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= G.R. ore 17.00 =

POLEMICHE MIGRANTI
 Follini: cannonate contro immigrati? Idea Bossi troglodita. "Quella di accogliere gli immigrati con le cannonate è un'idea troglodita". Lo dice all'Ansa il segretario dell'Udc Marco Follini commentando l'intervista del leader della Lega Umberto Bossi al Corriere della Sera sull'immigrazione. "Bossi - osserva Follini - vuole sentire il rombo delle cannonate; tanti altri vorrebbero sentire il silenzio di Bossi".

Anche Rocco Buttiglione prende le distanze da Bossi intervenendo sulla polemica sugli sbarchi degli immigrati in Italia. Il ministro difende poi il collega Giuseppe Pisanu che sta facendo bene affrontando questa vicenda con rigore ed umanita. Salvare la gente in mare e' un dovere morale prima che politico, poi al massimo si possono rispedire a casa, ma dobbiamo salvarli. Noi non cerchiamo tensioni con nessun paese, abbiamo una tradizione umanista e cristiana -ha conlcuso illuminandosi il buon Buttiglione- e di certo la gente in mare non l'ammazziamo.

Un giovane curdo e' morto stanotte al reparto di rianimazione dell' ospedale triestino di Cattinara, dove era stato ricoverato ieri in stato di ipertermia dopo essere stato scoperto, insieme ad altri cinque connazionali, nascosto a bordo del semirimorchio di un camion diretto in Slovenia al passaggio dal confine di Fernetti, presso Trieste. E' solo l'ultimo caso di una catena infinita di sciagure sulla "rotta dei clandestini" è spesso teatro di sciagure
Dedicato a Bossi ecco un riepilogo dei più gravi dal 1997 al 2002:

- 25 dicembre 1996: la notte di Natale avviene l' incidente più grave, rimasto per lungo tempo nel mistero. Almeno 200 (ma forse più di 300) immigrati clandestini muoiono annegati nel tratto di mare tra Malta e la Sicilia, dopo lo scontro tra il cargo libanese 'Friendship' e la motonave Yohan.
- 28 marzo 1997: il giorno di venerdì santo, la nave albanese 'Kater I Rades' affonda dopo una collisione con la corvetta della Marina militare italiana 'Sibilla'. Sono tratte in salvo 34 persone e recuperati 4 cadaveri. Altri 52 corpi saranno estratti dopo il recupero del relitto nel mese di ottobre.- Pubblicità -
- 21 novembre 1997: canale d'Otranto, 16 clandestini albanesi partiti da Durazzo muoiono per lo scoppio del gommone.
- 9 febbraio 1998: Nel basso Adriatico affonda un gommone partito da Valona. Almeno cinque i morti.
- 25 ottobre 1998: al largo di Valona, davanti all'isola di Safeno, un gommone esplode nella collisione con un altro scafo che torna dall'Italia, sei i morti.
- 27 novembre 1998: un gommone affonda a largo di Brindisi dopo lo scontro con un altro scafo di contrabbandieri. Sette i morti.
- 27 maggio 1999: al largo di Otranto (Lecce) un gommone di scafisti entra in collisione con un natante della guardia di finanza. Cinque i clandestini morti, tra cui due bambini.
- 15-16 agosto 1999: secondo alcune notizie, al largo delle coste montenegrine sarebbe naufragata una 'carretta del mare' carica di famiglie Rom che tentavano di giungere in Italia. Oltre un centinaio i morti.
- 1 novembre 1999: un gommone si schianta sulle secche di Torre Cavallo (Brindisi), muoiono annegati i sei clandestini a bordo.
- 30-31 dicembre 1999: un gommone naufraga nel Canale d'Otranto causando 59 morti. La conferma avviene due settimane dopo. L'ipotesi del naufragio era stata avanzata dai parenti delle vittime che ne avevano denunciato la scomparsa.
- 4 maggio 2000 : a quattro chilometri dalla costa del Salento, un gommone carico di immigrati sperona un'imbarcazione della polizia. Muoiono due immigrati e i dispersi sono almeno dieci.
- 10 giugno 2001: un gommone di clandestini albanesi affonda al largo di Trani (Bari). Alcuni raggiungono la riva a nuoto, altri sono salvati dai soccorritori. I cadaveri trovati sono cinque, ma ci sarebbero altri sette dispersi.
- 7 marzo 2002 : Nel Canale di Sicilia, a circa 65 miglia a Sud dell' isola di Lampedusa, naufraga un barcone di sette metri che trasportava decine di immigrati clandestini. Il bilancio è di 12 morti.
- 11 marzo 2002: Un gommone naufraga in acque internazionali, a 20 miglia al largo di Otranto (Lecce): sull' imbarcazione viaggiavano 28 clandestini, sei muoiono.
- 8 giugno 2002: Finisce nel sangue l' ennesimo viaggio dei disperati: a poche decine di metri della costa di Castro Marina, nel leccese, scafisti senza scrupoli scaraventano in acqua una quarantina di clandestini ed accoltellano quelli che oppongono resistenza. In mare sono recuperati quattro cadaveri. l barcone, lungo una decina di metri, si è rovesciato al largo di Capo Rossello, di fronte alla costa agrigentina
15 settembre 2002: PORTO EMPEDOCLE. Si è rovesciata in mare a poche miglia dalla costa sbalzando nelle acque nere il suo carico di uomimi, oltre un centinaio di immigrati clandestini, tutti liberiani. In molti non sono riusciti a raggiungere la riva, che non era molto distante. Fino ad ora i militari sono riusciti a recuperare quattordici cadaveri, tra cui anche quello una ragazzina di circa 15 anni. Due sono stati trovati all'interno dell'imbarcazione, uno scafo lungo più o meno una decina di metri, altri erano nelle immediate vicinanze. Trovati ed arrestati anche i due scafisti. Quattro motovedette della Capitaneria e una della Guardia di finanza di Porto Empedocle si sono subito messe in moto riuscendo così a recuperare in mare alcune decine di naufraghi. Altri immigrati erano invece riusciti a raggiungere da soli la scogliera. Sono riusciti a salvarsi in 92. Almeno, tante sono le persone trovate dalle forze del'ordine, ma altre potrebbero essere fuggite. La zona continua intanto a essere perlustrata dalle motovedette mentre gli uomini della capitaneria stanno vagliando le dichiarazioni dei superstiti. Sul barcone, secondo i racconti dei sopravvissuti, viaggiavano anche alcuni bambini.
1 dicembre 2002: Due naufragi di immigrati nel Mediterraneo. Cinquantuno morti in tutto, 56 i dispersi. La prima delle tragedia, al largo della Libia. Un peschereccio con a bordo 120 clandestini africani è naufragato, ieri sera, a causa del maltempo. I morti al momento sono 12, i dispersi 56, e l'alto numero dei corpi non ancora ritrovati fa supporre che il bilancio delle vittime sia destinato a salire. Il secondo naufragio sulle coste di Amgriwe (40 chilometri a nord di El Ayun, il capoluogo del Sahara occidentale) dove i corpi di 32 clandestini sub-sahariani sono stati ripescati oggi dalle autorità marocchine. Non si conoscono nè le cause della tragedia nè la nazionalità delle persone annegate, i cui corpi sono stati trasferiti all'obitorio di El Ayun.
Secondo le fonti, 807 migranti clandestini sub-sahariani sono stati arrestati negli ultimi 11 mesi nella regione. Tutti sono stati rimpatriati nel loro paese di origine. Migranti marocchini e sub-sahariani tentano regolarmente di raggiungere l'arcipelago spagnolo delle Canarie dalle coste sahariane, spesso a bordo di imbarcazioni di fortuna.








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G.R. ore 17.00

POLEMICHE MIGRANTI

  • Follini: cannonate contro immigrati? Idea Bossi troglodita. "Quella di accogliere gli immigrati con le cannonate è un'idea troglodita". Lo dice all'Ansa il segretario dell'Udc Marco Follini commentando l'intervista del leader della Lega Umberto Bossi al Corriere della Sera sull'immigrazione. "Bossi - osserva Follini - vuole sentire il rombo delle cannonate; tanti altri vorrebbero sentire il silenzio di Bossi".

Anche Rocco Buttiglione prende le distanze da Bossi intervenendo sulla polemica sugli sbarchi degli immigrati in Italia. Il ministro difende poi il collega Giuseppe Pisanu che sta facendo bene affrontando questa vicenda con rigore ed umanita. Salvare la gente in mare e' un dovere morale prima che politico, poi al massimo si possono rispedire a casa, ma dobbiamo salvarli. Noi non cerchiamo tensioni con nessun paese, abbiamo una tradizione umanista e cristiana -ha conlcuso illuminandosi il buon Buttiglione- e di certo la gente in mare non l'ammazziamo.

Un giovane curdo e' morto stanotte al reparto di rianimazione dell' ospedale triestino di Cattinara, dove era stato ricoverato ieri in stato di ipertermia dopo essere stato scoperto, insieme ad altri cinque connazionali, nascosto a bordo del semirimorchio di un camion diretto in Slovenia al passaggio dal confine di Fernetti, presso Trieste. E' solo l'ultimo caso di una catena infinita di sciagure sulla "rotta dei clandestini" è spesso teatro di sciagure Dedicato a Bossi ecco un riepilogo dei più gravi dal 1997 al 2002:

- 25 dicembre 1996: la notte di Natale avviene l' incidente più grave, rimasto per lungo tempo nel mistero. Almeno 200 (ma forse più di 300) immigrati clandestini muoiono annegati nel tratto di mare tra Malta e la Sicilia, dopo lo scontro tra il cargo libanese 'Friendship' e la motonave Yohan. - 28 marzo 1997: il giorno di venerdì santo, la nave albanese 'Kater I Rades' affonda dopo una collisione con la corvetta della Marina militare italiana 'Sibilla'. Sono tratte in salvo 34 persone e recuperati 4 cadaveri. Altri 52 corpi saranno estratti dopo il recupero del relitto nel mese di ottobre.- Pubblicità - - 21 novembre 1997: canale d'Otranto, 16 clandestini albanesi partiti da Durazzo muoiono per lo scoppio del gommone. - 9 febbraio 1998: Nel basso Adriatico affonda un gommone partito da Valona. Almeno cinque i morti. - 25 ottobre 1998: al largo di Valona, davanti all'isola di Safeno, un gommone esplode nella collisione con un altro scafo che torna dall'Italia, sei i morti. - 27 novembre 1998: un gommone affonda a largo di Brindisi dopo lo scontro con un altro scafo di contrabbandieri. Sette i morti. - 27 maggio 1999: al largo di Otranto (Lecce) un gommone di scafisti entra in collisione con un natante della guardia di finanza. Cinque i clandestini morti, tra cui due bambini. - 15-16 agosto 1999: secondo alcune notizie, al largo delle coste montenegrine sarebbe naufragata una 'carretta del mare' carica di famiglie Rom che tentavano di giungere in Italia. Oltre un centinaio i morti. - 1 novembre 1999: un gommone si schianta sulle secche di Torre Cavallo (Brindisi), muoiono annegati i sei clandestini a bordo. - 30-31 dicembre 1999: un gommone naufraga nel Canale d'Otranto causando 59 morti. La conferma avviene due settimane dopo. L'ipotesi del naufragio era stata avanzata dai parenti delle vittime che ne avevano denunciato la scomparsa. - 4 maggio 2000 : a quattro chilometri dalla costa del Salento, un gommone carico di immigrati sperona un'imbarcazione della polizia. Muoiono due immigrati e i dispersi sono almeno dieci. - 10 giugno 2001: un gommone di clandestini albanesi affonda al largo di Trani (Bari). Alcuni raggiungono la riva a nuoto, altri sono salvati dai soccorritori. I cadaveri trovati sono cinque, ma ci sarebbero altri sette dispersi. - 7 marzo 2002 : Nel Canale di Sicilia, a circa 65 miglia a Sud dell' isola di Lampedusa, naufraga un barcone di sette metri che trasportava decine di immigrati clandestini. Il bilancio è di 12 morti. - 11 marzo 2002: Un gommone naufraga in acque internazionali, a 20 miglia al largo di Otranto (Lecce): sull' imbarcazione viaggiavano 28 clandestini, sei muoiono. - 8 giugno 2002: Finisce nel sangue l' ennesimo viaggio dei disperati: a poche decine di metri della costa di Castro Marina, nel leccese, scafisti senza scrupoli scaraventano in acqua una quarantina di clandestini ed accoltellano quelli che oppongono resistenza. In mare sono recuperati quattro cadaveri. l barcone, lungo una decina di metri, si è rovesciato al largo di Capo Rossello, di fronte alla costa agrigentina 15 settembre 2002: PORTO EMPEDOCLE. Si è rovesciata in mare a poche miglia dalla costa sbalzando nelle acque nere il suo carico di uomimi, oltre un centinaio di immigrati clandestini, tutti liberiani. In molti non sono riusciti a raggiungere la riva, che non era molto distante. Fino ad ora i militari sono riusciti a recuperare quattordici cadaveri, tra cui anche quello una ragazzina di circa 15 anni. Due sono stati trovati all'interno dell'imbarcazione, uno scafo lungo più o meno una decina di metri, altri erano nelle immediate vicinanze. Trovati ed arrestati anche i due scafisti. Quattro motovedette della Capitaneria e una della Guardia di finanza di Porto Empedocle si sono subito messe in moto riuscendo così a recuperare in mare alcune decine di naufraghi. Altri immigrati erano invece riusciti a raggiungere da soli la scogliera. Sono riusciti a salvarsi in 92. Almeno, tante sono le persone trovate dalle forze del'ordine, ma altre potrebbero essere fuggite. La zona continua intanto a essere perlustrata dalle motovedette mentre gli uomini della capitaneria stanno vagliando le dichiarazioni dei superstiti. Sul barcone, secondo i racconti dei sopravvissuti, viaggiavano anche alcuni bambini. 1 dicembre 2002: Due naufragi di immigrati nel Mediterraneo. Cinquantuno morti in tutto, 56 i dispersi. La prima delle tragedia, al largo della Libia. Un peschereccio con a bordo 120 clandestini africani è naufragato, ieri sera, a causa del maltempo. I morti al momento sono 12, i dispersi 56, e l'alto numero dei corpi non ancora ritrovati fa supporre che il bilancio delle vittime sia destinato a salire. Il secondo naufragio sulle coste di Amgriwe (40 chilometri a nord di El Ayun, il capoluogo del Sahara occidentale) dove i corpi di 32 clandestini sub-sahariani sono stati ripescati oggi dalle autorità marocchine. Non si conoscono nè le cause della tragedia nè la nazionalità delle persone annegate, i cui corpi sono stati trasferiti all'obitorio di El Ayun. Secondo le fonti, 807 migranti clandestini sub-sahariani sono stati arrestati negli ultimi 11 mesi nella regione. Tutti sono stati rimpatriati nel loro paese di origine. Migranti marocchini e sub-sahariani tentano regolarmente di raggiungere l'arcipelago spagnolo delle Canarie dalle coste sahariane, spesso a bordo di imbarcazioni di fortuna.

G.R. 13,00

PALESTINA L'alto rappresentante Ue per la politica estera, Javier Solana, e' scettico sulla proposta di inviare in Medio Oriente una forza di pace, per contribuire alla soluzione del conflitto israelo-palestinese. Per Mister Pesc, l'idea e' interessante ma precoce: "Non so se la situazione sia matura", ha detto a Lussemburgo, dove il ministro degli Esteri francese, Dominique de Villepin, formalizzera' la proposta, in seno alla riunione dei ministri degli Esteri della Ue. "Io penso che e' meglio cominciare a cambiare le cose sul fronte della sicurezza e forse dopo potremo pensare a questo", ha spiegato, al suo arrivo a Lussemburgo per la due-giorni di riunione. La proposta, annunciata ieri dal ministro degli Esteri francese, Dominque de Villepin, non e' nuova. Il segretario delle Nazioni Unite, Kofi Annan, l'aveva avanzata gia' tre anni fa, ma l'idea era stata respinta dagli israeliani, contrari a ingerenze esterne. Annan non si e' arreso e ha rilanciato l'iniziativa la settimana scorsa. Quanto ai palestinesi, da sempre favorevoli, anche stamane hanno ripetuto la loro disponibilita': "Appoggiamo pienamente la proposta e pensiamo che lo schieramento di una forza di interposizione sia diventato di estrema importanza per la l'rea", ha detto il ministro degli esteri palestinese, Nabil Shaath, che a Lussemburgo ha avuto una serie di colloqui con i ministri della Ue.

Intanto dal Lussemburgo il ministro degli esteri palestinese Nabil Shaat afferma che forse domani accordo con Hamas. Il movimento palestinese Hamas potrebbe accettare "forse domani" un cessate il fuoco con Israele: lo ha affermato questa mattina a Lussemburgo il ministro degli Esteri palestinese Nabil Shaat. In una conferenza stampa tenuta con i ministri degli esteri di Grecia e Italia, Ghiorgos Papandreu e Franco Frattini, dopo un incontro con i vertici Ue, Shaat ha detto che ci sono "seri negoziati in corso con Hamas, con l'aiuto dei nostri fratelli egiziani".

BURUNDI Un deputato di uno dei principali partiti politici del Burundi è stato ucciso nel fine settimana a Makamba, 200 chilometri a sud est di Bujumbura. Lo riferiscono fonti della MISNA, precisando che l’omicidio del politico è avvenuto sabato sera quando un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione in un bar dove si trovava Gerard Buryo, membro della commissione parlamentare per gli affari sociali e per la lotta contro l’Aids, che milita nelle fila dell’Unione per il progresso nazionale (Uprona). Secondo la ricostruzione dei fatti, effettuata dalla autorità burundesi in base alle testimonianze rilasciate dagli altri clienti presenti nel locale, un gruppo di uomini armati è entrato nel bar e, dopo aver individuato il politico, lo ha ucciso deliberatamente insieme al soldato che si trovava con lui. Il presidente dell’Uprona, uno dei due partiti che partecipano al governo di unità nazionale burundese, ha accusato dell’omicidio il principale gruppo ribelle attivo nel Paese, le Fdd (Forze di difesa della democrazia), che da venerdì è tornato Dar es Salaam (Tanzania) dove si è aperta una nuova tornata di colloqui per garantire il rispetto del cessate il fuoco siglato da governo e ribelli a dicembre del 2002, ma mai realmente rispettato. “Buryo è stato ucciso da bande di terroristi che in questo momento stanno trattando una cessazione definitiva delle ostilità e che invece continuano a seminare morte” ha aggiunto Jean Baptyiste Manwangari, presidente dell’Uprona. Accuse queste che i vertici delle Fdd non sembrano gradire. Hussein Radjabu, segretario generale del movimento ribelle, da Dar es Salaam si è detto indignato per l’omicidio del deputato (definito un uomo calmo, sufficientemente timido e politicamente non schierato) ed ha rigettato un qualsiasi coinvolgimento delle Fdd nella faccenda. Nonostante questo Radjabu ha fatto sapere che i vertici del movimento hanno deciso di aprire un’inchiesta per verificare eventuali responsabilità in un episodio che riporta il Paese indietro di dieci anni, quando tra il 1993 e il 1995 vennero uccisi, in circostanze mai chiarite, quasi una trentina di parlamentari.

Algeri Quattro poliziotti uccisi in un attentato dinamitardo

Quattro poliziotti sono stati uccisi e un altro è rimasto ferito in un attentato dinamitardo compiuto domenica sera da un gruppo islamico armato nella località di Tizi N'tlata, nella regione di Tizi Ouzou, in Cabilia, circa 100 chilometri a est di Algeri. L'esplosione è avvenuta verso le 22:50 al passaggio di una pattuglia della polizia. Nella stessa zona, la settimana scorsa nove poliziotti erano stati uccisi in un'imboscata tenuta in pieno giorno. Gli attentati in Cabilia sono attribuiti al Gruppo salafista per la predicazione e il combattimento (Gspc) di Hassan Hattab

IRAN Nuove manifestazioni di protesta, che hanno provocato alcuni feriti e decine di arresti, si sono svolte la scorsa notte a Teheran, nella citta' santa sciita di Mashhad, nell'est dell'Iran, e a Karaj, una trentina di chilometri a ovest della capitale. Gli incidenti piu' gravi, secondo l'agenzia degli studenti Isna, sono avvenuti a Karaj, dove circa 1.500 studenti della locale facolta' di Pedagogia si sono radunati nel loro dormitorio gridando slogan quali 'Morte alla tirannia'. Molti miliziani di gruppi islamici che si trovavano all'esterno hanno lanciato pietre, ferendo alcuni studenti. Alcuni scontri sono avvenuti anche all'esterno, dove la polizia ha arrestato alcune persone.

Raduni di alcune centinaia di studenti si sono avuti anche in diversi dormitori universitari di Teheran, per protestare contro un assalto compiuto nelle prime ore di sabato da centinaia di miliziani islamici contro tre di questi edifici che ha portato al ferimento di decine di giovani, di cui alcuni versano in condizioni gravi. I membri dei gruppi integralisti hanno lasciato dietro di se' locali devastati e pareti imbrattate di sangue. Il vice rettore dell'Universita' Allameh Tabatabai, dove sono avvenute le violenze piu' gravi, ha smentito una notizia che era circolata sulla morte di uno degli studenti, aggiungendo tuttavia che il giovane rimane in condizioni gravissime dopo aver subito un intervento chirurgico. Gli studenti hanno gridato slogan quali 'Polizia, vergogna', e 'Studente di Shiraz, seguiremo la tua strada', riferendosi ad un giovane rimasto ucciso nei giorni scorsi durante gli scontri nella citta' del sud del Paese. I raduni nei vari dormitori sono tuttavia terminati piu' presto rispetto alle cinque notti precedenti, mentre polizia e miliziani islamici controllavano le strade adiacenti. Il capo della polizia, generale Qalibaf, ha detto che una trentina di persone, da lui definite teppisti, sono state arrestate nelle vicinanze del Parco Laleh. A Mashhad, infine, raduni sono stati segnalati ieri sera in diverse aree della citta', tra cui l'Universita' Ferdowsi, la Via Rahnamei e il Viale Sajjad.

Milano Operazione contro pirati informatici 200 denunce

L'operazione 'Mouse', condotta dalla Guardia di Finanza contro la pirateria informatica, ha portato alla denuncia di 181 persone in tutta Italia. La Guardia di finanza aveva iniziato a indagare circa sei mesi fa sulle reti di vendita via Internet di prodotti pirata. Secondo gli inquirenti il giro d'affari superava per alcuni dei denunciati i 25 mila euro mensili. I controlli hanno portato al ritrovamento di copie illegali di software, musica e film, masterizzatori per Cd e Dvd, programmatori per Smart card. Monitorati numerosi siti web, intercettati 28 account e-mail utilizzati dagli indagati e sequestrati due siti internet. L'operazione non è ancora conclusa, sono infatti in corso accertamenti per l'identificazione di altre 10300 persone

POLEMICHE MIGRANTI Follini: cannonate contro immigrati? Idea Bossi troglodita. "Quella di accogliere i clandestini con le cannonate è un'idea troglodita". Lo dice all'Ansa il segretario dell'Udc Marco Follini commentando l'intervista del leader della Lega Umberto Bossi al Corriere della Sera sull'immigrazione. "Bossi - osserva Follini - vuole sentire il rombo delle cannonate; tanti altri vorrebbero sentire il silenzio di Bossi".

Anche Rocco Buttiglione prende le distanze da Bossi intervenendo sulla polemica sugli sbarchi degli extracomunitari in Italia. Il ministro difende poi il collega Giuseppe Pisanu che sta facendo bene affrontando questa vicenda con rigore ed umanita. Salvare la gente in mare e' un dovere morale prima che politico, poi al massimo si possono rispedire a casa, ma dobbiamo salvarli. Noi non cerchiamo tensioni con nessun paese, abbiamo una tradizione umanista e cristiana -ha conlcuso illuminandosi il buon Buttiglione- e di certo la gente in mare non l'ammazziamo.

ENERGIA VIA LIBERA ITALIA PACCHETTO LIBERALIZZAZIONE UE = Anche l'Italia da' il suo via libera per la definitiva approvazione del pacchetto della liberalizzazione dei mercati dell'energia, ma solo dopo aver preso alcune cautele, al fine di far fronte ai rischi eventuali di aumenti dei prezzi dell'elettricita' nelle regioni frontaliere. Il pacchetto, composto di un regolamento e di due direttive, sara' approvato in giornata in punto A (senza discussione) dal Consiglio affari generali. Una denuncia del rischio di un aumento dei prezzi sui mercati transfrontalieri era venuta da uno studio del Forum di Firenze. Un campanello d'allarme che aveva indotto la delegazione italiana a Bruxelles a chiedere un rinvio della definitiva approvazione del pacchetto prevista per uno dei Consiglio della scorsa settimana. Oggi l'ok italiano al Coreper, il comitato composto dai rappresentanti permanenti dei 15, e' accompagnato da questa dichiarazione: "Mentre l'Italia riconosce i benefici di lungo termine per la riduzione della congestione derivante dalla piena attuazione del regolamento (sugli scambi transfrontalieri di elettricita', ndr), raccomanda che nell'attuazione dei principi stabiliti all'articolo 6 e nello sviluppo di ulteriori linee guida sulla gestione della congestione, di trovare soluzioni per evitare un aumento dei prezzi per l'utenza finale". Nel lungo negoziato per la liberalizzazione dei mercati dell'energia, l'Italia si e' sempre schierata a favore, dal momento che si attende da questi provvedimenti soprattutto vantaggi. Il pacchetto prevede la liberalizzazione dei mercati dell'energia nel 2004 per le imprese e nel 2007 per gli utenti domestici.

G.R. 9,30

PALESTINA

  • ostacoli israeliani alla road-map

Gerusalemme: ministro israeliano: inaccettabile tregua temporanea Una tregua temporanea con i palestinesi non è accettabile: lo ha detto oggi il ministro degli esteri israeliano Sylvan Shalom. "E' impensabile che un cessate-il-fuoco sia temporaneo, e che fra qualche mese i palestinesi riprendano unilateralmente la violenza, dopo aver approfittato della tregua per ricostituire le loro forze", ha detto Shalom alla radio israeliana. Il capo della diplomazia ha fatto questa dichiarazione mentre una delegazione egiziana sta trattando con le varie fazioni palestinesi per convincerle a sospendere la violenza, come auspica il primo ministro Abu Mazen.

IRAN Gli Stati Uniti hanno intenzione di aumentare la pressione sull'Iran per far sì che gli ispettori dell'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica (Aiea) possano eseguire ispezioni più approfondite sugli impianti nucleari iraniani. Questa volta tuttavia, come spiega il quotidiano britannico Financial Times, la Casa Bianca ha intenzione di coordinare la propria politica con quella del'Unione Europea e con gli altri alleati, in modo da presentare un fronte unito. Oggi è infatti in programma a Vienna la riunione dei responsabili dell'Aiea, nella quale Washington non insisterà per far dichirare l'Iran in violazione del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, ma cercherà di ottenere dall'agenzia dell'Onu la richiesta di ulteriori verifiche; nello stesso momento, i Ministri degli Esteri dell'Ue riuniti in Lussemburgo renderanno noto un comunicato nel quale si chiederà a Teheran di accettare le ispezioni "con urgenza e senza condizioni". Un'iniziativa, quella europea, senza precedenti da quando Bruxelles ha avviato l'anno scorso i negoziati bilaterali con l'Iran per il commercio e la cooperazione. L'Iran sostiene che i propri progetti nucleari, avviati con la collaborazione della Russia, sono destinati esclusivamente a scopi pacifici, così come l'impianto per l'arricchimento dell'uranio attualmente in progetto; Teheran si è detta inoltre disposta ad accettare nuove ispezioni in cambio della revoca del bando sulle tecnologie nucleari più recenti, in vigore dal 1979 e che non si applica ad altri Paesi firmatari del Trattato di non Proliferazione. Il prossimo vertice dell'Aiea si terrà a settembre, ma Washington preme per un nuovo rapporto dell'Aiea sui programmi nucleari iraniani prima della fine dell'estate.

SEMPRE A Teheran

  • l'agenzia Reuters segnala che ieri sera si sono uditi spari nei pressi dell'università di Teheran teatro per sei notti consecutive di manifestazioni di protesta.

Poco prima, miliziani integralisti islamici, alcuni con il mitra kalasnikov e il giubbotto antiproiettile, pattugliavano le strade attorno al campus, affollate da migliaia di automobili con a bordo persone che tentavano di unirsi alla protesta. "Ho sentito degli spari - ha detto il corrispondente - subito dopo - alcuni miliziani sono saliti sulle loro motociclette e si sono diretti verso la zona da dove provenivano i colpi.

Intanto prosegue la protesta del movimento degli studenti. Nuove manifestazioni di protesta, che hanno provocato alcuni feriti e decine di arresti, si sono svolte la scorsa notte a Teheran, nella città santa sciita di Mashhad, nell'est dell'Iran, e a Karaj, una trentina di chilometri a ovest della capitale. Gli incidenti più gravi, secondo l'agenzia degli studenti Isna, sono avvenuti a Karaj, dove circa 1.500 studenti della locale facoltà di Pedagogia si sono radunati nel loro dormitorio gridando slogan quali "Morte alla tirannia". Molti miliziani di gruppi islamici che si trovavano all'esterno hanno lanciato pietre, ferendo alcuni studenti. Alcuni scontri sono avvenuti anche all'esterno, dove la polizia ha arrestato alcune persone. Raduni di alcune centinaia di studenti si sono avuti anche in diversi dormitori universitari di Teheran, per protestare contro un assalto compiuto nelle prime ore di sabato da centinaia di miliziani islamici contro tre di questi edifici che ha portato al ferimento di decine di giovani, alcuni dei quali in condizioni gravi. I membri dei gruppi integralisti hanno lasciato dietro di sé locali devastati e pareti imbrattate di sangue.

UGANDA Alito, Ogur, Barr, località minori intorno a Lira, città capoluogo del territorio Lango, 330 chilometri dalla capitale Kampala, sono state teatro di pesanti attacchi degli uomini di una delle diverse formazioni del sedicente ‘Esercito di resistenza del Signore’ (Lra). Ad Alito, 17 chilometri a nord-ovest di Lira, otto civili sono stati uccisi meno di 24 ore fa a colpi di machete e circa trecento capanne sono state date alle fiamme; a Ogur, circa 15 chilometri a nord del capoluogo, venti persone, per lo più giovani, sono state rapite e un insegnante è stato ucciso; a Barr, nove chilometri a est, oltre a cinque vittime, il bilancio dell’attacco include una cinquantina di rapiti.

NAPOLI Incendio all'ospedale Cardarelli, reparti evacuati Un incendio è divampato poco fa nei sotterranei del reparto rianimazione dell' ospedale Cardarelli di Napoli, il più grande della città e del sud d'Italia. Sul posto sono accorse diverse squadre di pompieri, che in mezz'ora hanno messo sotto controllo le fiamme. E' in corso l'evacuazione del reparto, che è stato invaso dal fumo. A quanto pare è andato a fuoco materiale depositato nei sotterranei. Il fumo, sprigionatosi dalle fiamme, ha invaso anche il reparto soprastante, causando molta paura fra i degenti e il personale in servizio

gror030616 (last edited 2008-06-26 09:50:05 by anonymous)