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Almeno 15mila morti. E' il bilancio delle vittime irachene della guerra stilato da uno studio indipendente americano i cui risultati sono anticipati oggi dal quotidiano britannico The Guardian. Che precisa: sono oltre 4mila i morti fra i civili.

Il rapporto, preparato dal Project on Defense Alternatives, un istituto di ricerca di Cambridge (Massachussets) prende in considerazione il periodo di tempo che va dal 19 marzo, primo giorno di bombardamenti sulla capitale irachena, al 20 aprile, quando il controllo Usa sull'Iraq era ormai consolidato. Secondo il rapporto la maggior parte delle vittime si è registrata nella zona di Baghdad e sempre nella capitale si è avuto il maggior numero di vittime civili (tra 1.990 e 2.357, più della metà delle vittime civili a Baghdad).

Il rapporto del Project on Defense Alternatives è l'analisi più dettagliata sinora disponibile sulle vittime della guerra in Iraq. le stime contenute nel rapporto presentano sempre una doppia stima che indica il numero massimo e minimo delle possibili vittime.

Secondo il rapporto, il totale delle vittime irachene varia tra un minimo di 10.800 e un massimo di 15.100. i combattenti morti vanno da 7.600 a 10.800. I caduti non combattenti sono tra 3.200 e 4.300.
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Almeno quattro palestinesi sono rimasti feriti dalle truppe israeliane nel campo profughi di Rafah, all'estremità meridionale della Striscia di Gaza. Secondo testimoni oculari i quattro stavano cercando di riparare le linee elettriche danneggiate durante precendenti incursioni dei soldati israeliani nel campo. Dal canto suo l'esercito israeliano si è giustificato dicendo che i militari hanno aperto il fuoco solo dopo esere stati presi di mira da checchini appostati nei pressi. Qualche ora prima un attivista delle Brigate al-Quds, ala militare della Jihad Islamica, era stato ucciso al confine tra il nord della Striscia di Gaza e Israele. E' stato ferito e catturato un suo compagno, con il quale era penetrato in una zona-cuscinetto situata a ridosso di un kibbutz, interdetta alla popolazione locale.

=== GR ORE 19.00 ====

SOMMARIO

Esteri

Iraq

Almeno 15mila morti. E' il bilancio delle vittime irachene della guerra stilato da uno studio indipendente americano i cui risultati sono anticipati oggi dal quotidiano britannico The Guardian. Che precisa: sono oltre 4mila i morti fra i civili.

Il rapporto, preparato dal Project on Defense Alternatives, un istituto di ricerca di Cambridge (Massachussets) prende in considerazione il periodo di tempo che va dal 19 marzo, primo giorno di bombardamenti sulla capitale irachena, al 20 aprile, quando il controllo Usa sull'Iraq era ormai consolidato. Secondo il rapporto la maggior parte delle vittime si è registrata nella zona di Baghdad e sempre nella capitale si è avuto il maggior numero di vittime civili (tra 1.990 e 2.357, più della metà delle vittime civili a Baghdad).

Il rapporto del Project on Defense Alternatives è l'analisi più dettagliata sinora disponibile sulle vittime della guerra in Iraq. le stime contenute nel rapporto presentano sempre una doppia stima che indica il numero massimo e minimo delle possibili vittime.

Secondo il rapporto, il totale delle vittime irachene varia tra un minimo di 10.800 e un massimo di 15.100. i combattenti morti vanno da 7.600 a 10.800. I caduti non combattenti sono tra 3.200 e 4.300.

Palestina

Almeno quattro palestinesi sono rimasti feriti dalle truppe israeliane nel campo profughi di Rafah, all'estremità meridionale della Striscia di Gaza. Secondo testimoni oculari i quattro stavano cercando di riparare le linee elettriche danneggiate durante precendenti incursioni dei soldati israeliani nel campo. Dal canto suo l'esercito israeliano si è giustificato dicendo che i militari hanno aperto il fuoco solo dopo esere stati presi di mira da checchini appostati nei pressi. Qualche ora prima un attivista delle Brigate al-Quds, ala militare della Jihad Islamica, era stato ucciso al confine tra il nord della Striscia di Gaza e Israele. E' stato ferito e catturato un suo compagno, con il quale era penetrato in una zona-cuscinetto situata a ridosso di un kibbutz, interdetta alla popolazione locale.

Colombia

Guatemala

Sono stati rilasciati i quattro giornalisti del quotidiano guatemalteco ‘Prensa Libre’ e il funzionario governativo sequestrati domenica da un gruppo di ex paramilitari delle disciolte Pac (Pattuglie di autodifesa civile) nel dipartimento di Huehuetenango. Dopo tre ore di intenso negoziato con la ‘commissione di alto livello’ inviata da Città del Guatemala, gli ex combattenti hanno ottenuto di essere inclusi nella lista degli ex ‘paras’ che saranno compensati con un indennizzo per il “servizio reso alla patria” durante la guerra civile (1960-‘96). Voci critiche si sono levate dalle organizzazioni a difesa dei diritti umani sulla possibilità che le azioni degli ex ‘paras’ restino ancora una volta impunite”. In molti paesi del centroamerica gli ex paramilitari chiedono indennizzi per le stragi, le violenze e i masssacri compiuti durante le dittature degli anni passati, di cui sono stati il braccio armato più violento e atroce.

Nicaragua

Studenti universitari e forze dell’ordine sono stati nuovamente protagonisti ieri a Managua di violenti scontri, conclusi con un bilancio di almeno una ventina di feriti e oltre 60 arresti. I disordini sono avvenuti nel centro della capitale nicaraguense, vicino alla sede dell’Università centroamericana (Uca), quando centinaia di universitari hanno bloccato il traffico per chiedere al governo di stanziare il 6 per cento del bilancio annuale 2004 – pari a circa 1.000 milioni di dollari – per il mantenimento degli atenei statali. Un finanziamento, previsto anche dalla Costituzione, che il governo del presidente Enrique Bolaños ha deciso invece di ridurre per il prossimo anno accademico. La polizia, in tenta antisommossa, è intervenuta esplodendo gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro i manifestanti che hanno risposto col lancio di pietre e petardi. Fonti della Croce Rossa nicaraguense hanno riferito che 12 persone sono state ricoverate per intossicazione da gas e ustioni e altre quattro per ferite da proiettile di caucciù. Sono tre settimane che gli studenti universitari del Paese centroamericano stanno dimostrando contro la politica economica dell’esecutivo: per il 4 novembre gli universitari hanno convocato una marcia nazionale che si concluderà presso la sede dell’Assemblea nazionale, dove i rettori dei principali atenei saranno ascoltati dalla commissione per il bilancio.

Equador

Una marcia indigena percorrerà oggi le strade di Nueva Loja, capitale della provincia nord orientale di Sucumbíos, nell’ultimo giorno utile per depositare le memorie di accusa e di difesa nel processo intentato da circa 30mila indigeni locali contro la multinazionale petrolifera Chevron-Texaco. Sono almeno 200 gli indigeni, i ‘campesinos’ e gli attivisti internazionali riuniti nella città dal ‘Fronte di difesa dell’Amazzonia dell’Ecuador’ (Fdae). Un numero cospicuo, se si pensa che, per raggiungere la città, la maggior parte delle persone deve sobbarcarsi lunghi viaggi in canoa e su scomode camionette. Scopo della marcia è attirare l’attenzione pubblica sul processo, che entrerà ora nel vivo con l’esame delle prove depositate dalle due parti. Secondo Luis Yantza, portavoce del Fronte, sono almeno un centinaio i siti all’interno della foresta amazzonica ecuatoriana nei quali sono ancora visibili i segni della contaminazione che sarebbe stata provocata, secondo le comunità indigene, dalle attività estrattive della Texaco, assorbita dalla Chevron nel 2001. Le comunità locali accusano la multinazionale Chevron-Texaco di aver scaricato 464,8 milioni di barili (pari a 16,27 miliardi di litri) di acque contaminate contenenti particelle di idrocarburi e di metalli cancerogeni nei fiumi che attraversano le due province orientali di Sucumbíos e Orellana.

G.R. 13,00

IMMIGRAZIONE

Non si arresta il flusso di migranti dalle coste africane. Un quinto barcone è stato avvistato nel Canale di Sicilia da un aereo militare Atlantic in perlustrazione. L' imbarcazione è alla deriva a 72 miglia a Sud di Lampedusa, in acque internazionali. Nella zona si stanno dirigendo, per le operazioni di soccorso, il pattugliatore d' altura Saettia della Guardia Costiera e la nave Cassiopea della Marina Militare. Le motovedette della Capitaneria di Porto e della Guardia Costiera hanno intanto raggiunto l'altro barcone, avvistato a 13 miglia da Lampedusa, con 167 immigrati a bordo, tra cui numerose donne: 140 sono stati trasbordati su una motovedetta. I circa 300 migranti giunti tra la notte scorsa e questa mattina con altre tre carrette si trovano già nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa, al completo. Tre di loro sono stati trasportati in elicottero a Palermo, per essere ricoverati in ospedale. Tutti dovrebbero essere trasferiti in giornata in altri Centri, con un ponte aereo. Ieri nel corso di un vertice in prefettura ad Agrigento, alla presenza del sottosegretario all' Interno Antonio D' Alì, è stato deciso di impiegare la struttura di Lampedusa solo come base temporanea di smistamento degli immigrati.

Rovigo Albanese ucciso dai carabinieri, aveva rubato una macchina

La sparatoria avvenuta questa mattina nella quale è morto un cittadino albanese è nata in seguito a un appostamento effettuato da una pattuglia dei carabinieri che, ieri sera, avevano notato una Mercedes 500 parcheggiata davanti alla Chiesa di Loreo, risultata rubata qualche giorno prima a Sottomarina di Chioggia, in provincia di Venezia. I carabinieri della compagnia di Chioggia e di quella di Adria, in borghese, avevano quindi circondato l'area della piazza principale di Loreo restando in attesa dei ladri. Questa mattina poco dopo le 6, è poi arrivata una Golf bianca con tre persone a bordo e si è fermata vicino alla Mercedes. Solo quando un giovane ha aperto con il telecomando l'auto rubata, due carabinieri sono usciti allo scoperto e gli hanno intimato di fermarsi. Uno dei due militari, armato di un fucile a pompa, ha anche sparato due colpi contro le gomme della Golf per impedire la fuga. Colti di sorpresa, i tre hanno tentato la fuga a piedi. Uno è stato bloccato ma quello che stava per salire sulla Mercedes e l'uomo che era alla guida della Golf, hanno attraversato di corsa la piazza e uno dei due si è girato sparando contro i militari. Dall'altra parte della piazza c'erano però altri militari in borghese, uno dei quali ha risposto al fuoco e ha colpito l'uomo al torace, uccidendolo.

Baghdad

Iraq, attaccato carro Usa: 2 soldati uccisi e 1 ferito Un carro armato americano Abrams è stato attaccato durante la notte 45 chilometri a Nord di Baghdad, in Iraq, e due soldati che si trovavano a bordo sono morti. Il terzo soldato è ferito ed è stato trasferito in un ospedale militare in Germania. La notizia dell'agguato è stata data da portavoce dell'esercito Usa e riferita dall'agenzia Ap. I soldati uccisi militavano nella IV divisione fanteria Usa Intanto una fonte indipendente fa i conti delle vittime. - Almeno 15mila morti. E' il bilancio delle vittime irachene della guerra stilato da uno studio indipendente americano i cui risultati sono anticipati oggi dal quotidiano britannico The Guardian. Che precisa: sono oltre 4mila i morti fra i civili. Il rapporto, preparato dal Project on Defense Alternatives, un istituto di ricerca di Cambridge (Massachussets) prende in considerazione il periodo di tempo che va dal 19 marzo, primo giorno di bombardamenti sulla capitale irachena, al 20 aprile, quando il controllo Usa sull'Iraq era ormai consolidato. Secondo il rapporto la maggior parte delle vittime si è registrata nella zona di Baghdad e sempre nella capitale si è avuto il maggior numero di vittime civili (tra 1.990 e 2.357, più della metà delle vittime civili a Baghdad). Il rapporto del Project on Defense Alternatives è l'analisi più dettagliata sinora disponibile sulle vittime della guerra in Iraq. le stime contenute nel rapporto presentano sempre una doppia stima che indica il numero massimo e minimo delle possibili vittime. Secondo il rapporto, il totale delle vittime irachene varia tra un minimo di 10.800 e un massimo di 15.100. i combattenti morti vanno da 7.600 a 10.800. I caduti non combattenti sono tra 3.200 e 4.300.

G.R. 9,30

IRAQ: LA MOGLIE DI AZIZ, "RUMSFELD ERA AMICO DI MIO MARITO" ="Donald Rumsfeld era un vecchio amico di mio marito, Tareq Aziz. Deve concedergli un processo. E se mio marito sara' giudicato innocente, dovra' essere rilasciato". Lo afferma Violet Aziz, moglie dell'ex numero due del regime di Saddam Hussein, Un agente della Cia ci aveva assicurato che avremmo potuto incontrarlo. Ma ora non so nulla di lui. Non so di cosa lo accusano. So che lo tengono in una piccola cella di un campo nei dintorni di Baghdad. Non puo' scrivere, non ci puo' incontrare. E' questa la vostra democrazia?" Zenab Aziz, figlia dell'ex ministro e cristiana come il padre, rivela di aver chiesto di poter recarsi in Italia. "Avrei voluto incontrare il Papa - dice - ma il visto mi e' stato negato". "Io - conclude Violet Aziz - con Saddam non avevo nessun rapporto. Certo, con lui c'era ordine e sicurezza. Quello che hanno portato gli americani e' solo il caos, la paura. E' questo quello che chiamano liberta' e democrazia? NORDCOREA: Il numero due del partito comunista cinese, Wu Bangguo, e' arrivato questa mattina a Pyongyang per una missione diplomatica di tre giorni. Al centro dei colloqui vi sara' la crisi nucleare nordcoreana: Wu cerchera' di convincere i nordcoreani a riprendere il dialogo multilaterale iniziato in agosto a Pechino con un incontro fra i rappresentanti delle due Coree, Cina, Russia, Giappone e Stati Uniti. Sabato scorso Pyongyang ha detto di essere disponibile a considerare l'offerta americana di una garanzia multilaterale di sicurezza in cambio della fine del suo programma nucleare bellico. Wu e' il piu' alto esponente cinese a giungere nella Corea del Nord dopo la visita dell'allora presidente Jiang Zemin nel settembre 2001 RUSSIA: 11 MINATORI TRATTI IN SALVO DOPO SEI GIORNI Gli undici uomini tratti in salvo erano esausti e infreddoliti ed erano riusciti a sopravvivere bevendo le gocce di umidita' condensata sulle pareti della miniera. I soccorritori, che hanno costruito un tunnel per raggiungerli, li stanno portando in barella verso la superficie lungo un percorso di gallerie di tre chilometri fino ad uno degli ascensori della miniera. I minatori erano rimasti bloccati 700 metri sotto terra giovedi scorso, quando un vasto lago sotterraneo aveva travolto una parete di contenimento inondando gran parte della miniera Zapadnaya, nella localita' di Novoshaktinsk, in provincia di Rostov. Un primo gruppo di 33 uomini e' stato tratto in salvo sabato.

ISRAELE: AMMINISTRATIVE, LIKUD E LABURISTI CONTENTI RICONFERMATI MOLTI SINDACI (- I due maggiori partiti israeliani, il Likud e quello laburista, si sono ambedue dichiarati soddisfatti dell' esito delle elezioni municipali svoltesi ieri in 156 centri nel paese. A conclusione di queste elezioni, che sono state caratterizzate da un bassa percentuale di votanti, stimata al 41% alla chiusura delle urne la scorsa notte, la maggioranza dei sindaci e' stata riconfermata in carica. A Tel Aviv e' stato riconfermato il sindaco Ron Huldai, che ha avuto il 62% dei voti anche se la lista di candidati al consiglio municipale da lui presieduta non e' quella piu' grande. In diversi centri le elezioni saranno ripetute poiche' nessuno dei candidati e' riusciti a raggiungere il quorum minimo del 40% dei voti. Il premier e leader del Likud Ariel Sharon, in un comunicato emesso dopo la diffusione dei primi risultati, ha affermato che l'esito delle elezioni ha smentito chi prevedeva la sconfitta del partito. Questo, a suo dire, non solo ha conservato la sua forza ma si e' pure ingrandito. Il Likud - ha detto - continua a essere la forza politica dominante nel governo, alla Knesset e nelle municipalita. Un giudizio che il partito laburista all' opposizione ha definito grottesco, sostenendo che il Likud ha perso in queste elezioni alcune sue importanti roccaforti mentre i laburisti si sono rafforzati. Commentando i risultati emersi dalle urne un esponente del Likud, il deputato Roni Bar-On ha affermato che questi indicano un sostanziale pareggio tra il Likud e il partito laburista. L'affluenza alle urne e' stata molto bassa nei centri in prevalenza ebraici - a Tel Aviv e' stata del 27% -

IMMIGRAZIONE 150 SBARCATI A LAMPEDUSA = Agrigento, 29 ott. - Circa 150 immigrati sono stati sorpresi alle prime luci del giorno a Lampedusa. Gli uomini, di cui sono in corso le azioni di identificazione, erano gia' sbarcati nell'isola quando sono stati individuati dalle forze dell'ordine. Gia' ieri al largo di Lampedusa erano stati avvistati due barconi successivamente "agganciati" dalle motovedette della Guardia di Costiera. Erano 125 i migranti trasportati a Lampedusa nella tarda serata

MILANO, POLIZIA ARRESTA 20 CINGALESI = La Polizia di Milano ha arrestato 20 cittadini cingalesi, accusati di essersi associati tra loro allo scopo di commettere reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di sequestri di persona a scopo di estorsione di loro connazionali. Le indagini svolte hanno consentito di individuare una organizzazione con basi logistiche, in Italia, a Milano, Roma e Verona, e all'estero, a Vienna, Parigi e Londra. L'organizzazione, dicono gli inquirenti, garantiva l'ingresso clandestino a cittadini cingalesi munendoli di documenti falsi. Ogni clandestino doveva sborsare per il viaggio la somma di 7000 euro, in due rate, una in patria e l'altra all'arrivo. .

gror031029 (last edited 2008-06-26 10:06:57 by anonymous)