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GR Ore 19.30

Bagdad sei mesi dopo

Six mois après la chute de Saddam Hussein, symboliquement jeté à terre le 9 avril, place Al-Ferdaous, à Bagdad, l'Irak est un pays soumis à des vents contraires, un navire qui tangue. Et, six mois après la fin de la guerre, nul n'ose encore pronostiquerciò che il termometro militaire, politique, économique et sociale lui réserve. La seule certitude, six mois après la fin du conflit entre les Etats-Unis et Saddam Hussein, est la perte des illusions. Le bilan de six mois de "libération" de la dictature baasiste et d'"occupation" américaine est évidemment très contrasté. D'un côté, il y a la fin de l'oppression de type stalinien, du règne de la terreur et de la torture, la liberté d'expression retrouvée, la liberté politique et économique ; il y a le fait de ne plus devoir mentir à ses propres enfants, l'ouverture sur le monde et le sentiment d'une renaissance au sortir d'un tunnel très, très obscur.

D'un autre côté, il y a la criminalité et la résistance armée, parfois mêlées et parfois pas, l'impression que la guerre continue d'une autre manière, plus insidieuse ; il y a le chômage et la misère, la perte de la souveraineté nationale et l'arrogance américaine, le sentiment de ne pas encore être sorti du tunnel.

Les partisans du "c'est mieux qu'avant !" sont encore, sans aucun doute, une majorité. Les tenants du "c'est pire qu'avant !" voient, pour leur part, leurs rangs se renforcer de jour en jour. Passés les mois sans électricité, le problème numéro un est aujourd'hui l'insécurité. Malgré une amélioration, ces dernières semaines, les Irakiens, et notamment les Bagdadis, parlent beaucoup d'assassinats, de viols, de kidnappings, de ces fusillades que l'on entend au crépuscule, de ces corps qui arrivent à la morgue à l'aube. S'ils reconnaissent que la police commence à faire preuve d'efficacité, ils croient que l'armée américaine voit d'un bon œil le violenze qu'elle a autorisé dès son arrivée, afin de justifier sa présence prolongée.

Ils pensent aussi que le CIG est une aberration porteuse de division ethnique du pays, que le gouvernement est aux mains d'affairistes proaméricains, que le processus constitutionnel risque d'entériner une division ethnique et religieuse, voire de sacrer un Etat islamique.

Fuori dalle mura

Fuori dalle mura i detenuti, ma solo da quelle del centro delle città. E' questa la proposta del ministro castelli, che propone la chiuusura delle carceri in centro (così si potranno vendere, dice), ed auspica la costruzione in leasing di nuove strutture fuori dall'occhi indiscreto della città , per non turbare i passanti. Una società privata sarà costituita ad hoc per questo,. e sarà affiliata alla Patrimonio spa, controllata dallo stato. E Castelli ha approfittato dell'occasione per ribadire oiol suo no alla concessione della grazia ad Ovidio Bompèressi, da tempo malato. decisione quest'ultima che ha provocato le ire di numerosi parlamentari, anche della destra, che parlano di atteggiamentio cinico e disumano.

Migranti

Polemiche all'interno della maggiornaza dopo le dichiarazioni di fini sul voto agli immigrati. Dalla lega a berlusconi, è un fronte compatto di no difronte alla proposta del vicepresidente del Consiglio. Ma gli attacchi più grandi arrivano dal suo stesso partito, in testa a tutti gasparri e Storace. la paura più forte è quella di perdere voti nel proprio elettorato, e lasciarli alla lega. questo gquanto espresso da gasparri, che assime a tutto il suo partito aveva fatto del rifiuto della migrazione uno dei suoi cavalli di battaglia. E per giustificarsi, si appella addiriottura alla costituzione, che vieta il voto ai non cittadini italiani. Plauso invece da alcuni settori del centro sinistra, che colgono l'occasione per chiedere la revisione della legge Bossi-Fini. In alvùcuni comuni, come ad esempio genova, il voto agli immigrati è stato concesso in via sperimentale, in attesa di una notmativa nazionale.

Roma

Ancora materiale infiammabile consegnato alla sede di una compagnia aerea spagnola, contenuto all'interno di una pentola a pressione azionabile da un timer Per disinnescarla gli artificieri hanno utilizzato il robottino Pedsko. A quanto si è appreso il pacco bomba sarebbe stato sistemato durante la notte nella palazzina di quattro piani in via Antonio Bertolon, che oltre alla sede dell' Iberia ospita anche la Unicredit Banca e la Commerz Bank. secondo gli investigatori, potrebbe essere collegato a quello fatto esplodere davanti all'istituto spagnolo Cervantes nelle scorse settimane.

sicilia

Sarebbe "sotto controllo", secondo i vigili del fuoco, l' incendio nella "Exacta siciliana" di Villagrazia di Carini, un' industria specializzata nello smaltimento di rifiuti speciali, in particolare dei residui della lavorazione di vernici e oli.

L' esplosione di un silos dove vengono lavorati solventi ha provocato una nube tossica che è stata in parte diradata dal forte vento e spinta verso la zona montuosa che sovrasta la zona industriale. Nel tentativo di spegnere le fiamme è rimasto lievemente ustionato alle mani e alle braccia anche il titolare della fabbrica, che è stato medicato nell' ospedale civico di Palermo. Sul posto sono entrate azione le squadre dei vigili del fuoco, compresa quella che opera nel vicino aeroporto di Punta Raisi, che hanno utilizzato una grande quantità di schiumogeni per domare le fiamme provocate dallo xilolo e da altri solventi altamente infiammabili. Il rogo ha completamente distrutto tre capannoni, risparmiando fortunatamente l' area stoccaggio dove si trovano altri undici silos. La zona attorno alla fabbrica è stata fatta evacuare per precauzione. L' "Exacta Siciliana" opera dal 1977 nell' area industriale di Carini: l' industria, secondo il censimento dell' Asi, occupa dieci dipendenti e si estende su un' area di 8 mila metri quadrati, 1200 dei quali coperti. Non si conoscono ancora le cause che hanno provocato l' incendio. L'esplosione questa mattina dell'Exacta Siciliana, ditta che si occupa di recupero e smaltimento di materiali speciali e pericolosi, riaccende ancora una volta le polemiche sulla sicurezza degli impianti industriali. Ad aprire le danze e' Legambiente. "Chiediamo - dichiara Giuseppe Messina segretario regionale dell'associazione - che venga effettuato un monitoraggio costante su tutta la zona e nei luoghi limitrofi. Specialmente quelli in presenza di insediamenti di civile abitazione e attivita' agricola e di sapere tutto sulla nube tossica che si e' sprigionata nel corso dell'incendio". Legambiente denuncia che "i cittadini da sempre sono vittime inconsapevoli dei danni procurati dagli impianti industriali nella nostra regione. Impianti deficitari per quanto riguarda la sicurezza e i sistemi di prevenzione

Amianto

Manifestazione di protesta, domani, dei metalmeccanici torinesi contro i provvedimenti del Governo in tema di amianto. Fim, Fiom e Uilm, che hanno promosso un corteo che dal Municipio si snodera' fino alla Prefettura, denunciano che l'esecutivo ha sottratto la possibilita' del pensionamento anticipato per aver lavorato con l'amianto. Secondo i sindacati, il decreto legge collegato alla Finanziaria 2004 demolisce le norme della legge 257 del 1992 che 'risarciva' i danni alla salute dei lavoratori che avevano operato operato esposti all'amianto per oltre 10 anni

Br

E' durato molto poco il confronto all'americana al quale questa mattina nel carcere della Dozza di Bologna e' stata sottoposta la militante br, Nadia Desdemona Lioce, la donna accusata di aver organizzato e partecipato all'omicidio del professor Marco Biagi. E'durato il tempo necessario per far dire a un testimone che lui si era sbagliato, che non era la Lioce la donna che aveva visto in giro per Bologna, cosi' come aveva detto qualche tempo fa agli investigatori. Secondo quanto ha spiegato il legale della Br, Attilio Pacciolli, il teste, ancor prima di mettersi dietro il finto specchio avrebbe spiegato agli inquirenti che si era sbagliato, perche' la persona che aveva visto in quel periodo (nei giorni dell'omicidio Biagi) l'aveva poi rivista anche in giugno Riconoscimento che di fatto non c'e' stato perche' una volta fatta entrare nella sala insieme a due poliziotte che le potevano somigliare la Lioce, per protesta, ha voltato le spalle. Un gesto, questo, che ha convinto il pubblico ministero, Paolo Giovagnoli, a rinunciare all'incidente probatorio. E dovranno subire un altro processo i 4 brigatisti accusati di propaganda sovversiva per aver letto, il 26 marzo scorso, nel corso di un processo d'appello a loro carico, una dichiarazione nella quale rendevano onore al 'compagno Mario Galesi', ucciso nel corso della sparatoria sul treno Roma-Firenze in una operazione che porto' alla cattura di Nadia Desdemona Lioce. Oggi i quattro non si sono presentati nell'aula dell'udienza a porte chiuse. Al Tribunale, comunque, hanno inviato uno scritto nel quale si definiscono militanti delle Brigate Rosse prigionieri, e come tali e' da sempre nostra linea di condotta rivendicare la responsabilita' politica dell'intera attivita' della nostra organizzazione, e anche rendere onore ai nostri compagni caduti. E ancora: il ruolo storico e politico della nostra parte -si legge ancora nel documento- la lotta armata per il comunismo, le brigate Rosse, e' chiaro. Chiari sono il ruolo storico, le responsabilita' dello Stato che ci tiene prigionieri e ci processa, e la sua collocazione attuale nella lotte tra le classi su scala internazionale e interna. Chiari sono materialita' e significato del conflitto che ci oppone

PALESTINA

ABU ALA OFFRE ACCORDO DI CESSATE IL FUOCO, ISRAELE RIFIUTA Abu Ala tende la mano ad Israele, il governo Sharon chiude la porta a doppia mandata. Un giorno dopo avere prestato giuramento davanti al presidente Yasser Arafat, il primo ministro palestinese si dice pronto a un accordo di cessate il fuoco con gli israeliani nel corso di un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano Maariv. Ma - scrive Haaretz nella sua edizione on line - il ministro di Gabinetto di Ariel Sharon, Zevulon Orlev, ha immediatamente rifiutato l'offerta. "Spero di collaborare con il vostro governo e di raggiungere un accordo di cessate il fuoco" dice Abu Ala durante l'intervista. Dateci la chance di provare a prevenire la continua scalata delle violenze". Il premier palestinese afferma di essere pronto "ad ottemperare a tutti gli impegni delineati attraverso la road map" ma non manca di sottolineare che ciò potrà avvenire solo "a condizione che Israele faccia altrettanto". Un'offerta che il governo israeliano non intende nemmeno prendere in considerazione, almeno in questo momento. A tal proposito, infatti, è arrivata oggi la conferma del ministro israele Orlev che ha ribadito a chiare lettere l'intenzione di non trattare alcun accordo con il governo palestinese. A 'Radio Israele' Orlev ha spiegato che "Israele non concederà alcuna chance" e che Abu Ala "ha bisogno di dimostrare con i fatti e non con le parole" la sua reale intenzione di pervenire a un accordo. Chiaro, seppure abilmente celato, il riferimento alla questione della lotta ai gruppi di militanti che Israele considera prioritaria. Già ieri - proprio nelle ore in cui il governo Abu Ala prestava giuramento - alcune fonti governative israeliane avevano definito il nuovo esecutivo palestinese "un lungo tentacolo di Arafat". E il ministro degli Esteri Silvan Shalom aveva chiaramente espresso la chiusura israeliana etichettando la proposta di cessate il fuoco come un trucco da parte dei palestinesi.

Siria

Damasco e' pronta a dare una risposta militare se Israele fara' altri raid in territorio siriano, come quello di domenica mattina contro una presunta base della jihad islamica. Lo ha dichiarato l'ambasciatore siriano a Madrid, Mohsen Bilal, in una intervista alla Reuters citata dal quotidiano israeliano Haaretz. Se Israele attacca la Siria una, due e poi tre volte, i siriani, i militari e il governo reagiranno per difendersi -ha dichiarato il diplomatico. Una reazione che comprende quella militare, ha precisato. Se Israele continua ad attaccarci e la sua aggressione reagiremo certamente, malgrado noi ci stiamo battendo per la pace e la riapertura della Conferenza di pace di Madrid -ha quindi concluso L'esercito israeliano ha isolato durante la notte tutte le citta' palestinesi in Cisgiordania e stretta la morsa sull'intera regione; contemporaneamente, la Striscia di Gaza e' stata divisa in quattro settori. Mentre Israele e' in stato di massima allerta a seguito di 37 segnalazioni (la gran parte delle quali molto dettagliate) di possibili nuovi attentati, il ministro della Difesa Shaul Mofaz ha cancellato le esercitazioni militari e ordinato la sospensione delle licenze di tre battaglioni che avevano appena finito il loro turno di servizio nei territori. Le decisioni di Mofaz -che punta a triplicare il numero dei soldati presenti nella regione vanno in direzione esattamente opposta alle indicazioni dei militari, che suggerivano un concentramento militare molto piu' moderato. Secondo la radio israeliana, la preoccupazione di Mofaz adesso e' una sola: evitare un attentato durante lo Sukkot (la festa delle capanne), che comincia venerdi' notte

Isarele, refusenik

Il generale della riserva Yiftah Spector e' stato destituito dall'incarico di istruttore dell' accademia dell'aviazione israeliana per aver sottoscritto la lettera di 27 piloti contro gli 'omicidi mirati' di leader e attivisti palestinesi dell'Intifada. Lo ha riferito oggi lo stesso Spector, al termine di un incontro a Tel Aviv con il capo di stato maggiore dell'aviazione, generale Dan Halutz. Tra i piloti firmatari della lettera contro gli 'omicidi mirati', due dei quali sono stati rimossi venerdi' scorso dal loro incarico, Spector e' quello piu' alto in grado ed e' il piu' noto, avendo guidato nel 1981 il bombardamento in Iraq contro il reattore nucleare di Osirak e avendo abbattuto in combattimento 15 aerei nemici durante il servizio attivo. Nei prossimi giorni, Spector e Halutz dovrebbero comunque partecipare insieme a un dibattito pubblico sulla protesta dei piloti obiettori, frattanto aumentati a 30 dagli iniziali 27 e molti dei quali appartengono a equipaggi di elicotteri da combattimento Apache o Cobr

Iraq

Une campagne pour justifier la guerre George Bush et son entourage lancent une campagne pour justifier l'action des Etats-Unis en Irak face aux doutes croissants dans l'opinion publique américaine. Elle a débuté, mercredi 8 octobre, par un discours à Chicago de la conseillère pour la sécurité nationale, Condoleezza Rice, promue à la tête d'un Groupe de stabilisation de l'Irak. Le même jour, George Bush a prononcé deux allocutions, dans le New Hampshire et dans le Kentucky, pour saluer la contribution des soldats de ces Etats. Vendredi, ce sera au tour du vice-président Dick Cheney de prendre la parole à Washington. Au cours des prochaines semaines, plusieurs hauts responsables seront envoyés en Irak pour souligner les progrès effectués dans la reconstruction. En outre, M. Bush accordera plusieurs entretiens à des médias régionaux, et son allocution radiophonique hebdomadaire du samedi sera consacrée pendant tout le mois à l'Irak.

Les forces de la coalition ont arrêté 112 personnes dont un général soupçonné d'avoir des liens avec Saddam Hussein et des personnes finançant des attaques contre la coalition, indique mercredi l'armée américaine

Iraq-turchia

Era stato annunciata oeri la decisione del governo turco di inviare le proprie truppe in Iraq, ma la decisione non è stata apprezzata da plusieurs membres du Conseil de gouvernement transitoire, qu'ils soient sunnites, kurdes ou chiites, che se sont formellement opposés au déploiement de troupes turques en Irak qui risque, selon eux, de retarder le retour de la souveraineté irakienne Diverse manifestazioni si sono svolte in varie citta' della Turchia per protestare contro il si' del parlamento di Ankara all'invio di truppe turche in Iraq. La maggior parte delle manifestazioni, a cui hanno partecipato centinaia di persone ciascuna, e' stata organizzata dal partito filocurdo Dehap nella Turchia sudorientale, dove c'e' la massima concentrazione di popolazione di lingua curda. 75 manifestanti sono stati fermati dalla polizia per avere scandito slogan in favore del Pkk-Kadek nelle province sudorientali di Van, Adana, Ceyhan e Mersin e di essi 72 sono risultati membri di Dehap. Tra di essi e' stato fermato il presidente di Dehap della provincia di Mersin. Senza interventi della polizia si e' svolto invece a Istanbul un sit-in di protesta organizzato da alcuni sindacati, tra cui quello dei medici e degli ingegneri, a cui hanno partecipato circa 500 persone. Tra gli slogan delle manifestazioni: Deve il sangue dei nostri ragazzi risanare le relazioni con gli Usa?, Decreto approvato. Ci vada Tayyip (il premier Erdogan,ndr) in Iraq. Secondo gli ultimi sondaggi il 60 per cento della popolazione turca e' contraria all'invio di soldati turchi in Iraq.

Guantanamo

Un avvocato australiano ha accusato oggi l'esercito americano di tortura su due sospetti terroristi australiani detenuti alla base di Guantanamo, minacciando di portare la questione davanti alle Nazioni Unite. In un'intervista alla radio Abc, Richard Bourke - che esercita negli Usa - ha dichiarato che David Hicks e Mamdouh Habib sono sottoposti a torture degne del Medioevo. Due tra queste consisterebbero in spari di proiettili di gomma contro i prigionieri e nell'obbligo di restare immobili sotto al sole finche' non crollano per la spossatezza. L'avvocato ha precisato che sta cercando un governo sufficientemente coraggioso per sostenere il ricorso alla commissione permanente dell'Onu contro la tortura. Ci sono prove sufficienti per giustificare un interessamento della commissione a quello che succede a Guantanamo, anche perche' in passato si e' dedicata a casi in cui ce n'erano molte di meno, ha aggiunto. Secondo un portavoce del ministro della giustizia australiano, Philip Ruddock, gli ufficiali di Canberra che hanno avuto la possibilita' di visitare i due detenuti australiani nella base cubana li hanno trovati in buona salute, senza constatare casi di maltrattamento. Intanto - riferisce l'Ap online - l'esercito Usa ha imposto nuove restrizioni ai giornalisti ammessi a Guantanamo, dopo l'arresto nelle settimane scorse di un 'cappellano' musulmano e la scoperta di una decina di interpreti sospettati di spionaggio. Ai reporter e' stato chiesto di mettere la loro firma sotto regole di copertura che vietano di domandare alcunche' a proposito delle indagini, pena l'allontanamento dalla base e/o la revoca dei permessi accordati dal dipartimento della Difesa.

Diritti umani in russia

Brutta fiera del libro di francoforte per la russia, quest'anno invitata d'onore

Des organisations de défense des droits de l'Hommes ont critiqué les gouvernements occidentaux pour leur "ignorance délibérée" de ces abus, qui sert, selon elles, à préserver leurs bonnes relations avec le président russe Vladimir Poutine.Elles ont insisté sur la "violation persistante des droits de l'Homme" dans l'ex-Union soviétique, tout en reconnaissant certaines améliorations ces dernières années.Amnesty International, Reporters sans Frontières et la Fondation Glasnost, une organisation qui a son siège à Moscou et se consacre à la protection des libertés, ont centré leurs critiques sur le conflit en Tchétchénie, le manque de liberté de la presse et des médias, la situation des femmes et des enfants en prison et celle des minorités ethniques.Pour Alexei Simonov, qui dirige la Fondation Glasnost, les pays occidentaux considèrent que faire pression sur la Russie sur ces questions, "c'est simplement discuter aimablement" avec M. Poutine, qui assure que les infractions aux droits de l'Homme ne sont pas sa faute.. Et de citer les enfants jetés en prison pour des délits mineurs, les policiers corrompus, souvent à cause de leurs mauvaises rémunérations, les minorités ethniques victimes de brimades et de discriminations.En Tchétchénie, on assiste toujours à des enlèvements, meurtres et viols, a-t-il observé. Rien qu'en mai cette année, environ 240 personnes ont disparu, selon des chiffres officiels Reporters sans frontières a accusé Vladimir Poutine de tenter de contrôler et d'exploiter les médias, et cela de façon croissante à l'approche d'élections l'an prochain.

Cina

Huang Qi, un webmaster chinois condamné à cinq ans de prison pour "subversion" en mai dernier après avoir exprimé ses opinions politiques sur son site internet, a vu sa peine confirmée en appel mercredi, a rapporté Reporters sans Frontières (RSF). Le site de Huang Qi, www.6-4tianwang.com, contenait des informations sur des dissidents, des séparatistes de la Région autonome musulmane du Xinjiang, la secte interdite Falungong et la répression du mouvement de la place Tiananmen en 1989.

Argentina

Tre ex ufficiali dell'esercito argentino sono stati arrestati ieri nell'ambito delle indagini sulle atrocità commesse in Argentina durante la dittatura militare dal 1976 al 1983. I tre sono il generale in pensione Hector Gamin e due colonnelli, anch'essi in pensione, Pedro Duran Saen e Alberto Barda, arrestati su richiesta di un giudice che indaga sulla tortura e l'uccisione di migliaia di persone durante la campagna contro sospetti oppositori del governo. Gli uomini sono tra i sedici ex ufficiali dell'esercito ricercati dal giudice federale Rodolfo Canicoba Corral per essere interrogati sui centri di tortura che furono organizzati intorno a Buenos Aires durante la dittatura militare. Il centro di tortura più temuto era quello della Scuola Navale meccanica, dove si stima che furono uccise circa 5.000 persone. Dopo la dittatura, molti ufficiali di alto grado furono portati a processo con le accuse di rapimento, tortura e uccisione di presunti oppositori del regime. Furono imprigionati nel 1985 e poi perdonati nel 1990 dall'allora presidente Carlos Menem. Le recenti indagini sono invece partite dopo che il Congresso ha votato in agosto per abrogare le leggi del 1980 che impedivano di mettere sotto processo i militari accusati di abusi durante la dittatura. Lo stesso giudice, tre mesi fa, ha ordinato l'arresto di 45 ex ufficiali ricercati da un giudice spagnolo che indaga sul genocidio di cittadini spagnoli morti in Argentina durante la cosiddetta "sporca guerra".

Colombia

Almeno sei persone sono state uccise dall'esplosione di un'autobomba a Bogota', capitale della Colombia. Lo scoppio si e' prodotto questa mattina alle 08:00 a San Andresito, un quartiere di piccoli negozi di elettronica e di ricambi per automobili, in gran parte di contrabbando. Il comandante della polizia, generale Hector Dario Castro, ha riferito che tra le vittime vi sono anche i due poliziotti che erano accorsi sul luogo in seguito a una telefonata che aveva segnalato la presenza di un automezzo sospetto. Per l'esplosione sono stati utilizzati 50 kg di esplosivo collocato su una vecchia jeep parcheggiata davanti ai negozi e fatta detonare all'arrivo degli agenti. La televisione ha mostrato le immagini del luogo dell'esplosione transennato dalla polizia: rottami di automobili e vetri in frantumi sparsi ovunque, i cadaveri coperti da lenzuola bianche accanto alle motociclette rovesciate dei due agenti di polizia. E' il piu' grave attacco dallo scorso febbraio, quando un'autobomba parcheggiata davanti a un lussoso locale notturno della capitale fece 36 morti e 160 feriti. Per quella strage gli inquirenti hanno seguito la pista delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia, nonostante anche la criminalita' del giro delle estorsioni si serve di questi sistemi, cosi' come le unita' paramilitari di estrema destra. Ma la pista hce le autorità intendono seguire è come al solito quella.

GB: CONCLUSA RIVOLTA NEL CARCERE DI LEWES

E' stata repressa la rivolta nel carcere inglese di Lewes grazie all'intervento delle unita' speciali della polizia . I trenta detenuti che ieri sera si erano impadroniti di un'ala del penitenziario si sono arresi. Venti di loro sono gia' stati trasferiti, alcuni potrebbero essere incriminati per danneggiamenti, ha detto questa mattina un portavoce del servizio penitenziario. Le ragioni della rivolta non sono ancora chiare, ma il carcere di Lewes, la cui costruzione risale ai tempi della Regina Vittoria, e' stato piu' volte criticato nel rapporto annuale di Board of Visitors (una commissione di sorveglianza indipendente) per l'elevato tasso di suicidi, per la diffusione di droga, nonche' per le condizioni umilianti, insalubri e degradanti nelle quali i detenuti, molti dei quali in attesa di giudizio, sono costretti a vivere. Un'inchiesta interna e' stata ordinata sugli incidenti della notte scorsa. I danni sono molto limitati, nessuna cella e' inagibile anche se in alcune sono stati rotti dei mobili. Un agente di custodia ha riportato dei tagli causati da vetri infranti.

Eta

Trentatre presunti esponenti dell'Eta sono stati arrestati in Francia, vicino alla citta' di Bayonne, e in Spagna, in territorio basco, in una maxi operazione di polizia ordinata dal giudice spagnolo Baltazar Garzon e dal magistrato francese, Laurence Levert. Le ventotto persone arrestate in Spagna, dove la polizia ha perquisito 40 diverse abitazioni, sono accusate di aver cercato di reclutare nuovi attivisti. I cinque giovani fermati a Bayonne, quattro donne e un uomo, avrebbero assicurato all'Eta sostegno logistico.

Clonazione

Une groupe de scientifiques et de juristes a lancé mercredi aux Nations Unies une tentative pour faire déclarer le clonage humain à fins reproductrices, "crime contre l'humanité".L'Institut pour une politique du clonage humain (HCPI) a, selon un communiqué distribué aux Nations Unies, demandé à l'Assemblée générale de requérir de la Cour internationale de Justice un appello déclarant que "le clonage reproductif constitue un +crime contre l'humanité+".Le communiqué cite à l'appui de sa démarche "les menaces représentées par les travaux de Panayotis Zavos, Brigitte Boisselier et Servino Antinori qui affirment être en train de procéder secrètement dans des lieux protégés à des tentatives de clonage".Les trois docteurs cités ont annoncé au cours des derniers mois à grand renfort de publicité, avoir mené avec succès des opérations de clonage humain mais qui, en l'absence de la présentation de preuves promises, laissent la communauté scientifique sceptique.

G.R. 13,00

CALIFORNIA: DAVIS AMMETTE SCONFITTA, SCHWARZY E' GOVERNATORE

Arnold Schwarzenegger, cinquantaseienne attore di origine austriaca, ha trionfato nelle elezioni per il governatorato della California. Prendera', nelle prossime settimane, a meta' novembre, il posto del democratico Gray Davis, rieletto nel 2002, ma che ben oltre il 50 per cento dei californiani ha deciso ora di rispedire a casa. E' stato lo stesso Gray Davis che ha ammesso la sconfitta:. In un'affollata sala da ballo di un hotel del centro di Los Angeles il democratico 'sfiduciato' ha annunciato di aver telefonato a 'Terminator' per complimentarsi del successo. Il verdetto uscito dalle urne ha bocciato senza appello il governatore uscente: il 56 per cento degli elettori ha votato per revocargli il mandato, mentre a Schwarzenegger e' andato il 50 per cento delle preferenze quale suo successore, contro il 30 per cento racimolato all'unico avversario concreto, il vicegovernatore democratico, Cruz Bustamante

GB: CONCLUSA RIVOLTA NEL CARCERE DI LEWES

E' stata repressa la rivolta nel carcere inglese di Lewes grazie all'intervento delle unita' speciali della polizia . I trenta detenuti che ieri sera si erano impadroniti di un'ala del penitenziario si sono arresi. Venti di loro sono gia' stati trasferiti, alcuni potrebbero essere incriminati per danneggiamenti, ha detto questa mattina un portavoce del servizio penitenziario. Le ragioni della rivolta non sono ancora chiare, ma il carcere di Lewes, la cui costruzione risale ai tempi della Regina Vittoria, e' stato piu' volte criticato nel rapporto annuale di Board of Visitors (una commissione di sorveglianza indipendente) per l'elevato tasso di suicidi, per la diffusione di droga, nonche' per le condizioni umilianti, insalubri e degradanti nelle quali i detenuti, molti dei quali in attesa di giudizio, sono costretti a vivere. Un'inchiesta interna e' stata ordinata sugli incidenti della notte scorsa. I danni sono molto limitati, nessuna cella e' inagibile anche se in alcune sono stati rotti dei mobili. Un agente di custodia ha riportato dei tagli causati da vetri infranti.

IRAQ: SERIE DI ATTACCHI ANTI-USA A KIRKUK, FONTI IRACHENE

Un veicolo blindato Usa e' stato distrutto ieri, quando un ordigno e' esploso vicino a Kirkuk, mentre postazioni americane sono state bersaglio di una serie di attacchi nella citta' del nord dell'Iraq. Lo ha riferito la polizia irachena. Il blindato e' stato distrutto dall' esplosione di un ordigno non identificato posto sulla strada di al Hueija, vicino alla regione di Al Riad, 35 km a ovest di Kirkuk. La citta' di Kirkuk e' stata invece scossa da una serie di esplosioni iersera. Un proiettile di mortaio e' stato lanciato contro il governatorato di Kirkuk senza causare vittime fra i soldati americani o i poliziotti locali. Poco dopo un altro proiettile di mortaio e' stato tirato contro la sede delle forze americane, sempre senza causare vittime. Colpi di mortaio sono stati sparati contro una potazione Usa all'ingresso della cittta'. ha proseguito Aref, aggiungendo che altri colpi di mortaio sono stati sparati contro una postazione americana all'ingresso della citta'.

Intanto il bilancio aggiornato della guerra in Iraq alla data del 7 ottobre, è salito a 323 soldati statunitensi morti dall'inizio delle operazioni militari in Iraq, secondo il Dipartimento della Difesa. Tra i militari britannici sono state riportate 50 vittime. Un morto è stato registrato tra i soldati danesi e un altro tra gli ucraini. Dal primo maggio, quando il presidente degli Stati Uniti George W. Bush ha dichiarato la fine della fase principale della guerra, sono morti 185 soldati Usa, secondo gli ultimi dati forniti dal Dipartimento della Difesa. Dall'inizio delle operazioni militari, sono 1.417 i militari Usa rimasti feriti per effetto di un'azione ostile. 332 sono rimasti feriti in incidenti comuni.

PALESTINA

ABU ALA OFFRE ACCORDO DI CESSATE IL FUOCO, ISRAELE RIFIUTA Abu Ala tende la mano ad Israele, il governo Sharon chiude la porta a doppia mandata. Un giorno dopo avere prestato giuramento davanti al presidente Yasser Arafat, il primo ministro palestinese si dice pronto a un accordo di cessate il fuoco con gli israeliani nel corso di un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano Maariv. Ma - scrive Haaretz nella sua edizione on line - il ministro di Gabinetto di Ariel Sharon, Zevulon Orlev, ha immediatamente rifiutato l'offerta. "Spero di collaborare con il vostro governo e di raggiungere un accordo di cessate il fuoco" dice Abu Ala durante l'intervista. Dateci la chance di provare a prevenire la continua scalata delle violenze". Il premier palestinese afferma di essere pronto "ad ottemperare a tutti gli impegni delineati attraverso la road map" ma non manca di sottolineare che ciò potrà avvenire solo "a condizione che Israele faccia altrettanto". Un'offerta che il governo israeliano non intende nemmeno prendere in considerazione, almeno in questo momento. A tal proposito, infatti, è arrivata oggi la conferma del ministro israele Orlev che ha ribadito a chiare lettere l'intenzione di non trattare alcun accordo con il governo palestinese. A 'Radio Israele' Orlev ha spiegato che "Israele non concederà alcuna chance" e che Abu Ala "ha bisogno di dimostrare con i fatti e non con le parole" la sua reale intenzione di pervenire a un accordo. Chiaro, seppure abilmente celato, il riferimento alla questione della lotta ai gruppi di militanti che Israele considera prioritaria. Già ieri - proprio nelle ore in cui il governo Abu Ala prestava giuramento - alcune fonti governative israeliane avevano definito il nuovo esecutivo palestinese "un lungo tentacolo di Arafat". E il ministro degli Esteri Silvan Shalom aveva chiaramente espresso la chiusura israeliana etichettando la proposta di cessate il fuoco come un trucco da parte dei palestinesi.

RILASCIATO EX MINISTRO DEL REGIME TALEBANO E’ stato liberato, dopo 18 mesi di prigionia in una base americana in Afghanistan, l’ex ministro degli esteri del regime talebano Wakil Ahmad Mutawaki. Lo ha diffuso ieri la Bbc, precisando che , secondo sue fonti, il rilascio è avvenuto quattro giorni fa. Mutawaki ora si trova a Kandahar, sua città natale. Il rappresentante talebano si era arreso alle truppe americane poco dopo il loro intervento in Afghanistan, nell’ottobre del 2001. Le accuse contro di lui non sono mai state chiarite così come non sono state rese note le condizioni del suo rilascio. Considerato un esponente dell’ala moderata dei talebani, prima di diventare ministro degli esteri Mutawaki è stato portavoce e segretario personale del mullha Mohammad Omar, il fondatore del movimento talebano, ma con il quale, in seguito, ha più volte avuto occasioni di disaccordo. In particolare Mutawaki avrebbe voluto l’espulsione di Osama bin Laden, leader della rete terroristica al Qaida, per evitare la ritorsione americana sul Paese.

CECENIA

ELEZIONI, GUERRA DI PAROLE FRA MOSCA E WASHINGTON - Guerra di parole fra Stati Uniti e Russia sulle elezioni presidenziali di domenica in Cecenia, che hanno visto il trionfo del candidato del Cremlino Akhmad Kadyrov e che per il Dipartimento di Stato non hanno ottemperato agli standard internazionali e non hanno determinato un risultato democratico positivo. Il ministero degli esteri russo ha immediatamente risposto alle affermazioni del portavoce americano Richard Boucher definendole improprie ed errate, contrarie alle buone relazioni russo-americane e non suscettibili di promuovere un vero miglioramento della situazione in Cecenia. Boucher aveva detto che le elezioni sono state un'opportunita' mancata di consentire una giusta e credibile manifestazione della volonta' popolare - viene da dire: guarda un po' da che pulpito viene la predica!.

ITALIA

GRAN SASSO: TAR DA' VIA LIBERA A REFERENDUM SUL TERZO TRAFORO Teramo - Il TAR Abruzzo dell'Aquila ha annullato con sentenza la delibera del Consiglio Regionale con la quale era stata rigettata la richiesta di Referendum Regionale sulla realizzazione della terza galleria del Gran Sasso, richiesta di referendum che era stata proposta dalle Province di Teramo e Pescara. Contro la decisione del Consiglio Regionale, assunta nella seduta del 30 luglio 2003, la provincia di Teramo aveva proposto ricorso al TAR, sulla base di una serie di motivazioni di fatto e di diritto. Dopo questa pronuncia - commenta il Presidente della Provincia di Teramo Claudio Ruffini - la Regione non puo' piu' sostenere di poter decidere a propria discrezione sul referendum e, a nostro avviso, deve indirlo al piu' presto.

IMMIGRAZIONE/ SINDACATI: IL 12 DICEMBRE GIORNATA MOBILITAZIONE

  • "Modificare la legge Bossi-Fini, - Cgil-Cisl-Uil aprono la campagna per "modificare la legge Bossi-Fini sull'immigrazione ed ottenere la ratifica della Convenzione Onu sul diritto dei migranti" e fissano un primo appuntamento di mobilitazione per il 12 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale del Migrante. I sindacati criticano la Bossi-Fini, considerandola inefficace alla regolazione del flusso migratorio. Gli strumenti della legge, dichiarano congiuntamente i segretari confederali Casadio della Cgil, Ciucci della Cisl e Loy della Uil, "al contrario, rendono inapplicabile la programmazione dei flussi, complicano all'eccesso la praticabilità della ricongiunzione familiare e allontanano la possibilità di una vera integrazione e partecipazione dei cittadini immigrati nel nostro Paese". Inoltre, "la legge è in contrasto con la Convenzione Internazionale Onu sui diritti dei migranti e delle loro famiglie, entrata in vigore nel luglio scorso, non ancora sottoscritta dai Paesi Europei". A parere di Cgil, Cisl e Uil, occorre creare gli strumenti giusti per governare il flusso migratorio e chi afferma di poterlo fermare con la forza "inganna sé stesso e gli altri". Tra le richieste c'è "l'istituzione di un permesso temporaneo di 6 mesi per ricerca occupazione così come auspicato da un documento del Parlamento Europeo di Strasburgo". La concessione del diritto di voto agli immigrati è considerata, si legge in un documento unitario varato ieri, "un architrave di questa nuova cittadinanza".

PERSONALE FS ORSA, SULT E FLTU SI ASTIENE SABATO

Sciopero per 24 ore del personale ferroviario per sabato prossimo. La segreteria nazionale Or.S.A. e, con proclamazioni separate, i Coordinamenti nazionali di Sult e Fltu/Cub, hanno proclamato uno sciopero nazionale di tutto il personale ferroviario addetto alla circolazione dei tremi dalle ore 21 di sabato 11 alle ore 21 di domenica 12 ottobre 2003. E' quanto si legge in una nota delle Ferrovie dello Stato. Nei prossimi giorni sara' reso noto -conclude la nota- il programma di circolazione dirante lo sciopero.

G.R. 9,30

Londra,rivolta nel carcere di Lewes

Rivolta nel carcere di Lewes, nell'Inghilterra meridionale. Una trentina di detenuti si sono impadroniti di un'ala del carcere, costruito ai tempi della regina Vittoria. Negli ultimi anni il penitenziario di Lewes è stato oggetto di critiche per l'alto numero di suicidi, per problemi di droga e per le cattive condizioni dei detenuti

IRAQ

Non accenna a fermarsi l'ondata di attentati contro le truppe americane a Kirkuk, nel nord dell'Iraq. In uno di questi un veicolo corazzato è stato distrutto dall'esplosione di un ordigno rudimentale piazzato su una strada a 35 chilometri dall'abitato.

Secondo testimoni, la città nella notte è stata scossa da numerosi episodi di violenza: un colpo di mortaio è stato sparato contro un edificio utilizzato dalle truppe Usa e dalla polizia locale, senza però fare danni. Secondo testimoni, appena mezz'ora dopo il quartier generale delle forze americane a Kirkuk è stato preso di mira con un altro colpo di mortaio andato a vuoto. Altre tre postazioni americane in città sono state colpite con ordigni, ma non ci sono state vittime.

Tel Aviv, esercito sgombera avamposto coloni

Un avamposto non autorizzato costruito da coloni è stato sgomberato questa mattina dall'esercito israeliano lungo la strada che collega la città di Hebron, in Cisgiordania, all'insediamento di Kiryat Arba.

Los Angeles, California, il trionfo di Schwarzenegger

L'attore di origine austriaca Arnold Schwarzenegger, repubblicano, è il nuovo governatore della California, lo Stato più popoloso e ricco dell'Unione. Gli exit poll delle elezioni che si sono svolte ieri (seggi chiusi alle 5 ore italiana) non lasciano dubbi. I californiani hanno revocato la fiducia al governatore uscente, il democratico Gray Davis, con il 56 per cento dei voti. Contemporaneamente, Schwarzenegger ha ottenuto il 50 per cento, battendo nettamente il principale degli sfidanti, il democratico Cruz Bustamante, che si è fermato al 30 per cento. Ha votato circa il 60 per cento degli elettori. Davis ha già ammesso la sconfitta, mentre Schwarzenegger, nel proclamare la sua vittoria, ha per prima cosa ringraziato la moglie, Maria Shriver. Il significato è molto chiaro: accusato di aver molestato almeno 15 donne, la moglie lo ha sempre difeso e sostenuto. Lo scrutinio ha confermato gli exit poll. Con il 45 per cento delle schede scrutinate, il 55 per cento ha votato per la destituzione di Davis. I risultati ufficiali si conosceranno nelle prossime settimane.

SEM TERRA’: LULA ‘GENETICAMENTE MODIFICATO’ DA FORZE CONSERVATRICI

Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lulal da Silva “è stato geneticamente modificato dalle forze conservatrici che danno sostegno al governo”. Per questa ragione “è una specie di prodotto transgenico”. L’attacco al capo dello Stato brasiliano, in carica dallo scorso 1° gennaio, è arrivato durante un convegno pubblico organizzato a Maceió, nel nord est del Paese, dall’economista Joao Pedro Stédile, coordinatore del ‘Movimento dei lavoratori rurali senza terra’ (Mst). La provocazione è ispirata dalla recente, discussa decisione del governo di Lula di legalizzare in Brasile l’impiego di semi di soia geneticamente modificati. I primi a manifestare il loro dissenso per la direzione presa dal governo del presidente Lula da Silva sono stati proprio i ‘Sem Terra’, la più numerosa e influente organizzazione di emarginati del Paese, per molti anni uno dei bastioni elettorali e dei principali serbatoi di voti per il Partito dei lavoratori (Pt) dell’attuale capo dello Stato. Il Mst - che secondo i leader ‘Sem Terra’ rappresenterebbe circa cinque milioni di persone - da anni esercita pressioni sui governi brasiliani che si sono succeduti per ottenere una riforma agraria, obiettivo per il quale il Movimento ha più volte occupato ‘haciendas’ improduttive, così da spingere Brasilia a espropriarle e a dividere le proprietà tra i lavoratori diseredati. “Lula, come reppresentante della classe dei lavoratori, è favorevole al progetto popolare che difendiamo, ma il presidente Lula no, perché è frutto di una struttura che lo ha trasformato in un prodotto transgenico” ha detto nel suo intervento l’economista, che ha concluso accusando Lula di “non aver fatto nulla” nel corso del suo primo anno di presidenza. Il programma ufficiale della riforma agraria prevedeva la distribuzione di terre per circa de un milione di famiglie nel corso dei quattro anni del mandato di Lula. Nel corso del 2003 era previsto che cominciassero a beneficiare della riforma circa 60mila famiglie.

ONU: UN SESTO DELLA POPOLAZIONE MONDIALE VIVE IN BARACCOPOLI

Favelas, bidonvilles, baraccopoli: sono la casa per un miliardo di persone sulla terra. Lo dice nel suo rapporto annuale la struttura dell’Onu che indaga sullo sviluppo urbano nel mondo, Un-Habitat (conosciuto anche come 'Un System-wide Eartwatch support Unit') con sede in Svizzera. Il numero dei poveri che abitano in costruzioni di fortuna e senza i necessari servizi, in primo luogo igienici, rappresenta oggi oltre un terzo della popolazione urbana mondiale. Se non verranno presi provvedimenti, avvertono gli esperti, i ‘favelani’ potrebbero raddoppiare nei prossimi 30 anni. La proporzione tra quartieri decenti e ‘slums’ è peggiore nell’Africa subsahariana dove il 72 per cento della popolazione di una città si concentra nelle baraccopoli; in America Latina rappresentano il 32 per cento degli abitanti di un centro urbano, poco meno in nord Africa dove sono il 28 per cento mentre in Asia la poporzione varia dal 58 per cento, nel subcontinente indiano, al 28 per cento, nel sudest asiatico. Anche nelle ricche città dei Paesi del nord del mondo le baraccopoli non sono una rarità e raccolgono il 6 per cento degli abitanti cittadini. Ma è proprio l’Asia il continente con il maggior numero in assoluto di poveri ammassati nei sobborghi: il 60 per cento del totale mondiale. La recente crescita delle bidonville, si legge nel rapporto, è ‘figlia’ della globalizzazione andatasi affermando negli anni ’90. Per porre rimedio alla proliferazione del caotico degrado urbano, l’Un-Habitat fa appello ai governi che sappiano mettere in atto ‘buone pratiche’. Tra queste la più premiante è un approccio orientato sul risanamento e non sullo sgombero o sull’isolamento come fatto in passato.

gror031008 (last edited 2008-06-26 10:04:58 by anonymous)