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G.R. 9,30

Russia incendio in ostello studentesco a Mosca: 32 morti

E' di almeno 32 morti e di diverse decine di feriti il bilancio provvisorio dell'incendio divampato nella notte a Mosca, in Russia, all'interno di un dormitorio per studenti universitari. Un portavoce della polizia ha detto che l'incendio è scoppiato al secondo piano dell'edificio di cinque piani alla periferia sudoccidentale di Mosca, che ospita 521 studenti provenienti dall'Asia, dall'Africa e dall'America latina. Secondo la radio "Eco di Mosca" il rogo è divampato nella stanza di due studentesse nigeriane.

AFGHANISTAN

Cinque militari americani sono morti e almeno sette sono rimasti feriti quando un elicottero è precipitato nei pressi della base aerea di Bagram. E' quanto riferisce un comunicato del comando militare americano, specificando che due dei feriti si troverebbero in condizioni gravi. Il comunicato diffuso dalle forze armate statunitensi non specifica le cause della caduta dell'apparecchio ma annuncia l'apertura di "un'inchiesta militare". I soldati che si trovavano a bordo dell'elicottero erano impegnati nell'operazione "Mountain Resolve" contro le milizie talebane che si rifugiano nelle zone montagnose al confine con il Pakistan. Altri due militari americani sono rimasti feriti nei pressi della frontiera pachistana quando il veicolo sul quale si trovavano a bordo è saltato su una mina.

Intanto in un messaggio diffuso oggi dall'Agenzia Afghan Islamic Press il mullah Mohammed Omar, guida dei talebani, ha invitato i propri fedeli ad attaccare le forze alleate presenti in Afghanistan ed a disertare i lavori della Loya Jirga, che dovrà ratificare la nuova Costituzione. Da parte sua il presidente afgano Hamid Karzai chiede che la presenza della missione militare Isaf a guida Nato in Afghanistan possa proseguire e che fosse potenziata, come ha promesso lord Robertson, segretario generale dell'Alleanza, anche al di la' di Kabul, Vorremmo - aggiunge Karzai- soldati dell'Isaf in molte altre parti del paese, lo chiede la nostra gente che ha fiducia e si sente protetta dai soldati alleati. E deve continuare -secondo il presidente afgano- anche la presenza delle truppe della coalizione a guida americana per la lotta al terrorismo

CINA

Quattordici minatori sono morti nell'esplosione avvenuta sabato scorso in una miniera di carbone nel cantro della Cina, e altri nove sono considerati ancora dispersi, secondo quanto riferisce oggi l'agenzia ufficiale Xinhua. L'esplosione è avvenuta alle 17 (le 10 in Italia) di sabato nella miniera di carbone Sundian, nella provincia di Henan, nella citta di Ruzhou, dove in quel momento lavoravano 57 minatori, riferisce la Xinhua citando i soccorritori. La causa dell'esplosione è oggetto di indagine. La polizia ha trattenuto per interrogarle cinque persone incaricate della sicurezza e della manutenzione della miniera, di proprietà privata.

GEORGIA

L'opposizione aveva annunciato una 'rivoluzione di velluto' e così è stata, almeno finora: il presidente georgiano Eduard Shevardnadze ha lasciato la sua carica nel tardo pomeriggio di ieri dichiarando mestamente in televisione: "Mi dimetto". L'opposizione, che ha trionfato dopo tre settimane di lotta seguite alle contestate elezioni legislative del 2 novembre, ha annunciato che avvierà subito colloqui con governi stranieri per ottenere aiuti, finanziari e tecnici; mentre la presidente ad interim, Nino Burdzhanadze, ha promesso stabilità. Shevardnadze ha seccamente affermato: "Ho visto che si andava verso un bagno di sangue - ha riferito una tv privata - e quindi era meglio lasciare il potere per evitare uno spargimento di sangue". La situazione del Paese, del resto - dopo le manifestazioni oceaniche dei giorni scorsi a Tbilisi e i tafferugli, sabato, all'irruzione degli oppositori in Parlamento - sembra rimanere calma. La gente nella capitale ha inneggiato al cambiamento, con la folla esultante per l'uscita di scena di un 'padre della Patria' che aveva perso carisma e popolarità.

Decisiva sembra essere stata la mediazione del ministro degli Esteri russo Igor Ivanov inviato in Georgia dal presidente russo Vladimir Putin sabato sera, quando ormai era chiaro che la situazione era sull'orlo di una crisi irreversibile. Lo stesso Shevardnadze ha voluto commentare il tenore dei colloqui: "Non abbiamo firmato nulla, non era necessario, è stata una conversazione tra uomini di fiducia". Leader provvisorio della Georgia, la presidente del parlamento Nino Burdzhanadze, ha rivolto un appello televisivo alla nazione. Invitando tutti alla calma e ad astenersi da qualsiasi atto di violenza, la Burdzhanadze ha anche sollecitato la popolazione a tornare al lavoro. "Abbiamo fatto in modo di superare la più grave crisi della storia recente della Georgia in modo pacifico, senza sparare un solo colpo e spargere sangue", ha detto il neo presidente che reggerà il paese sino alle prossime elezioni, previste entro un mese e mezzo. intervistata dalla Cnn La presidente ad interim della Georgia, Nino Burdzhanadze, ha annunciato che intende seguire l' "orientamento politico giusto" che aveva scelto il capo dello Stato dimissionario Eduard Shevardnadze, citando i "valori occidentali", la "partnership strategica" con gli Stati Uniti e il miglioramento delle relazioni con la Russia. In un'intervista trasmessa in serata dalla Cnn, Burdzhanadze ha confermato che la Costituzione georgiana prevede che, dopo le dimissioni del presidente, si tengano elezioni entro 45 giorni.

CENSURA DI GUERRA

Raiot, oltre 15.000 mila persone in fila davanti Auditorium per assistere al "Varietà di protesta" che Sabina Guzzanti ha animato ieri sera a Paolo Rossi, Serena Dandini, Fiorella Mannoia, Dario Fo e Daniele Luttazzi e altri artisti per dire no alla censura e si alla satira dopo lo stop della Rai al programma Raiot. .