GR ORE 13.00
Esteri
Palestina
Proseguono nella tarda mattinata le incursioni israeliane a Betlemme (Cisgiordania) e a Rafah (Gaza). Lo ha confermato la radio militare. La incursione nella citta' autonoma di Betlemme e' iniziata subito dopo l'uccisione di due israeliani (si tratta di soldati, secondo fonti giornalistiche) per colpi di arma da fuoco. Il presunto responsabile si sarebbe rifugiato nel vicino villaggio di al-Khader, che e' stato poi posto sotto coprifuoco. A Rafah una ventina di mezzi blindati israeliani sono impegnati da alcune ore nella ricerca di tunnel utilizzati - secondo Israele - per la trafugazione di armi dall'Egitto verso la striscia di Gaza. Nel corso degli scontri a fuoco sono rimasti feriti almeno sette palestinesi (quattro dei quali versano in condizioni gravi) e un soldato israeliano.
Palestina
La Russia ha deciso di tornare alla carica con la sua risoluzione d'appoggio al piano di pace per il Medio Oriente, conosciuto come 'road map', nonostante l'opposizione di Israele. Il presidente di turno del Consiglio di sicurezza per il mese di novembre, l'angolano Ismael Gasper Martins, ha detto a giornalisti di prevedere un voto entro la fine della settimana. La risoluzione esprime sostegno al piano di pace stilato dal Quartetto di mediatori internazionali per il Medio Oriente (Usa, Ue, Russia e Onu) e chiedere alle parti in causa di rispettare i rispettivi obblighi e di realizzare la 'visione' di due Stati. Il progetto di risoluzione, fatto circolare una prima volta alla fine di ottobre, ma messo da parte in attesa dell'insediamento del nuovo governo palestinese di Abu Ala, sara' co-presentato questa volta anche dalla Francia. Israele considera una risoluzione del genere inutile e preferirebbe che l'Onu restasse fuori dal processo di pace. Irak Il Consiglio di governo transitorio iracheno chiedera' il voto di una risoluzione del consiglio di sicurezza dell'Onu sull'accordo concluso sabato con gli americani sul trasferimento dei poteri, ha detto oggi uno dei suoi membri. irak due Se in Iraq la situazione della sicurezza peggiorera' ulteriormente, le Filippine ritireranno il proprio contingente dal Paese arabo. Lo ha dichiarato la presidente Gloria Macapagal Arroyo, precisando che l'eventuale ritiro in tal caso sarebbe "rapido", onde garantire l'incolumita' delle proprie truppe. Subito dopo l'attacco a danno del contingente italiano a Nassiriya, mercoledi' scorso, le autorita' di Manila avevano confermato l'impegno militare in Iraq. irak tre Le forze americane hanno messo in opera nella notte uno sbarramento di fuoco a partire dalle loro postazioni a Tikrit, l'ex feudo di Saddam Hussein e ora roccaforte della resistenza irachena, in una dimostrazione di forza meno massiccia ma in linea con l'offensiva, sempre durante la notte scorsa, lanciata attorno alla non lontana citta' di Baquba (Iraq centrale, nord di Baghdad). Protagonista, anche a Tikrit, la 4/a Divisione fanteria. Uno dei portavoce militare ha detto che lo sbarramento di fuoco, messo in atto attorno alla mezzanotte locale, fa parte della 'fase 2' dell'operazione 'Ivy Ciclone' (Ciclone edera). Questa e' stata lanciata il 16 novembre per dimostrare che le truppe americane sono in grado di usare ogni genere di arma per schiacciare, come disse allora un ufficiale Usa, Usa Una coalizione di gruppi statunitensi per la difesa dei diritti civili ha avviato una massiccia campagna per chiedere le dimissione del segretario alla giustizia, John Ashcroft, definito un "pericolo per la democrazia". La coalizione, cui hanno aderito sei gruppi, ha presentato sei "capi di imputazione" contro Ashcroft, affermando che utilizza la lotta contro il terrorismo per violare i diritti civili dei cittadini degli Stati Uniti. Il Centro per i Diritti Costituzionali (CCR) ha spiegato in una conferenza stampa che la campagna ha lo scopo di richiamare l'attenzione sulle misure adottate dal ministro. Il modo migliore per punire le "trasgressioni" di Ashcroft - sostiene il Ccr - e' che i cittadini si iscrivano nelle liste elettorali entro gennaio e che a novembre votino per un governo che garantisca il rispetto dei diritti costituzionali. La campagna "Il popolo contro John Ashcroft" intende raccogliere migliaia di firme da presentare ai leader del Congresso proprio mentre i parlamentari discutono un progetto di legge per "correggere" gli eccessi del "Patriot Act", la legge anti-terroristica approvata dopo gli attentati dell'11 settembre 2001. Il CCR e' il gruppo che recentemente e' riuscito ad ottenere che la Corte Suprema esamini la legalita' della detenzione di 660 persone nella base Usa di Guantanamo, Cuba. Turchia Gli agenti delle forze di sicurezza turche hanno posto fine all'occupazione del tribunale di Istanbul in cui meno di un'ora prima avevano fatto irruzione circa venti simpatizzanti del Pkk. Questi avevano sequestrato alcuni magistrati ed esposto uno striscione in sostegno del leader del Partito dei lavoratori curdo, Abdullah Ocalan. Italia Nucleare Alcune centinaia di persone (500 secondo gli organizzatori, 200 secondo la Polizia stradale) hanno occupato pochi minuti fa l' autostrada Salerno-Reggio Calabria, nei pressi dello svincolo per Lagonegro sud, in provincia di Potenza, per protestare contro il decreto del Governo sul sito nucleare di Scanzano Jonico (Matera). La protesta e' guidata dal capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale della Basilicata, Antonio Di Sanza - che si e' autosospeso dall' incarico per protesta contro il decreto del Governo - e da numerosi sindaci del Lagonegrese e del Metapontino. Il traffico sull' autostrada e' bloccato in entrambe le direzioni e vi sono gia' code di autoveicoli e disagi Se il Governo non ritirera' il decreto che individua Scanzano Jonico (Matera) come sede del deposito nazionale di scorie nucleari, il prossimo 13 dicembre in Basilicata si svolgera' uno sciopero generale regionale. Lo hanno annunciato Cgil, Cisl e Uil della Basilicata, che hanno convocato per domenica prossima, 23 novembre, una manifestazione che partira' dal piazzale del centro Enea di Rotondella (Matera), dove sono gia' custoditi materiali radioattivi. I sindacati hanno proposto Iman L' imam di Carmagnola, Abdl Qadir Fadlallah Mamour, espulso ieri con un provvedimento del ministro dell'Interno Pisanu, sara' imbarcato oggi pomeriggio su un volo di linea in partenza dall' aeroporto di Malpensa con destinazione Dakar, la capitale del Senegal, il suo paese d' origine. Ad accompagnarlo sara', con ogni probabilita', la moglie italiana convertita all' Islam, Barbara Farina, e i suoi quattro figli. E' stata la stessa donna, lasciando stamani la Questura di Torino, a confermare l' intenzione di volere seguire il marito Londra I pacifisti hanno ottenuto il permesso di manifestare giovedi' davanti a Whitehall e a Downing Street, sede del governo britannico, per protestare contro la visita di stato del presidente americano George W. Bush. Lo ha annunciato stasera Scotland Yard che finora aveva sempre opposto un secco 'no' a questa richiesta dei pacifisti. La marcia dovrebbe concludersi a Trafalgar Square con la caduta simbolica di una statua di cartone alta sei metri, a imitazione dell'abbattimento della statua di Saddam Hussein, il 9 aprile, a Baghdad. Il permesso di transitare davanti a Whitehall e Downing Street e' stato dato dopo che in giornata era stato deciso un consistente aumento degli effettivi dislocati a protezione della citta'. I pacifisti si sono dichiarati soddisfatti e hanno promesso che faranno di tutto perche' la manisfestazione si svolga in modo tranquillo. Prima dell'inizio della guerra anglo-americana contro l'Iraq, un milione di persone avevano sfilato nelle strade di Londra invocando la pace. Irak Le forze americane hanno messo in opera nella notte uno sbarramento di fuoco a partire dalle loro postazioni a Tikrit, l'ex feudo di Saddam Hussein e ora roccaforte della resistenza irachena, in una dimostrazione di forza meno massiccia ma in linea con l'offensiva, sempre durante la notte scorsa, lanciata attorno alla non lontana citta' di Baquba (Iraq centrale, nord di Baghdad). Protagonista, anche a Tikrit, la 4/a Divisione fanteria. Uno dei portavoce militare ha detto che lo sbarramento di fuoco, messo in atto attorno alla mezzanotte locale, fa parte della 'fase 2' dell'operazione 'Ivy Ciclone' (Ciclone edera). Questa e' stata lanciata il 16 novembre per dimostrare che le truppe americane sono in grado di usare ogni genere di arma per schiacciare, come disse allora un ufficiale Usa, Palestina Due cittadini israeliani sono stati assaliti a colpi di arma da fuoco e feriti mortalmente all'alba di oggi in Cisgiordania a un vasto posto di blocco situato alla periferia di Betlemme, lungo un'importante arteria chiamata popolarmente 'delle Gallerie', che collega Gerusalemme agli insediamenti ebraici di Hebron e di Gush Etzion. L'attacco e' avvenuto all'altezza del villaggio cisgiordano di el-Khader, all'entrata dello svincolo che conduce alla periferia meridionale della Citta' Santa; non e' chiaro se sia sia trattato di uno scontro a fuoco in campo aperto, oppure dell'opera di un cecchino. I due israeliani feriti sono stati immediatamente ricoverati in un ospedale gerosolimitano, ove peraltro sono deceduti poco dopo. Venezuela IL governo di Caracas stanzierà una cifra pari a 5,6 milioni di dollari da devolvere ai familiari delle 45 persone uccise per mano di polizia ed esercito nei violenti disordini del 1989 conosciuti come il Caracazo. Lo ha confermato il ministro degli esteri Roy Chaderton, spiegando che lo Stato assolverà al suo obbligo di indennizzare le famiglie e le organizzazioni dei diritti umani che si adoperarono per avere giustizia. È una decisione positiva che mostra una certa sensibilità e rivela la consapevolezza delle gravissime conseguenze che ci sarebbero state se la decisione della Corte interamericana dei diritti umani non fosse stata accolta ha commentato lavvocato Liliana Ortega, presidente dellassociazione dei congiunti delle vittime. La signora Ortega ha fatto riferimento alla sentenza dellagosto 2002 con cui la Corte aveva ordinato al Venezuela di risarcire i parenti dei morti, oltre ad assisterli a livello legale e amministrativo, raccomandazioni rimaste finora sulla carta. Con il nome di Caracazo si ricorda la sollevazione popolare scoppiata a seguito della decisione del presidente Carlos Andrés Pérez (1989-93) di aumentare il prezzo della benzina, alla quale il 27 febbraio dell89 i servizi dei trasporti della periferia della capitale replicarono con unimprovvisa impennata del costo del biglietto. La conseguenza immediata fu che migliaia di lavoratori dei cosiddetti quartieri-dormitorio si trovarono privi di un mezzo per recarsi al lavoro. Il provvedimento del governo Pérez divenne di fatto la goccia che colmò il vaso del malessere sociale dopo circa un decennio di continuo deterioramento delle condizioni di vita soprattutto dei meno abbienti. Diversi analisti sostengono che il Caracazo rappresentò in America Latina la prima violenta reazione ai programmi di aggiustamento strutturale del Fondo monetario internazionale (Fmi). Messico Trentanni dopo la cosiddetta guerra sporca, partirà ufficialmente per la prima volta in Messico la ricerca sistematica dei desaparecidos nelle basi militari dove sono stati segnalati cimiteri clandestini. Lo ha annunciato Ignacio Carrillo, il procuratore speciale che investiga gli abusi perpetrati tra gli anni 60-70 contro presunti gruppi antigovernativi, precisando che le operazioni prenderanno il via ad Atoyac e Culiacá, due località degli Stati di Guerrero e Sinaloa. Carrilo non ha escluso che verranno effettuate ispezioni anche nella capitale Città del Messico. La guerra sporca messicana fece, secondo dati ufficiali, 275 vittime ma per le organizzazione non governative il bilancio è decisamente più alto: tra i 1.500 e i 3.000 morti. Principali protagonisti furono gli uomini della Direzione federale di sicurezza (Dfs) e della Brigada Blanca, costituita da militari che combattevano la guerriglia di Lucio Cabañas nello Stato di Guerrero, oltre a gruppi paramilitari. In particolare, la Brigada - 240 agenti addestrati, tra laltro, a uccidere a mani nude aveva il suo quartier generale nel campo militare numero 1 nella capitale, dove secondo la maggior parte delle testimonianze dei sopravvissuti venivano raccolti i detenuti prima di scomparire. Corea del nord La seconda tornata di colloqui a sei mirati a porre fine alla crisi scoppiata dopo la scoperta di un programma nucleare in possesso della Corea del Nord dovrebbe tenersi il 17 e il 18 dicembre a Pechino (Cina). Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale della Corea del Sud, Ra Jong Yil, spiegando che la data non è ancora stata ufficializzata, ma tutti sembrano orientati a confermarla. Ra ha aggiunto che i colloqui si svolgeranno nella capitale cinese e vi prenderanno parte le due Coree, il Giappone, gli Usa, la Cina e la Russia. Le trattative per riprendere i colloqui a sei, il cui primo round si è svolto a fine agosto sempre a Pechino, sono riprese a ritmo accelerato dopo che il mese scorso Pyongyang si era detta daccordo "in linea di principio" a tornare al tavolo dei negoziati. In quelloccasione il Paese comunista aveva anche specificato che avrebbe preso in considerazione un documento scritto contenente garanzie di sicurezza da parte degli Usa e dei Paesi vicini alla Corea del Nord. La crisi era scoppiata nellottobre 2002, quando gli Stati Uniti avevano riferito le ammissioni dei nordcoreani a proposito di un programma nucleare segreto nelle loro mani, in aperta violazione degli accordi internazionali. Italia Nucleare Circa 200 persone occupano tuttora la stazione di Metaponto di Bernalda (Matera) delle Ferrovie dello Stato bloccata dalle ore 13.45 di ieri, per protestare contro il decreto che prevede la realizzazione di un deposito di scorie nucleari a Scanzano Jonico (Matera). Nella stazione vi sono, insieme ai manifestanti, alcuni sindaci fra i quali quello di Matera, Michele Porcari, personale della protezione civile, alcuni vigili urbani e un sacerdote. Alcuni sindaci indossano la fascia tricolore. I manifestanti sono decisi a continuare l'occupazione anche durante la notte e il traffico ferroviario e' tuttora interrotto sulla linea jonica che collega la Puglia alla Calabria attraversando la Basilicata. I manifestanti parlano fra di loro, consumano panini e bevande ed attendono Migranti Nuovo maxisbarco sulle coste di Lampedusa. Questa mattina, poco prima delle 7.30, sono arrivati sull'isola 130 migranti provenienti dal Nordafrica. L'imbarcazione era stata avvistata nella notte e immediatamente e' stata raggiunta da due motovedette della Guardia di Finanza che hanno 'scortato' i migranti fino all'isola. Quattro di loro che hanno accusato un malore sono stati accompagnati al poliambulatorio di Lampedusa per una visita medica. Gli altri 126 si trovano ancora nella caserma della Guardia di Finanza per effettuare l'identificazione. Piu' tardi verranno trasferiti nel centro di prima accoglienza gestito dai volontari della Misericordia di Palermo GR ORE 9.30