Gr serale lun 23 giu 03

Sommario

Esteri

Palestina - Oggi nuovo incontro fra il ministro palestinese per gli Affari della Sicurezza Dahlan e il coordinatore per la politica israeliana nei Territori, generale Gilad - Il movimento palestinese Hamas, avrebbe accettato la tregua temporanea e condizionata avanzata dal premier palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas) e avrebbe già comunicato la propria decisione al governo egiziano

Iraq - Nuova esplosione in un oleodotto iracheno diretto in Siria - La Russia fa sapere di essere pronta ad unirsi agli sforzi internazionali per annullare o ridurre il debito iracheno, riporta oggi il Wall Street Journal

Cecenia - Un poliziotto ceceno e' morto e altri due sono rimasti gravemente feriti nell'esplosione della loro auto nel centro di Grozny

Kashmir - Nuovo attentato nel Kashmir meridionale: una bomba è esplosa in un affollato mercato di Shopian, provocando la morte di due persone e il ferimento di una trentina di passanti

Australia - La giornata mondiale dei rifugiati e' stata l'occasione ieri in Australia per manifestazioni di protesta nelle maggiori citta' contro la politica del governo conservatore di detenzione dei richiedenti asilo

Sudafrica - ripresa, oggi a Pretoria, del processo contro 22 sudafricani bianchi del gruppo di estrema destra ‘Boeremag’, accusati di aver complottato per rovesciare il governo guidato dall’African national congress (Anc)

FRANCIA - Jose' Bove', portavoce della Confederazione contadina e militante antiglobalizzazione, e' stato arrestato all'alba di ieri per scontare dieci mesi di reclusione per la distruzione di un campo di riso geneticamente modificato

Brasile - Dopo tredici ore di trattative e con tredici detenuti morti si è conclusa con la resa resa dei ribelli la rivolta in un carcere di Manaus

Italia

Migranti - Arrivati oggi sull'isola di Lampedusa, da Roma, i tre funzionari della Protezione civile che si occuperanno del nuovo Centro di accoglienza per immigrati - La scorsa notte circa trenta immigrati sono riusciti ad allontanarsi dal centro di prima accoglienza di Lamezia Terme

Indulto - Torna domani al voto del Senato l'indultino, il provvedimento gia' votato alla Camera e destinato a contribuire a risolvere l'emergenza del sovraffollamento nelle carceri.

NUCLEARE: SCORIE; ODG 150 SINDACI SARDI, NO A NUOVA SERVITU'

Ambiente - Un gruppo di attivisti di Greenpeace ha bloccato all' alba, nel porto di Ravenna, lo scarico da una nave del legname proveniente dalla distruzione delle foreste del Bacino del Congo

Lavoro - La Fiat e' pronta a tagliare 12.000 posti di lavoro, soprattutto nelle sue fabbriche situate all'estero. Lo afferma il Wall Street Journal

Palestina

Oggi nuovo incontro fra il ministro palestinese per gli Affari della Sicurezza Dahlan e il coordinatore per la politica israeliana nei Territori, generale Gilad. Lo riferisce il sito di Ha'aretz. Al centro dei colloqui, che si svolgono al posto di confine di Eretz fra Israele e la Striscia di Gaza, vi e' la possibilita' di un controllo congiunto della principale arteria stradale della Striscia, nell'eventualita' di un ritiro israeliano. La questione della strada, considerata importante dagli israeliani per la sicurezza degli insediamenti, e' uno dei punti piu' difficili del negoziato in corso per trasferire all'Autorita' Palestinese il controllo della sicurezza nella Striscia di Gaza.

Il movimento palestinese Hamas, avrebbe accettato la tregua temporanea e condizionata avanzata dal premier palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas) e avrebbe già comunicato la propria decisione al governo egiziano. Lo riferisce oggi il quotidiano di Beirut As-Safir (filo- siriano) secondo il quale "una tregua generale" avrà la durata di tre mesi, ma Hamas non ha voluto precisare l'area geografica nella quale il cessate-il-fuoco sarà osservato. In linea di massima, ricorda As-Safir, la tregua è condizionata al ritiro delle truppe israeliane dai Territori palestinesi e al rilascio dei detenuti palestinesi dalle prigioni dello Stato ebraico. La decisione di Hamas, conclude il giornale, è già stata comunicata ieri "o lo sarà oggi" al governo egiziano che nelle ultime settimane è stato attivamente coinvolto nella mediazione della tregua fra Israele e le varie fazioni palestinesi.

La rimozione degli avamposti illegali creati dai coloni va a corrente alternata: otto sono stati rimossi, altri otto sono sorti altrove. Il ministro israeliano Paritzky ha chiesto ai collaboratori di mettere presto a punto progetti relativi alla risistemazione dei coloni in Galilea e nel Neghev, ma la sua iniziativa e' stata subito stroncata da Sharon che ha consigliato ai coloni di continuare ad erigere le loro case nei Territori. Possibilmente, in modo discreto.

Con il fucile puntato in faccia, una donna palestinese fu costretta a bere da una bottiglia di detersivo che aveva con se'. Oggi la soldatessa protagonista di quell'episodio e' stata incriminata dal tribunale militare dello stato ebraico che sta giudicndo 34 altri casi di soprusi compiuti su civili palestinesi, perlopiu' nei posti di controllo lungo i confini tra i territori e Israele. Secondo fonti militari israeliane, la soldatessa fu arrestata subito dopo l'accaduto - alcuni mesi fa - e la donna palestinese fu ricoverata in un ospedale di Gaza per avvelenamento.

Iraq

Nuova esplosione in un oleodotto iracheno. Questa volta, secondo la Bbc, a interrompersi è stato il flusso del petrolio diretto in Siria. L'episodio è avvenuto questa mattina presto vicino al confine siriano. Non si conoscono ancora le cause dell'esplosione, ma potrenne trattarsi di un sabotaggio; sabato notte è stato un attentato a danneggiare un gasdotto nei pressi di Hit. L'Ayatollah Ali Sistani, la figura di riferimento per la maggioranza sciita dell'Iraq ha rilasciato un'intervista al Washington Post in cui dice: "Proviamo un gran disagio rispetto ai fini" dell'amministrazione provvisoria Usa e consideriamo necessario che gli Usa facciano spazio agli iracheni e gli diano l'opportunità di autogovernarsi senza interventi stranieri". Per Sistani, il pericolo più grande che minaccia l'Iraq è "di dimenticare la sua identità culturale.

La Russia fa sapere di essere pronta ad unirsi agli sforzi internazionali per annullare o ridurre il debito iracheno, riporta oggi il Wall Street Journal. Questo ha detto, in un'intervista il ministro russo degli esteri Ivanov. I tentativi di ricostruire l'Iraq rischiano di essere paralizzati dal peso che rappresenta per Baghdad questo debito, che toglierebbe circa la metà dei proventi delle vendite di petrolio del Paese, scrive il Wall Street Journal. Il debito accumulato nei confronti della Russia dal regime di Saddam Hussein é stimato a più di 8 miliardi di dollari. Il debito totale dell'Iraq ammonta a 130 miliardi di dollari, e raggiungerebbe i 400 miliardi includendo le riparazioni di guerra (ivi comprese quelle legate all'invasione del Kuwait nel 1990) che l'Iraq deve ancora versare, dicono gli esperti.

CECENIA: ESPLOSIONE A GROZNY, UNA VITTIMA E DUE FERITI

Un poliziotto ceceno e' morto e altri due sono rimasti gravemente feriti nell'esplosione della loro auto nel centro di Grozny. Lo ha reso noto un portavoce del governo russo. L'incidente e' avvenuto alle 12:30, ora locale, quando l'auto ha urtato un ordigno esplosivo piazzato nei pressi di una delle strade piu' affollate della capitale cecena, vicino ad un bagno pubblico e ad una fermata di autobus utilizzata ogni giorno dagli studenti della vicina universita'.

Kashmir

Nuovo attentato nel Kashmir meridionale: una bomba è esplosa in un affollato mercato di Shopian, provocando la morte di due persone e il ferimento di una trentina di passanti. Al momento tutti i feriti sono ricoverati in condizioni gravi. Secondo le prime indiscrezioni l'attentato è stato rivendicato da un gruppo di separatisti islamici. L'obiettivo in realtà sembrava dovesse essere una pattuglia della polizia e solo per un errore del congegno è esploso al centro del mercato, provocando così la strage. Continua dunque la sequela di attentati che dal 1989 ad oggi sta insanguinando questa regione, 38 mila persone hanno perso la vita per la causa separatista dall'Idia del Jammu e del Kashmir, regioni dove la maggior parte della popolazione è musulmana.

Rifugiati Australia

La giornata mondiale dei rifugiati e' stata l'occasione ieri in Australia per manifestazioni di protesta nelle maggiori citta' contro la politica del governo conservatore di detenzione dei richiedenti asilo, per lo piu' in remoti campi dell'entroterra. A Sydney la linea dura del governo federale contro l'immigrazione non autorizzata e' stata descritta come 'criminale'; a Melbourne i vertici sindacali hanno chiesto che a tutti i profughi sia accordata la residenza permanente, e a Brisbane i leader delle maggiori religioni hanno chiesto un approccio piu' compassionevole. Nella manifestazione di Sydney il noto scrittore Thomas Keneally, sostiene che i profughi sono trattati come delinquenti, ma e' il governo che si comporta da criminale, nel senso che viola le leggi internazionali, e il tribunale dei minori lo ha confermato. Keneally si riferiva alla recente decisione del tribunale dei minori, secondo cui la detenzione a tempo indefinito dei 108 minorenni attualmente richiusi nei centri per richiedenti asilo, e' illegale. A Melbourne la presidente della Confederazione sindacale Actu, Burrows, ha affermato che il governo dovrebbe dare la residenza permanente ai profughi che hanno ottenuto solo un 'visto di protezione' temporaneo. Vi sono 8000 profughi che vivono fra di noi e che soffrono l'umiliazione di vivere nel limbo dei visti temporanei, senza poter lavorare ne' aver accesso ai servizi disponibili agli australiani, ha detto. A Brisbane, 15 rappresentanti di chiese cristiane e di altre religioni tra cui musulmani, ebrei, indu', sikh e taoisti, hanno lanciato il loro appello in una dichiarazione congiunta, in cui ricordano che i profughi da molte parti del mondo hanno sempre dato un contributo importante allo sviluppo sociale ed economico della nazione.

Sudafrica

Grande attesa in Sudafrica per la ripresa, oggi a Pretoria, del processo contro 22 sudafricani bianchi del gruppo di estrema destra ‘Boeremag’, accusati di aver complottato per rovesciare il governo guidato dall’African national congress (Anc) con una serie di attentati dinamitardi compiuti l’anno scorso. Apertosi in maggio, il procedimento legale nei confronti degli estremisti di destra è stato rimandato già tre volte. Ai presunti membri di ‘Boermag’ vengono contestati reati quali ‘alto tradimento’, terrorismo, sabotaggio e omicidio, oltre che per il tentato omicidio dell’ex presidente sudafricano Mandela. Secondo l’accusa, infatti, gli estremisti avevano elaborato un piano per far saltare in aria l’automobile sulla quale viaggiava il leader politico. Le altre 43 incriminazioni riguardano il possesso e l’uso illegale di materiale esplosivo, armi e munizioni. Dopo gli attentati in serie, le autorità sudafricane hanno dato il via ad uno stretto giro di vite nei confronti dei movimenti nostalgici del regime segregazionista bianco, che in questi anni avrebbero dato vita ad un vero e proprio 'network' con l'obiettivo finale di destabilizzare il Paese rovesciando il governo di unità nazionale. Questa rete, secondo gli investigatori, potrebbe far capo proprio al gruppo dei 'Boeremag' ('Potere boero').

FRANCIA Jose' Bove', portavoce della Confederazione contadina e militante antiglobalizzazione, e' stato arrestato dai gendarmi all'alba di ieri. Il leader del movimento contadino deve scontare dieci mesi di reclusione, pena comminata a seguito della distruzione di un campo di riso geneticamente modificato nel Sud della Francia. L'agricoltore transalpino era in attesa dell'arresto dopo che la Corte d'appello di Montpellier aveva respinto, lo scorso mese di febbraio, il ricorso contro la sentenza di condanna. Nel frattempo in Francia era già stata avviata una raccolta di firme per chiedere al presidente Chirac di concedergli la grazia, alla petizione hanno finora aderito 820 mila persone.

Une quinzaine de perquisitions ont été menées lundi matin à Paris et en périphérie dans les milieux proches des ex-brigadistes, dans le cadre de demandes des autorités judiciaires italiennes, a-t-on appris de source proche du dossier.Trois personnes, deux ressortissants italiens et une Française, ont été interpellées et placées en garde à vue dans les locaux parisiens de la Division nationale antiterroriste (DNAT, de la direction centrale de la police judiciaire), a-t-on précisé de même source.Les policiers français agissaient dans le cadre de deux commissions rogatoires italiennes, portant sur des meurtres commis en 2002, celui d'un haut fonctionnaire à Bologne et le second à Naples.Lors de leurs perquisitions, les enquêteurs ont notamment découvert des faux documents administratifs, dont la nature n'a pas été précisée.Le parquet de Paris, au vu de ces éléments, a ouvert deux enquêtes préliminaires, a-t-on précisé de source judiciaire.C'est dans ce cadre que trois personnes ont été placées en garde à vue.L'opération de lundi avait, entre autre but, celui de vérifier s'il existait des éléments quelconques pouvant intéresser la justice italienne au regard des deux affaires de Bologne et de Naples.

Brasile

Dopo tredici ore di trattative e con tredici detenuti morti si è conclusa con la resa resa dei ribelli la rivolta in un carcere di Manaus. Secondo le notizie fornite dall'emittente brasiliana Tv Globo il bilancio delle vittime potrebbe salire nelle prossime ore quando emergeranno maggiori dettagli dal caos che regna ancora nel penitenziario. Gli ammutinati accusano gli agenti carcerari di esecuzioni sommarie. I rivoltosi chiedevano condizioni più umane di detenzione.

Italia

Migranti

Sono arrivati oggi sull'isola di Lampedusa da Roma, i tre funzionari della Protezione civile che si occuperanno del nuovo Centro di accoglienza per immigrati. I funzionari - spiega il sindaco Siragusa - hanno portato il progetto del nuovo campo che dovrebbe sorgere gia' entro la fine dell'estate. Attualmente, i clandestini che arrivano sull'isola vengono trasferiti nel Centro attiguo all'aeroporto che puo' ospitare fino a 190 immigrati.

Hanno lottato con il personale di sorveglianza e sono scappati dal centro di prima accoglienza di Lamezia Terme. La scorsa notte circa trenta immigrati sono riusciti ad allontanarsi dalla struttura in provincia di Catanzaro, dove erano detenuti. La polizia è riuscita a rintracciarne gran parte nei pressi della stazione ferroviaria, ma dodici hanno fatto perdere le loro tracce. Alcuni agenti di polizia sono rimasti contusi negli scontri e quattro fuggiaschi sono stati arrestati. Non è la prima volta che nel centro di Lamezia Terme ci sono rivolte e tentativi di fuga.

Indulto

Torna domani al voto del Senato l'indultino, il provvedimento a firma Buemi (Sdi)-Pisapia (Prc) gia' votato alla Camera e destinato a contribuire a risolvere l'emergenza del sovraffollamento nelle carceri. Palazzo Madama ha affrontato piu' volte il problema ma al momento del voto sul ddl e' finora sempre mancato il numero legale, 'colpa' che le opposizioni attribuiscono alla CdL. Intanto i Radicali (per sollecitare comunque un si' o un no dai senatori) sono di nuovo in sciopero della fame da ieri. " Il numero legale su questa vicenda - ha detto Bordon della margherita -e' stato sempre richiesto dalla Lega, con settori di Alleanza Nazionale e qualche senatore di Forza Italia. Domani siamo all'ultimo esame. Vorrei evitare davvero che si consolidasse quella sensazione, che abbiamo in tanti, per cui la maggioranza e' prontissima a votare l'indultone che riguarda il presidente del consiglio e si dilegua quando si tratta di affrontare l'emergenza carceri".

NUCLEARE: SCORIE; ODG 150 SINDACI SARDI, NO A NUOVA SERVITU'

Un ordine del giorno per ribadire il no alla possibile nuova servitu' rappresentata dallo stoccaggio delle scorie radioattive in Sardegna e la prosecuzione della mobilitazione generale. Sono le conclusioni dell' assemblea dei sindaci dei Comuni della Sardegna, della Consulta regionale Anci dei piccoli Comuni dell' Isola e del Consiglio regionale dell' Anci svoltosi a Oristano. Nel documento approvato all' unanimita' si ricorda che in materia di uso del territorio la Regione autonoma della Sardegna ha competenza legislativa esclusiva e i poteri speciali e straordinari assunti dal presidente del Consiglio e dal ministro dell' Interno per garantire la sicurezza degli impianti nei territori occupati da centrali nucleari non possono essere legittimamente traslati per generare altre emergenze e pericoli in altri territori e in altre popolazioni del paese e in particolare in Sardegna per i motivi statutari richiamati. Alla riunione di Oristano in preparazione dell' assemblea nazionale dei Piccoli Comuni italiani in programma a Rieti il 27 e 28 giugno 2003, hanno partecipato circa 150 sindaci, moltissimi dei quali hanno gia' emesso ordinanze che vietano il transito e la sosta nei propri territori comunali di mezzi che dovessero trasportare rifiuti radioattivi. L' ordine del giorno approvato a Oristano impegna il presidente della Giunta regionale Pili ad assumere tutte le possibili iniziative giurisdizionali e politiche a tutela dei cittadini sardi nei confronti del presidente del Consiglio cui compete la decisione finale sulla scelta del sito dove dovranno essere stoccati tutte le scorie nucleari prodotte in Italia. Viene, inoltre, confermato lo stato di mobilitazione di tutti i Comuni della Sardegna che vigileranno costantemente perche' non venga attuato un disegno come quello ipotizzato di trasferire e stoccare in Sardegna le scorie nucleari prodotte in Italia comprese quelle di basi militari perche' e' in gioco il futuro economico e sociale dei sardi, il loro diritto alla sicurezza e integrita' sanitaria e fisica, il diritto a mantenere intatto il loro territorio e l'ambiente che e' un bene primario da contaminazioni che ne minerebbero per sempre le speranze di crescita civile, di sviluppo e di progresso. Il documento ricorda anche che la Sardegna e' gia' gravata da importanti servitu' militari nazionali e internazionali, pagando cosi' un contributo superiore alle sue possibilita' di solidarieta' e di servizio alle cause comuni.

Ambiente

Un gruppo composto da una ventina di attivisti di Greenpeace ha bloccato all' alba, nel porto di Ravenna, lo scarico da una nave del legname proveniente dalla distruzione delle foreste del Bacino del Congo, nell' Africa Centrale. Quel legno - spiega Greenpeace in un comunicato in cui ha dato notizia della propria iniziativa - proviene dalla piu' vasta foresta incontaminata in Africa, una regione di altissimo valore ecologico, dalla quale dipendono numerose comunita' di popoli nativi. Il taglio industriale in Africa ha spesso un carattere distruttivo e le pratiche illegali sono diffusissime. Il taglio di alberi e' il principale fattore trainante della deforestazione, e sta portando all' estinzione di specie rare (gorilla, scimpanze', elefante di pianura), alla desertificazione, a gravi conflitti sociali e perfino a guerre. L' Italia e' uno dei maggiori importatori di legno africano, sottolinea Greenpeace, secondo cui la responsabilita' per la distruzione delle foreste ricade anche su chi importa tale legno e sui governi che non regolano a sufficienza tale commercio. Finora il nostro governo ha fatto ben poco per fermare queste importazioni, perfino da imprese coinvolte nel taglio illegale. Per Greenpeace il piano di azione comunitario contro il legno illegale che e' stato adottato e' vago e privo di impegni concreti e i governi europei non hanno uno strumento legale per impedire l' afflusso di legno illegale nei nostri mercati. I governi europei devono impegnarsi ad adottare solo legname certificato Fsc, proveniente da una buona gestione forestale, e varare una legge che proibisca chiaramente le importazioni di legname da pratiche illegali. L' azione dimostrativa di Ravenna fa parte di una serie di azioni promosse da Greenpeace in tutta Europa per individuare e denunciare le importazioni di legname illegale o distruttivo

Lavoro

La Fiat e' pronta a tagliare 12.000 posti di lavoro, soprattutto nelle sue fabbriche situate all'estero. Lo afferma il Wall Street Journal che pubblica l'indiscrezione avuta da "una persona vicina al gruppo". Secondo la fonte, la casa di Torino dara' l'annucio ufficiale dei tagli giovedi' prossimo. I licenziamenti sarebbero concentrati nelle controllate Cnh (4.000 tagli previsti), Iveco e Magneti Marelli.

GR ORE 17.00

Esteri

Palestina

Israele vuole "provocare un'escalation e sabotare la Road Map", l'itinerario di pace del Quartetto Usa-Ue-Onu-Russia. Lo ha dichiarato oggi il presidente palestinese Yasser Arafat. Parlando ai giornalisti a Ramallah, dove ha ricevuto stamane il console generale britannico uscente Jeffrey Adam, Arafat ha affermato che l'uccisione ieri notte di quattro palestinesi nella Striscia di Gaza "dimostra che i dirigenti israeliani cercano di distruggere il processo di pace". Arafat ha tuttavia aggiunto che intende "proseguire tutte le discussioni di sicurezza, economiche e politiche con Israele che permetteranno al popolo palestinese di affermare i suoi diritti e di arrivare alla pace". Il presidente palestinese ha quindi confermato che i negoziati tra il premier Abu Mazen (Mahmud Abbas) e le diverse fazioni per arrivare a una tregua negli attacchi anti-israeliani "continuano" e di sperare che "arrivino in porto".

Il movimento palestinese Hamas, avrebbe accettato la tregua temporanea e condizionata avanzata dal premier palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas) e avrebbe già comunicato la propria decisione al governo egiziano. Lo riferisce oggi il quotidiano di Beirut As-Safir (filo- siriano) secondo il quale "una tregua generale" avrà la durata di tre mesi, ma Hamas non ha voluto precisare l'area geografica nella quale il cessate-il-fuoco sarà osservato. In linea di massima, ricorda As-Safir, la tregua è condizionata al ritiro delle truppe israeliane dai Territori palestinesi e al rilascio dei detenuti palestinesi dalle prigioni dello Stato ebraico. La decisione di Hamas, conclude il giornale, è già stata comunicata ieri "o lo sarà oggi" al governo egiziano che nelle ultime settimane è stato attivamente coinvolto nella mediazione della tregua fra Israele e le varie fazioni palestinesi.

Unita' dell'esercito israeliano sono entrate la notte scorsa nel villaggio di Khan Younis, nella parte meridionale della Striscia di Gaza, e hanno demolito due case, prima di ritirarsi. Lo ha reso noto la radio dell'esercito israeliano, precisando che le abitazioni, vuote, erano utilizzate dai militanti palestinesi per attaccare i soldati israeliani. La notte scorsa, quattro militanti palestinesi delle Brigate dei martiri di Al Aqsa erano rimasti uccisi in un'esplosione nel nord della Striscia di Gaza: secondo fonti palestinesi, i quattro sarebbero morti dopo che un carro armato israeliano ha aperto il fuoco contro di loro. Diversa la versione israeliana, secondo cui i militanti sono morti nell'esplosione di un ordigno che volevano far saltare al passaggio di un pattuglia

Israele ha ammesso per la prima volta di aver considerato la possibilita' di assassinare il leader palestinese Yasser Arafat, proposito al quale rinuncio' dopo una serie di discussioni. A rivelarlo e' stato il capo di Stato maggiore dello Stato ebraico, generale Moshe Yaalon, durante una conferenza ieri sera alla Camera di Commercio di Beersheva. La questione sul perche' non abbiamo ucciso Arafat merita una discussione - ha detto Yaalon, citato dal quotidiano Ha'aretz - C'e' stato un dibattito in passato, ma, dopo aver soppesato guadagni e benefici...abbiamo rinunciato all'idea. La possibilita' di uccidere Arafat sarebbe emersa con forza nel marzo dello scorso anno, dopo l'attentato contro un albergo di Tel Aviv, e poi nel settembre successivo, dopo una serie di attacchi suicidi che indussero Israele ad assediare nuovamente la Muqata, il quartier generale del leader palestinese a Ramallah, dove tuttora e' confinato. In realta' tutto rimase al livello di discussioni e non venne preparato alcun piano concreto di assassinio, anche perche' il premier israeliano Ariel Sharon promise al presidente americano George W. Bush che Arafat non sarebbe stato toccato.

Iraq

Nuova esplosione in un oleodotto iracheno. Questa volta, secondo la Bbc, a interrompersi è stato il flusso del petrolio diretto in Siria. L'episodio è avvenuto questa mattina presto in un luogo vicino al confine siriano. Non si conoscono ancora le cause dell'esplosione, ma potrenne trattarsi di un sabotaggio; sabato notte è stato un attentato a danneggiare un gasdotto nei pressi di Hit. L'Ayatollah Ali Sistani, la figura di riferimento per la maggioranza sciita dell'Iraq ha rilasciato un'intervista al Washington Post in cui confessa il suo "grande disagio" per l'occupazione Usa del paese. un messaggio chiaro all'amministrazione americana. Sistani invita gli Usa ha concedere potere agli iracheni e a mettere fine in tempi ragionevoli all'occupazione. Da Najaf, la città sacra degli sciiti, Sistani dice al Washongton Post: "Proviamo un gran disagio rispetto ai fini" dell'amministrazione provvisoria Usa e consideriamo necessario che gli Usa facciano spazio agli iracheni e gli diano l'opportunità di autogovernarsi senza interventi stranieri". Per Sistani, dice sempre l'ayatollah sciita nell'intervista, il pericolo più grande che minaccia l'Iraq è "di dimenticare la sua identità culturale

Francia

Numerose organizzazioni sindacali hanno lanciato oggi nuovi appelli a manifestare contro l'arresto del leader antiglobalizzazione José Bové, e chiedere la sua immediata liberazione. Nel corso di una conferenza stampa tenuta nella sede della Confederation paysanne (quella di cui è portavoce lo stesso Bové) a Bagnolet (Seine-Saint-Denis), le organizzazioni hanno ribadito la loro richiesta di grazia per il sindacalista, arrestato all'alba di ieri, sostenendo che la pena alla quale è stato condannato è sproporzionata rispetto alle azioni commesse. E' possibile che il presidente della Repubblica, Jacques Chirac, grazi Bové nel quadro degli atti di clemenza per il 14 luglio, festa della Repubblica francese. Nuove manifestazioni sono previste oggi in diverse città francesi, fra le quali una a Parigi alle 18 di fronte al palazzo di giustizia. L'appello a manifestare è stato lanciato dalla Confederation paysanne, da Cgt, Fsu, Unsa, G10-Solidaire, Unef, Coordination rurale, MODEF, il Sindacato della magistratura, il Sindacato degli avvocati di Francia, il Sindacato della medicina generale e da Cnt. Intanto quattro sindacalisti della Confederation paysanne si sono incatenati al cancello della prefettura di Correze, a Tulle, questa mattina per protestare contro l'arresto di Bové. Lo si apprende da fonti della prefettura. In totale una quarantina di militanti si sono riuniti davanti alla prefettura a partire dalle 7 del mattino, installando anche un trattore davanti ai cancelli. Le forze dell'ordine non sono intervenute.

Rifugiati

La giornata mondiale dei rifugiati e' stata l'occasione ieri in Australia per manifestazioni di protesta nelle maggiori citta' contro la politica del governo conservatore di detenzione dei richiedenti asilo, per lo piu' in remoti campi dell'entroterra. A Sydney la linea dura del governo federale contro l'immigrazione non autorizzata e' stata descritta come 'criminale'; a Melbourne i vertici sindacali hanno chiesto che a tutti i profughi sia accordata la residenza permanente, e a Brisbane i leader delle maggiori religioni hanno chiesto un approccio piu' compassionevole. Nella manifestazione di Sydney il noto scrittore Thomas Keneally, critico di lunga data del ministro dell'Immigrazione Philip Ruddock e della politica di detenzione dei profughi mentre vengono esaminate le domande d'asilo, ha bollato la pratica come criminale. I profughi sono trattati come delinquenti, ma e' il governo che si comporta da criminale, nel senso che viola le leggi internazionali, e il tribunale dei minori lo ha confermato. Keneally si riferiva alla recente decisione del tribunale dei minori, secondo cui la detenzione a tempo indefinito dei 108 minorenni attualmente richiusi nei centri per richiedenti asilo, e' illegale. A Melbourne la presidente della Confederazione sindacale Actu, Sharan Burrows, ha affermato che il governo dovrebbe dare la residenza permanente ai profughi che hanno ottenuto solo un 'visto di protezione' temporaneo. Vi sono 8000 profughi che vivono fra di noi e che soffrono l'umiliazione di vivere nel limbo dei visti temporanei, senza poter lavorare ne' aver accesso ai servizi disponibili agli australiani, ha detto. A Brisbane, 15 rappresentanti di chiese cristiane e di altre religioni tra cui musulmani, ebrei, indu', sikh e taoisti, hanno lanciato il loro appello in una dichiarazione congiunta, in cui ricordano che i profughi da molte parti del mondo hanno sempre dato un contributo importante allo sviluppo sociale ed economico della nazione.

Italia

Migranti

Bisogna accelerare, anzi attuare senza indugi, la preparazione di campi di accoglienza a Cipro, Malta e in altre aree del mediterraneo per i clandestini fermati in mare e per quelli che riescono a raggiungere le nostre coste. E' quanto ha dichiarato Giampaolo Landi di Chiavenna, responsabile nazionale immigrazione di Alleanza Nazionale. La proposta -ha sottolineato il parlamentare di An- ha gia' trovato l'accordo fra il ministro Frattini e Blair. Il governo promuova subito questa iniziativa che consentirebbe di trasferire tutti gli immigrati recentemente giunti in Italia e quelli che purtroppo dovessero ancora giungere, il cui costo politico, sociale ed economico e' particolarmente gravoso. A giudizio di Landi di Chiavenna, infatti, e' questo un approccio razionale e realistico, ma anche molto utile politicamente per risolvere uno dei nodi immigrazione sollevati dalla Lega. La politica di fermezza e contrasto alla immigrazione clandestina -ha concluso- e' patrimonio comune della Casa delle Liberta': non servono litigi, contrapposizioni strumentali e dibattiti parlamentari laceranti e senza finalita' pratiche. Servono fatti e azioni concrete.

Indulto

Torna domani al voto del Senato l'indultino, il provvedimento a firma Buemi (Sdi)-Pisapia (Prc) gia' votato alla Camera e destinato a contribuire a risolvere l'emergenza del sovraffollamento nelle carceri. Palazzo Madama ha affrontato piu' volte il problema ma al momento del voto sul ddl e' finora sempre mancato il numero legale, 'colpa' che le opposizioni attribuiscono alla CdL. Intanto i Radicali (per sollecitare comunque un si' o un no dai senatori) sono di nuovo in sciopero della fame da ieri. La Margherita fa sapere che domani i suoi senatori saranno presenti, lo Sdi pure. "Io ho inviato proprio questa mattina un sms a tutti i senatori ricordando loro che c'e' la presenza obbligatoria. Quindi, per quanto ci riguarda, saremo presenti" ha detto il capogruppo della Margherita Willer Bordon, interpellato da Radio Radicale. "Spero - ha detto Bordon - che altrettanto facciano gli altri, e che la maggioranza si assuma le sue responsabilita'. Il dato di fatto, fino ad oggi, e' che il numero legale, su questa vicenda, e' stato sempre richiesto dalla Lega, con un atteggiamento altrettanto partecipativo di settori di Alleanza Nazionale e forze di qualche senatore di Forza Italia". "Quella di domani - dice Bordon - sara' una giornata interessante, e siamo all'ultimo esame. Vorrei evitare davvero che si consolidasse quella sensazione, che abbiamo in tanti, per cui la maggioranza e' prontissima a votare l'indultone che riguarda Berlusconi e si dilegua quando si tratta di affrontare l'emergenza carceri".

Lodo maccanico

Stamane presso la Corte di cassazione di Roma e' stato depositato da Pdci, Verdi, Opposizione civile e Lega Ambiente, il quesito referendario per l'abrogazione della legge sull'immunita' per le alte cariche dello Stato. Adesso occorre avviare una grande battaglia unitaria per il ripristino della legalita' -ha affermato Marco Rizzo, il capogruppo dei Comunisti italiani- dobbiamo creare comitati unitari per la raccolta delle firme non appena ci sara' il via libera. Bisogna affermare con forza che in Italia la legge e' uguale per tutti.

Ambiente

n gruppo composto da una ventina di attivisti di Greenpeace ha bloccato all' alba, nel porto di Ravenna, lo scarico da una nave del legname proveniente dalla distruzione delle foreste del Bacino del Congo, nell' Africa Centrale. Quel legno - spiega Greenpeace in un comunicato in cui ha dato notizia della propria iniziativa - proviene dalla piu' vasta foresta incontaminata in Africa, una regione di altissimo valore ecologico, dalla quale dipendono numerose comunita' di popoli nativi. Il taglio industriale in Africa ha spesso un carattere distruttivo e le pratiche illegali sono diffusissime. Il taglio distruttivo di alberi e' il principale fattore trainante della deforestazione, e sta portando all' estinzione di specie rare (gorilla, scimpanze', elefante di pianura), alla desertificazione, a gravi conflitti sociali e perfino a guerre. L' Italia e' uno dei maggiori importatori di legno africano, sottolinea Greenpeace, secondo cui la responsabilita' per la distruzione delle foreste ricade anche su chi importa tale legno e sui governi che non regolano a sufficienza tale commercio. Finora - spiega Sergio Baffoni, della campagna foreste di Greenpeace - il nostro governo ha fatto ben poco per fermare queste importazioni, perfino da imprese coinvolte nel taglio illegale. Se non blocchiamo il legno illegale e distruttivo, le ultime foreste primarie dell' Africa centrale saranno irrimediabilmente distrutte. L' Italia, che si appresta a guidare il semestre europeo, in coincidenza con il lancio del piano di azione comunitario contro il legno illegale, deve dimostrare di essere in grado di controllare il fenomeno del taglio illegale. Per Greenpeace il piano di azione comunitario contro il legno illegale che e' stato adottato e' vago e privo di impegni concreti e, per quanto possa sembrare assurdo, i governi europei non hanno uno strumento legale per impedire l' afflusso di legno illegale nei nostri mercati. I governi europei devono impegnarsi ad adottare solo legname certificato Fsc, proveniente da una buona gestione forestale, e varare una legge che proibisca chiaramente le importazioni di legname da pratiche illegali. Apprestandosi ad assumere la presidenza europea, l' Italia ha la possibilita' di dimostrare la sua leadership. L' azione dimostrativa di Ravenna fa parte di una serie di azioni promosse da Greenpeace in tutta Europa per individuare e denunciare le importazioni di legname illegale o distruttivo

Lavoro

La Fiat e' pronta a tagliare 12.000 posti di lavoro, soprattutto nelle sue fabbriche situate all'estero. Lo afferma il Wall Street Journal che pubblica l'indiscrezione avuta da "una persona vicina al gruppo". Secondo la fonte, la casa di Torino dara' l'annucio ufficiale dei tagli giovedi' prossimo. I licenziamenti sarebbero concentrati nelle controllate Cnh (4.000 tagli previsti), Iveco e Magneti Marelli.

G.R.

CINA 21 morti e 32 dispersi per collisione tra due battelli PECHINO, 23 giu, - Ventuno corpi sono stati ripescati nel fiume Yangtsé dopo una collisione tra un traghetto e un cargo, giovedì, a Fuling (sud-ovest), mentre 32 persone sono ancora disperse, si apprende oggi da un responsabile locale. Un responsabile dell'ufficio degli Affari marittimi della regione di Chongqing, di cui fa parte Fuling, aveva spiegato prima che "le ricerche erano veramente difficili a causa della forza delle correnti". La causa dell'incidente parrebbe essere la coltre di nebbia, fenomeno frequente nella regione. Dodici persone che si trovavano sul traghetto sono state salvate. Al momento sono stati identificati sei dei cadaveri, secondo l'agenzia Nuova Cina.

Primo ministro indiano in Cina, per la prima volta dopo 10 anni PEKINO - Una serie di accordi bilaterali tra Cina e India sono stati firmati oggi a Pekino dal Primo ministro cinese Wen Jiabao e il suo omologo indiano Atal Behari Vajpayee, che effettua una visita di sei giorni in Cina. Nove sono i documenti firmati dai due capi di governo, e vertono in particolare sulla formazione di centri culturali nelle capitali dei due Paesi e sulla cooperazione in campo scientifico, educativo e giudiziario. La visita di Vajpayee é la prima in dieci anni di un Primo ministro indiano in Cina. Arrivando ieri a Pekino, il capo del governo indiano aveva invitato i due Paesi a superare i problemi di frontiera e a "realizzare pienamente il potenziale della loro alleanza alla ricerca di un ordine mondiale multipolare

PALESTINA Per Powell progressi nelle discussioni israelo-palestinesi, SHUNEH (Giordania), 23 giu, (Afp-Internazionale) - Le intense discussioni tra israeliani e palestinesi su un trasferimento delle responsabilità di sicurezza nella striscia di Gaza hanno registrato dei progressi, ha dichiarato oggi il segretario di Stato americano Colin Powell. "Facciamo dei porgressi negli accordi di sicurezza. L'Autorità palestinese lavora per cercare di far cessare le violenze da parte delle organizzazioni" radicali palestinesi, ha dichiarato Powell. Il segretario di Stato ha riconosciuto che il processo di pace resta vulnerabile a causa delle azioni degli estremisti, ma ha insistito sul fatto che questi ultimi sono poco numerosi e non devono prendere in ostaggio l'avvenire della regione. "Non possiamo lasciare che qualche individuo - e sono davvero molto pochi ad essere implicati in queste attività - ci impedisca di andare avanti", ha detto Powell. Il segretario di stato americano non ha fatto alcun cenno alle numerose azioni di sabotaggio della Road Map annunciate e messe in pratica dalle associazioni dei coloni di moltiplicare gli insediamenti illegali con l’appoggio dell’esercito israeliano.

Intanto in Israele il generale Moshe Yaalon conferma che Israele ha considerato seriamente in passato la possibilità di eliminare il presidente palestinese Yasser Arafat e non è detto che la questione non possa essere affrontata di nuovo in futuro. Lo ha rivelato ieri il capo di stato maggiore, "Perchè non abbiamo ucciso Arafat? - si è chiesto Yaalon in una conferenza tenuta la scorsa notte a Beer Sheva, Neghev. La verità è che il dibattito se uccidere Arafat o meno c'è stato alcune volte in passato". "La questione è stata affrontata - ha proseguito il generale - in termini di "costi" rispetto all' "utilità". "Di quando in quando occorre tornare a riesaminare le nostre valutazioni e verificare se ci siano mutamenti nei "costi o nell'utilità". Il quotidiano Haaretz rileva che la uccisione di Arafat è stata discussa oltre un anno fa, dopo che un kamikaze palestinese si era fatto esplodere in un albergo di Natanya (Tel Aviv) uccidendo una trentina di persone. Lo stesso giornale ricorda che il premier Ariel Sharon si è nel frattempo impegnato personalmente con il presidente George Bush a non colpire Arafat.

Da parte sua Hamas ha minacciato nuovi attentati dopo che nella notte tra sabato e domenica a Hebron (Cisgiordania) militari israeliani hanno sorpreso per strada ed abbattuto Abdallah Qawasmeh, indicato come il comandante militare degli islamici nella regione. E ieri sera quattro palestinesi, militanti probabilmente del gruppo 'martiri di al Aqsa', sono morti in circostanze ancora da chiarire. In precedenza, nella seduta del Consiglio dei ministri il premier Ariel Sharon aveva elogiato l’attentato contro Qawasmeh, definito un pericoloso terrorista. Abdel Aziz Rantisi, dirigente di Hamas ha subito replicato che il suo movimento si sente piu' che mai impegnato a vendicare il compagno di lotta assassinato dai terroristi israeliani Intanto la rimozione degli avamposti illegali creati dai coloni va a corrente alternata: otto sono stati rimossi, altri otto sono sorti altrove. Il ministro israeliano Yossef Paritzky che ha chiesto ai collaboratori di mettere presto a punto progetti relativi alla risistemazione dei coloni in Galilea e nel Neghev. Almeno lui sembra persuaso che la Road Map abbia concrete speranze di riuscire. Ma la sua iniziativa e' stata subito stroncata da Sharon che ha consigliato ai coloni di continuare ad erigere le loro case nei Territori. Possibilmente, in modo discreto.

IRAQ Russia pronta a contribuire a riduzione del debito iracheno La Russia fa sapere di essere pronta ad unirsi agli sforzi internazionali per annullare o ridurre il debito iracheno, riporta oggi il Wall Street Journal. "Sappiamo che é una questione importante e faremo la nostra parte insieme agli altri", ha detto, in un'intervista accordata ad Amman al giornale, il ministro russo degli esteri Igor Ivanov. I tentativi degli Stati Uniti di ricostruire l'Iraq rischiano di essere paralizzati dal peso che rappresenta per Baghdad questo debito, che toglierebbe circa la metà dei proventi delle vendite di petrolio del Paese, scrive il Wall Street Journal. Il debito accumulato nei confronti della Russia dal regime di Saddam Hussein é stimato a più di 8 miliardi di dollari. Il debito totale dell'Iraq ammonta a 130 miliardi di dollari, e raggiungerebbe i 400 miliardi includendo le riparazioni di guerra (ivi comprese quelle legate all'invasione del Kuwait nel 1990) che l'Iraq deve ancora versare, dicono gli esperti.

FRANCIA Jose' Bove', portavoce della Confederazione contadina e militante antiglobalizzazione, e' stato arrestato dai gendarmi all'alba di ieri. Il leader del movimento contadino è stato preso in consegna nella sua fattoria di Millau, nei pressi di Montpellier. Bovè deve scontare dieci mesi di reclusione, pena comminata a seguito della distruzione di un campo di riso geneticamente modificato nel Sud della Francia. L'agricoltore transalpino era in attesa dell'arresto dopo che la Corte d'appello di Montpellier aveva respinto, lo scorso mese di febbraio, il ricorso contro la sentenza di condanna. Nel frattempo in Francia era già stata avviata una raccolta di firme per chiedere al presidente Chirac di concedergli la grazia, alla petizione hanno finora aderito 820 mila persone

INTERNI Fuga dal Centro di prima Accoglienza di Lamezia Terme Hanno lottato con il personale di sorveglianza e sono scappati dal centro di prima accoglienza di Lamezia Terme. La scorsa notte circa trenta immigrati sono riusciti ad allontanarsi dalla struttura in provincia di Catanzaro, dove erano ospitati. La polizia è riuscita a rintracciarne gran parte nei pressi della stazione ferroviaria, ma dodici hanno fatto perdere le loro tracce. Alcuni agenti di polizia sono rimasti contusi negli scontri e quattro fuggiaschi sono stati arrestati. Non è la prima volta che nel centro di Lamezia Terme ci sono rivolte e tentativi di fuga.

Palermo - Arriveranno oggi sull'isola di Lampedusa, con un volo di linea da Roma, i tre funzionari della Protezione civile che si occuperanno del nuovo Centro di accoglienza per immigrati. I funzionari - spiega il sindaco Bruno Siragusa - porteranno il progetto del nuovo campo che dovrebbe sorgere gia' entro la fine dell'estate. Attualmente, i clandestini che arrivano sull'isola vengono trasferiti nel Centro attiguo all'aeroporto che puo' ospitare fino a 190 immigrati.

Roma - Venti attivisti di Greenpeace hanno bloccato, questa mattina nel porto di Ravenna, un carico di legname a bordo della nave Tradco1 che, secondo gli ambientalisti, proverrebbe dalla distruzione delle foreste del Bacino del Congo in Africa Centrale. Greenpeace nel rendere noto il blitz chiede all'Italia, uno dei maggiori importatori di legno africano, e all'Unione Europea di agire immediatamente contro il commercio di legno illegale. Finora, spiega il responsabile della Campagna foreste di Greenpeace Italia, Sergio Baffoni, il nosto governo ha fatto ben poco per fermare queste importazioni, perfino da imprese coinvolte nel taglio illegale. Se non blocchiamo il legno illegale e distruttivo, le ultime foreste primarie dell'Africa centrale saranno irrimediabilmente distrutte.

G.R. 9,30

IMMIGRAZIONE E' arrivata a Porto Palo un' imbarcazione con a bordo 150 migranti provenienti dal Corno d'Africa, compresi una decina di donne e altrettanti bambini. Intercettato dalla guardia di finanza a 5 miglia a sud di Capo Passero, il barcone era stato individuato da una motovedetta delle Fiamme gialle impegnata in servizio di polizia anti immigrazione nel Mediterraneo. Gli investigatori sono riusciti ad individuare i due presunti scafisti che sono stati fermati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Dopo l' abbordaggio, due militari della GdF hanno preso i comandi del natante che è stato condotto a Porto Palo. I migranti sono stati subito sottoposti a controlli medici. Successivamente saranno identificati e poi condotti nel centro di prima accoglienza di Pachino.

PALESTINA Gaza, ancora raid ma proseguono negoziati sulla sicurezza Ancora una sparatoria all'alba di oggi a Khan Younis nella parte meridionale della striscia di Gaza, nel corso della quale un soldato israeliano è rimasto ferito. Nonostante gli scontri continuino in Medio oriente, proseguono anche le trattative per arrivare a una intesa sulla sicurezza tra israeliani e palestinesi che consenta di far veramente partire il famoso piano di pace noto come "road map". Il soldato ferito questa mattina - informano fonti militari - è stato colpito durante una breve incursione dell'esercito israeliano per radere al suolo una casa usata dai palestinesi per tirare contro gli israeliani. Quanto alle trattative, il generale Amos Gilad, coordinatore delle attività nei territori occupati ha detto che continuerà a incontrare Mohammed Dahlan, responsabile palestinese della sicurezza per arrivare a un passaggio di consegne nella striscia di Gaza. "Quello che vogliamo - ha spiegato il generale alla radio israeliana - è che l'Autorità palestinese si impegni ad assumere la responsabilità delle aree che siamo pronti a lasciare e a combattere il terrorismo, in linea con le dichiarzioni fatte del premier Abu Mazen al vertice di Aqaba". Ieri nella zona sono morte cinque pesone.

INDIA Almeno 17 persone, tra cui 3 bambini e 4 donne, sono morte, e altre 25 sono rimaste ferite in un incidente ferroviario accaduto ieri notte, quando un convoglio diretto da Karwar a Mumbai (ex Bombay, Stato del Maharashtra, India occidentale) è finito fuori dai binari dopo aver urtato un grosso masso. La tragedia è successa alle 22:30, tra Rajapur e Vaibhavwadi (500 chilometri a sud di Mumbai), mentre il treno stava attraversando una galleria. Tre carrozze sono deragliate, le altre 8 sono rimaste sui binari. Secondo alcune fonti di stampa, il grosso masso contro il quale ha urtato il treno si sarebbe distaccato dalla parete rocciosa a causa di frane dovute alle forti piogge monsoniche abbattutesi di recente nella zona.

EGITTO È in corso al Cairo (Egitto) una conferenza internazionale sulla prevenzione delle mutilazioni genitali femminili con la partecipazione di esperti dal mondo arabo e dall’Africa. Organizzato nell’ambito di una campagna internazionale ‘Stop Fgm’ (acronimo inglese per 'Mutilazione genitali femminili'), l'incontro è promosso dal Consiglio Nazionale per l’infanzia e la maternità - organismo governativo presieduto da Suzanne Mubarak, moglie dell’attuale presidente dell’Egitto – dalla Società egiziana per la prevenzioni di pratiche lesive per donne e bambini e con il patrocinio della Commissione Europea. La conferenza si conclude oggi e alla fine dei lavori verrà diffuso un documento finale dedicato in particolare ai possibili strumenti legali di tutela. Insieme ai vari delegati, alla cerimonia di apertura hanno partecipato anche rappresentanti istituzionali di Paesi come Senegal, Kenya, Mali, Burkina Faso, Ciad e Yemen. Nel 1997 il governo egiziano ha dichiarato illegale sottoporre le bambine alla mutilazione dei genitali, prevedendo il carcere fino a tre anni; ma la pratica, nota anche come infibulazione, continua ad essere molto diffusa tra quella parte della popolazione fedele alla tradizione e sottomessa alle pressioni sociali. Secondo l’ultima rilevazione del governo nel 2000, si ritiene che in Egitto il 97 per cento delle donne tra i 15 e i 50 anni abbia subito questa mutilazione, ma alcuni esperti sono più ottimisti e sospettano che le cifre siano sovrastimate. E' comunque la prevenzione la vera sfida: "Dobbiamo rompere il muro di silenzio e aprire un dibattito nazionale che impedisca a questa pratica di essere trasmessa alle future generazioni" ha detto Dina El-Naggar, funzionario dell’agenzia delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), partner della campagna di sensibilizzazione. Secondo gli esperti, la prevenzione si ottiene con l’istruzione, che puo' rompere la catena di ignoranza portata avanti anche da molte madri, e con il sostegno della classe medica, coinvolta invece in alcuni casi dai relativi interessi economici. In base ai dati di ‘Stop Fgm’ – promossa dall’organizzazione non governativa italiana Aidos e da ‘No peace without Justice’ - almeno 120 e forse anche 130 milioni di donne nel mondo avrebbero subito questa mutilazione e la cifra aumenterebbe ogni anno di due milioni.

GRECIA Una nave con a bordo 680 tonnellate di esplosivo, detonatori e micce, è stata intercettata al largo delle coste occidentali della Grecia ed è stata scortata nel porto ellenico di Platì Ialas. Lo ha annunciato ad Atene il Ministero della marina mercantile specificando che in queste ore la nave viene passata al setaccio per capire la destinazione e l'uso a cui era destinato l'esplosivo. Le autorità greche vogliono insomma capire se si tratti di un carico legale o controllato da qualche organizzazione illegale. La nave si chiama Baltic Sky, batte bandiera delle Isole Comore, ma le autorità marittime la considerano una copertura, e sembrerebbe di proprietà della Alpha Shipping, una società con sede alle isole Marshall. Il governo greco ha spegato che unità speciali della guardia costiera hanno abbordato la nave dopo aver avuto una segnalazione sulla sua natura sospetta dai servizi di informazione. A bordo c'erano cinque ucraini, tra cui il capitano, e due cittadini azeri, tutti attualmente in stato di fermo. Secondo alcune informazioni, la nave ha lasciato il Mar Nero raggiungendo il Mediterraneo il 2 giugnoper dirgersi verso il porto tunisino di Gabes. Negli ultimi mesi, unità della Nato hanno intensificato la sorveglianza nel Mediterraneo orientale : l'intercettazione di ieri è frutto dei controlli attuati dopo i recenti attentati in Arabia Saudita e Marocco.