"Palestina"

Sharon rimanda il dibattio sul Muro dell'Apartheid by ilnonsubire da imemc Thursday September 18, 2003 at 03:07 AM

Con un'economia errata che e' sempre piu' diventata dipendente dagli aiuti internazioli per le proprie spese militari, Israele sembra esitare nel prossimo passo della costruzione del muro dell'Apartheid (vedere http://italy.indymedia.org/news/2003/09/374921.php), sopratutto dopo l'ambivalenza USA che ha dichiarato di pensare di ridurre le garanzie di prestito a Israele per le spese del Muro. Sharon ha quindi rimandato l'incontro per chiarire la posizione USA con Washington, prima di dare il via definitivo alla costruzione della nuova fase del Muro. Il primo ministro israeliano Ariel Sharon ha rimandato l'incontro previsto per oggi in cui il governo doveva approvare definitivamente la controversia nuova fase di costruzione del Muro dell'Apartheid. Mentre Sharon dichiarava che "l'incontro non e' rimandato per via delle pressione da parte di Washington", fonti israeliane riportavano che l'opposizione americana al Muro e il suo possibile taglio sulle garanzie di prestito avrebbe bloccato Sharon sulla decisione da prendere. La Casa Bianca ha intanto confermato che i soldi che Israele spende per le "attivita'" delle colonie saranno tagliati dai 9 milioni di dollari sulle garanzie di prestito, e che ancora non e' stato deciso se tagliare anche i soldi pensati per essere spesi nella costruzione del Muro in Cisgiordania. L'incontro di oggi doveva approvare l'ultima parte del progetto di Muro, tra Elkana e Ofer. Scott McClellan (secretario dell'ufficio stampa della Casa Bianca) ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno ancora forti dubbi sulla costruzione del Muro dell'Apartheid, ma ancora non hanno deciso se tagliare i fondi o meno. John Snow (segretario dell'Ufficio del Tesoro USA) in visita in Israele si e' rifiutato di dichiarare quanti aiuti finanziari gli Stati Uniti sarebbero intenzionati a tagliere a causa delle attivita' delle colonie in Cisgiordania. John Snow ha anche invitato a un urgente e forte sforzo per riportare la pace nella regione. "Non credo che siamo preparati a dare numeri su questo", ha detto Snow dopo un'incontro con Sharon, "Ma abbiamo chiaramente reso l'idea che i tagli proverranno dalle garanzie di prestito per le azioni compiute in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, che vanno ben oltre quello che gli Stati Uniti si aspettavano". Maggiori dettagli sulla seconda parte del progetto del Muro: <http://italy.indymedia.org/news/2003/09/374921.php>

""Barcelona""

Negli ultimi giorni sono state effettuate, a Barcellona, due azioni nei confronti di organismi legati alla societa' carceraria. a seguire una cronaca delle azioni.

il giorno 10 settembre circa 70 persone si sono riunite sotto gli uffici della u.g.t. (union general de trabajadores), sindacato a cui fra altri, fanno riferimento coloro che gestiscono le carceri spagnole. Metre degli attivisti, bloccando il traffico, volantinavano e attaccavano uno striscione che leggeva ´UGT supporta i torturatori, i secondini non sono lavoratori sono torturatori´, un altro gruppo ha fatto un giro per gli uffici volantinando.

il giorno 12 settembre una cinquantina di persone si sono riunite sotto gli uffici del CIRE (centro di iniziative per le reinserzione). Mentre una parte delle persone ha bloccato la strada con uno striscione altri hanno prestato visita all´ùfficio attuando azioni di sabotaggio. L'azione nel complesso e' durata pochi minuti, la gente si e dispersa velocemente evitando scontri con la polizia o arresti. Chi ha attuato questa azione dichiara chiaramente in un volantino, di non volere un miglioramento delle condizioni del lavoro nelle prigioni, ma lotta per la distruzione di tutte le carceri e la fine dello sfruttamento.

Cos´e` il CIRE? il "centro di inziative per le reinserzioni", organismo pubblico soggetto a diritto privato, dipende dalla Generalitat de Catalunya, funziona come un impresa di lavoro temporale dentro le prigioni, gestendo la mano dópera carceraria e cercando le imprese che portano il lavoro in carcere. La sua attivita consiste nello sfruttamento del lavoro, nascosto sotto l'ídea di reinserzione e nella formazione professionale dei carcerati. Nel 1999 questa impresa ha fatturato 1239 milioni di pesetas e ha atratto 62 nuovi impresari, sedotti dal vantaggio di non poter pagare i contributi alla Securitad Social, cosi come sapere che se un lavoratore non e' produttivo, si ammala etc, potra´ essere licenziato (art.9 del real decreto 782-2001, che regola la relazione lavorativa speciale penitenziaria). Il carcere di LLeida, Ponent II, e´dove esistono piu´officine di produzione di tutta la Catalunya; in questo anno 2003 si sta aspettando che il tribunale della societa di LLeida realizzi i 12 casi di ricorso che 12 prigionieri hanno effetuato contro il CIRE, esigendo il salario minimo professionale, il pagamento dei contributi, gli straordinari, le ferie e il sussidio di disoccupazione... Sotto la mascare di rinserzione e riabilitazione, si nasconde un'impresa i cui benefici vengono direttamente dallo sfruttamento di persone che, per la loro situazione di carcerati, hanno un'enorme difficolta' ad esigere quello che gli e' debito. Proliferando sulla disperazione e la miseria, il CIRE apporta benefici economici ad imprese i cui prodotti sono spesso alla nostra portata,tutto questo mostrando un'odiosa faccia di assistenzialismo e di interessamento sociale. "INTENDENDO CHE, A VOLTE, NEL CARCERE ESSERE SFRUTTATO PUO' ESSERE L'UNICA FORMA PER OTTENERE SOLDI NECESSARI PER LA SOPRAVVIVENZA, NOI NON VOGLIAMO MIGLIORI CONDIZIONI DI LAVORO PER I CARCERATI, VOGLIAMO FARLA FINATA CON LE CARCERI E LO SFUTTAMENTO."

""ITALIA""

""Roma"", 08:24 Un FMI ottimista sveglia Roma questa mattia: Secondo l' Fmi, in Italia disoccupazione al 9%

In Italia le persone senza lavoro sono nel 2003 pari al 9 per cento sul totale della forza lavoro. Lo stesso dato segnato nel 2002 e in linea con la media di Eurolandia, guidata ancora dalla Spagna con l'11 per cento. E' quanto sottolinea il Fondo monetario internazionale (Fmi) secondo le stime inserite nel World Economic Outlook. Secondo i dati per la prima volta Germania e Francia superano il nostro Paese con un indice di disoccupazione pari al 9,5 per cento nel 2003.

Sulla Crescita economica: Fmi, economia italiana nel 2003 a +0,4%

Secondo il Fmi, il Fondo monetario internazionale, l'economia italiana si attesterà nel 2003 a +0,4 per cento e chiuderà il 2004 con un progresso dell'1,7 per cento. I dati italiani sono inferiori alla performance di Eurolandia, il cui pil complessivo salirà secondo le previsioni dell'istituto di Washington di mezzo punto quest'anno e dell'1,9 per cento nel 2004, certo questa mattia l'FMI si è alzato di buo umore con Roma.ù Queste due notizie le abbiamo trovato sul sito di repubblica.