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=== GR ORE 19.30 ===

'''Palestina'''

E' strage ormai in palestina, dove oggi l'esercito israeliano ha condotto un attacco ferocissimo contro il vcampo profughi di rafah, nel sud della cisgiordania. Sono ormai sette i morti accertati, e oltre cinquanta feriti.
I testimoni palestinesi hanno detto che la maggior parte delle vittime sono la conseguenza di un missile lanciato da un elicottero israeliano sul campo profughi. Nella zona si sono sentite violente esplosioni.Secondo i testimoni palestinesi, gli israeliani hanno distrutto tre case vicino al confine e hanno sparato con mitragliatrici per costringere la gente a uscire dalle case. Il forte contingente di truppe israeliane è entrato nel campo profughi nella Striscia di Gaza, situato in prossimità del confine con l'Egitto prima della mezzanotte. Secondo quanto comunicano fonti militari, l'incursione ha la missione di bloccare i tunnel che dal campo portano oltre la frontiera . Secondo testimoni, le lunghe colonne di carri armati e mezzi blindati israeliani sono entrate nel campo profughi di Rafah, da due direzioni. Sono accompagnate da militari delle forze speciali, muniti di cani addestrati a scoprire rifugi e tunnel sotterranei.on razzi rudimentali auto-costruiti. Tra i morti, due bambini, di cinque e otto anni.
Il raid israeliano, il cui nome in codice è "Operazione giorno incantato" potrebbe proseguire per alcuni giorni. Il dottor Ali Mousa, direttore sanitario del piccolo ospedale di Rafah, ha detto che la maggior parte dei feriti necessitano di un intervento chirurgico. A tal proposito, il medico si è detto preoccupato perché l'ospedale è fornito di un'unica sala operatoria e di un numero di medicine inadeguato a far fronte all'attuale richiesta. I feriti - ha spiegato Mousa - non possono nemmeno essere trasferiti in altri istituiti di cura, come avviene normalmente in questi casi, a causa delle restrizioni di viaggio imposte dagli israeliani dopo l'ultimo attentato palestinese di qualche giorno fa.
 

'''Muro'''

La barriera di sicurezza che Israele sta costruendo in Cisgiordania sta avendo un grave impatto sulla vita dei civili palestinesi e vanifica in parte il sostegno umanitario offerto dall'Unione europea alla popolazione locale. Lo ha denunciato oggi a Gerusalemme Costanza Adinolfi, direttrice di 'Echo', l'ufficio per l'assistenza umanitaria dell'Ue. ''La situazione si sta aggravando, a causa del 'muro' migliaia di palestinesi perderanno tutto cio' che hanno e saranno costretti a lasciare le loro case'', ha detto all'Ansa Adinolfi che nei giorni scorsi ha effettuato una missione di conoscenza nei distretti di Nablus, Qalqilya e Tulkarem. ''I palestinesi avranno anche meno acqua perche' tanti pozzi che servono decine di villaggi si ritroveranno dall'altra parte della barriera, sotto il controllo israeliano'', ha aggiunto.

'''Guantanamo'''

 La Croce Rossa scende in campo contro i tempi di detenzione preventiva in uso nella base di Guantanamo. Per un rappresentante dell'Organizzazione internazionale più di 600 sospetti militanti talebani o di al-Qaida sarebbero trattenuti nella base Usa a Cuba oltre i termini previsti dalla legge. Christophe Girod, di stanza a Washington, ha dichiarato in un'intervista rilasciata ieri al New York Times che questa situazione non può andare avanti all'infinito. Un attacco inusuale per la Croce Rossa costretta a inasprire i toni visto che l'amministrazione Bush fin'ora non ha preso provvedimenti al riguardo. Le autorità americane si difendono sostenendo che hanno cominciato a rimettere in libertà alcuni prigionieri e a rinviarne altri davanti ai tribunali militari. Lo stesso segretario alla Difesa Usa Donald H. Rumsfeld aveva giustificato detenzioni oltre i termini in nome della lotta al terrorismo. Ma le ispezioni effettuate nella base dagli uomini della Croce Rossa hanno riscontrato che quella prigione senza via d'uscita rappresenta un problema per la salute mentale dei 'dannati di Guantanamo'. In 18 mesi, 21 persone chiuse nella base hanno tentato per ben 32 volte il suicidio e aumentano i casi di depressione a causa dell'incertezza sul futuro, su quanto durerà il carcere. Quella base militare trasformata in carcere di massima sicurezza non convince la Croce Rossa. Ma gli ultimi casi di fughe di notizie e di documenti riservati da Guantanamo, non giocano a favore di un allegerimento delle "pene preventive" per i detenuti in attesa di processo

'''Brasile'''

 Sono saliti oggi a due i testimoni del rapporto dell'Onu sulle esecuzioni sommarie assassinati da sconosciuti dopo la visita in Brasile dell'inviata speciale delle Nazioni Unite. Gerson Jesus Bispo aveva dato la sua deposizione a Ansa Jahangir, accusando la polizia militare per l'esecuzione sommaria di suo fratello, appena due settimane fa. Oggi, mentre si recava al lavoro in una cittadina all'interno dello stato di Bahia, e' stato avvicinato da due sconosciuti che lo hanno freddato con quattro colpi di pistola. La settimana scorsa, un altro testimone, Flavio Manoel da Silva, di 24 anni, e' stato ucciso nello stato di Paraiba, cinque giorni dopo aver incontrato l'inviata dell'Onu. Jahangir e' ripartita ieri dal Brasile dopo una visita di 21 giorni, denunciando la ''situazione allarmante'' dei diritti umani e della brutalita' poliziesca in Brasile.


'''Chile'''


Un gruppo di soldati americani che stanno partecipando alle manovre militari Unitas, probabilmente in preda ai fumi dell'alcol hanno provocato ingenti danni a diversi negozi della citta' cilena di Punta Arenas, nell'estremo sud del paese. Lo hanno denunciato oggi i negozianti locali, precisando che i 'marines' hanno ingaggiato furibonde risse tra loro e di aver chiesto alle autorita' di prendere misure giudiziarie. Fonti giornalistiche di Punta Arenas hanno pero' rilevato che non sara' facile per la magistratura intervenire su tale episodio a causa delle 'immunita' speciali' di cui godono i soldati americani che partecipano alle manovre

'''Nobel'''

 Stravolgendo le previsioni della vigilia, il Comitato Norvegese del Nobel ha assegnato il premio Nobel per la pace alla scrittrice ed ex giudice iraniana Shirin Ebadi. 56 anni, da sempre attiva nel campo dei diritti umani e della lotta per democrazia, particolarmente impegnata sul fronte dei diritti dei bambini e delle donne, la Ebadi è per il comitato un esempio vivente che islam e democrazia non sono incompatibili. E nella sua prima dichiarazione dopo la notizia della vittoria dell'edizione 2003 del Nobel per la Pace, Shirin Ebadi ha sottolineato proprio questo punto: "Sono musulmana - ha detto - Il premio dimostra così che si può essere musulmani e sostenere la democrazia". E la giurista e scrittrice ha aggiunto. Il premio "è molto positivo per la causa dei diritti umani in Iran e soprattutto per I diritti dei bambini. Spero possa essere utile". Anche se alla vigilia erano infatti circolati tutt'altri nomi, dal Papa Giovanni Paolo II all'ex presidente ceco Vaclav Havel - il Nobel 2003 per la pace è andato ad una personalità fuori dai pronostici. Significativamente, la scelta di un'iraniana per il Nobel della pace avviene nell'anno delle grandi proteste studentesche contro il regime degli Ayatollah e contro lo stesso governo riformista di Mohammed Khatami e mentre l'Iran è al centro dell'attenzione della comunità internazionale per i suoi programmi nucleari. L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica ha dato di recente un ultimatum a Teheran perché faccia piena chiarezza sui suoi programmi di sviluppo nucleare entro il 31 ottobre prossimo.

'''Lavoro'''

Sit in di protesta dalla tarda mattinata di oggi dinanzi a Palazzo Santoro, sede della Giunta regionale del Molise, a Campobasso. Rappresentanti di numerose aziende molisane in crisi, coordinate dalla Cgil, hanno istituito un presidio permanente dinanzi alla sede dell'esecutivo regionale per manifestare la preoccupazione sul futuro dei loro posti di lavoro. Sarebbero oltre 2.200 i posti di lavoro a rischio sull'intero territorio regionale, a cui si aggiungono i 5000 lavoratori della fiat di termoli e dell'indottto ad essa collegato, di cui non si conoscono ancora le prostettive.

'''Lavoro- amianto'''

Tremila lavoratori stanno sfilando per le strade di Genova, diretti alla prefettura dove e' previsto un incontro con i parlamentari in merito all' articolo 47 del cosidetto ''decretone'' che annullerebbe gli indenizzi per i lavoratori esposti all' amianto. I lavoratori sono partiti con due cortei dalla Stazione Marittima e da Piazza Cavour I due cortei si sono congiunti all' altezza di Porta dei Vacca e passando dalla Zecca sono arrivati piazza Corvetto in un presidio fino alle 12.30. Alla manifestazione indetta dai metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil, a carattere provinciale, hanno aderito moltissime aziende. Tra le altre Ilva, Ansaldo, Riparazioni Navali, Esaote, la CULMV, Marconi, FS, Cantieri di Riva Trigoso, la Arinox del Tigullio. ''Ci vuole una pressione popolare fortissima per far cambiare idea al governo - ha detto Mazzarello - temo che facciano solo un cambiamento di facciata. C'era gia' in commissione un testo unificato a cui al governo aveva contribuito e' dunque strano che abbiano poi tirato fuori questo decreto. Sarebbe sufficiente rimettere le tasse sulle grandi eredita' per pagare gli indennizzi ai lavoratori esposti all' amianto''.


'''Scuole'''

il pm Gianluca Bragho' si prepara a chiedere il rinvio a giudizio di Bruno Bagnini, il preside del liceo scientifico 'Majorana' di Rho, comune alle porte di Milano, finito nel registro degli indagati per favoreggiamento e omessa denuncia, mentre nel suo istituto, stando all'accusa, i ragazzi facevano uso di droghe leggere. L'inchiesta, che ha portato per la prima volta ad una incriminazione a carico di un capo istituto, ha preso il via nell'ottobre del 2002 Le indagini affidate ai carabinieri hanno portato in seguito all'arresto di tre persone e all'iscrizione, avvenuta nell'aprile scorso, del preside accusato di favoreggiamento e di omessa denuncia. Reati che possono determinare, se si fara' un processo, una pena che va' dai tre anni ai dieci anni di reclusione. Nella cittadella giudiziaria milanese si sa anche che l'indagato e' stato interrogato a lungo dai carabinieri davanti ai quali avrebbe respinto ogni addebito. Ma tuttavia, pare di capire, il caso e' destinato ad approdare presto all'ufficio gip dove sara' richiesto un rinvio a giudizio.
E per mettere sottto pressioni i preside, affinche assumano funzione di polizia all'interno delle scuole, Ispettori del Codacons saranno 'sguinzagliati' nei prossimi giorni nelle scuole italiane per 'fiutare' il fumo delle sigarette e accertare la presenza di presidi permissivi nei confronti della sigaretta, Il Codacons chiede di ''estendere gli interventi della magistratura anche a quei presidi che permettono agli studenti di fumare sigarette all'interno degli istituti scolastici''. ''Spetta ai presidi dei vari istituti - sostiene l'associazione - vietare e far rispettare il divieto di fumo nelle scuole e se cio' non avviene, gli stessi presidi possono essere denunciati per favoreggiamento e omessa denuncia''.
La polizione della procura di milano, assieme a quella del codacons, è gravissima: si chiede uno sttao di polizia che si manifesti uin ogni luogo, sfruttando l'idea della salute come metodo di controllo, e usando l'arma della denuncia come pressione nei confronti di tutti.
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''' MO: BATTAGLIA A RAFAH, 6 MORTI '''
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Almeno sei palestinesi sono rimasti uccisi (fra cui due bambini) nel corso di scontri sviluppatisi stamane a Rafah (Gaza) quando ingenti forze militari israeliane hanno lanciato una vasta operazione per scoprire e distruggere una decina di tunnel utilizzati per il contrabbando di armi fra l'Egitto e la striscia di Gaza. Fonti locali riferiscono da Rafah che una aspra battaglia e' ancora in corso e che i militanti palestinesi hanno fatto esplodere decine di ordigni per contrastare l'avanzata israeliana. Un ufficiale israeliano ha detto alla radio militare che l'incursione potrebbe durare alcuni giorni. Secondo la radio militare, l' urgenza della operazione e' dovuta a notizie di intelligence secondo cui i palestinesi avrebbero tentato di introdurre nella striscia di Gaza razzi Katyuscia, con cui sarebbe loro possibile bombardare la citta' isareliana di Ashqelon. Resta intanto aperta la crisi politica iniziata ieri a Ramallah qando il premier Abu Ala ha informato il presidente Yasser Arafat di non essere piu' interessato a presiedere il nuovo governo dell'Anp. All'origine dei contrasti vi sono la stessa definizione ''di emergenza'' del nuovo governo e le prerogative del ministro degli interi Nasser Yussef, che dovrebbe comandare le forze di sicurezza palestinesi. Ad accrescere lo stato di incertezza giungono notizie contrastanti sulla salute di Arafat. I suoi collaboratori cofermano che e' indebolito, ma assicurano che espleta tutte le sue funzioni. Il settimanale 'Time' sostiene che il presidente palestinese soffre di un tumore allo stomaco. Israele, da parte sua, ha precisato che in caso di necessita' al Rais sara' consentito di recarsi all'estero per le cure del caso. Ma non esiste per ora da parte israeliana alcun impegno che egli possa poi fare ritorno nei Territori.



''' BOLIVIA: SCIOPERI '''

Il presidente della Bolivia, Gonzalo Sanchez de Lozada ha assicurato ieri sera che ''non esiste alcun progetto gia' definito di vendita di gas all'estero'', come sostiene ''una minoranza che vuole dividere il paese''. In un messaggio radiotelevisivo alla nazione, il capo dello stato ha insistito sul fatto che ''non esiste un progetto di fattibilita' per una vendita che ''ha bisogno di un compratore che per ora non c'e'''. Da oltre tre settimane vari settori sociali sono in agitazione nel paese con una serie di rivendicazioni, la principale delle quali e' appunto il rifiuto del progetto di vendere il gas nazionale a Usa e Messico senza alcun trattamento industriale previo in Bolivia. Da 12 giorni, inoltre, e' in corso uno sciopero a tempo indeterminato che ieri ha causato scontri fra minatori e polizia a El Alto, con un bilancio di tre morti e 20 feriti. Senza fare alcun riferimento a questi cruenti incidenti, Sanchez de Lozada ha aggiunto che ''domani (per oggi) si festeggeranno 21 anni dal ritorno alla democrazia della Bolivia con il presidente Hernan Siles Suazo''. ''Ebbene - ha concluso - la democrazia e' liberta' ma anche rispettare i diritti degli altri. Nessun governo, e neppure il mio, potra' mai accettare che una minoranza impedisca ai cittadini di muoversi liberamente

'''NEPAL NUOVE VITTIME MALGRADO TREGUA RELIGIOSA '''

Nella giornata di ieri l’esercito nepalese ha ucciso tre ribelli maoisti in scontri nel distretto occidentale di Kailali mentre quattro poliziotti sono rimasti vittime della guerriglia nel distretto orientale di Udayapur. E’ stata così interrotta la tregua annunciata dai ribelli in occasione maggiore festività indù del calendario nepalese, il Dashain, e che durava da otto giorni senza incidenti gravi. Oggi, venerdì, è l’ultimo giorno della temporanea sospensione delle ostilità. La stampa locale descrive l’uccisione dei quattro agenti come l’esito di un’imboscata nella foresta di Chure nei pressi della cittadina di Triyuga, in cui sono rimati feriti anche altri sei poliziotti, di cui tre gravemente. In Nepal nel 1996 è scoppiata una ribellione maoista il cui scopo è il rovesciamento della monarchia costituzionale e l’instaurazione di un governo comunista che, tra le prime cose, provvede ad una radicale riforma agraria. Si stima che il conflitto abbia causato fino ad oggi tra le 7mila e 8mila vittime, la maggior parte delle quali negli ultimi due anni dopo il fallimento di un primo tentativo di negoziato di pace nel 2001. Recentemente non è andato a buon fine neanche un secondo processo di pace, avviato all’inizio di quest’anno e interrotto dai maoisti lo scorso mese dopo tre round negoziali.



'''Nobel pace a Shirin Ebadi'''

Shirin Ebadi ha ricevuto il premio Nobel per la Pace per i suoi sforzi per la democrazia e i diritti umani, specialmente per i diritti delle donne e dei bambini. Ebadi ha 56 anni. E' laureata in legge all'Universita' di Teheran. E' stata nominata presidente del tribunale di Teheran dal 1975, ma dopo la rivoluzione del 1979 e' stata costretta a dimettersi. Ebadi,undicesima donna a vincere il Premio di 1,32 mln di euro,e' stata scelta tra 165 candidati, incluso Papa Giovanni Paolo II.

GR ORE 19.30

Palestina

E' strage ormai in palestina, dove oggi l'esercito israeliano ha condotto un attacco ferocissimo contro il vcampo profughi di rafah, nel sud della cisgiordania. Sono ormai sette i morti accertati, e oltre cinquanta feriti. I testimoni palestinesi hanno detto che la maggior parte delle vittime sono la conseguenza di un missile lanciato da un elicottero israeliano sul campo profughi. Nella zona si sono sentite violente esplosioni.Secondo i testimoni palestinesi, gli israeliani hanno distrutto tre case vicino al confine e hanno sparato con mitragliatrici per costringere la gente a uscire dalle case. Il forte contingente di truppe israeliane è entrato nel campo profughi nella Striscia di Gaza, situato in prossimità del confine con l'Egitto prima della mezzanotte. Secondo quanto comunicano fonti militari, l'incursione ha la missione di bloccare i tunnel che dal campo portano oltre la frontiera . Secondo testimoni, le lunghe colonne di carri armati e mezzi blindati israeliani sono entrate nel campo profughi di Rafah, da due direzioni. Sono accompagnate da militari delle forze speciali, muniti di cani addestrati a scoprire rifugi e tunnel sotterranei.on razzi rudimentali auto-costruiti. Tra i morti, due bambini, di cinque e otto anni. Il raid israeliano, il cui nome in codice è "Operazione giorno incantato" potrebbe proseguire per alcuni giorni. Il dottor Ali Mousa, direttore sanitario del piccolo ospedale di Rafah, ha detto che la maggior parte dei feriti necessitano di un intervento chirurgico. A tal proposito, il medico si è detto preoccupato perché l'ospedale è fornito di un'unica sala operatoria e di un numero di medicine inadeguato a far fronte all'attuale richiesta. I feriti - ha spiegato Mousa - non possono nemmeno essere trasferiti in altri istituiti di cura, come avviene normalmente in questi casi, a causa delle restrizioni di viaggio imposte dagli israeliani dopo l'ultimo attentato palestinese di qualche giorno fa.

Muro

La barriera di sicurezza che Israele sta costruendo in Cisgiordania sta avendo un grave impatto sulla vita dei civili palestinesi e vanifica in parte il sostegno umanitario offerto dall'Unione europea alla popolazione locale. Lo ha denunciato oggi a Gerusalemme Costanza Adinolfi, direttrice di 'Echo', l'ufficio per l'assistenza umanitaria dell'Ue. La situazione si sta aggravando, a causa del 'muro' migliaia di palestinesi perderanno tutto cio' che hanno e saranno costretti a lasciare le loro case, ha detto all'Ansa Adinolfi che nei giorni scorsi ha effettuato una missione di conoscenza nei distretti di Nablus, Qalqilya e Tulkarem. I palestinesi avranno anche meno acqua perche' tanti pozzi che servono decine di villaggi si ritroveranno dall'altra parte della barriera, sotto il controllo israeliano, ha aggiunto.

Guantanamo

  • La Croce Rossa scende in campo contro i tempi di detenzione preventiva in uso nella base di Guantanamo. Per un rappresentante dell'Organizzazione internazionale più di 600 sospetti militanti talebani o di al-Qaida sarebbero trattenuti nella base Usa a Cuba oltre i termini previsti dalla legge. Christophe Girod, di stanza a Washington, ha dichiarato in un'intervista rilasciata ieri al New York Times che questa situazione non può andare avanti all'infinito. Un attacco inusuale per la Croce Rossa costretta a inasprire i toni visto che l'amministrazione Bush fin'ora non ha preso provvedimenti al riguardo. Le autorità americane si difendono sostenendo che hanno cominciato a rimettere in libertà alcuni prigionieri e a rinviarne altri davanti ai tribunali militari. Lo stesso segretario alla Difesa Usa Donald H. Rumsfeld aveva giustificato detenzioni oltre i termini in nome della lotta al terrorismo. Ma le ispezioni effettuate nella base dagli uomini della Croce Rossa hanno riscontrato che quella prigione senza via d'uscita rappresenta un problema per la salute mentale dei 'dannati di Guantanamo'. In 18 mesi, 21 persone chiuse nella base hanno tentato per ben 32 volte il suicidio e aumentano i casi di depressione a causa dell'incertezza sul futuro, su quanto durerà il carcere. Quella base militare trasformata in carcere di massima sicurezza non convince la Croce Rossa. Ma gli ultimi casi di fughe di notizie e di documenti riservati da Guantanamo, non giocano a favore di un allegerimento delle "pene preventive" per i detenuti in attesa di processo

Brasile

  • Sono saliti oggi a due i testimoni del rapporto dell'Onu sulle esecuzioni sommarie assassinati da sconosciuti dopo la visita in Brasile dell'inviata speciale delle Nazioni Unite. Gerson Jesus Bispo aveva dato la sua deposizione a Ansa Jahangir, accusando la polizia militare per l'esecuzione sommaria di suo fratello, appena due settimane fa. Oggi, mentre si recava al lavoro in una cittadina all'interno dello stato di Bahia, e' stato avvicinato da due sconosciuti che lo hanno freddato con quattro colpi di pistola. La settimana scorsa, un altro testimone, Flavio Manoel da Silva, di 24 anni, e' stato ucciso nello stato di Paraiba, cinque giorni dopo aver incontrato l'inviata dell'Onu. Jahangir e' ripartita ieri dal Brasile dopo una visita di 21 giorni, denunciando la situazione allarmante dei diritti umani e della brutalita' poliziesca in Brasile.

Chile

Un gruppo di soldati americani che stanno partecipando alle manovre militari Unitas, probabilmente in preda ai fumi dell'alcol hanno provocato ingenti danni a diversi negozi della citta' cilena di Punta Arenas, nell'estremo sud del paese. Lo hanno denunciato oggi i negozianti locali, precisando che i 'marines' hanno ingaggiato furibonde risse tra loro e di aver chiesto alle autorita' di prendere misure giudiziarie. Fonti giornalistiche di Punta Arenas hanno pero' rilevato che non sara' facile per la magistratura intervenire su tale episodio a causa delle 'immunita' speciali' di cui godono i soldati americani che partecipano alle manovre

Nobel

  • Stravolgendo le previsioni della vigilia, il Comitato Norvegese del Nobel ha assegnato il premio Nobel per la pace alla scrittrice ed ex giudice iraniana Shirin Ebadi. 56 anni, da sempre attiva nel campo dei diritti umani e della lotta per democrazia, particolarmente impegnata sul fronte dei diritti dei bambini e delle donne, la Ebadi è per il comitato un esempio vivente che islam e democrazia non sono incompatibili. E nella sua prima dichiarazione dopo la notizia della vittoria dell'edizione 2003 del Nobel per la Pace, Shirin Ebadi ha sottolineato proprio questo punto: "Sono musulmana - ha detto - Il premio dimostra così che si può essere musulmani e sostenere la democrazia". E la giurista e scrittrice ha aggiunto. Il premio "è molto positivo per la causa dei diritti umani in Iran e soprattutto per I diritti dei bambini. Spero possa essere utile". Anche se alla vigilia erano infatti circolati tutt'altri nomi, dal Papa Giovanni Paolo II all'ex presidente ceco Vaclav Havel - il Nobel 2003 per la pace è andato ad una personalità fuori dai pronostici. Significativamente, la scelta di un'iraniana per il Nobel della pace avviene nell'anno delle grandi proteste studentesche contro il regime degli Ayatollah e contro lo stesso governo riformista di Mohammed Khatami e mentre l'Iran è al centro dell'attenzione della comunità internazionale per i suoi programmi nucleari. L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica ha dato di recente un ultimatum a Teheran perché faccia piena chiarezza sui suoi programmi di sviluppo nucleare entro il 31 ottobre prossimo.

Lavoro

Sit in di protesta dalla tarda mattinata di oggi dinanzi a Palazzo Santoro, sede della Giunta regionale del Molise, a Campobasso. Rappresentanti di numerose aziende molisane in crisi, coordinate dalla Cgil, hanno istituito un presidio permanente dinanzi alla sede dell'esecutivo regionale per manifestare la preoccupazione sul futuro dei loro posti di lavoro. Sarebbero oltre 2.200 i posti di lavoro a rischio sull'intero territorio regionale, a cui si aggiungono i 5000 lavoratori della fiat di termoli e dell'indottto ad essa collegato, di cui non si conoscono ancora le prostettive.

Lavoro- amianto

Tremila lavoratori stanno sfilando per le strade di Genova, diretti alla prefettura dove e' previsto un incontro con i parlamentari in merito all' articolo 47 del cosidetto decretone che annullerebbe gli indenizzi per i lavoratori esposti all' amianto. I lavoratori sono partiti con due cortei dalla Stazione Marittima e da Piazza Cavour I due cortei si sono congiunti all' altezza di Porta dei Vacca e passando dalla Zecca sono arrivati piazza Corvetto in un presidio fino alle 12.30. Alla manifestazione indetta dai metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil, a carattere provinciale, hanno aderito moltissime aziende. Tra le altre Ilva, Ansaldo, Riparazioni Navali, Esaote, la CULMV, Marconi, FS, Cantieri di Riva Trigoso, la Arinox del Tigullio. Ci vuole una pressione popolare fortissima per far cambiare idea al governo - ha detto Mazzarello - temo che facciano solo un cambiamento di facciata. C'era gia' in commissione un testo unificato a cui al governo aveva contribuito e' dunque strano che abbiano poi tirato fuori questo decreto. Sarebbe sufficiente rimettere le tasse sulle grandi eredita' per pagare gli indennizzi ai lavoratori esposti all' amianto.

Scuole

il pm Gianluca Bragho' si prepara a chiedere il rinvio a giudizio di Bruno Bagnini, il preside del liceo scientifico 'Majorana' di Rho, comune alle porte di Milano, finito nel registro degli indagati per favoreggiamento e omessa denuncia, mentre nel suo istituto, stando all'accusa, i ragazzi facevano uso di droghe leggere. L'inchiesta, che ha portato per la prima volta ad una incriminazione a carico di un capo istituto, ha preso il via nell'ottobre del 2002 Le indagini affidate ai carabinieri hanno portato in seguito all'arresto di tre persone e all'iscrizione, avvenuta nell'aprile scorso, del preside accusato di favoreggiamento e di omessa denuncia. Reati che possono determinare, se si fara' un processo, una pena che va' dai tre anni ai dieci anni di reclusione. Nella cittadella giudiziaria milanese si sa anche che l'indagato e' stato interrogato a lungo dai carabinieri davanti ai quali avrebbe respinto ogni addebito. Ma tuttavia, pare di capire, il caso e' destinato ad approdare presto all'ufficio gip dove sara' richiesto un rinvio a giudizio. E per mettere sottto pressioni i preside, affinche assumano funzione di polizia all'interno delle scuole, Ispettori del Codacons saranno 'sguinzagliati' nei prossimi giorni nelle scuole italiane per 'fiutare' il fumo delle sigarette e accertare la presenza di presidi permissivi nei confronti della sigaretta, Il Codacons chiede di estendere gli interventi della magistratura anche a quei presidi che permettono agli studenti di fumare sigarette all'interno degli istituti scolastici. Spetta ai presidi dei vari istituti - sostiene l'associazione - vietare e far rispettare il divieto di fumo nelle scuole e se cio' non avviene, gli stessi presidi possono essere denunciati per favoreggiamento e omessa denuncia. La polizione della procura di milano, assieme a quella del codacons, è gravissima: si chiede uno sttao di polizia che si manifesti uin ogni luogo, sfruttando l'idea della salute come metodo di controllo, e usando l'arma della denuncia come pressione nei confronti di tutti.

GR ORE 13,00

BAGHDAD, ALTRI 2 SOLDATI UCCISI E 4 FERITI IN IMBOSCATA

Due soldati americani sono rimasti uccisi, e quattro feriti in un'imboscata oggi a Baghdad, ha detto l'esercito americano. I soldati Usa sono caduti in un'imboscata ieri sera (attorno alle 19:00 italiane) mentre pattugliavano Sadr city, una zona molto povera, abitata da sciiti, nel nordest di Baghdad. Sempre a Sadr City, ieri mattina, un'autobomba scagliata contro una stazione di polizia ha provocato la morte di tre poliziotti e cinque civili iracheni.

MO: BATTAGLIA A RAFAH, 6 MORTI

Almeno sei palestinesi sono rimasti uccisi (fra cui due bambini) nel corso di scontri sviluppatisi stamane a Rafah (Gaza) quando ingenti forze militari israeliane hanno lanciato una vasta operazione per scoprire e distruggere una decina di tunnel utilizzati per il contrabbando di armi fra l'Egitto e la striscia di Gaza. Fonti locali riferiscono da Rafah che una aspra battaglia e' ancora in corso e che i militanti palestinesi hanno fatto esplodere decine di ordigni per contrastare l'avanzata israeliana. Un ufficiale israeliano ha detto alla radio militare che l'incursione potrebbe durare alcuni giorni. Secondo la radio militare, l' urgenza della operazione e' dovuta a notizie di intelligence secondo cui i palestinesi avrebbero tentato di introdurre nella striscia di Gaza razzi Katyuscia, con cui sarebbe loro possibile bombardare la citta' isareliana di Ashqelon. Resta intanto aperta la crisi politica iniziata ieri a Ramallah qando il premier Abu Ala ha informato il presidente Yasser Arafat di non essere piu' interessato a presiedere il nuovo governo dell'Anp. All'origine dei contrasti vi sono la stessa definizione di emergenza del nuovo governo e le prerogative del ministro degli interi Nasser Yussef, che dovrebbe comandare le forze di sicurezza palestinesi. Ad accrescere lo stato di incertezza giungono notizie contrastanti sulla salute di Arafat. I suoi collaboratori cofermano che e' indebolito, ma assicurano che espleta tutte le sue funzioni. Il settimanale 'Time' sostiene che il presidente palestinese soffre di un tumore allo stomaco. Israele, da parte sua, ha precisato che in caso di necessita' al Rais sara' consentito di recarsi all'estero per le cure del caso. Ma non esiste per ora da parte israeliana alcun impegno che egli possa poi fare ritorno nei Territori.

BOLIVIA: SCIOPERI

Il presidente della Bolivia, Gonzalo Sanchez de Lozada ha assicurato ieri sera che non esiste alcun progetto gia' definito di vendita di gas all'estero, come sostiene una minoranza che vuole dividere il paese. In un messaggio radiotelevisivo alla nazione, il capo dello stato ha insistito sul fatto che non esiste un progetto di fattibilita' per una vendita che ha bisogno di un compratore che per ora non c'e. Da oltre tre settimane vari settori sociali sono in agitazione nel paese con una serie di rivendicazioni, la principale delle quali e' appunto il rifiuto del progetto di vendere il gas nazionale a Usa e Messico senza alcun trattamento industriale previo in Bolivia. Da 12 giorni, inoltre, e' in corso uno sciopero a tempo indeterminato che ieri ha causato scontri fra minatori e polizia a El Alto, con un bilancio di tre morti e 20 feriti. Senza fare alcun riferimento a questi cruenti incidenti, Sanchez de Lozada ha aggiunto che domani (per oggi) si festeggeranno 21 anni dal ritorno alla democrazia della Bolivia con il presidente Hernan Siles Suazo. Ebbene - ha concluso - la democrazia e' liberta' ma anche rispettare i diritti degli altri. Nessun governo, e neppure il mio, potra' mai accettare che una minoranza impedisca ai cittadini di muoversi liberamente

NEPAL NUOVE VITTIME MALGRADO TREGUA RELIGIOSA

Nella giornata di ieri l’esercito nepalese ha ucciso tre ribelli maoisti in scontri nel distretto occidentale di Kailali mentre quattro poliziotti sono rimasti vittime della guerriglia nel distretto orientale di Udayapur. E’ stata così interrotta la tregua annunciata dai ribelli in occasione maggiore festività indù del calendario nepalese, il Dashain, e che durava da otto giorni senza incidenti gravi. Oggi, venerdì, è l’ultimo giorno della temporanea sospensione delle ostilità. La stampa locale descrive l’uccisione dei quattro agenti come l’esito di un’imboscata nella foresta di Chure nei pressi della cittadina di Triyuga, in cui sono rimati feriti anche altri sei poliziotti, di cui tre gravemente. In Nepal nel 1996 è scoppiata una ribellione maoista il cui scopo è il rovesciamento della monarchia costituzionale e l’instaurazione di un governo comunista che, tra le prime cose, provvede ad una radicale riforma agraria. Si stima che il conflitto abbia causato fino ad oggi tra le 7mila e 8mila vittime, la maggior parte delle quali negli ultimi due anni dopo il fallimento di un primo tentativo di negoziato di pace nel 2001. Recentemente non è andato a buon fine neanche un secondo processo di pace, avviato all’inizio di quest’anno e interrotto dai maoisti lo scorso mese dopo tre round negoziali.

Nobel pace a Shirin Ebadi

Shirin Ebadi ha ricevuto il premio Nobel per la Pace per i suoi sforzi per la democrazia e i diritti umani, specialmente per i diritti delle donne e dei bambini. Ebadi ha 56 anni. E' laureata in legge all'Universita' di Teheran. E' stata nominata presidente del tribunale di Teheran dal 1975, ma dopo la rivoluzione del 1979 e' stata costretta a dimettersi. Ebadi,undicesima donna a vincere il Premio di 1,32 mln di euro,e' stata scelta tra 165 candidati, incluso Papa Giovanni Paolo II.

gror031010 (last edited 2008-06-26 09:54:31 by anonymous)