso dell'ultimo anno. Secondo una ricerca condotta dalla societa' Quest Diagnostics, specializzata nei test medici sul consumo di droghe all'interno delle aree di lavoro, ben 34 dipendenti su 10.000 hanno fatto uso, nel 2002, di anfetamine, ossia un progresso del 17% rispetto all'anno precedente e del 70% negli ultimi cinque anni. In base allo studio la sostanza preferita dai lavoratori americani, soprattutto dai colletti bianchi, risulta essere la cocaina, consumata da 71 dipendenti su 10.000, apparsa pero' in calo rispetto ai picchi raggiunti nel 1998 quando i consumatori erano 91 su 10.000. La crescita dell'uso di anfetamine - a giudizio degli esperti di Quest Diagnostics - va ricollegata non tanto al minore costo rispetto alla cocaina ma agli effetti (euforia soprattutto) capaci di durare piu' a lungo rispetto ad altre sostanze

gror030528 (last edited 2008-06-26 10:00:42 by anonymous)