=== GR ORE 19.00 ====

SOMMARIO

Esteri

Morire di lavoro

Cina

Russia

In un tragico stillicidio, alla buona notizia del salvataggio di undici dei tredici lavoratori che erano ancora intrappolati nella miniera di carbone Zapadnaya-Kapitalnaya, nella Russia meridionale, ha fatto da contraltare l'annuncio della morte di almeno altri cinque minatori in un altro impianto estrattivo russo, in Estremo Oriente: nella miniera Tsentralnaya presso Partizansk, a 130 chilometri da Vladivostok. La causa della nuova sciagura e' stata non piu' un'inondazione da un lago sotterraneo bensi' un'esplosione di grisu', micidiale miscela a base di metano

Italia

D. B., l'operaio di 34 anni che ieri sera era stato vittima di un grave incidente sul lavoro alle Fornaci Giuliane di Sagrado (Gorizia), e' deceduto all'ospedale di Gorizia dove era stato ricoverato. L'uomo era stato risucchiato tra gli ingranaggi di un macchinario rimanendo orribilmente mutilato. Si tratta dell'ennesimo incidente mortale che si verifica nel 2003 in Friuli Venezia Giulia, regione che secondo i dati dell'Inail detiene il triste primato in questo campo. In particolare, la provincia di Gorizia svetta ai primi posti tra le altre province italiane per gli infortuni.

Ma il sottosegratario al Welfare, Sacconi, rimanda ancora la discussione sul testo di legge sulla sicurezza nel lavoro, e dice ai sindacati che il confronto tra le parti sociali sarà avviato nel luglio del 2004, con tutte le cautele del caso.

Iraq

Almeno 15mila morti. E' il bilancio delle vittime irachene della guerra stilato da uno studio indipendente americano i cui risultati sono anticipati oggi dal quotidiano britannico The Guardian. Che precisa: sono oltre 4mila i morti fra i civili.

Il rapporto, preparato dal Project on Defense Alternatives, un istituto di ricerca di Cambridge (Massachussets) prende in considerazione il periodo di tempo che va dal 19 marzo, primo giorno di bombardamenti sulla capitale irachena, al 20 aprile, quando il controllo Usa sull'Iraq era ormai consolidato. Secondo il rapporto la maggior parte delle vittime si è registrata nella zona di Baghdad e sempre nella capitale si è avuto il maggior numero di vittime civili (tra 1.990 e 2.357, più della metà delle vittime civili a Baghdad).

Il rapporto del Project on Defense Alternatives è l'analisi più dettagliata sinora disponibile sulle vittime della guerra in Iraq. le stime contenute nel rapporto presentano sempre una doppia stima che indica il numero massimo e minimo delle possibili vittime.

Secondo il rapporto, il totale delle vittime irachene varia tra un minimo di 10.800 e un massimo di 15.100. i combattenti morti vanno da 7.600 a 10.800. I caduti non combattenti sono tra 3.200 e 4.300.

Iraq due

E' salito a 57 il numero dei morti dei sanguinosi attentati che hanno devastato Baghdad lunedi'. Le vittime erano in prevalenza civili. Lo ha annunciato il capo della polizia di Baghdad, Hasan al Obeidy, non escludendo che la cifra possa ulteriormente aumentare nei prossimi giorni. Non sono state contate altre vittime i cui corpi sono totalmente irriconoscibili per la potenza dell'esplosione. Stiamo tentando di identificarle, ha detto il capo della polizia

E continuano gli attacchi contro quello che ormai il 60% della popolazine percepisce come esercito occupante: Due bombe sono esplose a Bassora, nell'Iraq meridionale. Un soldato della coalizione e due civili, uno dei quali iracheno, sono morti nella prima deflagrazione; la seconda invece non ha provocato vittime. Nel frattempo, tre attacchi sono stati condotti a Kirkuk, nel nord dell'Iraq, uno dei quali contro l'esercito americano. Contro le forze statunitensi i guerriglieri hanno lanciato cinque missili katiusha: i militari hanno risposto aprendo il fuoco. Lo riferiscono fonti della polizia.

Francia sicurezza

Colombia

La Colombie a lancé avec l'Espagne le "réseau Tezka" contre le terrorisme, "système sécurisé d'informations en temps réel" appelé à s'étendre à l'Amérique Latine, a révélé mercredi Jorge Noguera, chef des services secrets colombiens, dans un entretien avec l'AFP.Cette annonce a eu pour cadre le 2e sommet des services de renseignements ibéroaméricains, réuni jusqu'à jeudi à Cartagena, sur la côte caraïbe, à 1.000 km au nord de Bogota, avec la présence de délégués de 20 pays."Les détails de ce procédé destiné à un flux continu d'informations entre Madrid et Bogota sont confidentiels, sinon il perdrait son secret", souligne M. Noguera, directeur du Département administratif de sécurité (DAS).Le "réseau Tezka", du nom de la ville mexicaine où a eu lieu le 1er sommet du renseignement ibéroaméricain en décembre 2002, sera présenté à Cartagena par deux fonctionnaires espagnols du Centre national du renseignement (CNI), en présence de son directeur, Jorge Dezcallar.Le sommet de Cartagena devrait servir de cadre, ajoute Jorge Noguera, à un "plan d'action" des pays latinoaméricains pour "affronter les menaces terroristes", en "connaître les cibles potentielles", et "les réduire", avant de souligner que le "réseau Tezka" devrait progressivement s'étendre à l'ensemble des pays représentés à Cartagena.Depuis les attentats du 11 septembre 2001 aux Etats-Unis, "nos services de renseignement redoutent de voir l'Amérique Latine se transformer en tête de pont d'al-Qaïda", le réseau dirigé par Oussama ben Laden, commanditaire des attaques contre les tours jumelles à New York et le Pentagone à Washington, souligne-t-il.Le chef des services secrets colombiens, ancien avocat nommé à ce poste par le président Alvaro Uribe en août 2002, s'avoue "certain" de l'existence d'une "alliance stratégique entre des groupes étrangers extrémistes, y compris islamistes, avec la guérilla colombienne".Sans entrer dans le détail d'informations confidentielles, il évoque "la menace d'une transformation de l'Amérique Latine en base d'appui pour des groupes", qu'il ne nomme pas, "dotés d'armes de destruction massive, comme les armes biologiques".La présence du Venezuela parmi les 20 pays ibéroaméricains présents à Cartagena est attendue avec intérêt, compte tenu des relations délicates entre Bogota et Caracas.La Colombie ne cesse d'accuser son voisin, avec qui elle partage une frontière de 2.219 km, d'abriter des guérilleros colombiens, ou à tout le moins de fermer les yeux sur leur présence dans des camps de repos au Venezuela.

Palestina

Almeno quattro palestinesi sono rimasti feriti dalle truppe israeliane nel campo profughi di Rafah, all'estremità meridionale della Striscia di Gaza. Secondo testimoni oculari i quattro stavano cercando di riparare le linee elettriche danneggiate durante precendenti incursioni dei soldati israeliani nel campo. Dal canto suo l'esercito israeliano si è giustificato dicendo che i militari hanno aperto il fuoco solo dopo esere stati presi di mira da checchini appostati nei pressi. Qualche ora prima un attivista delle Brigate al-Quds, ala militare della Jihad Islamica, era stato ucciso al confine tra il nord della Striscia di Gaza e Israele. E' stato ferito e catturato un suo compagno, con il quale era penetrato in una zona-cuscinetto situata a ridosso di un kibbutz, interdetta alla popolazione locale.

Le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato 14 sospetti palestinesi nel corso di una vasta operazione militare svoltasi durante la notte in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza

Palestina due

Un ragazzino palestinese è morto oggi a causa delle ferite riportate per le schegge di un missile israeliano lanciato lunedì della scorsa settimana in un campo profughi della Striscia di Gaza. Il bilancio complessivo dei palestinesi uccisi nelle cinque incursioni effettuate nell'arco dell'intera giornata raggiunge così i 20 decessi.

Iran

In un documento reso pubblico sulla morte della giornalista iraniana-canadese Zahra Kazemi, il ministero dell'intelligence di Teheran ha accusato le forze di sicurezza del carcere di Evin, dipendenti dalla magistratura, di avere selvaggiamente picchiato la donna e di avere poi cercato di nascondere le prove. Il ministero, controllato dagli uomini del presidente riformista Mohammad Khatami, ha reso pubblici i risultati della sua inchiesta in un documento presentato ieri al Parlamento e pubblicato oggi da alcuni quotidiani riformisti. La mossa e' stata decisa in reazione alla decisione della magistratura, controllata dai conservatori, di mettere sotto processo un agente dello stesso ministero, accusato di omicidio preterintenzionale. Secondo il rapporto, non vi era alcun motivo per arrestare la giornalista, finita nel carcere di Evin alla fine di giugno perche' scattava fotografie all'esterno della stessa prigione, e morta diversi giorni dopo in un ospedale dei Pasdaran, i guardiani della rivoluzione. Il ministero dell'intelligence afferma che la donna, che aveva 54 anni, e' stata duramente picchiata e sbattuta a terra sia fuori dal carcere, al momento dell'arresto, sia all'interno. In un documento scritto dalla stessa Kazemi, ritrovato durante l'inchiesta, la donna afferma di avere avuto il naso, un pollice e un dito di un piede fratturati a causa delle percosse. Il ministero accusa inoltre il procuratore generale di Teheran, Said Mortazavi, di avere nascosto la verita', obbligando il responsabile del dipartimento governativo per i giornalisti stranieri ad affermare, sotto minaccia di arresto, che la donna era morta a causa di un'emorragia cerebrale. Mortazavi ha respinto tutte le accuse, annunciando che rispondera' dettagliatamente molto presto.

Iran due

Teheran lancia nuovi segnali di distensione a poche ore dalla scadenza del termine ultimo imposto all'Iran dagli esperti dell'Agenzia per l'Energia Atomica dell'Onu per fare chiarezza sulla natura del programma nucleare iraniano. Il presidente del parlamento iraniano, Mahdi Karroubi ha dichiarato oggi che le autorità di Teheran sarebbero sostanzialmente sulle stesse posizioni per ciò che riguarda un mandato più ampio per le ispezioni delle Nazioni Unite in tutto il territorio iracheno. In altre parole, potrebbero firmare il protocollo aggiuntivo al Trattato di Non Proliferazione Nucleare che apre le porte dei siti sospetti iraniani a ispezioni a sorpresa. "Le autorità non hanno posizioni diverse su questo punto. Non posso decidere per il parlamento ma mi auguro che il parlamento approvi le decisioni del governo" sono le parole di Karroubi riportate dall'agenzia stampa iraniana. L'accordo con Gran Bretagna, Germania e Francia sul protocollo aggiuntivo era stato raggiunto il 21 ottobre scorso. L'Iran si era detto disposto anche a sospendere i processi di produzione e utilizzo dell'uranio impoverito. Prima della firma del protocollo, il governo sottoporrà la questione delle ispezioni Onu ad ampio raggio all'approvazione del Parlamento. Diventerà legge solo una volta ratificato dal Consiglio dei Guardiani a cui spetta l'ultima parola sulle decisioni dei deputati.

Guatemala

Sono stati rilasciati i quattro giornalisti del quotidiano guatemalteco ‘Prensa Libre’ e il funzionario governativo sequestrati domenica da un gruppo di ex paramilitari delle disciolte Pac (Pattuglie di autodifesa civile) nel dipartimento di Huehuetenango. Dopo tre ore di intenso negoziato con la ‘commissione di alto livello’ inviata da Città del Guatemala, gli ex combattenti hanno ottenuto di essere inclusi nella lista degli ex ‘paras’ che saranno compensati con un indennizzo per il “servizio reso alla patria” durante la guerra civile (1960-‘96). Voci critiche si sono levate dalle organizzazioni a difesa dei diritti umani sulla possibilità che le azioni degli ex ‘paras’ restino ancora una volta impunite”. In molti paesi del centroamerica gli ex paramilitari chiedono indennizzi per le stragi, le violenze e i masssacri compiuti durante le dittature degli anni passati, di cui sono stati il braccio armato più violento e atroce.

Nicaragua

Studenti universitari e forze dell’ordine sono stati nuovamente protagonisti ieri a Managua di violenti scontri, conclusi con un bilancio di almeno una ventina di feriti e oltre 60 arresti. I disordini sono avvenuti nel centro della capitale nicaraguense, vicino alla sede dell’Università centroamericana (Uca), quando centinaia di universitari hanno bloccato il traffico per chiedere al governo di stanziare il 6 per cento del bilancio annuale 2004 – pari a circa 1.000 milioni di dollari – per il mantenimento degli atenei statali. Un finanziamento, previsto anche dalla Costituzione, che il governo del presidente Enrique Bolaños ha deciso invece di ridurre per il prossimo anno accademico. La polizia, in tenta antisommossa, è intervenuta esplodendo gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro i manifestanti che hanno risposto col lancio di pietre e petardi. Fonti della Croce Rossa nicaraguense hanno riferito che 12 persone sono state ricoverate per intossicazione da gas e ustioni e altre quattro per ferite da proiettile di caucciù. Sono tre settimane che gli studenti universitari del Paese centroamericano stanno dimostrando contro la politica economica dell’esecutivo: per il 4 novembre gli universitari hanno convocato una marcia nazionale che si concluderà presso la sede dell’Assemblea nazionale, dove i rettori dei principali atenei saranno ascoltati dalla commissione per il bilancio.

Equador

Una marcia indigena percorrerà oggi le strade di Nueva Loja, capitale della provincia nord orientale di Sucumbíos, nell’ultimo giorno utile per depositare le memorie di accusa e di difesa nel processo intentato da circa 30mila indigeni locali contro la multinazionale petrolifera Chevron-Texaco. Sono almeno 200 gli indigeni, i ‘campesinos’ e gli attivisti internazionali riuniti nella città dal ‘Fronte di difesa dell’Amazzonia dell’Ecuador’ (Fdae). Un numero cospicuo, se si pensa che, per raggiungere la città, la maggior parte delle persone deve sobbarcarsi lunghi viaggi in canoa e su scomode camionette. Scopo della marcia è attirare l’attenzione pubblica sul processo, che entrerà ora nel vivo con l’esame delle prove depositate dalle due parti. Secondo Luis Yantza, portavoce del Fronte, sono almeno un centinaio i siti all’interno della foresta amazzonica ecuatoriana nei quali sono ancora visibili i segni della contaminazione che sarebbe stata provocata, secondo le comunità indigene, dalle attività estrattive della Texaco, assorbita dalla Chevron nel 2001. Le comunità locali accusano la multinazionale Chevron-Texaco di aver scaricato 464,8 milioni di barili (pari a 16,27 miliardi di litri) di acque contaminate contenenti particelle di idrocarburi e di metalli cancerogeni nei fiumi che attraversano le due province orientali di Sucumbíos e Orellana.

greenpeace esteri

Des militants de l'association écologiste Greenpeace ont grimpé le long d'une tour située sur le terrain du centre de stockage de déchets nucléaires de Gorleben, dans le nord de l'Allemagne, pour protester contre un prochain rapatriement de déchets nucléaires de France, a annoncé l'association. Selon la police, quelque vingt-cinq personnes ont escaladé à l'aube le mur de béton qui protège l'installation et ont déroulé une affiche au sommet d'une tour de 40 mètres de haut.

Italia

Arresti

continua la trionfalistica campagna di stampa sugli arresti avvenuti nella notte tra govedì e venerdì. Ieri è stato diffuso il testo dell'ordinanaza del gip per la convalida dei fermi, riportata con grande evidenza da tutti i quotidiani. Ma alle ipotesi presentate dalla procura, e alle conclusioni su cui molti esponenti politici sono arrivati, non crede proprio un inquirente: secondo quanto sostenuto oggi in un intervista all'ansa, i dati contenuti negli atti non sono sufficienti a concludere che sia stato Mario Galesi l'esecutore materiale dell'assassinio D'Antona, sostiene l'inquirente. Al di là di tutte le ricostruzioni, precisate anche nel provvedimento del gip Carmelita Russo che convalida il fermo degli arrestati romani, il lavoro degli inquirenti, al momento, è concentrato nella ricerca delle armi usate . Con un ragionamento molto semplice, gli inquirenti spiegano che solo le impronte digitali sulla pistola potrebbero provare che sia stato il defunto Galesi a sparare. E sulle armi restano le ipotesi.

Ma la vicenda degli arresti è anche l'occasione per contestare a movimenti e sindacati contiguità non dimostrate: lo fa oggi sergio segio in un intervista rilasciata a repubblica, e immediatamente riprende la sua tesi Gustavo Selva, parlamentare di AN: e così la campagna stampa, portata avanti dal quotidiano libero, trova due sostenitori autorevoli. Ma cosa rispondono i Cobas?

Greenpeace

Le associazioni ambientaliste (Greenpeace, Friends of the Earth, EEB, European Public Health Alliance, Women in Europe for a Common Future) sono deluse dalla decisione odierna di far prevalere gli interessi delle aziende chimiche su quelli della salute e dell’ambiente, adottando la nuova normativa (REACH ) che regola la produzione e l’impiego di sostanze chimiche in Europa.

Dopo 5 anni di discussione e molti rinvii, la Commissione ha prodotto un testo che è appena l’ombra rispetto alle prime bozze, essendo stato indebolito dalle infinite richieste ingiustificate dell’industria. Due terzi di tutti i composti chimici che saranno registrati entro il 2016 (se il testo fosse approvato entro il 2005) non recheranno ancora informazioni sufficienti per i consumatori ed i rivenditori.

Migranti

E cinque. Il bilancio degli sbarchi sulle coste siciliane e' destinato a restare provvisorio. L'ultimo in ordine di tempo, due ore fa con l'ennesimo avvistamento in acque internazionali, a circa una settantina di miglia a sud di Lampedusa, dove si stanno dirigendo un pattugliatore d'altura e la nave militare Cassiopea. Tra ieri e oggi sono circa 600 i disperati del mare che alimentano il flusso inarrestabile e infernale dell'ondata di sbarchi soprattutto verso l'isola al largo di Agrigento. Poco prima dell'ultima segnalazione erano approdati sulla terra ferma i clandestini del quarto barcone avvistato in mattinata: ben 167, tra i quali una quindicina di donne. Il natante rischiava di affondare ed e' stata cosi' presa la decisione di trasbordare quasi tutti gli immigrati sulle unita' navali italiane. Tutti sono stati trasferiti nel centro d'accoglienza da dove gia' oggi pomeriggio e' previsto il primo trasferimento verso altre strutture. Il trasferimento avverra' in aereo. Alle prime luci del giorno altri 136 erano stati sorpresi a terra. Qualche ora prima erano giunti 125 clandestini, intercettati nel pomeriggio della giornata di ieri che si era aperta con un altro sbarco, questa volta al largo di Pozzallo, in acque ragusane: 171 i fermati. Arrivi che continuano a mettere in crisi il meccanismo dell'accoglienza: basta pensare che nel centro di Lampedusa ci sono attualmente 428 immigrati, mentre ne potrebbe ospitare appena 190. Del resto la dimensione del fenomeno e' in costante e drammatica crescita. Ieri il rapporto della Caritas spiegava che solo nel 2002 sono sbarcati in Sicilia 18.225 irregolari. E nei primi sei mesi del 2003 sono stati 6 mila gli arrivi nelle coste isolane. Numeri che descrivono anche le dimensioni di un traffico di vite umane che ha chiare aderenze criminali. Proprio in questo momento i carabinieri avrebbero individuato due presunti scafisti di nazionalita' somala. Facevano parte dei due gruppi giunti a Lampedusa durante la notte.

G.R. 13,00

IMMIGRAZIONE

Non si arresta il flusso di migranti dalle coste africane. Un quinto barcone è stato avvistato nel Canale di Sicilia da un aereo militare Atlantic in perlustrazione. L' imbarcazione è alla deriva a 72 miglia a Sud di Lampedusa, in acque internazionali. Nella zona si stanno dirigendo, per le operazioni di soccorso, il pattugliatore d' altura Saettia della Guardia Costiera e la nave Cassiopea della Marina Militare. Le motovedette della Capitaneria di Porto e della Guardia Costiera hanno intanto raggiunto l'altro barcone, avvistato a 13 miglia da Lampedusa, con 167 immigrati a bordo, tra cui numerose donne: 140 sono stati trasbordati su una motovedetta. I circa 300 migranti giunti tra la notte scorsa e questa mattina con altre tre carrette si trovano già nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa, al completo. Tre di loro sono stati trasportati in elicottero a Palermo, per essere ricoverati in ospedale. Tutti dovrebbero essere trasferiti in giornata in altri Centri, con un ponte aereo. Ieri nel corso di un vertice in prefettura ad Agrigento, alla presenza del sottosegretario all' Interno Antonio D' Alì, è stato deciso di impiegare la struttura di Lampedusa solo come base temporanea di smistamento degli immigrati.

Rovigo Albanese ucciso dai carabinieri, aveva rubato una macchina

La sparatoria avvenuta questa mattina nella quale è morto un cittadino albanese è nata in seguito a un appostamento effettuato da una pattuglia dei carabinieri che, ieri sera, avevano notato una Mercedes 500 parcheggiata davanti alla Chiesa di Loreo, risultata rubata qualche giorno prima a Sottomarina di Chioggia, in provincia di Venezia. I carabinieri della compagnia di Chioggia e di quella di Adria, in borghese, avevano quindi circondato l'area della piazza principale di Loreo restando in attesa dei ladri. Questa mattina poco dopo le 6, è poi arrivata una Golf bianca con tre persone a bordo e si è fermata vicino alla Mercedes. Solo quando un giovane ha aperto con il telecomando l'auto rubata, due carabinieri sono usciti allo scoperto e gli hanno intimato di fermarsi. Uno dei due militari, armato di un fucile a pompa, ha anche sparato due colpi contro le gomme della Golf per impedire la fuga. Colti di sorpresa, i tre hanno tentato la fuga a piedi. Uno è stato bloccato ma quello che stava per salire sulla Mercedes e l'uomo che era alla guida della Golf, hanno attraversato di corsa la piazza e uno dei due si è girato sparando contro i militari. Dall'altra parte della piazza c'erano però altri militari in borghese, uno dei quali ha risposto al fuoco e ha colpito l'uomo al torace, uccidendolo.

Baghdad

Iraq, attaccato carro Usa: 2 soldati uccisi e 1 ferito Un carro armato americano Abrams è stato attaccato durante la notte 45 chilometri a Nord di Baghdad, in Iraq, e due soldati che si trovavano a bordo sono morti. Il terzo soldato è ferito ed è stato trasferito in un ospedale militare in Germania. La notizia dell'agguato è stata data da portavoce dell'esercito Usa e riferita dall'agenzia Ap. I soldati uccisi militavano nella IV divisione fanteria Usa Intanto una fonte indipendente fa i conti delle vittime. - Almeno 15mila morti. E' il bilancio delle vittime irachene della guerra stilato da uno studio indipendente americano i cui risultati sono anticipati oggi dal quotidiano britannico The Guardian. Che precisa: sono oltre 4mila i morti fra i civili. Il rapporto, preparato dal Project on Defense Alternatives, un istituto di ricerca di Cambridge (Massachussets) prende in considerazione il periodo di tempo che va dal 19 marzo, primo giorno di bombardamenti sulla capitale irachena, al 20 aprile, quando il controllo Usa sull'Iraq era ormai consolidato. Secondo il rapporto la maggior parte delle vittime si è registrata nella zona di Baghdad e sempre nella capitale si è avuto il maggior numero di vittime civili (tra 1.990 e 2.357, più della metà delle vittime civili a Baghdad). Il rapporto del Project on Defense Alternatives è l'analisi più dettagliata sinora disponibile sulle vittime della guerra in Iraq. le stime contenute nel rapporto presentano sempre una doppia stima che indica il numero massimo e minimo delle possibili vittime. Secondo il rapporto, il totale delle vittime irachene varia tra un minimo di 10.800 e un massimo di 15.100. i combattenti morti vanno da 7.600 a 10.800. I caduti non combattenti sono tra 3.200 e 4.300.

G.R. 9,30

IRAQ: LA MOGLIE DI AZIZ, "RUMSFELD ERA AMICO DI MIO MARITO" ="Donald Rumsfeld era un vecchio amico di mio marito, Tareq Aziz. Deve concedergli un processo. E se mio marito sara' giudicato innocente, dovra' essere rilasciato". Lo afferma Violet Aziz, moglie dell'ex numero due del regime di Saddam Hussein, Un agente della Cia ci aveva assicurato che avremmo potuto incontrarlo. Ma ora non so nulla di lui. Non so di cosa lo accusano. So che lo tengono in una piccola cella di un campo nei dintorni di Baghdad. Non puo' scrivere, non ci puo' incontrare. E' questa la vostra democrazia?" Zenab Aziz, figlia dell'ex ministro e cristiana come il padre, rivela di aver chiesto di poter recarsi in Italia. "Avrei voluto incontrare il Papa - dice - ma il visto mi e' stato negato". "Io - conclude Violet Aziz - con Saddam non avevo nessun rapporto. Certo, con lui c'era ordine e sicurezza. Quello che hanno portato gli americani e' solo il caos, la paura. E' questo quello che chiamano liberta' e democrazia? NORDCOREA: Il numero due del partito comunista cinese, Wu Bangguo, e' arrivato questa mattina a Pyongyang per una missione diplomatica di tre giorni. Al centro dei colloqui vi sara' la crisi nucleare nordcoreana: Wu cerchera' di convincere i nordcoreani a riprendere il dialogo multilaterale iniziato in agosto a Pechino con un incontro fra i rappresentanti delle due Coree, Cina, Russia, Giappone e Stati Uniti. Sabato scorso Pyongyang ha detto di essere disponibile a considerare l'offerta americana di una garanzia multilaterale di sicurezza in cambio della fine del suo programma nucleare bellico. Wu e' il piu' alto esponente cinese a giungere nella Corea del Nord dopo la visita dell'allora presidente Jiang Zemin nel settembre 2001 RUSSIA: 11 MINATORI TRATTI IN SALVO DOPO SEI GIORNI Gli undici uomini tratti in salvo erano esausti e infreddoliti ed erano riusciti a sopravvivere bevendo le gocce di umidita' condensata sulle pareti della miniera. I soccorritori, che hanno costruito un tunnel per raggiungerli, li stanno portando in barella verso la superficie lungo un percorso di gallerie di tre chilometri fino ad uno degli ascensori della miniera. I minatori erano rimasti bloccati 700 metri sotto terra giovedi scorso, quando un vasto lago sotterraneo aveva travolto una parete di contenimento inondando gran parte della miniera Zapadnaya, nella localita' di Novoshaktinsk, in provincia di Rostov. Un primo gruppo di 33 uomini e' stato tratto in salvo sabato.

ISRAELE: AMMINISTRATIVE, LIKUD E LABURISTI CONTENTI RICONFERMATI MOLTI SINDACI (- I due maggiori partiti israeliani, il Likud e quello laburista, si sono ambedue dichiarati soddisfatti dell' esito delle elezioni municipali svoltesi ieri in 156 centri nel paese. A conclusione di queste elezioni, che sono state caratterizzate da un bassa percentuale di votanti, stimata al 41% alla chiusura delle urne la scorsa notte, la maggioranza dei sindaci e' stata riconfermata in carica. A Tel Aviv e' stato riconfermato il sindaco Ron Huldai, che ha avuto il 62% dei voti anche se la lista di candidati al consiglio municipale da lui presieduta non e' quella piu' grande. In diversi centri le elezioni saranno ripetute poiche' nessuno dei candidati e' riusciti a raggiungere il quorum minimo del 40% dei voti. Il premier e leader del Likud Ariel Sharon, in un comunicato emesso dopo la diffusione dei primi risultati, ha affermato che l'esito delle elezioni ha smentito chi prevedeva la sconfitta del partito. Questo, a suo dire, non solo ha conservato la sua forza ma si e' pure ingrandito. Il Likud - ha detto - continua a essere la forza politica dominante nel governo, alla Knesset e nelle municipalita. Un giudizio che il partito laburista all' opposizione ha definito grottesco, sostenendo che il Likud ha perso in queste elezioni alcune sue importanti roccaforti mentre i laburisti si sono rafforzati. Commentando i risultati emersi dalle urne un esponente del Likud, il deputato Roni Bar-On ha affermato che questi indicano un sostanziale pareggio tra il Likud e il partito laburista. L'affluenza alle urne e' stata molto bassa nei centri in prevalenza ebraici - a Tel Aviv e' stata del 27% -

IMMIGRAZIONE 150 SBARCATI A LAMPEDUSA = Agrigento, 29 ott. - Circa 150 immigrati sono stati sorpresi alle prime luci del giorno a Lampedusa. Gli uomini, di cui sono in corso le azioni di identificazione, erano gia' sbarcati nell'isola quando sono stati individuati dalle forze dell'ordine. Gia' ieri al largo di Lampedusa erano stati avvistati due barconi successivamente "agganciati" dalle motovedette della Guardia di Costiera. Erano 125 i migranti trasportati a Lampedusa nella tarda serata

MILANO, POLIZIA ARRESTA 20 CINGALESI = La Polizia di Milano ha arrestato 20 cittadini cingalesi, accusati di essersi associati tra loro allo scopo di commettere reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e di sequestri di persona a scopo di estorsione di loro connazionali. Le indagini svolte hanno consentito di individuare una organizzazione con basi logistiche, in Italia, a Milano, Roma e Verona, e all'estero, a Vienna, Parigi e Londra. L'organizzazione, dicono gli inquirenti, garantiva l'ingresso clandestino a cittadini cingalesi munendoli di documenti falsi. Ogni clandestino doveva sborsare per il viaggio la somma di 7000 euro, in due rate, una in patria e l'altra all'arrivo. .