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===G.R. 9,30===

PALESTINA

Gerusalemme: ministro israeliano: inaccettabile tregua temporanea Una tregua temporanea con i palestinesi non è accettabile: lo ha detto oggi il ministro degli esteri israeliano Sylvan Shalom. "E' impensabile che un cessate-il-fuoco sia temporaneo, e che fra qualche mese i palestinesi riprendano unilateralmente la violenza, dopo aver approfittato della tregua per ricostituire le loro forze", ha detto Shalom alla radio israeliana. Il capo della diplomazia ha fatto questa dichiarazione mentre una delegazione egiziana sta trattando con le varie fazioni palestinesi per convincerle a sospendere la violenza, come auspica il primo ministro Abu Mazen.

IRAN Gli Stati Uniti hanno intenzione di aumentare la pressione sull'Iran per far sì che gli ispettori dell'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica (Aiea) possano eseguire ispezioni più approfondite sugli impianti nucleari iraniani. Questa volta tuttavia, come spiega il quotidiano britannico Financial Times, la Casa Bianca ha intenzione di coordinare la propria politica con quella del'Unione Europea e con gli altri alleati, in modo da presentare un fronte unito. Oggi è infatti in programma a Vienna la riunione dei responsabili dell'Aiea, nella quale Washington non insisterà per far dichirare l'Iran in violazione del Trattato di non proliferazione delle armi nucleari, ma cercherà di ottenere dall'agenzia dell'Onu la richiesta di ulteriori verifiche; nello stesso momento, i Ministri degli Esteri dell'Ue riuniti in Lussemburgo renderanno noto un comunicato nel quale si chiederà a Teheran di accettare le ispezioni "con urgenza e senza condizioni". Un'iniziativa, quella europea, senza precedenti da quando Bruxelles ha avviato l'anno scorso i negoziati bilaterali con l'Iran per il commercio e la cooperazione. L'Iran sostiene che i propri progetti nucleari, avviati con la collaborazione della Russia, sono destinati esclusivamente a scopi pacifici, così come l'impianto per l'arricchimento dell'uranio attualmente in progetto; Teheran si è detta inoltre disposta ad accettare nuove ispezioni in cambio della revoca del bando sulle tecnologie nucleari più recenti, in vigore dal 1979 e che non si applica ad altri Paesi firmatari del Trattato di non Proliferazione. Il prossimo vertice dell'Aiea si terrà a settembre, ma Washington preme per un nuovo rapporto dell'Aiea sui programmi nucleari iraniani prima della fine dell'estate.

SEMPRE A Teheran

Poco prima, miliziani integralisti islamici, alcuni con il mitra kalasnikov e il giubbotto antiproiettile, pattugliavano le strade attorno al campus, affollate da migliaia di automobili con a bordo persone che tentavano di unirsi alla protesta. "Ho sentito degli spari - ha detto il corrispondente - subito dopo - alcuni miliziani sono saliti sulle loro motociclette e si sono diretti verso la zona da dove provenivano i colpi.

Intanto prosegue la protesta del movimento degli studenti. Nuove manifestazioni di protesta, che hanno provocato alcuni feriti e decine di arresti, si sono svolte la scorsa notte a Teheran, nella città santa sciita di Mashhad, nell'est dell'Iran, e a Karaj, una trentina di chilometri a ovest della capitale. Gli incidenti più gravi, secondo l'agenzia degli studenti Isna, sono avvenuti a Karaj, dove circa 1.500 studenti della locale facoltà di Pedagogia si sono radunati nel loro dormitorio gridando slogan quali "Morte alla tirannia". Molti miliziani di gruppi islamici che si trovavano all'esterno hanno lanciato pietre, ferendo alcuni studenti. Alcuni scontri sono avvenuti anche all'esterno, dove la polizia ha arrestato alcune persone. Raduni di alcune centinaia di studenti si sono avuti anche in diversi dormitori universitari di Teheran, per protestare contro un assalto compiuto nelle prime ore di sabato da centinaia di miliziani islamici contro tre di questi edifici che ha portato al ferimento di decine di giovani, alcuni dei quali in condizioni gravi. I membri dei gruppi integralisti hanno lasciato dietro di sé locali devastati e pareti imbrattate di sangue.

UGANDA Alito, Ogur, Barr, località minori intorno a Lira, città capoluogo del territorio Lango, 330 chilometri dalla capitale Kampala, sono state teatro di pesanti attacchi degli uomini di una delle diverse formazioni del sedicente ‘Esercito di resistenza del Signore’ (Lra). Ad Alito, 17 chilometri a nord-ovest di Lira, otto civili sono stati uccisi meno di 24 ore fa a colpi di machete e circa trecento capanne sono state date alle fiamme; a Ogur, circa 15 chilometri a nord del capoluogo, venti persone, per lo più giovani, sono state rapite e un insegnante è stato ucciso; a Barr, nove chilometri a est, oltre a cinque vittime, il bilancio dell’attacco include una cinquantina di rapiti.

NAPOLI Incendio all'ospedale Cardarelli, reparti evacuati Un incendio è divampato poco fa nei sotterranei del reparto rianimazione dell' ospedale Cardarelli di Napoli, il più grande della città e del sud d'Italia. Sul posto sono accorse diverse squadre di pompieri, che in mezz'ora hanno messo sotto controllo le fiamme. E' in corso l'evacuazione del reparto, che è stato invaso dal fumo. A quanto pare è andato a fuoco materiale depositato nei sotterranei. Il fumo, sprigionatosi dalle fiamme, ha invaso anche il reparto soprastante, causando molta paura fra i degenti e il personale in servizio