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16 I MORTI NELL'ABBATTIMENTO DELL'ELICOTTERO USA

E' salito a 16 morti il bilancio dei soldati americani morti dopo che il loro elicottero e' stato abbattuto ieri presso Falluja. I feriti sono venti. A bordo del Chinook-47 viaggiavano piu' di 30 soldati destinati ad un periodo di licenza e diretti all'aeroporto di Baghdad. Secondo i testimoni, il velivolo, che viaggiava assieme ad un altro elicottero, e' stato colpito con un missile portatile terra-aria. L'attacco di ieri contro le forze americane in Iraq e' stato il piu' grave per numero di vittime dal primo maggio, quando il presidente George Bush ha dichiarato la fine delle ostilita'. Sulle lamiere ancora fumanti dell'elicottero "Chinook" abbattuto ieri in Iraq, in cui sono morti 16 soldati statunitensi, va in scena la rottura del fronte politico a Washington. I democratici hanno incalzato oggi il presidente Usa George W. Bush per la sua gestione del conflitto iracheno, che sta costando agli Usa un tributo di sangue troppo alto, e il presidente ha fatto ribadire, da un suo portavoce, che la Casa Bianca resta ferma nella sua volontà di portare a termine il lavoro in Iraq. Ma, a sottolineare l'imbarazzo del presidente, Bush non ha ancora direttamente preso la parola. "Siamo stati trascinati in questo conflitto senza una reale strategia di successo", ha accusato il candidato alle primarie democratiche Wesley Clark, ex comandante militare della Nato, da sempre estremamente critico con la decisione americana di impegnarsi sul fronte iracheno. Leggermente più sfumata, ma comunque dura, la posizione presa da altri due importanti candidati alla nomination democratica per le presidenziali del prossimo anno, Dick Gephardt e John Edwards, che hanno invitato Bush a prendere una posizione più rispettosa dei paesi alleati, in modo da coinvolgerli nella stabilizzazione dell'Iraq. "Non possiamo risolvere il problema da soli", ha spiegato Gepherdt

ISRAELE

SCIOPERO GENERALE BLOCCATO IN EXTREMIS - E' stato bloccato in extremis da un tribunale del lavoro lo sciopero generale ad oltranza proclamato dalla Histadrut, la centrale sindacale israeliana. Stamane, meno di un'ora prima dell'inizio dell'agitazione sindacale, il tribunale ha vietato alla Histadrut di iniziare lo sciopero. Ha consentito invece quattro ore di sospensione del lavoro per la giornata di oggi e ha ordinato al sindacato di avviare negoziati ad oltranza con il governo fino a giovedi, quando la questione sara' nuovamente esaminata dallo stesso tribunale. Ancora non e' chiaro se la Histadrut voglia - o tecnicamente possa - rispettare la ingiunzione del tribunale.

Intanto il ministro israeliano della Difesa Shaul Mofaz incontrera' il premier palestinese Abu Ala (Ahmed Qurei) subito dopo che il suo nuovo governo sara' approvato dal Consiglio legislativo di Ramallah. Lo affermano fonti palestinesi, citate su Ha'aretz. Ieri sera il presidente palestinese Yasser Arafat ha dichiarato di essere pronto a riprendere i negoziati con Israele. A quanto riferiscono le fonti, all'incontro fra Mofaz e Abu Ala parteciperanno anche il consigliere palestinese per la sicurezza nazionale Jibril Rajoub e il responsabile dell'intelligence nella Striscia di Gaza, Amin al Hindi. In quest'occasione sara' presentato un piano di sicurezza palestinese e verra' richiesto un allentamento del blocco imposto ai Territori. Ieri Israele ha autorizzato 10mila palestinesi della Striscia ad attraversare il confine per tornare ai loro posti di lavoro in Israele. Secondo l'intelligence militare israeliana, Abu Ala sara' in grado di formare in tempi brevi un nuovo governo allargato che succedera' a quello di emergenza, ormai giunto alla scadenza.

INDONESIA

Sono 66 le vittime dell'inondazione in Indonesia, nell'isola di Sumatra. Lo hanno annunciato le autorità locali. Il tragico evento è avvenuto nel distretto di Langkat, dove un fiume gonfiato dalle piogge della notte è straripato. Secondo l'agenzia ufficiale Antara, le comunicazioni nella zona sono interrotte, le linee telefoniche sono distrutte. La zona particolarmente colpita è quella della città di Bogorok, una località turistica frequentata da stranieri. Tra le vittime ci sarebbero almeno cinque turisti stranieri.

LE ALLERGIE NEI LUOGHI DI LAVORO

E' abbastanza frequente tra i lavoratori, almeno a giudicare dal contenuto di un opuscolo, recentemente edito dall'INAIL che, sotto questo titolo, esamina le conseguenze delle principali fonti di allergia presenti nei luoghi di lavoro. Allergeni di origine animale, vegetale, chimica possono indurre una serie di patologie cutanee o respiratorie anche di notevole entita' che, se non curate, possono divenire croniche e creare una serie di pesanti disagi ai lavoratori, fino a sfociare in vere e proprie malattie professionali. A rigore, nessun ambiente di lavoro puo' dirsi immune dal problema della presenza di fonti di allergia.

LAVORO: AD AGOSTO PERSI 23MILA POSTI NELLE GRANDI IMPRESE

Continua l'emorragia di posti di lavoro nelle grandi imprese a causa del cattivo andamento dell'industria solo in piccola parte compensato dal settore dei servizi. Ad agosto, informa l'Istat, gli occupati sono 23mila in meno rispetto a un anno prima, quale risultato di una perdita di 27mila posti nell'industria e di un aumento di 4mila nei servizi. Complessivamente nelle grandi imprese l'occupazione risulta ad agosto in flessione dello 0,1% (al loro della cig) rispetto al mese precedente e dell'1,1% nei confronti di agosto 2002. Nei primi otto mesi dell'anno la diminuzione e' pari all'1,1%