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G.R. ORE 9,30

ALGERI

Terremoto, nuova scossa: Nove persone sembra siano morte, e circa 200 sono rimaste ferite, per la nuova scossa di terremoto che ha colpito ieri sera l'Algeria. Diversi edifici, spesso già danneggiati dal sisma devastante di mercoledì scorso - che ha causato 2.218 morti e 9.497 feriti, secondo l'ultimo bilancio ufficiale diffuso in serata - sono crollati nelle città di Zemmouri, Boudermes e Reghaia, nella fascia costiera a est della capitale. "Le famiglie si sono precipitate fuori dai palazzi, tutti sono scesi in strada. Nel centro di Algeri la gente era terrorizzata, davvero terrorizzata, teneva i bambini in braccio". "Una persona è probabilmente ancora viva, ma è molto in profondità all'interno dell'edificio e purtoppo sta cominciando a tossire", ha detto alla radio statale algerina il capo di una squadra di soccorritori francesi al lavoro a Reghaia, sul luogo dove è crollato un palazzo di 15 piani.

PERU’

Il presidente del Perù Alejandro Toledo ha dichiarato trenta giorni di stato d'emergenza per liberare le strade bloccate da migliaia di dimostranti che impediscono il passaggio dei viaggiatori e delle forniture di prodotti alimentari. Toledo ha detto che i militari assisteranno la polizia nell'azione che si svolgerà nell'intera nazione. "Noi abbiamo la responsabilità di governare 26 milioni di peruviani e di garantire la sicurezza" ha detto il presidente peruviano Toledo in un messaggio alla nazione. Il messaggio di Toledo è giunto dopo che i lavoratori del settore sanitario si sono aggiunti ieri allo sciopero dei contadini, degli insegnanti e dei dipendenti degli uffici giudiziari che stanno protestando in tutto il Paese. Durante la giornata di ieri, la polizia ha cercato di sgomberare le strade bloccate da lunedì da massi e da pneumatici incendiati dagli agricoltori in sciopero. Gli agricoltori chiedono protezione dalle importazioni e la riduzione delle tasse su alcuni prodotti, mentre gli altri scioperanti chiedono più alti salari.

ARABIA SAUDITA

Riad, Tre sospetti al Qaeda arrestati per bombe in Arabia saudita Le autorità saudite hanno arrestato tre persona sospettate di appartenere ad al Qaida per il triplice attentato di Riad. Lo scrivono i giornali sauditi

PALESTINA

L’incontro tra il primo ministro palestinese Mahmoud Abbas, noto come Abu Mazen, e quello israeliano Ariel Sharon che avrebbe dovuto svolgersi oggi, mercoledì, secondo Greg Myre del ‘New York Times’ , edizione on line, è stato posposto almeno di un giorno. Il rinvio, dovuto a non chiarite ‘ difficoltà di agenda’ di Mazen, è stato reso noto da Nabil Amr, ministro palestinese per l’informazione, ma, secondo il giornale newyorkese, non verrebbe ritenuto significativo da nessuna delle due parti. Mazen e Sharon si sono già visti una volta a Gerusalemme per tre ore qualche giorno prima che il consiglio dei ministri israeliano approvasse ‘il tracciato di pace’ elaborato da Onu, Unione Europea, Stati Uniti e Russia sia pur con annesse 14 “precisazioni” e con una successiva valanga di dure prese di posizione soprattutto da parte di esponenti israeliani che si oppongono alla sola idea di uno Stato palestinese. Il quotidiano israeliano vicino ai laburisti ‘Haaretz’, che poco prima delle 22, ora italiana, dava ancora per certo l’incontro di oggi, alle 3.30 annunciava con una notizia di una riga che secondo Ra’anan Gissin, aiuto di Sharon, l’incontro non si svolgerà e che non è stata stabilita alcuna nuova data. Al di là delle dichiarazione ufficiali, proprio alcuni contenuti della prima intervista di Mazen ad ‘Haaretz’ – in cui il primo ministro palestinese esprimeva dubbi sulle vere intenzioni della controparte e prendeva posizione contro l’isolamento politico del suo presidente Yasser Arafat - potrebbero aver contribuito al rinvio. Lo stesso quotidiano di Tel Aviv ritiene intanto certa la partecipazione del presidente statunitense George W.Bush a due diversi ‘vertici mediorientali’ in programma per la prossima settimana, uno in Egitto a Sharm al-Sheikh ( con capi di stato arabi) e l’altro, con Mazen e Sharon, ad Aqaba in Giordania.

IRAQ

Assalto ad un posto di blocco a Falluja, con due americani e due iracheni morti. Granate a Baghdad contro la polizia militare. Due soldati Usa uccisi in incidenti in altre citta' del Paese. Scene di un martedi' qualunque nell'Iraq post-bellico, dove la pace ha ancora giornate che sembrano quelle delle settimane di guerra. Per il capo del Pentagono, Donald Rumsfeld, i traguardi raggiunti dalle operazioni militari in Iraq hanno offerto solide fondamenta su cui costruire la pace. Ma le famiglie americane che attendono da mesi il ritorno dei militari dal fronte, vivono ancora nel timore di vedersi recapitare un cadavere: 28 soldati americani sono morti nei 26 giorni di maggio che hanno seguito l'annuncio della fine della guerra da parte del presidente George W.Bush e i loro nomi si sono aggiunti a quelli delle 139 vittime Usa delle settimane del conflitto.

STATI UNITI Cresce l'uso di anfetamine sul posto di lavoro in America. I dipendenti statunitensi sembrano essere attratti dall' assunzione di questi prodotti, il cui consumo e' salito del 17% nel corso dell'ultimo anno. Secondo una ricerca condotta dalla societa' Quest Diagnostics, specializzata nei test medici sul consumo di droghe all'interno delle aree di lavoro, ben 34 dipendenti su 10.000 hanno fatto uso, nel 2002, di anfetamine, ossia un progresso del 17% rispetto all'anno precedente e del 70% negli ultimi cinque anni. In base allo studio la sostanza preferita dai lavoratori americani, soprattutto dai colletti bianchi, risulta essere la cocaina, consumata da 71 dipendenti su 10.000, apparsa pero' in calo rispetto ai picchi raggiunti nel 1998 quando i consumatori erano 91 su 10.000. La crescita dell'uso di anfetamine - a giudizio degli esperti di Quest Diagnostics - va ricollegata non tanto al minore costo rispetto alla cocaina ma agli effetti (euforia soprattutto) capaci di durare piu' a lungo rispetto ad altre sostanze