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G.R. 9,30

ONU - L'Assemblea generale dell’Onu tornerà tra qualche giorno ad occuparsi del contestato muro che Israele sta costruendo in Cisgiordania. Lo ha detto il portavoce del ‘plenum’ delle Nazioni Unite, Michele Montas, precisando che la richiesta è stata avanzata dai Paesi arabi. Lunedì prossimo a Palazzo di Vetro si terrà una sessione speciale per discutere della barriera difensiva che il governo di Ariel Sharon sta realizzando con la motivazone di “prevenire gli attacchi dei terroristi palestinesi”. Ad ottobre l’Assemblea dell’Onu aveva approvato a larghissima maggioranza una risoluzione nella quale si chiedeva ad Israele di interrompere la costruzione del muro definendolo “contraria” alle leggi internazionali. Con 144 voti a favore, tra cui quelli dell'Unione Europea, 4 contrari (tra cui quelli di Stati Uniti e Israele), e 12 astensioni, era stato chiesto al governo di Tel Aviv di “porre un termine alla costruzione del muro nei territori occupati palestinesi”. La stessa esortazione è stata rilanciata quattro giorni fa dal segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, che ha anche chiesto a Israele di smantellare il tratto fin ora realizzato. In un rapporto presentato all’Assemblea generale, Annan ha detto che il muro è una violazione del diritto internazionale e “potrebbe danneggiare le prospettive di lungo termine della pace”.

ONU - Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite discuterà oggi di come rinforzare l'embargo sulle armi destinate alla Somalia. Lo ha dichiarato il presidente di turno del massimo organo decisionale dell'Onu.

COLOMBIA - Sono almeno 120 le donne uccise solo quest’anno nel porto petrolifero di Barrancabermeja (dipartimento di Santander): lo denuncia l’Organizzazione femminile popolare (Ofp) ricordando che 13 vittime erano attiviste di movimenti sociali. Tra queste, la dirigente della Casa della donna della Ofp, Esperanza Amarís Miranda, uccisa il 16 ottobre scorso. Tre uomini armati, presumibilmente paramilitari, si sono presentati alla sua casa, minacciandola e costringendola ad entrare a forza in un’automobile. Secondo alcuni testimoni, Esperanza, 40 anni, già oggetto di intimidazioni da parte delle cosiddette ‘autodifese civili’, è stata uccisa poco dopo essere stata prelevata e il suo corpo gettato in strada. La Ofp sostiene che delle 1764 denunce per minacce e violenze ricevute nel 2003 dalla ‘defensoría del pueblo’ (sorta di uficio per i diritti civili) regionale, 675 – pari al 38 per cento – sono state presentate da donne. I paramilitari, che esercitano l’amministrazione ‘de facto’ di larghe porzioni dell’abitato, sono accusati di aver perperato innumerevoli abusi nei loro confronti. Oltre al caso di Esperanza, si ricorda quello di Diana Patricia Pérez, trovata appesa ad un albero con una corda attorno al collo, e Zenaida Cuellar Montero, sequestrata e assassinata. Almeno cinque corpi mutilati di donne sono stati inoltre restituiti nell’ultimo anno dal fiume Magdalena. Le ‘desaparecidas’ sarebbero almeno 61.

RAMALLAH, SOTTO MACERIE TROVATO CADAVERE - Il cadavere di Ibrahim Hamed, un palestinese ritenuto esponente di Hamas, e' stato trovato stamane a Ramallah sotto alle macerie di un edificio di cinque piani raso al suolo due giorni fa durante una incursione militare israeliana. La notizia del ritrovamento del cadavere e' stata resa nota dalla radio militare israeliana, che ha citato in merito fonti palestinesi locali. Nel corso dell'incursione - lanciata per catturare decine di ricercati di Hamas - erano rimasti uccisi inoltre tre militanti palestinesi e un bambino di nove anni.

GUARDIAN, USA LICENZIANO AVVOCATI CHE PROTESTAVANO- Un gruppo di avvocati militari ingaggiati per difendere i detenuti di Guantanamo e' stato subito licenziato dal Pentagono dopo aver protestato per le regole imposte nei processi. Lo scrive oggi il quotidiano britannico Guardian, precisando che i legali hanno obiettato alla facolta' del governo di ascoltare i colloqui con i loro assistiti. Il Pentagono ha smentito, ma la vicenda viene riportata anche da Vanity fair. Alcuni avvocati citati dal magazine di New York affermano che tali regole rendono impossibile un processo equo e aggiungono di meditare la possibilita' di citare in giudizio il governo per ordini illegali.

ISRAELE APPROVA PIANO AMPLIAMENTO INSEDIAMENTI IN TERRITORI Saranno costruite più di 1.720 nuove abitazioni Roma, - Il governo d'Israele ha approvato l'inizio dei lavori di costruzione di più di 1.720 nuove abitazioni negli insediamenti israeliani in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Lo riferisce l'edizione odierna del Washington Post, spiegando che il progetto dello Stato ebraico contraddice i dettami della road map che, viceversa, prevedono la fine della politica degli insediamenti dei territori. Il nuovo piano si aggiunge al progetto di costruzione di almeno mille abitazioni già in fase di completamento in Cisgiordania che, secondo gli osservatori dell'attività di insediamento dello Stato ebraico, Israele vorrebbe circondare con una massiccia barriera di difesa. Due settimane fa - ricorda il quotidiano - i militari israeliani hanno cominciato ad espandere la colonia di Beitar Ilit, una comunità di più di 20mila ebrei ultra-ortodossi che si è insediata a circa otto chilometri a sudovest di Gerusalemme