===G.R. 17,00===

PALESTINA

GERUSALEMME Un numero imprecisato di persone sono morte nell' attentato. I servizi di pronto soccorso stimano le vittime, tra morti e feriti, in diverse decine. A quanto risulta il kamikaze si e' fatto esplodere accanto a un autobus urbano, nei pressi del centro Clal, nel cuore della centralissima Yafo Street, nel settore occidentale di Gerusalemme

Con toni inslitamente duri, Washington ha condannato l'attacco israeliano contro uno dei leader di Hamas, Abdel Aziz Rantissi. Il portavoce della Casa Bianca, Ari Fleisher, non ha nascosto il timore che un'iniziativa simile comprometta l'applicazione della 'roadmap' verso la pace preparata da Usa, Ue, Russia e Onu. "Non credo che l'attacco" contro Rantissi "gioverà alla sicurezza israeliana" ha detto Bush, che ha ordinato ai suoi consiglieri di far presenti le sue preoccupazioni ai dirigenti israeliani e palestinesi e di far leva su di essi perchè vengano applicati alla lettera lo spirito e i contenuti della roadmap.

Il governo Sharon ha subito reagito annunciando che fornirà agli Stati Uniti le prove delle responsabilità di Rantissi nell'organizzazione degli attacchi suicidi. "Intendiamo dimostrare - ha detto una fonte delle forze di sicurezza israeliane - che Rantisisi non era solo una bomba a orologeria, ma una fabbrica di bombe a orologeria". In particolare, secondo i servizi segreti israeliani, gli estremisti palestinesi stanno preparando 53 attentati, la metà dei quali progettati da Hamas. Secondo le informazioni raccolte da Israele, durante un incontro che Rantissi ha avuto con il leader spirituale di Hamas, lo sceicco Ahmed Yasin, è stato deciso di dare nuovo impulso alle operazione kamikaze in territorio israeliano.

sciopero giornali Lo sciopero non solo e' riuscito ma e' riuscitissimo ed e' andato molto bene in tutta Italia. - cosi' dichiara Serventi Longhi segretario nazionale della Fnsi alla redazione di Articolo 21 che pubblica una sua intervista sullo sciopero dei giornalisti sul proprio sito internet www.articolo21.com. Noi abbiamo in edicola un numero di quotidiani largamente inferiore a quelli che sono usciti negli ultimi scioperi contrattuali o per l'Inpgi. Si e' trattato di un risultato difficilissimo, quindi non scontato per l'attacco forsennato al diritto di sciopero dei giornalisti ed alle motivazioni dello sciopero stesso che hanno portato molti giornali di tutte le aree e tendenze a parteciparvi. Quello che e' importante - prosegue il segretario della FNSI - e' che i giornalisti italiani hanno capito che lo sciopero era si' politico, ma nel senso che era uno sciopero sui valori e non sulle mere rivendicazioni di categoria. E' uno sciopero sulla liberta' e l'indipendenza dei media, insomma una vera e propria autodifesa della categoria contro i tentativi di condizionamento.

===G.R. 13,00===

PALESTINA

Con toni inslitamente duri, Washington ha condannato l'attacco israeliano contro uno dei leader di Hamas, Abdel Aziz Rantissi. Il portavoce della Casa Bianca, Ari Fleisher, non ha nascosto il timore che un'iniziativa simile comprometta l'applicazione della 'roadmap' verso la pace preparata da Usa, Ue, Russia e Onu. "Non credo che l'attacco" contro Rantissi "gioverà alla sicurezza israeliana" ha detto Bush, che ha ordinato ai suoi consiglieri di far presenti le sue preoccupazioni ai dirigenti israeliani e palestinesi e di far leva su di essi perchè vengano applicati alla lettera lo spirito e i contenuti della roadmap.

Il governo Sharon ha subito reagito annunciando che fornirà agli Stati Uniti le prove delle responsabilità di Rantissi nell'organizzazione degli attacchi suicidi. "Intendiamo dimostrare - ha detto una fonte delle forze di sicurezza israeliane - che Rantisisi non era solo una bomba a orologeria, ma una fabbrica di bombe a orologeria". In particolare, secondo i servizi segreti israeliani, gli estremisti palestinesi stanno preparando 53 attentati, la metà dei quali progettati da Hamas. Secondo le informazioni raccolte da Israele, durante un incontro che Rantissi ha avuto con il leader spirituale di Hamas, lo sceicco Ahmed Yasin, è stato deciso di dare nuovo impulso alle operazione kamikaze in territorio israeliano.

La stampa israeliana condanna l'attacco contro Rantissi L'attacco di ieri, in cui sono stati uccisi un consigliere di Rantissi e una passante e che ha innescato una serie di rappresaglie costate la vita ad altri tre palestinesi, è stato criticato anche dallastampa israeliana, che ha rimarcato la condanna di Washington. Secondo il popolare 'Yediot Aharonot', la mossa decisa dal governo israeliano è stata dettata da una "errata valutazione della reazione americana"; mentre 'Maariv' ha puntato il dito contro il "totale fallimento" dell'operazione.

Anche l'Iran ha oggi condannato come attacco terroristico il raid di elicotteri israeliani in cui ieri a Gaza e' rimasto ferito il dirigente di Hamas Abdul Aziz al Rantisi e altre tre persone sono state uccise. L'adozione della politica del terrore contro dirigenti palestinesi da parte del regime sionista - ha affermato il portavoce del ministero degli esteri di Teheran, Hamid Reza Asefi - e' in linea con la politica vecchia e gia' sconfitta di questo regime e mostra la sua volonta' di trascinare la regione verso delle crisi. Asefi ha anche rivolto un appello al segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, e ad altre organizzazioni internazionali perche' fermino i crimini israeliani contro i palestinesi.

TEL AVIV, 11 GIU - Alcune decine di riservisti contrari al servizio militare nei territori occupati, sono convenuti stamane a Tel Aviv di fronte al ministero della difesa per protestare contro l'attentato lanciato ieri contro il dirigente di Hamas Abdel Aziz Rantisi. Sono qua perche' provo un senso di vergogna ha spiegato Yuval Tamir, un capitano della riserva della aviazione militare. I piloti dovrebbero rifiutarsi di partecipare a operazioni che includono la uccisione di donne e bambini. Noi non siamo la Mafia - ha aggiunto. - Uno stato democratico non puo' ordinare eliminazioni. Se necessario, deve catturare i nemici e poi giudicarli. Fra i cartelli esposti dal picchetto ne figurava uno su cui era scritto: Non siamo andati a fare i piloti militari per poi uccidere donne e bambini

Iraq

Nel corso di un mese di guerra i civili iracheni uccisi dai bombardamenti e nel corso degli scontri sono stati almeno 3.240. 1.896 di essi sarebbero rimasti uccisi nella capitale irachena Baghdad. questo il primo risultato di un'inchiesta condotta per cinque settimane dall'Associated Press. Il bilancio potrebbe però essere ancora approssimato per difetto. Questo bilancio è il primo a tenere conto dei morti civili in tutto l'Iraq, da Mosul a Bassora. Precedenti bilanci hanno sinora messo a fuoco quasi esclusivamente la situazione di Baghdad. I 3.240 civili uccisi tra il 20 marzo e il 20 aprile rappresentano in ogni caso un bilancio superiore a quello della prima guerra del Golfo del 1991. allora l'Iraq aveva denunciato la morte di 2.278 civili.

costituzione europea

non c'è nessun richiamo esplicito al cristianesimo nell'ultima bozza del protocollo della futura Costituzione europea inviato oggi ai membri della Convenzione. Il documento è stato tagliato in più parti, togliendo i riferimenti alle civiltà greco-romana e alle correnti filosofiche dell'illuminismo: resta la generica menzione dei "retaggi culturali, religiosi e umanistici dell'Europa". La bozza finale sarà consegnata il 20 giugno dal presidente Valery Giscard d'Estaing al vertice Ue di Salonicco.

Nell'ultima versione, il preambolo afferma al secondo capoverso che l'Ue si ispira "ai retaggi culturali, religiosi e umanistici dell'Europa i quali, sempre presenti nel suo patrimonio, hanno ancorato nella vita della società la sua percezione del ruolo centrale della persona umana, dei suoi diritti inviolabili e inalienabili e del rispetto della vita".

La versione precedente del preambolo era stata criticata, in particolare dal Vaticano, dal Ppe e dai governi di Italia, Polonia e Irlanda per l'assenza di un riferimento esplicito alle radici giudaico-cristiane dell'Europa, per di più a fronte di un riconoscimento invece dei valori dell'illuminismo e della civiltà greco-romana: il risultato è che ora manca anche quest'ultimo.

Nella versione precedente, il secondo paragrafo del preambolo sottolineava anche come l'ispirazione dell'Europa sia "alimentata innanzitutto dalla civiltà greco romana, segnata nello slancio spirituale che l'ha percorsa e le cui tracce sono presenti nel suo patrimonio, poi dalle correnti filosofiche dei Lumi". La plenaria della Convenzione inizierà l'esame finale della ultima bozza questo pomeriggio. Il documento finale deve essere approvato venerdì.

Lavoro

Roma

Si è arrampicato sul Colosseo poco prima delle 8:00, con il suo costume da centurione, per protestare contro il trattamento economico riservato dal Comune alle comparse che ogni giorno accolgono i turisti in visita al monumento.

L'uomo, che ha 37 anni, è salito ad una ventina di metri di altezza e minaccia di gettarsi nel vuoto.

Negli ultimi giorni altri centurioni si erano arrampicati per protesta ma erano scesi dopo qualche ora. I vigili del fuoco stanno controllando la situazione e hanno anche gonfiato alla base del Colosseo un grosso materasso di gomma.

napoli

Manifestazioni con un blocco ferroviario e stradale e l'occupazione di uffici comunali sono state attuate questa mattina da tre diversi grupppi di disoccupati a Napoli. Un centinaio di persone aderenti alla sigla 'Eurodisoccupati napoletani' hanno occupato i binari della stazione centrale di piazza Garibaldi, impedendo la partenza dei treni in direzione Roma.

Un altro gruppo di disoccupati, circa una trentina, ha deciso di protestare al museo archeologico, dove una delle manifestanti si è anche tagliata le vene dei polsi per protesta ed è stata accompagnata in ospedale. La prognosi è di pochi giorni. I manifestanti hanno inoltre raggiunto l'incrocio di via Pessina, uno dei nodi nevralgici del traffico napoletano, ed hanno bloccato la circolazione, con conseguenti code e intasamenti. Due manifestanti hanno quindi deciso di protestare arrampicandosi sul cornicione del museo.

Poco dopo, un altro gruppo di senza lavoro, una settantina, è entrato negli uffici del Ced del comune di Napoli a Soccavo, nella zona occidentale, e li ha occupati.

sentenza calabresi

La Corte europea dei diritti umani ha respinto il ricorso presentato contro lo Stato italiano da Adriano Sofri, Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani. Il comunicato della Corte di Strasburgo definisce "irricevibile" il ricorso dei tre ex-leader di Lotta Continua condannati per l'omicidio Calabresi, che denunciavano una violazione del loro diritto a un processo equo sancito dalla Convenzione europea dei diritti umani. La sentenza europea giunge al termine del decimo processo originato dalll'omicidio Calabresi e dalla condanna di Sofri, Bompressi e Pietrostefani.

Per i tre ex esponenti di Lotta Continua la giustizia italiana avrebbe violato l'articolo 6, sul diritto di ogni cittadino a un processo equo, e l'articolo 5 comma 2, sul diritto alla libertà e alla sicurezza, della Convenzione europea dei diritti umani. Sofri, Pietrostefani e Bontempi avevano denunciato la iniquità della procedura penale avviata nei loro confronti e la mancanza di imparzialità delle giurisdizioni nazionali, in violazione appunto della Convenzione europea.

Una storia infinita L' inchiesta sull'omicidio del commissario Luigi Calabresi si chiude ufficialmente il 22 gennaio '97, quando la Cassazione conferma in via definitiva la condanna a 22 anni di carcere per il leader di Lotta Continua Adriano Sofri e per Giorgio Pietrostefani, come mandanti, e per Ovidio Bompressi, come esecutore materiale del delitto compiuto il 17 maggio 1972 a Milano.

sciopero giornali Lo sciopero non solo e' riuscito ma e' riuscitissimo ed e' andato molto bene in tutta Italia. - cosi' dichiara Serventi Longhi segretario nazionale della Fnsi alla redazione di Articolo 21 che pubblica una sua intervista sullo sciopero dei giornalisti sul proprio sito internet www.articolo21.com. Noi abbiamo in edicola un numero di quotidiani largamente inferiore a quelli che sono usciti negli ultimi scioperi contrattuali o per l'Inpgi. Si e' trattato di un risultato difficilissimo, quindi non scontato per l'attacco forsennato al diritto di sciopero dei giornalisti ed alle motivazioni dello sciopero stesso che hanno portato molti giornali di tutte le aree e tendenze a parteciparvi. Quello che e' importante - prosegue il segretario della FNSI - e' che i giornalisti italiani hanno capito che lo sciopero era si' politico, ma nel senso che era uno sciopero sui valori e non sulle mere rivendicazioni di categoria. E' uno sciopero sulla liberta' e l'indipendenza dei media, insomma una vera e propria autodifesa della categoria contro i tentativi di condizionamento.

imi-sir

Usa toni duri, da requisitoria, Ilda Bocassini. E mentre il presidente del Consiglio inizia al Cairo i colloqui sul Medio Oriente con il presidente egiziano Hosni Mubarak e suoi legali chiedono un rinvio a tempo indeterminato del processo, attacca: "La verità è che Berlusconi non vuole farsi processare e nello stesso tempo lancia accuse gravissime, dice cose pesantissime sulle istituzioni che egli stesso rappresenta".

"C'è stata ampia disponibilità del tribunale affinché il presidente Berlusconi si presentasse in aula, ma ciò non è avvenuto. Berlusconi ha parlato di prove false e aveva detto che sarebbe venuto in aula a spiegarlo, ma poi non è venuto". Per questo, Boccassini chiede al tribunale di fissare udienze "anche ad orari inusuali".

Per motivare la richiesta di rinvio a tempo indeterminato, la difesa Berlusconi fa riferimento agli impegni del premier per oggi, per il giorno 17 e a quelli probabili per il prossimo 25 giugno e accenna in aula anche alla quasi certa approvazione dell'emendamento relativo all'immunità per le cinque più alte cariche dello Stato.

E' troppo, per la Bocassini, che accusa:"Bisogna accertare la verità, il processo deve finire, si facciano udienze anche alle 8 di sera o per videoconferenza, perché in caso contrario ci sarebbe una violazione dei principi dello stato di diritto. E' scritto anche in quest'aula che la legge è uguale per tutti".

A questo punto interviene il presidente del tribunale Luisa Ponti e chiede alla difesa di Berlusconi di indicare altre date in cui il presidente del Consiglio potrebbe essere disponibile a venire in aula. Niccolò Ghedini, uno dei difensori risponde: "Non abbiamo un calendario aggiornato degli impegni del presidente Berlusconi, ci impegniamo a chiederlo e a comunicarlo in via riservata".

I giudici adesso sono in camera di consiglio per decidere che cosa fare: se fissare comunque un calandario di udienze nei prossimi giorni, se fare esplicito riferimento alla possibilità di collegamenti in videoconferenza o prendere tempo in attesa di conoscere gli impegni del premier.

GR ORE 9.30

Palestina

"L' attentato contro Al Rantisi è stato un errore". Lo ha detto questa mattina il premio Nobel israeliano Shimon Peres parlando alla radio di Gerusalemme. "In un momento come questo e dopo i vertici di Sharm El Sheikh ed Aqaba mi sarei chiesto innanzitutto qual è l'obiettivo primario di questi giorni, rispondendo che la priorità è oggi quella di far decollare il processo di pace. Per farlo bisogna quindi sapersi comportare con forte controllo", ha affermato Peres, ricordando che "Sharon stesso ha definito più volte la politica di contenimento uno strumento di forza e sicurezza". "Non dico con questo che si debba fermare la lotta al terrorismo - ha aggiunto il leader storico dei laburisti israeliani - ma bisogna riflettere bene contro chi e quando agire". "E' necessario domandarsi cosa è bene per il Paese e se questi sistemi portino davvero dei frutti. Io ritengo che in questo momento siano sbagliati e che andare verso la pace sia l'unica alternativa che abbiamo, per la quale bisogna dimostrare di camminare in linea retta e con grande controllo".

Palestina

Silvio Berlusconi ha avuto una conversazione telefonica con il premier palestinese Abu Mazen e lo ha invitato a venire in Italia. Il premier palestinese avrebbe accettato l'invito del Presidente del Consiglio di recarsi in tempi brevissimi a Roma. Berlusconi ha dato incarico al console italiano a Gerusalemme, Gianni Ghisi, di lavorare per preparare questo incontro. Tra l'altro, e' stato ricordato, il primo ministro palestinese era gia' stato invitato in Italia sin dai tempi del suo insediamento. Secondo quanto si e' appreso da fonti diplomatiche, l'invito ad Abu Mazen sarebbe quello di spostarsi a Roma entro la fine di giugno. Da quando e' diventato primo ministro dell'Autorita' Nazionale Palestinese Abu Mazen non si e' mai allontanato dall'area se si eccettua il vertice di Aqaba. La telefonata tra i due primi ministri e' avvenuta oggi dal Cairo, terza ed ultima tappa del tour di Silvio Berlusconi tra Israele, Giordania ed Egitto. Ieri, prima di raggiungere il Cairo, Berlusconi ha fatto una sosta in Giordania dove ha incontrato Re Abdallah II.

Iraq

Nel corso di un mese di guerra i civili iracheni uccisi dai bombardamenti e nel corso degli scontri sono stati almeno 3.240. 1.896 di essi sarebbero rimasti uccisi nella capitale irachena Baghdad. questo il primo risultato di un'inchiesta condotta per cinque settimane dall'Associated Press. Il bilancio potrebbe però essere ancora approssimato per difetto. Questo bilancio è il primo a tenere conto dei morti civili in tutto l'Iraq, da Mosul a Bassora. Precedenti bilanci hanno sinora messo a fuoco quasi esclusivamente la situazione di Baghdad. I 3.240 civili uccisi tra il 20 marzo e il 20 aprile rappresentano in ogni caso un bilancio superiore a quello della prima guerra del Golfo del 1991. allora l'Iraq aveva denunciato la morte di 2.278 civili.

Osa

Rafforzare la democrazia ed estenderla a Cuba; combattere il terrorismo in Colombia; frenare la fuga di capitali dall'Argentina: questi le priorità fissate dai 34 Paesi dell'Organizzazione degli Stati americani (Osa) nel corso della XXIII assemblea generale dell'organismo, conclusa ieri a Santiago del Cile. È stato il segretario di Stato americano Colin Powell a richiamare l'attenzione dei partecipanti sulla situazione dell'isola caraibica sollecitandoli a fare pressione sul governo di Fidel Castro. "La gente di Cuba sta confidando sempre di più nell'Osa affinché l'aiuti nella difesa delle sue libertà fondamentali contro i soprusi dell'unica dittatura del nostro emisfero - ha detto Powell - il mio governo intende lavorare con i partner dell'Osa per individuare strade che accelerino l'inevitabile transizione democratica di Cuba.le dittature non possono opporsi alla forza della libertà". Powell ha poi menzionato il caso di Haiti, il Paese più povero della regione, paralizzato da una lunga crisi politica che ha spinto i 'donors' a congelare milioni di dollari di aiuti. Il segretario di Stato ha esortato il governo del presidente Jean-Bertrand Aristide a creare, "entro il prossimo settembre", le condizioni per una soluzione elettorale del conflitto in corso con l'opposizione. In caso contrario, ha aggiunto Powell, "rivaluteremo il ruolo dell'Osa ad Haiti". Da parte sua, il ministro degli esteri colombiano Carolina Barco ha sottolineato l'importanza di combattere efficacemente con iniziative multilaterali il narcotraffico e il terrorismo, le piaghe che più affliggono il suo Paese, devastato da quarant'anni di conflitto interno. Il suo omologo peruviano Allan Wagner ha invece messo in luce quella che a suo dire è la principale minaccia alla democrazia per l'intera regione: la povertà. Una preoccupazione condivisa anche dal ministro degli esteri argentino Rafael Biella che ha individuato nelle "crescenti difficoltà d'accesso ai mercati dei Paesi sviluppati" e nel "peso del debito" i principali ostacoli alla governabilità democratica dei Paesi latinoamericani.

Alitalia

Nulla di fatto per la vertenza assistenti di volo Alitalia. La trattativa riaperta ieri in sede governativa con sindacati e azienda non ha infatti raggiunto alcun punto di mediazione e le parti si sono lasciate senza un accordo. La trattativa fra Governo, azienda e sindacati era ripresa ieri pomeriggio al ministero delle Infrastrutture, guidata dal viceministro Mario Tassone che, dopo un precedente via libera di Palazzo Chigi, aveva tentato di trovare l'assenso delle parti su un'ipotesi di accordo che prevedeva la sospensione della misura di riduzione degli organici di cabina sui voli internazionali a fronte di una prosecuzione, solo in via sperimentale, della misura sulle tratte nazionali. Nonostante gli sforzi del Governo, il viceministro Tassone non e' neppure riuscito a far sedere al tavolo le due parti con le quali ha trattato separatamente, senza tuttavia riuscire a trovare uno sbocco per le sue proposte. E' da vedere questa mattina quale sara' la reazione degli assistenti di volo che nei giorni scorsi avevano dato luogo a forme di manifestazioni irregolari, presentando a centinaia certificati di malattia per non lavorare