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=== G.R. 13,00 ===

CALIFORNIA: DAVIS AMMETTE SCONFITTA, SCHWARZY E' GOVERNATORE =
Arnold Schwarzenegger, cinquantaseienne attore di origine austriaca, ha trionfato nelle elezioni per il governatorato della California. Prendera', nelle prossime settimane, a meta' novembre, il posto del democratico Gray Davis, rieletto nel 2002, ma che ben oltre il 50 per cento dei californiani ha deciso ora di rispedire a casa. E' stato lo stesso Gray Davis che ha ammesso la sconfitta:. In un'affollata sala da ballo di un hotel del centro di Los Angeles il democratico 'sfiduciato' ha annunciato di aver telefonato a 'Terminator' per complimentarsi del successo. Il verdetto uscito dalle urne ha bocciato senza appello il governatore uscente: il 56 per cento degli elettori ha votato per revocargli il mandato, mentre a Schwarzenegger e' andato il 50 per cento delle preferenze quale suo successore, contro il 30 per cento racimolato all'unico avversario concreto, il vicegovernatore democratico, Cruz Bustamante
 
GB: CONCLUSA RIVOLTA NEL CARCERE DI LEWES - E' stata repressa la rivolta nel carcere inglese di Lewes grazie all'intervento delle unita' speciali della polizia . I trenta detenuti che ieri sera si erano impadroniti di un'ala del penitenziario si sono arresi. Venti di loro sono gia' stati trasferiti, alcuni potrebbero essere incriminati per danneggiamenti, ha detto questa mattina un portavoce del servizio penitenziario. Le ragioni della rivolta non sono ancora chiare, ma il carcere di Lewes, la cui costruzione risale ai tempi della Regina Vittoria, e' stato piu' volte criticato nel rapporto annuale di Board of Visitors (una commissione di sorveglianza indipendente) per l'elevato tasso di suicidi, per la diffusione di droga, nonche' per le condizioni ''umilianti, insalubri e degradanti'' nelle quali i detenuti, molti dei quali in attesa di giudizio, sono costretti a vivere. Un'inchiesta interna e' stata ordinata sugli incidenti della notte scorsa. I danni sono molto limitati, nessuna cella e' inagibile anche se in alcune sono stati rotti dei mobili. Un agente di custodia ha riportato dei tagli causati da vetri infranti.
RIVOLTA IN CARCERE DI LEWES
Una trentina di detenuti si sono impadroniti iersera verso le 21 italiane di un'ala del carcere di Lewes, nell'Inghilterra meridionale. Lo ha annunciato nel corso della notte un portavoce del ministero dell'interno britannico precisando che unita' speciali della polizia sono state inviate sul posto per tentare schiacciare la ricolta e riprendere il controllo della situazione. Lo stabilimento carcerario di Lewes, la cui costruzione risale ai tempi della regina Vittoria, e' stato in questi ultimi anni oggetto di numerose critiche per l'elevato tasso di suicidi, per problemi di droga nonche' per le pessime condizioni di detenzione dei carcerati, quasi tutti in attesa di giudizio.

IRAQ: SERIE DI ATTACCHI ANTI-USA A KIRKUK, FONTI IRACHENE
Un veicolo blindato Usa e' stato distrutto ieri, quando un ordigno e' esploso vicino a Kirkuk, mentre postazioni americane sono state bersaglio di una serie di attacchi nella citta' del nord dell'Iraq. Lo ha riferito la polizia irachena. Il blindato e' stato distrutto dall' esplosione di un ordigno non identificato posto sulla strada di al Hueija, vicino alla regione di Al Riad, 35 km a ovest di Kirkuk. La citta' di Kirkuk e' stata invece scossa da una serie di esplosioni iersera. Un proiettile di mortaio e' stato lanciato contro il governatorato di Kirkuk senza causare vittime fra i soldati americani o i poliziotti locali. Poco dopo un altro proiettile di mortaio e' stato tirato contro la sede delle forze americane, sempre senza causare vittime. Colpi di mortaio sono stati sparati contro una potazione Usa all'ingresso della cittta'. ha proseguito Aref, aggiungendo che altri colpi di mortaio sono stati sparati contro una postazione americana all'ingresso della citta'.
Intanto il bilancio aggiornato della guerra in Iraq alla data del 7 ottobre, è salito a 323 soldati statunitensi morti dall'inizio delle operazioni militari in Iraq, secondo il Dipartimento della Difesa. Tra i militari britannici sono state riportate 50 vittime. Un morto è stato registrato tra i soldati danesi e un altro tra gli ucraini. Dal primo maggio, quando il presidente degli Stati Uniti George W. Bush ha dichiarato la fine della fase principale della guerra, sono morti 185 soldati Usa, secondo gli ultimi dati forniti dal Dipartimento della Difesa. Dall'inizio delle operazioni militari, sono 1.417 i militari Usa rimasti feriti per effetto di un'azione ostile. 332 sono rimasti feriti in incidenti comuni.

PALESTINA
ABU ALA OFFRE ACCORDO DI CESSATE IL FUOCO, ISRAELE RIFIUTA- Abu Ala tende la mano ad Israele, il governo Sharon chiude la porta a doppia mandata. Un giorno dopo avere prestato giuramento davanti al presidente Yasser Arafat, il primo ministro palestinese si dice pronto a un accordo di cessate il fuoco con gli israeliani nel corso di un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano Maariv. Ma - scrive Haaretz nella sua edizione on line - il ministro di Gabinetto di Ariel Sharon, Zevulon Orlev, ha immediatamente rifiutato l'offerta. "Spero di collaborare con il vostro governo e di raggiungere un accordo di cessate il fuoco" dice Abu Ala durante l'intervista. Dateci la chance di provare a prevenire la continua scalata delle violenze". Il premier palestinese afferma di essere pronto "ad ottemperare a tutti gli impegni delineati attraverso la road map" ma non manca di sottolineare che ciò potrà avvenire solo "a condizione che Israele faccia altrettanto". Un'offerta che il governo israeliano non intende nemmeno prendere in considerazione, almeno in questo momento. A tal proposito, infatti, è arrivata oggi la conferma del ministro israele Orlev che ha ribadito a chiare lettere l'intenzione di non trattare alcun accordo con il governo palestinese. A 'Radio Israele' Orlev ha spiegato che "Israele non concederà alcuna chance" e che Abu Ala "ha bisogno di dimostrare con i fatti e non con le parole" la sua reale intenzione di pervenire a un accordo. Chiaro, seppure abilmente celato, il riferimento alla questione della lotta ai gruppi di militanti che Israele considera prioritaria. Già ieri - proprio nelle ore in cui il governo Abu Ala prestava giuramento - alcune fonti governative israeliane avevano definito il nuovo esecutivo palestinese "un lungo tentacolo di Arafat". E il ministro degli Esteri Silvan Shalom aveva chiaramente espresso la chiusura israeliana etichettando la proposta di cessate il fuoco come un trucco da parte dei palestinesi.



RILASCIATO EX MINISTRO DEL REGIME TALEBANO
E’ stato liberato, dopo 18 mesi di prigionia in una base americana in Afghanistan, l’ex ministro degli esteri del regime talebano Wakil Ahmad Mutawaki. Lo ha diffuso ieri la Bbc, precisando che , secondo sue fonti, il rilascio è avvenuto quattro giorni fa. Mutawaki ora si trova a Kandahar, sua città natale. Il rappresentante talebano si era arreso alle truppe americane poco dopo il loro intervento in Afghanistan, nell’ottobre del 2001. Le accuse contro di lui non sono mai state chiarite così come non sono state rese note le condizioni del suo rilascio. Considerato un esponente dell’ala moderata dei talebani, prima di diventare ministro degli esteri Mutawaki è stato portavoce e segretario personale del mullha Mohammad Omar, il fondatore del movimento talebano, ma con il quale, in seguito, ha più volte avuto occasioni di disaccordo. In particolare Mutawaki avrebbe voluto l’espulsione di Osama bin Laden, leader della rete terroristica al Qaida, per evitare la ritorsione americana sul Paese.

CECENIA: ELEZIONI, GUERRA DI PAROLE FRA MOSCA E WASHINGTON - MOSCA, - Guerra di parole fra Stati Uniti e Russia sulle elezioni presidenziali di domenica in Cecenia, che hanno visto il trionfo del candidato del Cremlino Akhmad Kadyrov e che per il Dipartimento di Stato non hanno ottemperato agli standard internazionali e non hanno determinato ''un risultato democratico positivo''. Il ministero degli esteri russo ha immediatamente risposto alle affermazioni del portavoce americano Richard Boucher definendole ''improprie ed errate'', contrarie alle buone relazioni russo-americane e ''non suscettibili di promuovere un vero miglioramento della situazione in Cecenia''. Boucher aveva detto che le elezioni sono state ''un'opportunita' mancata'' di consentire ''una giusta e credibile'' manifestazione della volonta' popolare - viene da dire: guarda un po' da che pulpito viene la predica!.

ITALIA
GRAN SASSO: TAR DA' VIA LIBERA A REFERENDUM SUL TERZO TRAFORO = Teramo - Il TAR Abruzzo dell'Aquila ha annullato con sentenza la delibera del Consiglio Regionale con la quale era stata rigettata la richiesta di Referendum Regionale sulla realizzazione della terza galleria del Gran Sasso, richiesta di referendum che era stata proposta dalle Province di Teramo e Pescara. Contro la decisione del Consiglio Regionale, assunta nella seduta del 30 luglio 2003, la provincia di Teramo aveva proposto ricorso al TAR, sulla base di una serie di motivazioni di fatto e di diritto. ''Dopo questa pronuncia - commenta il Presidente della Provincia di Teramo Claudio Ruffini - la Regione non puo' piu' sostenere di poter decidere a propria discrezione sul referendum e, a nostro avviso, deve indirlo al piu' presto.
IMMIGRAZIONE/ SINDACATI: IL 12 DICEMBRE GIORNATA MOBILITAZIONE "Modificare la legge Bossi-Fini, - Cgil-Cisl-Uil aprono la campagna per "modificare la legge Bossi-Fini sull'immigrazione ed ottenere la ratifica della Convenzione Onu sul diritto dei migranti" e fissano un primo appuntamento di mobilitazione per il 12 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale del Migrante. I sindacati criticano la Bossi-Fini, considerandola inefficace alla regolazione del flusso migratorio. Gli strumenti della legge, dichiarano congiuntamente i segretari confederali Casadio della Cgil, Ciucci della Cisl e Loy della Uil, "al contrario, rendono inapplicabile la programmazione dei flussi, complicano all'eccesso la praticabilità della ricongiunzione familiare e allontanano la possibilità di una vera integrazione e partecipazione dei cittadini immigrati nel nostro Paese". Inoltre, "la legge è in contrasto con la Convenzione Internazionale Onu sui diritti dei migranti e delle loro famiglie, entrata in vigore nel luglio scorso, non ancora sottoscritta dai Paesi Europei". A parere di Cgil, Cisl e Uil, occorre creare gli strumenti giusti per governare il flusso migratorio e chi afferma di poterlo fermare con la forza "inganna sé stesso e gli altri". Tra le richieste c'è "l'istituzione di un permesso temporaneo di 6 mesi per ricerca occupazione così come auspicato da un documento del Parlamento Europeo di Strasburgo". La concessione del diritto di voto agli immigrati è considerata, si legge in un documento unitario varato ieri, "un architrave di questa nuova cittadinanza".
PERSONALE FS ORSA, SULT E FLTU SI ASTIENE SABATO = Sciopero per 24 ore del personale ferroviario per sabato prossimo. La segreteria nazionale Or.S.A. e, con proclamazioni separate, i Coordinamenti nazionali di Sult e Fltu/Cub, hanno proclamato uno sciopero nazionale di tutto il personale ferroviario addetto alla circolazione dei tremi dalle ore 21 di sabato 11 alle ore 21 di domenica 12 ottobre 2003. E' quanto si legge in una nota delle Ferrovie dello Stato. Nei prossimi giorni sara' reso noto -conclude la nota- il programma di circolazione dirante lo sciopero.

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G.R. 13,00

CALIFORNIA: DAVIS AMMETTE SCONFITTA, SCHWARZY E' GOVERNATORE = Arnold Schwarzenegger, cinquantaseienne attore di origine austriaca, ha trionfato nelle elezioni per il governatorato della California. Prendera', nelle prossime settimane, a meta' novembre, il posto del democratico Gray Davis, rieletto nel 2002, ma che ben oltre il 50 per cento dei californiani ha deciso ora di rispedire a casa. E' stato lo stesso Gray Davis che ha ammesso la sconfitta:. In un'affollata sala da ballo di un hotel del centro di Los Angeles il democratico 'sfiduciato' ha annunciato di aver telefonato a 'Terminator' per complimentarsi del successo. Il verdetto uscito dalle urne ha bocciato senza appello il governatore uscente: il 56 per cento degli elettori ha votato per revocargli il mandato, mentre a Schwarzenegger e' andato il 50 per cento delle preferenze quale suo successore, contro il 30 per cento racimolato all'unico avversario concreto, il vicegovernatore democratico, Cruz Bustamante

GB: CONCLUSA RIVOLTA NEL CARCERE DI LEWES - E' stata repressa la rivolta nel carcere inglese di Lewes grazie all'intervento delle unita' speciali della polizia . I trenta detenuti che ieri sera si erano impadroniti di un'ala del penitenziario si sono arresi. Venti di loro sono gia' stati trasferiti, alcuni potrebbero essere incriminati per danneggiamenti, ha detto questa mattina un portavoce del servizio penitenziario. Le ragioni della rivolta non sono ancora chiare, ma il carcere di Lewes, la cui costruzione risale ai tempi della Regina Vittoria, e' stato piu' volte criticato nel rapporto annuale di Board of Visitors (una commissione di sorveglianza indipendente) per l'elevato tasso di suicidi, per la diffusione di droga, nonche' per le condizioni umilianti, insalubri e degradanti nelle quali i detenuti, molti dei quali in attesa di giudizio, sono costretti a vivere. Un'inchiesta interna e' stata ordinata sugli incidenti della notte scorsa. I danni sono molto limitati, nessuna cella e' inagibile anche se in alcune sono stati rotti dei mobili. Un agente di custodia ha riportato dei tagli causati da vetri infranti. RIVOLTA IN CARCERE DI LEWES Una trentina di detenuti si sono impadroniti iersera verso le 21 italiane di un'ala del carcere di Lewes, nell'Inghilterra meridionale. Lo ha annunciato nel corso della notte un portavoce del ministero dell'interno britannico precisando che unita' speciali della polizia sono state inviate sul posto per tentare schiacciare la ricolta e riprendere il controllo della situazione. Lo stabilimento carcerario di Lewes, la cui costruzione risale ai tempi della regina Vittoria, e' stato in questi ultimi anni oggetto di numerose critiche per l'elevato tasso di suicidi, per problemi di droga nonche' per le pessime condizioni di detenzione dei carcerati, quasi tutti in attesa di giudizio.

IRAQ: SERIE DI ATTACCHI ANTI-USA A KIRKUK, FONTI IRACHENE Un veicolo blindato Usa e' stato distrutto ieri, quando un ordigno e' esploso vicino a Kirkuk, mentre postazioni americane sono state bersaglio di una serie di attacchi nella citta' del nord dell'Iraq. Lo ha riferito la polizia irachena. Il blindato e' stato distrutto dall' esplosione di un ordigno non identificato posto sulla strada di al Hueija, vicino alla regione di Al Riad, 35 km a ovest di Kirkuk. La citta' di Kirkuk e' stata invece scossa da una serie di esplosioni iersera. Un proiettile di mortaio e' stato lanciato contro il governatorato di Kirkuk senza causare vittime fra i soldati americani o i poliziotti locali. Poco dopo un altro proiettile di mortaio e' stato tirato contro la sede delle forze americane, sempre senza causare vittime. Colpi di mortaio sono stati sparati contro una potazione Usa all'ingresso della cittta'. ha proseguito Aref, aggiungendo che altri colpi di mortaio sono stati sparati contro una postazione americana all'ingresso della citta'. Intanto il bilancio aggiornato della guerra in Iraq alla data del 7 ottobre, è salito a 323 soldati statunitensi morti dall'inizio delle operazioni militari in Iraq, secondo il Dipartimento della Difesa. Tra i militari britannici sono state riportate 50 vittime. Un morto è stato registrato tra i soldati danesi e un altro tra gli ucraini. Dal primo maggio, quando il presidente degli Stati Uniti George W. Bush ha dichiarato la fine della fase principale della guerra, sono morti 185 soldati Usa, secondo gli ultimi dati forniti dal Dipartimento della Difesa. Dall'inizio delle operazioni militari, sono 1.417 i militari Usa rimasti feriti per effetto di un'azione ostile. 332 sono rimasti feriti in incidenti comuni.

PALESTINA ABU ALA OFFRE ACCORDO DI CESSATE IL FUOCO, ISRAELE RIFIUTA- Abu Ala tende la mano ad Israele, il governo Sharon chiude la porta a doppia mandata. Un giorno dopo avere prestato giuramento davanti al presidente Yasser Arafat, il primo ministro palestinese si dice pronto a un accordo di cessate il fuoco con gli israeliani nel corso di un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano Maariv. Ma - scrive Haaretz nella sua edizione on line - il ministro di Gabinetto di Ariel Sharon, Zevulon Orlev, ha immediatamente rifiutato l'offerta. "Spero di collaborare con il vostro governo e di raggiungere un accordo di cessate il fuoco" dice Abu Ala durante l'intervista. Dateci la chance di provare a prevenire la continua scalata delle violenze". Il premier palestinese afferma di essere pronto "ad ottemperare a tutti gli impegni delineati attraverso la road map" ma non manca di sottolineare che ciò potrà avvenire solo "a condizione che Israele faccia altrettanto". Un'offerta che il governo israeliano non intende nemmeno prendere in considerazione, almeno in questo momento. A tal proposito, infatti, è arrivata oggi la conferma del ministro israele Orlev che ha ribadito a chiare lettere l'intenzione di non trattare alcun accordo con il governo palestinese. A 'Radio Israele' Orlev ha spiegato che "Israele non concederà alcuna chance" e che Abu Ala "ha bisogno di dimostrare con i fatti e non con le parole" la sua reale intenzione di pervenire a un accordo. Chiaro, seppure abilmente celato, il riferimento alla questione della lotta ai gruppi di militanti che Israele considera prioritaria. Già ieri - proprio nelle ore in cui il governo Abu Ala prestava giuramento - alcune fonti governative israeliane avevano definito il nuovo esecutivo palestinese "un lungo tentacolo di Arafat". E il ministro degli Esteri Silvan Shalom aveva chiaramente espresso la chiusura israeliana etichettando la proposta di cessate il fuoco come un trucco da parte dei palestinesi.

RILASCIATO EX MINISTRO DEL REGIME TALEBANO E’ stato liberato, dopo 18 mesi di prigionia in una base americana in Afghanistan, l’ex ministro degli esteri del regime talebano Wakil Ahmad Mutawaki. Lo ha diffuso ieri la Bbc, precisando che , secondo sue fonti, il rilascio è avvenuto quattro giorni fa. Mutawaki ora si trova a Kandahar, sua città natale. Il rappresentante talebano si era arreso alle truppe americane poco dopo il loro intervento in Afghanistan, nell’ottobre del 2001. Le accuse contro di lui non sono mai state chiarite così come non sono state rese note le condizioni del suo rilascio. Considerato un esponente dell’ala moderata dei talebani, prima di diventare ministro degli esteri Mutawaki è stato portavoce e segretario personale del mullha Mohammad Omar, il fondatore del movimento talebano, ma con il quale, in seguito, ha più volte avuto occasioni di disaccordo. In particolare Mutawaki avrebbe voluto l’espulsione di Osama bin Laden, leader della rete terroristica al Qaida, per evitare la ritorsione americana sul Paese.

CECENIA: ELEZIONI, GUERRA DI PAROLE FRA MOSCA E WASHINGTON - MOSCA, - Guerra di parole fra Stati Uniti e Russia sulle elezioni presidenziali di domenica in Cecenia, che hanno visto il trionfo del candidato del Cremlino Akhmad Kadyrov e che per il Dipartimento di Stato non hanno ottemperato agli standard internazionali e non hanno determinato un risultato democratico positivo. Il ministero degli esteri russo ha immediatamente risposto alle affermazioni del portavoce americano Richard Boucher definendole improprie ed errate, contrarie alle buone relazioni russo-americane e non suscettibili di promuovere un vero miglioramento della situazione in Cecenia. Boucher aveva detto che le elezioni sono state un'opportunita' mancata di consentire una giusta e credibile manifestazione della volonta' popolare - viene da dire: guarda un po' da che pulpito viene la predica!.

ITALIA GRAN SASSO: TAR DA' VIA LIBERA A REFERENDUM SUL TERZO TRAFORO = Teramo - Il TAR Abruzzo dell'Aquila ha annullato con sentenza la delibera del Consiglio Regionale con la quale era stata rigettata la richiesta di Referendum Regionale sulla realizzazione della terza galleria del Gran Sasso, richiesta di referendum che era stata proposta dalle Province di Teramo e Pescara. Contro la decisione del Consiglio Regionale, assunta nella seduta del 30 luglio 2003, la provincia di Teramo aveva proposto ricorso al TAR, sulla base di una serie di motivazioni di fatto e di diritto. Dopo questa pronuncia - commenta il Presidente della Provincia di Teramo Claudio Ruffini - la Regione non puo' piu' sostenere di poter decidere a propria discrezione sul referendum e, a nostro avviso, deve indirlo al piu' presto. IMMIGRAZIONE/ SINDACATI: IL 12 DICEMBRE GIORNATA MOBILITAZIONE "Modificare la legge Bossi-Fini, - Cgil-Cisl-Uil aprono la campagna per "modificare la legge Bossi-Fini sull'immigrazione ed ottenere la ratifica della Convenzione Onu sul diritto dei migranti" e fissano un primo appuntamento di mobilitazione per il 12 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale del Migrante. I sindacati criticano la Bossi-Fini, considerandola inefficace alla regolazione del flusso migratorio. Gli strumenti della legge, dichiarano congiuntamente i segretari confederali Casadio della Cgil, Ciucci della Cisl e Loy della Uil, "al contrario, rendono inapplicabile la programmazione dei flussi, complicano all'eccesso la praticabilità della ricongiunzione familiare e allontanano la possibilità di una vera integrazione e partecipazione dei cittadini immigrati nel nostro Paese". Inoltre, "la legge è in contrasto con la Convenzione Internazionale Onu sui diritti dei migranti e delle loro famiglie, entrata in vigore nel luglio scorso, non ancora sottoscritta dai Paesi Europei". A parere di Cgil, Cisl e Uil, occorre creare gli strumenti giusti per governare il flusso migratorio e chi afferma di poterlo fermare con la forza "inganna sé stesso e gli altri". Tra le richieste c'è "l'istituzione di un permesso temporaneo di 6 mesi per ricerca occupazione così come auspicato da un documento del Parlamento Europeo di Strasburgo". La concessione del diritto di voto agli immigrati è considerata, si legge in un documento unitario varato ieri, "un architrave di questa nuova cittadinanza". PERSONALE FS ORSA, SULT E FLTU SI ASTIENE SABATO = Sciopero per 24 ore del personale ferroviario per sabato prossimo. La segreteria nazionale Or.S.A. e, con proclamazioni separate, i Coordinamenti nazionali di Sult e Fltu/Cub, hanno proclamato uno sciopero nazionale di tutto il personale ferroviario addetto alla circolazione dei tremi dalle ore 21 di sabato 11 alle ore 21 di domenica 12 ottobre 2003. E' quanto si legge in una nota delle Ferrovie dello Stato. Nei prossimi giorni sara' reso noto -conclude la nota- il programma di circolazione dirante lo sciopero.

G.R. 9,30

Londra,rivolta nel carcere di Lewes

Rivolta nel carcere di Lewes, nell'Inghilterra meridionale. Una trentina di detenuti si sono impadroniti di un'ala del carcere, costruito ai tempi della regina Vittoria. Negli ultimi anni il penitenziario di Lewes è stato oggetto di critiche per l'alto numero di suicidi, per problemi di droga e per le cattive condizioni dei detenuti

IRAQ

Non accenna a fermarsi l'ondata di attentati contro le truppe americane a Kirkuk, nel nord dell'Iraq. In uno di questi un veicolo corazzato è stato distrutto dall'esplosione di un ordigno rudimentale piazzato su una strada a 35 chilometri dall'abitato.

Secondo testimoni, la città nella notte è stata scossa da numerosi episodi di violenza: un colpo di mortaio è stato sparato contro un edificio utilizzato dalle truppe Usa e dalla polizia locale, senza però fare danni. Secondo testimoni, appena mezz'ora dopo il quartier generale delle forze americane a Kirkuk è stato preso di mira con un altro colpo di mortaio andato a vuoto. Altre tre postazioni americane in città sono state colpite con ordigni, ma non ci sono state vittime.

Tel Aviv, esercito sgombera avamposto coloni

Un avamposto non autorizzato costruito da coloni è stato sgomberato questa mattina dall'esercito israeliano lungo la strada che collega la città di Hebron, in Cisgiordania, all'insediamento di Kiryat Arba.

Los Angeles, California, il trionfo di Schwarzenegger

L'attore di origine austriaca Arnold Schwarzenegger, repubblicano, è il nuovo governatore della California, lo Stato più popoloso e ricco dell'Unione. Gli exit poll delle elezioni che si sono svolte ieri (seggi chiusi alle 5 ore italiana) non lasciano dubbi. I californiani hanno revocato la fiducia al governatore uscente, il democratico Gray Davis, con il 56 per cento dei voti. Contemporaneamente, Schwarzenegger ha ottenuto il 50 per cento, battendo nettamente il principale degli sfidanti, il democratico Cruz Bustamante, che si è fermato al 30 per cento. Ha votato circa il 60 per cento degli elettori. Davis ha già ammesso la sconfitta, mentre Schwarzenegger, nel proclamare la sua vittoria, ha per prima cosa ringraziato la moglie, Maria Shriver. Il significato è molto chiaro: accusato di aver molestato almeno 15 donne, la moglie lo ha sempre difeso e sostenuto. Lo scrutinio ha confermato gli exit poll. Con il 45 per cento delle schede scrutinate, il 55 per cento ha votato per la destituzione di Davis. I risultati ufficiali si conosceranno nelle prossime settimane.

SEM TERRA’: LULA ‘GENETICAMENTE MODIFICATO’ DA FORZE CONSERVATRICI

Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lulal da Silva “è stato geneticamente modificato dalle forze conservatrici che danno sostegno al governo”. Per questa ragione “è una specie di prodotto transgenico”. L’attacco al capo dello Stato brasiliano, in carica dallo scorso 1° gennaio, è arrivato durante un convegno pubblico organizzato a Maceió, nel nord est del Paese, dall’economista Joao Pedro Stédile, coordinatore del ‘Movimento dei lavoratori rurali senza terra’ (Mst). La provocazione è ispirata dalla recente, discussa decisione del governo di Lula di legalizzare in Brasile l’impiego di semi di soia geneticamente modificati. I primi a manifestare il loro dissenso per la direzione presa dal governo del presidente Lula da Silva sono stati proprio i ‘Sem Terra’, la più numerosa e influente organizzazione di emarginati del Paese, per molti anni uno dei bastioni elettorali e dei principali serbatoi di voti per il Partito dei lavoratori (Pt) dell’attuale capo dello Stato. Il Mst - che secondo i leader ‘Sem Terra’ rappresenterebbe circa cinque milioni di persone - da anni esercita pressioni sui governi brasiliani che si sono succeduti per ottenere una riforma agraria, obiettivo per il quale il Movimento ha più volte occupato ‘haciendas’ improduttive, così da spingere Brasilia a espropriarle e a dividere le proprietà tra i lavoratori diseredati. “Lula, come reppresentante della classe dei lavoratori, è favorevole al progetto popolare che difendiamo, ma il presidente Lula no, perché è frutto di una struttura che lo ha trasformato in un prodotto transgenico” ha detto nel suo intervento l’economista, che ha concluso accusando Lula di “non aver fatto nulla” nel corso del suo primo anno di presidenza. Il programma ufficiale della riforma agraria prevedeva la distribuzione di terre per circa de un milione di famiglie nel corso dei quattro anni del mandato di Lula. Nel corso del 2003 era previsto che cominciassero a beneficiare della riforma circa 60mila famiglie.

ONU: UN SESTO DELLA POPOLAZIONE MONDIALE VIVE IN BARACCOPOLI

Favelas, bidonvilles, baraccopoli: sono la casa per un miliardo di persone sulla terra. Lo dice nel suo rapporto annuale la struttura dell’Onu che indaga sullo sviluppo urbano nel mondo, Un-Habitat (conosciuto anche come 'Un System-wide Eartwatch support Unit') con sede in Svizzera. Il numero dei poveri che abitano in costruzioni di fortuna e senza i necessari servizi, in primo luogo igienici, rappresenta oggi oltre un terzo della popolazione urbana mondiale. Se non verranno presi provvedimenti, avvertono gli esperti, i ‘favelani’ potrebbero raddoppiare nei prossimi 30 anni. La proporzione tra quartieri decenti e ‘slums’ è peggiore nell’Africa subsahariana dove il 72 per cento della popolazione di una città si concentra nelle baraccopoli; in America Latina rappresentano il 32 per cento degli abitanti di un centro urbano, poco meno in nord Africa dove sono il 28 per cento mentre in Asia la poporzione varia dal 58 per cento, nel subcontinente indiano, al 28 per cento, nel sudest asiatico. Anche nelle ricche città dei Paesi del nord del mondo le baraccopoli non sono una rarità e raccolgono il 6 per cento degli abitanti cittadini. Ma è proprio l’Asia il continente con il maggior numero in assoluto di poveri ammassati nei sobborghi: il 60 per cento del totale mondiale. La recente crescita delle bidonville, si legge nel rapporto, è ‘figlia’ della globalizzazione andatasi affermando negli anni ’90. Per porre rimedio alla proliferazione del caotico degrado urbano, l’Un-Habitat fa appello ai governi che sappiano mettere in atto ‘buone pratiche’. Tra queste la più premiante è un approccio orientato sul risanamento e non sullo sgombero o sull’isolamento come fatto in passato.

gror031008 (last edited 2008-06-26 10:04:58 by anonymous)