RadiO'Sarracino.... pirata nel mediterraneo

13.30

Palestina

Se Israele non rilascerà tutti i prigionieri palestinesi detenuti nelle sue prigioni, Hamas non sarà vincolato a rispettare l'accordo di cessate il fuoco. E' questo l'avvertimento lanciato da un alto dirigente del gruppo estremista palestinese. Lo riferisce il sito internet del quotidiano israeliano Ha'aretz. Oggi, lo Shin Bet, i servizi segreti interni israeliani, presenterà al governo Sharon l'elenco di quei detenuti il cui rilascio non presenterebbe problemi di sicurezza o che non si sono macchiati di reati di sangue contro cittadini israeliani. Nella lista, scrive Ha'aretz, non vi sarebbero quindi membri di Hamas e della Jihad islamica nè quei palestinesi che, secondo lo Shin Bet, potrebbero tornare a compiere attacchi una volta rimessi in libertà. Secondo Hisham Abd al-Raziq, un alto funzionario dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp) che ha l'incarico di seguire il rilascio dei detenuti palestinesi, la questione dei prigionieri è una questione spinosa che, potenzialmente, potrebbe mettere in crisi ogni accordo con Israele. In un'intervista rilasciata alla radio dell'esercito israeliano, Abd al-Raziq ha detto:che dal loro punto di vista questa è la questione più importante e Israele dovrà assumere subito la decisione di liberare tutti i prigionieri, e poi attuarla gradualmente. L'alto funzionario dell'Anp ha aggiunto che non potrà esservi pace tra israeliani e palestinesi fino a quando vi saranno prigionieri palestinesi nelle carceri dello Stato ebraico. Il procuratore generale di Israele, Elyakim Rubinstein, ha chiesto oggi al governo Sharon di rendere nota l'identità dei prigionieri palestinesi che verranno rilasciati con 48 ore di anticipo dalla loro scarcerazione, per consentire ai parenti delle vittime del terrorismo di inoltrare una eventuale petizione contraria al rilascio presso l'Alta corte di giustizia israeliana.

Sull'altro fronte ieri a Gaza c'è stato l'incontro tra il premier palestinese Abu Mazen e la guida spirituale di Hamas, lo sceicco Ahmed Yassin. Nell'incontro è stato discusso il cessate il fuoco di tre mesi firmato alcuni giorni fa da tutti i gruppi estremisti palestinesi fra cui la stessa Hamas, condizianto appunto al fatto che lo Stato ebraico procedesse al rilascio dei detenuti palestinesi in carcere in Israele. Né Abu Mazen né Yassin hanno rilasciato dichiarazioni al termine del colloquio, tenutosi nell'abitazione dello sceicco a Gaza e durato 35 minuti. La Jihad Islamica ha già consegnato all'Autorità Nazionale Palestinese una lista dei prigionieri il cui rilascio viene considerato prioritario. Oggi si terrà anche un incontro tra i responsabili della sicurezza delle due parti per stabilire un possibile ulteriore ritiro israeliano da altre città della Cisgiordania, dopo lo sgombero della zona di Betlemme, mentre la questione relativa ai detenuti dovrebbe essere affrontata mercoledì prossimo in un vertice fra i due Primi Ministri Ariel Sharon e Abu Mazen.

Iraq

Sempre tesa la situazione in Iraq, non soltanto tra la popolazione irachena e le truppe occupanti, ma anche all'interno degli eserciti di diversa nazionalità che sono arrrivati nel territorio Il portavoce del governo turco, Cemil Cicek, ha riferito oggi che gli 11 soldati turchi arrestati venerdì dalle forze Usa nell'Iraq del nord non sono stati rilasciati. I militari turchi si trovano quindi ancora sotto la custodia statunitense e sarebbero stati trasferiti a Baghdad. Cicek ha detto che ieri hanno discusso della questione il segretario di Stato Usa, Colin Powell, e il ministro degli Esteri turco, Abdullah Gul. Il governo turco, ha spiegato Cicek, ha fatto sapere a Washington che considera "inaccettabile" l'arresto dei suoi soldati, e ne ha quindi chiesto "l'immediato rilascio" per non mettere in crisi "la nostra amicizia e alleanza". Il governo di Ankara sta cercando di migliorare i rapporti con l'amministrazione Usa, messi in crisi con il diniego turco, lo scorso, all'ingresso di 62.000 soldati americani nel territorio nazionale per consentire loro di raggiungere più agevolmente il fronte nordiracheno. Ieri, il primo ministro turco, Recep Tayyp Erdogan, aveva dichiarato che alcuni soldati turchi erano stati rilasciati, mentre oggi si è appreso del loro trasferimento nella capitale irachena. Erdogan ha comunque rivelato che cercherà di risolvere la questione oggi stesso discutendone con il vice presidente degli Stati Uniti, Dick Cheney. "Siamo in continuo contatto" con le autorità americane, ha detto Erdogan ai giornalisti. Secondo funzionari del governo turco, circa 100 soldati americani avrebbero fatto irruzione venerdì negli uffici delle forze speciali turche di stanza nell città di Sulaymaniyah, arrestando 11 militari. I fermati sarebbero stati condotti prima a Kirkuk e quindi a Baghdad. Secondo le autorità Usa i soldati turchi fermati erano in procinto di assassinare il governatore della città petrolifera di Kirkuk, accusa che la turchia respinge con vigore

E' stato invece rilasciato questa notte l'inviato della Tv araba Al-Jazeera che si trova nella città irachena di Al-Ramadi. Lo ha annunciato la stessa emittente del Qatar. Ieri sera il corrispondente arabo era stato fermato dai militari statunitensi nella città irachena della provincia di Al-Anbar, a ovest di Baghdad, teatro della strage che ieri ha ucciso 7 poliziotti iracheni. Secondo un collega che si trova a Baghdad, ieri sera, l'inviato ad Al-Ramadi era intento a girare un servizio nella città quando è stato fermato insieme a tutta la sua troupe. Il giornalista ha fatto resistenza e si è rifiutato di consegnare la cassetta nella quale aveva registrato le immagini del servizio. I militari americani hanno quindi arrestato sia l'inviato che i tecnici che lo accompagnavano. Al momento non si hanno conferme sul suo rilascio né si conoscono i motivi ufficiali dell'arresto.

Kuwait

Si è concluso lo spoglio delle schede in Kuwait per le elezioni del nuovo parlamento. Lo ha annunciato la Tv araba Al-Arabia. Secondo i risultati finali hanno vinto le elezioni, ottenendo la maggioranza, le lista islamiche e quelle vicine al governo dell'emirato. Delusione invece per le liste liberali, che hanno subito una cocente sconfitta. E' stato diffuso anche il dato della affluenza alle urne che è stato dell'85%. Potevano votare solo i cittadini maschi che avevano compiuto 21 anni. Grandi escluse da questa tornata elettorale sono state le donne, che per protesta hanno allestito dei seggi paralleli 'simbolici'. Uno dei compiti che spetterà al nuovo parlamento sarà proprio quello di varare una riforma di tipo costituzionale che possa permettere anche alle donne di votare alle elezioni

russia

Un elicottero militare russo MI-8 è precipitato oggi in Cecenia facendo quattro morti e undici feriti. Lo ha annunciato l'aeronautica russa citata da Interfax. Non è stata indicata nessuna causa della caduta dell'elicottero, avvenuta pochi istanti dopo il decollo nella zona del villaggio di Novogroznenski, a est di Grozny. Gli elicotteri delle forze federali sono regolarmente presi di mira dalla guerriglia con lanci di missili portatili.

cina

22 operai sono morti e altri 6 sono rimasti feriti in seguito ad una violenta esplosione nella miniera di carbone di Yakeshi, nel nord-est della Cina. Ancora incerte le cause del disastro anche se si sospetta una fuga di gas, principale causa di incidenti all'interno delle miniere cinesi. Nel paese, in disastri simili a quello avvenuto oggi, sono morte oltre 5.000 persone: le miniere coinesi, infatti, sono tra le meno sicure al mondo. La miniera di Yakeshi si trova vicino l'omonima città, nella regione della Mongolia Interiore, circa 1.000 chilometri a nord-est di Pechino.

liberia

Dovrebbe giungere entro la giornata di oggi in Liberia dalla Germania la squadra di esperti militari e civili inviata dagli Stati Uniti per accertare la situazione sul terreno nel Paese africano, dilaniato dalla lotta tra le fazioni ribelli e il governo del pur dimissionario presidente Charles 'Prince' Taylor. Lo ha reso noto John Tomassi, un portavoce del Comando delle Forze Usa in Europa con sede a Stoccarda. Il gruppo sarà composto dalle dieci alle quindici persone in tutto, che avranno il compito di analizzare la situazione sul terreno e, in collaborazione con Nazioni Unite e governi degli Stati confinanti, suggerire quali iniziative sia necessario e opportuno adottare; qualora poi a Washington si optasse per contribuire anche alla forza internazionale di pace formata in massima parte da soldati dell'Ecowas, la Comunità Economica dei Paesi dell'Africa Occidentale, allora agli esperti Usa competerà anche il compito di effettuare una pianificazione preliminare che renda più agevole l'eventuale spedizione.

amnesty internetional

I primi sei prigionieri di guerra di Guantanamo davanti ai tribunali militari statunitensi antiterrorismo. L'autorizzazione del rinvio a giudizio è stata concessa dal presidente George W Bush. Peccato che l'intero processo, a partire dall'individuazione dei capi d'occupazione, violi palesemente ogni garanzia per l'imputato. Tanto che Amnesty International denuncia l'intera operazione definendola una «parodia di giustizia». Tra i detenuti detenuti nel carcere di massima sicurezza di Campo "Raggi X" a Guantanamo, base militare statunitense all'estremità sud-orientale dell'isola di Cuba, benchè ufficialmente generalità e nazionalità dei prigionieri siano coperti dal segreto di stato, sarebbero compresi anche due cittadini britannici: Moazzam Begg di 35 anni e Feroz Abbasi di 23; al pari degli altri, rischiano la pena di morte. «Deploriamo profondamente il fatto che il presidente degli Stati Uniti abbia condotto il suo Paese un passo più vicino ad allestire processi che befferanno gli standard fondamentali della giustizia», sottolinea l'organizzazione umanitaria in un comunicato ufficiale diramato dal proprio quartier generale a Londra.

italia

gay pride

Roma Gay- Pride, 30mila in piazza

Si sono concluse ieri a Roma le manifestazioni di gay, lesbiche, bisessuali, trans/gender e queer che per un mese hanno attraversato l'Italia, da Bari, passando per Bologna, Catania e Milano, fino a Roma. Un corteo, come sempre, particolarmente colorato, che rivendicava "libera cittadinanza alle diversità"

droghe(spiritosa)

Droghe. In Usa dilaga la salvia come allucinogeno. I federali indagano

Una varietà dell'erba officinale è diventata un ricercatissimo allucinogeno 'fai da te' fumabile all'occorrenza. La Dea, l'agenzia federale americana anti-narcotici, sta seguendo la pista della nuova droga casalinga, la 'Salvia divinorum', da non confondersi con la comune 'Salvia officinalis', dopo aver notato un aumento esponenziale del suo consumo. I 'Feds' stanno tentando di fermarne l'uso al pari delle 'grandi' droghe come la cocaina, l'eroina e gli allucinogeni come Lsd.