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PALESTINA

Rappresaglia israeliana a Jenin e Tulkarem, pesanti combattimenti nei campi profughi Poche ore dopo gli attentati suicidi di ieri a Tel Aviv e a Gerusalemme, costati complessivamente una quindicina di vittime israeliane più i kamikaze ed entrambi rivendicati da Hamas come risposta agli assassini compiuti dall'esercito israeliano contro palestinesi ritenuti militanti di Hamas, è scattata l'ennesima rappresaglia dello Stato israeliano: intorno all'alba le sue truppe hanno intrapreso due incursioni pressocchè simultanee nel nord della Cisgiordania, a Jenin e nel campo profughi di Tulkarem. Lo hanno denunciato fonti locali delle forze di sicurezza dell'Autorità Nazionale Palestinese. I raid sono sfociati in pesanti combattimenti, con ripetute esplosioni e un intenso fuoco incrociato chiaramente udibili mentre le operazioni erano in pieno svolgimento; le fonti non sono state in grado di precisare se vi siano state perdite dall'una o dall'altra parte. Intanto è salito a 15 il bilancio delle vittime dei due attentati suicidi di ieri in Israele e rivendicati da Hamas. Sono otto le persone rimaste uccise quando un kamikaze si è fatto saltare in aria alle 18 alla fermata di un autobus presso una base militare alla periferia di Tel Aviv, mentre sono sette le persone uccise dall'attentato suicida avvenuto cinque ore dopo davanti al caffe' Hillel a Gerusalemme.

SHARON ABBREVIA LA VISITA IN INDIA Tornerà in Israele domani mattina, ha annunciato il portavoce Rishon Letzion (Israele), 10 set. (Ap) - Poche ore dopo i due attentati suicidi che hanno insanguinato Israele, il portavoce di Ariel Sharon ha annunciato che il primo ministro abbrevierà la sua visita in India di una mezza giornata e sarà di ritorno in Israele domani mattina, giovedì. "Il fatto di sapere se una o diverse di queste organizzazioni terroriste siano responsabili (degli attentati) non fa alcuna differenza" ha dichiarato Raanan Gissim a Nez Delhi. Sharon è in India da martedì in visita ufficiale, la prima dal 1992, con lo scopo di rafforzare le relazioni tra i due Paesi.

IRAQ

AUTOBOMBA A ERBIL, UCCISO UN IRACHENO, FERITI AMERICANI = Baghdad, 10 set. - (Adnkronos) - Un'autobomba e' esplosa nella citta' curda di Erbil uccidendo almeno una persona, un iracheno, e ferendone 47, fra cui sei americani. A quanto hanno reso noto oggi fonti militari Usa a Baghdad, l'attentato e' avvenuto ieri notte alle 22 (ora locale) davanti ad un ufficio usato dalle truppe americane. Numerose auto hanno preso fuoco. In un altro incidente, ha reso noto oggi il Comando Centrale Usa, un soldato americano e' stato ucciso e un altro ferito in un'imboscata avvenuta ieri a nord est di Baghdad.

SOLDATO AMERICANO UCCISO DA UNA BOMBA, UN FERITO Ordigno artigianale esplode vicino a un veicolo militare Baghdad, 10 set. (Ap) - Una bomba di fabbricazione artigianale è esplosa vicino a un veicolo militare americano e ha ucciso un soldato americano e ne ha ferito un altro a nordest di Baghdad. L'attentato è avvenuto ieri pomeriggio, alle 17, ma la notizia è stata diffusa oggi dal Comando centrale statunitense. Il soldato ferito è stato portato in un ospedale da campo. E' il primo caso di un soldato Usa ucciso in quasi una settimana. Il Comando centrale Usa non ha fornito per il momento altri particolari

Iran Teheran: pronti a non collaborare con l'Aiea se non possiamo arrivare al nucleare civile

L'Iran vuole il nucleare per usi civili. E potrebbe rivedere la sua cooperazione con l'Aiea (Agenzia internazionale dell'energia atomica), se gli viene negato il diritto ad un programma nucleare pacifico. Lo ha dichiarato oggi il ministro degli Esteri di Teheran Kamal Kharazi all'agenzia ufficiale iraniana Irna. Kharrazi ha denunciato quelle che ha definito le posizioni "scandalose e irresponsabili" di certi Paesi in seno all'Aiea: "C'è un evidente e deliberato tentativo da parte di alcuni - ha affermato il ministro degli Esteri - di affondare il processo di cooperazione ed eliminare l'Aiea dal processo". Kharrazi ha espresso la sua disapprovazione in particolare per l'intervento nel Consiglio dei Governatori dell'Aiea dell'ambasciatore del Canada, che ha chiesto che la questione del programma nucleare iraniano venga subito rinviata al Consiglio di Sicurezza dell'Onu per eventuali sanzioni. Ma anche una risoluzione appoggiata dagli Usa, Giappone,Francia e Germania, usa termini duri, chiedendo all'Iran di "risolvere tutte le violazioni identificate dall'Aiea" entro il 31 ottobre.

CANCUN

Saranno 50mila i partecipanti alle manifestazioni noglobal che si svolgeranno a Cancun in occasione del vertice del Wto. In gran parte si tratta di europei, un centinaio saranno gli italiani. E' l'ambasciatore italiano a Città del Messico Franco Tempesta a fornire alla stampa le cifre, comunicate dalle autorità messicane. Oggi scendono in piazza di contadini di via Campesina, circa 18 mila persone, la componente maggioritaria del movimento presente a Cancun in questi giorni. Gli agricoltori cominceranno la loro giornata con un convegno al Ginnasio, per partire in corteo verso la zona rossa intorno all'una (le 20 italiane). E nonostante che qui in Messico le realtà noglobal siano tante, in alcuni casi anche abbastanza distinte tra loro, al corteo di domani e' prevista una partecipazione eterogenea. - Aree diverse e la cosa vale anche per gli italiani. Ci sono quelli che hanno partecipato ai blocchi di ieri (davanti alle barriere della zona Hotelera, la zona rossa). E quelli che convocano le conferenze stampa in hotel, e non fa niente se è di lusso e se si trova nella zona Hotelera. "Posto scelto per permettere a tutti i giornalisti che seguono il Wto di raggiungerci facilmente", è la spiegazione di Vittorio Agnoletto, confermata anche da altri cronisti italiani. E così in una veranda dell'hotel Solimar, con vista sul mare e sulla piscina completa di bagnanti e musica latino-americana da balera, i rappresentanti del movimento italiano (Legambiente, Arci, Cobas, Cgil, Campagna contro il Wto, Attac, Prc) hanno spiegato le ragioni della loro presenza a Cancun e le ragioni del movimento internazionale che scenderà in piazza contro il Wto. Intanto Un gruppo di attivisti si è spogliato sulla spiaggia. Una cinquantina di attivisti sono arrivati nella bellissima spiaggia che si affaccia sul mar dei Caraibi e, davanti ai poliziotti impassibili, si sono spogliati completamente: i loro corpi, sdraiati sulla sabbia, hanno formato le parole "No Wto".

Stamani a Cancun è arrivata anche la "carovana" di: per giorni e giorni autobus che ha trasportato 700 persone da Città del Messico da Cancun. La carovana è composta da due tronconi, uno proveniente dalla capitale, l'altro dalla capitale del Chiapas. Tra di loro i più radicali del movimento messicano. La polizia ha soltanto effettuato una perquisizione: poi li ha lasciati passare. Il presidente Vicente Fox ha garantito che non si userà la violenza, ma che i controlli saranno comunque rigorosi.